"Hai deciso tu" di Antonella Bagorda
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"Hai deciso tu" di Antonella Bagorda
«“Ehi, fesso!”
A passo lento e sicuro, una figura incappucciata gli si avvicina alle spalle. È chiaro quanto lui sia terrorizzato all’idea di voltarsi e guardarlo in faccia. Sa bene cosa gli aspetta. Ha parlato. È il momento di pagare.
“Mi hanno costretto. Non volevo.”
Non si volta. Gli dice quelle frasi continuando a dargli le spalle per non mostrarsi debole.
“Oh, poverino. E cosa ti hanno fatto per costringerti? Mica ti avranno puntato un coltello alla gola?”
L’ultima frase gli viene sussurrata con la bocca attaccata all’orecchio e le parole gli penetrano il cervello come fossero punte di trapano impazzite. Il freddo della lama sul collo lo fa rabbrividire, la testa diventa pesante, la vista annebbiata, il cuore impazzisce e il respiro si fa affannato. Cerca nella tasca l’inalatore prima che un attacco d’asma lo atterri. Lo trova, lo afferra, lo estrae, le mani gli tremano, l’inalatore finisce per terra e viene schiacciato, frantumato dalla suola di uno stivale marrone che non avrebbe avuto pietà nemmeno se lì sotto ci fosse stata la sua faccia.
“La mamma non ti è bastata? Vuoi uccidere anche me, papà?”
“Io non voglio uccidere nessuno. Sei tu che hai deciso di morire.”»
Ci volle un lungo attimo di silenzio prima che il pubblico presente rinvenisse dall’imbarazzo e capisse che un applauso sarebbe stato il giusto modo per uscirne.
I brani che l’editore aveva deciso di far leggere durante la presentazione corrispondevano alla parte più dolorosa della vita del protagonista, che dopo anni di sofferenza ora sedeva lì, in una sala troppo illuminata a farsi fissare da troppi occhi che di lui e della sua famiglia non sapevano proprio niente.
Dopo quell’applauso forzato, l’autore rispose in modo sbrigativo ad altre domande insulse che il moderatore decise di fargli su quell’autobiografia romanzata e lasciò la libreria.
«Ehi, fesso!»
A passo lento e sicuro, una figura incappucciata gli si stava avvicinando alle spalle. Era chiaro quanto lui fosse terrorizzato all’idea di voltarsi e guardarlo in faccia. Sapeva bene cosa gli aspettava. Aveva parlato. Era il momento di pagare.
“Mi hanno costretto. Non volevo.”
Non si voltò. Gli disse quelle frasi continuando a dargli le spalle per non mostrarsi debole.
«Oh, poverino. E cosa ti hanno fatto per costringerti? Mica ti avranno puntato un coltello alla gola?»
L’ultima frase gli venne sussurrata con la bocca attaccata all’orecchio e le parole gli penetrarono il cervello come fossero punte di trapano impazzite. Il freddo della lama sul collo lo fece rabbrividire, la testa divenne pesante, la vista annebbiata, il cuore impazzì e il respiro si fece affannato. Cercò nella tasca l’inalatore prima che un attacco d’asma lo potesse atterrare. Lo trovò, lo afferrò, lo estrasse, le mani gli tremavano, l’inalatore finì per terra e venne schiacciato, frantumato dalla suola di uno stivale marrone che non avrebbe avuto pietà nemmeno se lì sotto ci fosse stata la sua faccia.
«Non ho già pagato abbastanza, figliolo?»
«Hai deciso tu, papà.»
A passo lento e sicuro, una figura incappucciata gli si avvicina alle spalle. È chiaro quanto lui sia terrorizzato all’idea di voltarsi e guardarlo in faccia. Sa bene cosa gli aspetta. Ha parlato. È il momento di pagare.
“Mi hanno costretto. Non volevo.”
Non si volta. Gli dice quelle frasi continuando a dargli le spalle per non mostrarsi debole.
“Oh, poverino. E cosa ti hanno fatto per costringerti? Mica ti avranno puntato un coltello alla gola?”
L’ultima frase gli viene sussurrata con la bocca attaccata all’orecchio e le parole gli penetrano il cervello come fossero punte di trapano impazzite. Il freddo della lama sul collo lo fa rabbrividire, la testa diventa pesante, la vista annebbiata, il cuore impazzisce e il respiro si fa affannato. Cerca nella tasca l’inalatore prima che un attacco d’asma lo atterri. Lo trova, lo afferra, lo estrae, le mani gli tremano, l’inalatore finisce per terra e viene schiacciato, frantumato dalla suola di uno stivale marrone che non avrebbe avuto pietà nemmeno se lì sotto ci fosse stata la sua faccia.
“La mamma non ti è bastata? Vuoi uccidere anche me, papà?”
“Io non voglio uccidere nessuno. Sei tu che hai deciso di morire.”»
Ci volle un lungo attimo di silenzio prima che il pubblico presente rinvenisse dall’imbarazzo e capisse che un applauso sarebbe stato il giusto modo per uscirne.
I brani che l’editore aveva deciso di far leggere durante la presentazione corrispondevano alla parte più dolorosa della vita del protagonista, che dopo anni di sofferenza ora sedeva lì, in una sala troppo illuminata a farsi fissare da troppi occhi che di lui e della sua famiglia non sapevano proprio niente.
Dopo quell’applauso forzato, l’autore rispose in modo sbrigativo ad altre domande insulse che il moderatore decise di fargli su quell’autobiografia romanzata e lasciò la libreria.
«Ehi, fesso!»
A passo lento e sicuro, una figura incappucciata gli si stava avvicinando alle spalle. Era chiaro quanto lui fosse terrorizzato all’idea di voltarsi e guardarlo in faccia. Sapeva bene cosa gli aspettava. Aveva parlato. Era il momento di pagare.
“Mi hanno costretto. Non volevo.”
Non si voltò. Gli disse quelle frasi continuando a dargli le spalle per non mostrarsi debole.
«Oh, poverino. E cosa ti hanno fatto per costringerti? Mica ti avranno puntato un coltello alla gola?»
L’ultima frase gli venne sussurrata con la bocca attaccata all’orecchio e le parole gli penetrarono il cervello come fossero punte di trapano impazzite. Il freddo della lama sul collo lo fece rabbrividire, la testa divenne pesante, la vista annebbiata, il cuore impazzì e il respiro si fece affannato. Cercò nella tasca l’inalatore prima che un attacco d’asma lo potesse atterrare. Lo trovò, lo afferrò, lo estrasse, le mani gli tremavano, l’inalatore finì per terra e venne schiacciato, frantumato dalla suola di uno stivale marrone che non avrebbe avuto pietà nemmeno se lì sotto ci fosse stata la sua faccia.
«Non ho già pagato abbastanza, figliolo?»
«Hai deciso tu, papà.»
Re: "Hai deciso tu" di Antonella Bagorda
Ciao Antonella e benvenuta nell'Arena! Tutto ok con caratteri e tempo, buona MARIA ELISA ALOISI EDITION!
Ti consiglio, se già non ci sei, di entrare nel gruppo fb di MC perché penso che sia il modo migliore di godersi la partecipazione, dalla prima fila e compartecipando in modo più attivo con il resto della community :)
Ti consiglio, se già non ci sei, di entrare nel gruppo fb di MC perché penso che sia il modo migliore di godersi la partecipazione, dalla prima fila e compartecipando in modo più attivo con il resto della community :)
Re: "Hai deciso tu" di Antonella Bagorda
Benvenuta.
L'idea dell'alternanza fra vittima e carnefice mi sembra ben strutturata. Il protagonista uccide il padre ogni giorno ed ogni giorno continua a subirne la memoria. Condividere il trauma, purtroppo, non pare averlo salvato. Avrei da ridire sul cambio di tempo, così come su qualche passaggio (rimanere di spalle per "dimostrare di non aver paura" mi suona strano).
Ripetere esatta parola per parola l'aggressione appesantisce un po' la storia, tuttavia comprendo
possa essere un problema solo mio.
Stefano Tanci
L'idea dell'alternanza fra vittima e carnefice mi sembra ben strutturata. Il protagonista uccide il padre ogni giorno ed ogni giorno continua a subirne la memoria. Condividere il trauma, purtroppo, non pare averlo salvato. Avrei da ridire sul cambio di tempo, così come su qualche passaggio (rimanere di spalle per "dimostrare di non aver paura" mi suona strano).
Ripetere esatta parola per parola l'aggressione appesantisce un po' la storia, tuttavia comprendo
possa essere un problema solo mio.
Stefano Tanci
- Emiliano Maramonte
- Messaggi: 1243
- Contatta:
Re: "Hai deciso tu" di Antonella Bagorda
Ciao Antonella, piacere di conoscerti!
Ti dico subito che sono molto combattuto sulle reazioni che mi ha suscitato il tuo racconto. Intendiamoci: non è scritto malaccio, anzi, scorre con una prosa gradevole e funzionale, ma la trama lascia molti contorni sfumati. Non so neanche se il tema sia centrato, perché a me sembra più un qualcosa di ciclico in cui manchi il dettaglio che riproduce il quadro più ampio (stando alla definizione di Effetto Droste). E' molto interessante il conflitto padre/figlio che si traduce in un dualismo vittima/carnefice di fatto ciclico che riconduce a una sorta di supplizio (il senso di colpa?). Per il resto mi sono rimasti molti punti oscuri in mente: il padre ha ucciso la madre? E poi il figlio ha in qualche modo imprigionato il padre per fargli vivere ciò che ha vissuto lui? Io avrei tolto il riferimento alla presentazione letteraria per rifinire meglio il rapporto tra i protagonisti e rendere la vicenda più profonda da un punto di vista emotivo.
Un'annotazione tecnica: andrebbero evitate espressioni del tipo: "E' chiaro", "è noto", "tutti sanno che"... poiché per il lettore è impossibile capire se un concetto che l'autore dà per assodato corrisponda davvero a verità. Infatti, hai scritto: "È chiaro quanto lui sia terrorizzato all’idea di voltarsi e guardarlo in faccia. Sa bene cosa gli aspetta." ma chiaro per chi? Se non ce lo mostri (magari riportando reazioni interiori, o tremori fisici e così via...) resta un'espressione vuota senza particolare effetto narrativo.
A rileggerci e in bocca al lupo!
Emiliano.
Ti dico subito che sono molto combattuto sulle reazioni che mi ha suscitato il tuo racconto. Intendiamoci: non è scritto malaccio, anzi, scorre con una prosa gradevole e funzionale, ma la trama lascia molti contorni sfumati. Non so neanche se il tema sia centrato, perché a me sembra più un qualcosa di ciclico in cui manchi il dettaglio che riproduce il quadro più ampio (stando alla definizione di Effetto Droste). E' molto interessante il conflitto padre/figlio che si traduce in un dualismo vittima/carnefice di fatto ciclico che riconduce a una sorta di supplizio (il senso di colpa?). Per il resto mi sono rimasti molti punti oscuri in mente: il padre ha ucciso la madre? E poi il figlio ha in qualche modo imprigionato il padre per fargli vivere ciò che ha vissuto lui? Io avrei tolto il riferimento alla presentazione letteraria per rifinire meglio il rapporto tra i protagonisti e rendere la vicenda più profonda da un punto di vista emotivo.
Un'annotazione tecnica: andrebbero evitate espressioni del tipo: "E' chiaro", "è noto", "tutti sanno che"... poiché per il lettore è impossibile capire se un concetto che l'autore dà per assodato corrisponda davvero a verità. Infatti, hai scritto: "È chiaro quanto lui sia terrorizzato all’idea di voltarsi e guardarlo in faccia. Sa bene cosa gli aspetta." ma chiaro per chi? Se non ce lo mostri (magari riportando reazioni interiori, o tremori fisici e così via...) resta un'espressione vuota senza particolare effetto narrativo.
A rileggerci e in bocca al lupo!
Emiliano.
- Alessio Cavanna
- Messaggi: 35
Re: "Hai deciso tu" di Antonella Bagorda
Ciao Antonella. Il tuo racconto non è affatto male. Hai uno stile che rende godibili anche le sequele di gesti. E anche frasette poco utili come "non si volta, non si voltò" caspiteronzola ci stanno che è una meraviglia))
Questo pezzo qui però "Ci volle un lungo attimo di silenzio prima che il pubblico presente rinvenisse dall’imbarazzo e capisse che un applauso sarebbe stato il giusto modo per uscirne.
I brani che l’editore aveva deciso di far leggere durante la presentazione corrispondevano alla parte più dolorosa della vita del protagonista, che dopo anni di sofferenza ora sedeva lì, in una sala troppo illuminata a farsi fissare da troppi occhi che di lui e della sua famiglia non sapevano proprio niente.
Dopo quell’applauso forzato, l’autore rispose in modo sbrigativo ad altre domande insulse che il moderatore decise di fargli su quell’autobiografia romanzata e lasciò la libreria." non l'ho proprio capito. Ma ha fatto pensare a un episodio di Black Mirror pur non centrandoci niente))
L'unica cosa che non mi ha convinto è: "come fossero punte di trapano impazzite." L'ho trovato eccessivo.
Questo pezzo qui però "Ci volle un lungo attimo di silenzio prima che il pubblico presente rinvenisse dall’imbarazzo e capisse che un applauso sarebbe stato il giusto modo per uscirne.
I brani che l’editore aveva deciso di far leggere durante la presentazione corrispondevano alla parte più dolorosa della vita del protagonista, che dopo anni di sofferenza ora sedeva lì, in una sala troppo illuminata a farsi fissare da troppi occhi che di lui e della sua famiglia non sapevano proprio niente.
Dopo quell’applauso forzato, l’autore rispose in modo sbrigativo ad altre domande insulse che il moderatore decise di fargli su quell’autobiografia romanzata e lasciò la libreria." non l'ho proprio capito. Ma ha fatto pensare a un episodio di Black Mirror pur non centrandoci niente))
L'unica cosa che non mi ha convinto è: "come fossero punte di trapano impazzite." L'ho trovato eccessivo.
- gcdaddabbo
- Messaggi: 410
Re: "Hai deciso tu" di Antonella Bagorda
Ciao, Antonella!
L’effetto Droste sfruttato per scriverci mezza storia. Complimenti! Bella furbata! Peccato che la prima parte me la stavo godendo e mi chiedevo come avresti svoltato. Poi, ho capito come sarebbe finita e mi sono limitato a controllare quante lettere avevi cambiato nel copia incolla. Bene! Il lettore si sente un po’ fregato ed il giudizio ne risente. Mi immagino una studentessa che non ha voglia di fare i compiti a casa. A rileggerti!
Giancarlo
L’effetto Droste sfruttato per scriverci mezza storia. Complimenti! Bella furbata! Peccato che la prima parte me la stavo godendo e mi chiedevo come avresti svoltato. Poi, ho capito come sarebbe finita e mi sono limitato a controllare quante lettere avevi cambiato nel copia incolla. Bene! Il lettore si sente un po’ fregato ed il giudizio ne risente. Mi immagino una studentessa che non ha voglia di fare i compiti a casa. A rileggerti!
Giancarlo
- Michael Dag
- Messaggi: 428
Re: "Hai deciso tu" di Antonella Bagorda
Ciao antonella, benvenuta all'inferno di MC.
Il tuo racconto è strano. Lo stile è molto scorrevole, anche se hai mescolato caporali e virgolette. Buono il flusso di lettura e al momento dell'applauso imbarazzato, anche io mi sono trovato perplesso come il protagonista.
La storia però non mi è stata semplice da capire.
chi sta puntando il coltello a chi? E per cosa? Mi è sfuggito proprio il nesso tra le cose.
anche i dialoghi
“La mamma non ti è bastata? Vuoi uccidere anche me, papà?”
“Io non voglio uccidere nessuno. Sei tu che hai deciso di morire.”»
Non è chiarissimo chi sta parlando, non c'è nessun tag nella riga che me lo fa capire.
Il tuo racconto è strano. Lo stile è molto scorrevole, anche se hai mescolato caporali e virgolette. Buono il flusso di lettura e al momento dell'applauso imbarazzato, anche io mi sono trovato perplesso come il protagonista.
La storia però non mi è stata semplice da capire.
chi sta puntando il coltello a chi? E per cosa? Mi è sfuggito proprio il nesso tra le cose.
anche i dialoghi
“La mamma non ti è bastata? Vuoi uccidere anche me, papà?”
“Io non voglio uccidere nessuno. Sei tu che hai deciso di morire.”»
Non è chiarissimo chi sta parlando, non c'è nessun tag nella riga che me lo fa capire.
Re: "Hai deciso tu" di Antonella Bagorda
Il grande intoppo di questo pezzo è il continuo occultamento dei protagonisti o presunti tali, mi sono trovato in difficoltà più di una volta ad associare la frase x al personaggio y. Qualche nome proprio avrebbe di certo debellato questa tara dal racconto.
Darei una sfoltita alle frasi più lunghe, sia quelle che elencano a raffica azioni e reazioni sia quelle che danno spiegazioni agli avvenimenti che stanno avvenendo ( se il respiro si fa affannoso ed estrai un inalatore, non serve spiegarmi che vuoi usarlo per evitare un attacco d'asma).
Apprezzo il tentativo shakesperiano di aderire al tema, te lo dico da perfetto ipocrita visto che anch'io per il mio pezzo ho fatto la stessa scelta.
Darei una sfoltita alle frasi più lunghe, sia quelle che elencano a raffica azioni e reazioni sia quelle che danno spiegazioni agli avvenimenti che stanno avvenendo ( se il respiro si fa affannoso ed estrai un inalatore, non serve spiegarmi che vuoi usarlo per evitare un attacco d'asma).
Apprezzo il tentativo shakesperiano di aderire al tema, te lo dico da perfetto ipocrita visto che anch'io per il mio pezzo ho fatto la stessa scelta.
Re: "Hai deciso tu" di Antonella Bagorda
Ciao Antonella,
benvenuta! Il tuo stile è abbastanza fluido, sebbene alcune imperfezioni che ti hanno fatto notare già. Sono sicura che migliorerai tanto stando qui. Trovo che il punto di forza di questo racconto sia la capacità di suscitare interesse. Nascono tante domande nella prima parte: cosa è successo? Cosa succederà? Cosa ha portato il protagonista a compiere un omicidio? Mi riesce difficile capire la sua morale e questo incuriosisce.
Il problema che ho riscontrato però è che la curiosità e l'interesse muoiono un po' a metà racconto: la declinazione dell'effetto Droste è interessante, ma ti ha un po' limitato nell'approfondire qualcosa che invece aveva tanto potenziale. Il consiglio che ti do per le prossime edition è quello di valutare più strade prima di iniziare a scrivere: a volte un ottimo racconto viene penalizzato dalla volontà di aderire al tema e dai caratteri, quando potrebbe rendere molto di più in un contesto diverso. Spero ti sia utile.
In bocca al lupo,
Morena
benvenuta! Il tuo stile è abbastanza fluido, sebbene alcune imperfezioni che ti hanno fatto notare già. Sono sicura che migliorerai tanto stando qui. Trovo che il punto di forza di questo racconto sia la capacità di suscitare interesse. Nascono tante domande nella prima parte: cosa è successo? Cosa succederà? Cosa ha portato il protagonista a compiere un omicidio? Mi riesce difficile capire la sua morale e questo incuriosisce.
Il problema che ho riscontrato però è che la curiosità e l'interesse muoiono un po' a metà racconto: la declinazione dell'effetto Droste è interessante, ma ti ha un po' limitato nell'approfondire qualcosa che invece aveva tanto potenziale. Il consiglio che ti do per le prossime edition è quello di valutare più strade prima di iniziare a scrivere: a volte un ottimo racconto viene penalizzato dalla volontà di aderire al tema e dai caratteri, quando potrebbe rendere molto di più in un contesto diverso. Spero ti sia utile.
In bocca al lupo,
Morena
- wladimiro.borchi
- Messaggi: 396
Re: "Hai deciso tu" di Antonella Bagorda
Ciao Antonella,
racconto scritto decisamente bene.
Purtroppo, nonostante due letture attente, non sono riuscito a capirlo.
La prima narrazione è una "pubblica lettura" di una sorta di autobiografia romanzata di un autore che, seduto in una sala, presenta il proprio libro.
Poi l'autore se ne esce e riparte da capo la lettura di quel passo.
Non ho capito il senso.
Non ho capito dove starebbe l'effetto Droste.
Insomma, sicuramente colpa mia, non c'ho capito nulla.
A rileggerci presto
W
racconto scritto decisamente bene.
Purtroppo, nonostante due letture attente, non sono riuscito a capirlo.
La prima narrazione è una "pubblica lettura" di una sorta di autobiografia romanzata di un autore che, seduto in una sala, presenta il proprio libro.
Poi l'autore se ne esce e riparte da capo la lettura di quel passo.
Non ho capito il senso.
Non ho capito dove starebbe l'effetto Droste.
Insomma, sicuramente colpa mia, non c'ho capito nulla.
A rileggerci presto
W
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Re: "Hai deciso tu" di Antonella Bagorda
wladimiro.borchi ha scritto:Ciao Antonella,
racconto scritto decisamente bene.
Purtroppo, nonostante due letture attente, non sono riuscito a capirlo.
La prima narrazione è una "pubblica lettura" di una sorta di autobiografia romanzata di un autore che, seduto in una sala, presenta il proprio libro.
Poi l'autore se ne esce e riparte da capo la lettura di quel passo.
Non ho capito il senso.
Non ho capito dove starebbe l'effetto Droste.
Insomma, sicuramente colpa mia, non c'ho capito nulla.
A rileggerci presto
W
Mi dispiace tu non abbia capito nulla, ma le virgolette sono abbastanza chiare e credo sia chiaro anche che non "riparte da capo la lettura di quel passo" ma è un episodio che si ripete a parti inverse. Anche il cambio dei tempi verbali dovrebbe aiutare. Qualcuno fortunatamente l'ha capito.
Ma il tuo ultimo posto va benissimo. Mi avresti rovinato la media mettendomi più su in classifica.
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Re: "Hai deciso tu" di Antonella Bagorda
Michael Dag ha scritto:Ciao antonella, benvenuta all'inferno di MC.
Il tuo racconto è strano. Lo stile è molto scorrevole, anche se hai mescolato caporali e virgolette. Buono il flusso di lettura e al momento dell'applauso imbarazzato, anche io mi sono trovato perplesso come il protagonista.
La storia però non mi è stata semplice da capire.
chi sta puntando il coltello a chi? E per cosa? Mi è sfuggito proprio il nesso tra le cose.
anche i dialoghi
“La mamma non ti è bastata? Vuoi uccidere anche me, papà?”
“Io non voglio uccidere nessuno. Sei tu che hai deciso di morire.”»
Non è chiarissimo chi sta parlando, non c'è nessun tag nella riga che me lo fa capire.
Ciao, grazie per il commento. I tag non li ho ritenuti necessari. Padre/figlio. Mi sembrava abbastanza chiaro, ma a quanto pare non lo era.
E non ho mescolato caporali e virgolette. Ho aperto le caporali e poi le virgolette alte perché si stava leggendo a un pubblico (caporali) la citazione di un libro (virgolette alte).
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Re: "Hai deciso tu" di Antonella Bagorda
read_only ha scritto:Ciao Antonella,
benvenuta! Il tuo stile è abbastanza fluido, sebbene alcune imperfezioni che ti hanno fatto notare già. Sono sicura che migliorerai tanto stando qui. Trovo che il punto di forza di questo racconto sia la capacità di suscitare interesse. Nascono tante domande nella prima parte: cosa è successo? Cosa succederà? Cosa ha portato il protagonista a compiere un omicidio? Mi riesce difficile capire la sua morale e questo incuriosisce.
Il problema che ho riscontrato però è che la curiosità e l'interesse muoiono un po' a metà racconto: la declinazione dell'effetto Droste è interessante, ma ti ha un po' limitato nell'approfondire qualcosa che invece aveva tanto potenziale. Il consiglio che ti do per le prossime edition è quello di valutare più strade prima di iniziare a scrivere: a volte un ottimo racconto viene penalizzato dalla volontà di aderire al tema e dai caratteri, quando potrebbe rendere molto di più in un contesto diverso. Spero ti sia utile.
In bocca al lupo,
Morena
Ti ringrazio, Morena. Molto gentile il tuo commento, a differenza di altri.
Mi sono ridotta letteralmente all'ultimo minuto e ho cercato l'escamotage che potesse farmi aderire all'argomento del contest mantenendo un colpo di scena finale. Mi rendo conto che la ripetizione della scena, dalla carta alla realtà, non abbia dato modo di approfondire molte cose.
Grazie e alla prossima.
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Re: "Hai deciso tu" di Antonella Bagorda
gcdaddabbo ha scritto:Ciao, Antonella!
L’effetto Droste sfruttato per scriverci mezza storia. Complimenti! Bella furbata! Peccato che la prima parte me la stavo godendo e mi chiedevo come avresti svoltato. Poi, ho capito come sarebbe finita e mi sono limitato a controllare quante lettere avevi cambiato nel copia incolla. Bene! Il lettore si sente un po’ fregato ed il giudizio ne risente. Mi immagino una studentessa che non ha voglia di fare i compiti a casa. A rileggerti!
Giancarlo
Ammetto che non fossi proprio una grande studentessa ai tempi della scuola, mi riducevo sempre all'ultimo minuto e arrancavo parecchio. Tu invece devi aver preso il massimo dei voti al corso approfondito di diplomazia.
Re: "Hai deciso tu" di Antonella Bagorda
Se non ho capito male, il protagonista ha ucciso la moglie e poi stava per uccidere il figlio. Come spesso capita, dopo avere pagato con la prigione, esce e scrive un libro e diventa famoso, non fosse che il figlio non ha dimenticato e decide di fargliela pagare. Questa la ricostruzione che mi sembra più logica, ma devo evidenziare che mi sembra ci sia davvero tanto, troppo, non detto. In particolare, non mi sembra funzionale l'idea di chiudere con una ripresa quasi uno a uno della prima parte perché è difficile che le cose possano andare proprio in quel modo per una seconda volta, ma, soprattutto, perché ti ha limitato ulteriormente i caratteri che ti avrebbero dato la possibilità di migliorare la definizione del contesto. L'effetto droste sembra essere quello utilizzato anche dalla Valerio: violenza genera violenza, ma anche qui ci si arriva forzando parecchio l'interpretazione. In buona sostanza, per me questo è un pollice tendente verso il positivo, ma non in modo solido e in classifica ti devo posizionare dietro ai parivalutati racconti di Floccari e Mannucci proprio per questo finale ripetuto che credo volesse essere il punto di forza del racconto, ma che si è rivelato, a mio parere, come un peso che ha danneggiato tutta l'impalcatura. Ma può sbagliare solo chi osa rischiare e quindi va bene lo stesso perché alla base c'è una mano più che buona e questo è incontestabile.
Re: "Hai deciso tu" di Antonella Bagorda
Aggiungo solo una cosa perché ho notato che alcuni commenti siano stati un pò pesanti per la tua percezione. Posso assicurarti che nessuno qui commenta per ferire, ma è innegabile che ognuno di noi sia depositario di una differente sensibilità per cui il modo in cui ci si esprime può apparire anche duro o offensivo quando invece non lo è. Ma questo l'ho capito io stesso solo dopo parecchie edizioni e quindi ci sta, inizialmente, rimanerci male. Il mio consiglio è di non mollare perché sono fermamente convinto che qui, come in altri posti del resto, puoi trovare persone con la tua stessa passione anche se con caratteri estremamente diversi ed è proprio quella la ricchezza: l'eterogeneità che ci permette di scoprire mondi TOTALMENTE diversi dai nostri e come spesso questi mondi possono apparire accoglienti, altre volte possono sembrare inizialmente ostili tranne poi disvelarsi per quello che realmente sono solo dopo averci cozzato contro :)
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