Qualche miliardo come me e te
- christianfloris
- Messaggi: 179
Qualche miliardo come me e te
La velocità diminuiva in modo lento, ma costante. Plus avvertì invece una forte decelerazione e, dalla nuvola in cui era immerso, stentava a ritrovarsi. Nessun punto di riferimento.
- Ehi, che succede? Siamo arrivati?
- Non ancora.
La voce che aveva udito proveniva da una zona indeterminata.
- Chi ha parlato?
- Senti, Plus... Se parlo con te, non posso fermarmi. Ma se mi fermo, non posso parlare con te.
Plus comprese che tutto attorno a lui era in una quiete stabile. Non sentiva più la voce e pensò di averla immaginata.
- Sono qui, eh. Mi chiamo Minus 27.
- Mh, okay. Quindi, se non ti fermi...
- ... posso parlare, e se mi fermo...
- puoi parlare.
Minus 27 fece un segno per fargli capire che aveva capito.
- Da quanto tempo siamo in viaggio?
- Diversi anni-luce. Ma ora la Macro-Struttura dovrebbe essere arrivata all'obiettivo.
Plus fissò il suo interlocutore: non sapeva ancora se fidarsi di lui.
- Come fai a sapere queste cose?
- A differenza tua, io sto negli strati più esterni. Vedi questa immensa nube in cui siamo immersi? Non è meravigliosa?
- Stupenda, direi - rispose Plus, con un tono che non avrebbe ingannato nessuno. - Strati più esterni, eh? E adesso dove siamo, secondo te?
Minus 27 lo fissò, sempre senza fermarsi, con aria stranita. - Te l'ho detto, abbiamo raggiunto l'obiettivo. Fra poco sapremo.
- Sapremo cosa?
Minus 27 lo invitò a guardare attorno a lui e sorrise.
- Siamo nello spazio intergalattico. Ma ci pensi?
- Ecco, sì... Ricordo che, quando la Macro-Struttura è partita, si parlava di qualcosa del genere...
Udirono un clang. Il rumore, sordo e metallico, era stato percepito in modo distinto.
- E ora che succede?
- Ma come che succede, Plus? La Macro-Struttura ha aperto il portellone: è il momento che attendevamo!
Si videro nel vuoto, parti di un organismo composto da miliardi e miliardi di elementi simili a loro. Di fronte a loro, un buco nero divorava enormi quantità di gas ed energia.
- Ma... Minus... Io... Io mi sto allungando!
- Tutto regolare, Plus. Rilassati! La Macro-Struttura sa quello che fa.
- Sa quello che fa, eh? E perché ti sento sempre più lontano?
- Perché è iniziata la spaghettificazione, amico mio! E io te saremo i primi ad assistere a questa affascinante trasformazione della materia!
Plus, sempre più sconcertato, continuava a guardarsi attorno: - I primi?
- Ovvio. Oltre a qualche altro miliardo di protoni ed elettroni, come me e te.
- Ehi, che succede? Siamo arrivati?
- Non ancora.
La voce che aveva udito proveniva da una zona indeterminata.
- Chi ha parlato?
- Senti, Plus... Se parlo con te, non posso fermarmi. Ma se mi fermo, non posso parlare con te.
Plus comprese che tutto attorno a lui era in una quiete stabile. Non sentiva più la voce e pensò di averla immaginata.
- Sono qui, eh. Mi chiamo Minus 27.
- Mh, okay. Quindi, se non ti fermi...
- ... posso parlare, e se mi fermo...
- puoi parlare.
Minus 27 fece un segno per fargli capire che aveva capito.
- Da quanto tempo siamo in viaggio?
- Diversi anni-luce. Ma ora la Macro-Struttura dovrebbe essere arrivata all'obiettivo.
Plus fissò il suo interlocutore: non sapeva ancora se fidarsi di lui.
- Come fai a sapere queste cose?
- A differenza tua, io sto negli strati più esterni. Vedi questa immensa nube in cui siamo immersi? Non è meravigliosa?
- Stupenda, direi - rispose Plus, con un tono che non avrebbe ingannato nessuno. - Strati più esterni, eh? E adesso dove siamo, secondo te?
Minus 27 lo fissò, sempre senza fermarsi, con aria stranita. - Te l'ho detto, abbiamo raggiunto l'obiettivo. Fra poco sapremo.
- Sapremo cosa?
Minus 27 lo invitò a guardare attorno a lui e sorrise.
- Siamo nello spazio intergalattico. Ma ci pensi?
- Ecco, sì... Ricordo che, quando la Macro-Struttura è partita, si parlava di qualcosa del genere...
Udirono un clang. Il rumore, sordo e metallico, era stato percepito in modo distinto.
- E ora che succede?
- Ma come che succede, Plus? La Macro-Struttura ha aperto il portellone: è il momento che attendevamo!
Si videro nel vuoto, parti di un organismo composto da miliardi e miliardi di elementi simili a loro. Di fronte a loro, un buco nero divorava enormi quantità di gas ed energia.
- Ma... Minus... Io... Io mi sto allungando!
- Tutto regolare, Plus. Rilassati! La Macro-Struttura sa quello che fa.
- Sa quello che fa, eh? E perché ti sento sempre più lontano?
- Perché è iniziata la spaghettificazione, amico mio! E io te saremo i primi ad assistere a questa affascinante trasformazione della materia!
Plus, sempre più sconcertato, continuava a guardarsi attorno: - I primi?
- Ovvio. Oltre a qualche altro miliardo di protoni ed elettroni, come me e te.
Re: Qualche miliardo come me e te
Ciao Christian! Tutto ok con i parametri, buona MOSCABIANCA EDITION!
-
- Messaggi: 97
Re: Qualche miliardo come me e te
Ciao Christian piacere di aver letto il tuo racconto!
Racconto atipico il tuo, che unisce i topoi del viaggio interstellare e un tentativo di hard science fiction finale in un'atmosfera un po' da "Esplorando il corpo umano" (sono del secolo scorso, mi perdonerai certe citazioni un po' datate).
Sono perplesso. Non so bene cosa pensare. Da una parte il racconto costruisce bene un aumento di tensione man mano che ci si avvicina alla meta, che sappiamo dai dialoghi attesa a lungo e ormai imminente. E qui casca l'asino, come si dice dalle mie parti: non sono sicuro che scoprire di aver seguito il viaggio di due particelle inanimate verso una singolarità sia soddisfacente per il lettore. Alla ricerca del colpo di scena ti sei dimenticato di noi che abbiamo investito emotivamente nel viaggio dei personaggi e mi sono sentito lasciato un po' indietro. Forse mi sentirei meno perplesso se ti fossi spinto appena un po' più in là, immaginando cosa succede alla materia dopo la spaghettificazione. Al di là di un buco nero, al di là di una trasformazione che è possibile solo teorizzare e che quindi è terreno fertilissimo per la narrazione. Prendi i miei commenti per quello che sono, mi raccomando, solo opinioni personali.
Riguardo allo stile invece non posso dire nulla: il racconto è molto ben scritto, la tensione cresce in maniera costante, si "viaggia" letteralmente assieme ai personaggi.
Racconto atipico il tuo, che unisce i topoi del viaggio interstellare e un tentativo di hard science fiction finale in un'atmosfera un po' da "Esplorando il corpo umano" (sono del secolo scorso, mi perdonerai certe citazioni un po' datate).
Sono perplesso. Non so bene cosa pensare. Da una parte il racconto costruisce bene un aumento di tensione man mano che ci si avvicina alla meta, che sappiamo dai dialoghi attesa a lungo e ormai imminente. E qui casca l'asino, come si dice dalle mie parti: non sono sicuro che scoprire di aver seguito il viaggio di due particelle inanimate verso una singolarità sia soddisfacente per il lettore. Alla ricerca del colpo di scena ti sei dimenticato di noi che abbiamo investito emotivamente nel viaggio dei personaggi e mi sono sentito lasciato un po' indietro. Forse mi sentirei meno perplesso se ti fossi spinto appena un po' più in là, immaginando cosa succede alla materia dopo la spaghettificazione. Al di là di un buco nero, al di là di una trasformazione che è possibile solo teorizzare e che quindi è terreno fertilissimo per la narrazione. Prendi i miei commenti per quello che sono, mi raccomando, solo opinioni personali.
Riguardo allo stile invece non posso dire nulla: il racconto è molto ben scritto, la tensione cresce in maniera costante, si "viaggia" letteralmente assieme ai personaggi.
- christianfloris
- Messaggi: 179
Re: Qualche miliardo come me e te
Ciao, grazie per avermi letto.
Eh, e chi lo sa cosa succede durante la spaghettificazione? Neanche scienziati di fama mondiale sono riusciti ancora a capirlo. Si può dire, nel mio caso, che "all'alta fantasia mancò la possa", per citare Dante. Ma ripeto, se non ci sono riusciti degli scienziati...
Non condivido, naturalmente, la tua collocazione al nono posto, ma non si può piacere a tutti.
Buona gara.
Eh, e chi lo sa cosa succede durante la spaghettificazione? Neanche scienziati di fama mondiale sono riusciti ancora a capirlo. Si può dire, nel mio caso, che "all'alta fantasia mancò la possa", per citare Dante. Ma ripeto, se non ci sono riusciti degli scienziati...
Non condivido, naturalmente, la tua collocazione al nono posto, ma non si può piacere a tutti.
Buona gara.
- MatteoMantoani
- Messaggi: 1093
Re: Qualche miliardo come me e te
Ciao Christian, piacere di leggerti.
Naturalmente la scelta di raccontare il primo contatto di alcuni esploratori con un buco nero è intrigante. Ho letto due volte il racconto e ci sono ancora un po' di o cose che non ho capito. Chi sono i due personaggi? Due esploratori? Cosa significa che può parlare solo se non si ferma? Se Plus è un esploratore (quindi si è addestrato per il viaggio), perché non sa dove si trova e chi è il suo compagno di viaggio? Mi manca un po' di contesto per inquadrare la scena, non so nemmeno che aspetto abbia Minus.
Buona l'idea, la realizzazione non l'ho capita del tutto.
Buona gara e alla prossima!
Naturalmente la scelta di raccontare il primo contatto di alcuni esploratori con un buco nero è intrigante. Ho letto due volte il racconto e ci sono ancora un po' di o cose che non ho capito. Chi sono i due personaggi? Due esploratori? Cosa significa che può parlare solo se non si ferma? Se Plus è un esploratore (quindi si è addestrato per il viaggio), perché non sa dove si trova e chi è il suo compagno di viaggio? Mi manca un po' di contesto per inquadrare la scena, non so nemmeno che aspetto abbia Minus.
Buona l'idea, la realizzazione non l'ho capita del tutto.
Buona gara e alla prossima!
- MatteoMantoani
- Messaggi: 1093
Re: Qualche miliardo come me e te
Aspetta.. I due sono particelle? XD Ok, il racconto mi è arrivato con un po' di ritardo, perdonami.
Re: Qualche miliardo come me e te
Grande Chri! Finalmente ti sei convertito al pastafarianesimo e al nostro dio, l''indivisibile e non rilevabile Prodigioso spaghetto volante, che creò l'universo in preda ad una marcata intossicazione alcolica.
Proporrò che venga inserito nella nostra bibb ehm nel Grande Libro della Pasta Divina!
a parte le battute. il racconto mi è piaciuto, perché perfino all'ultimo fai quasi credere al lettore di capirci qualcosa di quella roba lì, che tu abbia studiato, che ci sia una certa possibilità scientifica che determinate cose in un futuro possano anche accadere in un modo simile, che alla fine ci sia una morale bellissima di quelle da scrivere sul diario... E invece alla fine il colpo di scena, che è tipicamente florissiano, con questo colpo di teatro della spaghettificazione, che fa scappare al lettore un "ma vaffanculo floris, mi hai fregato anche stavolta!"
Proporrò che venga inserito nella nostra bibb ehm nel Grande Libro della Pasta Divina!
a parte le battute. il racconto mi è piaciuto, perché perfino all'ultimo fai quasi credere al lettore di capirci qualcosa di quella roba lì, che tu abbia studiato, che ci sia una certa possibilità scientifica che determinate cose in un futuro possano anche accadere in un modo simile, che alla fine ci sia una morale bellissima di quelle da scrivere sul diario... E invece alla fine il colpo di scena, che è tipicamente florissiano, con questo colpo di teatro della spaghettificazione, che fa scappare al lettore un "ma vaffanculo floris, mi hai fregato anche stavolta!"
- christianfloris
- Messaggi: 179
Re: Qualche miliardo come me e te
Ciao Matteo, grazie per avermi letto.
Sì, Plus è un protone e Minus 27 è un elettrone (i nomi si riferiscono naturalmente alla loro carica).
Lungi da me l'idea di dispensare pillole di fisica quantistica o di astrofisica (non ne so una mazza, soltanto qualche lettura da curioso della materia). Nel contesto del racconto, la nuvola è la nube di elettroni; c'è uno scherzoso riferimento al noto principio di Heisenberg (se parli non puoi fermarti e viceversa) e infine quella che le particelle chiamano Macro-Struttura non è altro che un essere umano.
Grazie per essere passato, buona gara.
Sì, Plus è un protone e Minus 27 è un elettrone (i nomi si riferiscono naturalmente alla loro carica).
Lungi da me l'idea di dispensare pillole di fisica quantistica o di astrofisica (non ne so una mazza, soltanto qualche lettura da curioso della materia). Nel contesto del racconto, la nuvola è la nube di elettroni; c'è uno scherzoso riferimento al noto principio di Heisenberg (se parli non puoi fermarti e viceversa) e infine quella che le particelle chiamano Macro-Struttura non è altro che un essere umano.
Grazie per essere passato, buona gara.
- christianfloris
- Messaggi: 179
Re: Qualche miliardo come me e te
Grazie per avermi letto, Diego. Non oso immaginare che avrei combinato se mi fossi convertito al zoroastrismo.
Buona gara!
Buona gara!
Re: Qualche miliardo come me e te
Ciao Christian. Oh, mi hai tenuta fino alla fine nella condizione di sottomissione a chi ne sa a mucchi di fisica, convincendomi che avrei dovuto studiare di più la materia al liceo; poi però chiudi con la spaghettificazione e vabbè, penso, ho fatto bene a dedicarmi ad altro allora. Un racconto in tema, anche simpatico, che ho dovuto rileggere per accoglierlo tutto, ma non incontra il mio favore, mi spiace. Buona sfida!
- christianfloris
- Messaggi: 179
Re: Qualche miliardo come me e te
Buona sfida anche a te, grazie per avermi letto
- gcdaddabbo
- Messaggi: 389
Re: Qualche miliardo come me e te
Ciao Floris! Ho letto il tuo racconto con curiosità ed interesse. Devo confessare di essere rimasto molto perplesso. Francamente ho sempre pensato a protoni ed elettroni come privi di pensiero e di vita e quindi non adatti a metamorfosi. L’idea di misurare il tempo e non la distanza in anni luce mi è risultata indigesta. Simpatica l’idea di un Plus e di un Minus che dialogano fra loro, ma l’avrei riservata ad un racconto su un tema più fisico. Non sono un esperto, ma restando su un piano letterario le perplessità superano il piacere della lettura del dialogo fantastico. Spaghettificare un elettrone crea nuovi mondi. Buona Moscabianca edition!
- christianfloris
- Messaggi: 179
Re: Qualche miliardo come me e te
Ciao, mi spiace per le tue perplessità ma personificare delle particelle elementari può essere un modo per narrare una storia da punti di vista originali. È ovvio che siamo nel campo della fantascienza e perciò possiamo concederci più di una licenza.
Buona gara.
Buona gara.
- BruceLagogrigio
- Messaggi: 343
Re: Qualche miliardo come me e te
In terza persona. Tempo verbale: Passato remoto. Ambientazione: fantascienza (particelle all’interno del corpo di un austronauta nei pressi di un buco nero). Tema centrato.
Ciao Christian piacere di rileggerti,
Sullo stile di scrittura nulla da dire, mi sembra ottimo.
Anche l’idea niente male.
Ci ho messo un po’ anche io a capire cosa fossero i due protagonisti.
…Nuvola in cui era immerso… mi ha mandato fortissima l’immagine di una nebulosa stellare, quindi mi ero convinto che i due protagonisti fosse all'interno questa nube di particelle che viaggiava nello spazio per poi venire catturata dalla forza di gravità del buco nero. Ma non mi quadravano alcune cose, come lo sportello che si apriva.
Poi ho capito tutto.
Il gusto del racconto è anche quello di prendere gli indizi e ricostruire la storia. Che la Marco-struttura fosse un cosmonauta direi non facile da comprendere, ma ci si poteva arrivare.
Unica critica. Il fatto che le due particelle si facessero segni e che sentissero rumori ha reso le particelle veramente da “corpo umano” come ha detto Alexandra.
Buona gara!
Bruce
Ciao Christian piacere di rileggerti,
Sullo stile di scrittura nulla da dire, mi sembra ottimo.
Anche l’idea niente male.
Ci ho messo un po’ anche io a capire cosa fossero i due protagonisti.
…Nuvola in cui era immerso… mi ha mandato fortissima l’immagine di una nebulosa stellare, quindi mi ero convinto che i due protagonisti fosse all'interno questa nube di particelle che viaggiava nello spazio per poi venire catturata dalla forza di gravità del buco nero. Ma non mi quadravano alcune cose, come lo sportello che si apriva.
Poi ho capito tutto.
Il gusto del racconto è anche quello di prendere gli indizi e ricostruire la storia. Che la Marco-struttura fosse un cosmonauta direi non facile da comprendere, ma ci si poteva arrivare.
Unica critica. Il fatto che le due particelle si facessero segni e che sentissero rumori ha reso le particelle veramente da “corpo umano” come ha detto Alexandra.
Buona gara!
Bruce
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco
- christianfloris
- Messaggi: 179
Re: Qualche miliardo come me e te
Ciao, grazie per avermi letto con attenzione.
Il problema della personificazione di oggetti, piante o animali è che devi necessariamente "umanizzare" i soggetti su cui innesti il punto di vista. Vale quanto detto in precedenza: nella fantascienza possiamo anche concederci il piccolo lusso di dare delle sembianze simil-umane a entità che poi si sveleranno particelle elementari.
È una scelta che può piacere o no, ma è senz'altro legittima (oltre che coerente col genere).
Buona gara.
Il problema della personificazione di oggetti, piante o animali è che devi necessariamente "umanizzare" i soggetti su cui innesti il punto di vista. Vale quanto detto in precedenza: nella fantascienza possiamo anche concederci il piccolo lusso di dare delle sembianze simil-umane a entità che poi si sveleranno particelle elementari.
È una scelta che può piacere o no, ma è senz'altro legittima (oltre che coerente col genere).
Buona gara.
-
- Messaggi: 145
Re: Qualche miliardo come me e te
Ciao Christian, piacere di leggerti.
Come le due particelle nelle prime righe del racconto, all'inizio mi sono trovata senza punti di riferimento.
Cercavo di immaginare i personaggi e non capivo cosa fossero (due astronauti, due alieni, due animali). Certo, hai inserito un dialogo che probabilmente avrebbe svelato l'arcano a qualcuno meno ignorante di fisica di me, ma io ho continuato ad annaspare, (anche sugli anni luce che esprimevano un tempo invece che una distanza). Non ho capito se la "macrostruttura" fosse una macchina, un vivente o che altro se non al termine.L'unico aspetto altamente probabile era che l'ambientazione fosse spaziale.
Questa difficoltà di immaginazione mi ha portato a non riuscire a identificarmi con i personaggi e quindi ad appassionarmi alla vicenda che, quando si chiarifica nel finale, strappa indubbiamente il sorriso.
Come le due particelle nelle prime righe del racconto, all'inizio mi sono trovata senza punti di riferimento.
Cercavo di immaginare i personaggi e non capivo cosa fossero (due astronauti, due alieni, due animali). Certo, hai inserito un dialogo che probabilmente avrebbe svelato l'arcano a qualcuno meno ignorante di fisica di me, ma io ho continuato ad annaspare, (anche sugli anni luce che esprimevano un tempo invece che una distanza). Non ho capito se la "macrostruttura" fosse una macchina, un vivente o che altro se non al termine.L'unico aspetto altamente probabile era che l'ambientazione fosse spaziale.
Questa difficoltà di immaginazione mi ha portato a non riuscire a identificarmi con i personaggi e quindi ad appassionarmi alla vicenda che, quando si chiarifica nel finale, strappa indubbiamente il sorriso.
- christianfloris
- Messaggi: 179
Re: Qualche miliardo come me e te
Ciao, grazie per avermi letto.
Trovare l'equilibrio fra chi vuole avere subito chiaro il dove, come e quando e chi invece non ama gli spoiler e vuole giocare a raccogliere gli indizi non è un fatto semplice. Prendo atto che questo racconto ha sbalestrato molti di voi, ma rimane il fatto che c'è chi la vuole cotta e c'è chi la vuole cruda. Questione di gusti.
Sul discorso anni-luce, visto che il tema è stato toccato più di una volta: spazio e tempo, nella relatività, vanno considerati come un'unica entità, perciò se ne può parlare sia in termini di distanze che di tempo. Sono due rovesci della stessa medaglia.
Buona gara.
Trovare l'equilibrio fra chi vuole avere subito chiaro il dove, come e quando e chi invece non ama gli spoiler e vuole giocare a raccogliere gli indizi non è un fatto semplice. Prendo atto che questo racconto ha sbalestrato molti di voi, ma rimane il fatto che c'è chi la vuole cotta e c'è chi la vuole cruda. Questione di gusti.
Sul discorso anni-luce, visto che il tema è stato toccato più di una volta: spazio e tempo, nella relatività, vanno considerati come un'unica entità, perciò se ne può parlare sia in termini di distanze che di tempo. Sono due rovesci della stessa medaglia.
Buona gara.
- Shanghai Kid
- Messaggi: 385
Re: Qualche miliardo come me e te
Ciao Christian, piacere di averti letto di nuovo
Mi ha colpito la declinazione che hai dato al tema perchè è al contempo originale e coraggiosa. Io credo che funzioni tutto bene (l’unica cosa che non avevo capito, ma è colpa mia, è che la Macro-struttura fosse un essere umano, l’ho scoperto da un tuo commento).
Il tuo racconto è divertente e dal punto di vista stilistico non ho nulla da dire. Per una questione soggettiva alcuni racconti del tuo girone hanno incontrato di più il mio gusto personale, ma la tua è una buona prova. Bravo.
A rileggerci,
Elisa
Mi ha colpito la declinazione che hai dato al tema perchè è al contempo originale e coraggiosa. Io credo che funzioni tutto bene (l’unica cosa che non avevo capito, ma è colpa mia, è che la Macro-struttura fosse un essere umano, l’ho scoperto da un tuo commento).
Il tuo racconto è divertente e dal punto di vista stilistico non ho nulla da dire. Per una questione soggettiva alcuni racconti del tuo girone hanno incontrato di più il mio gusto personale, ma la tua è una buona prova. Bravo.
A rileggerci,
Elisa
- christianfloris
- Messaggi: 179
Re: Qualche miliardo come me e te
Grazie per avermi letto e per aver colto in sintesi i miei intenti compositivi. Lieto che ti sia piaciuto.
Buon contest.
Buon contest.
Re: Qualche miliardo come me e te
Il racconto è scritto bene e con il tuo stile hai cercato di tirare fuori il meglio da un proponimento iniziale davvero arduo: ti sei alzato da solo l'asticella di difficoltà. Il fatto è che chi è a secco di fisica stenta a entrare nel racconto e non gli lasci grossi appigli fino almeno alla metà (che è tantissimo). Cioè, ci sono i due protagonisti, ma con il fatto che non sono definiti se non da nomi che poco dicono ecco che si fatica a empatizzare e la lettura diventa ardua. Il finale è buono e il disvelamento è carino, ma manca quella marcia in più che ho ritrovato in altri tuoi testi qui su MC e la posizione in classifica è ben spiegata dalla più che buona qualità del gruppo in qui sei finito. Sì perché mi sento di assegnare un pollice tendente al positivo in modo solito, ma non brillante che è una buona valutazione, ma tra le più basse del gruppo. Ripeto però che ti sei alzato tantissimo l'asticella e l'esercizio che ti sei proposto è tipo quello con i ennemila salti mortali che un pattinatore può portare al suo programma dei Mondiali: azzeccali tutti e no contest, sbagliane anche solo uno e zac.
- christianfloris
- Messaggi: 179
Re: Qualche miliardo come me e te
Ciao Antico, grazie per la valutazione. Ero consapevole di avere sviluppato il tema su un terreno spinoso e difficile, non accessibile a tutti. Si prova, si prova a sperimentare. Del resto, siamo qua per questo: sperimentare e metterci alla prova (oltre che per divertirci). O no?
Grazie come sempre.
Grazie come sempre.
Torna a “172° All Time - Moscabianca Edition - la 7° della Decima Era”
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite