Il serpente e la farfalla
- gcdaddabbo
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Il serpente e la farfalla
Sono la rana dalla bocca larga e tu chi sei?
Il topo.
E cosa mangi?
Il formaggio.
Va bene! Ciaao!
Sono la rana…
Il serpente.
E cosa mangi?
Le rane
Si sentì morire. Cominciò a sudare. Il liquido fresco che copioso sgorgava dal suo corpo scivolava in rivoli in ogni direzione e dalla roccia su cui era posata formava già una grande pozza tutt’intorno. Sperò che servisse a fermare il nemico che aveva di fronte, ma lo vide scivolare senza difficoltà e avvicinarsi con la bocca già dilatata. Serpente dulcacquicolo, disdetta! Si girò su un fianco. Le rane non si comportano così, lo sapeva. Identificò qualcosa di rigido. La bacchetta di Harry Potter? “Expecto Patronus!” Forse era salva. Nel chiarore della sera faticò a distinguere il suo difensore. Un topone? Periodo iellato! Non avrebbe potuto fermare quello strisciante sinuoso che la desiderava e che doveva proprio essere un pitone. La finta preda riuscì a confondere il rettile. Guadagnò un po’ di tempo. Al lato della strada su cui correvano giganteschi autotreni intravvide un asfodelo. Ricordava qualcosa. Con l’artemisia. Non era il momento di sottilizzare. Utilizzò la bacchetta come un’asta e, se avesse avuto tempo e modo di misurarlo, avrebbe registrato un record di salto. Per poco non si spiaccicò sull’asfalto sotto gli pneumatici di uno di quei dinosauri. Da quella nuova posizione non avrebbe mai potuto distinguere il famelico essere da cui tentava di sfuggire. Addentò l’asfodelo e la prima erbetta che trovò lì sul ciglio. Aveva scelta? Il sapore non era poi così disgustoso. Ed il risultato? Si sentì restringere ed allungarsi. Le sue belle zampe si erano ridotte a moncherini ma riuscivano a tenerla su attaccata al fusto. Si sentiva al sicuro ora. Si arrampicò ancora un po’. I mezzi pesanti che passavano scuotevano la pianta, ma finivano per cullarla. Preferì assicurarsi con dei fili di seta che non riusciva a capire bene di dove fossero spuntati. Un profondo sonno ristoratore la pervase, forse effetto di quel che aveva mangiato. Solo sentiva la pelle asciugarsi e divenire cartacea, dura, coriacea. Aveva sonno, tanto sonno. Ebbe l’impressione infine di potersi liberare di quella cosa che la circondava e che qualcuno la chiamasse. Si sentiva bella. Pronta per spiccare il volo verso nuove avventure. In fondo era quello che aveva sempre sognato. Avere delle ali e volare di fiore in fiore. Non finire a vivere giornate sempre uguali. Colazione, scuola, casa, cucinare, lavare, aiutare i bambini con i compiti, una telefonata, la televisione, al più una partita di burraco.
Era proprio una bambina che la chiamava. Lui era lì che russava. La finestra era aperta. Le tende svolazzavano.
Mise le ciabatte. Attraversò il corridoio. Flora dormiva profondamente, ma la piccola Aisha tremava per il freddo. Le si avvicinò, la baciò e la strinse a sé. “Mamma, ho sognato quel serpente grande grande che abbiamo visto nel film di ieri sera”. “Non preoccuparti, Aisha. Era solo una storia!”
Il topo.
E cosa mangi?
Il formaggio.
Va bene! Ciaao!
Sono la rana…
Il serpente.
E cosa mangi?
Le rane
Si sentì morire. Cominciò a sudare. Il liquido fresco che copioso sgorgava dal suo corpo scivolava in rivoli in ogni direzione e dalla roccia su cui era posata formava già una grande pozza tutt’intorno. Sperò che servisse a fermare il nemico che aveva di fronte, ma lo vide scivolare senza difficoltà e avvicinarsi con la bocca già dilatata. Serpente dulcacquicolo, disdetta! Si girò su un fianco. Le rane non si comportano così, lo sapeva. Identificò qualcosa di rigido. La bacchetta di Harry Potter? “Expecto Patronus!” Forse era salva. Nel chiarore della sera faticò a distinguere il suo difensore. Un topone? Periodo iellato! Non avrebbe potuto fermare quello strisciante sinuoso che la desiderava e che doveva proprio essere un pitone. La finta preda riuscì a confondere il rettile. Guadagnò un po’ di tempo. Al lato della strada su cui correvano giganteschi autotreni intravvide un asfodelo. Ricordava qualcosa. Con l’artemisia. Non era il momento di sottilizzare. Utilizzò la bacchetta come un’asta e, se avesse avuto tempo e modo di misurarlo, avrebbe registrato un record di salto. Per poco non si spiaccicò sull’asfalto sotto gli pneumatici di uno di quei dinosauri. Da quella nuova posizione non avrebbe mai potuto distinguere il famelico essere da cui tentava di sfuggire. Addentò l’asfodelo e la prima erbetta che trovò lì sul ciglio. Aveva scelta? Il sapore non era poi così disgustoso. Ed il risultato? Si sentì restringere ed allungarsi. Le sue belle zampe si erano ridotte a moncherini ma riuscivano a tenerla su attaccata al fusto. Si sentiva al sicuro ora. Si arrampicò ancora un po’. I mezzi pesanti che passavano scuotevano la pianta, ma finivano per cullarla. Preferì assicurarsi con dei fili di seta che non riusciva a capire bene di dove fossero spuntati. Un profondo sonno ristoratore la pervase, forse effetto di quel che aveva mangiato. Solo sentiva la pelle asciugarsi e divenire cartacea, dura, coriacea. Aveva sonno, tanto sonno. Ebbe l’impressione infine di potersi liberare di quella cosa che la circondava e che qualcuno la chiamasse. Si sentiva bella. Pronta per spiccare il volo verso nuove avventure. In fondo era quello che aveva sempre sognato. Avere delle ali e volare di fiore in fiore. Non finire a vivere giornate sempre uguali. Colazione, scuola, casa, cucinare, lavare, aiutare i bambini con i compiti, una telefonata, la televisione, al più una partita di burraco.
Era proprio una bambina che la chiamava. Lui era lì che russava. La finestra era aperta. Le tende svolazzavano.
Mise le ciabatte. Attraversò il corridoio. Flora dormiva profondamente, ma la piccola Aisha tremava per il freddo. Le si avvicinò, la baciò e la strinse a sé. “Mamma, ho sognato quel serpente grande grande che abbiamo visto nel film di ieri sera”. “Non preoccuparti, Aisha. Era solo una storia!”
Re: Il serpente e la farfalla
Ciao Giovanni! Parametri tutti ok, divertiti in questa MOSCABIANCA EDITION!
- gcdaddabbo
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Re: Il serpente e la farfalla
antico ha scritto:Ciao Giovanni! Parametri tutti ok, divertiti in questa MOSCABIANCA EDITION!
Grazie di cuore! Spero proprio di divertirmi. Il tema è veramente stuzzicante.
- giulio.palmieri
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Re: Il serpente e la farfalla
Ciao Giovanni, piacere di leggerti.
Dunque, ho qualche perplessità.
Su tutto, ti segnalo i seguenti punti:
- Incipit: non si capisce sin dall'inizio in quale animale (serpente o rana) consista il punto di vista della narrazione.
- Narratore: alcune frasi nel narrato non rispettano il narratore. Ad es:
Identificò qualcosa di rigido. La bacchetta di Harry Potter? “Expecto Patronus!” Forse era salva. Nel chiarore della sera faticò a distinguere il suo difensore. Un topone? Periodo iellato!
Le frasi: La bacchetta di Harry Potter? “Expecto Patronus!” o Un topone? Periodo iellato! mi sembrano delle incursioni del narratore, più che dei pensieri direttamente collegabili alla protagonista (e tali incursioni sono ripetute tre volte nella prime righe)
- Ritmo di narrazione: la sequenza così fitta delle frasi e delle immagini non aiuta la lettura. Alla terza rilettura ho capito (forse) che si tratta del sogno di una ragazzina che, partendo come rana addenta un asfodelo e si trasforma in farfalla (perché l'asfodelo? è un rimando ai campi elisi della cultura classica?)
Il mio consiglio è di insistere sul narratore e sul ritmo per rendere più chiara la sequenza delle scene. L'idea di fondo è originale: far vivere, in sogno, una metamorfosi dall'interno del personaggio iniziale.
A rileggerci e buona gara.
Dunque, ho qualche perplessità.
Su tutto, ti segnalo i seguenti punti:
- Incipit: non si capisce sin dall'inizio in quale animale (serpente o rana) consista il punto di vista della narrazione.
- Narratore: alcune frasi nel narrato non rispettano il narratore. Ad es:
Identificò qualcosa di rigido. La bacchetta di Harry Potter? “Expecto Patronus!” Forse era salva. Nel chiarore della sera faticò a distinguere il suo difensore. Un topone? Periodo iellato!
Le frasi: La bacchetta di Harry Potter? “Expecto Patronus!” o Un topone? Periodo iellato! mi sembrano delle incursioni del narratore, più che dei pensieri direttamente collegabili alla protagonista (e tali incursioni sono ripetute tre volte nella prime righe)
- Ritmo di narrazione: la sequenza così fitta delle frasi e delle immagini non aiuta la lettura. Alla terza rilettura ho capito (forse) che si tratta del sogno di una ragazzina che, partendo come rana addenta un asfodelo e si trasforma in farfalla (perché l'asfodelo? è un rimando ai campi elisi della cultura classica?)
Il mio consiglio è di insistere sul narratore e sul ritmo per rendere più chiara la sequenza delle scene. L'idea di fondo è originale: far vivere, in sogno, una metamorfosi dall'interno del personaggio iniziale.
A rileggerci e buona gara.
Re: Il serpente e la farfalla
Ok lo ammetto: non ho letto Harry Potter (credo non sia ancora passato come reato nel codice civile! :) ) e quindi non potevo capire il racconto. Alla terza rilettura ho avuto l'illuminazione e san google mi ha aperto il tuo mondo: la frase latina che sviluppa l'incantesimo per creare una figura in grado di difenderti dal nemico (ma in questo caso funziona a metà, perché anche il topone è una preda per i serpenti) e la pozione magica artemisia + asfodelo che fa addormentare profondamente e quindi dà il via alla metamorfosi del sogno. La metamorfosi non è quindi della bambina, come provava a proporre il commento che mi ha preceduto, ma della stessa madre che probabilmente agogna la fuga dalla quotidianità fatta di tutte le incombenze di tutte le mamme e i babbi del mondo (compreso imparare a memoria tutti i vari episodi di harry potter). Riletto alla luce delle citazioni mi piace, ma hai dato troppo per scontato che fosse facile coglierle!
- gcdaddabbo
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Re: Il serpente e la farfalla
giulio.palmieri ha scritto:Ciao Giovanni, piacere di leggerti.
Dunque, ho qualche perplessità.
Su tutto, ti segnalo i seguenti punti:
- Incipit: non si capisce sin dall'inizio in quale animale (serpente o rana) consista il punto di vista della narrazione.
- Narratore: alcune frasi nel narrato non rispettano il narratore. Ad es:
Identificò qualcosa di rigido. La bacchetta di Harry Potter? “Expecto Patronus!” Forse era salva. Nel chiarore della sera faticò a distinguere il suo difensore. Un topone? Periodo iellato!
Le frasi: La bacchetta di Harry Potter? “Expecto Patronus!” o Un topone? Periodo iellato! mi sembrano delle incursioni del narratore, più che dei pensieri direttamente collegabili alla protagonista (e tali incursioni sono ripetute tre volte nella prime righe)
- Ritmo di narrazione: la sequenza così fitta delle frasi e delle immagini non aiuta la lettura. Alla terza rilettura ho capito (forse) che si tratta del sogno di una ragazzina che, partendo come rana addenta un asfodelo e si trasforma in farfalla (perché l'asfodelo? è un rimando ai campi elisi della cultura classica?)
Il mio consiglio è di insistere sul narratore e sul ritmo per rendere più chiara la sequenza delle scene. L'idea di fondo è originale: far vivere, in sogno, una metamorfosi dall'interno del personaggio iniziale.
A rileggerci e buona gara.
Ciao, Giulio! Provo a fugare qualcuna delle tue perplessità. Tra i bambini è molto noto un gioco. Un3 bambin3 recita con la bocca larga la filastrocca dell'incipit: "Sono la rana dalla bocca larga. E tu chi sei?" L'altr3 risponde con il nome di un animale. Segue la domanda: "E cosa mangi?" Con la risposta relativa all'alimento di cui si nutre l'animale indicato. Lo scambio di domanda e risposta si ripete più volte fino a quando compare il serpente che si nutre delle rane dalla bocca larga. L'ultimo: "Va bene! Ciao!" viene pronunciato tenendo la bocca ben stretta per sfuggire al riconoscimento del serpente.
Nel racconto si immagina il sogno di una madre che, dopo aver giocato con le proprie figlie con questa filastrocca ed aver visto uno dei film di Harry Potter, dorme accanto al proprio uomo. Ovviamente si sente la rana, si trasforma in bruco ed in farfalla, poi si sveglia al richiamo della propria bambina. Capisco la difficoltà di lettura. Mi consola che sia piaciuto molto alla mia nipotina di 9 anni.
Un miscuglio di asfodelo ed artemisia è una delle pozioni di Harry Potter. L'asfodelo che cresce spontaneamente ed è commestibile veniva piantato dai Greci sulle tombe rappresentando gli eroi e la vita eterna. A risentirci.
- giulio.palmieri
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Re: Il serpente e la farfalla
gcdaddabbo ha scritto:Ciao, Giulio! Provo a fugare qualcuna delle tue perplessità. Tra i bambini è molto noto un gioco. Un3 bambin3 recita con la bocca larga la filastrocca dell'incipit: "Sono la rana dalla bocca larga. E tu chi sei?" L'altr3 risponde con il nome di un animale. Segue la domanda: "E cosa mangi?" Con la risposta relativa all'alimento di cui si nutre l'animale indicato. Lo scambio di domanda e risposta si ripete più volte fino a quando compare il serpente che si nutre delle rane dalla bocca larga. L'ultimo: "Va bene! Ciao!" viene pronunciato tenendo la bocca ben stretta per sfuggire al riconoscimento del serpente.
Nel racconto si immagina il sogno di una madre che, dopo aver giocato con le proprie figlie con questa filastrocca ed aver visto uno dei film di Harry Potter, dorme accanto al proprio uomo. Ovviamente si sente la rana, si trasforma in bruco ed in farfalla, poi si sveglia al richiamo della propria bambina. Capisco la difficoltà di lettura. Mi consola che sia piaciuto molto alla mia nipotina di 9 anni.
Un miscuglio di asfodelo ed artemisia è una delle pozioni di Harry Potter. L'asfodelo che cresce spontaneamente ed è commestibile veniva piantato dai Greci sulle tombe rappresentando gli eroi e la vita eterna. A risentirci.
Ciao Giovanni, guarda rileggendo alla luce dei tuoi chiarimenti in effetti il brano risulta più comprensibile e godibile. Però, a me personalmente, leggendolo da zero (anche più di una volta) è mancato in particolare l'appiglio iniziale di chi fosse a sognare. Capisco anche la filastrocca iniziale e gli inserti su Harry Potter (d'altronde "Expecto Patronus" era inconfodibile). Però, a mio avviso, lavorando sulla scansione e sul ritmo, il brano risulterebbe più scorrevole. Forse (e dico forse) un aiuto potrebbe essere dato anche dal citare, a mo di introduzione, un passaggio preso dal brano che la donna ha letto alla figlia. L'idea è molto originale, le mie considerazioni sono il contributo che posso darti per rendere più chiaro il brano (poi, valuta tu). Alla prossima.
- gcdaddabbo
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Re: Il serpente e la farfalla
Fkafka ha scritto:Ok lo ammetto: non ho letto Harry Potter (credo non sia ancora passato come reato nel codice civile! :) ) e quindi non potevo capire il racconto. Alla terza rilettura ho avuto l'illuminazione e san google mi ha aperto il tuo mondo: la frase latina che sviluppa l'incantesimo per creare una figura in grado di difenderti dal nemico (ma in questo caso funziona a metà, perché anche il topone è una preda per i serpenti) e la pozione magica artemisia + asfodelo che fa addormentare profondamente e quindi dà il via alla metamorfosi del sogno. La metamorfosi non è quindi della bambina, come provava a proporre il commento che mi ha preceduto, ma della stessa madre che probabilmente agogna la fuga dalla quotidianità fatta di tutte le incombenze di tutte le mamme e i babbi del mondo (compreso imparare a memoria tutti i vari episodi di harry potter). Riletto alla luce delle citazioni mi piace, ma hai dato troppo per scontato che fosse facile coglierle!
Ciao, Kafka! Certo tu di metamorfosi te ne intendi parecchio! Mi ricordo di aver visto la tua statua qualche anno fa. Stramba e paurosa come i tuoi racconti. Scherzavo. Non è reato non aver letto tutta la saga di Harry Potter come, spero non lo sia, fare riferimento ad essa visto che dei vari libri sono state vendute milioni di copie. Apprezzo lo spirito con cui hai affrontato il problema. Devo dire che la storia potrebbe rivelare una sua parte meno esplicita se si conosce l'interpretazione dei sogni di Freud. Non ti chiedo questo. Ti piace e sono felice quindi di essere riuscito a comunicare con te. Cercherò di leggere il tuo racconto appena possibile. Buona Moscabianca Edition!
- gcdaddabbo
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Re: Il serpente e la farfalla
giulio.palmieri ha scritto:gcdaddabbo ha scritto:Ciao, Giulio! Provo a fugare qualcuna delle tue perplessità. Tra i bambini è molto noto un gioco. Un3 bambin3 recita con la bocca larga la filastrocca dell'incipit: "Sono la rana dalla bocca larga. E tu chi sei?" L'altr3 risponde con il nome di un animale. Segue la domanda: "E cosa mangi?" Con la risposta relativa all'alimento di cui si nutre l'animale indicato. Lo scambio di domanda e risposta si ripete più volte fino a quando compare il serpente che si nutre delle rane dalla bocca larga. L'ultimo: "Va bene! Ciao!" viene pronunciato tenendo la bocca ben stretta per sfuggire al riconoscimento del serpente.
Nel racconto si immagina il sogno di una madre che, dopo aver giocato con le proprie figlie con questa filastrocca ed aver visto uno dei film di Harry Potter, dorme accanto al proprio uomo. Ovviamente si sente la rana, si trasforma in bruco ed in farfalla, poi si sveglia al richiamo della propria bambina. Capisco la difficoltà di lettura. Mi consola che sia piaciuto molto alla mia nipotina di 9 anni.
Un miscuglio di asfodelo ed artemisia è una delle pozioni di Harry Potter. L'asfodelo che cresce spontaneamente ed è commestibile veniva piantato dai Greci sulle tombe rappresentando gli eroi e la vita eterna. A risentirci.
Ciao Giovanni, guarda rileggendo alla luce dei tuoi chiarimenti in effetti il brano risulta più comprensibile e godibile. Però, a me personalmente, leggendolo da zero (anche più di una volta) è mancato in particolare l'appiglio iniziale di chi fosse a sognare. Capisco anche la filastrocca iniziale e gli inserti su Harry Potter (d'altronde "Expecto Patronus" era inconfodibile). Però, a mio avviso, lavorando sulla scansione e sul ritmo, il brano risulterebbe più scorrevole. Forse (e dico forse) un aiuto potrebbe essere dato anche dal citare, a mo di introduzione, un passaggio preso dal brano che la donna ha letto alla figlia. L'idea è molto originale, le mie considerazioni sono il contributo che posso darti per rendere più chiaro il brano (poi, valuta tu). Alla prossima.
Grazie dei suggerimenti! Buona Moscabianca Edition!
- Emiliano Maramonte
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Re: Il serpente e la farfalla
Ciao Giovanni! Adesso tocca a me commentarti. E' da un po' che non accadeva.
Dunque: a una lettura "di pancia" ho avuto difficoltà di comprensione della vicenda. Non me ne volere, ma non è il tipo di narrativa che preferisco, da interpretare, intendo. Di solito cerco una storia che abbia contorni nitidi e che dia degli input precisi tali per cui io possa elaborare delle immagini mentali ben definite. A una seconda lettura, più meditata e coadiuvata dai tuoi chiarimenti agli altri utenti, ho capito un po' di più la vicenda, però devo sempre rilevare una composizione di elementi narrativi troppo slegati tra di loro, situazione che non giova alla fruibilità complessiva del testo. Hai ben spiegato che tutto parte da un gioco di bambini (che io, nonostante l'età, non ricordo affatto o non ho mai avuto modo di giocare) e si riversa in un sogno in cui sono presenti altri riferimenti (meta)narrativi. Non ho mai letto Harry Potter ma conosco le formule magiche e qualche altro personaggio della saga e sono riuscito a collegarlo all'ossatura della storia, come anche ho intuito che il sogno potesse essere della madre e non della figlia e fosse frutto di una specie di desiderio recondito di metamorfosi interiore. Da un certo punto di vista, i contenuti - sicuramente profondi e pieni di implicazioni esistenziali - colpiscono e lasciano qualcosa (diversamente da altri racconti nei quali la forma è molto curata, ma sono desolatamente vuoti), tuttavia essi avrebbero meritato uno sviluppo meglio strutturato e pianificato, tale da renderli riconoscibili e "assimilabili" sin da subito.
La mia non è una bocciatura della tua prova, bensì un apprezzamento con molte riserve.
In bocca al lupo!
Emiliano.
Dunque: a una lettura "di pancia" ho avuto difficoltà di comprensione della vicenda. Non me ne volere, ma non è il tipo di narrativa che preferisco, da interpretare, intendo. Di solito cerco una storia che abbia contorni nitidi e che dia degli input precisi tali per cui io possa elaborare delle immagini mentali ben definite. A una seconda lettura, più meditata e coadiuvata dai tuoi chiarimenti agli altri utenti, ho capito un po' di più la vicenda, però devo sempre rilevare una composizione di elementi narrativi troppo slegati tra di loro, situazione che non giova alla fruibilità complessiva del testo. Hai ben spiegato che tutto parte da un gioco di bambini (che io, nonostante l'età, non ricordo affatto o non ho mai avuto modo di giocare) e si riversa in un sogno in cui sono presenti altri riferimenti (meta)narrativi. Non ho mai letto Harry Potter ma conosco le formule magiche e qualche altro personaggio della saga e sono riuscito a collegarlo all'ossatura della storia, come anche ho intuito che il sogno potesse essere della madre e non della figlia e fosse frutto di una specie di desiderio recondito di metamorfosi interiore. Da un certo punto di vista, i contenuti - sicuramente profondi e pieni di implicazioni esistenziali - colpiscono e lasciano qualcosa (diversamente da altri racconti nei quali la forma è molto curata, ma sono desolatamente vuoti), tuttavia essi avrebbero meritato uno sviluppo meglio strutturato e pianificato, tale da renderli riconoscibili e "assimilabili" sin da subito.
La mia non è una bocciatura della tua prova, bensì un apprezzamento con molte riserve.
In bocca al lupo!
Emiliano.
Re: Il serpente e la farfalla
Ciao Giovanni, e piacere di averti letto, l'incipit mi ha fatto sorridere, un bel modo per entrare nella storia, per me è chiaro che il punto di vista sia della rana visto che all'inizio si presenta con un: Sono la rana dalla bocca larga, ecc.
Ho apprezzato il tuo racconto per l'uso della fantasia e per il modo in cui lo hai sviluppato, per me il racconto ha una coerenza metamorfosica ;) che funziona.
Unico punto su cui mi sentirei di farti riflettere è la quantità di informazioni che dai in uno spazio così piccolo, il mio consiglio è quello di semplificare la parte di sogno togliendo i riferimenti che non sono stati colti, perché con così tante cose, quando arriviamo a leggere che chi ha avuto il sogno è la madre, e tu lo hai scritto chiaro, noi lettori siamo troppo presi a decodificare il significato del sogno che fatichiamo a capire quello che sta succedendo. Magari potresti fare uno stacco e dopo: In fondo era quello che aveva sempre sognato. (qui potresti mettere la figlia che chiama la mamma, lei si sveglia e pensa: che bello era stato avere delle ali e volare di fiore in fiore…ecc)
Bello il finale con la figlia che ha avuto lo stesso sogno.
Buona edition e alla prossima!
Ho apprezzato il tuo racconto per l'uso della fantasia e per il modo in cui lo hai sviluppato, per me il racconto ha una coerenza metamorfosica ;) che funziona.
Unico punto su cui mi sentirei di farti riflettere è la quantità di informazioni che dai in uno spazio così piccolo, il mio consiglio è quello di semplificare la parte di sogno togliendo i riferimenti che non sono stati colti, perché con così tante cose, quando arriviamo a leggere che chi ha avuto il sogno è la madre, e tu lo hai scritto chiaro, noi lettori siamo troppo presi a decodificare il significato del sogno che fatichiamo a capire quello che sta succedendo. Magari potresti fare uno stacco e dopo: In fondo era quello che aveva sempre sognato. (qui potresti mettere la figlia che chiama la mamma, lei si sveglia e pensa: che bello era stato avere delle ali e volare di fiore in fiore…ecc)
Bello il finale con la figlia che ha avuto lo stesso sogno.
Buona edition e alla prossima!
- gcdaddabbo
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Re: Il serpente e la farfalla
Emiliano Maramonte ha scritto:Ciao Giovanni! Adesso tocca a me commentarti. E' da un po' che non accadeva.
Dunque: a una lettura "di pancia" ho avuto difficoltà di comprensione della vicenda. Non me ne volere, ma non è il tipo di narrativa che preferisco, da interpretare, intendo. Di solito cerco una storia che abbia contorni nitidi e che dia degli input precisi tali per cui io possa elaborare delle immagini mentali ben definite. A una seconda lettura, più meditata e coadiuvata dai tuoi chiarimenti agli altri utenti, ho capito un po' di più la vicenda, però devo sempre rilevare una composizione di elementi narrativi troppo slegati tra di loro, situazione che non giova alla fruibilità complessiva del testo. Hai ben spiegato che tutto parte da un gioco di bambini (che io, nonostante l'età, non ricordo affatto o non ho mai avuto modo di giocare) e si riversa in un sogno in cui sono presenti altri riferimenti (meta)narrativi. Non ho mai letto Harry Potter ma conosco le formule magiche e qualche altro personaggio della saga e sono riuscito a collegarlo all'ossatura della storia, come anche ho intuito che il sogno potesse essere della madre e non della figlia e fosse frutto di una specie di desiderio recondito di metamorfosi interiore. Da un certo punto di vista, i contenuti - sicuramente profondi e pieni di implicazioni esistenziali - colpiscono e lasciano qualcosa (diversamente da altri racconti nei quali la forma è molto curata, ma sono desolatamente vuoti), tuttavia essi avrebbero meritato uno sviluppo meglio strutturato e pianificato, tale da renderli riconoscibili e "assimilabili" sin da subito.
La mia non è una bocciatura della tua prova, bensì un apprezzamento con molte riserve. In bocca al lupo! Emiliano.
Ciao Emiliano! Sono felice di essere commentato da te. Anche se per me questo è solo un gioco, è bello poter imparare qualcosa e le tue osservazioni non sono mai banali. Ti riferisco che la mia nipotina, la stessa che si era illuminata martedì quando aveva cominciato a leggere la storia con la rana dalla bocca larga, mentre ascoltava mia moglie leggere il tuo commento a voce alta, si è ribellata: "Non è giusto! Si può anche non leggere Harry Potter, ma almeno bisogna guardare tutti i film!" Mia moglie intanto protestava: "I sogni sono confusionari per natura."
Ti ringrazio anche per questi spunti che involontariamente (oddio! un avverbio) mi hai fornito. Scusami. Sono un po' ribelle per natura. Buona Moscabianca Edition!
- Emiliano Maramonte
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Re: Il serpente e la farfalla
Di fronte alla tenera indignazione di una nipote e alla ferma e legittima censura di una consorte non posso che alzare le mani e arrendermi.
Buona Edition a te!
Emiliano.
Buona Edition a te!
Emiliano.
- gcdaddabbo
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Re: Il serpente e la farfalla
Gennibo ha scritto:Unico punto su cui mi sentirei di farti riflettere è la quantità di informazioni che dai in uno spazio così piccolo, il mio consiglio è quello di semplificare la parte di sogno togliendo i riferimenti che non sono stati colti, perché con così tante cose, quando arriviamo a leggere che chi ha avuto il sogno è la madre, e tu lo hai scritto chiaro, noi lettori siamo troppo presi a decodificare il significato del sogno che fatichiamo a capire quello che sta succedendo. Magari potresti fare uno stacco e dopo: In fondo era quello che aveva sempre sognato. (qui potresti mettere la figlia che chiama la mamma, lei si sveglia e pensa: che bello era stato avere delle ali e volare di fiore in fiore…ecc)
Ciao Isabella! Ti ringrazio per i consigli. Cercherò di metterli in pratica. Mi sono divertito a scrivere questa storia pensando alle mie nipotine e non ho ragionato molto in termini di struttura. La parte onirica vi si è avviluppata ed intrecciata in modo automatico. Buona Moscabianca Edition a te!
-
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Re: Il serpente e la farfalla
Buongiorno Giovanni,
il tuo racconto mi ha messo un po' in difficoltà, non sono un amante di Harry Potter oltretutto mi sembra un po' confusionario nell' esposizione, ma può essere benissimo un problema del poco tempo a deisposione per buttare giù una storia,d'altronde MC è un po' come un improvvisazione teatrale, non sempre le cose escono alla perfezone. DEvo comunque dire che le descrizioni sono fatte molto bene, proverei a ripulirlo un po' così che sia fruibile a chiunque, anche perchè scrivi molto bene e ne varrebbe la pena.
il tuo racconto mi ha messo un po' in difficoltà, non sono un amante di Harry Potter oltretutto mi sembra un po' confusionario nell' esposizione, ma può essere benissimo un problema del poco tempo a deisposione per buttare giù una storia,d'altronde MC è un po' come un improvvisazione teatrale, non sempre le cose escono alla perfezone. DEvo comunque dire che le descrizioni sono fatte molto bene, proverei a ripulirlo un po' così che sia fruibile a chiunque, anche perchè scrivi molto bene e ne varrebbe la pena.
- Pietro D'Addabbo
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Re: Il serpente e la farfalla
Ciao 'omonimo', piacere di leggerti. :-)
Ho trovato il racconto molto visionario alla prima lettura, tanto che mi sono perso nonostante cogliessi le citazioni. Solo alla seconda lettura sono riuscito a inquadrare la prima parte, perché avevo scoperto che si trattava del sogno di una madre che mischia pezzi della storia che stava raccontando alla figlia con uno dei film di Harry Potter. Alla fine 'vive' la trasformazione onirica da rana a farfalla per poi tornare alla realtà quando la figlia si sveglia e la sveglia.
Un testo che racconta di un sogno e di un risveglio, ma in maniera un po' troppo complicata per essere pienamente apprezzato. Prende però punti grazie alla vena "weird".
Un buon passo avanti a mio parere.
Ho trovato il racconto molto visionario alla prima lettura, tanto che mi sono perso nonostante cogliessi le citazioni. Solo alla seconda lettura sono riuscito a inquadrare la prima parte, perché avevo scoperto che si trattava del sogno di una madre che mischia pezzi della storia che stava raccontando alla figlia con uno dei film di Harry Potter. Alla fine 'vive' la trasformazione onirica da rana a farfalla per poi tornare alla realtà quando la figlia si sveglia e la sveglia.
Un testo che racconta di un sogno e di un risveglio, ma in maniera un po' troppo complicata per essere pienamente apprezzato. Prende però punti grazie alla vena "weird".
Un buon passo avanti a mio parere.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)
- F.M.Rigget
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Re: Il serpente e la farfalla
Ciao Giovanni, piacere di leggerti!
Ho affrontato il tuo racconto a più riprese, perché, devo essere onesta, non mi è subito apparso tutto chiarissimo. Ora eccomi qua, pronta a offrirti le mie valutazioni! Se ne vorremo parlare insieme, mi farebbe piacere!
Per quanto riguarda il tema lo trovo centrato.
La metamorfosi giocata in chiave onirica è un’idea che mi è piaciuta tanto. Tuttavia ho avuto grandi difficoltà a seguire la forma del racconto e questo ha purtroppo affaticato la lettura.
I problemi che ho rinvenuto non attengono tanto al POV utilizzato (che sicuramente l’incipit, a mio avviso, non rende comunque molto chiaro), né alla focalizzazione, che in generale mi sembra discreta. È proprio il ritmo della narrazione che mi ha destabilizzata: a mio avviso hai mantenuto una temperatura altissima a stretto giro, senza però scandire bene i fatti o far capire nitidamente cosa stava succedendo. Questo, almeno nel mio caso, si è tradotto nell'impossibilità di visualizzare la scena (non si è proprio innescato il mio filmino mentale, ecco).
Comprendo che questa scelta si incardina nel voler dare al racconto la forma di un sogno che poi diventa incubo e induce pertanto la bimba a svegliarsi, ma dal mio punto di vista, come lettrice, mi sono sentita davvero smarrita.
Trovo comunque molto buona la sintassi e pulita la narrazione.
Ho apprezzato i riferimenti decontestualizzati rispetto al testo (es. la bacchetta di Harry Potter), perché mi hanno dato proprio l’idea di quell’accozzaglia incomprensibile che partorisce la nostra mente quando dormiamo!
Ti ringrazio per il racconto, è stato un piacere leggerti e spero ci saranno presto altre occasioni di confronto!
Federica
Ho affrontato il tuo racconto a più riprese, perché, devo essere onesta, non mi è subito apparso tutto chiarissimo. Ora eccomi qua, pronta a offrirti le mie valutazioni! Se ne vorremo parlare insieme, mi farebbe piacere!
Per quanto riguarda il tema lo trovo centrato.
La metamorfosi giocata in chiave onirica è un’idea che mi è piaciuta tanto. Tuttavia ho avuto grandi difficoltà a seguire la forma del racconto e questo ha purtroppo affaticato la lettura.
I problemi che ho rinvenuto non attengono tanto al POV utilizzato (che sicuramente l’incipit, a mio avviso, non rende comunque molto chiaro), né alla focalizzazione, che in generale mi sembra discreta. È proprio il ritmo della narrazione che mi ha destabilizzata: a mio avviso hai mantenuto una temperatura altissima a stretto giro, senza però scandire bene i fatti o far capire nitidamente cosa stava succedendo. Questo, almeno nel mio caso, si è tradotto nell'impossibilità di visualizzare la scena (non si è proprio innescato il mio filmino mentale, ecco).
Comprendo che questa scelta si incardina nel voler dare al racconto la forma di un sogno che poi diventa incubo e induce pertanto la bimba a svegliarsi, ma dal mio punto di vista, come lettrice, mi sono sentita davvero smarrita.
Trovo comunque molto buona la sintassi e pulita la narrazione.
Ho apprezzato i riferimenti decontestualizzati rispetto al testo (es. la bacchetta di Harry Potter), perché mi hanno dato proprio l’idea di quell’accozzaglia incomprensibile che partorisce la nostra mente quando dormiamo!
Ti ringrazio per il racconto, è stato un piacere leggerti e spero ci saranno presto altre occasioni di confronto!
Federica

"La vita alle volte è anche questo."
#ladonnadaicommentilunghi
Re: Il serpente e la farfalla
Ciao Giovanni
ho trovato questo racconto godibile e a tema. Mi è piacita la dimensione onirica della metamorfosi che sublima un desidero inenarrabile di fuga dalla relatà fatta di legami indissolubili che diventano catene (o predatori, il serpente appunto).
Nulla da eccepire sulla scelta stilistica. Per me un pollice su (e siamo a tre in questo girone, vedremo chi sarà il prossimo!)
ho trovato questo racconto godibile e a tema. Mi è piacita la dimensione onirica della metamorfosi che sublima un desidero inenarrabile di fuga dalla relatà fatta di legami indissolubili che diventano catene (o predatori, il serpente appunto).
Nulla da eccepire sulla scelta stilistica. Per me un pollice su (e siamo a tre in questo girone, vedremo chi sarà il prossimo!)
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