Piccola perla
- SarahSante
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Piccola perla
Quando sono nato il mio paese aveva due strade contornate di ulivi e viti, dove tanti andavano a faticare. La sera gli uomini si trovavano al bar, le donne stavano a casa con i bambini.
Dopo qualche anno Berganzi, venuto dal Nord, aprì da noi una ditta, che faceva concorrenza alle cooperative locali. Ero ragazzo allora e amavo il paese e i suoi riti: lo struscio della domenica nella piazza della chiesa e gli aperitivi estivi ai tavolini del bar che nel frattempo erano diventati due. Non riuscivo a immaginare un futuro diverso dal presente che vivevo in quella vita sempre uguale a se stessa.
Il Berganzi mi prese in simpatia. Diventai impiegato, lontano dalla fatica nei campi dei miei genitori. Loro, fieri per i tanti sacrifici fatti, mi aspettavano la sera per cenare insieme.
Lavoravo bene e mi ero accorto di piacere a Selene, la figlia del Berganzi. La mia vita era tracciata e io sentivo il caldo della sicurezza avvolgermi come una coperta di lana.
La ditta si espandeva e dopo qualche anno arrivò a interessare un investitore cinese. C’era molto da organizzare per la sua visita. E c’era da trovare un interprete. Ci vollero giorni, ma alla fine arrivò Lin.
Il primo giorno che la vidi, indossava un vestito semplice e i capelli erano tirati indietro da una mollettina con una piccola perla. Mi salutò con un leggero inchino e uno sguardo timido.
La portai in giro per gli uffici e lo stabilimento avvertendo la delicatezza del suo modo di fare gentile. Mi accorsi che camminavo con la schiena più dritta e il petto in fuori vicino a lei.
Passammo insieme non solo quella giornata e la successiva, ma anche tutto il mese seguente. Il cliente cinese si sarebbe fermato per esaminare i documenti. Lei accettò di restare con un sorriso quieto e una luce negli occhi scuri che mi parve rivolta a me.
Il paese cambiò con lei. Aveva portato un respiro più ampio, racconti di terre lontane, vestiti e atteggiamenti che sapevano di Shangai, di Milano, di posti che prima erano per noi solo nomi su una cartina.
La sera dopo il lavoro la portavo al bar del paese e gli anziani interrompevano le loro partite per venire a parlarle. Lei ascoltava i racconti dei tempi passati con grazia reclinando il viso con una smorfia dolce che mi rapiva. Facevo finta di niente, ma sentivo nel cuore un calore mai avvertito prima.
Lei sorrideva a tutti, ma a me un po’ di più.
Mi spaventavano i pensieri che facevo e i sogni: io e lei lontano da lì su una grande nave che affondava nel mare pieno di onde. Io in una scatola che si apriva in balia di belve e pericoli. Mi svegliavo sudato e tremante.
Sentivo la paura rodermi l’anima. E sentivo il confronto. Lei non poteva essere per me. I suoi occhi di liquirizia scura, piccole mandorle ondulate, avevano stregato anche il figlio del Berganzi, che le faceva una corte discreta. Lui era più giusto, decisi, mentre rimpianto e sollievo mi si rimescolavano dentro. Mi ritirai, smisi di esserci quando lei c’era e tutto andò come doveva andare.
Ancora ci ripenso, ma è una vecchia storia, la follia di un mese di tanto tempo fa. Eppure il mio pensiero è lì, anche ora che sto cercando lo scialle di Selene. Con gli acciacchi dell’età sente più freddo.
Rovisto nei cassetti, è così disordinata, finché la mia mano sbatte su qualcosa, un cassettino nascosto. Mi ritrovo tra le dita una busta aperta con il mio nome e qualcosa di piccolo all’interno. C’è anche un foglio, che leggo.
Ti ho amato in silenzio, giorno dopo giorno, per un mese. Ho sperato nutrendomi dei tuoi occhi, che senza parlare mi facevano sognare. Carlo mi ha chiesto in moglie, ma io vorrei te. Ti lascio la mia molletta con la perla, quella che ti piace tanto. Mettila domani sulla giacca e saprò che anche tu mi vuoi.
Tua Lin
Quando arrivo da Selene sto tremando. Lei vede la lettera che tengo in mano.
“Perché?”.
“Lei non era giusta per te, io sì”.
Non dice altro. Io stringo la piccola perla tra le mani e piango per la tempesta che non ho vissuto.
Dopo qualche anno Berganzi, venuto dal Nord, aprì da noi una ditta, che faceva concorrenza alle cooperative locali. Ero ragazzo allora e amavo il paese e i suoi riti: lo struscio della domenica nella piazza della chiesa e gli aperitivi estivi ai tavolini del bar che nel frattempo erano diventati due. Non riuscivo a immaginare un futuro diverso dal presente che vivevo in quella vita sempre uguale a se stessa.
Il Berganzi mi prese in simpatia. Diventai impiegato, lontano dalla fatica nei campi dei miei genitori. Loro, fieri per i tanti sacrifici fatti, mi aspettavano la sera per cenare insieme.
Lavoravo bene e mi ero accorto di piacere a Selene, la figlia del Berganzi. La mia vita era tracciata e io sentivo il caldo della sicurezza avvolgermi come una coperta di lana.
La ditta si espandeva e dopo qualche anno arrivò a interessare un investitore cinese. C’era molto da organizzare per la sua visita. E c’era da trovare un interprete. Ci vollero giorni, ma alla fine arrivò Lin.
Il primo giorno che la vidi, indossava un vestito semplice e i capelli erano tirati indietro da una mollettina con una piccola perla. Mi salutò con un leggero inchino e uno sguardo timido.
La portai in giro per gli uffici e lo stabilimento avvertendo la delicatezza del suo modo di fare gentile. Mi accorsi che camminavo con la schiena più dritta e il petto in fuori vicino a lei.
Passammo insieme non solo quella giornata e la successiva, ma anche tutto il mese seguente. Il cliente cinese si sarebbe fermato per esaminare i documenti. Lei accettò di restare con un sorriso quieto e una luce negli occhi scuri che mi parve rivolta a me.
Il paese cambiò con lei. Aveva portato un respiro più ampio, racconti di terre lontane, vestiti e atteggiamenti che sapevano di Shangai, di Milano, di posti che prima erano per noi solo nomi su una cartina.
La sera dopo il lavoro la portavo al bar del paese e gli anziani interrompevano le loro partite per venire a parlarle. Lei ascoltava i racconti dei tempi passati con grazia reclinando il viso con una smorfia dolce che mi rapiva. Facevo finta di niente, ma sentivo nel cuore un calore mai avvertito prima.
Lei sorrideva a tutti, ma a me un po’ di più.
Mi spaventavano i pensieri che facevo e i sogni: io e lei lontano da lì su una grande nave che affondava nel mare pieno di onde. Io in una scatola che si apriva in balia di belve e pericoli. Mi svegliavo sudato e tremante.
Sentivo la paura rodermi l’anima. E sentivo il confronto. Lei non poteva essere per me. I suoi occhi di liquirizia scura, piccole mandorle ondulate, avevano stregato anche il figlio del Berganzi, che le faceva una corte discreta. Lui era più giusto, decisi, mentre rimpianto e sollievo mi si rimescolavano dentro. Mi ritirai, smisi di esserci quando lei c’era e tutto andò come doveva andare.
Ancora ci ripenso, ma è una vecchia storia, la follia di un mese di tanto tempo fa. Eppure il mio pensiero è lì, anche ora che sto cercando lo scialle di Selene. Con gli acciacchi dell’età sente più freddo.
Rovisto nei cassetti, è così disordinata, finché la mia mano sbatte su qualcosa, un cassettino nascosto. Mi ritrovo tra le dita una busta aperta con il mio nome e qualcosa di piccolo all’interno. C’è anche un foglio, che leggo.
Ti ho amato in silenzio, giorno dopo giorno, per un mese. Ho sperato nutrendomi dei tuoi occhi, che senza parlare mi facevano sognare. Carlo mi ha chiesto in moglie, ma io vorrei te. Ti lascio la mia molletta con la perla, quella che ti piace tanto. Mettila domani sulla giacca e saprò che anche tu mi vuoi.
Tua Lin
Quando arrivo da Selene sto tremando. Lei vede la lettera che tengo in mano.
“Perché?”.
“Lei non era giusta per te, io sì”.
Non dice altro. Io stringo la piccola perla tra le mani e piango per la tempesta che non ho vissuto.
Re: Piccola perla
Ciao Sarah! Caratteri e tempo ok anche per te! Buona DANIELE PICCIUTI EDITION!
Re: Piccola perla
Ciao Sarah, piacere di leggerti.
Il tema è un po' preso per i capelli... di terrori veri e propri non riesco a vederne. Però è una bella storia di rimpianti profondi, di come i bivi della vita ci possano portare su strade diverse, forse più giuste o forse meno, e verso esistenze placide oppure intense. Mi piace la delicatezza della vicenda, forse avrebbe funzionato ancora meglio con uno stile meno prosaico e più poetico.
Ti segnalo una cosa decisamente minore ma che mi suona strana: l’uso di “il" e "del” riferito a Berganzi da parte di uno che si auto-qualifica come persona del sud. L’uso degli articoli in quel modo credo sia tipicamente settentrionale (Piemonte escluso! ;-) ).
Buona gara!
Il tema è un po' preso per i capelli... di terrori veri e propri non riesco a vederne. Però è una bella storia di rimpianti profondi, di come i bivi della vita ci possano portare su strade diverse, forse più giuste o forse meno, e verso esistenze placide oppure intense. Mi piace la delicatezza della vicenda, forse avrebbe funzionato ancora meglio con uno stile meno prosaico e più poetico.
Ti segnalo una cosa decisamente minore ma che mi suona strana: l’uso di “il" e "del” riferito a Berganzi da parte di uno che si auto-qualifica come persona del sud. L’uso degli articoli in quel modo credo sia tipicamente settentrionale (Piemonte escluso! ;-) ).
Buona gara!
Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
gioco - Corrado Gioannini
gioco - Corrado Gioannini
- SarahSante
- Messaggi: 170
Re: Piccola perla
Ciao Gioco,
grazie per il commento. il terrore l'ho inteso come quello del protagonista verso l'amore per una donna che lo porterebbe fuori dal binario tracciato della sua vita (cosa che gli fa fare addirittura incubi). E terrore della perdita è anche quello di Selene che pur di non vedersi portare via l'uomo che ama gli nasconde la lettera di Lin.
Ho usato Il e del per Berganzi per rimarcare il fatto ché viene dal Nord si è portato dietro questo modo appellativo trasmettendolo anche agli abitanti del paese
grazie per il commento. il terrore l'ho inteso come quello del protagonista verso l'amore per una donna che lo porterebbe fuori dal binario tracciato della sua vita (cosa che gli fa fare addirittura incubi). E terrore della perdita è anche quello di Selene che pur di non vedersi portare via l'uomo che ama gli nasconde la lettera di Lin.
Ho usato Il e del per Berganzi per rimarcare il fatto ché viene dal Nord si è portato dietro questo modo appellativo trasmettendolo anche agli abitanti del paese
- Emiliano Maramonte
- Messaggi: 1107
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Re: Piccola perla
Ciao Sarah!
Bentrovata!
Il racconto mi è piaciuto. Narrato con un ritmo volutamente lento e riflessivo, come la vita del protagonista. Poi la tempesta: l'amore per una donna venuta da un altro mondo che costringe il protagonista a mettersi prima fortemente in discussione, poi a vivere in una sorta di prigione esistenziale fino alla scoperta della lettera. Il finale mi ha dato belle sensazioni e un po' di malinconia, e in fondo va bene così, se uno scritto è ben strutturato, deve trasmettere qualcosa.
Il tema va un po' interpretato: sull'Oriente ci siamo, ma per i terrori bisogna guardare alle paure del protagonista sulla sua esistenza, e qui siamo un po' più sul vago.
In bocca al lupo!!
Emiliano.
Bentrovata!
Il racconto mi è piaciuto. Narrato con un ritmo volutamente lento e riflessivo, come la vita del protagonista. Poi la tempesta: l'amore per una donna venuta da un altro mondo che costringe il protagonista a mettersi prima fortemente in discussione, poi a vivere in una sorta di prigione esistenziale fino alla scoperta della lettera. Il finale mi ha dato belle sensazioni e un po' di malinconia, e in fondo va bene così, se uno scritto è ben strutturato, deve trasmettere qualcosa.
Il tema va un po' interpretato: sull'Oriente ci siamo, ma per i terrori bisogna guardare alle paure del protagonista sulla sua esistenza, e qui siamo un po' più sul vago.
In bocca al lupo!!
Emiliano.
- SarahSante
- Messaggi: 170
Re: Piccola perla
Grazie Emiliano,
Sono consapevole che il terrore che ho mostrato nel racconto è più sotto pelle, esistenziale e sottile. Volevo rappresentare quel terrore strisciante e irrazionale che si impossessa delle persone e li porta a rinunciare contro i loro stessi interessi a qualcosa di bello ma rischioso in favore di un piatto status quo. Sono contenta che il racconto ti sia piaciuto
Sono consapevole che il terrore che ho mostrato nel racconto è più sotto pelle, esistenziale e sottile. Volevo rappresentare quel terrore strisciante e irrazionale che si impossessa delle persone e li porta a rinunciare contro i loro stessi interessi a qualcosa di bello ma rischioso in favore di un piatto status quo. Sono contenta che il racconto ti sia piaciuto
- BruceLagogrigio
- Messaggi: 343
Re: Piccola perla
In prima persona. Tempo verbale: Passato remoto. Ambientazione: Paesino del sud italia (anni 80?)
Ciao Sarah,
un vero piacere leggerti. Che dire. Questo scritto mi fanno ricordare perché amo tanto le autrici femminili (come Toni Morrison, Alice Monroe e Paullina Simons), uno stile delicato, empatico, sospeso e poi arriva il pugno allo stomaco, ben calcolato e perfetto. Mi ricordi un po’ Cinzia (una concorrente di MC) come scrittura anche se tu sei meno onirica e più concreta: hai fini della classifica conta molto.
Sinceramente non trovo difetti. Lo stile raccontato ci sta. Il finale lascia il giusto amaro in bocca.
Se il mio cuore non fosse già preso da Cinzia potrei scrivere lunghe lettere d’amor cortese anche a te, ma finirei per sembrare un farfallone amoroso e ciò non mi va (anche per rispetto di Cinzia). Secondariamente non ho visto ancora altri tuoi scritti (che recupererò). Per cui posso solo farti i miei complimenti.
Bruce.
Ciao Sarah,
un vero piacere leggerti. Che dire. Questo scritto mi fanno ricordare perché amo tanto le autrici femminili (come Toni Morrison, Alice Monroe e Paullina Simons), uno stile delicato, empatico, sospeso e poi arriva il pugno allo stomaco, ben calcolato e perfetto. Mi ricordi un po’ Cinzia (una concorrente di MC) come scrittura anche se tu sei meno onirica e più concreta: hai fini della classifica conta molto.
Sinceramente non trovo difetti. Lo stile raccontato ci sta. Il finale lascia il giusto amaro in bocca.
Se il mio cuore non fosse già preso da Cinzia potrei scrivere lunghe lettere d’amor cortese anche a te, ma finirei per sembrare un farfallone amoroso e ciò non mi va (anche per rispetto di Cinzia). Secondariamente non ho visto ancora altri tuoi scritti (che recupererò). Per cui posso solo farti i miei complimenti.
Bruce.
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco
Re: Piccola perla
Ciao, piacere di leggerti. Il tuo è un racconto delicato e ispirato. Di solito preferisco che ci siano più dialoghi e meno raccontato ma avendo scelto di scrivere la storia di una vita intera capisco che non fosse possibile. Come altri ti hanno fatto notare il tema è un po' tirato per i capelli, ma tutto sommato la tua spiegazione regge.
- Gerry Ponsacchi
- Messaggi: 59
Re: Piccola perla
Ciao Sarah, mi è piaciuto. Direi che il titolo riassume bene cosa ne penso.
Racconto evocativo, rende bene l’idea di questo paesino in cui la modernità arriva e il protagonista incarna su più livelli questo cambio di passo.
Ho apprezzato la fluidità del testo, le informazioni di contesto che arrivano in modo chiaro senza possibilità di essere fraintese.
Con il tema ci siamo, quindi bene. Adoro le cose semplici e lineari.
Buona edition,
g3rry
Racconto evocativo, rende bene l’idea di questo paesino in cui la modernità arriva e il protagonista incarna su più livelli questo cambio di passo.
Ho apprezzato la fluidità del testo, le informazioni di contesto che arrivano in modo chiaro senza possibilità di essere fraintese.
Con il tema ci siamo, quindi bene. Adoro le cose semplici e lineari.
Buona edition,
g3rry
-
- Messaggi: 15
Re: Piccola perla
Ciao Sarah,
lieta di leggerti! Ho amato la delicatezza di questo racconto. Ci si cala subito all’interno della storia. Personalmente amo tanto i racconti con meno azione e più esistenzialismo. Mi piace il dualismo che crei tra il terrore di amare qualcuno e quello di perdere la persona che si ama. Il tema mi sembra centrato, e declinato in maniera originale ma soprattutto delicata, come sussurrato a fil di voce.
Complimenti.
In bocca al lupo per la gara!
lieta di leggerti! Ho amato la delicatezza di questo racconto. Ci si cala subito all’interno della storia. Personalmente amo tanto i racconti con meno azione e più esistenzialismo. Mi piace il dualismo che crei tra il terrore di amare qualcuno e quello di perdere la persona che si ama. Il tema mi sembra centrato, e declinato in maniera originale ma soprattutto delicata, come sussurrato a fil di voce.
Complimenti.
In bocca al lupo per la gara!
- Maurizio Chierchia
- Messaggi: 303
Re: Piccola perla
Ciao Sarah.
Il racconto mi è piaciuto parecchio. All'inizio non ero convinto ma via via, dopo le prime righe, ho capito il tono della storia e questa mi ha subito preso. La cosa che più ho apprezzato è stato il fatto di "raccontare" letteralmente per tutta la prima parte del testo, cosa molto in controtendenza oggi. Mi è piaciuto!
E poi, non so come dirlo ma il tuo racconto mi ha cullato. Mi sono sentito coccolato dal tuo stile che sviscera le emozioni dei personaggi con una semplicità unica.
Complimenti davvero e a rileggerti presto!
Il racconto mi è piaciuto parecchio. All'inizio non ero convinto ma via via, dopo le prime righe, ho capito il tono della storia e questa mi ha subito preso. La cosa che più ho apprezzato è stato il fatto di "raccontare" letteralmente per tutta la prima parte del testo, cosa molto in controtendenza oggi. Mi è piaciuto!
E poi, non so come dirlo ma il tuo racconto mi ha cullato. Mi sono sentito coccolato dal tuo stile che sviscera le emozioni dei personaggi con una semplicità unica.
Complimenti davvero e a rileggerti presto!
Maurizio Chierchia
"Domani è già vicino"
"Domani è già vicino"
Re: Piccola perla
Ciao Sarah, piacere di leggerti e conoscerti!
In breve ho letto un racconto piacevole, vero ed evocativo ma un po’ lontano dal tema
Hai raccontato proprio bene, bella la scelta dei termini e le piccole immagini che mi hanno guidato nell’evocare le figure nella mia mente. Apprezzo molto questo talento.
Mi piace la sua verità, l’esperienza molto umana dell’innamoramento (collettivo! e con quel tocco di oriente che serve bene al fascino di una donna esotica) e del rimpianto che mi risuona molto. Ma non si può esattamente parlare di terrore in questo caso e visto che è proprio assente devo valutare li racconto meno di quello che vale
Magari con un tema solo un poco diverso sarebbe ideale!
Buona gara, alla prossima!
In breve ho letto un racconto piacevole, vero ed evocativo ma un po’ lontano dal tema
Hai raccontato proprio bene, bella la scelta dei termini e le piccole immagini che mi hanno guidato nell’evocare le figure nella mia mente. Apprezzo molto questo talento.
Mi piace la sua verità, l’esperienza molto umana dell’innamoramento (collettivo! e con quel tocco di oriente che serve bene al fascino di una donna esotica) e del rimpianto che mi risuona molto. Ma non si può esattamente parlare di terrore in questo caso e visto che è proprio assente devo valutare li racconto meno di quello che vale
Magari con un tema solo un poco diverso sarebbe ideale!
Buona gara, alla prossima!
Re: Piccola perla
Il racconto mi è piaciuto, ma ho sensazioni contrastanti. Bella la storia e il tocco che hai usato, ma davvero tanto narrato e una semina che ritengo sarebbe potuta essere più ricca, soprattutto nel tratteggiare il rapporto con la ragazza con sullo sfondo Selene che, paradossalmente, non avrei proprio fatto entrare in scena con quella battuta in questa attuale forma del racconto. Come valutazione sei molto vicina al racconto di Scattina che però preferisco in quanto mi trasmette la sensazione di una costruzione più accurata attraverso un percorso irto di ostacoli mentre nel tuo scorre tutto troppo liscio, almeno all'apparenza. Pollice tendente al positivo in modo solido e quasi brillante.
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