Dimmi che non mi vuoi
Dimmi che non mi vuoi
Wlado sentiva il peso dello sguardo di Elena accanto al cameraman. Tra le luci tremolanti delle candele, prese tra le braccia la protagonista per morderla sul collo.
È tutto finto, pensò, non la devo vampirizzare davvero. Non posso. Elena non me lo perdonerebbe, non stavolta. Tanto più che voleva condividere con lei l’eterna dannazione, solo con Elena.
Stella Bruni, avvinghiata a lui, gli faceva lo stesso effetto di un cane ansioso di essere leccato, sentì crescere il desiderio, fortissimo. Ma non poteva. Lo aveva promesso.
Fidatì, non le farò del male, sono solo tuo.
Girò la testa a sufficienza per vedere i pugni stretti di Elena, rabbrividì all’idea delle unghie conficcate nella pelle. Una goccia di sangue cadde sul pavimento.
I suoi occhi ebbero un guizzo, lo stava provocando?
Sì.
Colpa sua, che si era fatto fotografare mentre dormiva nel letto di Stella, quella maledetta aveva subito postato l’immagine su tutti i social possibili.
Ma Elena non aveva creduto che lui si fosse trattenuto, anche se era ovvio che non l'aveva vampirizzata, se ne andava in giro sotto il sole senza nessuna protezione. Però Elena si era arrabbiata lo stesso, vai a capire le donne.
– Più passione! – gridò la regista.
Wlado vide passare Elena davanti alle luci abbaglianti dei riflettori, accanto alle telecamere, evitò di ascoltare i bisbigli della troupe che come spettri gli ricordavano il suo errore e cercò dentro di sè quella passione che aveva provato solo una volta durante la sua interminabile dannazione.
Fuori Elena trovò il cielo lugubre di un temporale in arrivo. Si appoggiò al muro e chiuse gli occhi lasciando che le gocce le pungessero il viso.
È colpa tua che ti innamori delle persone sbagliate.
Corse via per fuggire da quel maledetto desiderio, ogni battito del cuore una condanna.
I piedi le facevano male. Maledette scarpe coi tacchi. Quando il dolore divenne insopportabile si fermò per sfilarle. Il cemento ruvido accolse la sua pelle come un amante crudele.
Affronta la realtà, tesoro. Non hai nessun diritto di sentirti così.
Voleva i canini di Wlado affondati nel suo collo.
Arrivata al Castello di Otranto si affacciò alla terrazza. Il vento le arruffava i capelli. Allacciò le braccia al seno per difendersi dal freddo. le onde s’infrangevano sugli scogli come la furia di una maledizione.
Avrebbe dovuto indossare una collana all’aglio, o un crocefisso benedetto, o entrambe le cose, ma non voleva ucciderlo per salvarsi, sempre che fosse possibile uccidere un non vivente.
Bling!
Trasalì.
Sfilò il cellulare dalla tasca. Era un messaggio di Wlado.
“Dove sei?”
Un sussurro sembrò arrivare dal profondo della terra: Attenta a quello che desideriii.
Un’ombra informe si avvicinò.
Wlado stava correndo verso di lei, il respiro spezzato, la camicia inzuppata di pioggia, gli occhi febbrili.
– Elena! – lui, senza fiato, si piegò in due, le mani sui fianchi – Perché te ne sei andata?
Dentro di lei un uragano di desiderio e disperazione.
– Perché sono una stupida irragionevole.
Gli occhi iniettati di sangue di Wlado erano fissi su di lei, il mondo sfuocava.
Le carezzò il viso con mani gelide. Il cuore bussava impaziente mentre lui le diceva: – Dimmi che non mi vuoi.
No!
Le braccia di Wlado la stritolarono in un abbraccio. Elena si abbandonò all’inebriante vicinanza del corpo freddo avvinghiato a lei, calda e arrendevole.
Non le importava il prezzo da pagare per quel momento di beatitudine.
Aspettò i denti sul collo, invece sentì un sussurro: – Perché non hai paura di me?
– Perché ti amo.
Stilettate di gelo la colpirono, la gravità diminuì, il mondo svanì piano e l’ultima cosa che sentì fu la voce triste di Wlado:
– Anche io, maledizione.
È tutto finto, pensò, non la devo vampirizzare davvero. Non posso. Elena non me lo perdonerebbe, non stavolta. Tanto più che voleva condividere con lei l’eterna dannazione, solo con Elena.
Stella Bruni, avvinghiata a lui, gli faceva lo stesso effetto di un cane ansioso di essere leccato, sentì crescere il desiderio, fortissimo. Ma non poteva. Lo aveva promesso.
Fidatì, non le farò del male, sono solo tuo.
Girò la testa a sufficienza per vedere i pugni stretti di Elena, rabbrividì all’idea delle unghie conficcate nella pelle. Una goccia di sangue cadde sul pavimento.
I suoi occhi ebbero un guizzo, lo stava provocando?
Sì.
Colpa sua, che si era fatto fotografare mentre dormiva nel letto di Stella, quella maledetta aveva subito postato l’immagine su tutti i social possibili.
Ma Elena non aveva creduto che lui si fosse trattenuto, anche se era ovvio che non l'aveva vampirizzata, se ne andava in giro sotto il sole senza nessuna protezione. Però Elena si era arrabbiata lo stesso, vai a capire le donne.
– Più passione! – gridò la regista.
Wlado vide passare Elena davanti alle luci abbaglianti dei riflettori, accanto alle telecamere, evitò di ascoltare i bisbigli della troupe che come spettri gli ricordavano il suo errore e cercò dentro di sè quella passione che aveva provato solo una volta durante la sua interminabile dannazione.
Fuori Elena trovò il cielo lugubre di un temporale in arrivo. Si appoggiò al muro e chiuse gli occhi lasciando che le gocce le pungessero il viso.
È colpa tua che ti innamori delle persone sbagliate.
Corse via per fuggire da quel maledetto desiderio, ogni battito del cuore una condanna.
I piedi le facevano male. Maledette scarpe coi tacchi. Quando il dolore divenne insopportabile si fermò per sfilarle. Il cemento ruvido accolse la sua pelle come un amante crudele.
Affronta la realtà, tesoro. Non hai nessun diritto di sentirti così.
Voleva i canini di Wlado affondati nel suo collo.
Arrivata al Castello di Otranto si affacciò alla terrazza. Il vento le arruffava i capelli. Allacciò le braccia al seno per difendersi dal freddo. le onde s’infrangevano sugli scogli come la furia di una maledizione.
Avrebbe dovuto indossare una collana all’aglio, o un crocefisso benedetto, o entrambe le cose, ma non voleva ucciderlo per salvarsi, sempre che fosse possibile uccidere un non vivente.
Bling!
Trasalì.
Sfilò il cellulare dalla tasca. Era un messaggio di Wlado.
“Dove sei?”
Un sussurro sembrò arrivare dal profondo della terra: Attenta a quello che desideriii.
Un’ombra informe si avvicinò.
Wlado stava correndo verso di lei, il respiro spezzato, la camicia inzuppata di pioggia, gli occhi febbrili.
– Elena! – lui, senza fiato, si piegò in due, le mani sui fianchi – Perché te ne sei andata?
Dentro di lei un uragano di desiderio e disperazione.
– Perché sono una stupida irragionevole.
Gli occhi iniettati di sangue di Wlado erano fissi su di lei, il mondo sfuocava.
Le carezzò il viso con mani gelide. Il cuore bussava impaziente mentre lui le diceva: – Dimmi che non mi vuoi.
No!
Le braccia di Wlado la stritolarono in un abbraccio. Elena si abbandonò all’inebriante vicinanza del corpo freddo avvinghiato a lei, calda e arrendevole.
Non le importava il prezzo da pagare per quel momento di beatitudine.
Aspettò i denti sul collo, invece sentì un sussurro: – Perché non hai paura di me?
– Perché ti amo.
Stilettate di gelo la colpirono, la gravità diminuì, il mondo svanì piano e l’ultima cosa che sentì fu la voce triste di Wlado:
– Anche io, maledizione.
Ultima modifica di Gennibo il lunedì 17 marzo 2025, 23:23, modificato 1 volta in totale.
Re: Dimmi che non mi vuoi
Ciao Isabella! Tutto ok con i parametri, buona STEFANIA TONIOLO EDITION!
- Luca Moggia
- Messaggi: 238
Re: Dimmi che non mi vuoi
Ciao Isabella,
piacere di ritrovarti su MC!
Dunque parto dal tema e direi che è ben declinato.
Wlado è un vampiro e come tale incarna la minaccia di morte ma Elena, innamorata, non ne ha paura.
Magari, stando così le cose, fa un po’ strano che la troupe, Stella e la regista non siano affatto intimoriti da lui. Anzi Stella è bella tranquilla mentre recita la sua parte e ha addirittura passato una notte insieme a Wlado.
Questa cosa me la sono spiegata con il fatto che lui è un vampiro sì, ma sa controllarsi.
Quindi la minaccia della vampirizzazione tocca solo Elena perché lui la vuole.
Non so se è la ricostruzione corretta e alla fine non importa nemmeno, perché per me è una spiegazione
plausibile, quindi mi basta. Te lo segnalo perché, se non fosse stata questa la tua intenzione, hai un caso di un lettore che ha capito fischi per fiaschi :-)
In prima lettura mi sono “inceppato” in qualche frase secondo me migliorabile (da punto di vista della chiarezza, non dello stile) che mi ha fatto perdere un po’ il filo della lettura.
Ad esempio all’inizio non ho acchiappato subito il concetto che quel “la protagonista” fosse Stella Bruni che mi è un po’ apparsa dal nulla. Oppure le unghie conficcate nella pelle e la goccia di sangue che cade non le ho immediatamente attribuite a Elena ma a un graffio sul collo di Stella e invece non è lei che provoca Wlado. O infine gli spettri della troupe che gli “ricordavano il suo errore”, ma quale errore? Si parla dell’errore sul set (la mancanza di passione) oppure del fatto che ha dormito con Stella (ma allora perché è la troupe a ricordarglielo?).
Sono domande fra l'altro che non hanno nemmeno importanza ai fini di capire la trama ma quando leggo e qualcosa mi sfugge, mi sorgono spontanee e mi distraggono dal flusso della storia. Ne tengo conto però perché un testo che non mi causi questo effetto e che riesco fin dalla prima lettura a cogliere in pieno mi fa un effetto più potente.
Ovvio, tutto ciò è una roba che capita a me e non è certo una cosa oggettiva!
In seconda lettura, con il quadro più chiaro, ho visualizzato bene quello che la storia racconta.
La relazione fra i due protagonisti, le loro motivazioni, paure e desideri mi sono piaciuti molto!
In bocca al lupo per la Toniolo Edition e alla prossima!
Luca
piacere di ritrovarti su MC!
Dunque parto dal tema e direi che è ben declinato.
Wlado è un vampiro e come tale incarna la minaccia di morte ma Elena, innamorata, non ne ha paura.
Magari, stando così le cose, fa un po’ strano che la troupe, Stella e la regista non siano affatto intimoriti da lui. Anzi Stella è bella tranquilla mentre recita la sua parte e ha addirittura passato una notte insieme a Wlado.
Questa cosa me la sono spiegata con il fatto che lui è un vampiro sì, ma sa controllarsi.
Quindi la minaccia della vampirizzazione tocca solo Elena perché lui la vuole.
Non so se è la ricostruzione corretta e alla fine non importa nemmeno, perché per me è una spiegazione
plausibile, quindi mi basta. Te lo segnalo perché, se non fosse stata questa la tua intenzione, hai un caso di un lettore che ha capito fischi per fiaschi :-)
In prima lettura mi sono “inceppato” in qualche frase secondo me migliorabile (da punto di vista della chiarezza, non dello stile) che mi ha fatto perdere un po’ il filo della lettura.
Ad esempio all’inizio non ho acchiappato subito il concetto che quel “la protagonista” fosse Stella Bruni che mi è un po’ apparsa dal nulla. Oppure le unghie conficcate nella pelle e la goccia di sangue che cade non le ho immediatamente attribuite a Elena ma a un graffio sul collo di Stella e invece non è lei che provoca Wlado. O infine gli spettri della troupe che gli “ricordavano il suo errore”, ma quale errore? Si parla dell’errore sul set (la mancanza di passione) oppure del fatto che ha dormito con Stella (ma allora perché è la troupe a ricordarglielo?).
Sono domande fra l'altro che non hanno nemmeno importanza ai fini di capire la trama ma quando leggo e qualcosa mi sfugge, mi sorgono spontanee e mi distraggono dal flusso della storia. Ne tengo conto però perché un testo che non mi causi questo effetto e che riesco fin dalla prima lettura a cogliere in pieno mi fa un effetto più potente.
Ovvio, tutto ciò è una roba che capita a me e non è certo una cosa oggettiva!
In seconda lettura, con il quadro più chiaro, ho visualizzato bene quello che la storia racconta.
La relazione fra i due protagonisti, le loro motivazioni, paure e desideri mi sono piaciuti molto!
In bocca al lupo per la Toniolo Edition e alla prossima!
Luca
"A volte, impazzire è una risposta appropriata alla realtà" - Philip K. Dick
Re: Dimmi che non mi vuoi
Ciao Luca e grazie mille per il tuo prezioso commento che mi aiuta tantissimo a uscire dalla mia zona di autrice ed entrare in quella del lettore.
Riguardo Wlado, hai capito benissimo.
Un carissimo saluto e alla prossima!
Riguardo Wlado, hai capito benissimo.
Un carissimo saluto e alla prossima!
Re: Dimmi che non mi vuoi
Disclaimer: non leggo i commenti altrui prima di postare il mio
Ciao Isabella, bentrovata nell’Arena dopo tanto tempo :)
Per prima cosa, una raccomandazione per il futuro: presta più attenzione a come usi la formattazione. Alcuni pensieri sono in corsivo, altri no, altri sono metà in corsivo e metà no. Questo disturba un po’ la lettura.
Non trovo grande aderenza al tema, il tuo racconto si concentra molto sull’amore, ma il terrore lo immagino solo perché Wlado è un vampiro e si suppone che i vampiri incutano terrore. A meno che il terrore non sia quello di Wlado nei confronti di Elena, ma in questo caso emergerebbe comunque in maniera un po’ debole.
Nei due pov la focalizzazione mi sembra abbastanza coerente, tranne in un punto: Elena si abbandonò all’inebriante vicinanza del corpo freddo avvinghiato a lei, calda e arrendevole. Quelle sono sensazioni che proverebbe Wlado, trovo difficile immaginare che lei si percepisca “calda e arrendevole”.
Come ho notato in altri racconti, la prima parte sembra un po’ uno spiegone del contesto.
Nel dialogo finale fra i due mi suona un po’ finto Perché sono una stupida irragionevole.
Punto di forza: L'idea del vampiro divo del cinema e dell’attrice che si vanta di aver dormito con lui
Punto di debolezza: Il tema lo vedo centrato solo in parte.
Ciao Isabella, bentrovata nell’Arena dopo tanto tempo :)
Per prima cosa, una raccomandazione per il futuro: presta più attenzione a come usi la formattazione. Alcuni pensieri sono in corsivo, altri no, altri sono metà in corsivo e metà no. Questo disturba un po’ la lettura.
Non trovo grande aderenza al tema, il tuo racconto si concentra molto sull’amore, ma il terrore lo immagino solo perché Wlado è un vampiro e si suppone che i vampiri incutano terrore. A meno che il terrore non sia quello di Wlado nei confronti di Elena, ma in questo caso emergerebbe comunque in maniera un po’ debole.
Nei due pov la focalizzazione mi sembra abbastanza coerente, tranne in un punto: Elena si abbandonò all’inebriante vicinanza del corpo freddo avvinghiato a lei, calda e arrendevole. Quelle sono sensazioni che proverebbe Wlado, trovo difficile immaginare che lei si percepisca “calda e arrendevole”.
Come ho notato in altri racconti, la prima parte sembra un po’ uno spiegone del contesto.
Nel dialogo finale fra i due mi suona un po’ finto Perché sono una stupida irragionevole.
Punto di forza: L'idea del vampiro divo del cinema e dell’attrice che si vanta di aver dormito con lui
Punto di debolezza: Il tema lo vedo centrato solo in parte.
- HandyManny_D
- Messaggi: 144
Re: Dimmi che non mi vuoi
Ciao Isabella,
è un piacere leggerti su Minuti Contati.
Il tuo racconto ha un’impronta classica, quasi da romance gotico a due voci. Nella prima parte, il vampiro si strugge perché è stato infedele. Nella seconda parte vediamo Elena che vorrebbe farla finita con quella relazione, salvo poi arrendersi all’amore che li lega indissolubilmente e accettare di farsi vampirizzare come sigillo della loro unione.
La narrazione è lineare, il finale è coerente, anche se senza particolari sorprese. Personalmente, non mi ha coinvolta molto sul piano emotivo, ma sono gusti personali.
Non ho particolari appunti da farti: è una prova pulita e ben gestita.
Buona Stefania Toniolo Edition.
Ci si legge in giro.
è un piacere leggerti su Minuti Contati.
Il tuo racconto ha un’impronta classica, quasi da romance gotico a due voci. Nella prima parte, il vampiro si strugge perché è stato infedele. Nella seconda parte vediamo Elena che vorrebbe farla finita con quella relazione, salvo poi arrendersi all’amore che li lega indissolubilmente e accettare di farsi vampirizzare come sigillo della loro unione.
La narrazione è lineare, il finale è coerente, anche se senza particolari sorprese. Personalmente, non mi ha coinvolta molto sul piano emotivo, ma sono gusti personali.
Non ho particolari appunti da farti: è una prova pulita e ben gestita.
Buona Stefania Toniolo Edition.
Ci si legge in giro.
- Andrea Furlan
- Messaggi: 548
Re: Dimmi che non mi vuoi
Ciao Isabella,
ho trovato una buona atmosfera in questa storia di vampiri dall’ambientazione moderna che centra assolutamente il tema nel classico conflitto fra il vampiro e la sua amata. Hai declinato bene la personalità e i desideri dei due, mentre ho trovato solo accennata la figura di Stella che poteva generare un interessante triangolo, forse una opportunità persa che avesti potuto sostenere meglio inserendo il suo personaggio nel brano dal punto di vista di Elena e facendoci sapere cosa ne pensava. Concordo con gli altri che la figura di Wlado non fa molta paura, mi sembra più un essere tormentato per l’eternità. Infine non mi è piaciuto molto il termine “vampirizzato”, avresti potuto usare qualche sinonimo che avrebbe reso meglio l’idea. In sintesi, una buona prova, dove ho ritrovato il tuo stile, forse migliorabile.
ho trovato una buona atmosfera in questa storia di vampiri dall’ambientazione moderna che centra assolutamente il tema nel classico conflitto fra il vampiro e la sua amata. Hai declinato bene la personalità e i desideri dei due, mentre ho trovato solo accennata la figura di Stella che poteva generare un interessante triangolo, forse una opportunità persa che avesti potuto sostenere meglio inserendo il suo personaggio nel brano dal punto di vista di Elena e facendoci sapere cosa ne pensava. Concordo con gli altri che la figura di Wlado non fa molta paura, mi sembra più un essere tormentato per l’eternità. Infine non mi è piaciuto molto il termine “vampirizzato”, avresti potuto usare qualche sinonimo che avrebbe reso meglio l’idea. In sintesi, una buona prova, dove ho ritrovato il tuo stile, forse migliorabile.
- giulio.palmieri
- Messaggi: 352
Re: Dimmi che non mi vuoi
Ciao Isabella, ben trovata e piacere di leggerti.
Trovo il racconto realizzato nella seconda parte. La prima mi sembra un attimo incerta. Wlado resta con Stella sotto le luci dei riflettori e del cameraman: è un attore? è parte di un film? Non risulta tanto chiaro poi cosa significhi l'eterna dannazione per il protagonista, sebbene, ripeto, la seconda parte sia perfetta nel genere. Il finale l'avrei visto più coerente coinvolgendo i personaggi della prima scena. Il tema lo vedo centrato. A rileggerci, e buona edition.
Trovo il racconto realizzato nella seconda parte. La prima mi sembra un attimo incerta. Wlado resta con Stella sotto le luci dei riflettori e del cameraman: è un attore? è parte di un film? Non risulta tanto chiaro poi cosa significhi l'eterna dannazione per il protagonista, sebbene, ripeto, la seconda parte sia perfetta nel genere. Il finale l'avrei visto più coerente coinvolgendo i personaggi della prima scena. Il tema lo vedo centrato. A rileggerci, e buona edition.
Re: Dimmi che non mi vuoi
Ciao!
Inizio con una piccola critica. La formattazione è imprecisa, hai lasciato alcuni pensieri in tondo, e altri li hai messi in corsivo. Inoltre, resta poco chiara la condizione di Wlado: la troupe e Stella sanno che lui è un vampiro? O lo sa solo Elena?
Al di là di questi piccoli difetti il racconto mi piace, restituisce con sentimento, in versione moderna (e più paritaria), la classica passione trascinante che le vittime provano nei confronti dei loro predatori vampiri.
Felice scrittura!
Giulia
Inizio con una piccola critica. La formattazione è imprecisa, hai lasciato alcuni pensieri in tondo, e altri li hai messi in corsivo. Inoltre, resta poco chiara la condizione di Wlado: la troupe e Stella sanno che lui è un vampiro? O lo sa solo Elena?
Al di là di questi piccoli difetti il racconto mi piace, restituisce con sentimento, in versione moderna (e più paritaria), la classica passione trascinante che le vittime provano nei confronti dei loro predatori vampiri.
Felice scrittura!
Giulia
Re: Dimmi che non mi vuoi
Ciao Isabella!
Il tuo racconto è molto evocativo e il tema reinterpretato in un modo che mi ha convinto. L'ho trovato un po' confuso nell'incipit, nel pov di Wlado. La scena della "scena" sul set ci mette un po' troppo tempo a formarsi, il contesto non è subito chiaro. Lui è un vampiro, la donna che ama è davanti a lui mentre tiene tra le braccia Stella, un'altra donna con cui ha giaciuto... Che ora è un'attrice nel mezzo di una performance. Ma gli altri attorno a lui sanno che quell'attore che sta recitando il ruolo del vampiro sia effettivamente un vampiro?
Il pov di Elena funziona decisamente meglio, abbiamo capito il contesto e siamo trascinati dall'amore disperato e dal disprezzo di questa donna. Sono rimasto sorpreso quando lei parla di crocifissi e aglio ipotizzando di uccidere il vampiro. Avevo inteso che lei fosse la sua compagna e che "quella passione che aveva provato solo una volta" fosse l'esperienza di averla vampirizzata.
Ho apprezzato come è elaborato il legame tra la "preda" e il vampiro, e di come questa tensione sia ricambiata ed equilibrata dall'altra parte.
Oltre qualche piccolo errore di formattazione e uno spaesamento iniziale, è sicuro una bella prova.
Buona scrittura!
Daniele
Il tuo racconto è molto evocativo e il tema reinterpretato in un modo che mi ha convinto. L'ho trovato un po' confuso nell'incipit, nel pov di Wlado. La scena della "scena" sul set ci mette un po' troppo tempo a formarsi, il contesto non è subito chiaro. Lui è un vampiro, la donna che ama è davanti a lui mentre tiene tra le braccia Stella, un'altra donna con cui ha giaciuto... Che ora è un'attrice nel mezzo di una performance. Ma gli altri attorno a lui sanno che quell'attore che sta recitando il ruolo del vampiro sia effettivamente un vampiro?
Il pov di Elena funziona decisamente meglio, abbiamo capito il contesto e siamo trascinati dall'amore disperato e dal disprezzo di questa donna. Sono rimasto sorpreso quando lei parla di crocifissi e aglio ipotizzando di uccidere il vampiro. Avevo inteso che lei fosse la sua compagna e che "quella passione che aveva provato solo una volta" fosse l'esperienza di averla vampirizzata.
Ho apprezzato come è elaborato il legame tra la "preda" e il vampiro, e di come questa tensione sia ricambiata ed equilibrata dall'altra parte.
Oltre qualche piccolo errore di formattazione e uno spaesamento iniziale, è sicuro una bella prova.
Buona scrittura!
Daniele
- Shanghai Kid
- Messaggi: 433
Re: Dimmi che non mi vuoi
Ciao Isabella,
piacere di averti letta!
Allora, il tuo racconto è carino e sicuramente centra il tema. Al netto di legittimissimi errorini di battitura (un accento e una maiuscola), il racconto si legge bene, è ben scritto e fluido. La storia non mi ha fatto impazzire. L’ho trovata carina, ma non originalissima. Non è obbligatorio che un racconto lo sia, ma allora avrei cercato di renderlo o più poetico o più crudo o più ritmato. In sintesi, una buona prova a cui però, a mio avviso, manca qualcosa.
In bocca al lupo per l’edition!
A rileggerci,
Elisa
piacere di averti letta!
Allora, il tuo racconto è carino e sicuramente centra il tema. Al netto di legittimissimi errorini di battitura (un accento e una maiuscola), il racconto si legge bene, è ben scritto e fluido. La storia non mi ha fatto impazzire. L’ho trovata carina, ma non originalissima. Non è obbligatorio che un racconto lo sia, ma allora avrei cercato di renderlo o più poetico o più crudo o più ritmato. In sintesi, una buona prova a cui però, a mio avviso, manca qualcosa.
In bocca al lupo per l’edition!
A rileggerci,
Elisa
Re: Dimmi che non mi vuoi
Ciao Gennibo, piacere di leggerti.
Elena è innamorata di Wlado, nonostante sia al corrente della sua natura terrificante, e per questo si sente sbagliata. L’inizio del racconto, la parte sul set, mi ha portato un po' fuori strada ma nel proseguire la lettura mi sono ritrovato nel tema: Wlado accoglie la diversità dei sentimenti di Elena e nonostante tenti un ultimo richiamo della sua natura “Perchè non hai paura di me?” opta per essere quello che Elena vede “Anche io , maledizione”. Buono il ritmo, lo stile e i dialoghi.
Buona Stefania Toniolo Edition.
Elena è innamorata di Wlado, nonostante sia al corrente della sua natura terrificante, e per questo si sente sbagliata. L’inizio del racconto, la parte sul set, mi ha portato un po' fuori strada ma nel proseguire la lettura mi sono ritrovato nel tema: Wlado accoglie la diversità dei sentimenti di Elena e nonostante tenti un ultimo richiamo della sua natura “Perchè non hai paura di me?” opta per essere quello che Elena vede “Anche io , maledizione”. Buono il ritmo, lo stile e i dialoghi.
Buona Stefania Toniolo Edition.
Re: Dimmi che non mi vuoi
Grazie mille a tutti per gli utilissimi commenti!
Re: Dimmi che non mi vuoi
Un racconto cui manca solo un po' di chiarezza in più per definire meglio la situazione e liberare il banco da tutti i dubbi leciti che il lettore può porsi. Per il resto, la lettura scorre e i personaggi sono interessanti. Il tema c'è anche se un po' vago perché Wlado pare abbia rinunciato in partenza a seminare terrore. Direi un pollice tendente al positivo in modo solido e quasi brillante.
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