Gruppo VAMPIRO: Lista racconti e classifiche
Gruppo VAMPIRO: Lista racconti e classifiche

BENVENUTI ALLA STEFANIA TONIOLO EDITION, LA SESTA DELLA DODICESIMA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 190° ALL TIME!
Questo è il gruppo VAMPIRO della STEFANIA TONIOLO EDITION con STEFANIA TONIOLO come guest star.
Gli autori del gruppo VAMPIRO dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo MANNARO.
I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo ZOMBIE.
Questo è un gruppo da NOVE racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da STEFANIA TONIOLO. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, e dai miei collaboratori verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approssimato per eccesso.
Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK DODICESIMA ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nei due Rank sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).
E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo VAMPIRO:
UNA LEZIONE, di Elisa Belotti, ore 22.48, 4410 caratteri
In principio era Lucille, di Daniela Battistini, ore 00.07, 4858 caratteri
Chtululove, di Luca Moggia, ore 01.02, 4963 caratteri MALUS QUATTRO PUNTI
Krampuslauf, di Andrea Furlan, ore 00.22, 4983 caratteri
L’incontro, di Giulio Palmieri, ore 00.29, 4325 caratteri
Bestiame, di Driu, ore 00.59, 2727 caratteri
L’ultimo sussurro, di Alessio Vallese, ore 00.57, 4998 caratteri
Mastino, di Giulia, ore 23.40, 4247 caratteri
Apex Predator, di Daniele Bassanese, ore 00.51, 4996 caratteri
Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 27 MARZO per commentare i racconti del gruppo MANNARO Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 28 MARZO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, io e i miei collaboratori posteremo la nostra e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo MANNARO e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: per quanto vi sarà possibile in base ai vostri impegni, date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.
Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.
Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo MANNARO.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.
E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.
BUONA STEFANIA TONIOLO EDITION A TUTTI!
- MarcoSacchi
- Messaggi: 9
Re: Gruppo VAMPIRO: Lista racconti e classifiche
Classifica
1. Krampuslauf, di Andrea Furlan
2. L’ultimo sussurro, di Alessio Vallese
3. Chtululove, di Luca Moggia
4. L’incontro, di Giulio Palmieri
5. In principio era Lucille
6. UNA LEZIONE, di Elisa Belotti
7. Apex Predator, di Daniele Bassanese
8. Bestiame, di Driu
9. Mastino, di Giulia
Commenti
UNA LEZIONE
La storia è sicuramente ben scritta. Le emozioni sono descritte alla perfezione e palpabili. I due protagonisti sono forse poco caratterizzati, le due personalità non appaiono chiaramente. Mi piace il riferimento alla poesia e come questa finisca per rappresentare gli stati d'animo di panico dei due ragazzi.
La cosa che mi lascia un po' perplesso è il contesto. Non si capisce bene da quale pericolo i ragazzi siano minacciati. A mio parere, il tema non è centrato in pieno.
In principio era Lucille
Il demone muta-forma, rende l'idea. La capacità di trasformarsi e la semplicità con cui lo fa sono descritti molto bene e sembra di vederlo questo schifoso e appiccicoso lumacone che sa diventare un tenero gattino (ed è più pericoloso da gattino che da bestia informe). Lo scontro con l'uomo e il finale invece mi sembrano scritti con un po' troppa fretta, ma con la razione di caratteri che si hanno a disposizione, qualche compromesso deve essere preso.
Chtululove
A mio parere, un ottimo lavoro. Scritto benissimo, divertente e accattivante. Non succede tanto ma il tema, secondo me, è super centrato e in linea con quello che si aspetta di leggere Stefania Toniolo. Mi sono sentito presente nella stanza e mi sembra di aver conosciuto lo svitato che voleva vendersi a tutti i costi. Anche il titolare della casa editrice e stato reso alla perfezione.
Krampuslauf
Il racconto mi ha rapito. Avvincente, scorrevolissimo, fantastico! Ho sentito il bisogno di cercare su google-immagini, le parole Krampuslauf e Krampus e quando ho visto di cosa si trattasse, tutto ha preso vita. Incredibile come hai sfruttato il tuo set di caratteri. Nella mia testa è passato un intero film. Il tema mi sembra declinato alla perfezione.
L’incontro
Quando leggo nei manuali di scrittura di mostrare e non raccontare i tratti di un personaggio, stento a capire. Leggendo il tuo racconto, vedo come si dovrebbe fare. Hai descritto il protagonista alla perfezione senza spendere una parola in descrizione. Appare tutta la sua follia schizofrenica, le sue manie, le sue debolezze. Ottimo lavoro davvero. L'unica cosa è che il tema non è, a mio giudizio, centratissimo.
Bestiame
Un brano molto breve, ma denso. L'ambientazione è credibile e il protagonista ben delineato. Il confronto con lo zombie "illuminato" è ben evidente. Uno che pensa al presente, l'altro che pianifica il futuro. Non so se questo possa bastare per soddisfare il tema, non mi sembra che l'intento di allevare persone sia spinto dall'amore; forse più dall'avere cibo fresco anche per i giorni a venire.
L’ultimo sussurro
Bellissimo racconto, commovente. Scritto molto bene: scene vivide e coinvolgenti. Mi piace anche il fatto che ci sia dell'umorismo e di come si allude al fatto che, anche la paura, rischia di soccombere se non riesce a stare al passo con i tempi. Il tema, secondo me, è declinato alla perfezione. Ottima l'idea di invertire le parti: chi fa più paura? Il mostro o la persona che più di tutti dovrebbe offrire amore e protezione alla propria bambina?
Mastino
Confesso di avere avuto un po' di difficoltà e leggere questo brano. Mi sembra che la scrittura sia un pochino confusa, forse complici anche qualche errore di battitura. Assistiamo per tutto il racconto ad un dialogo denso, prima con il re e poi con la principessa, che però ripete più volte gli stessi concetti. Non capisco, fino in fondo, la finalità di questi discorsi e non vedo neanche cosa centrino con il tema del contest. Chi semina terrore o ispira amore?
Apex Predator
Arrivato in fondo alla lettura, ho capito e ho dovuto rileggere l'inizio per capire anche quello. Sarà un mio problema, ma la descrizione iniziale dell'ambiente, forse per il ripetersi della parola abisso, mi ha fatto immaginare al fondo dell'oceano e questo ha generato confusione. L'idea però è bella: descrivere la soggettiva di chi si crede un mostro terribile e temibile ma che viene visto come un amorevole e tenera palla di pelo. A mio parere, il racconto sarebbe stato ancora più di impatto se il gatto fosse stato "raccolto" nel pieno delle sue forze e non ad un passo dal decadimento completo.
1. Krampuslauf, di Andrea Furlan
2. L’ultimo sussurro, di Alessio Vallese
3. Chtululove, di Luca Moggia
4. L’incontro, di Giulio Palmieri
5. In principio era Lucille
6. UNA LEZIONE, di Elisa Belotti
7. Apex Predator, di Daniele Bassanese
8. Bestiame, di Driu
9. Mastino, di Giulia
Commenti
UNA LEZIONE
La storia è sicuramente ben scritta. Le emozioni sono descritte alla perfezione e palpabili. I due protagonisti sono forse poco caratterizzati, le due personalità non appaiono chiaramente. Mi piace il riferimento alla poesia e come questa finisca per rappresentare gli stati d'animo di panico dei due ragazzi.
La cosa che mi lascia un po' perplesso è il contesto. Non si capisce bene da quale pericolo i ragazzi siano minacciati. A mio parere, il tema non è centrato in pieno.
In principio era Lucille
Il demone muta-forma, rende l'idea. La capacità di trasformarsi e la semplicità con cui lo fa sono descritti molto bene e sembra di vederlo questo schifoso e appiccicoso lumacone che sa diventare un tenero gattino (ed è più pericoloso da gattino che da bestia informe). Lo scontro con l'uomo e il finale invece mi sembrano scritti con un po' troppa fretta, ma con la razione di caratteri che si hanno a disposizione, qualche compromesso deve essere preso.
Chtululove
A mio parere, un ottimo lavoro. Scritto benissimo, divertente e accattivante. Non succede tanto ma il tema, secondo me, è super centrato e in linea con quello che si aspetta di leggere Stefania Toniolo. Mi sono sentito presente nella stanza e mi sembra di aver conosciuto lo svitato che voleva vendersi a tutti i costi. Anche il titolare della casa editrice e stato reso alla perfezione.
Krampuslauf
Il racconto mi ha rapito. Avvincente, scorrevolissimo, fantastico! Ho sentito il bisogno di cercare su google-immagini, le parole Krampuslauf e Krampus e quando ho visto di cosa si trattasse, tutto ha preso vita. Incredibile come hai sfruttato il tuo set di caratteri. Nella mia testa è passato un intero film. Il tema mi sembra declinato alla perfezione.
L’incontro
Quando leggo nei manuali di scrittura di mostrare e non raccontare i tratti di un personaggio, stento a capire. Leggendo il tuo racconto, vedo come si dovrebbe fare. Hai descritto il protagonista alla perfezione senza spendere una parola in descrizione. Appare tutta la sua follia schizofrenica, le sue manie, le sue debolezze. Ottimo lavoro davvero. L'unica cosa è che il tema non è, a mio giudizio, centratissimo.
Bestiame
Un brano molto breve, ma denso. L'ambientazione è credibile e il protagonista ben delineato. Il confronto con lo zombie "illuminato" è ben evidente. Uno che pensa al presente, l'altro che pianifica il futuro. Non so se questo possa bastare per soddisfare il tema, non mi sembra che l'intento di allevare persone sia spinto dall'amore; forse più dall'avere cibo fresco anche per i giorni a venire.
L’ultimo sussurro
Bellissimo racconto, commovente. Scritto molto bene: scene vivide e coinvolgenti. Mi piace anche il fatto che ci sia dell'umorismo e di come si allude al fatto che, anche la paura, rischia di soccombere se non riesce a stare al passo con i tempi. Il tema, secondo me, è declinato alla perfezione. Ottima l'idea di invertire le parti: chi fa più paura? Il mostro o la persona che più di tutti dovrebbe offrire amore e protezione alla propria bambina?
Mastino
Confesso di avere avuto un po' di difficoltà e leggere questo brano. Mi sembra che la scrittura sia un pochino confusa, forse complici anche qualche errore di battitura. Assistiamo per tutto il racconto ad un dialogo denso, prima con il re e poi con la principessa, che però ripete più volte gli stessi concetti. Non capisco, fino in fondo, la finalità di questi discorsi e non vedo neanche cosa centrino con il tema del contest. Chi semina terrore o ispira amore?
Apex Predator
Arrivato in fondo alla lettura, ho capito e ho dovuto rileggere l'inizio per capire anche quello. Sarà un mio problema, ma la descrizione iniziale dell'ambiente, forse per il ripetersi della parola abisso, mi ha fatto immaginare al fondo dell'oceano e questo ha generato confusione. L'idea però è bella: descrivere la soggettiva di chi si crede un mostro terribile e temibile ma che viene visto come un amorevole e tenera palla di pelo. A mio parere, il racconto sarebbe stato ancora più di impatto se il gatto fosse stato "raccolto" nel pieno delle sue forze e non ad un passo dal decadimento completo.
Marco Sacchi
Re: Gruppo VAMPIRO: Lista racconti e classifiche
1 Apex Predator, di Daniele Bassanese
2 L’ultimo sussurro, di Alessio Vallese
3 Bestiame, di Driu
4 L’incontro, di Giulio Palmieri
5 Krampuslauf, di Andrea Furlan
6 Chtululove, di Luca Moggia
7 UNA LEZIONE, di Elisa Belotti
8 In principio era Lucille
9 Mastino, di Giulia
in principio era Lucille
ciao Daniela
idea originale, un mutaforma non è da tutti ma:
non ho capito chi trasforma chi
l' uomo assorbe lei?
poi arriva il drago che sputa lui.
mi sembra un po' frammentario ed ho l'i impressione della confusione.
dal ritrovamento in poi, chi è questo' uomo? nuotava ? era un pescatore?
avrei soprasseduto su "dannata bestiaccia" perché se il salvatore del gattino (molto tenero) è un buono, non ci sta (idea mia)
lui dice "almeno mi hai trasformato in drago"
"il drago si dimenò e vomitò l' uomo"
il mutaforma è anche lui?
perdonami ma per me troppa confusione...
Chtululove
ciao Luca
il racconto mi è piaciuto
l' ho letto fino in fondo senza interruzioni; devo fare solo alcuni distinguo:
avrei voluto sapere di più sul libro che non si legge (curiosità mia)
non ho capito perché si graffia e quando lo fa la reazione di Manfredi è debole ma sembra che il tipo strano già si conoscesse quindi un semino in più non avrebbe guastato.
Krampuslauf
ciao Andrea
sono perplesso;
mi manca perché questo' anno è diverso
non mi arriva perché diventa cattivo
non mi arriva l' amore
mi è arrivata l' eccitazione e la violenza
non ho capito perché si doveva fargliela vedere
mi mancano un po' di semini nel percorso
opinione mia ma anche se è scritto bene, mi è arrivata solo una parte del racconto.
ho visto il "terrore" ma non ho visto l' amore...
L' incontro
ciao Giulio
mi manca qualcosa per giustificare un duplice omicidio
capisco che la guerra fa diventare paranoici ma mi manca o il percorso della sua pazzia o qualche seme che portava li.
non sento l'amore, è vero che l' incontro della bambina è stato un detonatore alla bontà.
la paura o il terrore di chi?
la trasformazione a buono non mi ha colpito.
naturalmente opinione personalissima...
Bestiame
ciao Driu
complimenti per l' idea. da fan di walking dead avrei voluto averla io.
mi è piaciuto tanto, molto scorrevole, l' analogia dello zombie allevatore semplicemente fantastica
sono entrato nel racconto quasi senza accorgermi, probabilmente un po' più di profondità non avrebbe guastato
ma capisco i tempi...
Mastino
ciao Giulia
bella proprietà di linguaggio però non sono stato trasportato nella storia.
non sono riuscito ad inquadrare i personaggi e credo tu sia andata un po' fuori tema e, forse perché ho dovuto rileggerlo due volte ,
mi è sembrato caotico.Mi sono mancate certe situazioni che , anche se non mi piacciono gli "spiegoni" un minimo ci stava.
L' ultimo sussurro
ciao Alessio
l' unico appunto che mi viene è che "Nonno Dario" mi rimane un po' fuori testo ma mi sono sentito dentro la storia.
il padre padrone ubriaco è un tema molto attuale e di effetto.
chi era il vero mostro ...l' hai saputo rendere molto bene.
mi sarebbe piaciuto contestualizzare un po' di più la bambina perché non ho capito se la sua sfrontatezza è dovuta all' età o aveva
confidenza col mostro...
molto bello.
Una lezione
ciao Elisa
il terrore lo sento tutto anche se inframezzato da citazioni che , a mio parere non sono per tutti
purtroppo non sento l' amore .
complessivamente ben scritto (a mio parere), molto scorrevole, tempi giusti
per un attimo ero con loro in quella scuola
mi sembra un po' fuori tema
il fatto che lui ci ha parlato si e no tre volte mi sembra un po' povero come presupposto.
l' amore è tutto nella sua testa, avrei preferito che il carnefice si fosse ravveduto all' amore
ma dato il tempo e il modo di scrittura comprendo...poi questo compito era (a mio parere) molto difficile
Apex predator
ciao Daniele
il tuo racconto mi è piaciuto molto anche se all' inizio devo mettere che ho faticato un po' e seguire.troppo "arzigogolato"
poi da "pioveva quella notte..." tutto fila liscio, ben scritto, mi ha un po' intenerito. che è un gatto mi è stato insinuato piano piano
e questo mi piace, personalmente non amo tante descrizioni. la convivenza forzata con l' umano è descritta molto bene .
perdonami se sono stringato ma spero di averti aiutato. a mio gusto nel gruppo , al nr.1
2 L’ultimo sussurro, di Alessio Vallese
3 Bestiame, di Driu
4 L’incontro, di Giulio Palmieri
5 Krampuslauf, di Andrea Furlan
6 Chtululove, di Luca Moggia
7 UNA LEZIONE, di Elisa Belotti
8 In principio era Lucille
9 Mastino, di Giulia
in principio era Lucille
ciao Daniela
idea originale, un mutaforma non è da tutti ma:
non ho capito chi trasforma chi
l' uomo assorbe lei?
poi arriva il drago che sputa lui.
mi sembra un po' frammentario ed ho l'i impressione della confusione.
dal ritrovamento in poi, chi è questo' uomo? nuotava ? era un pescatore?
avrei soprasseduto su "dannata bestiaccia" perché se il salvatore del gattino (molto tenero) è un buono, non ci sta (idea mia)
lui dice "almeno mi hai trasformato in drago"
"il drago si dimenò e vomitò l' uomo"
il mutaforma è anche lui?
perdonami ma per me troppa confusione...
Chtululove
ciao Luca
il racconto mi è piaciuto
l' ho letto fino in fondo senza interruzioni; devo fare solo alcuni distinguo:
avrei voluto sapere di più sul libro che non si legge (curiosità mia)
non ho capito perché si graffia e quando lo fa la reazione di Manfredi è debole ma sembra che il tipo strano già si conoscesse quindi un semino in più non avrebbe guastato.
Krampuslauf
ciao Andrea
sono perplesso;
mi manca perché questo' anno è diverso
non mi arriva perché diventa cattivo
non mi arriva l' amore
mi è arrivata l' eccitazione e la violenza
non ho capito perché si doveva fargliela vedere
mi mancano un po' di semini nel percorso
opinione mia ma anche se è scritto bene, mi è arrivata solo una parte del racconto.
ho visto il "terrore" ma non ho visto l' amore...
L' incontro
ciao Giulio
mi manca qualcosa per giustificare un duplice omicidio
capisco che la guerra fa diventare paranoici ma mi manca o il percorso della sua pazzia o qualche seme che portava li.
non sento l'amore, è vero che l' incontro della bambina è stato un detonatore alla bontà.
la paura o il terrore di chi?
la trasformazione a buono non mi ha colpito.
naturalmente opinione personalissima...
Bestiame
ciao Driu
complimenti per l' idea. da fan di walking dead avrei voluto averla io.
mi è piaciuto tanto, molto scorrevole, l' analogia dello zombie allevatore semplicemente fantastica
sono entrato nel racconto quasi senza accorgermi, probabilmente un po' più di profondità non avrebbe guastato
ma capisco i tempi...
Mastino
ciao Giulia
bella proprietà di linguaggio però non sono stato trasportato nella storia.
non sono riuscito ad inquadrare i personaggi e credo tu sia andata un po' fuori tema e, forse perché ho dovuto rileggerlo due volte ,
mi è sembrato caotico.Mi sono mancate certe situazioni che , anche se non mi piacciono gli "spiegoni" un minimo ci stava.
L' ultimo sussurro
ciao Alessio
l' unico appunto che mi viene è che "Nonno Dario" mi rimane un po' fuori testo ma mi sono sentito dentro la storia.
il padre padrone ubriaco è un tema molto attuale e di effetto.
chi era il vero mostro ...l' hai saputo rendere molto bene.
mi sarebbe piaciuto contestualizzare un po' di più la bambina perché non ho capito se la sua sfrontatezza è dovuta all' età o aveva
confidenza col mostro...
molto bello.
Una lezione
ciao Elisa
il terrore lo sento tutto anche se inframezzato da citazioni che , a mio parere non sono per tutti
purtroppo non sento l' amore .
complessivamente ben scritto (a mio parere), molto scorrevole, tempi giusti
per un attimo ero con loro in quella scuola
mi sembra un po' fuori tema
il fatto che lui ci ha parlato si e no tre volte mi sembra un po' povero come presupposto.
l' amore è tutto nella sua testa, avrei preferito che il carnefice si fosse ravveduto all' amore
ma dato il tempo e il modo di scrittura comprendo...poi questo compito era (a mio parere) molto difficile
Apex predator
ciao Daniele
il tuo racconto mi è piaciuto molto anche se all' inizio devo mettere che ho faticato un po' e seguire.troppo "arzigogolato"
poi da "pioveva quella notte..." tutto fila liscio, ben scritto, mi ha un po' intenerito. che è un gatto mi è stato insinuato piano piano
e questo mi piace, personalmente non amo tante descrizioni. la convivenza forzata con l' umano è descritta molto bene .
perdonami se sono stringato ma spero di averti aiutato. a mio gusto nel gruppo , al nr.1
Re: Gruppo VAMPIRO: Lista racconti e classifiche
Ciao ragazzi. Come al solito è una fatica fare la classifica. Sono abbastanza convinto dei primi tre, ma non davvero sull'ordine, e lo stesso si può dire delle posizioni 4-9. Insomma un macello
1) L’incontro, di Giulio Palmieri, ore 00.29, 4325 caratteri
2) Krampuslauf, di Andrea Furlan, ore 00.22, 4983 caratteri
3) Chtululove, di Luca Moggia, ore 01.02, 4963 caratteri
4) UNA LEZIONE, di Elisa Belotti, ore 22.48, 4410 caratteri
5) Apex Predator, di Daniele Bassanese, ore 00.51, 4996 caratteri
6) In principio era Lucille, di Daniela Battistini, ore 00.07, 4858 caratteri
7) Mastino, di Giulia, ore 23.40, 4247 caratteri
8) L’ultimo sussurro, di Alessio Vallese, ore 00.57, 4998 caratteri
9) Bestiame, di Driu, ore 00.59, 2727 caratteri
L’incontro,
Krampuslauf,
Chtululove
UNA LEZIONE
Apex Predator
In principio era Lucille
Mastino
L’ultimo sussurro
Bestiame
1) L’incontro, di Giulio Palmieri, ore 00.29, 4325 caratteri
2) Krampuslauf, di Andrea Furlan, ore 00.22, 4983 caratteri
3) Chtululove, di Luca Moggia, ore 01.02, 4963 caratteri
4) UNA LEZIONE, di Elisa Belotti, ore 22.48, 4410 caratteri
5) Apex Predator, di Daniele Bassanese, ore 00.51, 4996 caratteri
6) In principio era Lucille, di Daniela Battistini, ore 00.07, 4858 caratteri
7) Mastino, di Giulia, ore 23.40, 4247 caratteri
8) L’ultimo sussurro, di Alessio Vallese, ore 00.57, 4998 caratteri
9) Bestiame, di Driu, ore 00.59, 2727 caratteri
L’incontro,
Molto ben fatto il racconto. Mi è piaciuto soprattutto il ritmo serrato delle frasi e la rappresentazione di una sorta di paranoica metodicità del cecchino. Devo anche farti i complimenti per la piccola scena di dialogo: il tono della conversazione è pacato e realistico, non esagerato, eppure vivido. La ripetizione di "Mi ha aiutato", per esempio, è un bel dettaglio. Lo stesso si può dire della ripetizione della distanza di tiro nella prosa.
Credo ci siano delle ingenuità nella trama. Mi è venuto da pensare che un militare in crisi di gelosia non necessariamente pianificherebbe un assassinio, quando sarebbe più semplice fare della 'normale' violenza domestica, ma magari il protagonista è particolarmente freddo. Il vero problema magari è nel finale: la rivelazione della bambina che 'sospende' la voglia di uccidere è un classico, forse un po' clichettoso, ma va bene. Le ultime righe invece vogliono forzare troppo l'happy ending che c'è già stato.
Per chiarire: trovo che "Ci sarà un posto in cui dimenticare" sia un finale molto più efficace della colazione all'hotel e del fatto che il protagonista sorride. Per il lettore è difficile credere che il protagonista ora "stia bene" perché è contrario a tutto quanto detto nel testo, e in ultima analisi non ce n'è bisogno.
Krampuslauf,
Diamo a Cesare quel che è di Cesare, quando arriva il pezzo sulle tre ragazze si capisce dove il protagonista vuole andare a parare e la tensione sale in maniera crescente. La gestione del ritmo è ben fatta e ho temuto che non ci sarebbe stata l'inversione - in genere, scattata la violenza in un momento di euforia, difficilmente si torna indietro.
Hai voluto descrivere l'amore come l'amore di un ragazzino incapace di esprimersi (realistico) che si è liberato con la maschera in una maniera da ombra junghiana. Credo sia molto interessante e che sia meno raro di quanto sembri, anche senza l'ausilio della festività. Una situazione davvero moralmente grigia e volerla rappresentare era una buona idea. Devo pure dire che prendere la festività della corsa di Krampus ti dà uno scenario perfetto e quasi senza tempo.
Nota un po' dolente, avevi calcato bene l'acceleratore sulla tensione, così bene che quando poi il protagonista si 'pente' la dolcezza delle carezze o del bacio, così come del suo desiderio di potersi esprimere, non arrivano del tutto. Il lettore ha ancora in bocca l'abuso, per cui è difficile distrarre l'attenzione. In nessun modo avresti, chiaramente, potuto mettere il finale 'cancellando' la parte precedente; non penso fosse neanche la tua idea volendo rappresentare qualcosa di inerentemente ambiguo e grigio. Ma continuo a pensare che la parte finale manchi di qualcosa e suoni un po' affrettata, un voler rassicurare il lettore della buona volontà del protagonista. Si, si è fermato quando poteva fare di peggio, e si, ha 'puntato' lei perché ha una cotta, ma avrei giocato di più sul fatto che per un momento ha decisamente sospeso la sua empatia.
Chtululove
questo è un racconto del gruppo che ho letto sogghignando quasi sempre. La situazione è parodistica al punto giusto e non mi aspettavo assolutamente di leggerla. In effetti mi ero rassegnato, un po' come il protagonista, a leggere una sovversione di qualche trope lovecraftiano. Invece mi sono trovato davanti un racconto satirico sopra le righe e mi è piaciuto.
Il narrato è ironico al punto giusto, il picco lo raggiunge per me quando si arriva a quel libro che non si può spiegare a parole. Ho anche molto apprezzato il linguaggio politichese con cui Manfredi blandisce l'aspirante autore per evitare di dargli una risposta precisa. Credo siamo in un territorio di verosimiglianza quasi pericoloso; non escludo che alcune di queste frasi siano state pronunciate davvero in una situazione simile, il che ovviamente rende tutto più divertente.
A essere un po' cagacazzo il tema magari è preso un po' alla lontana, ma la strizzata d'occhio verso il filone dei romance paranormali è chiara e ci sta con il dualismo terrore/amore.
Credo ci siano dei punti migliorabili nel narrato, per esempio in La faccia di Lanteri si illumina, il suo sorriso si apre a ventaglio. non userei due frasi per ripetere il concetto quando una è sufficiente (in questo caso 'si illumina' mi sembra più debole, quindi taglierei) e ci sono un po' di ripetizioni nelle considerazioni di Manfredi che sarebbero più belle ed efficaci se non fossero così esplicite. Per esempio:
Ok, questo sbroccato inizia farmi preoccupare.
Bisogna che mi levi di torno questo matto. Alla svelta.
Quante volte l’avrà fatto questo numero da buffone?
alla lunga generano un po' una sensazione di ovvietà. Non si nota parecchio perché il testo eccelle nei dialoghi e nella sarcasmo, però magari ti è utile su altri lavori.
UNA LEZIONE
La scena dei due chiusi in libreria (o in uno stanzino) penso renda bene la paura. Le sensazioni di lui sono molto contrastanti e questo sicuramente è un lato positivo del racconto; hai reso bene il fatto che la vicinanza gli faccia piacere, ma che vorrebbe averla avuta in un contesto normale.
Avrei voluto capire meglio chi è che li sta cercando e perché. Menzioni uno sparo, quindi mi viene da pensare solo che possa essere una situazione tipo sparatoria a scuola, ma è un contesto molto americano e potrebbero esserci altre motivazioni. In ogni caso la vaghezza non credo aiuti in questo caso; anche io avrei fatto volentieri a meno di una citazione per avere invece un po' più di informazioni. Non perché le citazioni siano brutte - anzi, sono centrate tematicamente - ma mi hanno dato l'impressione che lui non stesse veramente vivendo la minaccia. Magari volevi dare l'impressione che si stesse dissociando, ma forse è un'interpretazione un pò azzardata
Apex Predator
volevo aprire il commento con qualcosa del tipo "non mi convincerai che questo non sia un retelling di Zanna Bianca" ma mi sono già de-convinto da solo, le dimensioni dell'apex predator sono un po' troppo ridotte. Mi sa che è un gatto insomma.
Cose belle: l'acqua che a berla caghi anche quello che non hai mangiato. Frase che rubo. Il tema rispettato sicuramente alla lettera. La sensazione abbastanza straniante di una creatura di dimensioni ridotte che vive in un mondo di giganti. Il comportamento di un animale - di nuovo, abbastanza sicuro che sia un gatto da diversi dettagli - senza mai ridursi a dire esplicitamente il nome dell'animale, o il nome del gigante. D'altronde un'intelligenza non umana non userebbe le stesse definizioni.
Cose migliorabili: il tono a volte è azzeccato, a volte scade un po', mi riferisco soprattutto ai commenti del tipo:
Perché lo aveva rapito? Per giocare, stuzzicarlo? Mangiarlo non poteva. Quelli non erano predatori, era lui quello da temere!
Il concetto non è sbagliato, ma espresso in questo modo mi sa di estremizzato / sentito decine di volte quando si parla di un pov non umano. La discrepanza ironica tra la sensazione di importanza del predatore e la realtà dei fatti può anche essere esplorata in maniera più sottile.
Ma sono anche io cagacazzo perché lo trovo un tentativo abbastanza onesto.
In principio era Lucille
Mi è piaciuto molto come hai reso la capacità di Lucille di mutare forme; nel testo si percepisce proprio la sua fluidità ed è qualcosa che non succede spesso con personaggi dai poteri simili.
(e non solo perché sono fan del garamond)
Ho trovato anche interessante l'incipit. L'immagine delle gambe che sono scomparse e la descrizione viscerale del corpo da lumaca sono entrambe vivide; lasciano poi intuire che Lucille è un po' nella merda. Dev'essere successo qualcosa di grave 'prima' di questo racconto ma non perdiamo tempo a sentircelo spiegare, possiamo intuirlo. Manca secondo me un pezzettino per capire meglio quanto sia grave la situazione. Se dei ragazzini sono abbastanza per buttarla a mare, immagino parecchio.
Magari però l'intenzione era di creare contrasto tra l'essere in balia degli eventi di Lucille con il suo monologo interiore 'minaccioso', in questo caso credo ti sia riuscito. La trasformazione in gattino è molto divertente e molto in tema.
Ho trovato il ragionamento dell'uomo un po' affrettato; mi è sembrato davvero troppo "chill" per essere credibile..
Nota di pignoleria:
“Potrei farmi uno spuntino prima di arrivare a riva” pensò. Poi si disse: “Pazienta, avrai il tuo pasto”.
Magari il primo pensiero alla fine va bene, ma il secondo sembra più un qualcosa che si scrive a beneficio del lettore più che essere un pensiero credibile del personaggio. Non so se abbia dei vantaggi rispetto a un semplice commento del narratore tipo ma era meglio pazientare.
Mastino
A me Ela è piaciuta, mi sembra ci siano le basi per un personaggio che potrebbe respirare in un contesto più lungo, con più parole. Ho trovato interessante il punto di vista di chi sa benissimo di essere fisicamente temibile ma non si vanta particolarmente della cosa, né però annoia il lettore con il suo vittimismo. Se non altro di Ela si capisce la superiorità morale, sia quando parla con il re che con la principessa. A proposito, carino come hai ribaltato il trope della principessa buona e cara.
Oltre al fatto che l'amore possiamo solo intuirlo, penso magari il problema del racconto è che non c'é molto movimento. Vediamo la discussione con il re, non risolviamo nulla, vediamo la discussione con la principessa che è una ripetizione del tema in piccolo. La chiusa "non sarebbe stata il mastino di nessuno" non è soddisfacente secondo me perché è una conclusione a cui il lettore può arrivare anche da solo; dopotutto dai pensieri e dalle parole di Ela si intuisce esattamente questo. Manca secondo me un evento che o dia un'opzione nuova o che raddoppi la posta in gioco, non sarebbe stata il mastino di nessuno, e...
L’ultimo sussurro
Venendo al racconto, il tema c'è ma l'ho trovato interpretato un po' tanto alla lettera. Mi piace che Dario stia rantolando per tutto il tempo, tanto che all'inizio ho immaginato fossimo in un ospizio (nonostante ci sia scritto caverna nell'incipit. Forse il problema sono io). Però il personaggio della bambina innocente che redime il vecchio è un po' trito. Per me avrebbero aiutato un po' di righe in più, anche magari con lo stupore di Dario verso una bambina che di botto entra nel suo antro.
Un'altra cosa che penso ti aiuterebbe è non usare mai i dialoghi per spiegare qualcosa al lettore. Quando due persone (beh, persone nel caso del Nonno diciamolo è generoso) parlano, non lo fanno mai per dire qualcosa a favore di un ipotetico ascoltatore.
Esempio:
"Hai ragione. Una volta ero forte e terribile, e mi nutrivo davvero degli incubi dei bambini. Avevo occhi di smeraldo che paralizzavano dal terrore tutti quelli che incrociavano il mio sguardo. Ora le cataratte mi hanno quasi accecato e i ragazzini non credono più a niente. L'ultima volta che sono uscito per spaventare un gruppetto di mocciosi sono finito su Tik Tok."
Anche se qui Dario sta spiegando a Mara, la sensazione è che sia un pretesto per spiegare al lettore. Funzionerebbe molto meglio se Dario invece facesse il sostenuto, magari facendo finta che riesce ancora a spaventare, mentre con il narrato possiamo comunque avere quei commenti sarcastici che funzionano bene e che ci fanno capire che sa di non essere più così.
Lo stesso per Mara; entra nella caverna, scherza, fa la battuta, poi si ricorda che sta fuggendo dal padre, e allora entra nella parte della fanciulla da salvare. Mi piace il tema e il finale è giustamente quello che deve essere, ma sarebbe importante arrivarci con gradi. Per esempio basterebbe anche una descrizione di una guancia con un livido o un pensiero sul perché una bambina sta girando da sola in una caverna, come sopra.
Bestiame
Il racconto è carino, devo riconoscerti che l'hai sviluppato in circa metà dei caratteri e non è facile. L'idea degli umani come bestiame non è che sia nuovissima ma è strano che questi due non parlino e non urlino per nulla. Resa molto bene la stanchezza dello zombie, credo ci sia un buon accenno di fisicalità nei movimenti, anche se poi riesce comunque a introdursi nel fienile.
Non mi ha convinto del tutto il ribaltamento dei ruoli degli zombi così tanto "senzienti" da capire un concetto come quello di allevamento. Tra l'altro lo zombie contadino ha fatto un po' male i conti, visto che gli umani non è che si riproducano poi così in fretta. Insomma l'idea centrale magari c'è, ma lo svolgimento pesta i piedi un po' dappertutto, se si capisce che intendo.
Consiglio pratico - attento a non esagerare con punti esclamativi e interrogativi nel narrato. Sono strumenti potenti ma usati troppo danno un po' l'idea di un narratore infantile. Per carità per certi punti di vista qui sono usati bene, visto che il personaggio zombie non ci viene presentato come una stella della dialettica, ma tienine conto se ti è utile.
Vuoi leggere il primo* fantasy noir italiano? Un affare per orecchie a punta è disponibile!
Linktree - Goodreads
*viene fuori che ce ne sono altri, comunque il mio vale la pena giuro
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Re: Gruppo VAMPIRO: Lista racconti e classifiche
Oltre alla mia dovete ancora ricevere altre sei classifiche.
Re: Gruppo VAMPIRO: Lista racconti e classifiche
Giuro che fino ad ora è stata per me la classifica più difficile. Avrei tanto voluto mettere diversi primi posti.
1. L'ultimo sussurro - Alessio Vallese
2. Apex Predator - Daniele Bassanese
3. In principio era Lucille - Daniela Battistini
4. Krampuslauf - Andrea Furlan
5. L'incontro - Giulio Palmieri
6. Chtululove - Luca Moggia
7. Una lezione - Elisa Bellotti
8. Mastino - Giulia
9. Bestiame - Driu
L'ultimo sussurro - Alessio Vallese
Apex Predator - Daniele Bassanese
In principio era Lucille - Daniela Battistini
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L'incontro - Giulio Palmieri
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Mastino - Giulia
Bestiame - Driu
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Francesco Michele Forciniti
Re: Gruppo VAMPIRO: Lista racconti e classifiche
Complimenti a tutti gli autori, racconti diversi e interessanti.
Difficile come sempre fare la classifica, tanto per il podio quanto per le altre posizioni il divario era minimo.
Buona edition!
1. UNA LEZIONE, di Elisa Belotti
2. Krampuslauf, di Andrea Furlan
3. Mastino, di Giulia
4. Apex Predator, di Daniele Bassanese
4. Chtululove, di Luca Moggia
6. In principio era Lucille, di Daniela Battistini
7. L’incontro, di Giulio Palmieri
8. Bestiame, di Driu
9. L’ultimo sussurro, di Alessio Vallese
Di seguito i commenti.
Apex Predator
Chtululove
Krampuslauf
Mastino
UNA LEZIONE
In principio era Lucille
Bestiame
L'ultimo sussurro
L'incontro
Difficile come sempre fare la classifica, tanto per il podio quanto per le altre posizioni il divario era minimo.
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Ultima modifica di gioco il mercoledì 26 marzo 2025, 17:11, modificato 1 volta in totale.
Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
gioco - Corrado Gioannini
gioco - Corrado Gioannini
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Re: Gruppo VAMPIRO: Lista racconti e classifiche
Ciao a tutti!
Classifica sofferta. Devo dire che stavolta ho avuto pochissimi dubbi sul primo (mi ha fatto ridere ed era originale, che posso farci, sono un lettore gut), mentre secondo i parametri con cui giudico (che non metto nei commenti ma vi giuro che esistono) i tre racconti successivi erano a parimerito, quindi ho dovuto ragionare su altro. Ho voluto premiare Daniele perché ha rischiato con il pov che non sa chi è, e ho penalizzato leggermente Andrea per il tema dell’arco che spiego sotto.
Buona edition a tutti!
1. Chtululove, di Luca Moggia
2. Apex Predator, di Daniele Bassanese
3. L’ultimo sussurro, di Alessio Vallese
4. Krampuslauf, di Andrea Furlan
5. In principio era Lucille, di Daniela Battistini
6. UNA LEZIONE, di Elisa Belotti
7. L’incontro, di Giulio Palmieri
8. Mastino, di Giulia
9. Bestiame, di Driu
Una lezione
Ciao Elisa,
Confesso che questo racconto mi ha lasciato un po’ confuso. Ho passato la prima metà pensando che lo stessero facendo in biblioteca, poi mi sono chiesto se lui non la stesse aggredendo, poi ho finalmente capito che la scuola era attaccata. Da chi? Non mi è dato saperlo.
È un peccato, perché ho trovato molte metafore ben fatte, e in seconda lettura anche la tensione si costruisce bene... però in prima lettura il divario informativo è così grosso che non capisco se devo preoccuparmi per nessuno, per lei o per entrambi.
Ti suggerisco anche di fare attenzione ad alcune ripetizioni / refusi. "Sento il mio cuore" non serve e appesantisce. "Un singhiozzo ti abortisce in bocca la frase" è ridondante e un po' invertita, e in generale di cercare sempre di chiarire il prima possibile cosa sta succedendo. Il divario informativo raramente ti fa un favore, perché quasi sempre lascia il lettore esterno finché non è colmato e diminuisce il gradimento del racconto.
Chiudo dicendo che trovo il tema azzeccato solo a metà. Qui secondo me ci voleva un'inversione, da terrore ad amore, e invece trovo un amore (che già c'era) in un terrore esterno (che rimane anzi aumenta), quindi tutto sommato per me prova non pienamente riuscita.
In principio era Lucille
Ciao Daniela,
Trovo l'idea molto ben congegnata, anche se la prima parte ci mette un po' a chiarirsi. Rimangono però un po' di cose non chiare che non facilitano la lettura: lucille può trasformarsi in quello che vuole o no? Sembra di no, ma poi alla fine forse può decidere di diventare un gattino...?
Il vero problema però per me è la seconda parte. Lei assorbe un uomo, poi lo sputa e gli dice "solo chi non ha paura della morte può fondersi con me". Ma se l'ha sputato allora non si sono fusi...no? E poi è diventata un drago, ma solo per poco? Lei lo sapeva da prima? Lui davvero accetta così l'esistenza di un demone?
Insomma, racconto divertente, l'idea che intravedo mi è piaciuta, ma l'esecuzione per me è troppo confusionaria per farla arrivare appieno.
Chtululove
Ciao Luca,
Sto ancora ridendo ahahah. Stilisticamente scorre benissimo, anche se in alcuni punti trovo la prosa un po’ a scatti, ma forse è anche colpa del limite di parole. Riguardo a questo, secondo me hai messo alcune cose superflue che distraggono e ti hanno rubato caratteri: il personaggio di Sonia, a che serve? Poteva aprirla lui la porta.
Chiudo dicendo che è tutto un po' strano, e forse avrei detto mezza parola in più su questo libro. Se il pov avesse mezza linea di fraseggio interiore, tipo "era quella schifezza di Gorgoni tentacolate che si ficcavano le appendici...no, non avevo detto più di una pagina" secondo me avresti aggiunto contesto chiarendo che sto tipo era effettivamente un matto. Altrimenti poi uno si aspetta un twist creepy che non arriva, tipo che davvero gli spunti un tentacolo dalla schiena.
Al netto di questo, ripeto, sto ancora ridendo. È molto scorrevole, il colpo di scena è bello e funziona da dio, e tutta la sottile presa per culo a scrittori e sistema editoriale funziona bene (probabilmente ancora meglio con chi bazzica su Minuti Contati). Per me gran prova, twist inaspettato, buono stile. Sul tema sono convinto al 70% (chi è che avrebbe ispirato terrore? Il matto? Più preoccupazione, forse. O Chtulu?), ma in generale direi ottima prova.
Krampuslauf
Ciao Andrea!
Alloooora... commento difficile. Generalmente a fine lettura mi trovo più polarizzato: o mi è piaciuto, o no. Qui è strano, e proverò a spiegarmi.
Lo stile è buono, rimane un po' esterno in alcuni punti (brutte parole in tedesco: quali?) ma mi convince per un racconto così breve. Il fatto che tu abbia bisogno di spiegarmi cos'è questa tradizione per farmi apprezzare appieno il racconto per me è un malus, ma anche qui, non drammatico.
Quello che non mi torna è l'arco. Lui, loro, stavano per stuprare le ragazze (almeno così ho inteso) che per quanto mi riguarda è lì in cima tra le cose più imperdonabili, e decisamente andrebbe punito. Qui, però, non succede. Lui vuole stuprarla, cosa appunto imperdonabile. Realizza poi che in realtà non vuole davvero, ma non perché sia pentito del gesto in sé, quanto perché non vuole stuprare lei nello specifico...e per questo viene ricompensato? È strano, non mi torna e mi fa storcere il naso. Il tuo racconto in qualche modo dice "se ti ubriachi e stai per stuprare una tua compagna delle medie ma poi cambi idea all'ultimo perché in realtà vuoi fartela in maniera consenziente, allora per te non ci saranno conseguenze e lei ci starà". Ecco, per me questo "messaggio" è tosto da digerire, soprattutto trattandosi di stupro, e questo diminuisce il gradimento del racconto. A parte questo, tema centrato (anche se forse in maniera un po' forzata), stile buono, quindi prova ben eseguita ma a mio parare con una falla strutturale che me ne diminuisce il gradimento.
L'incontro
Ciao Giulio,
Racconto abbastanza lineare, ma che per me presenta qualche intoppo. L'alternanza stilistica di tempi, i pensieri sciolti nel testo ma interrotti dal "pensò" e l'incursione del narratore esterno che mi racconta il background sono cose che non apprezzo e che mi buttano un po’ fuori dalla lettura. Perché non hai scritto in prima persona a questo punto?
Riguardo l’idea, la trovo l'idea non particolarmente originale, ma non è particolarmente problematico. Invece vedo abbastanza poco il tema. Voleva ucciderla (non terrorizzarla, ucciderla), ma ha cambiato idea e se ne va in Messico. Dov'è l'amore? E il terrore?
Forse la mia incomprensione è dettata anche da alcune cose che non sono spiegate. La bambina è una bambina a caso? Non può essere la figlia di Chloé, perché lui è stato via solo un anno...giusto? Ma allora perché gli fa cambiare idea? E il tipo in giacca e cravatta era Ron? Insomma, per me un racconto semplice ma con qualche intoppo sia a livello di stile che di contenuto, che mi portano a giudicare questa prova come non troppo riuscita.
Bestiame
Ciao Driu,
Allora, l'idea degli zombie che allevano umani non mi dispiace in generale… però non è in tema. Anzi, si potrebbe dire che prima li ammazzavano e basta, gli umani, ora li allevano nel terrore… quindi c'è più terrore, ma sicuramente non ci vedo amore. Lo stile lo trovo abbastanza confuso, sembra un primo tentativo di scrivere in trasparente, che purtroppo però non funziona davvero e rende la lettura ancora più ostica che se non fosse stato un semplice narratore esterno.
Il problema più grosso per me è quello che d'ora in poi chiamerò il "falso colpo di scena". Mi spiego: per far immedesimare il lettore con il punto di vista, tu devi farmici immergere. Quindi io devo essere il più possibile allineato con lui e con ciò che sa. Ci sono escamotage per evitare questa cosa, sto banalizzando, e in alcuni casi può funzionare, ma è molto difficile e per farlo il pov stesso deve essere inconsapevole di come definirsi (se vuoi vedere qualcuno che c’è riuscito, leggi Apex Predator nel tuo stesso gruppo). In questo specifico caso, il fatto che lui sia uno zombie NON è un colpo di scena. È solo qualcosa che tu, autore, hai deliberatamente deciso di nascondermi sperando in un effetto wow, perché il pov vede gli altri che lo seguono e pensa “parassiti”, ma poi pensa “è uno zombie come me”, quindi sa benissimo cosa è. E quindi l’effetto wow per me non c’è, perché io ho solo passato tutto il racconto pensando "vabbè, me lo dirà a un certo punto", e quando arriva la rivelazione è come se mi avessi tolto il sassolino da una scarpa...dopo avercelo messo tu!
L'ultimo sussurro
Ciao Alessio,
Bella idea che centra il tema in pieno, e apprezzo anche lo stile. Purtroppo il limite di MC si sente, e secondo me ti ha un po’ tarpato le ali. Hai dato tanto spazio alla presentazione iniziale, che ci sta, però poi sei stato costretto ad affrettare la risoluzione, e le emozioni che avresti potuto suscitare si perdono in un "si alza, spaventa il padre, lui scappa, il polpo muore.".
In generale lo trovo un racconto centrato e mi piace molto l’idea, quindi una buona prova, ma con più tempo e alcune scelte più precise (o il doppio delle battute) sarebbe potuto essere un racconto davvero d'impatto.
Mastino
Ciao Giulia,
Quello che riesci a fare molto bene è passare l’immenso scazzo di Ela. Tutto il fraseggio interiore è credibile, e fa arrabbiare pure il lettore contro questi cretini tremolanti. Purtroppo, però, tutto questo ci mette un po’ ad arrivare, perché il racconto secondo me è abbastanza confuso, a partire dalla prima frase che ho dovuto rileggere tre volte prima di capire chi la stava pronunciando. E dire che ti bastava metterci un "disse il re" alla fine.
L'idea dell'eroe che non vuole ammazzare mi torna, ma tutto il resto è, appunto, confuso. Cos'è quest'isola? Dove l'hanno mandata? I nemici esistono davvero? Se ci sono allora non c'è nessun pericolo, o un po' di pericolo c'è? Perché si passa dal re alla terza figlia?
Insomma, tante domande, poche risposte, e questo stile ridotto praticamente solo a fraseggio interiore e dialoghi, senza alcuna minima desrizione, non aiuta a capire. Se davvero vuoi usarlo devi essere un mostro dei dialoghi, e pochi lo sono (vai a leggerti qualche post di “Non è successo niente” su FB se vuoi qualche esempio di buona riuscita).
Chiudo dicendo che trovo il tema non pienamente centrato, perché lei mi pare solo scazzata e non così in vena di ispirare amore. Quindi, tutto sommato, per me una prova così così.
Apex predator
Ciao Daniele,
Parto dicendo che io normalmente odio lo stile all'imperfetto. Lo trovo una cosa che non funziona quasi mai, alla lunga stanca (ma anche alla breve) e ha una serie di svantaggi insormontabili. "Una di quelle creature l'aveva preso" suona male malissimo. Secondo punto che non normalmente mi infastidisce è il gioco sul difetto informativo, ovvero non dare al lettore informazioni sufficienti per consentirgli di immaginarsi la scena.
E invece qui funzionano entrambi, quindi mi hai costretto a chiedermi: perché? L'imperfetto ti consente di raccontare cosa era prima e cosa è adesso come un enorme fraseggio interiore, e non stanca perché è un racconto breve. Il difetto informativo... funziona perché sei stato bravo a gestirlo, e non è forzato. Hai creato una situazione in cui è credibile che il pov non sia in grado di definirsi, se non come questo fantomatico apex predator. A parte alcune sbavature che ti hanno fatto notare, caratterizzi così bene il pov che io riesco ad essere lui anche senza sapere cosa sono, e la rivelazione che mi arriva pian piano riesce a funzionare come "sorpresa" e non come “l’autore mi voleva ingannare”. Bravo bravo.
Aggiungo che trovo il tema declinato in maniera molto originale, perché la creatura (immagino un micio) ispira effettivamente terrore a qualcuno (le sue prede), è convinta di ispirarlo a tutti, ma per gli umani non è così. E quindi tocchi l'idea che ognuno può essere un "mostro" per qualcuno, e un "cucciolo" per qualcun altro, che mi piace molto.
Insomma, per me hai rischiato tanto, e ha pagato. Decisamente buona prova.
Classifica sofferta. Devo dire che stavolta ho avuto pochissimi dubbi sul primo (mi ha fatto ridere ed era originale, che posso farci, sono un lettore gut), mentre secondo i parametri con cui giudico (che non metto nei commenti ma vi giuro che esistono) i tre racconti successivi erano a parimerito, quindi ho dovuto ragionare su altro. Ho voluto premiare Daniele perché ha rischiato con il pov che non sa chi è, e ho penalizzato leggermente Andrea per il tema dell’arco che spiego sotto.
Buona edition a tutti!
1. Chtululove, di Luca Moggia
2. Apex Predator, di Daniele Bassanese
3. L’ultimo sussurro, di Alessio Vallese
4. Krampuslauf, di Andrea Furlan
5. In principio era Lucille, di Daniela Battistini
6. UNA LEZIONE, di Elisa Belotti
7. L’incontro, di Giulio Palmieri
8. Mastino, di Giulia
9. Bestiame, di Driu
Una lezione
Ciao Elisa,
Confesso che questo racconto mi ha lasciato un po’ confuso. Ho passato la prima metà pensando che lo stessero facendo in biblioteca, poi mi sono chiesto se lui non la stesse aggredendo, poi ho finalmente capito che la scuola era attaccata. Da chi? Non mi è dato saperlo.
È un peccato, perché ho trovato molte metafore ben fatte, e in seconda lettura anche la tensione si costruisce bene... però in prima lettura il divario informativo è così grosso che non capisco se devo preoccuparmi per nessuno, per lei o per entrambi.
Ti suggerisco anche di fare attenzione ad alcune ripetizioni / refusi. "Sento il mio cuore" non serve e appesantisce. "Un singhiozzo ti abortisce in bocca la frase" è ridondante e un po' invertita, e in generale di cercare sempre di chiarire il prima possibile cosa sta succedendo. Il divario informativo raramente ti fa un favore, perché quasi sempre lascia il lettore esterno finché non è colmato e diminuisce il gradimento del racconto.
Chiudo dicendo che trovo il tema azzeccato solo a metà. Qui secondo me ci voleva un'inversione, da terrore ad amore, e invece trovo un amore (che già c'era) in un terrore esterno (che rimane anzi aumenta), quindi tutto sommato per me prova non pienamente riuscita.
In principio era Lucille
Ciao Daniela,
Trovo l'idea molto ben congegnata, anche se la prima parte ci mette un po' a chiarirsi. Rimangono però un po' di cose non chiare che non facilitano la lettura: lucille può trasformarsi in quello che vuole o no? Sembra di no, ma poi alla fine forse può decidere di diventare un gattino...?
Il vero problema però per me è la seconda parte. Lei assorbe un uomo, poi lo sputa e gli dice "solo chi non ha paura della morte può fondersi con me". Ma se l'ha sputato allora non si sono fusi...no? E poi è diventata un drago, ma solo per poco? Lei lo sapeva da prima? Lui davvero accetta così l'esistenza di un demone?
Insomma, racconto divertente, l'idea che intravedo mi è piaciuta, ma l'esecuzione per me è troppo confusionaria per farla arrivare appieno.
Chtululove
Ciao Luca,
Sto ancora ridendo ahahah. Stilisticamente scorre benissimo, anche se in alcuni punti trovo la prosa un po’ a scatti, ma forse è anche colpa del limite di parole. Riguardo a questo, secondo me hai messo alcune cose superflue che distraggono e ti hanno rubato caratteri: il personaggio di Sonia, a che serve? Poteva aprirla lui la porta.
Chiudo dicendo che è tutto un po' strano, e forse avrei detto mezza parola in più su questo libro. Se il pov avesse mezza linea di fraseggio interiore, tipo "era quella schifezza di Gorgoni tentacolate che si ficcavano le appendici...no, non avevo detto più di una pagina" secondo me avresti aggiunto contesto chiarendo che sto tipo era effettivamente un matto. Altrimenti poi uno si aspetta un twist creepy che non arriva, tipo che davvero gli spunti un tentacolo dalla schiena.
Al netto di questo, ripeto, sto ancora ridendo. È molto scorrevole, il colpo di scena è bello e funziona da dio, e tutta la sottile presa per culo a scrittori e sistema editoriale funziona bene (probabilmente ancora meglio con chi bazzica su Minuti Contati). Per me gran prova, twist inaspettato, buono stile. Sul tema sono convinto al 70% (chi è che avrebbe ispirato terrore? Il matto? Più preoccupazione, forse. O Chtulu?), ma in generale direi ottima prova.
Krampuslauf
Ciao Andrea!
Alloooora... commento difficile. Generalmente a fine lettura mi trovo più polarizzato: o mi è piaciuto, o no. Qui è strano, e proverò a spiegarmi.
Lo stile è buono, rimane un po' esterno in alcuni punti (brutte parole in tedesco: quali?) ma mi convince per un racconto così breve. Il fatto che tu abbia bisogno di spiegarmi cos'è questa tradizione per farmi apprezzare appieno il racconto per me è un malus, ma anche qui, non drammatico.
Quello che non mi torna è l'arco. Lui, loro, stavano per stuprare le ragazze (almeno così ho inteso) che per quanto mi riguarda è lì in cima tra le cose più imperdonabili, e decisamente andrebbe punito. Qui, però, non succede. Lui vuole stuprarla, cosa appunto imperdonabile. Realizza poi che in realtà non vuole davvero, ma non perché sia pentito del gesto in sé, quanto perché non vuole stuprare lei nello specifico...e per questo viene ricompensato? È strano, non mi torna e mi fa storcere il naso. Il tuo racconto in qualche modo dice "se ti ubriachi e stai per stuprare una tua compagna delle medie ma poi cambi idea all'ultimo perché in realtà vuoi fartela in maniera consenziente, allora per te non ci saranno conseguenze e lei ci starà". Ecco, per me questo "messaggio" è tosto da digerire, soprattutto trattandosi di stupro, e questo diminuisce il gradimento del racconto. A parte questo, tema centrato (anche se forse in maniera un po' forzata), stile buono, quindi prova ben eseguita ma a mio parare con una falla strutturale che me ne diminuisce il gradimento.
L'incontro
Ciao Giulio,
Racconto abbastanza lineare, ma che per me presenta qualche intoppo. L'alternanza stilistica di tempi, i pensieri sciolti nel testo ma interrotti dal "pensò" e l'incursione del narratore esterno che mi racconta il background sono cose che non apprezzo e che mi buttano un po’ fuori dalla lettura. Perché non hai scritto in prima persona a questo punto?
Riguardo l’idea, la trovo l'idea non particolarmente originale, ma non è particolarmente problematico. Invece vedo abbastanza poco il tema. Voleva ucciderla (non terrorizzarla, ucciderla), ma ha cambiato idea e se ne va in Messico. Dov'è l'amore? E il terrore?
Forse la mia incomprensione è dettata anche da alcune cose che non sono spiegate. La bambina è una bambina a caso? Non può essere la figlia di Chloé, perché lui è stato via solo un anno...giusto? Ma allora perché gli fa cambiare idea? E il tipo in giacca e cravatta era Ron? Insomma, per me un racconto semplice ma con qualche intoppo sia a livello di stile che di contenuto, che mi portano a giudicare questa prova come non troppo riuscita.
Bestiame
Ciao Driu,
Allora, l'idea degli zombie che allevano umani non mi dispiace in generale… però non è in tema. Anzi, si potrebbe dire che prima li ammazzavano e basta, gli umani, ora li allevano nel terrore… quindi c'è più terrore, ma sicuramente non ci vedo amore. Lo stile lo trovo abbastanza confuso, sembra un primo tentativo di scrivere in trasparente, che purtroppo però non funziona davvero e rende la lettura ancora più ostica che se non fosse stato un semplice narratore esterno.
Il problema più grosso per me è quello che d'ora in poi chiamerò il "falso colpo di scena". Mi spiego: per far immedesimare il lettore con il punto di vista, tu devi farmici immergere. Quindi io devo essere il più possibile allineato con lui e con ciò che sa. Ci sono escamotage per evitare questa cosa, sto banalizzando, e in alcuni casi può funzionare, ma è molto difficile e per farlo il pov stesso deve essere inconsapevole di come definirsi (se vuoi vedere qualcuno che c’è riuscito, leggi Apex Predator nel tuo stesso gruppo). In questo specifico caso, il fatto che lui sia uno zombie NON è un colpo di scena. È solo qualcosa che tu, autore, hai deliberatamente deciso di nascondermi sperando in un effetto wow, perché il pov vede gli altri che lo seguono e pensa “parassiti”, ma poi pensa “è uno zombie come me”, quindi sa benissimo cosa è. E quindi l’effetto wow per me non c’è, perché io ho solo passato tutto il racconto pensando "vabbè, me lo dirà a un certo punto", e quando arriva la rivelazione è come se mi avessi tolto il sassolino da una scarpa...dopo avercelo messo tu!
L'ultimo sussurro
Ciao Alessio,
Bella idea che centra il tema in pieno, e apprezzo anche lo stile. Purtroppo il limite di MC si sente, e secondo me ti ha un po’ tarpato le ali. Hai dato tanto spazio alla presentazione iniziale, che ci sta, però poi sei stato costretto ad affrettare la risoluzione, e le emozioni che avresti potuto suscitare si perdono in un "si alza, spaventa il padre, lui scappa, il polpo muore.".
In generale lo trovo un racconto centrato e mi piace molto l’idea, quindi una buona prova, ma con più tempo e alcune scelte più precise (o il doppio delle battute) sarebbe potuto essere un racconto davvero d'impatto.
Mastino
Ciao Giulia,
Quello che riesci a fare molto bene è passare l’immenso scazzo di Ela. Tutto il fraseggio interiore è credibile, e fa arrabbiare pure il lettore contro questi cretini tremolanti. Purtroppo, però, tutto questo ci mette un po’ ad arrivare, perché il racconto secondo me è abbastanza confuso, a partire dalla prima frase che ho dovuto rileggere tre volte prima di capire chi la stava pronunciando. E dire che ti bastava metterci un "disse il re" alla fine.
L'idea dell'eroe che non vuole ammazzare mi torna, ma tutto il resto è, appunto, confuso. Cos'è quest'isola? Dove l'hanno mandata? I nemici esistono davvero? Se ci sono allora non c'è nessun pericolo, o un po' di pericolo c'è? Perché si passa dal re alla terza figlia?
Insomma, tante domande, poche risposte, e questo stile ridotto praticamente solo a fraseggio interiore e dialoghi, senza alcuna minima desrizione, non aiuta a capire. Se davvero vuoi usarlo devi essere un mostro dei dialoghi, e pochi lo sono (vai a leggerti qualche post di “Non è successo niente” su FB se vuoi qualche esempio di buona riuscita).
Chiudo dicendo che trovo il tema non pienamente centrato, perché lei mi pare solo scazzata e non così in vena di ispirare amore. Quindi, tutto sommato, per me una prova così così.
Apex predator
Ciao Daniele,
Parto dicendo che io normalmente odio lo stile all'imperfetto. Lo trovo una cosa che non funziona quasi mai, alla lunga stanca (ma anche alla breve) e ha una serie di svantaggi insormontabili. "Una di quelle creature l'aveva preso" suona male malissimo. Secondo punto che non normalmente mi infastidisce è il gioco sul difetto informativo, ovvero non dare al lettore informazioni sufficienti per consentirgli di immaginarsi la scena.
E invece qui funzionano entrambi, quindi mi hai costretto a chiedermi: perché? L'imperfetto ti consente di raccontare cosa era prima e cosa è adesso come un enorme fraseggio interiore, e non stanca perché è un racconto breve. Il difetto informativo... funziona perché sei stato bravo a gestirlo, e non è forzato. Hai creato una situazione in cui è credibile che il pov non sia in grado di definirsi, se non come questo fantomatico apex predator. A parte alcune sbavature che ti hanno fatto notare, caratterizzi così bene il pov che io riesco ad essere lui anche senza sapere cosa sono, e la rivelazione che mi arriva pian piano riesce a funzionare come "sorpresa" e non come “l’autore mi voleva ingannare”. Bravo bravo.
Aggiungo che trovo il tema declinato in maniera molto originale, perché la creatura (immagino un micio) ispira effettivamente terrore a qualcuno (le sue prede), è convinta di ispirarlo a tutti, ma per gli umani non è così. E quindi tocchi l'idea che ognuno può essere un "mostro" per qualcuno, e un "cucciolo" per qualcun altro, che mi piace molto.
Insomma, per me hai rischiato tanto, e ha pagato. Decisamente buona prova.
Re: Gruppo VAMPIRO: Lista racconti e classifiche
Oltre alla mia dovete ancora ricevere altre tre classifiche.
- Stefano Scudeler
- Messaggi: 105
Re: Gruppo VAMPIRO: Lista racconti e classifiche
Come sempre arriva la parte più difficile e che mi piace di meno. Soprattutto quando ci sono molti racconti che mi sono piaciuti. Ho tenuto molto conto dell'aderenza al tema per decidere.
Classifica
1. Chtululove, di Luca Moggia
2. L’ultimo sussurro, di Alessio Vallese
3. Krampuslauf, di Andrea Furlan
4. L’incontro, di Giulio Palmieri
5. Apex Predator, di Daniele Bassanese
6. In principio era Lucille
7. UNA LEZIONE, di Elisa Belotti
8. Mastino, di Giulia
9. Bestiame, di Driu
1. Chtululove, di Luca Moggia
Ciao Luca!
Devo dire che mi sono divertito molto a leggere il tuo racconto. L'ironia che lo pervade e le movenze dell'aspirante scrittore sono rese molto bene.
Concordo con M.Maponi sulla ripetitività dei pensieri di Manfredi ma quasi quasi ci stanno. Potrebbero far parte della caratterizzazione del classico editore un po' conformista.
Rileggendo mi sono reso conto che Lanteri è a petto nudo sotto l'impermeabile. Non so se era voluto.
Ottima prova, il tema è centrato in un modo originale.
2. L’ultimo sussurro, di Alessio Vallese
Ciao Alessio e piacere di leggerti qui finalmente!
Giudicare in modo obiettivo il tuo racconto sarà difficile perché già dopo due righe ero già piegato in due dal ridere.
Lo stile mi è piaciuto, la bambina petulante l'ho odiata da subito (quindi sei riuscito nel tuo il intento, se era quello).
Mi dispiace non aver colto cosa c'è sotto alla storia delle foglie d'argento e dell'albero. Penso che tutti avrebbero voluto saperlo.
Ti prego, continua la saga di Nonno Dario finché quel brontolone non torna nell'Arena insieme a noi!
3. Krampuslauf, di Andrea Furlan
Ciao Andrea!
A parte qualche limatura che ti hanno già suggerito, a me il racconto è piaciuto molto.
Le descrizioni sono ottime, il ritmo è (quasi) sempre sostenuto.
Credo che tu abbia voluto "forzare" un po' questo finale solo per stare dentro al tema, altrimenti avremmo visto ben altro.
Dico questo perchè tutta la costruzione sembra tendere verso la violenza e poi c'è una sterzata molto repentina. Forse con una piccola semina in più sul fatto che il ragazzo prova un amore troppo sincero per rovinarlo avrebbe reso meglio il tutto.
Ottimo racconto, che si legge in maniera fluida e senza grandi inciampi. Veramente bravo.
4. L’incontro, di Giulio Palmieri
Ciao Giulio e piacere di rileggerti!
Il racconto che hai scritto ha dei buoni punti di forza (la caratterizzazione del protagonista e alcune descrizioni molto azzeccate) ma mi lascia qualche dubbio (che però non influisce troppo sull'esperienza di lettura).
Mi è piaciuta molto la maniacalità di Ibisco anche se mi ha fatto scattare una domanda a posteriori: possibile che uno così preciso non si sia preso la briga di controllare che la sua ex compagna avesse una figlia? O che ne suoi.appostamenti non sia mai comparsa?
Dalla precisione con cui lui descrive il fatto che i due si trovano sempre nello stesso posto e alla stessa ora, ho pensato a mesi di pedinamenti.
Visto che però il racconto mi è piaciuto, penso che sorvolerò su queste domande.
5. Apex Predator, di Daniele Bassanese
Ciao Daniele!
Devo dire che il tuo racconto mi aveva lasciato perplesso in prima.lettura. Non avevo proprio capito nulla dell'inizio, mi ero immaginato anche io bestie strane e un abisso profondo e pieno di mostri.
Quando poi ho letto che si trattava di un gatto, mi sono domandato: perché definisce l'uomo un non predatore?
Cosa ne sa che i gatti non li mangiano? Non è mai stato a Vicenza? :-)
Invece lui, si definisce un Apex Predator. Cioè lui gli umani se li mangia? Quindi è una tigre?
Questo mi ha un po' scombussolato da un lato, divertito dall'altro.
Stilisticamente è ben scritto, anche se avrei preferito sapere un po' di più su queste creature dell'abisso. Se le avessi descritte (un topo, una rana, un qualcosa) forse avresti svelato un po' le carte prima ma ne avresti guadagnato in chiarezza.
Il tema lo hai colto molto bene e questo è un plus visto che secondo me molti altri lo hanno solo sfiorato.
Nel complesso un'ottima prova.
6. In principio era Lucille
Ciao Daniela!
Sono molto combattuto per quanto riguarda il tuo racconto.
L'idea è buona, anche se difficilmente colgo "ispirare amore" nel mangiare dei bambini (forse non ho capito io).
Ci sono delle ottime descrizioni e frasi ben congegnate che però sono alternate a punti poco chiari.
Esemplifico:
- All'inizio parti con le sensazioni interne di Lucille ma poi dici che ha le iridi giallastre quasi luminescenti (quindi esci dal pov).
Poi la descrizione degli occhi gialli la ritroviamo nella battuta detta dai bambini (e questa sì che ci sta).
- Quando Lucille si sveglia si trova al buio. Si muove verso l'uscita e viene ferita dalla luce del sole e dal sale dell'acqua (in un primo momento pensavo fossero cose che le facevano male a prescindere ma poi quando viene gettata in mare muta forma in altri animali e non soffre più né per il sale, né per la luce). Quindi mi domando, perchè non ha mutato forma prima di uscire dalla caverna? Nel mezzo non ha soddisfatto la sua fame quindi non era per mancanza di forze. Rimane un punto un po' oscuro per me.
- La completa mancanza di informazioni su questo uomo che salva Lucille lo ha fatto sembrare anche a me un po' troppo indifferente nei confronti di un mostro mutaforma che se lo voleva mangiare... E anche io, come ti hanno detto altri, ho avuto un po' di difficoltà nel capire la metamorfosi in drago e poi il rigetto. Perchè lo rigetta? Non le conveniva mantenere la forma di drago?
Detto questo, ci sono dei passaggi molto belli e le sensazioni che susciti sono vive e ben delineate.
Non so se come me hai avuto problemi col tempo e coi caratteri ma secondo me dovresti rivedere un po' le dinamiche del world building e verrebbe fuori proprio un bel racconto!
7. UNA LEZIONE, di Elisa Belotti
Ciao Elisa!
Il racconto e lo stile mi sono piaciuti anche se ho difficoltà a cogliere il tema e la situazione.
Da una parte la situazione sembra concitata e urgente (c'è gente che spara in una scuola), dall'altra abbiamo due ragazzi che stanno rannicchiati in una biblioteca e uno di loro pensa alle poesie e al loro primo incontro. Non impossibile, ma forse avresti potuto inserire una frase che ci facesse capire che si sentono al sicuro. Altrimenti non mi spiego come il POV non pensi mai a una possibile via di fuga.
Ti segnalo alcune frasi che non mi sono piaciute molto:
- Un singhiozzo ti abortisce in bocca la frase.
Per gusto mio personale, forse un po' troppo "pesante" per il pensiero di uno studente. Un verbo tipo "troncare" lo avrei visto più adatto.
- Lo so che lo senti che anch’io ho paura.
La ripetizione di "lo" e "che" non è il massimo, pur essendo un pensiero. Forse qui ci sarebbe stato bene un botta e risposta, anche per dare un po' di caratterizzazione alla ragazza che sembra un po' troppo di sfondo.
Mi è piaciuta invece questa:
- La colazione mi risale nell’esofago, ma la rispingo giù. Sento un sapore acido in bocca.
Dà proprio la sensazione giusta.
Per concludere, un racconto che meriterebbe una revisione, magari dando più spazio alla ragazza e al chiarimento della situazione.
8. Mastino, di Giulia
Ciao Giulia!
Mi accodo ai giudizi di chi ha trovato nebuloso il racconto, soprattutto per quanto riguarda il contesto e il "chi dice cosa".
Qualche azione tra una battuta di dialogo e il fraseggio interiore forse avrebbe aiutato ma prendere dei personaggi e un world building di cui nessuno sa nulla ed estrapolare un racconto è molto difficile perché si rischia di dare per scontate troppe cose.
Devo comunque farti i complimenti perché il lessico e la resa dei personaggi sono buoni.
9. Bestiame, di Driu
Ciao Driu e piacere di leggerti!
L'idea del racconto non è male, la realizzazione (come ti hanno detto altri) un po' faticosa da seguire.
La prima.cosa che non mi ha fatto impazzire è che hai usato una "telecamera" esterna per descrivere le azioni ma hai inserito le sensazioni dal punto di vista interno.
Il risultato è che sballotti continuamente il lettore dentro-fuori.
Ci sono un po' di ripetizioni e a volte lo zombie mi sembra fare pensieri.un po' troppo "difficili", tipo l'odore che arriva alle narici come il sole che spunta dalle nuvole o lo stupore che cresce esponenzialmente. Secondo me hai dovuto scrivere di fretta e senza rileggere, quindi se ci rimetti mano a questo racconto, puoi tirarne fuori qualcosa di buono.
Ultimissima osservazione, cerca di andare a capo quando un concetto finisce e ne inizia un altro perché sennò viene fuori un muro di testo poco leggibile.
Classifica
1. Chtululove, di Luca Moggia
2. L’ultimo sussurro, di Alessio Vallese
3. Krampuslauf, di Andrea Furlan
4. L’incontro, di Giulio Palmieri
5. Apex Predator, di Daniele Bassanese
6. In principio era Lucille
7. UNA LEZIONE, di Elisa Belotti
8. Mastino, di Giulia
9. Bestiame, di Driu
1. Chtululove, di Luca Moggia
Ciao Luca!
Devo dire che mi sono divertito molto a leggere il tuo racconto. L'ironia che lo pervade e le movenze dell'aspirante scrittore sono rese molto bene.
Concordo con M.Maponi sulla ripetitività dei pensieri di Manfredi ma quasi quasi ci stanno. Potrebbero far parte della caratterizzazione del classico editore un po' conformista.
Rileggendo mi sono reso conto che Lanteri è a petto nudo sotto l'impermeabile. Non so se era voluto.
Ottima prova, il tema è centrato in un modo originale.
2. L’ultimo sussurro, di Alessio Vallese
Ciao Alessio e piacere di leggerti qui finalmente!
Giudicare in modo obiettivo il tuo racconto sarà difficile perché già dopo due righe ero già piegato in due dal ridere.
Lo stile mi è piaciuto, la bambina petulante l'ho odiata da subito (quindi sei riuscito nel tuo il intento, se era quello).
Mi dispiace non aver colto cosa c'è sotto alla storia delle foglie d'argento e dell'albero. Penso che tutti avrebbero voluto saperlo.
Ti prego, continua la saga di Nonno Dario finché quel brontolone non torna nell'Arena insieme a noi!
3. Krampuslauf, di Andrea Furlan
Ciao Andrea!
A parte qualche limatura che ti hanno già suggerito, a me il racconto è piaciuto molto.
Le descrizioni sono ottime, il ritmo è (quasi) sempre sostenuto.
Credo che tu abbia voluto "forzare" un po' questo finale solo per stare dentro al tema, altrimenti avremmo visto ben altro.
Dico questo perchè tutta la costruzione sembra tendere verso la violenza e poi c'è una sterzata molto repentina. Forse con una piccola semina in più sul fatto che il ragazzo prova un amore troppo sincero per rovinarlo avrebbe reso meglio il tutto.
Ottimo racconto, che si legge in maniera fluida e senza grandi inciampi. Veramente bravo.
4. L’incontro, di Giulio Palmieri
Ciao Giulio e piacere di rileggerti!
Il racconto che hai scritto ha dei buoni punti di forza (la caratterizzazione del protagonista e alcune descrizioni molto azzeccate) ma mi lascia qualche dubbio (che però non influisce troppo sull'esperienza di lettura).
Mi è piaciuta molto la maniacalità di Ibisco anche se mi ha fatto scattare una domanda a posteriori: possibile che uno così preciso non si sia preso la briga di controllare che la sua ex compagna avesse una figlia? O che ne suoi.appostamenti non sia mai comparsa?
Dalla precisione con cui lui descrive il fatto che i due si trovano sempre nello stesso posto e alla stessa ora, ho pensato a mesi di pedinamenti.
Visto che però il racconto mi è piaciuto, penso che sorvolerò su queste domande.
5. Apex Predator, di Daniele Bassanese
Ciao Daniele!
Devo dire che il tuo racconto mi aveva lasciato perplesso in prima.lettura. Non avevo proprio capito nulla dell'inizio, mi ero immaginato anche io bestie strane e un abisso profondo e pieno di mostri.
Quando poi ho letto che si trattava di un gatto, mi sono domandato: perché definisce l'uomo un non predatore?
Cosa ne sa che i gatti non li mangiano? Non è mai stato a Vicenza? :-)
Invece lui, si definisce un Apex Predator. Cioè lui gli umani se li mangia? Quindi è una tigre?
Questo mi ha un po' scombussolato da un lato, divertito dall'altro.
Stilisticamente è ben scritto, anche se avrei preferito sapere un po' di più su queste creature dell'abisso. Se le avessi descritte (un topo, una rana, un qualcosa) forse avresti svelato un po' le carte prima ma ne avresti guadagnato in chiarezza.
Il tema lo hai colto molto bene e questo è un plus visto che secondo me molti altri lo hanno solo sfiorato.
Nel complesso un'ottima prova.
6. In principio era Lucille
Ciao Daniela!
Sono molto combattuto per quanto riguarda il tuo racconto.
L'idea è buona, anche se difficilmente colgo "ispirare amore" nel mangiare dei bambini (forse non ho capito io).
Ci sono delle ottime descrizioni e frasi ben congegnate che però sono alternate a punti poco chiari.
Esemplifico:
- All'inizio parti con le sensazioni interne di Lucille ma poi dici che ha le iridi giallastre quasi luminescenti (quindi esci dal pov).
Poi la descrizione degli occhi gialli la ritroviamo nella battuta detta dai bambini (e questa sì che ci sta).
- Quando Lucille si sveglia si trova al buio. Si muove verso l'uscita e viene ferita dalla luce del sole e dal sale dell'acqua (in un primo momento pensavo fossero cose che le facevano male a prescindere ma poi quando viene gettata in mare muta forma in altri animali e non soffre più né per il sale, né per la luce). Quindi mi domando, perchè non ha mutato forma prima di uscire dalla caverna? Nel mezzo non ha soddisfatto la sua fame quindi non era per mancanza di forze. Rimane un punto un po' oscuro per me.
- La completa mancanza di informazioni su questo uomo che salva Lucille lo ha fatto sembrare anche a me un po' troppo indifferente nei confronti di un mostro mutaforma che se lo voleva mangiare... E anche io, come ti hanno detto altri, ho avuto un po' di difficoltà nel capire la metamorfosi in drago e poi il rigetto. Perchè lo rigetta? Non le conveniva mantenere la forma di drago?
Detto questo, ci sono dei passaggi molto belli e le sensazioni che susciti sono vive e ben delineate.
Non so se come me hai avuto problemi col tempo e coi caratteri ma secondo me dovresti rivedere un po' le dinamiche del world building e verrebbe fuori proprio un bel racconto!
7. UNA LEZIONE, di Elisa Belotti
Ciao Elisa!
Il racconto e lo stile mi sono piaciuti anche se ho difficoltà a cogliere il tema e la situazione.
Da una parte la situazione sembra concitata e urgente (c'è gente che spara in una scuola), dall'altra abbiamo due ragazzi che stanno rannicchiati in una biblioteca e uno di loro pensa alle poesie e al loro primo incontro. Non impossibile, ma forse avresti potuto inserire una frase che ci facesse capire che si sentono al sicuro. Altrimenti non mi spiego come il POV non pensi mai a una possibile via di fuga.
Ti segnalo alcune frasi che non mi sono piaciute molto:
- Un singhiozzo ti abortisce in bocca la frase.
Per gusto mio personale, forse un po' troppo "pesante" per il pensiero di uno studente. Un verbo tipo "troncare" lo avrei visto più adatto.
- Lo so che lo senti che anch’io ho paura.
La ripetizione di "lo" e "che" non è il massimo, pur essendo un pensiero. Forse qui ci sarebbe stato bene un botta e risposta, anche per dare un po' di caratterizzazione alla ragazza che sembra un po' troppo di sfondo.
Mi è piaciuta invece questa:
- La colazione mi risale nell’esofago, ma la rispingo giù. Sento un sapore acido in bocca.
Dà proprio la sensazione giusta.
Per concludere, un racconto che meriterebbe una revisione, magari dando più spazio alla ragazza e al chiarimento della situazione.
8. Mastino, di Giulia
Ciao Giulia!
Mi accodo ai giudizi di chi ha trovato nebuloso il racconto, soprattutto per quanto riguarda il contesto e il "chi dice cosa".
Qualche azione tra una battuta di dialogo e il fraseggio interiore forse avrebbe aiutato ma prendere dei personaggi e un world building di cui nessuno sa nulla ed estrapolare un racconto è molto difficile perché si rischia di dare per scontate troppe cose.
Devo comunque farti i complimenti perché il lessico e la resa dei personaggi sono buoni.
9. Bestiame, di Driu
Ciao Driu e piacere di leggerti!
L'idea del racconto non è male, la realizzazione (come ti hanno detto altri) un po' faticosa da seguire.
La prima.cosa che non mi ha fatto impazzire è che hai usato una "telecamera" esterna per descrivere le azioni ma hai inserito le sensazioni dal punto di vista interno.
Il risultato è che sballotti continuamente il lettore dentro-fuori.
Ci sono un po' di ripetizioni e a volte lo zombie mi sembra fare pensieri.un po' troppo "difficili", tipo l'odore che arriva alle narici come il sole che spunta dalle nuvole o lo stupore che cresce esponenzialmente. Secondo me hai dovuto scrivere di fretta e senza rileggere, quindi se ci rimetti mano a questo racconto, puoi tirarne fuori qualcosa di buono.
Ultimissima osservazione, cerca di andare a capo quando un concetto finisce e ne inizia un altro perché sennò viene fuori un muro di testo poco leggibile.
- BruceLagogrigio
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Re: Gruppo VAMPIRO: Lista racconti e classifiche
Ecco la mia classifica, particolarmente sofferta.
1 Krampuslauf, di Andrea Furlan,
2 Chtululove, di Luca Moggia,
3 UNA LEZIONE, di Elisa Belotti,
4 In principio era Lucille, di Daniela Battistini,
5 L’incontro, di Giulio Palmieri,
6 Mastino, di Giulia,
7 L’ultimo sussurro, di Alessio Vallese,
8 Apex Predator, di Daniele Bassanese,
9 Bestiame, di Driu,
UNA LEZIONE, di Elisa Belotti
In Prima persona Tempo verbale: Presente Ambientazione: Biblioteca scolastica. Genere: Drammatico. Tema del contest: CENTRATO 60%
Ciao Elisa, sempre un grande piacere leggerti. Un testo veramente potete e che lascia senza fiato. Molto belli tutti i riferimenti, il fatto di non sapere quale sia la minaccia (io mi sono immaginato quelle stragi nelle scuole purtroppo) carica tutto di maggiore tensione. Peccato però rimanga il mistero fino in fondo o comunque di non avere maggiori dettagli per intuire la situazione. La struttura narrativa è originale: i pensieri del protagonista si intersecano con citazioni di Whitman, creando un contrappunto poetico al terrore presente. La poesia diventa un rifugio mentale, un tentativo di dare senso a un momento di puro terrore. Lo stile è viscerale, con dettagli brutali che trasmettono l'angoscia fisica del momento: il tremore, le unghie confitte nel braccio, l'urina che bagna i jeans. La tensione cresce attraverso suoni (rumori ovattati, spari, cigolio della maniglia).
Unico vero appunto negativo è che el tema del contest è solo parzialmente centrato poiché l'amore nel racconto appare più come una risposta passiva al terrore piuttosto che una sua trasformazione attiva, mancando della componente di vera ispirazione richiesta dal tema e risultando una dinamica prevalentemente subìta dai protagonisti invece che generativa di un cambiamento significativo.
Alla prossima.
In principio era Lucille, di Daniela Battistini
In Terza persona Tempo verbale: Prevalentemente passato prossimo e imperfetto Ambientazione: Spiaggia, grotta marina Genere: Fantastico / racconto sovrannaturale Tema del contest: CENTRATO.
Ciao Daniela. il tuo stile mi piace sempre. Probabilmente i personaggi e la storia avevano talmente tanto background che in un così breve racconto era molto difficile da implementare. Il tema del contest "Se non posso seminare terrore, ispirerò amore" è molto ben interpretato. Lucille, inizialmente mostro divoratore, trova una connessione inaspettata con Bren, un umano che non la teme. La trasformazione è psicologica prima che fisica: dal terrore si passa a una strana forma di accettazione reciproca.
Alcuni problemi: il drago che esce sulla spiaggia e i bambini e le persone? è un mondo in cui la magia è palese?
Perché Lucille ha aspettato di essere gettata in mare per trasformarsi in qualcosa di più grosso?
Bren, appare troppo accondiscendente e privo di reale paura di fronte a una creatura mostruosa. A meno che siamo in un mondo fantasy (vedi sopra)
La sua reazione al trasformarsi in drago e poi essere vomitato è incredibilmente pacata
Alla prossima.
Chtululove, di Luca Moggia
Persona: Prima persona (narratore Manfredi Giacomo)
Tempo verbale: Prevalentemente passato prossimo e imperfetto
Ambientazione: Ufficio di una casa editrice
Genere: Comico? Tema: CENTRATO 90%
Ciao Luca, sempre un piacere leggerti.
Hai puntato sull’umorismo e per me hai fatto centro in pieno. Molto divertente tutta la storia l’epilogo e come l’hai reso. Lo stile è dinamico, graffiante, con una narrazione in prima persona che regala una prospettiva intima e nervosa. I dialoghi sono taglienti, pieni di quella sottile ironia che trasforma una situazione potenzialmente minacciosa in una commedia grottesca
Unici appunti:
Ok, questo sbroccato inizia farmi preoccupare.
Bisogna che mi levi di torno questo matto. Alla svelta.
Quante volte l’avrà fatto questo numero da buffone?
Effettivamente sono un po’ ridondanti.
Altro piccolo problema è che se a leggerlo è un non lettore di lovecraft potrebbe non capire molte delle battute.
Comunque complimenti e alla prossima.
Krampuslauf, di Andrea Furla
In Prima persona. Tempo verbale: Prevalentemente passato prossimo e imperfetto Ambientazione: Paesino di montagna, probabilmente in Alto Adige/Tirolo Genere: Drammatico con tratti thriller Tema: Sì 80%.
Ciao Andrea piacere di leggerti, la prima parte anche a me è piaciuto davvero tanto il folklore, e il fatto che da gioco e scherzo diventi qualcosa di estremamente serio e drammatico,
L'immersione nel personaggio è totale, viscerale. Sentiamo i suoi impulsi, le sue trasformazioni, i suoi conflitti interiori. Non è un personaggio giudicabile semplicemente come "buono" o "cattivo". Credo anche io come nei commenti precedenti che per calzare con il tema tu abbia dovuto modificare un po’ la storyline. Però penso sia un punto a favore piuttosto che uno a sfavore. Il fatto che poi dovrà ispirare amore per conquistare la ragazza è un buon twist.
Detto ciò ho veramente apprezzato l’ambientazione e al momento è il migliore del girone a mio avviso.
Complimenti
Alla prossima.
L’incontro, di Giulio Palmier
In terza persona. Tempo verbale: Prevalentemente passato prossimo e imperfetto
Ambientazione: Hotel a Parigi, con vista su una strada (via Dalmate)
Genere: Thriller psicologico, racconto noir
Tema centrato: Parzialmente, in quanto il racconto esplora la vendetta e l'impossibilità di portarla a termine, sfiorando il tema del contest.
Ciao Giulio, prima cosa complimenti per l'uso di termini tecnici e professionali che fanno calare il lettore nell'ambientazione. Il racconto si legge proprio bene ed è tutto molto chiaro. Lo stile è ottimo.
Unica pecca un po' cliché sia come storia, sia la bambina usata come escamotage.
Mi manca un po' l'inspirare amore che c'è ma lievemente.
Alla prossima
Bestiame, di Driu
In terza persona, passato remoto/imperfetto (con inserti di dialogo al presente). Ambientazione: Campagna post-apocalittica, fienile isolato. Genere: Horror/Zombie con twist dark-comedy e satira sociale. Tema centrato: Sì: invece di seminare terrore, gli zombi "ispirano amore" allevando umani come bestiame “Amore nel senso riproduttivo?”.
Ciao Driu, piacere di leggerti.. Crudo e viscerale, . Le descrizioni fisiche (la fatica dello zombie a infilarsi nel fienile, il sudore) rendono la scena grottesca e cinematografica. La parlata bizzarra ("Coome sstannoo..."): mostra la degenerazione del linguaggio. La rivelazione dello zombie "pastore" ribalta il tema del contest: l’"amore" qui è cinico allevamento, una parodia dei sistemi di sopravvivenza.
Peccato solo per lo stile che non mi ha fatto impazzire. Quasi fosse stato scritto di fretta. Quindi buonissima l’idea ma meno la forma.
Alla prossima.
L’ultimo sussurro, di Alessio Vallese
In Terza persona. Tempo verbale: Passato remoto e imperfetto. Ambientazione: Una grotta buia e un parco con un albero dalle foglie argentate. Genere: Fantastico Tema: Centrato. Il racconto esplora il passaggio dal seminare terrore all’ispirare amore, attraverso la trasformazione del personaggio di Nonno Dario, un mostro in declino che trova un nuovo scopo proteggendo una bambina.
Ciao Alessio, piacere di leggerti.
Devo dire che l’idea di base era molto scontata: un mostro che non fa più paura e quindi di fare del bene. Sei stato molto bravo ad aggiungere il padre che abusa alcol e picchia la figlia per aggiungere una nota originale e un tema sempre toccante. I dialoghi a volte sono molto belli, a volte un po’ cliché.
L’albero argentato è messo dentro senza molte spiegazioni come i riferimenti alla fata di 200 anni prima. Il nome del mostro non mi è dispiaciuto, potrebbe essere un nomignolo con cui i bambini lo chiamavano fra loro.
Stile quasi sempre buono tranne ogni tanto un po’ di confusione nella lettura. Nel complesso tante luci e tante ombre. Proprio come nel racconto!
Alla prossima.
Alla prossima.
Mastino, di Giulia
In Terza persona.
Tempo verbale: Presente, con qualche incursione nel passato prossimo per flashback o riflessioni.
Ambientazione: Un regno fantastico, con riferimenti a un’"Isola alla fine del mondo" e a un contesto politico-militare.
Genere letterario: Fantasy .
Tema centrato: 50%. Ela, pur essendo un’eroina potente, rifiuta di essere strumentalizzata come simbolo di violenza, cercando invece di mantenere la propria integrità e autonomia.
Ciao Giulia piacere di leggerti;
Ho apprezzato molto la complessità del personaggio principale, Ela. L’incipit è un ottimo "gancio": il dialogo serrato tra Ela e il re introduce immediatamente il conflitto centrale, ovvero il rifiuto di Ela di conformarsi alle aspettative altrui. La tensione è palpabile,
L’ambientazione è intrigante, anche se forse un po’ vaga. L’"Isola alla fine del mondo" e le sue leggende aggiungono un alone di mistero, ma avrei apprezzato qualche dettaglio in più per visualizzare meglio il mondo in cui ci troviamo.
Lo stile è diretto e incisivo, con dialoghi taglienti e descrizioni che rivelano molto sui personaggi senza essere ridondanti. Ela è un personaggio ben costruito:Per il tema è molto calzante il fatto che la protagonista non possa seminare terrore (visto che Ela sterminerebbe volentieri tutti) ma ho trovato poco l'inspirazione all’amore.
Apex Predator di Daniele Bassanese.
In Terza persona. Tempo verbale: Imperfetto e passato remoto, con qualche incursione nel presente
Ambientazione: ? Genere letterario: Fantastico
Tema centrato: Sì, il tema del contest è ben sviluppato attraverso la trasformazione del protagonista da predatore feroce a essere capace di ricevere e forse ricambiare affetto.
Ciao Daniele, piacere di leggerti.
L’incipit è un ottimo "gancio": la descrizione di un mondo caduto nel caos, visto attraverso gli occhi di un protagonista che lotta per sopravvivere, evoca curiosità e tensione. La scelta di non rivelare l’identità del protagonista (un gatto? Un animale selvatico? Un essere fantastico?) aggiunge mistero, ma d’altra parte potrebbe essere un punto debole. Infatti, porta a una inevitabile mancanza di immedesimazione. Inoltre, l'ambientazione non aiuta molto. È molto caotica (volutamente, sicuramente), ma molto difficile da immaginare.
Lo stile è buonissimo, si legge senza intoppi, peccato solo rimanga un po’ annebbiato nella mente del lettore.
Il racconto centra il tema del contest, mostrando come l’amore possa nascere anche nelle condizioni più disperate. Alla prossima.
1 Krampuslauf, di Andrea Furlan,
2 Chtululove, di Luca Moggia,
3 UNA LEZIONE, di Elisa Belotti,
4 In principio era Lucille, di Daniela Battistini,
5 L’incontro, di Giulio Palmieri,
6 Mastino, di Giulia,
7 L’ultimo sussurro, di Alessio Vallese,
8 Apex Predator, di Daniele Bassanese,
9 Bestiame, di Driu,
UNA LEZIONE, di Elisa Belotti
In Prima persona Tempo verbale: Presente Ambientazione: Biblioteca scolastica. Genere: Drammatico. Tema del contest: CENTRATO 60%
Ciao Elisa, sempre un grande piacere leggerti. Un testo veramente potete e che lascia senza fiato. Molto belli tutti i riferimenti, il fatto di non sapere quale sia la minaccia (io mi sono immaginato quelle stragi nelle scuole purtroppo) carica tutto di maggiore tensione. Peccato però rimanga il mistero fino in fondo o comunque di non avere maggiori dettagli per intuire la situazione. La struttura narrativa è originale: i pensieri del protagonista si intersecano con citazioni di Whitman, creando un contrappunto poetico al terrore presente. La poesia diventa un rifugio mentale, un tentativo di dare senso a un momento di puro terrore. Lo stile è viscerale, con dettagli brutali che trasmettono l'angoscia fisica del momento: il tremore, le unghie confitte nel braccio, l'urina che bagna i jeans. La tensione cresce attraverso suoni (rumori ovattati, spari, cigolio della maniglia).
Unico vero appunto negativo è che el tema del contest è solo parzialmente centrato poiché l'amore nel racconto appare più come una risposta passiva al terrore piuttosto che una sua trasformazione attiva, mancando della componente di vera ispirazione richiesta dal tema e risultando una dinamica prevalentemente subìta dai protagonisti invece che generativa di un cambiamento significativo.
Alla prossima.
In principio era Lucille, di Daniela Battistini
In Terza persona Tempo verbale: Prevalentemente passato prossimo e imperfetto Ambientazione: Spiaggia, grotta marina Genere: Fantastico / racconto sovrannaturale Tema del contest: CENTRATO.
Ciao Daniela. il tuo stile mi piace sempre. Probabilmente i personaggi e la storia avevano talmente tanto background che in un così breve racconto era molto difficile da implementare. Il tema del contest "Se non posso seminare terrore, ispirerò amore" è molto ben interpretato. Lucille, inizialmente mostro divoratore, trova una connessione inaspettata con Bren, un umano che non la teme. La trasformazione è psicologica prima che fisica: dal terrore si passa a una strana forma di accettazione reciproca.
Alcuni problemi: il drago che esce sulla spiaggia e i bambini e le persone? è un mondo in cui la magia è palese?
Perché Lucille ha aspettato di essere gettata in mare per trasformarsi in qualcosa di più grosso?
Bren, appare troppo accondiscendente e privo di reale paura di fronte a una creatura mostruosa. A meno che siamo in un mondo fantasy (vedi sopra)
La sua reazione al trasformarsi in drago e poi essere vomitato è incredibilmente pacata
Alla prossima.
Chtululove, di Luca Moggia
Persona: Prima persona (narratore Manfredi Giacomo)
Tempo verbale: Prevalentemente passato prossimo e imperfetto
Ambientazione: Ufficio di una casa editrice
Genere: Comico? Tema: CENTRATO 90%
Ciao Luca, sempre un piacere leggerti.
Hai puntato sull’umorismo e per me hai fatto centro in pieno. Molto divertente tutta la storia l’epilogo e come l’hai reso. Lo stile è dinamico, graffiante, con una narrazione in prima persona che regala una prospettiva intima e nervosa. I dialoghi sono taglienti, pieni di quella sottile ironia che trasforma una situazione potenzialmente minacciosa in una commedia grottesca
Unici appunti:
Ok, questo sbroccato inizia farmi preoccupare.
Bisogna che mi levi di torno questo matto. Alla svelta.
Quante volte l’avrà fatto questo numero da buffone?
Effettivamente sono un po’ ridondanti.
Altro piccolo problema è che se a leggerlo è un non lettore di lovecraft potrebbe non capire molte delle battute.
Comunque complimenti e alla prossima.
Krampuslauf, di Andrea Furla
In Prima persona. Tempo verbale: Prevalentemente passato prossimo e imperfetto Ambientazione: Paesino di montagna, probabilmente in Alto Adige/Tirolo Genere: Drammatico con tratti thriller Tema: Sì 80%.
Ciao Andrea piacere di leggerti, la prima parte anche a me è piaciuto davvero tanto il folklore, e il fatto che da gioco e scherzo diventi qualcosa di estremamente serio e drammatico,
L'immersione nel personaggio è totale, viscerale. Sentiamo i suoi impulsi, le sue trasformazioni, i suoi conflitti interiori. Non è un personaggio giudicabile semplicemente come "buono" o "cattivo". Credo anche io come nei commenti precedenti che per calzare con il tema tu abbia dovuto modificare un po’ la storyline. Però penso sia un punto a favore piuttosto che uno a sfavore. Il fatto che poi dovrà ispirare amore per conquistare la ragazza è un buon twist.
Detto ciò ho veramente apprezzato l’ambientazione e al momento è il migliore del girone a mio avviso.
Complimenti
Alla prossima.
L’incontro, di Giulio Palmier
In terza persona. Tempo verbale: Prevalentemente passato prossimo e imperfetto
Ambientazione: Hotel a Parigi, con vista su una strada (via Dalmate)
Genere: Thriller psicologico, racconto noir
Tema centrato: Parzialmente, in quanto il racconto esplora la vendetta e l'impossibilità di portarla a termine, sfiorando il tema del contest.
Ciao Giulio, prima cosa complimenti per l'uso di termini tecnici e professionali che fanno calare il lettore nell'ambientazione. Il racconto si legge proprio bene ed è tutto molto chiaro. Lo stile è ottimo.
Unica pecca un po' cliché sia come storia, sia la bambina usata come escamotage.
Mi manca un po' l'inspirare amore che c'è ma lievemente.
Alla prossima
Bestiame, di Driu
In terza persona, passato remoto/imperfetto (con inserti di dialogo al presente). Ambientazione: Campagna post-apocalittica, fienile isolato. Genere: Horror/Zombie con twist dark-comedy e satira sociale. Tema centrato: Sì: invece di seminare terrore, gli zombi "ispirano amore" allevando umani come bestiame “Amore nel senso riproduttivo?”.
Ciao Driu, piacere di leggerti.. Crudo e viscerale, . Le descrizioni fisiche (la fatica dello zombie a infilarsi nel fienile, il sudore) rendono la scena grottesca e cinematografica. La parlata bizzarra ("Coome sstannoo..."): mostra la degenerazione del linguaggio. La rivelazione dello zombie "pastore" ribalta il tema del contest: l’"amore" qui è cinico allevamento, una parodia dei sistemi di sopravvivenza.
Peccato solo per lo stile che non mi ha fatto impazzire. Quasi fosse stato scritto di fretta. Quindi buonissima l’idea ma meno la forma.
Alla prossima.
L’ultimo sussurro, di Alessio Vallese
In Terza persona. Tempo verbale: Passato remoto e imperfetto. Ambientazione: Una grotta buia e un parco con un albero dalle foglie argentate. Genere: Fantastico Tema: Centrato. Il racconto esplora il passaggio dal seminare terrore all’ispirare amore, attraverso la trasformazione del personaggio di Nonno Dario, un mostro in declino che trova un nuovo scopo proteggendo una bambina.
Ciao Alessio, piacere di leggerti.
Devo dire che l’idea di base era molto scontata: un mostro che non fa più paura e quindi di fare del bene. Sei stato molto bravo ad aggiungere il padre che abusa alcol e picchia la figlia per aggiungere una nota originale e un tema sempre toccante. I dialoghi a volte sono molto belli, a volte un po’ cliché.
L’albero argentato è messo dentro senza molte spiegazioni come i riferimenti alla fata di 200 anni prima. Il nome del mostro non mi è dispiaciuto, potrebbe essere un nomignolo con cui i bambini lo chiamavano fra loro.
Stile quasi sempre buono tranne ogni tanto un po’ di confusione nella lettura. Nel complesso tante luci e tante ombre. Proprio come nel racconto!
Alla prossima.
Alla prossima.
Mastino, di Giulia
In Terza persona.
Tempo verbale: Presente, con qualche incursione nel passato prossimo per flashback o riflessioni.
Ambientazione: Un regno fantastico, con riferimenti a un’"Isola alla fine del mondo" e a un contesto politico-militare.
Genere letterario: Fantasy .
Tema centrato: 50%. Ela, pur essendo un’eroina potente, rifiuta di essere strumentalizzata come simbolo di violenza, cercando invece di mantenere la propria integrità e autonomia.
Ciao Giulia piacere di leggerti;
Ho apprezzato molto la complessità del personaggio principale, Ela. L’incipit è un ottimo "gancio": il dialogo serrato tra Ela e il re introduce immediatamente il conflitto centrale, ovvero il rifiuto di Ela di conformarsi alle aspettative altrui. La tensione è palpabile,
L’ambientazione è intrigante, anche se forse un po’ vaga. L’"Isola alla fine del mondo" e le sue leggende aggiungono un alone di mistero, ma avrei apprezzato qualche dettaglio in più per visualizzare meglio il mondo in cui ci troviamo.
Lo stile è diretto e incisivo, con dialoghi taglienti e descrizioni che rivelano molto sui personaggi senza essere ridondanti. Ela è un personaggio ben costruito:Per il tema è molto calzante il fatto che la protagonista non possa seminare terrore (visto che Ela sterminerebbe volentieri tutti) ma ho trovato poco l'inspirazione all’amore.
Apex Predator di Daniele Bassanese.
In Terza persona. Tempo verbale: Imperfetto e passato remoto, con qualche incursione nel presente
Ambientazione: ? Genere letterario: Fantastico
Tema centrato: Sì, il tema del contest è ben sviluppato attraverso la trasformazione del protagonista da predatore feroce a essere capace di ricevere e forse ricambiare affetto.
Ciao Daniele, piacere di leggerti.
L’incipit è un ottimo "gancio": la descrizione di un mondo caduto nel caos, visto attraverso gli occhi di un protagonista che lotta per sopravvivere, evoca curiosità e tensione. La scelta di non rivelare l’identità del protagonista (un gatto? Un animale selvatico? Un essere fantastico?) aggiunge mistero, ma d’altra parte potrebbe essere un punto debole. Infatti, porta a una inevitabile mancanza di immedesimazione. Inoltre, l'ambientazione non aiuta molto. È molto caotica (volutamente, sicuramente), ma molto difficile da immaginare.
Lo stile è buonissimo, si legge senza intoppi, peccato solo rimanga un po’ annebbiato nella mente del lettore.
Il racconto centra il tema del contest, mostrando come l’amore possa nascere anche nelle condizioni più disperate. Alla prossima.
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco
Re: Gruppo VAMPIRO: Lista racconti e classifiche
Oltre alla mia, dovete ancora ricevere una sola classifica.
- CristianoSaccoccia
- Messaggi: 95
Re: Gruppo VAMPIRO: Lista racconti e classifiche
Ecco la mia classifica, romanticoni:
1) Krampuslauf
Il racconto ha una forza visiva notevole e restituisce benissimo l’atmosfera dionisiaca e brutale della festività, con quel passaggio sospeso tra folklore, desiderio e confusione adolescenziale. Il protagonista è ben costruito: tenero, contraddittorio, mosso da un amore idealizzato che prende forma nel momento più sbagliato e più istintivo. Davvero complimenti mi ha molto coinvolto.
2) L'ultimo sussurro
Il racconto funziona bene perché riesce a mescolare umorismo, malinconia e un pizzico di oscurità senza forzare il tono. Nonno Dario è un personaggio riuscito: tragicomico, stanco ma ancora capace di uno slancio vero. I dialoghi sono vivaci, naturali, e l’equilibrio tra il grottesco e l’emotivo è ben tenuto fino alla fine. Forse qualche passaggio si potrebbe snellire un po’, ma il cuore della storia c’è, e si sente. Bella prova.
3) L'incontro
Questo racconto si legge tutto d’un fiato. La precisione del gesto, i calcoli, la freddezza iniziale di Ibisco… e poi quel momento di rottura, quando tutto si incrina per un sorriso rivolto a una bambina. Funziona molto bene, perché non forza la mano: è un cambio sottile, umano. La scrittura è solida, controllata, e il dettaglio del violoncello è un tocco riuscito. Se proprio devo dirti qualcosa, forse il passato con Chloé resta un po’ troppo nel cliché del soldato tradito, ma lo salvi con stile.
4) Una lezione
Ciao Elisa, racconto interessante.
Il testo ci trascina dentro un momento di paura estrema, vissuto attraverso il filtro emotivo di un adolescente che scopre l’amore proprio mentre il mondo attorno a lui si sgretola. L’uso della poesia di Whitman come contrappunto è toccante, quasi salvifico, ma talvolta rischia di sovraccaricare la tensione già altissima della scena. C’è autenticità, fragilità, e una delicatezza nel trattare il desiderio che colpisce. Ma l’equilibrio tra introspezione e narrazione concreta, a tratti, vacilla. In questi casi non farei mai troppo uso di una voce esteriore, ma colmerei i vuoti retorici con la propria voce autoriale. In un racconto, a mio avviso, c'è poco spazio per un terzo attore. Bastano lettore e autore. Amo la poesia, usata bene, ma forse troppo.
5) Apex Predator
Questo racconto ha un’idea carina e una scrittura tutto sommato solida: il punto di vista del “predatore caduto” che scopriamo essere un gatto è ben gestito, con un tono epico-paranoico che diverte e crea una tensione surreale. La metafora dell’abisso come condizione di smarrimento funziona, e alcuni passaggi sono davvero efficaci, soprattutto nella prima metà.
Detto questo, il testo si dilunga un po’ troppo, e alcune ripetizioni rischiano di appesantire una narrazione che guadagnerebbe moltissimo con un po’ di asciuttezza e qualche taglio mirato.
6) Chtulhulove
Idea carina e ben eseguita che tratteggia il tema del contest in maniera verticale e trasversale, mi hai quasi strappato un quarto di sorriso, che per i miei standard è moltissimo. Resto della mia solita idea che i racconti pseudo-comici e ironici non sono nella mia indole quindi è un testo piacevole, ma passami il termine "non mi lascia niente." Ma va beh, non tutti possiamo essere capaci di affascinare qualsiasi target di lettore.
7) In principio era Lucille
Testo interessante che si basa su un concept notevole, che personalmente non avrei sfruttato il tal modo. Purtroppo non sono un fan della scrittura ironica, quindi il testo non incontra le mie corde personali. Credo che le battutine diano un tono smorzato alla potenza effettiva del tuo scritto. Tutto sommato, oltre i gusti personali mi sembra una prova valida e che merita attenzione.
8) Mastino
Il racconto punta in alto, ma fatica a reggere il peso delle sue ambizioni. Il conflitto tra Ela e la famiglia reale dovrebbe essere carico di tensione politica e morale, ma spesso si perde in monologhi interiori troppo lunghi, con pensieri didascalici che spiegano più di quanto mostrino. La protagonista è costruita come un concentrato di forza e cinismo, ma manca di sfumature: il suo rifiuto appare più come posa che come scelta consapevole, e la retorica da "non sono il vostro cane da guerra" suona già sentita.
9) Bestiame
Idea simpatica ma sinceramente dovevi sfruttare i caratteri, perché il testo difetta di tantissima profondità e si può scrivere meglio il concept che avevi in testa. Per il resto qualcosa non mi è tornato, avrei messo dialoghi più incisivi e dato più carattere alla costruzione di un plot più coinvolgente. Dovresti scriverlo nuovamente con i consigli già espressi da altri.
1) Krampuslauf
Il racconto ha una forza visiva notevole e restituisce benissimo l’atmosfera dionisiaca e brutale della festività, con quel passaggio sospeso tra folklore, desiderio e confusione adolescenziale. Il protagonista è ben costruito: tenero, contraddittorio, mosso da un amore idealizzato che prende forma nel momento più sbagliato e più istintivo. Davvero complimenti mi ha molto coinvolto.
2) L'ultimo sussurro
Il racconto funziona bene perché riesce a mescolare umorismo, malinconia e un pizzico di oscurità senza forzare il tono. Nonno Dario è un personaggio riuscito: tragicomico, stanco ma ancora capace di uno slancio vero. I dialoghi sono vivaci, naturali, e l’equilibrio tra il grottesco e l’emotivo è ben tenuto fino alla fine. Forse qualche passaggio si potrebbe snellire un po’, ma il cuore della storia c’è, e si sente. Bella prova.
3) L'incontro
Questo racconto si legge tutto d’un fiato. La precisione del gesto, i calcoli, la freddezza iniziale di Ibisco… e poi quel momento di rottura, quando tutto si incrina per un sorriso rivolto a una bambina. Funziona molto bene, perché non forza la mano: è un cambio sottile, umano. La scrittura è solida, controllata, e il dettaglio del violoncello è un tocco riuscito. Se proprio devo dirti qualcosa, forse il passato con Chloé resta un po’ troppo nel cliché del soldato tradito, ma lo salvi con stile.
4) Una lezione
Ciao Elisa, racconto interessante.
Il testo ci trascina dentro un momento di paura estrema, vissuto attraverso il filtro emotivo di un adolescente che scopre l’amore proprio mentre il mondo attorno a lui si sgretola. L’uso della poesia di Whitman come contrappunto è toccante, quasi salvifico, ma talvolta rischia di sovraccaricare la tensione già altissima della scena. C’è autenticità, fragilità, e una delicatezza nel trattare il desiderio che colpisce. Ma l’equilibrio tra introspezione e narrazione concreta, a tratti, vacilla. In questi casi non farei mai troppo uso di una voce esteriore, ma colmerei i vuoti retorici con la propria voce autoriale. In un racconto, a mio avviso, c'è poco spazio per un terzo attore. Bastano lettore e autore. Amo la poesia, usata bene, ma forse troppo.
5) Apex Predator
Questo racconto ha un’idea carina e una scrittura tutto sommato solida: il punto di vista del “predatore caduto” che scopriamo essere un gatto è ben gestito, con un tono epico-paranoico che diverte e crea una tensione surreale. La metafora dell’abisso come condizione di smarrimento funziona, e alcuni passaggi sono davvero efficaci, soprattutto nella prima metà.
Detto questo, il testo si dilunga un po’ troppo, e alcune ripetizioni rischiano di appesantire una narrazione che guadagnerebbe moltissimo con un po’ di asciuttezza e qualche taglio mirato.
6) Chtulhulove
Idea carina e ben eseguita che tratteggia il tema del contest in maniera verticale e trasversale, mi hai quasi strappato un quarto di sorriso, che per i miei standard è moltissimo. Resto della mia solita idea che i racconti pseudo-comici e ironici non sono nella mia indole quindi è un testo piacevole, ma passami il termine "non mi lascia niente." Ma va beh, non tutti possiamo essere capaci di affascinare qualsiasi target di lettore.
7) In principio era Lucille
Testo interessante che si basa su un concept notevole, che personalmente non avrei sfruttato il tal modo. Purtroppo non sono un fan della scrittura ironica, quindi il testo non incontra le mie corde personali. Credo che le battutine diano un tono smorzato alla potenza effettiva del tuo scritto. Tutto sommato, oltre i gusti personali mi sembra una prova valida e che merita attenzione.
8) Mastino
Il racconto punta in alto, ma fatica a reggere il peso delle sue ambizioni. Il conflitto tra Ela e la famiglia reale dovrebbe essere carico di tensione politica e morale, ma spesso si perde in monologhi interiori troppo lunghi, con pensieri didascalici che spiegano più di quanto mostrino. La protagonista è costruita come un concentrato di forza e cinismo, ma manca di sfumature: il suo rifiuto appare più come posa che come scelta consapevole, e la retorica da "non sono il vostro cane da guerra" suona già sentita.
9) Bestiame
Idea simpatica ma sinceramente dovevi sfruttare i caratteri, perché il testo difetta di tantissima profondità e si può scrivere meglio il concept che avevi in testa. Per il resto qualcosa non mi è tornato, avrei messo dialoghi più incisivi e dato più carattere alla costruzione di un plot più coinvolgente. Dovresti scriverlo nuovamente con i consigli già espressi da altri.
Re: Gruppo VAMPIRO: Lista racconti e classifiche
Dovete solo più ricevere la mia classifica.
Re: Gruppo VAMPIRO: Lista racconti e classifiche
Ecco a voi la mia classifica corredata da commenti.
1) Chtululove, di Luca Moggia
Bello, mi è piaciuto. Divertente, brioso, ben gestito. Qualche refuso sparso, ma niente di grave. Anche il tema mi è sembrato ben declinato, con gusto. Uno di quei racconti, tra l'altro, che ti godi fin dalla prima lettura ed è giusto così proprio per ciò che vuole essere, ma il semplice fatto che ci riesca appieno non è banale. Per me sei riuscito a mettere su carta (digitale) quello che volevi. Pollice su.
2) Krampuslauf, di Andrea Furlan
Un racconto davvero ben scritto, un'ottima prova. Non arrivo al pollice su completo solo perché non mi sono arrivati appieno alcuni passaggi, il più importante dei quali è come possano portare via le ragazze indisturbati per dare sfogo a pulsioni che nulla hanno a che fare con la punizione dei bimbi cattivi. Inoltre, queste ragazze lasciano fare. Chiaro che si tratta di voglia di sregolatezza legata all'età sia dei ragazzi che delle ragazze, ma credo potesse essere indagata meglio. Detto questo, per me un pollice quasi su.
3) Apex Predator, di Daniele Bassanese
Ottima prova immersiva, ci hai catapultato dentro il pov di questo gatto senza concederti pause, bravo. L'unico, grosso, problema, è la gestione delle informazioni rigurdante la sua vita precedente poteva essere diversa, manca qualcosa. Non dico che sarebbe stato utile ricordare che una di quelle creature già lo aveva ospitato perché sarebbe stato troppo smaccato, ma lavorare su una semina che portasse il lettore in modo più easy a quella consapevolezza ti avrebbe sicuramente giovato. Bellissimo il passaggio a lui che torna a credersi il predatore dominante. Per me un pollice tendente al positivo in modo solido e decisamente brillante.
4) L’ultimo sussurro, di Alessio Vallese
Ho sempre apprezzato il tuo stile e qui ho trovato ulteriore conferma. Non è perfetto, ma si legge che è un vero piacere. Manca un po' di semina sul nome della creatura e non si capisce tutta la storia legata all'albero e alla fata e al perché poi vada a morirci proprio vicino, questa è una mancanza grossa. Il resto è perfetto nella sua semplicità, caratteristica che mi sembra tua peculiare: puoi raccontare anche cose semplici, già sentite come una bimba che sfugge dal padre violento e viene salvata, ma hai un tuo tono personale che rende piacevole a prescindere la lettura. Per me un pollice tendente al positivo in modo solido e anche brillante.
5) L’incontro, di Giulio Palmieri
Un buon racconto, bello solido e ben narrato. Tanti refusi nella seconda parte che rovinano un po' la lettura. Non vedendo entrare in scena l'altro uomo, si potrebbe pensare che quella sia la figlia del protagonista, elemento che avrebbe intricato ancora di più la vicenda, ma non lasci semina a riguardo. Il tema c'è anche se più che ispirare amore, rinuncia a esercitare una violenza. Per me un pollice tendente al positivo in modo solido e quasi brillante.
6) In principio era Lucille, di Daniela Battistini
Davvero ottima la prima parte, ben realizzate le trasformazioni, scorre tutto molto bene fino all'entrata in scena del ragazzo che costituisce una brusca frenata per la fruizione del racconto. Ho capito che sono tuoi personaggi sui quali stai concentrandoti per qualcosa di più allargato, ma davvero qui non funziona il loro rapporto perché sappiamo troppo poco di lui e, soprattutto, con il suo arrivo diventa tutto più arzigogolato, a partire dalla trasformazione in drago che non è chiaro da dove arrivi. Indeterminatezza che si manifesta anche nel finale con una chiusa che ci fa capire che lui è nudo, ma che non è sufficientemente strong per rendere completo il pezzo. Se cercavi feedback per i pg, posso dirti che Lucille è meravigliosa, sembra un po' Bartimeus di Stroud nel suo essere così amorale con leggerezza. Chiudo con il tema: sni. Non può provocare terrore in lui, ma neppure ci vedo con chiarezza il contrario, forse conseguenza dell'indeterminatezza che acquisisce il testo dall'entrata del ragazzo in poi. Per me un pollice tendente al positivo in modo brillante anche se non propriamente solido.
7) Bestiame, di Driuu
Idea brillante, complimenti. Realizzazione così così perché nonostante che tu non faccia casini e non dimentichi pezzi importanti per la trama, non ci lavori abbastanza intorno e la sensazione che lasci è di lavoro affrettato. Questi zombie, poi, forse sono davvero troppo umanizzati, lavorerei sul renderli maggiormente "alieni" e quindi su un contrasto maggiore con lo zombie "allevatore". Tema centratissimo. Pollice tendente al positivo in modo brillante anche se non così solido.
8) UNA LEZIONE, di Elisa Belotti
Scritto bene, si legge bene, forse un po' arzigogolato nel suo girare intorno a qualcosa che non riesce mai, davvero, ad afferrare. Ho capito come hai inteso il tema, ma il terrore è stato come seminato e l'amore non è reciproco, ma solo una costruzione mentale un pelo forzata da parte del protagonista. Insomma, anche qui percepisco forzatura. Mi è mancata la semina che andasse oltre il suo mono sentimento di attrazione: di lei non parli, di cosa ha attratto lui non parli. Anche l'inserimento di Whitman mi è sembrato poco a fuoco e, alla lunga, forzato. Porti a casa il racconto grazie alla tua notevole abilità di scrittrice, ma la mia sensazione è proprio che non sia a fuoco in quasi nessuna delle sue parti. Per me un pollice tendente al positivo in modo discretamente solido, ma non brillante.
9) Mastino, di Giulia
Prima cosa: hai una buonissima penna. Seconda cosa: qui hai portato un tuo contesto preesistente (almeno questa la mia idea) e ti sei persa per strada il tema e una semina corretta che permettesse al lettore di contestualizzare per bene il tutto. Come unico errore "tecnico" rilevante: occhio all'inizio, si fa davvero fatica a capire chi stia parlando. Aggiungo che le due parti sono troppo uguali risultando come una ripetizione. Come valutazione direi un pollice tendente al positivo in modo quasi solido anche se non brillante, ma sono davvero curioso di rileggerti nei prossimi mesi con racconti più a fuoco.
1) Chtululove, di Luca Moggia
Bello, mi è piaciuto. Divertente, brioso, ben gestito. Qualche refuso sparso, ma niente di grave. Anche il tema mi è sembrato ben declinato, con gusto. Uno di quei racconti, tra l'altro, che ti godi fin dalla prima lettura ed è giusto così proprio per ciò che vuole essere, ma il semplice fatto che ci riesca appieno non è banale. Per me sei riuscito a mettere su carta (digitale) quello che volevi. Pollice su.
2) Krampuslauf, di Andrea Furlan
Un racconto davvero ben scritto, un'ottima prova. Non arrivo al pollice su completo solo perché non mi sono arrivati appieno alcuni passaggi, il più importante dei quali è come possano portare via le ragazze indisturbati per dare sfogo a pulsioni che nulla hanno a che fare con la punizione dei bimbi cattivi. Inoltre, queste ragazze lasciano fare. Chiaro che si tratta di voglia di sregolatezza legata all'età sia dei ragazzi che delle ragazze, ma credo potesse essere indagata meglio. Detto questo, per me un pollice quasi su.
3) Apex Predator, di Daniele Bassanese
Ottima prova immersiva, ci hai catapultato dentro il pov di questo gatto senza concederti pause, bravo. L'unico, grosso, problema, è la gestione delle informazioni rigurdante la sua vita precedente poteva essere diversa, manca qualcosa. Non dico che sarebbe stato utile ricordare che una di quelle creature già lo aveva ospitato perché sarebbe stato troppo smaccato, ma lavorare su una semina che portasse il lettore in modo più easy a quella consapevolezza ti avrebbe sicuramente giovato. Bellissimo il passaggio a lui che torna a credersi il predatore dominante. Per me un pollice tendente al positivo in modo solido e decisamente brillante.
4) L’ultimo sussurro, di Alessio Vallese
Ho sempre apprezzato il tuo stile e qui ho trovato ulteriore conferma. Non è perfetto, ma si legge che è un vero piacere. Manca un po' di semina sul nome della creatura e non si capisce tutta la storia legata all'albero e alla fata e al perché poi vada a morirci proprio vicino, questa è una mancanza grossa. Il resto è perfetto nella sua semplicità, caratteristica che mi sembra tua peculiare: puoi raccontare anche cose semplici, già sentite come una bimba che sfugge dal padre violento e viene salvata, ma hai un tuo tono personale che rende piacevole a prescindere la lettura. Per me un pollice tendente al positivo in modo solido e anche brillante.
5) L’incontro, di Giulio Palmieri
Un buon racconto, bello solido e ben narrato. Tanti refusi nella seconda parte che rovinano un po' la lettura. Non vedendo entrare in scena l'altro uomo, si potrebbe pensare che quella sia la figlia del protagonista, elemento che avrebbe intricato ancora di più la vicenda, ma non lasci semina a riguardo. Il tema c'è anche se più che ispirare amore, rinuncia a esercitare una violenza. Per me un pollice tendente al positivo in modo solido e quasi brillante.
6) In principio era Lucille, di Daniela Battistini
Davvero ottima la prima parte, ben realizzate le trasformazioni, scorre tutto molto bene fino all'entrata in scena del ragazzo che costituisce una brusca frenata per la fruizione del racconto. Ho capito che sono tuoi personaggi sui quali stai concentrandoti per qualcosa di più allargato, ma davvero qui non funziona il loro rapporto perché sappiamo troppo poco di lui e, soprattutto, con il suo arrivo diventa tutto più arzigogolato, a partire dalla trasformazione in drago che non è chiaro da dove arrivi. Indeterminatezza che si manifesta anche nel finale con una chiusa che ci fa capire che lui è nudo, ma che non è sufficientemente strong per rendere completo il pezzo. Se cercavi feedback per i pg, posso dirti che Lucille è meravigliosa, sembra un po' Bartimeus di Stroud nel suo essere così amorale con leggerezza. Chiudo con il tema: sni. Non può provocare terrore in lui, ma neppure ci vedo con chiarezza il contrario, forse conseguenza dell'indeterminatezza che acquisisce il testo dall'entrata del ragazzo in poi. Per me un pollice tendente al positivo in modo brillante anche se non propriamente solido.
7) Bestiame, di Driuu
Idea brillante, complimenti. Realizzazione così così perché nonostante che tu non faccia casini e non dimentichi pezzi importanti per la trama, non ci lavori abbastanza intorno e la sensazione che lasci è di lavoro affrettato. Questi zombie, poi, forse sono davvero troppo umanizzati, lavorerei sul renderli maggiormente "alieni" e quindi su un contrasto maggiore con lo zombie "allevatore". Tema centratissimo. Pollice tendente al positivo in modo brillante anche se non così solido.
8) UNA LEZIONE, di Elisa Belotti
Scritto bene, si legge bene, forse un po' arzigogolato nel suo girare intorno a qualcosa che non riesce mai, davvero, ad afferrare. Ho capito come hai inteso il tema, ma il terrore è stato come seminato e l'amore non è reciproco, ma solo una costruzione mentale un pelo forzata da parte del protagonista. Insomma, anche qui percepisco forzatura. Mi è mancata la semina che andasse oltre il suo mono sentimento di attrazione: di lei non parli, di cosa ha attratto lui non parli. Anche l'inserimento di Whitman mi è sembrato poco a fuoco e, alla lunga, forzato. Porti a casa il racconto grazie alla tua notevole abilità di scrittrice, ma la mia sensazione è proprio che non sia a fuoco in quasi nessuna delle sue parti. Per me un pollice tendente al positivo in modo discretamente solido, ma non brillante.
9) Mastino, di Giulia
Prima cosa: hai una buonissima penna. Seconda cosa: qui hai portato un tuo contesto preesistente (almeno questa la mia idea) e ti sei persa per strada il tema e una semina corretta che permettesse al lettore di contestualizzare per bene il tutto. Come unico errore "tecnico" rilevante: occhio all'inizio, si fa davvero fatica a capire chi stia parlando. Aggiungo che le due parti sono troppo uguali risultando come una ripetizione. Come valutazione direi un pollice tendente al positivo in modo quasi solido anche se non brillante, ma sono davvero curioso di rileggerti nei prossimi mesi con racconti più a fuoco.
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