La statuetta
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La statuetta
La statuetta
Di Alexandra Fischer
La nave solca il mare. Dalla tolda, un mozzo grida. «Terra!»
Il capitano da l’ordine: «Raggiungetela.»
L’equipaggio trova una goletta nella quale lasciare la nave e scende a terra.
Gli uomini sono stanchi della ricerca.
Il nostromo prende la parola: «Capitano, siete certo che questa sia l’isola?»
«Come no, è nella carta nautica di Schmidt.»
Li precede fra le palme di cocco e la sabbia fine.
Cammina a grandi passi fino a una caverna protetta da una cortina d’acqua. «Il tesoro e lì.»
L’equipaggio, munito di vanga, si mette a scavare.
Ne esce una cassa. Malconcia, ma ancora intera.
Il capitano si avvicina. «Faremo le parti. Ce ne sarà per tutti.»
Il secondo ufficiale gli domanda: «Siete sicuro che siano monete?»
«Guardate voi stesso.»
Il secondo ufficiale apre la cassa con un colpo di archibugio.
Dentro, trova monete d’oro e una statuetta di metallo che raffigura una fanciulla dai capelli sciolti e dalla veste alle caviglie.
Gli uomini esultano.
Il capitano dice loro: «Prendete le monete, ma lasciate lì la statuetta.»
«Come sarebbe a dire?» gli domanda il secondo ufficiale. «È d’oro massiccio con gli occhi di zaffiro.»
Il capitano capisce di stare rischiando l’ammutinamento. «Vedete, il defunto Schmidt è sempre stato un sentimentale. Con quella statuetta volle ricordare la sua amata. Abbiate un po’ di rispetto.»
Il secondo ufficiale scuote la testa. «Ci frutterà parecchio denaro.»
Il capitano ripensa a Schmidt. Prima di morire per una ferita da coltello in una rissa lo ha implorato di lasciare la statuetta al suo posto. «E io vi dico che ci porterà male. Il vecchio Helmuth Schmidt sapeva cosa faceva.»
«Ma sono passati cinque anni dalla sua morte.»
L’obiezione lo fa infuriare: «Lasciatela lì. Si tratta delle sue ultime volontà.»
Il secondo ufficiale la rimette nella cassa e sputa per terra.
Gli uomini, una trentina in tutto, si dividono le monete d’oro.
Il capitano li osserva soddisfatto.
Se non fosse per quell’avido di Schwert, sarebbero già salpati. Ma così è la vita, conclude fra sé.
Si tocca la tasca colma d’oro. «Signori, è ora di andare.»
Il secondo ufficiale da un’ultima occhiata alla cassa. «Peccato.»
Il capitano gli comanda: «Sotterratela di nuovo.»
Lui gli ubbidisce a denti stretti.
Salpano.
Il secondo ufficiale non si trova più.
Il capitano lo fa cercare per tutta la nave, senza risultato.
Uno dei marinai gli indica le scialuppe. «Ne manca una.»
Dalla cambusa sente la voce del cuoco. «Capitano, è sparito del biscotto, un prosciutto e un barile d’acqua.»
Il capitano si gratta la barba bionda. Fissa un punto davanti a sé. Tornare a prendere Heinz Schwert o no?
Decide di sì. «Torniamo indietro. Quel pazzo non sarà andato lontano.»
Tornano all’isola. Trovano Schwert.
Non è più biondo, ma ha i capelli bianchi e segni di graffi su tutto il corpo.
Il capitano gli si avvicina. Schwert lo vede e si butta in ginocchio. «Avevate ragione.»
«Cosa vi è successo?»
«Andatevene.»
Il capitano guarda Schwert.: «Ti toglie le forze.»
«Cosa?»
«Lei» e spira.
Di Alexandra Fischer
La nave solca il mare. Dalla tolda, un mozzo grida. «Terra!»
Il capitano da l’ordine: «Raggiungetela.»
L’equipaggio trova una goletta nella quale lasciare la nave e scende a terra.
Gli uomini sono stanchi della ricerca.
Il nostromo prende la parola: «Capitano, siete certo che questa sia l’isola?»
«Come no, è nella carta nautica di Schmidt.»
Li precede fra le palme di cocco e la sabbia fine.
Cammina a grandi passi fino a una caverna protetta da una cortina d’acqua. «Il tesoro e lì.»
L’equipaggio, munito di vanga, si mette a scavare.
Ne esce una cassa. Malconcia, ma ancora intera.
Il capitano si avvicina. «Faremo le parti. Ce ne sarà per tutti.»
Il secondo ufficiale gli domanda: «Siete sicuro che siano monete?»
«Guardate voi stesso.»
Il secondo ufficiale apre la cassa con un colpo di archibugio.
Dentro, trova monete d’oro e una statuetta di metallo che raffigura una fanciulla dai capelli sciolti e dalla veste alle caviglie.
Gli uomini esultano.
Il capitano dice loro: «Prendete le monete, ma lasciate lì la statuetta.»
«Come sarebbe a dire?» gli domanda il secondo ufficiale. «È d’oro massiccio con gli occhi di zaffiro.»
Il capitano capisce di stare rischiando l’ammutinamento. «Vedete, il defunto Schmidt è sempre stato un sentimentale. Con quella statuetta volle ricordare la sua amata. Abbiate un po’ di rispetto.»
Il secondo ufficiale scuote la testa. «Ci frutterà parecchio denaro.»
Il capitano ripensa a Schmidt. Prima di morire per una ferita da coltello in una rissa lo ha implorato di lasciare la statuetta al suo posto. «E io vi dico che ci porterà male. Il vecchio Helmuth Schmidt sapeva cosa faceva.»
«Ma sono passati cinque anni dalla sua morte.»
L’obiezione lo fa infuriare: «Lasciatela lì. Si tratta delle sue ultime volontà.»
Il secondo ufficiale la rimette nella cassa e sputa per terra.
Gli uomini, una trentina in tutto, si dividono le monete d’oro.
Il capitano li osserva soddisfatto.
Se non fosse per quell’avido di Schwert, sarebbero già salpati. Ma così è la vita, conclude fra sé.
Si tocca la tasca colma d’oro. «Signori, è ora di andare.»
Il secondo ufficiale da un’ultima occhiata alla cassa. «Peccato.»
Il capitano gli comanda: «Sotterratela di nuovo.»
Lui gli ubbidisce a denti stretti.
Salpano.
Il secondo ufficiale non si trova più.
Il capitano lo fa cercare per tutta la nave, senza risultato.
Uno dei marinai gli indica le scialuppe. «Ne manca una.»
Dalla cambusa sente la voce del cuoco. «Capitano, è sparito del biscotto, un prosciutto e un barile d’acqua.»
Il capitano si gratta la barba bionda. Fissa un punto davanti a sé. Tornare a prendere Heinz Schwert o no?
Decide di sì. «Torniamo indietro. Quel pazzo non sarà andato lontano.»
Tornano all’isola. Trovano Schwert.
Non è più biondo, ma ha i capelli bianchi e segni di graffi su tutto il corpo.
Il capitano gli si avvicina. Schwert lo vede e si butta in ginocchio. «Avevate ragione.»
«Cosa vi è successo?»
«Andatevene.»
Il capitano guarda Schwert.: «Ti toglie le forze.»
«Cosa?»
«Lei» e spira.
Re: La statuetta
Ciao Alexandra! Tutto ok con i parametri, buona KREMO EDITION anche a te!
- Emiliano Maramonte
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Re: La statuetta
Ciao, Alexandra! Bentrovata anche in questa edizione!
Il tuo racconto è una declinazione pittoresca della classicissima caccia al tesoro, con in più un'interessante maledizione nascosta in una statuetta preziosa.
E' stata una lettura gradevole, anche se non particolarmente originale, in quanto si capisce tutto bene dove va a parare.
Altro inconveniente, usi per buona parte del racconto i titoli dei personaggi: "il capitano", "il nostromo", "il secondo ufficiale" e così via; oltre a indispettire, ciò rende troppo asettico il rapporto del lettore con il testo. Avrei gradito subito dei nomi per distinguere le figure e differenziarle.
Per il resto, una storia semplice, senza pretese, che aderisce letteralmente al tema.
Buona Edition!
Emiliano
Il tuo racconto è una declinazione pittoresca della classicissima caccia al tesoro, con in più un'interessante maledizione nascosta in una statuetta preziosa.
E' stata una lettura gradevole, anche se non particolarmente originale, in quanto si capisce tutto bene dove va a parare.
Altro inconveniente, usi per buona parte del racconto i titoli dei personaggi: "il capitano", "il nostromo", "il secondo ufficiale" e così via; oltre a indispettire, ciò rende troppo asettico il rapporto del lettore con il testo. Avrei gradito subito dei nomi per distinguere le figure e differenziarle.
Per il resto, una storia semplice, senza pretese, che aderisce letteralmente al tema.
Buona Edition!
Emiliano
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Re: La statuetta
Ciao, Emiliano. Ti prometto che darò subito dei nomi ai personaggi. Quanto all'originalità, dovrò lavorare ancora parecchio. Grazie.
Re: La statuetta
Ciao Alexandra e piacere di averti letto. Una storia che anche se non originale, come dice Emiliano, si capisce dove va a parare e non ci sono particolari colpi di scena inaspettati, comunque, si legge bene e fa il suo lavoro. Il tema è ben centrato e mi è piaciuta la parte di dialogo nel mezzo dove il capitano cerca di dissuadere la ciurma dal prendere la statuetta, dove il risultato è ancora incerto.
Per me una buona prova senza infamia e senza lode.
Alla prossima e buona edition!
Per me una buona prova senza infamia e senza lode.
Alla prossima e buona edition!
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Re: La statuetta
Ciao, Gennibo, grazie del commento. Vedrò di fare meglio la prossima volta.
- giulio.palmieri
- Messaggi: 352
Re: La statuetta
Ciao Alexandra,
storia molto lineare, la progressione è interessante e il finale non scontato. Insisterei di più sulla gestione della narrazione da parte di un singolo personaggio, sebbene la sequenza sia comprensibile. Forse, un po' troppo ridondante il dialogo centrale sulla statuetta. Per il resto noto un miglioramento rispetto alle altre volte, perché hai inserito un elemento "perturbatore" che cmq aggiunge sale alla narrazione. Buona edition.
storia molto lineare, la progressione è interessante e il finale non scontato. Insisterei di più sulla gestione della narrazione da parte di un singolo personaggio, sebbene la sequenza sia comprensibile. Forse, un po' troppo ridondante il dialogo centrale sulla statuetta. Per il resto noto un miglioramento rispetto alle altre volte, perché hai inserito un elemento "perturbatore" che cmq aggiunge sale alla narrazione. Buona edition.
Ultima modifica di giulio.palmieri il lunedì 28 aprile 2025, 10:42, modificato 1 volta in totale.
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Re: La statuetta
Ciao, Giulio, grazie. Sono contenta che la storia, nel suo complesso, ti sia piaciuta.
- Mauro Bennici
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Re: La statuetta
Ciao Alexandra,
Un racconto che scorre e non ha interruzioni evidenti. Manca un appiglio per voler bene/odiare un protagonista, o per capire cosa volesse fare il secondo restando a terra (come tornerà a casa?). C'è materiale per migliorare ;)
Ho inciampato (e visto il ginocchio che mi ritrovo ci sta :D) su questo pezzo "Il capitano guarda Schwert.: «Ti toglie le forze.»"
Iniziando con "il capitano" pensavo stesse per parlare lui.
Buona edition!
Un racconto che scorre e non ha interruzioni evidenti. Manca un appiglio per voler bene/odiare un protagonista, o per capire cosa volesse fare il secondo restando a terra (come tornerà a casa?). C'è materiale per migliorare ;)
Ho inciampato (e visto il ginocchio che mi ritrovo ci sta :D) su questo pezzo "Il capitano guarda Schwert.: «Ti toglie le forze.»"
Iniziando con "il capitano" pensavo stesse per parlare lui.
Buona edition!
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Re: La statuetta
Ciao, Mauro, scusa le imperfezioni. Sì, dovrò lavorare parecchio per migliorarmi.
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Re: La statuetta
alexandra.fischer ha scritto:La statuetta
Di Alexandra Fischer
La nave solca il mare. Dalla tolda, un mozzo grida. «Terra!»
Il capitano da l’ordine: «Raggiungetela.»
L’equipaggio trova una goletta nella quale lasciare la nave e scende a terra.
Gli uomini sono stanchi della ricerca.
Il nostromo prende la parola: «Capitano, siete certo che questa sia l’isola?»
«Come no, è nella carta nautica di Schmidt.»
Li precede fra le palme di cocco e la sabbia fine.
Cammina a grandi passi fino a una caverna protetta da una cortina d’acqua. «Il tesoro e lì.»
L’equipaggio, munito di vanga, si mette a scavare.
Ne esce una cassa. Malconcia, ma ancora intera.
Il capitano si avvicina. «Faremo le parti. Ce ne sarà per tutti.»
Il secondo ufficiale gli domanda: «Siete sicuro che siano monete?»
«Guardate voi stesso.»
Il secondo ufficiale apre la cassa con un colpo di archibugio.
Dentro, trova monete d’oro e una statuetta di metallo che raffigura una fanciulla dai capelli sciolti e dalla veste alle caviglie.
Gli uomini esultano.
Il capitano dice loro: «Prendete le monete, ma lasciate lì la statuetta.»
«Come sarebbe a dire?» gli domanda il secondo ufficiale. «È d’oro massiccio con gli occhi di zaffiro.»
Il capitano capisce di stare rischiando l’ammutinamento. «Vedete, il defunto Schmidt è sempre stato un sentimentale. Con quella statuetta volle ricordare la sua amata. Abbiate un po’ di rispetto.»
Il secondo ufficiale scuote la testa. «Ci frutterà parecchio denaro.»
Il capitano ripensa a Schmidt. Prima di morire per una ferita da coltello in una rissa lo ha implorato di lasciare la statuetta al suo posto. «E io vi dico che ci porterà male. Il vecchio Helmuth Schmidt sapeva cosa faceva.»
«Ma sono passati cinque anni dalla sua morte.»
L’obiezione lo fa infuriare: «Lasciatela lì. Si tratta delle sue ultime volontà.»
Il secondo ufficiale la rimette nella cassa e sputa per terra.
Gli uomini, una trentina in tutto, si dividono le monete d’oro.
Il capitano li osserva soddisfatto.
Se non fosse per quell’avido di Schwert, sarebbero già salpati. Ma così è la vita, conclude fra sé.
Si tocca la tasca colma d’oro. «Signori, è ora di andare.»
Il secondo ufficiale da un’ultima occhiata alla cassa. «Peccato.»
Il capitano gli comanda: «Sotterratela di nuovo.»
Lui gli ubbidisce a denti stretti.
Salpano.
Il secondo ufficiale non si trova più.
Il capitano lo fa cercare per tutta la nave, senza risultato.
Uno dei marinai gli indica le scialuppe. «Ne manca una.»
Dalla cambusa sente la voce del cuoco. «Capitano, è sparito del biscotto, un prosciutto e un barile d’acqua.»
Il capitano si gratta la barba bionda. Fissa un punto davanti a sé. Tornare a prendere Heinz Schwert o no?
Decide di sì. «Torniamo indietro. Quel pazzo non sarà andato lontano.»
Tornano all’isola. Trovano Schwert.
Non è più biondo, ma ha i capelli bianchi e segni di graffi su tutto il corpo.
Il capitano gli si avvicina. Schwert lo vede e si butta in ginocchio. «Avevate ragione.»
«Cosa vi è successo?»
«Andatevene.»
Il capitano guarda Schwert.: «Ti toglie le forze.»
«Cosa?»
«Lei» e spira.
Ciao Alexandra,
Hai uno stile semplice e diretto che in questo caso fa il suo lavoro. Ci racconti tutto in un modo fattuale e senza fronzoli. Il tutto ne guadagna in chiarezza ma da l’impressione di essere a tratti un po’ robotico.
La storia in sé è abbastanza classica, ma sul tema di questo mese si è scritto così tanto che era molto difficile essere completamente originali.
Il finale è secondo me il punto debole, con il dialogo che è poco chiaro e non aggiunge molto a quello che ci avevi già mostrato con il racconto.
Rimane secondo me una delle tue migliori prove tra quelle che ho avuto il piacere di leggere.
Buona edizione!
- BruceLagogrigio
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Re: La statuetta
Persona: Terza persona (narratore esterno focalizzato sul capitano). Tempo verbale: Passato remoto/imperfetto ("solcò", "gridò", "trovò"). Ambientazione: Isola tropicale, nave pirata. Genere: Horror piratesco con elementi soprannaturali. Tema: centrato.
Ciao Alexandra, mi aggancio al commento di Emiliano. Racconto un po’ onirico che sa un po' di già visto. Manca forse un colpo finale, un guizzo che dia quel qualcosa in più. Inoltre il come avrebbe fatto a tornare indietro dall’isola l’avido Schwert senza la nave con solo la scialuppa?
Ottimo che riesci a tenere sempre il tuo stile a volte semplice e a volte un po’ sognatore.
Alla prossima.
Bruce
Ciao Alexandra, mi aggancio al commento di Emiliano. Racconto un po’ onirico che sa un po' di già visto. Manca forse un colpo finale, un guizzo che dia quel qualcosa in più. Inoltre il come avrebbe fatto a tornare indietro dall’isola l’avido Schwert senza la nave con solo la scialuppa?
Ottimo che riesci a tenere sempre il tuo stile a volte semplice e a volte un po’ sognatore.
Alla prossima.
Bruce
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco
- Taylor_Blackfyre
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Re: La statuetta
Ciao Alexandra,
dopo tanti tuoi commenti, finalmente leggo qualcosa di tuo.
La trama è classica, ma è il tipo di storia che si ama quando si parla di pirati, con tesori sepolti e maledizioni. Durante la lettura mi aspettavo un ammutinamento, ma ho apprezzato il finale con la punizione per la troppa avidità. Lo stile è molto asciutto, forse potresti aumentare un po' il coinvolgimento del lettore con una riscrittura un pelo più enfatica. Comunque una storia interessante, buona prosecuzione!
dopo tanti tuoi commenti, finalmente leggo qualcosa di tuo.
La trama è classica, ma è il tipo di storia che si ama quando si parla di pirati, con tesori sepolti e maledizioni. Durante la lettura mi aspettavo un ammutinamento, ma ho apprezzato il finale con la punizione per la troppa avidità. Lo stile è molto asciutto, forse potresti aumentare un po' il coinvolgimento del lettore con una riscrittura un pelo più enfatica. Comunque una storia interessante, buona prosecuzione!
- Mauro Bennici
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Re: La statuetta
alexandra.fischer ha scritto:Ciao, Mauro, scusa le imperfezioni. Sì, dovrò lavorare parecchio per migliorarmi.
Come tutti ;)
Un pezzetto alla volta e divertendosi, conosco pochissimi autori che una volta riletto un loro testo non lo manderebbero al macero :D
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Re: La statuetta
Ciao, Dash J Benton, grazie del commento, vedrò di stare attenta allo stile e non solo.
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Re: La statuetta
Ciao, Bruce, riguardo alla scialuppa, hai ragione. Devo stare attenta anche allo stile. E all'originalità. Grazie del commento.
Ultima modifica di alexandra.fischer il martedì 29 aprile 2025, 16:36, modificato 1 volta in totale.
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Re: La statuetta
Ciao Taylor, devo stare attenta a parecchie cose quando scrivo. Grazie dei consigli.
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