Cambio di rotta (Antologia Digitale)
NB: nell’approcciarvi alla lettura di questi racconti tenete bene a mente che gli stessi sono stati scritti dai loro autori in un tempo molto limitato e con un limite di caratteri fissato a un massimo di cinquemila. In seguito, gli autori non hanno potuto, da regolamento, operare correzioni. Perdonerete quindi eventuali refusi mentre potrete apprezzare la straordinaria capacità di creare queste storie dal nulla e in condizioni molto variabili che possono andare dai genitori che scrivono mentre cantano le ninne nanne ai loro bambini ai pendolari che digitano dagli smartphone rientrando, la sera tardi, dal lavoro. Pura potenza, insomma.
Nella Terza Tappa della Nona Era, Minuti Contati ha omaggiato il Campione della sua Settima Era: Wladimiro Borchi, autore stimato e persona straordinaria che vi invitiamo a scoprire nell’intervista che ci ha rilasciato e che potete trovare QUI.
In un’edizione di difficoltà elevata anche e soprattutto a causa dei tanti caratteri concessi agli autori, ben cinquemila, Borchi ha optato per un tema attuale in un periodo storico che necessita di capacità di adattamento e quindi anche e soprattutto di capire quando e come operare un CAMBIO DI ROTTA. Come ormai ci hanno abituato, gli autori e le autrici di Minuti Contati hanno prodotto racconti affrontando la tematica secondo i più variegati approcci e i nove finalisti, qui tutti raccolti, ben li rappresentano.
Non poteva certo mancare un finalista che si esprimesse nel genere della fantascienza ed ecco che troviamo, tra i magnifici nove, Laudatus est in cui Luca Fagiolo ci mostra come sia relativamente facile fare reset di esperimenti poco riusciti per riprovarci enne, infinite, volte.
Il tema, però, ha suggerito agli autori di MC di concentrarsi maggiormente sulla realtà delle nostre esistenze ed ecco che gli altri otto finalisti affrontano la drammaticità della vita, dalle condizioni sociali a quelle mentali, e se è vero che c’è chi è in grado di “prendere il toro per le corna” e adattarsi in modo brillante anche trovando inaspettati clienti per il proprio illecito traffico come in Verso nuovi mercati di Dario Cinti è anche vero che c’è chi il cambiamento lo rifiuta, come il Signor A de Al Signor A piace così di Giovanni Attanasio così come c’è chi il cambiamento lo cancella a livello subconscio arrivando anche a costruire chissà quali fantasie pur di rifiutare le proprie responsabilità come in Il suggeritore di Read_Only Morena.
I cambiamenti toccano spesso anche la sfera lavorativa e tra i finalisti troviamo due diversi approcci: un porto piegato dal virus e un lavoratore che vede stravolgere la sua vita lavorativa al pari di quella personale in Livorno porto di Andrea Furlan e l’avvento della tecnologia che sottrae importanza alla forza lavoro umana in Al lavoro tutto bene di Alessandro Canella.
E poi c’è la sfera prettamente personale, quella che concerne le nostre aspettative, i desideri, il non detto, la cruda realtà che c’impone il conto nel momento in cui capiano che la vita è una sola e che certi cambi di rotta vanno presi perché passano una volta sola e poi mai più come per i protagonisti dello struggente Un’altra occasione di Stefano Moretto che, giunti alla fine delle loro vite, non potranno più adagiarsi sul rassicurante “Ci sarà un’altra occasione”. Identico quesito che si pone il protagonista de Voglio morire felice di Davide Mannucci che, proprio sul finale (annunciato) della sua esistenza, decide di imporsi ai propri vincoli sociali e di concludere nel migliore modo possibile. Ma non si deve arrivare per forza alle ultime battute, si può lottare fin dalla giovinezza e, magari, trovare inaspettati alleati anche in situazioni in cui la ragione imporrebbe ben altri spartiti e allora ecco che Andrea Lauro ci racconta che La strada delle castagne, pur con estrema difficoltà, può essere percorsa da ognuno di noi.
Buona lettura a tutti.
Maurizio Bertino