Chiacchierando con Sara Simoni

Ciao Sara, ormai sei di casa nella nostra Arena dopo aver fatto parte del COMITATO OLIMPICO nel corso dell’estate 2020 e dopo averci dato una mano importante nell’organizzazione della LIVIO GAMBARINI EDITION tenuta pochi mesi fa. Questa, però, sarà la prima edition completamente dedicata a te e non possiamo che ringraziarti di cuore per tutto quello che hai fatto e fai per noi. Benvenuta dunque alla tua SARA SIMONI EDITION!
 
SARA SIMONI: Sono molto onorata di lavorare di nuovo con Minuti Contati e ringrazio di cuore lo staff per l’invito. Una palestra come Minuti Contati è un’occasione rara e preziosa per tutti gli scrittori e nelle precedenti collaborazioni ho avuto modo di imparare moltissimo grazie ai racconti dei partecipanti. Sono sicura che stavolta sarà altrettanto entusiasmante!
 
Sei molto giovane eppure la tua attività editoriale è già variegata oltre che di assoluto spessore. Invitiamo tutti i minuticontatini a venirti a trovare nel tuo SITO, ma nel frattempo ci racconti come ti sei avvicinata alla scrittura? Ok, avrai avuto una passione forte come tanti tra noi, ma il tuo vero punto di svolta?
 
SARA SIMONI: La scrittura è sempre stata con me, fin da quando ero una bambina, e si può dire che con me sia cresciuta. Se alle elementari mi accontentavo di scrivere fiabe strampalate e rilegarle col cartoncino, col tempo è stato naturale decidere che sarei diventata una scrittrice, e questo ha condizionato tutto il mio percorso successivo. Sono cresciuta in una casa piena di libri e ho sempre avuto una vita interiore più intensa di quella esteriore. Il mio sogno, fin da quando sono in grado di ricordare, è far provare agli altri le stesse emozioni che i miei libri preferiti hanno dato a me.
 
La principessa
Il primo volume della duologia di Ys
 
Prima di arrivare alla duologia di YS (La principessa di Ys e Il guardiano di Ys) hai dedicato molti anni alla tua preparazione? Sei passata attraverso lo step dei racconti o ti sei subito concentrata sul romanzo?
 
SARA SIMONI: Ho iniziato a studiare scrittura creativa a 18 anni grazie ai corsi di Raul Montanari a Milano. In quell’occasione ho cominciato anche a scrivere racconti, con cui ho partecipato a diversi concorsi e pubblicazioni in antologie. Trovo stimolante la narrativa breve perché richiede una concentrazione e una capacità tecnica molto affinate. Quando si scrivono racconti, non c’è spazio per imprecisioni o sbavature: ogni elemento, ogni singola parola deve avere la sua ragion d’essere e la sua perfetta collocazione. La brevità non è una limitazione, ma una risorsa che gli autori più accorti sanno sfruttare a proprio vantaggio per mettere a segno piccole, indimenticabili stilettate di letteratura.
 
Ora dividi il tuo tempo tra varie attività legate al mondo dell’editoria, ma tra tutti i servizi che curi riesci ancora a trovare il tempo per la tua scrittura? Come fai?
 
SARA SIMONI: Sono molto severa con me stessa nell’obbligarmi a essere costante. La scrittura fa parte della mia vita di tutti i giorni, non importa quanti e quali siano gli altri impegni da ottemperare. Di solito, comunque, preferisco dedicare ai miei libri la parte iniziale della mia giornata. È fin troppo facile trovarsi la sera davanti a una tastiera e a un foglio bianco senza più nemmeno un filo di energia da dedicare alla scrittura, e ho organizzato la mia routine in modo da non incastrarmi mai in questa situazione. Piuttosto preferisco puntare la sveglia un’ora prima.
 
Una domanda secca: Cos’è la scrittura per te?
 
SARA SIMONI: Difficile dare una risposta altrettanto secca senza diventare banale o più semplicemente bugiarda. In questo mondo fatto di risposte semplici e veloci a problemi elementari, la scrittura fa ancora appello all’irriducibile complessità dell’esistenza. E lo dico da autrice pop quale ritengo di essere, visto che scrivo fantasy per ragazzi. Ma questa complessità è per me un rifugio e mi spiacerebbe appiattirla in frasi slogan come “scrivere è comunicare”, cosa in cui peraltro credo molto. Scrivere è comunicare, trovare la strada per la mente e il cuore dei lettori, giocare con le corde delle loro emozioni, ma sempre con responsabilità. È il mio modo per entrare in contatto con me stessa e con il mondo. Scrivere è dire la verità, sempre.
 
Per noi di Minuti contati il confronto e la critica sono due momenti fondamentali e altamente formativi tanto che li consideriamo i punti cruciali della nostra piattaforma, ma di tanto in tanto sono anche momenti difficili e tesi da gestire e/o vivere. Come vivi il confronto con gli altri scrittori? E come la critica?
 
SARA SIMONI: Trovo che ci sia sempre moltissimo da imparare dall’esperienza altrui e che sia importante rapportarsi con mente aperta e curiosità. Cerco in ogni occasione possibile il confronto con altri scrittori, mentre la competizione è qualcosa che riservo a me stessa: non sono in gara con nessuno se non con la Sara di ieri.
Un discorso simile vale per le critiche, che sono un ottimo strumento di apprendimento per uno scrittore. Perfino da una critica in mala fede è possibile capire tanto su questo mestiere. L’importante è avere un approccio analitico, anche se non sempre è facile quando si tratta di opere in cui abbiamo messo il cuore. Ma i libri, più che allo scrittore, appartengono ai lettori, e alla fine l’ultima parola è sempre la loro.
 
Hai un metodo, un segreto, un sistema speciale, che vuoi condividere con noi per aiutarci nello scrivere?
 
SARA SIMONI: Copiare! O meglio, leggere col rampino, come scriveva Marino. Leggere libri, persone, situazioni, ed essere sempre pronti a imparare qualcosa da mettere a frutto nella propria scrittura. Non c’è nulla che non valga la pena imparare e tutto quello che può essere imparato può essere utile per la scrittura.
 
Locandina
 
I partecipanti all’edizione di lunedì 15 marzo dovranno scrivere un racconto, su tuo tema, in 4000 caratteri circa ed entro quattro ore. Immaginati nei loro panni: alle 21 ti colleghi al forum per scoprire il tema e poi? Come organizzi la serata e come procedi (prima delle 21 e dopo)? Insomma, come cercheresti di superare la prova?
 
SARA SIMONI: Innanzitutto cercherei di non preoccuparmi prima del tempo (davvero, è inutile; non importa quanto vogliate vincere la gara, non la vincerete a colpi d’ansia). Al momento dell’apertura della gara, il mio consiglio è di non buttarsi a scrivere a capofitto, ma di assicurarsi di avere ben chiaro quello che si vuole fare prima di battere anche solo una lettera sulla tastiera. Chi è il lettore ideale di questo racconto? Come volete farlo sentire? Che cosa volete comunicargli? So che in un contesto di competizione mantenere la lucidità può essere difficile, ma è ancora peggio abbozzare mezzo racconto che poi si rivela da cestinare. Scrivere racconti è lavoro di cesello, perciò il tempo meglio sfruttato è quello passato a pianificare.
 
Ora torna a immedesimarti nelle vesti di Guest Star: dopo qualche giorno riceverai quelli che si saranno distinti come i migliori racconti tra i tanti. Come immagini di affrontarli, leggerli e giudicarli? Su cosa punterai l’attenzione con maggiore intensità? Cosa deve fare uno scrittore per catturare la tua attenzione e farti considerare il tempo della lettura come ben speso?
 
SARA SIMONI: Come accennavo prima, la specificità del racconto sta nella forma breve che evidenzia la qualità tecnica dell’opera. Vorrei leggere testi dallo stile nitido, consapevole e commisurato alle abilità dell’autore (preferisco un lavoro semplice e pulito a un virtuosismo che fa cilecca). I racconti che amo di più sono quelli capaci di giocare con la mia intelligenza, magari attraverso finali a sorpresa o inaspettati ribaltamenti.
 
Il tema da te scelto sarà il timone della serata di tutti coloro che vorranno affrontare la sfida di lunedì 15 marzo: senza svelarcelo, vuoi darci qualche indizio a riguardo?
 
SARA SIMONI: Ho optato per un tema che penso si possa sviluppare attraverso più livelli di significato, perché vorrei dare a ciascuno la massima libertà di scelta. Se poi qualcuno riuscisse a mostrare questa molteplicità all’interno del proprio racconto sarebbe davvero il massimo. È anche un tema che riguarda da vicino il mio attuale work-in-progress, di cui sto ultimando la lavorazione proprio in questi giorni prima della fase di editing.
 
Questa era l’ultima domanda, ti ringraziamo per le risposte e, una volta ancora, per il tempo che ci stai donando. Per noi tutti è un onore averti come guest star in questa nuova edizione di Minuti Contati!

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