È così poco definito (Antologia Digitale)

NB: nell’approcciarvi alla lettura di questi racconti tenete bene a mente che gli stessi sono stati scritti dai loro autori in un tempo molto limitato e con un limite di caratteri fissato a un massimo di quattromila. In seguito, gli autori non hanno potuto, da regolamento, operare correzioni. Perdonerete quindi eventuali refusi mentre potrete apprezzare la straordinaria capacità di creare queste storie dal nulla e in condizioni molto variabili che possono andare dai genitori che scrivono mentre cantano le ninne nanne ai pendolari che digitano dagli smartphone rientrando, la sera, dal lavoro. Pura potenza, insomma.

 
Non è semplice mettere in difficoltà gli autori e le autrici di Minuti Contati eppure Andrea Vaccaro di Hypnos Edizioni ci è riuscito e la formula da lui usata è ben chiara nonostante il concetto che esprime e risponde al tema È così poco definito.
 
Immagino che nelle teste dei minuticontatini siano passate miriadi di tracce così indefinite che la selezione, prima ancora che nei gruppi di qualificazione, abbia cominciato a mietere vittime già in fase di scrittura e infatti ecco che al traguardo si sono presentati solo diciannove testi, tra i minimi storici per quanto riguarda gli ultimi nove anni di MC. Ulteriore selezione ed eccoci arrivati ai sette finalisti che presentiamo in questa Antologia Digitale: andiamo a scoprirli.
 
Il dramma la fa da padrone e allora ecco che la progressiva perdita di definizione del ricordo di chi non c’è più ha ispirato sia Stefano Galardini con Mi accompagni? che Giuliano Cannoletta con Il suo volto. Neanche Erika Adale si è sottratta alla dimensione drammatica in Paramnesia anche se con un tocco intriso di leggera delicatezza.
 
E come poteva mancare il caratteristico tocco fantasyhorrorscifi di MC? Ecco quindi che Emiliano Maramonte ci porta a perderci in un incubo? Un sogno? Decidete voi leggendo il suo Un tipo strano. Horror? Ci pensa Agostino Angellotti con Ambrogio senza disdegnare un pizzico di sana goliardia che farà sorridere chi ancora si ricorda una certa pubblicità. Fantascienza? Rick Faith risponde e ci porta a scorrazzare per qui e per la con il suo Mistero alieno.
 
Ne manca uno e sì, scrivere vuol dire anche fare critica sociale intelligente e arguta e ce lo ricorda Matteo Mantoani con il suo Due parti del mondo.
 
Sette brevi racconti sul definito indefinito, tra sogno e realtà, dramma e impegno. Buona lettura a tutti!
 
Maurizio Bertino

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