Due parole con Maria Elisa Aloisi

(Intervista condotta da Massimiliano Enrico)
 
Sempre più difficile. Questa volta ho enorme invidia, ho studiato giurisprudenza e vi presento una avvocatessa penalista specializzata nella violenza di genere. Che se solo questa frase non vi ha fatto capire chi è la nostra meraviglioa Guest siete tutti rimandati.
Ho un bellissimo spinone incrociato con Border Collie (che significa spazzolare, spazzolare e spazzolare il pelo tutti i giorni) e lei ha tre meravigliosi produttori di pelo per casa sotto forma di pastori tedeschi. Vince su tutta la linea. Metto da parte la mia invidia e ve lo dico: Maria Elisa Aloisi. Sì, lei. La nostra Guest del mese di Marzo è proprio lei. Ed è un piacere immenso averti qui e poterti fare qualche domanda.

 
MARIA ELISA ALOISI: Ciao a tutti anche da parte di Argo, Eva e Arial, i miei lupacchiotti.
 
Parto subito con una domanda ‘strana’. Poco tempo fa sui giornali si è svolto un piccolo scandalo quando due avvocatesse hanno cercato di aprire una pagina social e questa si è ritorta contro di loro causando non pochi problemi. Come avvocato non puoi fare pubblicità, ma come autrice sei la nostra Signora in Giallo preferita. Questa cosa ti ha creato dei problemi? Qualcuno te lo ha fatto notare (oltre a me)? Ci hai pensato e/o ti ha mai preoccupato? In sostanza parlaci del tuo marketing.
 
MARIA ELISA ALOISI: In realtà la pubblicità, entro certi limiti, non è del tutto vietata. Nel 2016 il codice deontologico forense è stato modificato e i divieti non sono stringenti come un tempo. Detto questo, per me nessun problema, solo tanto sostegno da parte di colleghi avvocati: quelli del foro di Catania e di Siracusa, che sono i tribunali che frequento di più ma anche tanto affetto dal foro di Milano, di Napoli, di Roma.
Sul marketing, tengo ben distinte avvocatura e scrittura, come è giusto che sia. Sui social interagisco in diversi gruppi di lettura e scrittura ma cerco sempre di non essere molesta. Più che altro evito quei comportamenti che potrebbero infastidire me per prima.
 
Se ti dico: Una ragazza e il suo cane. Un delitto. Un’oscura profezia. Sicilia, costa orientale, oggi. Ci parli di Sirio?
Ah, no aspetta (si vede che adoro i cani? 🙂 ), volevo dire, ci parli di come hai iniziato? Quale è stata la molla che ti ha fatto dire: ok, non ho un momento libero nella giornata, perché non scrivere un romanzo?

 
MARIA ELISA ALOISI: Va be’ ormai rispondo: Sirio è un cane trovatello che alla fine hanno adottato i miei genitori e che a momenti amano più di me e mia sorella (non scherzo!). Andiamo alla seconda domanda. Io spesso vado in montagna con i miei cani, dopo aver fatto una bella passeggiata, mi riposo sotto un grande pino e loro continuano a giocare. Ho cominciato così, nel luglio 2017, mentre li guardavo, ho cercato una penna nello zaino e ho scritto l’incipit di Fiutando il vento su un kleenex.
 
Di questi tempi la domanda è d’obbligo; Fiutando il vento è stato pubblicato a ridosso della pandemia. Ovviamente lo hai scritto mesi prima. Sarebbe stato diverso lo avessi scritto durante la pandemia?
 
MARIA ELISA ALOISI: Non credo, quando scrivo sono da un’altra parte. Non sono più a Catania nel 2020 o nel 2022 che sia. La fatica piuttosto è ritornare alla realtà, sogno molto a occhi aperti e la domanda che mio marito mi rivolge più spesso è: «Dove sei? Riconnettiti e ritorna tra noi, dai.»
 
Passiamo a Il canto della falena. Mi vergogno tanto ma non ho ancora iniziato a leggerlo. Quanto è diversa la tua scrittura fra i due libri? Cosa pensi che ti abbia influenzato di più per il primo romanzo e per questo?
 
MARIA ELISA ALOISI: Cani e mistero! In tutti e due romanzi sono presenti entrambi questi ingredienti. Sulla mia scrittura non so giudicare, di sicuro quella del primo romanzo è stata più istintiva. Solo dopo ho iniziato a studiare con metodo. Studio e fatica: sono regole che riguardano qualsiasi arte e mestiere e non ci sono scorciatoie.
 
Noi di Minuti Contati ci dedichiamo ai racconti, racconti molto brevi. Cosa pensi dei racconti? Hai mai scritto dei racconti con l’intenzione di pubblicarli? Quale differenza pensi ci sia fra scrivere un romanzo e scrivere un racconto breve?
 
MARIA ELISA ALOISI: Ho iniziato con un romanzo, al quale ne è seguito un secondo, un terzo e da poco ho ultimato il quarto. La scorsa estate sono stata invitata a partecipare a un’antologia di racconti gialli che uscirà tra qualche mese. Devo dire che per me questa avventura narrativa è stata molto complicata perché la mia mente in genere partorisce trame complicatissime popolate da almeno una ventina di personaggi. Quindi il racconto è una forma che non mi è congeniale. Una differenza sostanziale credo sia appunto questa, nel racconto bisogna selezionare una trama principale, pochi personaggi e lavorare molto con l’atmosfera. Amo molto quelli di Roald Dahl specie se hanno una costruzione circolare e finale a sorpresa.
 
Hai vinto premi importanti sia con il primo romanzo sia con il secondo quindi sicuramente hai scoperto la formula magica per vincere concorsi. Poi sei passata dall’altro lato e diventata giurata a tua volta. Noi di Minuti Contati siamo tutti pettegoli, ci racconti qualcosa del dietro le quinte di un premio letterario? Il rapporto con gli altri giurati, lo scambio di informazioni, il confronto con il pubblico e con i partecipanti (se c’è stato) e cosa ti ha lasciato come esperienza?
 
MARIA ELISA ALOISI: Ho fatto parte di diverse giurie e pre-giurie. In realtà non c’è uno scambio con gli altri colleghi giurati, per lo meno questa è la mia esperienza. Ognuno lavora per sé compilando schede di valutazione che si basano su parametri prestabiliti, poi questi voti si sommano, decretando la rosa dei finalisti. Di sicuro è un lavoro molto utile soprattutto perché su testi non editati capita di trovare errori e talvolta individuarli aiuta ad evitarli.
 
Di norma chiedo da dove viene l’idea centrale della storia. Nel tuo caso immagino che devi affrontare così tante storie terribili che sarà persino difficile parlarne. Ci piacerebbe invece sapere qualcosa dei personaggi, non solo le protagoniste ma anche i personaggi secondari e soprattutto gli antagonisti. Come li hai pensati, incontrati, creati, studiati?
 
MARIA ELISA ALOISI: La mia protagonista è una giovane penalista catanese con la passione per i cani e la fobia di parlare in pubblico. Per questa ragione, tiene in tasca tre pietre di calcedonio blu, che è la pietra dell’eloquenza. Il canto della falena è un giallo giudiziario, il mio lavoro mi consente di incontrare molta gente, assistere a situazioni tragi-comiche. Trovare l’ispirazione per nuovi personaggi non è complicato. Con questo non voglio dire che per costruirli mi sono basata su conoscenti, però ognuno dei miei personaggi è un po’ la somma di queste esperienze quotidiane.
 
Una domanda tecnica. Gli scrittori cercano sempre la formula magica per realizzare il romanzo perfetto. Quale è la tua? Quale è il tuo processo di scrittura? Raccontaci il tuo segreto segretissimo.
 
MARIA ELISA ALOISI: Io partorisco almeno una decina di idee al giorno. Se qualcuna continua a persistere allora ci ragiono su. Inizio a conoscere i personaggi, nel senso che “sento le voci”, iniziano a parlarmi (nel frattempo mio marito è sempre più preoccupato).
«Ma con chi stai parlando?»
«Con nessuno, amore.»
Poi inizio a pianificare la storia, in maniera maniacale, punto per punto, capitolo per capitolo. Alla fine me la racconto ad alta voce e se mi sembra che funzioni, solo allora comincio a scrivere.
 
Prima delle domanda di rito, un’altra domanda altrettanto di rito. Sappiamo che ami scrivere fin da ragazza. Cosa è la scrittura per te? Cosa era in passato e come si è evoluta, se lo ha fatto?
 
MARIA ELISA ALOISI: Per me la scrittura è un mezzo per raccontare storie, non è l’atto di scrivere in sé che mi ossessiona, ma creare nuovi mondi, personaggi. Essendo un mezzo, per quanto mi riguarda, cerco di affinarlo e come ti dicevo prima, studio. Non so quanto si sia evoluto il mio modo di scrivere, spero di sì, di sicuro non smetterò di cercare di migliorarmi.
 
Per noi di Minuti contati il confronto e la critica sono due momenti fondamentali e altamente formativi, ma di tanto in tanto sono anche momenti difficili e tesi da gestire e/o vivere. Come vivi il confronto con gli altri scrittori? E come la critica?
 
MARIA ELISA ALOISI: Ho molti amici tra scrittori e scrittrici. Più scrittrici per essere sincera. Con alcune di loro il rapporto è diventato molto profondo, anche perché è facile coltivare l’affinità quando ci si nutre della stessa passione. Loro leggono sempre le mie prime stesure e le seconde e le terze. Mi danno consigli preziosi, critiche costruttive e senza questi consigli preziosi sono certa che non avrei raggiunto certi risultati.
 
I partecipanti all’edizione di lunedì 21 marzo dovranno scrivere un racconto, su tuo tema, in un massimo di 3000 caratteri ed entro quattro ore. Immaginati nei loro panni: alle 21 ti colleghi al forum per scoprire il tema e poi? Come organizzi la serata e come procedi (prima delle 21 e dopo)? Insomma, come cercheresti di superare la prova?
 
MARIA ELISA ALOISI: Per me potrebbe essere complicato, innanzitutto perché alle nove già dormo, molto spesso. E poi l’idea del conto alla rovescia non mi fa sentire a mio agio. Forse farei così: su Google cercherei delle immagini evocative del tema oggetto della prova e dopo penserei a una colonna sonora. Scelta la canzone, la metterei in loop ed inizierei a scrivere.
 
Ora torna a immedesimarti nelle vesti di Guest Star: dopo qualche giorno riceverai quelli che si saranno distinti come i migliori racconti tra i tanti. Come immagini di affrontarli, leggerli e giudicarli? Su cosa punterai l’attenzione con maggiore intensità? Cosa deve fare uno scrittore per catturare la tua attenzione e farti considerare il tempo della lettura come ben speso?
 
MARIA ELISA ALOISI: Non c’è una regola, a volte è la scrittura, a volte l’atmosfera, un personaggio, l’importante è mantenere la promessa che intravedo dalle prime righe.
 
Lunedì 21 marzo un numero imprecisato di autori e autrici avranno quattro ore di tempo per dare il meglio di sé e creare qualcosa che tu possa considerare degno di essere letto. Tu sarai il timone della loro serata con il tema da te pensato: senza svelarcelo, vuoi darci qualche indizio a riguardo?
 
MARIA ELISA ALOISI: Vi anticipo che è un tema complicato. Molti artisti si sono cimentati in qualcosa di simile da Shakespeare a Thiellez (non spaventatevi). E non soltanto scrittori ma anche diversi registi, Fellini, Kaufman, Nolan. Ma non basta, anche tanti fotografi e pittori però i nomi non ve li dico, altrimenti diventa troppo facile.
Buona fortuna!
 
Questa era l’ultima domanda, ti ringraziamo per le risposte e, una volta ancora, per il tempo che ci stai donando. Per noi tutti è un onore averti come guest star in questa nuova edizione di Minuti Contati!

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