Il piano B (introduzione di Carmen Laterza)
NB: nell’approcciarvi alla lettura di questi racconti tenete bene a mente che gli stessi sono stati scritti dai loro autori in un tempo molto limitato e con un limite di caratteri fissato a un massimo di tremila. In seguito, gli autori non hanno potuto, da regolamento, operare correzioni. Perdonerete quindi eventuali refusi mentre potrete apprezzare la straordinaria capacità di creare queste storie dal nulla e in condizioni molto variabili che possono andare dai genitori che scrivono mentre cantano le ninne nanne ai loro bambini ai pendolari che digitano dagli smartphone rientrando, la sera tardi, dal lavoro. Pura potenza, insomma.
Quando sono stata contattata da Maurizio Bertino e Massimiliano Enrico per essere la “Guest Star” della nuova edizione del contest principale del mondo di Minuti Contati, la prima cosa che ho pensato è che forse c’era stato un errore. Perché io non sono di certo una “Star” e perché di solito i testi li scrivo, non li giudico.
Eppure Maurizio e Massimiliano hanno insistito e così alla fine ho accettato, proprio perché in fondo qui parliamo di scrittura e la scrittura è il mio pane quotidiano.
Poi è venuto il tempo di decidere un tema da proporre ai partecipanti e lì è cominciata la salita. Volevo trovare un tema interessante, diverso da quelli già proposti nelle edizioni precedenti, e che si prestasse a molteplici interpretazioni in modo da stimolare la creatività di tutti.
Dapprima ho cercato suggerimenti nelle notizie di attualità, poi mi sono fatta cullare dalle reminiscenze letterarie, ma niente. A me, che cercavo l’idea per un tema da proporre in un contest di creatività, mancava qualsiasi creatività, le idee non venivano. O, se ne venivano, erano tutte così banali che le bocciavo io stessa.
Dopo quasi una settimana ero ancora bloccata.
Ma, diamine! Mi era stato dato un incarico prestigioso, ci tenevo a fare bella figura. Non potevo dunque starmene lì a rimuginare su quel foglio bianco, dovevo sottopormi a nuove sollecitazioni, sguinzagliare la fantasia, trovare una alternativa a quella stasi di idee.
Trovare una alternativa?
Ecco l’idea! Alla fine, quando avevo quasi perso le speranze e già pensavo di essere licenziata dal mio nuovo ruolo di “Guest Star” prima ancora di ricoprirlo, ho pensato proprio questo: ci vuole un Piano B.
E così, proprio sull’onda di un blocco creativo, “Il Piano B” è diventato il tema di questa edizione.
Ho pensato infatti che questa espressione si apriva a variegate sfumature, lasciava spazio a qualsiasi genere e stile, e permetteva a ciascuno scrittore di decidere se affrontarla sul piano squisitamente letterario o attingere a piene mani dalle proprie esperienze personali.
Così, quando è arrivato infine il momento di adempiere al compito per cui ero stata assoldata e stilare una – assai sofferta – classifica, è stato davvero molto interessante per me scoprire come i partecipanti abbiano inteso e sviluppato il tema da me proposto.
C’è stato chi ha inquadrato il “Piano B” in una ambientazione familiare dolente, ora vista dagli occhi di una bambina (Un mondo piccolo), ora di fronte a un bivio che schiaccerebbe qualsiasi adulto (La scelta impossibile). C’è chi invece si è concentrato sul singolo personaggio, analizzando le possibili opzioni di una vita che cambia rotta, come nel caso di chi reagisce con caparbietà in cerca di una rivincita contro un passato ingiusto (Seconda occasione), o di chi accetta il fluire degli eventi e la propria nuova collocazione sociale (Vita in appello), o perfino di chi la propria idea non l’ha cambiata mai e si ritrova alla fine di una vita tragicamente coerente con i propri intenti giovanili (Occhi azzurri, sorriso obliquo).
Ho trovato varianti di collocazione temporale, perché c’è chi ha scelto una cornice storica precisa (Datelo a me!) e, al contrario, c’è chi invece ha scelto come sfondo l’ucronia di una impossibile – ma quanto intrigante! – nuova Suburra romana (Racconto d’amore e d’anarchia).
Infine, come previsto, il tema si è prestato a diverse declinazioni di genere, dalla fantascienza di un volo interstellare (La svolta) alla rapina a mano armata che sfocia nel fumetto pulp (Kaboom).
Ce n’era di che saziare ogni gusto letterario. Ma questi erano solo i nove racconti finalisti sottoposti al mio giudizio. E a me non bastava.
Cos’altro si poteva dire del “Piano B”? In quanti altri modi poteva essere inteso, affrontato, risolto?
Come avevano declinato il mio tema gli altri autori?
Presto detto: ho letto anche tutti gli altri racconti partecipanti alla gara e ho trovato così nuove e interessante risposte alle mie domande.
Mi sono lasciata guidare dalla curiosità e ne è valsa la pena.
Del resto, si sa, la curiosità è femmina.
Ma questo è un altro tema. Perfetto per la prossima edizione.
Carmen Laterza