Intervista a Diego Di Dio

Spartaco: Diamo il benvenuto a Diego Di Dio, guest della centocinquesima edizione di Minuri Contati.
Scrittore, editor, redattore e agente letterario, ma chi è Diego Di Dio?

 
Diego Di Dio: Uno che pensa che la parola scritta sia la più alta forma d’arte che l’essere umano abbia concepito. Uno che vive per la scrittura.
 
Spartaco: Voci di corridoio mi dicono che questa non sia la tua prima esperienza nel mondo dei contest on-line. C’è stato un Di Dio partecipante e quel è stata la sua esperienza?
 
Diego Di Dio: Certo che c’è stato un Di Dio partecipante.
Anzi, prima di approdare alla Fanucci ho partecipato a molti concorsi: dai vecchi concorsi di Edizioni XII a quelli della Writers Magazine Italia, passando per i concorsi Mondadori e tanti altri. Ne ho vinto qualcuno, anche: il premio Mario Casacci (Orme Gialle), il Nero Premio, il premio Nero Lab, menzione d’onore al Gran Giallo di Cattolica, due volte premio WMI. I premi mi hanno insegnato molto, soprattutto nelle occasioni in cui non ho vinto. Perdere mi ha dato l’occasione per trovare la voglia di migliorarmi.
 
Spartaco: Sei un ottimo editor che ha collaborato con diverse case editrici. Qual è la differenza d’approccio tra il lavorare al proprio romanzo e a quello di un altro autore?
 
Diego Di Dio: Con il testo di un altro autore hai quel distacco e quella lucidità che non puoi avere con una tua creatura. Certo, fare l’editor mi insegna a essere spietato anche con la mia scrittura, ma non basta: lo scrittore non può auto-editarsi, nessuno può farlo. Anche io, che sono editor, ho a mia volta i miei editor di fiducia.
 
Spartaco: È più complicato scrivere o fare l’editing?
 
Diego Di Dio: Direi che è più complicato scrivere bene. L’editing si colloca, per me, a un gradino sotto. Come diceva il mio insegnante di paratesti: “Scrivere è facile per chi non sa farlo”.
 

Diego Di Dio è il fondatore del portale Saper Scrivere.
Diego Di Dio è il fondatore del portale Saper Scrivere.

 
Spartaco: Puoi dirci quel è stato il romanzo a cui hai fatto da editor che ti ha regalato più soddisfazioni?
 
Diego Di Dio: Ce ne sono parecchi – avendo io un’agenzia letteraria (Saper Scrivere), sforno molti romanzi agli editori – ma, se posso, ti cito l’ultimo. Viola deve sapere(Alter Ego Edizioni), thriller di Stefania Lucci, al quale abbiamo lavorato parecchio. Lo trovate in libreria.
 
Spartaco: Cosa ti ha spinto a diventare uno scrittore?
 
Diego Di Dio: La stessa forza che mi spinge, ogni giorno, a respirare. Non potrei farne a meno. Morirei.
 
Spartaco: Il thriller ha una storia gloriosa, quali sono i tuoi modelli?
 
Diego Di Dio: Eh, qui mi sento a casa. Ne ho molti: ti potrei citare Il silenzio degli innocenti di Thomas Harris, capolavoro assoluto. Ti potrei citare i thriller di Michael Connelly e Jeffery Deaver, due maestri. O quelli di Michael Robotham (geniale!). Per non dimenticare gli italiani Carlo Lucarelli, Massimo Carlotto e tanti altri.
 
Spartaco: Dopo diverse pubblicazioni e premi vinti, è uscito Fore Morra (gennaio 2017, Fanucci, Time Crime). Ti aspettavi un simile successo da questo romanzo?
 
Diego Di Dio: Francamente? No. Cioè, sapevo di aver scritto qualcosa che poteva piacere, che poteva farmi guadagnare qualche lettore, ma un tale riscontro non me lo aspettavo. I lettori, ma soprattutto le lettrici, hanno amato “Fore morra” in maniera quasi incredibile, che mi ha lasciato senza parole.
 
"Fore Morra" è il romanzo d'esordio di Diego Di Dio.
“Fore Morra” è il romanzo d’esordio di Diego Di Dio.

 
Spartaco: Il pubblico ha accolto molto bene il romanzo e a testimoniarlo ci sono tante recensioni positive. Qual è il segreto di questo successo?
 
Diego Di Dio: Forse (e ribadisco: forse) l’idea alla base del romanzo: un thriller-noir crudo e spietato che gira attorno a una figura femminile, Alisa, la protagonista. È lei il romanzo, è la sua vita il cuore della storia.
 
Spartaco: Come dice il titolo stesso, “Fore Morra” (Fuori dalla Camorra) parla di Napoli, di criminalità e, appunto, di Camorra. Non temevi di essere schiacciato dal confronto con Gomorra?
 
Diego Di Dio: Nessun confronto, perché in realtà Fore Morra non c’entra con Gomorra. Il mio è un romanzo che sfrutta le ambientazioni della periferia napoletana per raccontare la vita, e le vicende, di una persona. È un noir, non un testo di denuncia.
 

Spartaco: Qual è stato l’aspetto più difficile da affrontare nella stesura di “Fore Morra”?

 
Diego Di Dio: Raccontare tutto il romanzo da un punto di vista femminile. Immergersi nella psiche di una donna che ha vissuto quello che ha vissuto Alisa, la protagonista, non è stato facile. A volte ho riscritto per mesi gli stessi paragrafi. È stata una bella sfida.
 

Spartaco: So che per scrivere ti sei fisicamente recato nei quartieri in cui hai ambientato il romanzo. Quanto c’è di vero e “reale” in quello che hai scritto?

 
Diego Di Dio: Sì, ho fatto sopralluoghi e ricerche, per dare credibilità al romanzo. Inoltre volevo che si sentisse, dalle pagine del libro, l’ambientazione: i suoni, gli odori, il colore dei quartieri, le zone disagiate, l’atmosfera di Castel Volturno. Questo c’è di vero: l’ambientazione, la scenografia, il dialetto. Tutto il resto, ovviamente, è frutto di fantasia.
 

Spartaco: Hai già in cantiere il prossimo romanzo, puoi anticiparci qualcosa?

 
Diego Di Dio: Ovviamente “Fore morra 2” (anche se non si chiamerà così).
 
La Di Dio Edition è valida per la quinta Era di Minuti Contati
La Di Dio Edition è valida per la quinta Era di Minuti Contati

 
Spartaco: Lunedì 18 settembre 2017 si terrà la Di Dio Edition. Cosa ti aspetti da un racconto di cinquemila battute?
 
Diego Di Dio: La capacità di farmi balzare dalla sedia.
 
Spartaco: Scrivere un racconto a tema in quattro ore non è cosa semplice. Riuscirai a mettere da parte l’istinto killer dell’editor e sorvolare su qualche aspetto tecnico poco riuscito?
 
Diego Di Dio: Al massimo posso mettere da parte l’istinto del correttore di bozze (qualche accento sbagliato lo posso pure perdonare), ma quello dell’editor no. Giammai.
 
Spartaco: Da guest dovrai commentare i racconti finalisti. Che caratteristica deve avere un commento per essere utile?
 
Diego Di Dio: Deve dire all’autore cosa ha scritto di buono e cosa ha scritto di sbagliato. Deve insegnargli qualcosa, insomma.
 
Spartaco: Qual è il consiglio di cui hai fatto tesoro e quale quello che daresti oggi a un autore esordiente?
 
Diego Di Dio: Vivi la scrittura come una facoltà universitaria. Accanto al talento devono esserci: studio, disciplina, sacrificio, volontà di apprendere e di migliorarsi, volontà di crescere, voglia di studiare la materia della scrittura creativa.
 
Spartaco: Siamo arrivati alla fine dell’intervista. È stato un piacere averti qui e lo sarà ospitare sul nostro forum la Di Dio Edition.
A nome di tutto lo staff di Minuti Contati, ti ringrazio per il tempo che ci stai dedicando e ti faccio l’imbocca al lupo per i tuoi progetti.

 
<stro ng>Diego Di Dio: Grazie a voi! Un abbraccio a tutto lo staff Minuti Contati.