Home › Arena › Chiarle Edition – 72ª Edizione – 7ª della 4ª Era › Il Falco di Ferro (di Angelo Frascella)
Questo argomento contiene 2 risposte, ha 3 partecipanti, ed è stato aggiornato da Veronica Cani 9 anni, 6 mesi fa.
-
AutoreArticoli
-
19 ottobre 2015 alle 23:45 #11925
“Ferruccio, migliori a vista d’occhio.”
Il ragazzo si ferma sulla soglia dello spogliatoio.
“Grazie, sensei.” Esita un attimo. “Dice che sono pronto?”
“Per cosa, Ferro?”
“Per battere un avversario più forte. O magari per batterne due o tre insieme.”
Il maestro ride: “Hai visto troppi film di Van Damme.”
La delusione gli gela il sangue. Abbassa lo sguardo per non mostrare gli occhi lucidi.
Una mano gli si posa sulla spalla: “Sì, sei pronto. Ma non farlo, capito? Io v’insegno sport, non violenza. Qualche compagno di scuola che ti dà fastidio, per caso? Se è così, vengo a parlargli.”
“No. Volevo solo sentirmi dire che ce la potrei fare.”
Sorride e s’infila nello spogliatoio, pieno d’energia.
È pronto, pensa mentre fa la doccia. Gliel’hanno confermato l’insegnante di parkour, quello di guida sportiva di motocicli e, ora, il sensei. Ha pure convinto Peppe a fargli da hacker.
Presto inizierà a pattugliare le strade della città.
Come ogni sera, indossa maschera col becco da rapace, mantello nero, maglia, calzamaglie, anfibi, corazza, cintura e, dietro la schiena, il bastone da kendo.
Passa per il corridoio: “Ciao mamma.”
Lei bofonchia un ciao, senza levare lo sguardo dal televisore. Da quanto suo marito è stato ucciso per strada, non le importa più di niente. Non si accorgerebbe neppure se Ferro non rientrasse più in casa.
Scende in cantina, prende il motorino, anch’esso nero, e si lancia in strada. Il mantello si apre e, visto dall’alto, sembra un grande uccello. In città si parla di lui. C’è chi lo chiama Pipistrello, chi Gufo. A lui piacerebbe “Falco di Ferro”.
Farà in modo di diffondere quel nome, ma prima deve ottenere dei risultati. Gira da tre mesi e ha sventato un paio di scippi e messo in fuga uno spacciatore.
Quella sera, però, sa dove andare e ha un piano. Peppe ha spazzolato il Deep Web e ha scoperto il luogo d’incontro dei Killer Bikers.
Ferma la moto e si arrampica su una bassa palazzina, percorre il terrazzo e si affaccia dal lato opposto. Eccoli. Sono solo due.
Con destrezza si cala sul balcone del primo piano. Prende dalla cintura la bomba fumogena fatta in casa, dà fuoco alla miccia e la lancia. Poi estrae le micette legate tra loro, accende anche quelle e le tira. Infine si lancia dall’alto come un falco, col mantello che gli disegna dietro un paio d’ali.
Con la voce modificata da un microfono, esclama: “scappate o preparatevi a morire.”
I tre non scappano. Ridono.
“Ti stavamo aspettando. Abbiamo riempito il Deep Web di indizi e tu li hai seguiti fino a noi.”
Ferro si guarda attorno: non sono più due ma una decina, armati di coltelli, catene e sbarre.
“Ora che ti vedo però, temo che abbiamo fatto troppo chiasso per nulla. Ti do una possibilità, Passerotto. Scappa. O preparati a morire.”
La paura cede il posto alla rabbia. Non è un passerotto. È un Falco di Ferro. Non scappa. È un supereroe: non può morire.
Alza la katana e corre incontro ai nemici.
Se non dovesse ritornare a casa, sua madre non se ne accorgerà, ma suo padre lo accoglierà a braccia aperte.-
Questo argomento è stato modificato 9 anni, 6 mesi fa da
Angelo Frascella. Ragione: Inserito l'
-
Questo argomento è stato modificato 9 anni, 6 mesi fa da
Angelo Frascella.
20 ottobre 2015 alle 16:03 #12008Complimenti per l’originalità ottenuta senza appigli fantascientifici.
Trovo il racconto scorrevole, le situazioni ben descritte ed il tema ben svolto.
E per chiudere in bellezza, mi ha favorevolmente colpito la frase inizialmente cinica:
‘sua madre non se ne accorgerà’ subito bilanciata dalla commovente:
‘ma suo padre lo accoglierà a braccia aperte’.
Bravo
21 ottobre 2015 alle 12:11 #12074Per quanto non ami i racconti di supereroi, devo dire che il tuo mi ha colpita favorevolmente per la delicatezza con cui descrivi gli stati d’animo del protagonista e la sua difficile situazione personale ed emotiva. Il tema della gara è rispettato in pieno.
Ti faccio solo tre appunti sulla forma: nella frase “Ciao mamma” inserirei una virgola dopo il saluto; nella frase “scappate o preparatevi a morire” ti è sfuggito il maiuscolo iniziale; nella frase “Ora che ti vedo però, temo che abbiamo fatto troppo chiasso per nulla” inserirei una virgola anche prima del “però”. Bravo, complimenti! -
Questo argomento è stato modificato 9 anni, 6 mesi fa da
-
AutoreArticoli
Devi aver eseguito l’accesso per poter rispondere a questa discussione.