Home › Arena › Chiarle Edition – 72ª Edizione – 7ª della 4ª Era › 8/5, di Angela Bernardoni
Questo argomento contiene 1 risposta, ha 2 partecipanti, ed è stato aggiornato da Angela Catalini 9 anni, 6 mesi fa.
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19 ottobre 2015 alle 23:39 #11922
8/5 – Angela Bernardoni.
“Colonnello, venga a bersi una birra con noi!”
“No ragazzi, domani mattina sono di servizio. Devo riposarmi.”
“Buona notte Colonnello, ci renda fieri.”
Paul rabbrividì, a dispetto della pioggia calda che gli scivolava sulla giacca in quella notte afosa. Le gocce cadevano a terra in maniera fluida, come se il cielo avesse rovesciato sulla base una tempesta di olio per motore, come se il verde soffocante della giungla intorno a loro e le puttane ubriache sulla soglia dello spaccio non fossero una punizione abbastanza grande, per degli stronzi fedeli a Dio e alla patria come loro.
Si allontanò dai commilitoni con un cenno del capo, in silenzio.
Prima di partire per arruolarsi, sua madre gli aveva dato un abbraccio e tre consigli; quello che più gli era rimasto impresso, quello che aveva sempre seguito nella sua carriera, gli imponeva di non promettere mai più di quello che avrebbe potuto mantenere.
Aprì la porta della sua stanza e si sedette sul letto, si slacciò le scarpe e il primo bottone della giacca, lasciando che il materasso morbido accogliesse il suo corpo. Non sarebbe mai riuscito a dormire, mancava poco all’inizio della missione. Lo aspettavano sei ore di volo sopra il Pacifico e addormentarsi lo avrebbe solo fatto impantanare tra i suoi incubi. Con un colpo di reni si mise seduto, tra i lamenti cigolanti del letto, e iniziò a spogliarsi. Vestiti bene era un altro dei consigli di sua madre, e quello era il giorno più importante della sua vita. Forse sarebbe stato anche l’ultimo.
Sarebbe morto facendo quello che amava, certo; non aveva amato altro da quando aveva dodici anni, da quando era salito su quel biplano e aveva sentito per la prima volta le orecchie tapparsi per l’alta quota, i testicoli raggrinzirsi, quella sensazione di essere qualcosa di leggerissimo dentro una macchina volante.
Il giorno in cui si arruolò sua madre gli diedi un abbraccio, tre consigli e lo saluto dicendogli “un giorno mi renderai fiera di te”.
Mentre usciva dalla sua stanza Paul aveva paura. Ne aveva avuta mentre parlava ai suoi uomini, mentre spiegava loro che avrebbero avuto un minuto di tempo per allontanarsi, dopo aver sganciato la bomba, prima che l’onda d’urto dell’esplosione distruggesse l’aereo. Ma non poteva farli salire su quell’aereo senza dir loro la verità. Era il terzo consiglio di sua madre, di’ sempre la verità.
Sua madre, che donna. Anche quando il padre pensava che avesse perso la testa, lei aveva preso le sue difese. Sua madre gli aveva sempre detto che sarebbe andato tutto bene. Ed era giusto che quella notte volasse con lui verso il Giappone, che lo accompagnasse verso la distruzione, in quella notte figlia del caos.
Camminando attraverso l’hangar deserto raggiunse il suo aereo, un bombardiere B-29 pronto al decollo. Sotto il finestrino la vernice rossa rifletteva come se non fosse ancora asciutta del tutto. Il nome di sua madre, Enola Gay.
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Angela Bernardoni.
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Angela Bernardoni. Ragione: copiaincolla sbagliato con i codici
20 ottobre 2015 alle 19:54 #12013Anche per questo racconto intendo procedere come si fa nel laboratorio.
PUNTI DI FORZA: Originalità e aderenza alla trama. Anzi, il punto di forza per eccellenza nel tuo racconto è il finale che da solo vale 10 punti. Complimenti. Altre cose che ho molto apprezzato sono le descrizioni che arrivano anche visivamente (la pioggia, la branda, la prima volta sul biplano).
PUNTI DEBOLI: la forma. Un bellissimo testo che avrebbe bisogno di una revisione. Ti mostro alcuni punti.Prima di partire per arruolarsi, sua madre gli aveva dato un abbraccio e tre consigli; […]
Il giorno in cui si arruolò sua madre gli diedi un abbraccio, tre consigli e lo saluto dicendogli “un giorno mi renderai fiera di te”.
Sono frasi staccate nel testo, ma trovo una ripetizione (i tre consigli della madre). Non che sia sbagliato ripetere un concetto, molti autori lo fanno deliberatamente, ma deve essere qualcosa di forte, di incisivo. Altro problema riguarda la seconda frase, prima del dialogo indiretto ci vogliono i due punti.Ne aveva avuta mentre parlava ai suoi uomini, mentre spiegava loro che avrebbero avuto
Devi modificare la costruzione della frase perché in un passo così breve ritrovo aveva avuto/avrebbero avuto.Era il terzo consiglio di sua madre, di’ sempre la verità.
Anche qui vedrei bene i due punti perché stai specificando qualcosa. A parte questo, ripeti per l’ennesima volta che i consigli sono tre. Almeno uno va eliminato.Sua madre, che donna.
Un bel punto esclmativo “Che donna!”.
CONCLUSIONE: Testo che avrebbe reso molto di più se avessi avuto il tempo necessario per rivederlo. -
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