ALI A PEDALI di MARCO RONCACCIA


Home Arena Chiarle Edition – 72ª Edizione – 7ª della 4ª Era ALI A PEDALI di MARCO RONCACCIA

Questo argomento contiene 1 risposta, ha 2 partecipanti, ed è stato aggiornato da Flavia Imperi Flavia Imperi 9 anni, 6 mesi fa.

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    Ozbo
    Ozbo
    Partecipante

    I pedali sono le mie ali.
    Sopra alla bici mi sento Superman.
    Ho due passioni, il ciclismo e i fumetti dell’Uomo d’acciaio.
    Faccio una vita da Clark Kant anche se non mi chiamo Clark, ma Mario Rossi.
    Sono vigile urbano.
    Non dirigo il traffico e non pattuglio strade, sto dietro a una scrivania.
    Io amo la strada ma il capo dice che il mio posto è in ufficio perché sono ritardato.
    Quando credono che non senta, i colleghi, mi chiamano anche mongolino, demente o scemo.
    L’istruttore capo Arturo Ricci, poi, mi piglia per il culo e pensa che io non me ne accorga.
    Anche Arturo Ricci sta alla scrivania ma non è ritardato. Gli altri dicono che è raccomandato. E’ il cognato di uno che era assessore e poi si è dimesso. Invece Arturo Ricci è rimasto.
    Arturo Ricci deve compilare le multe dell’Autovelox ma le passa a me.
    Io faccio il suo lavoro e mi va bene. Senza fare niente mi annoio.
    Anche lui si annoia e fa gli scherzi.
    Tipo pisciare nella mia bottiglia del tè.
    Tutti ridono, tranne me.
    Esco dal lavoro alle 18, torno a casa, ceno e dormo. Alle 22 suona la sveglia. Indosso la mia tuta e prendo la Wilier da corsa rossa e blu, telaio d’acciaio, come Superman.
    I pedali sono le mie ali e volo per strada più veloce della luce.
    Devo arrivare in tangenziale prima delle 23 e nascondermi sotto al cavalcavia.
    Dalle 23 alle 6 la tangenziale è chiusa e io mi alleno.
    Ho imparato a cucire per potermi fare il costume da solo. Tuta, cintura e mantello. Ho anche ricamato la scritta rossa su campo giallo.
    All’inizio faticavo molto e non raggiungevo i 60 km/h.
    Ora sono allenato e tocco i 75. L’importante è stare sopra i 70.
    Stanotte è la mia notte e i pedali le mie ali.
    So dove sarà la volante, ho letto l’ordine di servizio: Statale 4. Dopo un rettilineo di 2 km. Posizione perfetta.
    Ho il costume sotto la divisa e la Wilier in una sacca. Esco dall’ufficio e mi apposto al bar del benzinaio Esso.
    Sorseggio una Redbull intanto che aspetto. Vedo la volante della municipale passare. Vado in bagno. Il bianco della camicia si apre sulla tuta blu e il mantello rosso. Monto le ruote alla Wilier ed esco con la bici dal bagno. Prendo la laterale per riscaldarmi. Pedalo per 15 km e sono pronto. Imbocco la statale spingendo con vigore. Il deragliatore scatta sul rapporto più duro. Il computer dopo un chilometro segna 65 km/h. Aumento la frequenza della pedalata e il contachilometri schizza a 69. Sono a 200 metri dal traguardo. Aumento il ritmo e a 50 metri dall’obiettivo, per scivolare più veloce, salgo sul bianco della striscia di mezzeria. Vedo il 70 sul display e un lampo di luce nella notte mi dice che ho vinto. Subito dopo un’auto in sorpasso nella corsia opposta mi prende in pieno. Volo più veloce della luce, di notte, senza ali. Domani non sarò in ufficio. Mi dispiace perché non vedrò in faccia il mio istruttore capo quando su una foto dell’autovelox si troverà davanti Superman con una scritta rossa su sfondo giallo al centro del mantello che dice “ARTURO RICCI MERDINA”.

    • Questo argomento è stato modificato 9 anni, 6 mesi fa da Ozbo Ozbo.
    #12068
    Flavia Imperi
    Flavia Imperi
    Partecipante

    Ciao Marco!

    Una storia “acre”, dal finale geniale, che strappa per forza una risata. Come al solito ti distingui per uno stile particolare, dalla scelta della terminologia ai personaggi strampalati, per i quali non si può non tifare.
    Hai sviluppato il tema in modo originale, centratissimo a mio avviso.
    Bellissima l’immagine del protagonista che si allena sulla Tangenziale, mi hai davvero stuzzicato l’immaginario!

    Qualche svista/refuso:
    – Per quanto non ami i due punti, penso che dopo “ho due passioni” ci vadano proprio
    – Clark KEnt! supereroe, non filosofo! (o era voluta?) XD
    – “io amo la strada, …” la virgola
    – “mongolino, demente o scemo” li avrei messi fra virgolette o corsivo

    Complimenti per il racconto, che nello spazio di una frenata fa emozionare, ridere e provare tristezza per un meraviglioso antieroe.

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