Home › Arena › Ossario › 69ª Edizione – 4ª della 4ª Era – Two Days Edition Starring Roberto Bommarito – › [P] Cuore di uranio di Locatelli Luigi
Questo argomento contiene 12 risposte, ha 12 partecipanti, ed è stato aggiornato da L’Antico 9 anni, 9 mesi fa.
-
AutoreArticoli
-
23 luglio 2015 alle 0:56 #9077
Cuore di uranio
Dalla finestra di casa guardo Michele che abbraccia Lucia. Sarebbero proprio una bella coppia se potessero stare insieme. Lui le sta sussurrando nell’orecchio qualche cosa che, da questa distanza, non riesco a capire. Immagino, lui sarà forte anche questa volta, come le volte passate e quelle che verranno. Lei lo stringe più forte. Si baciano. Non è mai facile dirsi addio. Sta arrivando Marta, sento le sue scarpe che pigolano sul parquet della sala da pranzo. Chiudo la tenda e lascio un po’ di intimità ai due innamorati. Tra pochi minuti partiremo e tutto questo sarà solo un ricordo lontano.
– Dobbiamo parlare. – dice. Mi appoggia la mano sulla spalla e mi tira indietro costringendomi a girami, la presa è forte. Incrocio il suo sguardo, ha il viso tirato in un espressione severa. Gli occhi lucidi e tristi di chi vorrebbe piangere ma non ci riesce perché non può.
– Amore, che cosa ti turba? – le domando. Allungo una mano per accarezzarla. Lei si sposta di scatto evitandomi.
Conosco quello sguardo, pensavo si fosse abituata, invece, è ogni volta la stessa storia. Mi preparo a recitare la parte che ho perfezionato negli anni. Aspetto che lei dica qualcosa.
– Sono stanca di scappare.
– Lo sai che è necessario.
– Non reggo più la sofferenza di Michele, ormai è grande, comincia a capire che c’è qualcosa che non va in noi.
– Può solo ringraziarci.
– Sei sicuro?- Avanza venendomi incontro. Allargo le braccia, lei mi supera e va alla finestra. Scosta la tendina color caffè-latte e guarda fuori. Michele e Lucia devono essersi spostati perché in giardino non li vedo.
– Come potrebbe essere altrimenti? – domando sovrappensiero.
– Perché oggi mi ha chiesto come mai noi non invecchiamo. È da un po’ chi ci osserva e ci fotografa.
– E tu che cosa gli hai risposto?
– Ha risposto che oggi mi avresti raccontato la verità, papà. – La voce di Michele irrompe nella stanza. Non mi ero accorto che era entrato.– Quindi mi stai dicendo che non sono vostro figlio- grida Michele scoppiando a piangere.
Scuoto la testa. Non ho coraggio di guardarlo.
– Come avete potuto farmi questo? Siete due egoisti di merda. – Digrigna i denti per la rabbia, le vene del collo sono tese. Come può non capire? Non doveva andare così.
– Ti ho tenuto tra le braccia per un mese. Un mese in cui ho pregato tutti i giorni che i tuoi veri genitori ti venissero a reclamare. Non lo hanno fatto. Conosci le nostre leggi, se non ti avessi prelevato di nascosto, ti avrebbero ucciso e non potevo permetterlo.
Michele si copre il volto con le mani. Respira rumorosamente. Si alza di scatto e ringhia la domanda che aspettavo. La domanda a cui non avrei mai voluto rispondere.
– Ma tutto questo cosa centra con il fatto che tu e la mamma non potete invecchiare?
Alzo la maglietta e gli mostro il petto. Schiaccio un piccolo bottone sotto l’ascella sinistra e con un rumore soffocato si apre la mia calotta toracica. Michele vede la mia batteria atomica e rimane senza parole. Un robot, non dovrebbe avere figli.-
Questo argomento è stato modificato 9 anni, 9 mesi fa da
Luigi_Locatelli.
-
Questo argomento è stato modificato 9 anni, 9 mesi fa da
L'Antico.
24 luglio 2015 alle 20:01 #9207Racconto con finale ad affetto che non ti aspetti. I finali spiazzanti mi piacciono, ma bisogna sempre avvisare il lettore introducendo qualche elemento, altrimenti si sente tradito. Praticamente nel finale cambia proprio il genere, diventando fantasy-fantascienza. Non so, ma non mi ha convinto molto. Anche la trama tutto sommato non è solida perché non ci dai nessuna spiegazione lasciandoci con la domanda: come fa un robot ad avere figli? Un paio di appunti:
scarpe che pigolano (pigolano mi fa pensare a pulcini, non a scarpe)
– Amore, che cosa ti turba? – (linguaggio poco moderno, forzato)24 luglio 2015 alle 23:44 #9252Ciao Luigi
L’idea del tuo racconto è carina, ma sembra un po’ decontestualizzata, visto che non ci sono cenni al fatto che il mondo del racconto sia così avanzato tecnologicamente da aver creato dei robot senzienti. Così, il colpo di scena finale viene calato un po’ dall’alto, senza troppa soddisfazione del lettore. Inoltre diversi punti rimangono irrisolti: perché loro devono scappare? Per quale legge il bambino avrebbe dovuto morire? Alla fine credo il racconto sia stato penalizzato dalla scarsezza di caratteri e allungandolo un po’ potrebbe davvero migliorare molto
A rileggerci (magari tra un tutto e l’altro, in piscina)
26 luglio 2015 alle 14:16 #9303Cuore di uranio di Luigi Locatelli
Ciao Luigi
L’idea del racconto non è malvagia ma la mancanza di contesto rende un po macchinosa la storia.
Perché uccidono i bambini non riconosciuti? Se i robot hanno sentimenti umani perché non possono “adottare”?
Molte domande che non trovano risposta. Un brano che con un respiro più ampio potrebbe dire la sua ma così non mi soddisfa appieno.
27 luglio 2015 alle 17:40 #9370Ciao Luigi,
Seppure condivido i commenti degli altri, il tuo racconto non mi è dispiaciuto. Vi ho trovato una buona idea, una buona scrittura (a parte qualche incertezza sul linguaggio), un buon ritmo. Qualche informazione in più non avrebbe guastato, ciò non toglie che il racconto sia comprensibile (le informazioni omesse generano qualche dubbio sul contesto ma non impediscono di capire gli eventi in corso) e godibile. Rimetterci le mani, in ogni caso mi sembra necessario.28 luglio 2015 alle 10:48 #9400grazie a tutti per i commenti.
#Angela
Sul fatto che ho lasciato pochi indizi ti do ragione. La versione originale del pezzo, a pochi minuti dallo scadere, era di circa 4k. Ho dovuto sforbiciare di brutto. Complice la stanchezza, devo aver tagliato anche parti essenziali all’economia del racconto.
scarpe che pigolano – ho immaginato delle scarpe da tennis che camminano sul parquet. Hai presente quel rumore che ricorda cip- cip – cip? da qui scarpe che pigolano.
– Amore, che cosa ti turba? – (linguaggio poco moderno, forzato) – Può essere, ma essendo una battuta di dialogo e, in quanto tale, caratterizzante del personaggio, penso che non si possa esprimere un giudizio personale. Di solito, io nei racconti che valuto non mi esprimo su cose dette dai personaggi.
#Angelo
In teoria devono scappare per non essere scoperti: essendo dei robot, non possono invecchiare.
#DIego
L’idea originale era molto diversa da quella che è uscita dopo. Questa domanda trova risposta nella versione che è rimasta nella mia testa.
#Ozbo
Grazie anche a te. Sì, il racconto fa acqua da tutte le parti. Il bello di questo contest è che costringe a spingersi ai limiti. Alla prossima.
28 luglio 2015 alle 19:44 #9427Ciao Luigi, non penso che il tuo racconto faccia acqua da tutte le parti. Anzi mi sembra di aver espresso l’opinione contraria. Credo che tu possa lavorarci ancora e migliorare quella che sembra essere una buona storia scritta bene seguendo quelli tra i consigli che leggi sopra e che ritieni fondati.
28 luglio 2015 alle 22:15 #9431Che dire, a differenza dei nostri colleghi ho trovato il testo piacevole. Vero che ci sono pochi indizi nel testo, vero che vi sono dei refusi, ma l’ho divorato, a differenza di altri che ho dovuto rileggere. Sono arrivata fino in fondo e poi ho avuto anche la sorpresa… Bisognerebbe limarlo un po’, senza dubbio, ma è valido. Un paio di indizi, una chiusa più forte e sarebbe perfetto.
29 luglio 2015 alle 0:08 #9437Ciao Luigi,
Racconto con un finale a sorpresa che mi ha entusiasmato, ma tra la prima e la seconda parte sento un distacco troppo netto. La prima parte funziona, porta a farsi delle domande, ma crea anche uno strano effetto: il tuo racconto sembra diviso a metà tra due trame che concordano in maniera un po’ forzata. Magari con più spazio tutto sarebbe andato al suo posto, comunque bella idea e ben scritta.
Alla prossima!29 luglio 2015 alle 21:55 #9455Ciao Luigi! Minuti Contati è una tagliola e spesso è facile rimanerci impigliati! Sapessi quante volte ho dovuto sforbiciare… comunque è un ottimo allenamento per imparare ad essere meno pallosi e lunghi :)! Ora… la tua storia secondo me ha cuore. E’ vero, alcune informazioni essenziali sono omesse e il finale arriva un po’ a tradimento. Io pensavo che fossero dei vampiri! Eppure ha dentro tanto da dire, da raccontare. Lo stile della narrazione è comunque molto buono.
A presto!
31 luglio 2015 alle 19:43 #9596Cuore di Uranio di Locatelli Luigi
Ciao Luigi. Mi è piaciuto il tuo racconto, soprattutto nella storia (sebbene abbastanza prevedibile). L’appunto che devo fare è sullo stile e sulla gestione degli equilibri intern del racconto: parti molto bene, con una narrazione liscia, scorrevole, per poi incagliarti verso metà, al comparire della ragazza. All’aumento della tensione la narrazione tende a farsi forzata per poi rientrare nei binari verso la fine, con la descrizione del semplice gesto del padre e dell’immagine della pila atomica, molto ben descritta. Rivedi la parte centrale, il racconto ha molte potenzialità.31 luglio 2015 alle 20:23 #9601Ciao Alberto,
A me il tuo racconto è piaciuto, soprattutto quando alla fine hai svelato che si trattava di robot e – per fortuna! – non di vampiri… Non so perché, ma di primo acchito temevo in una storia alla Twilight.
Ho dovuto rileggere due volte e ragionare per capire perché Michele e Lucia non possono stare insieme… perché i genitori robotici vogliono portarsi dietro il figlio nella fuga, giusto? Non sarebbe più altruistico andarsene loro e lasciare che lui si consoli coltivando il suo amore? Portarselo dietro, in una vita in fuga, è molto egoistico e quindi “umano”…
In un primo momento pensavo che magari non potessero stare assieme perché anche Lucia era un robot… insomma, la cosa mi ha confuso.
Alla prossima!31 luglio 2015 alle 23:58 #9624Un bel racconto di fantascienza. Michele e Lucia non possono stare insieme perché anche Lucia è un robot, giusto? Ecco, direi che dovresti chiarire giusto alcune cose in più di questo futuro in cui i robot possono provare amore e poi avresti un racconto pronto per essere pubblicato. Il tema è perfettamente centrato. Per me un pollice quasi totalmente su.
-
Questo argomento è stato modificato 9 anni, 9 mesi fa da
-
AutoreArticoli
Devi aver eseguito l’accesso per poter rispondere a questa discussione.