Il confine dell’Impero


Home Arena Laboratorio di Scrittura dell’Antico Sessione di ottobre Il confine dell’Impero

Questo argomento contiene 9 risposte, ha 8 partecipanti, ed è stato aggiornato da Peter7413 Peter7413 9 anni, 6 mesi fa.

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  • #11620
    Linda De Santi
    Linda De Santi
    Partecipante

    Odio quest’universo, l’ho sempre odiato, fin da quando l’abbiamo visto per la prima volta attraverso l’oblò dell’astronave.
    Era il mio primo viaggio al di fuori del confine dell’Impero, ed è finito così.
    Loro ci stavano aspettando. Eravamo in trappola ancora prima di sbarcare.
    Avremmo dovuto aspettarcelo quando non abbiamo visto tornare i nostri compagni, che adesso giacciono là, nell’acido, ridotti in poltiglia.
    Abbiamo recuperato l’ultimo filmato della Prima Astronave, risalente a ieri mattina. E’ uno spettacolo orribile.
    Uno squarcio si è aperto sulla sommità dell’astronave, che si è capovolta verso il basso, piegata da una forza mostruosa. I nostri compagni sono scivolati dentro l’acido, che li ha divorati in pochi istanti. Li abbiamo sentiti piangere, li abbiamo visti piagarsi, aprirsi.
    Poi sono arrivate le bombe. Una grandine infernale bianca e vischiosa, che si è squagliata con un suono orribile, ssffrrrr, formando una patina collosa che ha cementato i nostri compagni.
    Ma l’orrore non era ancora finito. Sui nostri disgraziati amici è calato un lungo ordigno metallico, stretto e implacabile, che è affondato nell’acido e ne è riemerso carico di cadaveri.
    E’ risalito verso l’alto ed ha rovesciato i poveri corpi dritti nella Bocca dell’Inferno, un buco oscuro e orripilante, dove i resti dei nostri compagni sono scomparsi.
    Come potevamo aspettarci una simile potenza? Come potevamo sapere che le creature di quest’universo fossero capaci di tanto?
    Ancora pochi istanti, e la stessa sorte toccherà a noi. Eppure siamo venuti in pace!
    Con un crepitio assordante, la sommità della nave si squarcia. E’ il momento. L’astronave s’inclina e noi scivoliamo giù, inermi, uno dopo l’altro. Qualcuno piange e implora pietà. Urlo. Tento di resistere, ma la forza del Nemico è troppo grande. Mi aggrappo al bordo dell’astronave. Alzo lo sguardo e lo vedo. I suoi occhi sono colmi di una crudeltà inaudita. Sembra divertito. Di colpo realizzo che per lui questo non è nient’altro che un gioco.
    Lui prova piacere a torturarci!
    «Maledetto!» urlo, con tutte le mie forze. «Maledetto, perché ci fai questo?!»
    Ma dentro di me conosco la risposta: siamo incappati in un’entità senza cuore, senza sentimenti, forse la peggiore di tutti gli universi.
    Precipito giù dall’astronave, verso la conca riempita d’acido. L’ultima cosa che vedo è la Bocca dell’Inferno spalancarsi in un ghigno raggelante, e l’ordigno metallico levarsi alto verso il cielo.

     

    «Hahaha, morite, morite tutti, bastardi!» urla Giggino affondando il cucchiaino nella tazza.
    La mamma gli dà uno scapellotto in testa. «Basta Giggino, smettila di giocare con il cibo. Finisci quei cereali e prendi lo zaino, che siamo già in ritardo per la scuola!»
    Giggino mostra la lingua alla mamma, ma poi obbedisce: è stanco di giocare. Deglutisce qualche altra cucchiaiata di poltiglia zuccherosa, poggia il cucchiaino e lascia il resto dei cereali in ammollo nel latte. Poi tira un mega rutto e la guerra tra universi è finita.

    • Questo argomento è stato modificato 9 anni, 7 mesi fa da Linda De Santi Linda De Santi.
    • Questo argomento è stato modificato 9 anni, 7 mesi fa da Linda De Santi Linda De Santi.
    #11642
    Spartaco
    Spartaco
    Keymaster

    Ciao e benvenuta nel Laboratorio.
    Sfrutta al meglio questa opportunità, non capita tutti i giorni di potersi confrontare senza nessuna animosità. Qui avete un fine comune: rendere i vostri racconti unici, quasi perfetti.
    Sotto con il lavoro, non tenetevi nulla dentro, criticate, perché dalle critiche nascono buone idee. Ricordatevi che per il “bravo” ci sono quelli fuori; gli amici che magari non leggono nemmeno i vostri lavori, ma un complimento non gli costa nulla. Non abbiate paura di dire la vostra e vedrete che alla fine ne uscirete tutti più forti.
    Ricordatevi di accumulare le richieste di Grazia e alla fine di convocarmi.
    Buon lavoro!

    #11652
    Flavia Imperi
    Flavia Imperi
    Partecipante

    Ciao Linda!
    Il racconto non è male, ma non mi è chiaro un punto centrale: è il punto di vista dei cereali, o degli alieni a forma di cereali sono finiti per qualche oscuro motivo nella cucina del bambino? Perché nel primo caso, come diceva l’Antico per un altro racconto simile, è un inganno al lettore, ovvero non c’è motivo per cui i cereali vedano il mondo come se fossero un equipaggio spaziale. Nel secondo caso, invece, dovresti disseminare qualche elemento per far capire come ci sono finiti, o per lo meno chiarire che sono magari atterrati nei cerali e magari, perchè no, possono anche avere la forma dei cereali, per una coincidenza cosmica.
    Molto carina la frase finale, divertente, che ribalta tutto il tono tragico della storia.

    Spero di esserti stata utile. :)

    #11661
    Angela Catalini
    Angela Catalini
    Partecipante

    PUNTI DI FORZA: Sicuramente il finale, imprevedibile, assolutamente perfetto! Mi è piaciuto davvero tanto perché ogni nodo viene al pettine e finalmente si stempera una narrazione cruda anzi, cruenta. Sei stata bravissima a dissimulare ogni cosa, l’oggetto metallico in primis: impossibile pensare a un cucchiaio. Brava!

    PUNTI DEBOLI: Non fai tesoro del famoso “show don’t tell” ovvero usi troppi aggettivi invece di verbi e metafore. Per esempio qui, quando dici “E’ uno spettacolo orribile”. Al lettore non comunichi nulla. Solo con le spiegazioni successive arriva il reale messaggio che vuoi trasmettere.

    PUNTI MIGLIORABILI: Oltre a quanto detto sopra, a proposito dei punti deboli, ti cito alcuni passaggi.
    «Maledetto!» urlo, con tutte le mie forze. «Maledetto, perché ci fai questo?!»
    (Basta il punto interrogativo)
    Ma dentro di me conosco la risposta
    (Mai iniziare una frase con “ma” e “però”. Anche word li segna come errori).
    Con un crepitio assordante, la sommità della nave si squarcia. E’ il momento.
    Due punti al punto del punto.

    CONCLUSIONE: Racconto che consiglio a chiunque, trama originale e stile scorrevole. Molto brava.

    #11687

    Il racconto è molto divertente.
    Mi ha ricordato uno simile del mio gruppo Dark Tower, nella Sosio edition.
    Ciao Linda.
    Mi è piaciuto molto il colpo di scena finale che non mi aspettavo e sei stata molto brava a tenere alta la tensione fino allo scioglimento finale dell’enigma.
    Punti deboli (ma io li chiamerei più punti oscuri alla mia comprensione, che sono un tantino lenta, eh):
    tu scrivi “Abbiamo recuperato l’ultimo filmato della Prima Astronave, risalente a ieri mattina. E’ uno spettacolo orribile” ma ciò è un po’ in contrasto con il finale. Il finale scioglie i nodi e spiega tutto ciò che hai raccontato: ad esempio la grandine infernale bianca e vischiosa si capisce (ma solo alla fine) che è lo zucchero, e così via. Invece io non ho capito il filmato come fanno ad averlo.
    Ma forse sono io che non riesco a capire.
    Inoltre quando parli della Bocca dell’Inferno poi dici “alzo lo sguardo e lo vedo”, è chiaro che ti riferisci al bambino. Però allora anziché Bocca dell’Inferno avrei usato più una cosa tipo Bocca del Mostro o dell’Alieno (per rimanere in tema di fantascienza).
    Questo per voler essere pignoli, perché comunque il racconto è molto carino e divertente.

    #11701

    Luchiastro
    Partecipante

    Ciao Linda,

    All’inizio il tuo racconto ha un taglio cinematografico, decisamente ben realizzato: presenta i personaggi e la situazione di pericolo nella quale sono coinvolti, lasciando una dose di mistero. Assume poi dei toni apocalittici un po’ esagerati, che hanno tuttavia la loro spiegazione nel finale, originale.

    Non mi è chiaro cosa sia il filmato che gli alieni-cereali hanno acquisito. Mi sembra inoltre che strida un po’ l’urlo del bambino, cereali morite (che oltretutto è un sadico mica da ridere, visto che lascia alcuni di loro a decomporsi nel latte ahah). Forse hai tentato di collegare le due fasi in maniera troppo evidente.

    #11714

    Fernando Nappo
    Partecipante

    Ciao Linda,
    fino a circa metà del racconto ero convinto che i tuoi alieni fossero germi e il loro nemico un essere umano che puliva il bagno a forza di lysoform o prodotti simili. Che si tratti di cereali, invece, è simpatico, ma un po’ ingannevole. Come suggerisce Flavia, la situazione sarebbe credibile se invece si trattasse di alieni microscopici, magari in avanscoperta e nascosti fra i cereali. Così, tra l’altro, si potrebbe giustificare il discorso del filmato, che in questa forma risulta poco credibile.
    In generale, lo trovo troppo raccontato.

    #11770
    Linda De Santi
    Linda De Santi
    Partecipante

    Grazie a tutti per i commenti! :) Correggerò la cosa del filmato che in effetti, a ben guardare, è una cosa che stona.
    Fernando, puoi approfondire cosa significa “troppo raccontato”? :)

    Un saluto a tutti e ancora grazie!

     

    #11782

    Fernando Nappo
    Partecipante

    Ciao Linda,
    no, scusa, ma l’ultima riga del mio commento non dovrebbe proprio esserci. Non considerarla.
    Ho paura di aver fatto un po’ di confusione col copia e incolla.
    Scusa ancora.

    #11872
    Peter7413
    Peter7413
    Keymaster

    Punti di forza
    La tua skill di narratrice. Il racconto si fa leggere volentieri, anche se s’intuisce la struttura a “La sentinella” fin troppo presto.
    Punti deboli
    Di racconti così saresti in grado di scriverne a centinaia e di fila. Questo per sottolineare come, sostanzialmente, non ci siano novità di rilievo: struttura classica, si attende solo di scoprire chi è cosa. E la sorpresa, personalmente, non mi ha soddisfatto al 100%. Hai animato i cereali, ma senza dargli un contesto, un qualcosa che giustifichi la loro presenza nel racconto. Sono in missione? Perché Sembra il mondo di Toy Story dal punto di vista del bambino bastardo, ma lì i giochi avevano una loro funzione, qui i cereali sono “decontestualizzati” (e si ritorna a quanto scritto sopra: potresti scriverne a centinaia di racconti così, uno di fila all’altro).
    Migliorabile
    Serve un atteggiamento meno passivo, meno soggiogato alla struttura, ben conosciuta, del racconto con twist Browniano. Al momento lo vedo come un’esercitazione. Tenendo la base attuale, invece, va accorciato, tutta la parte finale prima della conclusione risulta quasi ridondante.
    Come consiglio, proverei a sovvertire le regole, pestare sull’insensatezza della situazione, renderlo non sense e giocare con le aspettative del lettore. E visto che siamo in un laboratorio, perché non provarci?

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