[V] La Torre delle Fiamme. [Roberto Romanelli]


Home Arena Ossario 68ª EDIZIONE – Baraldi Edition – 3ª della 4ª Era [V] La Torre delle Fiamme. [Roberto Romanelli]

Questo argomento contiene 12 risposte, ha 10 partecipanti, ed è stato aggiornato da Alessandra Corrà Alessandra Corrà 9 anni, 10 mesi fa.

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  • #7770
    Vastatio
    Vastatio
    Keymaster

    Marco si presentò puntuale davanti al Guardiano. Aveva superato tutte le prove ed adesso la sua lunga strada da Iniziato era finita.
    Poteva finalmente accedere alle stanze superiori, là dove erano custodite le Fiamme di Miihr più antiche.
    Il Miihr era un cristallo rinvenuto su un pianeta deserto scoperto durante le prime esplorazioni spaziali. Nella sua forma inerte il Miihr assomigliava a una pietra opaca, poco diversa da un sasso qualsiasi, ma se lo si stringeva nelle mani cominciava a diventare trasparente. Nel momento in cui la sua purezza era al massimo era praticamente invisibile, perché non rifletteva più in alcun modo la luce, ma solo i pensieri. Se una persona riusciva in quel momento a pensare intensamente a qualcosa il cristallo ne catturava l’essenza e, finché ciò che rappresentava quel pensiero esisteva, il cristallo di Miihr brillava. Quelle erano le Fiamme di Miihr.
    La Torre della Sapienza raccoglieva il più grande numero di Fiamme dell’intero universo umano e, cosa ben più importante, aveva nelle sue sale all’ultimo piano della torre, le Fiamme più pregiate. Se ad esempio qualsiasi coppia poteva imprimere l’amore dell’uno verso l’altro in una nuova Fiamma, la Torre custodiva la Fiamma dell’Amore. Qualsiasi concetto poteva essere impresso in un cristallo di Miihr, fosse esso concreto o astratto.
    La Sala delle Origini, alla base della Torre, conteneva le Fiamme della Terra e del Sistema Solare. Spente ormai da tempo.
    Ad attenderlo trovò il suo Maestro. Marco gli sorrise, ma lui non ricambiò. Sembrava affranto da un peso che non gli aveva mai visto.
    – Il tuo percorso è completo. Le verità oltre questa sala sono riservate ai Maestri, coloro che hanno giurato di custodirle nel loro cuore. Se vorrai varcare la soglia dovrai prestare lo stesso giuramento.
    A Marco si gelò il sangue. Non era preparato a quello. Nulla di ciò era mai stato menzionato durante tutto il suo apprendistato.
    Non poteva però tornare indietro.
    Sentì il Maestro sospirare.
    La mano si posò sulla spalla di Marco che singhiozzava sulla fredda pietra al centro della sala. Attorno a lui tutte le Fiamme erano spente. Solo una Fiamma era ancora vivida in fondo alla sala. Il Maestro guardò con compassione Marco.
    – Io ci ho messo dieci anni a trovare il coraggio di andare a vedere cosa rappresentasse quella Fiamma e a…
    – No! Non può essere vero! – Marco saltò in piedi, il viso contorto dalla rabbia e dal dolore, scagliando il Maestro lontano da lui- E’ tutto falso! – E urlando si precipitò per le scale.
    Anche lui non ce l’avrebbe fatta. Il Guardiano l’avrebbe fermato non vedendoli tornare insieme.
    Prima di richiudere la porta il Maestro si voltò di nuovo verso l’unica luce della sala. Il Miihr assorbiva tutto ciò che vi veniva impresso. Lentamente ma inesorabilmente, rimpiazzandolo con una copia. Il Miihr era un parassita. L’unica luce che brillava ancora nel suo chiarore originale era la Stupidità. Quella non aveva un buon sapore si vede e non si sarebbe spenta mai.

    #8051

    Alexandra Fischer
    Partecipante

    LA TORRE DELLE FIAMME di Roberto Romanelli. Il tuo racconto mi è piaciuto nella sorpresa finale, perché da quel punto di vista mi ricorda il Cervello Rosso di Lovecraft. C’è un tradimento, infatti, da parte del cristallo Miihr (ha salvato la Stupidità, malgrado possieda la caratteristica di assorbire tante altre qualità. Per cosa ne ho capito io, il Miihr è un cristallo-spugna che assorbe l’emotività e le qualità spirituali degli iniziati con i quali viene in contatto. Come idea è molto accattivante e l’hai usata ad ampio respiro (ci sono le Torri dell’Amore, della Sapienza e delle Origini, quest’ultima con le Fiamme del Sistema Solare e della Terra spente da tempo, brrr; le fiamme si sprigionano dal cristallo quando si attiva. Sono dettagli che dovresti legare meglio: far vedere come mai nella Torre delle Origini si è spento tutto anche le conseguenze di ciò nelle altre Torri, per preparare meglio la sorpresa finale della Stupidità). Hai del fegato.

    #8174
    Vastatio
    Vastatio
    Keymaster

    Ciao, in realtà il Miihr è una spugna che assorbe tutto quello che vi viene “impresso” non tanto chi imprime: piano, ma lo fa. Sfortunatamente sono un principiante e non seguo le strategie giuste: con soli 3000 caratteri a disposizione inserire un elemento “estraneo” alla conoscenza comune ti obbliga a spiegarlo e quindi a perdere caratteri preziosi per costruire meglio le interazioni che ti servono per creare un racconto CHIARO. Rileggendolo mi accorgo che ho tagliato via troppo dalla prima stesura (che arrivava a ben oltre i 4000 caratteri), ma dopo tutto bisogna anche imparare. Solo per descrivere BENE tutto quello che ha comportato la scoperta e l’uso del Mihhr mi ci sarebbero volute dieci edizioni e una mente non schiava del sonno (ma è stata la priam cosa che mi è venuta in mente e ho costruito su quello)!

    #8276
    Beppe Roncari
    Beppe Roncari
    Partecipante

    Ciao Roberto, ben trovato.
    Bell’idea, mi è piaciuta. Ci ho sentito echi del “Vaso di Pandora” dove l’unico male a non essere riuscito a sfuggire dal ricettacolo per diffondersi nel mondo è… la Speranza.
    Anche qui, in fondo, la Stupidità fa la parte della speranza, o di altre cose per essa, ciò a cui ci si aggrappa per non guardare in faccia la verità.
    Un dubbio: come fa ad andare avanti un universo intero in cui si sono spenti non solo il fuoco della Terra e del Sistema Solare ma anche l’Amore, di certo menzionato, e tutti gli altri importanti concetti astratti tipo: il Linguaggio, l’Intelletto etc.?

    #8298
    Vastatio
    Vastatio
    Keymaster

    Ciao, sì il riferimento al vaso di Pandora è voluto e, se non avessi tagliato per star dentro ai 3000 sarebbe stato ancora più esplicito. Marco “impazzisce” proprio nel vedere tutti i “grandi” cristalli spenti: Amore, Odio, Fedeltà compresa la “Speranza” che gli da la botta finale credendo quella l’ultima luce accesa.Avevo pensato di lasciare la speranza come ultima luce.. ma troppo classico. La stupidità invece mi piaceva di più. Nostra compagan di sempre. Stupidità nel non riconoscere il Miihr per quello che era, un parassita, accecati dalla sua bellezza. Stupidità nel non capire perché solo al razza umana si interesseva a lui (accennavo anche a questo nele cose tagliate). Stupidità nel ricreare sempre le stesse strutture da “iniziati”, ecc

    Tra le altre cose tagliate c’erano anche riferimenti temporali più espliciti… il tempo del racconto è molto… molto… molto avanti. Il sistema solare è morto di “morte naturale” e infatti nessuno si sconvolge per quelle fiamme ormai spente. Difficilmente il Miihr riesce  aconsumare le cose reali perché il suo tempo di “digestione” è millenario.  Avevo anche pensato di mettere il racconto come punto di vista della Fiamam del Miihr inframmezzando le frasi con dei  “…gnam…”… ma mi è venuta tardi e non avevo tempo per svilupparla degnamente.

    Come si va avanti? Il Miihr divora le essenze “pure” (le idde platoniche?) lasciando non un guscio vuoto, ma una copia. Come avere in casa la copia di un Picasso. E’ uguale, ma non è l’originale. Cosa comporta vivere con la “copia” dell’Amore e non l’Amore? Beh non esageriamo, ho sviluppato l’idea del Miihr mentre mi asciugavo i capelli, non ho pensato proprio a tutto tutto!

     

    #8374
    Ambra Stancampiano
    Ambra Stancampiano
    Partecipante

    Ciao,

    è evidente che il tuo racconto è penalizzato dai molti tagli; la scelta stessa di generi come il fantasy e la fantascienza distopica a mio avviso (ma è solo un’opinione personale) non è adatta a racconti di 3000 caratteri massimo, perché sei costretto ad introdurre il lettore in un mondo profondamente diverso dal suo, e poi non rimane abbastanza spazio per la narrazione efficace di una storia all’interno di quel mondo.

    L’idea del Miihr è stupenda, ma la sua complessità rende necessaria una spiegazione approfondita, che ti porta a sacrificare uno spazio narrativo importante; il risultato è che la descrizione del Miihr ti affascina e ti proietta in un mondo ben costruito, ma di cui da lettore ti trovi a desiderare sempre più dettagli, mentre la storia di Marco è confusionaria e non si capisce bene.

    Detto questo, sarei curiosissima di leggere il racconto senza tagli. :)

     

    #8376
    L'Antico
    L’Antico
    Keymaster

    Benvenuto a Minuti Contati! Idea buona, c’è materiale per un racconto più articolato. Il problema, considerate le dimensioni richieste per ques’edizione, è l’infodump di cui ti sei dovuto servire: oltre un terzo del narrato è dedicato a lui e, cosiderato che sarebbe preferibile evitare anche solo di accennarlo, beh, qui siamo decisamente oltre i limiti consigliati. Avresti potuto ovviare organizzando da subito un dialogo con il Maestro e facendo emergere lì le informazioni importanti, ma all’interno di un’azione e mentre il focus era incentrato su altro. Molto buona l’intuizione legata al tema, ma il fatto che il tutto sia troppo “accompagnato” rende il finale meno incisivo di quanto avrebbe potuto essere. Un pollice NI per il momento, ma l’idea non va abbandonata, anzi. Se non riuscirai ad accedere alla finale, il Laboratorio ti aspetta.

    #8388
    Vastatio
    Vastatio
    Keymaster

    Considerando che nel laboratorio posso ingrassare il racconto fino a 5000 caratteri forse riuscirò a dargli una forma almeno accettabile.

    Non so quanto possa risultare efficace l’uso del dialogo nello “spiegone”, trovo irreale che un Maestro e un Iniziato, che sta per divenire Maestro, si mettano a discorrere delle “basi”. Posso provare…

    Non ho più la versione iniziale, per quanto il software che uso mi consenta gli snapshot… non l’ho fatto prima di brutalizzarlo. Riscriverò tutto da capo… come per i temi del liceo, dove facevo prima la “brutta” e poi la mettevo in un angolo del banco per riscrivere da zero un nuovo elaborato senza mai guardarla.

    Magari faccio anche la versione dal punto di vista del Miihr.

     

     

    #8455
    Luigi_Locatelli
    Luigi_Locatelli
    Partecipante

    Ti confesso di non aver capito molto del tuo racconto. L’esposizione nel tuo caso risulta un po’ confusa e il tutto non è digeribile nell’immediato. L’idea del Miihr mi piace molto e secondo me dovresti riprenderla e dare più aria al tutto. Magari ampliandolo, perchè dubito che in 3k l’idea possa svilupparsi in modo appropriato. La verità nascosta nel finale non la capisco: è il fatto che tutte le fiamme tranne quella della stupidità sono spente, oppure che il Miihir è un parassita. Altro lato poco chiaro è il fatto che il Miihir sostituisca con delle copie le fiamme, ma allora perchè sono spente, non dovrebbero essere accese in quanto copie? Insomma, un po’ troppa confusione. Da riprendere in mano però perchè l’idea mi sembra valida per un fantasy.

    #8605
    Patty Barale
    Patty Barale
    Partecipante

    Ciao Vastatio e ben trovato!
    Ho l’impressione che la taglia XS di Minuti Contati vada un po’ stretta al tuo racconto!
    Ci descrivi una realtà lontana, con torri e fiamme di Miihr, un discepolo che ha concluso il suo cammino formativo e un maestro triste, preoccupato perché conosce il destino che attende il suo pupillo. E fino a qui ci sono.
    Poi, sicuramente per un limite mio, non sono riuscita a capire tutto lo spiegone delle proprietà delle pietre: ho letto e riletto, ma mi sono persa ogni volta!
    Al di là dei miei limiti e gusti, l’impressione che ho avuto di questo racconto è che ci sia troppo tell e poco show!
    Forse, rivedendo e ampliando il tutto, potresti riuscire ad arrivare anche ai lettori tonti come la sottoscritta!
    Alla prossima!
    :-)

    #8623
    Viviana Tenga
    Viviana Tenga
    Partecipante

    Ciao Roberto,

    Il tuo racconto presenta degli spunti interessanti, ma è tutto troppo compresso per risultare convincente. Dopo le prime due frasi parti con uno spiegone che prende un terzo del racconto e in cui non tutte le informazioni sono indispensabili; per esempio, avresti potuto descrivere l’aspetto del Miihr solo quando il protagonista se lo trova davanti e omettere le informazioni (tra l’altro vaghe) su dove e quando sia stato trovato. Quando poi arriva l’azione, è così compressa da risultare difficile da seguire. Non mi è chiaro perché Marco sia rimasto così sconvolto quando il maestro gli ha solo detto che ci saranno verità che dovrà giurare di non rivelare a nessuno (in mancanza di informazioni su quali siano queste verità, non mi sembra una cosa così drammatica). Bella l’idea finale, ma ci si arriva troppo confusi per apprezzarla a pieno.

    #8638
    Gian de Steja
    Gian de Steja
    Partecipante

    A parte qualche piccolo refuso (ed adesso: d eufonica) la tecnica c’è. Il problema è che hai scelto di sviluppare un tema che in 3000 caratteri è praticamente impossibile. Non so quanti tagli hai fatto dal racconto originale, ma sicuramente ci vuole molto più spazio per esporre la tua splendida idea, altrimenti si rischia, come è stato, di fare un po’ di confusione. Io fossi in te ci farei un pensierino a labbarlo come si deve. 😉

    #8669
    Alessandra Corrà
    Alessandra Corrà
    Partecipante

    Ciao,

    Tutte le fiamme del Miihr si sono spente tranne quella della stupidità. L’incontro tra il discepolo e il Maestro. E’ tutto molto interessante, curioso, e ce ne sarebbe di buona materia su cui lavorare per riuscire a creare un ottimo racconto fantasy. Ma purtroppo è penalizzato, in questa versione limitata, perché avrebbe bisogno di maggior spazio.
    Alla prossima!

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