Home › Arena › Ossario › 71ª Edizione – 6ª della 4ª Era – Sosio Edition › L'anello più importante – Andrea Partiti
Questo argomento contiene 11 risposte, ha 10 partecipanti, ed è stato aggiornato da Alberto Della Rossa 9 anni, 7 mesi fa.
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22 settembre 2015 alle 0:06 #10806
Entrai nella stanza e mi sedetti al tavolo. Di fronte a me stesso.
Non era come uno specchio, i capelli erano sbagliati, pettinati dall’altro lato, così come la cicatrice bianca sulla fronte.
L’Altro Me, sorridendo, mi salutò:
– Ciao.
– Ciao. – L’inflessione era identica.
– Ti aspettavo da quasi un giorno. Iniziavo a preoccuparmi, mi riportano a casa fra poche ore!
– L’attivazione della Bolla non è prevista per un’altra settimana. Ero via dalla base per… insomma, se è come dici dovresti saperlo, avrai vissuto la stessa esperienza!
– Sì, una settimana fa. Mi hanno prelevato senza spiegazioni, caricato su un jet militare e trascinato in laboratorio.
– Poi ti hanno preso dei campioni per controllare che fossi davvero tu?
– Già, non è stato piacevole. – L’Altro Me aveva ancora sul collo un grosso cerotto identico al mio.
Era surreale, ma affascinante.
– Hai detto che avresti spiegato solo a me, in privato, perché sei qui. – E i miei capi sono davvero inferociti per questo, aggiunsi mentalmente.
– Esatto. Parlare ad altri potrebbe rendere instabile l’esperimento. Qualsiasi interferenza avrebbe ripercussioni imprevedibili sulle prossime iterazioni.
– Iterazioni? Pensavo fossi tornato per avvertirci di un pericolo. “La Bolla esploderà, collasserà gli universi, il tempo scorrerà al contrario”, cose del genere. O peggio.
– Oh, no… – L’Altro Me rise di gusto. – È molto più semplice.
Alzai un sopracciglio e la mia copia capì al volo che lo invitavo a continuare.
– Quel che non ti hanno ancora detto è che lo scopo principale della missione è quello di misurare la Costante Temporale. Il massimo numero di universi paralleli che è possibile generare contemporaneamente. Hanno provato con oggetti inanimati, ma gli universi collassavano istantaneamente. Per questo serviva un volontario che rendesse diverso ogni salto con la sua presenza.
– Noi? E perché non me l’hanno spiegato?
– Non hanno ancora messo a punto il piano. L’esperimento è finanziato dall’esercito, non possono dichiarare le vere motivazioni. Per questo sono tornato qualche giorno prima che tu riceva le istruzioni ufficiali.
– Cosa devo fare?
L’Altro Me estrasse dalla tasca un foglio e lo spiegò sul tavolo. – Questo è il mio numero nella catena di viaggio. Aggiungi uno e portalo con te. Puoi usare questo foglio o ricopiarlo. Ma non commettere errori!
– Wow, è un numero… notevole! – La pagina era fitta di cifre.
– Prima non avrei mai creduto che il Googol fosse un ordine di grandezza utile!
– Non sarebbe più pratico usare un contatore elettronico?
– I nostri predecessori non hanno trovato una memoria che sopravviva alla Bolla, ma provate pure. Purché ti porti anche il foglio!
– Alla fine cosa succederà?
– La Bolla manderà uno di noi in un universo già visitato. Oppure qualcuno rifiuterà di partire. Magari proprio tu.
– Ma certo che partirò! Sono il primo viaggiatore temporale!
– Proprio quel che ho detto anch’io!
– Ci rivedremo al prossimo giro, col risultato, quindi.
L’Altro Me sorrise, come se tutto gli fosse già chiaro.22 settembre 2015 alle 21:01 #10915L’ANELLO PIU’ IMPORTANTE di Andrea Partiti Interessante il tema dell’Altro, inteso come copia di se stessi, e l’esperimento militare segreto il cui scopo è di compiere una visita nel Multiverso per misurarne la Costante Temporale (ma una spiegazione non avrebbe guastato, perché così, il brano è l’inizio di un romanzo, ma in un racconto autoconclusivo, lascia il lettore con un senso di mancanza). Buono anche il riferimento al Googl, da verosimiglianza come la Bolla e il fatto che gli oggetti inanimati abbiano fallito la missione. Tipo avventuroso, il tuo protagonista e anche il suo Alter Ego.
Attento a: la mia copia… lo invitavo a continuare; si scrive la mia copia… la invitavo a continuare.23 settembre 2015 alle 15:57 #10944Interessante come affronti il tema dell’incontro con l’altro sè. Forse il limite più grande che trovo in questo racconto è la sua scarsa “fruibilità”: una spiegazione su cosa sia una Costante Temporale o il numero di Googol renderebbe a mio parere più semplice comprendere la situazione del protagonista (o forse è più corretto dire DEI protagonisti? )
Proprio il protagonista e il suo doppio sono il pezzo forte del racconto. Le loro reazioni, il loro comportamento sono fermi e misurati, anche di fronte all’assurdo incontro che stanno vivendo e all’esperimento che uno di loro dovrà e l’altro ha già affrontato
28 settembre 2015 alle 2:09 #11280ciao Andrea
Ho apprezzato la scelta del doppio come altro universo. Il racconto è scritto bene, in maniera lineare ma a mio parere e secondo il mio gusto suscita poche emozioni e risulta freddo. Però segue una sua logica dall’inizio alla fine ed ha una sua linearità a livello stilistico e questi non sono elementi di poco conto.29 settembre 2015 alle 2:52 #11342Ciao a tutti, risponderò con calma ai vostri commenti, ma intanto mi sono reso conto di un problema di fondo che voglio provare a tamponare…
il tuo racconto […] non ho capito assolutamente di cosa parla. Forse serve una laurea in ingegneria o essere un super patito di SF per comprenderlo.
No, non serve una laurea né essere patito di SF.
Schemino per capire cosa succede, estrapolato dal testo ma (spero) esplicitato dai dialoghi:
1) Protagonista
2) Torna indietro di una settimana creando un nuovo universo
3) Incontra se stesso
4) Lo invita a rifare lo stesso processo tornando a 1), aumenta il numero sul foglio.
La Costante Temporale è il numero di iterazioni massimo di questo processo, e NON esiste, è una cosa inventata, un MacGuffin per mettere i due personaggi nella stessa stanza.
Ci tengo a ripeterlo, ho fatto molta attenzione perché tutto fosse incluso nel testo, in maniera autoconclusiva. Non serve avere conoscenze speciali di fantascienza o quant’altro per capire. Basta solo una lettura fiduciosa!
Volutamente, l’unica cosa non spiegata è il titolo, che vuole essere una sorta di morale. Il protagonista è l’anello più importante della catena di universi perché ognuna delle sue versioni è l’anello più importante senza di cui non potrebbe concludersi l’esperimento. Ma questo era nascosto volutamente.
29 settembre 2015 alle 8:42 #11345Ciao Andrea,
ho fatto molta fatica a seguire il tuo racconto, e pur avendolo riletto più volte, non sono riuscito a venirne a capo. Pur essendo un lettore assiduo di fantasciena, ma in questo caso ho dato forfait. Sarà che i viaggi nel tempo mi attirano molto poco, a parte pochi casi.
Certo, dopo aver letto il tuo schemino il racconto risulta più chiaro.
A parte questo, lo stile è buono e sicuramente il tema è centrato.29 settembre 2015 alle 11:48 #11364Ciao Andrea,
ho letto il tuo post di spiegazione, con il quale hai risposto a molte delle domande che mi ero posta nella lettura del racconto. A mio avviso nel racconto non è tutto così chiaro come nella spiegazione che hai dato, e il fatto che serva una spiegazione sulla sequenza con cui si sono svolti i fatti ne è la dimostrazione. Il racconto è ben scritto e il tema è centrato, però forse il meccanismo di viaggio nel tempo, del ritorno del protagonista dal futuro non è così immediato. Forse ti sarebbero serviti più di 3000 battute per raccontarlo, oppure avresti dovuto rendere il meccanismo del viaggio nel tempo più semplice.29 settembre 2015 alle 12:54 #11373semplice racconto sugli universi paralleli intesi come iterazioni di un unico corso della storia. la storia può sembrare un paradosso temporale, ma grattando sotto la superficie ci si accorge che è tutto perfettamente coerente. quindi niente di straordinaio, ma una buona storiella che invita a riflettere su un apparente contraddizione, in questo senso simile a certi racconti di Borges o Calvino, per dirne qualcuno. stile asciutto ma immediato, come è appropriato per una storia del genere.
30 settembre 2015 alle 15:19 #11445Ciao Andrea,
Io ho interpretato la tua storia come quella di un prescelto (o di un uomo da sacrificare?), e del suo alter ego, un tizio che gli fornisce le indicazioni della missione. In effetti anch’io con il tuo schema ho capito meglio il racconto (il punto che tu indichi con 2 non mi era molto chiaro) piuttosto che durante la lettura.
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Questa risposta è stata modificata 9 anni, 7 mesi fa da
Luchiastro.
2 ottobre 2015 alle 15:55 #11556Grazioso questo incontro tra altereghi. Il testo è molto semplice malgrado la complessità di fondo. È chiaro il perché del viaggio come anche il perché il personaggio0 (perché poi è uno) continuerà a ripetere l’esperimento. L’unica pecca logica, secondo me, e questa: il nostro protagonista spera di comprendere quanti sono gli universi paralleli possibili tornando sempre indietro di una settimana e annotando il numero del viaggio diciamo. Ma com’è possibile se torna sempre indietro nel tempo di una settimana? Quando il viaggio non è ancora stato intrapreso? Mi spiego se anche tornasse nello stesso universo più volte (finite le possibilità) come potrebbe grazie al numero sul foglio scoprire di essere in America e non in India visto che l’alterego non è ancora partito? Una soluzione potrebbe essere che è già tornato all’inizio in questo stesso incontro (perché magari ogni “altro” e diverso in qualcosa da lui mentre questo è identico) ma oltre alla frase finale non ci sono elementi nel testo a far pensare che sia così. Possiamo al tema un momento, secondo me questo racconto, malgrado lo abbia apprezzato, pecca di seguire troppo la traccia. Senza dar veri spunti innovativi rispetto alla stessa. Spero di aver espresso chiaramente il mio punto di vista purtroppo sono dal telefono… comunque bella prova!
2 ottobre 2015 alle 15:59 #11557Ah anche il titolo avvalora la mia tesi non ci avevo fatto caso XD
2 ottobre 2015 alle 19:32 #11578Ciao Andrea. Racconto tosto da digerire. Partiamo con ordine: la prosa direi che va bene, molto neutra. Mi ha ricordato un po’ Asimov, con una asetticità del tutto matematica, passami il termine. Il problema del racconto è l’estremo tecnicismo sotteso: non permetti, a chi non conosce la teoria delle bolle e del multiverso, di comprendere ciò che accade, e questo è un limite. Un limite perché, giustamente, ti sei tenuto lontano dall’infodump, ma non hai nemmeno concesso al lettore medio di capire il fondamento del racconto. A me è piaciuto, decisamente da sviluppare come idea (anche se di SF sul tema ne è stata scritta). Dovresti lavorare di più sulla veicolazione del “senso” della storia.
P.S. Mi è piaciuto molto il riferimento al sense of wonder, al desiderio di ricerca che c’è in ogni scienziato, ricercatore e geek.
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