[M] Giulio Lepri – Roberto


Home Arena Ossario 66ª EDIZIONE – Tonani Edition – 1ª della 4ª Era [M] Giulio Lepri – Roberto

Questo argomento contiene 11 risposte, ha 10 partecipanti, ed è stato aggiornato da  Jacqueline Nieder 10 anni fa.

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  • #5093

    Giulio Lepri
    Partecipante

    «Prendimi.»
    «Qui?»
    «E dove scusa, è il tuo letto!»
    «Ha-hai ragione, è che… è che…» è che non mi si rizza.
    Sono due ore che ci rotoliamo in camera mia, ma Roberto è più morto di Tutankhamon.
    Sì, l’ho chiamato Roberto. Sempre meglio di Big Jim, o Long John, o altri nomi da superdotato. Che poi non esistono i superdotati. O meglio, esistono ma sono pochi, e quasi sempre sono l’ex della tua ragazza.
    Ma non distraiamoci, accidenti, ci vuole concentrazione qua. Fammi vedere se baciando lì… no magari meglio se le prendo una tetta; sì, così, quella destra che mi sembra più soda.
    «Se fai così me la stacchi.»
    Eh, ma mica sei d’aiuto così.
    Vorrei proprio sapere chi l’ha progettato questo affare. Ve lo dico io: un ingegnere. Sapete no, come sono gli ingegneri, tutti razionali. Guarda Giovanni, è facile: bisogna inserire un oggetto cilindrico in un buco. Non ci sono complicazioni, il buco è pure elastico, così si adatta meglio… Eh ma non è il buco il problema! Cristo, ma perché se non si rizza non si può fare nulla? È puro sadismo.
     
    Sono queste le cose che mi fanno credere in Dio. Perché Dio ci guarda. Ci guarda e si diverte.
    E lo capisco, per carità: sta lì, tutto solo, per l’eternità. L’eternità è un sacco di tempo, bisogna pur distrarsi in qualche modo.
    «Tutto bene? Sembri nervoso.»
    Nervoso? Chi, io? Ma no. Fa freddo. Non fa freddo? Sì che fa freddo. È quel condizionatore acceso là, lo dicevo io, lo sanno tutti: il freddo inibisce. Mai fatto una doccia fredda? Il pisello sparisce.
    «Fammi vedere qui sotto…»
    «Ehi, non avere fretta.»
    «Non avere fretta? Sei sicuro di essere un uomo?»
    Purtroppo sì.
     
    Mi sono chiuso in bagno.
    L’ho visto fare in What the Women Want: Mel Gibson non riesce a soddisfare una donna, allora va un attimo in bagno e dopo trionfa sulle avversità. Certo, lui è Mel Gibson: se chiede a una donna di aspettarlo lei ci sta, io invece… E comunque niente da fare. Ora del decesso 22.01.
    Aspe’. Sarà perché sono nudo davanti allo specchio, ma mi è venuta in mente quella storia per cui, se ti infili un dito… un dito nel… insomma: se ti infili un dito nel sedere ti si rizza subito.
    Ok, sono disperato, ma capitemi: sono nudo, con una lumaca ciondoloni fra le gambe e prigioniero nel bagno di casa mia, con di là quella megagnocca di Carla che finalmente mi ha dato un appuntamento e io…
    Lo devo fare. Chi se ne frega della dignità: sono un uomo adulto, posso convivere col mio dolore.
    Avvicino lentamente la mano alle natiche, faccio un respiro profondo…
    «Ehi tutto bene? È un po’ che sei lì dentro»
    Sono in trappola.
    Sto per arrendermi alla disfatta quando la luce della lampada lo illumina come un divino messaggero: For Men Magazine.
    Lo sapevo che facevo bene a comprare questi pamphlet, dov’è pagina 42, dov… Eccola!
    Grazie Melissa Johnson, questa è per te.
     
    «Ciao Bambola»
    «Fatti sotto tigre»
     
    Dio esiste.
    Dio esiste e non è un sadico.
    Scusa se l’ho pensato, scusa se… No.
    No, no, no!
    Tre secondi e sono venuto.

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    #5382
    Leonardo
    Leonardo
    Partecipante

    Ciao Giulio! Il racconto m’ha fatto divertire: scorre bene e m’ha fatto sorridere nel finale. Nonostante alcune inesattezze sintattiche e di punteggiatura su cui ho sorvolato (penso dovute alla fretta o alla distrazione, dato che le commetto anch’io) si fa leggere tutto d’un fiato!

    L’idea del guasto non fu mai più azzeccata: nell’intimità il trionfo della “tecnica erettile” è sottintesa. MI ricorda una vecchio panegirico di Severino o forse di Galimberti sopra la tecnica in generale: acquista un senso quando non funziona. Perchè porta al panico, sale l’adrenalina, s’affaccia la vita! Per questo Dio s’annoia nel tuo racconto quando funziona tutto (vero?) ed aspetta l’imprevisto, il numero, il rocambolesco: lui ci guarda a letto, noi guardiamo 22 giocatori con un pallone in un campo verde aspettando il colpo unico, il guizzo, la girandola unica. Perchè il sesso, come il calcio, lascia sempre una speranza: farti godere. Ma tutto questo la megagnocca di Carla non lo sa…

    #5394

    Fernando Nappo
    Partecipante

    Ciao Giulio,
    ho trovato il racconto divertente, però a una prima lettura ho avuto una certa difficoltà a mettere a fuoco la situazione. Ne riporto una parte per spiegarmi meglio:

    «Prendimi.»
    «Qui?»
    «E dove scusa, è il tuo letto!»
    «Ha-hai ragione, è che… è che…» è che non mi si rizza.
    Sono due ore che ci rotoliamo in camera mia, ma Roberto è più morto di Tutankhamon.

    La prima riga l’ho attribuita a una donna, la seconda a un uomo, la terza di nuovo alla donna e la quarta all’uomo. Questa alternanza unita al fatto che nella quinta riga citi per la prima volta Roberto, mi ha portato ad attribuire anche la quinta riga alla donna che pareva esprimere un certo disappunto nei confronti dell’uomo. E’ vero che nella quarta riga entri già nella testa dell’uomo riportando un suo pensiero (“è che non mi si rizza.”), ma l’alternanza senza nomi espliciti mi ha portato a fraintendere.
    Le righe successive, poi, non mi hanno aiutato, nell’immediato, a chiarirmi il dubbio:

    Sì, l’ho chiamato Roberto. Sempre meglio di Big Jim, o Long John, o altri nomi da superdotato. Che poi non esistono i superdotati. O meglio, esistono ma sono pochi, e quasi sempre sono l’ex della tua ragazza.

    Questa parte mi ha fatto pensare che fosse sempre la ragazza a parlare, e che avesse deciso di dare al suo Toy Boy un nome italiano anziché straniero.
    La riga seguente, ancora, mi ha fatto pensare che Roberto in realtà non fosse umano, e mi ha sempre lascaito il dubbio di essere ancora nella testa della ragazza:

    Vorrei proprio sapere chi l’ha progettato questo affare. Ve lo dico io: un ingegnere.

    Rileggendo ho capito, ma a una prima lettura ho incespicato un po’.
    Poi andando avanti tutto è diventato chiaro, fino alla prospettata soluzione del problema (brrr…) e all’inaspettato finale (doppio brrr…).

    Ciao.

    Fernando

    #5412

    Alexandra Fischer
    Partecipante

    Roberto di Giulio Lepri
    Racconto che mi fa pensare a Io e Lui di Alberto Moravia. In effetti, il confronto è fra il protagonista e una parte molto importante di lui. La specifica del Guasto c’è (se lo si vuole chiamare così. Roberto è un tipo frettoloso). E anche il Piano B (rivista spinta nel bagno). Manca la SF, intesa come genere. Qui la vedo come una metafora della Prestazione Perfetta. Pura Fantascienza.

    #5479
    Ozbo
    Ozbo
    Partecipante

    Ciao Giulio,
    racconto molto divertente e tema centrato ed affondato. Le imprecisioni e un po’ di confusione nell’articolare il racconto non impediscono di goderne (mai termine fu più azzeccato) fino in fondo. Superati alcuni dubbi iniziali sulla situazione il racconto si lascia leggere di un fiato. Mi ha ricordato “Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso ma non avete mai osato chiedere” di Woody Allen, in particolare la scena in cui lui è uno spermatozoo. Bravo.

    #5590
    Beppe Roncari
    Beppe Roncari
    Partecipante

    Ciao Giulio, ben ritrovato!
    Carino il soprannome che il tuo protagonista trova per il suo “Pipino” (no, io non chiamo così il mio, anche se è un nome “regale” :-P), ma non poi così umile, dal momento che etimologicamente “Roberto” significa “splendente di gloria” (confessa: lo sapevi!).
    Il racconto è godibile, ben scritto e con una buona dose di humour.
    Non trovo che manchi la fantascienza, c’è la pagina “42”, no? È lì la risposta…
    Ciao!

    #5610

    Alexandra Fischer
    Partecipante

    Roberto di Giulio Lepri
    Eccoti il commento rivisto e scusa ancora.
    Racconto che mi fa pensare a Io e Lui di Alberto Moravia. In effetti, il confronto è fra il protagonista e una parte molto importante di lui. La specifica del Guasto c’è (se lo si vuole chiamare così. Roberto è un tipo frettoloso). E anche il Piano B (rivista spinta nel bagno). La Prestazione Perfetta è Pura Fantascienza.

    #5629
    Viviana Tenga
    Viviana Tenga
    Partecipante

    Ciao Giulio,

    All’inizio ho avuto un po’ di confusione su chi fossero i personaggi e in particolare Roberto, ma ci sta perché il punto è proprio che è un nome che non ti aspetti. Il racconto in sé è simpatico e scorre bene, ben gestita la focalizzazione interna del protagonista e particolarmente riuscita la scena in bagno alla disperata ricerca di una soluzione al “guasto”.

    #5777
    L'Antico
    L’Antico
    Keymaster

    Giulio LEPRI, ma lo sai che nel tuo gruppo c’è un autore che dona i CONIGLIETTI al bimbo insano? Non c’è bisogno che tu rida, rido io, posso tutto dall’alto del mio scranno intanto che tu, nell’Arena, fai quel che puoi per divertirmi.
     
    Racconto coraggioso per la quantità di materiale potenzialmente pornografico che potrebbe fare storcere il naso ad alcuni, a me ha divertito. La lettura prosegue spedita, la prosa è leggera e piacevole, il finale “veloce” e funzionale. Volevi divertire e ce l’hai fatta, missione compiuta e il giudizio non può che essere favorevole. Pollice su, anzi DRITTO.

    Ps: il film è WHAT WOMEN WANT senza THE…

    #5875

    Giulio Lepri
    Partecipante

    We rispondo solo ora causa settimana impegnatissima.
    Innanzitutto grazie mille dei complimenti, non mi aspettavo così tanta gloria per un racconto che di glorioso ha forse solo il nome (Roberto, e l’ho scoperto grazie a Beppe perché altrimenti non lo sapevo, significa appunto “splendente di gloria”).
    Per le confusioni iniziali devo ammettere che volevo scrivere “Sì, ho chiamato il mio pisello Roberto”, anziché “Sì, l’ho chiamato Roberto”, e questo avrebbe aiutato molto la comprensione immediata del testo credo. Ma ero in fase “taglio” e così ho eliminato qualunque carattere abusivo mi intralciasse la strada.
    Per il resto bravo Beppe che hai beccato il numero 42, non ho resistito al richiamo della fantascienza e della citazione forse più famosa del genere, colpevole!

    #5994

    devon
    Partecipante

    Simpatico, definirei così il tuo testo. Il cambio di PV non mi ha dato fastidio, perché subito dopo si capisce bene i termini del racconto. Io al contrario degli altri, fatico ad attribuire a un uomo la parola guasto per la mancanza d’eros in certi momenti, i guasti appartengono agli apparati meccanici ed elettronici per il mio punto di vista. Il tema non è originale, ma si legge veramente bene. Bravo.

    #6106

    Jacqueline Nieder
    Partecipante

    Roberto [Giulio Lepri]

    Ciao Giulio,

    clap clap! Ho riso, mi è davvero piaciuto. l?idea di questo “guasto” è proprio divertente. Riesci a tenere la tensione per tutto il racconto, mi viene l’ansia per quel povero ragazzo chiuso nel bagno. Sei stato bravo a non cadere nel porno “fastidioso”. Simpatico tutto il monologo con Dio.
    Bravo bravo! :9

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