Sogni d'oro, di Viviana Tenga


Home Arena Chiarle Edition – 72ª Edizione – 7ª della 4ª Era Sogni d'oro, di Viviana Tenga

Questo argomento contiene 1 risposta, ha 2 partecipanti, ed è stato aggiornato da Angela Catalini Angela Catalini 9 anni, 6 mesi fa.

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    Viviana Tenga
    Viviana Tenga
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    Adele ha sempre creduto nelle fatine dei sogni. Ha smesso di parlarne quando è diventata adulta, ma sa che ogni notte piccole creature dalle ali dorate vengono a portarle i sogni più belli. E, proprio perché crede in loro, le fatine non le hanno mai fatto mancare un bel sogno, nemmeno dopo le giornate peggiori, nemmeno ora che ha tanti problemi con suo marito. Non importa quanto Fabio urli, né se ogni tanto alzi le mani; Adele sa che la notte potrà rifugiarsi in sogni felici.
    Ora Adele sta dormendo; sul suo davanzale si trovano tre fatine, tre sorelle di nome Lily, Ivy e Zahara, intente a tessere sogni per lei.
    A un tratto, Lily grida. C’è un’irregolarità nella notte, una macchia più nera del resto. Subito le fatine la riconoscono: è Umbra, la quarta sorella, colei che anni prima ha dato il suo cuore alle tenebre e che ora porta agli umani gli incubi peggiori. Passare alle tenebre le ha donato poteri grandi e terribili. Le sorelle sanno bene che, nonostante siano in tre, in uno scontro diretto avrebbero la peggio.
    Un attimo prima che Umbra atterri sul davanzale, Zahara le si para davanti.
    “Come puoi fare questo?” chiede. “C’è Adele dietro a questa finestra! Non ricordi di quando era bambina, di quando tutte e quattro intessevamo per lei sogni di castelli di zucchero e isole fatate?”
    Gli occhi di Umbra brillano come gemme azzurre in un volto nero come la notte; per un attimo, un velo di tristezza pare offuscarli.
    “Fatti da parte, sorella.”
    “Come puoi?” urla Ivy, isterica. “Proprio ora che ha tanto bisogno di sogni che la confortino!”
    Umbra scuote la testa.
    “Quanto siete sciocche.”
    La lotta che segue è furiosa; per quasi un’ora minuscole scintille magiche si scontrano con violenza, benché agli occhi umani sia invisibile tanto lo sforzo disperato che contrae i volti delle tre sorelle quanto la cupa determinazione su quello di Umbra.
    Infine, Lily crolla a terra esausta; Ivy ha una ferita che le squarcia l’ala sinistra e Zahara può solo aiutare le sorelle nella ritirata mentre lacrime amare le rigano il volto.

    Mentre vola via nella notte, Umbra non è felice. È preoccupata per Ivy, spera di non averla ferita troppo gravemente, ma soprattutto prova tanta rabbia. Un po’ è triste anche per Adele. Ma doveva fare qualcosa, quelle tre la stavano incoraggiando a fuggire ogni giorno di più dalla realtà. Umbra non crea incubi nello stesso modo in cui le sue sorelle creano sogni, li pesca dai recessi della mente, dai pensieri sommersi e nascosti. Laggiù nel profondo, Adele sa che suo marito diventerà sempre più violento, che forse un giorno, dopo l’ennesima scenata, arriverà a ucciderla. Ma Adele quei pensieri li scaccia, fugge nel suo rifugio fatato. Umbra spera che mostrarle in sogno quello che rischia di accaderle la risvegli dall’incanto prima che sia troppo tardi. Se non sarà bastato, tornerà anche le prossime notti. Perché è vero che Umbra ha donato il suo cuore alle tenebre, ma l’ha fatto solo per mostrare agli umani ciò che vi hanno nascosto a se stessi.

    #12027
    Angela Catalini
    Angela Catalini
    Partecipante

    Ciao Viviana, il tuo racconto ha il sapore di una fiaba lieve ma poi c’è un brusco risveglio che ci riporta alla realtà. Direi una fiaba con morale dove nulla è ciò che sembra e le fatine buone intente a regalare sogni, sono invece le pericolose illusioni di cui talvolta gli essere umani abusano. Mi è piaciuta la figura di Umbra, apparentemente quella cattiva, malvagia, quella che vuole interrompere l’incantesimo, invece è il chirurgo che con mano ferma opera per il bene.
    Non ho particolari appunti da farti nel senso che lo stile è buono e scorrevole, forse è la scelta del genere che non condivido. Il messaggio è chiaro ma hai usato un registro troppo semplicistico (proprio della fiaba) di cui dovrò tenere conto nella classifica finale rispetto ad autori che hanno optato per genere più impegnativi.
    Il tema è rispettato, ci sono le ali e c’è la notte. Spero di rileggerti.

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