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Questo argomento contiene 2 risposte, ha 3 partecipanti, ed è stato aggiornato da Angelo Frascella 9 anni, 6 mesi fa.
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20 ottobre 2015 alle 0:59 #11970
Solo nella notte
di Fernando Nappo
Quando riapro gli occhi mi ritrovo a testa in giù. Il parabrezza è in mille pezzi e nonostante i rumori mi giungano attutiti percepisco il clacson che suona incessantemente. La testa mi fa male, la vista è annebbiata. Allungo una mano: le dita scivolano su di una sostanza vischiosa. Credo sia il mio sangue, ma è buio e non riesco a vedere bene.
— Sopravviverai — dice una voce.
Mi volto di scatto e di fianco a me, anch’essa a testa in giù, intravvedo una figura dagli occhi di fuoco.
— E tu chi cazzo sei? — La voce mi esce stridula. Ero solo in macchina fino a un attimo prima dell’incidente.
— Sei un po’ lento a capire — dice la figura.
Un dubbio mi sfiora, ma… no, non è possibile. Certe cose non succedono nella realtà.
La figura indica attraverso il parabrezza. — Guarda.
Alla fioca luce dei lampioni metto a fuoco l’altra macchina, riversa su di un fianco; un faro è ancora acceso. Lì vicino, il corpo di una donna.
— E’ morta? — chiedo.
— Sì. E l’hai uccisa tu.
— Ommioddio! — Nascondo il viso fra le mani.
— Lascia stare Dio — mi dice la figura. — Non potrà aiutarti a uscire dal guaio in cui ti sei cacciato.
— Quale guaio? — chiedo.
— Lei era un angelo, un’anima pura, delicata. Non hai idea di quanto mi sia costato corromperla, di cosa ho dovuto prometterle per portarla a me, né puoi immaginare la soddisfazione che mi ha dato raggiungere quel risultato. Ma tu l’hai uccisa prima che io potessi onorare la mia parte del contratto e ora non potrò più reclamarne la proprietà.
Gli occhi mi si inumidiscono. Credo di aver capito a chi dovrò la mia anima quando verrà il mio turno.
— Non hai capito proprio nulla, invece — dice la figura. — La tua sola anima non basta per pareggiare i conti . L’anima corrotta di un angelo vale molto, molto di più dell’anima di un solo uomo.
Non so cosa ribattere, non mi ci raccapezzo più tra angeli, contratti e anime dannate.
Piango.
Mi passo le mani sugli occhi e li riapro. Ora sono all’esterno della macchina, in piedi. Non ho più dolori, la vista e l’udito hanno ripreso a funzionare perfettamente. L’automobile è sulla carreggiata, senza alcun danno.
Un prurito all’altezza delle scapole mi scuote dai miei pensieri, è come se qualcosa stesse crescendo sotto la mia pelle. Non è doloroso, né particolarmente fastidioso, ma la sensazione è strana, come se non stesse accadendo a me.
Lungo la schiena i vestiti si tendono, si lacerano e un paio di ali nere si dispiegano dalle mie spalle.
— Benvenuto nelle fila dell’armata di Lucifero — dice la figura.
Riprendo a piangere.
— Ti ci abituerai — dice Lucifero. — in breve le vestigia umane ti abbandoneranno. Sarai un buon servitore.Riparto a razzo e mi allontano il più in fretta possibile.
Mi sento confuso. Forse ho solo sognato, chessò, una specie di colpo di sonno. E forse non c’è stato alcun incidente. In fondo nel retrovisore non vedo macchine né donne a terra.
Mi rilasso un po’, accendo una sigaretta: adoro guidare di notte.
Se solo non fosse per quel prurito dietro le scapole.20 ottobre 2015 alle 20:26 #12016Bello anche questo racconto letto, sono già in crisi per la classifica, fin qui mi piacciono tutti! Lo trovo geniale (e malefico), scritto molto bene, la storia e le parole scivolano sotto gli occhi rapidamente, la suspence è nell’aria. Mi piace il dettaglio della sigaretta accesa, trovo l’immagine assolutamente “umana”, terrena, proprio a sottolineare il passaggio da uno stato all’altro. L’unica cosa su cui potrei appigliarmi, giusto per dire qualcosa di critico, è che avrei approfondito di più l’anima, i valori del personaggio principale, che appare un po’ spaesato e poco descritto psicologicamente nel piombargli addosso degli eventi. Comunque è un racconto notevole, complimenti!
20 ottobre 2015 alle 22:32 #12028Ciao Fernando.
Non so perché ma l’incidente stradale è uno dei temi più frequenti dei racconti proposti nelle varie edizioni di MC. In questo caso l’evento è declinato in chiave fantastica e risulta coerente col tema proposto. Da un punto di vista stilistico non ho particolari commenti: il racconto è scritto bene. Mi convince un po’ meno l’atmosfera e l’impatto emotivo. Seppure la situazione di partenza sia drammatica e ciò che accade risulti davvero incredibile, non passa molto dell’insieme di paura, dolore, sorpresa che il protagonista dovrebbe provare. Ho, inoltre, qualche dubbio sul finale: mi sarebbe piaciuto di più che il protagonista volasse via come diavolo, lasciando in terra le proprie spoglie umane. Invece così sembra quasi che Lucifero abbia il potere di rimettere tutto a posto. Ma allora perché avrebbe perso la vita della ragazza? In ogni caso, non è una cattiva prova e il racconto è piacevole. Suggerirei solo di lavorarci un po’ su per rafforzarne i punti deboli.
A rileggerci
Angelo -
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