Viaggio al Termine del Tempo – di Adriano Muzzi


Home Arena Ossario 71ª Edizione – 6ª della 4ª Era – Sosio Edition Viaggio al Termine del Tempo – di Adriano Muzzi

Questo argomento contiene 11 risposte, ha 12 partecipanti, ed è stato aggiornato da willy willy 9 anni, 7 mesi fa.

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  • #10790
    Adry666
    Adry666
    Partecipante

    VIAGGIO AL TERMINE DEL TEMPO
     
    “Ogni tecnologia sufficientemente
    avanzata è indistinguibile dalla magia”
    A.C. Clarke

     
    “Anche questo sole sta morendo,” disse l’entità costituita da pura energia chiamata Yor, “dobbiamo partire. L’unica alternativa è il buco nero nel sistema XC27.”
    “O meglio il suo worm-hole,” precisò l’astrofisico del consiglio, l’entità chiamata Tut.
     
    Le astronavi ‘ampolla’ bucavano silenziosamente il cosmo nero. A un osservatore lontano sarebbero parse simili a una lunga collana di perle trasparenti in movimento. Il viaggio durò millenni, ma per loro il tempo aveva un significato relativo.
    Arrivate al cospetto del gigante nero, le navi si tuffarono nell’apertura priva di stelle. Tutto si deformò: lo spazio e il tempo. Le quattro dimensioni canoniche si curvarono come un cammello sotto un peso sproporzionato…
     
    … “Siamo fuori! Siamo fuori!” gridò Tut come un indemoniato. “Ce l’abbiamo fatta!”
    “Signori, il computer di bordo ci informa che ci troviamo in un universo diverso dal nostro, un universo parallelo, molto più giovane, come potete vedere. Siamo sbucati nei pressi di un sistema solare al confine di una galassia spirale di circa 100.000 anni luce di diametro. Ci sono otto pianeti orbitanti attorno a un sole di classe G. Un pianeta ha anche un inizio di vita intelligente ai primi stadi evolutivi.”
    “Incredibile!” Si lasciò scappare Yor. “Siamo passati da un universo morente a uno in piena evoluzione, una fucina di nuove forme di vita!”
    “Già,” rispose Tut, “la vita è una cosa normale, però per le nostre radicate abitudini è diventata un episodio anomalo.”
    “Molto bene! Questa sarà la nostra nuova casa!” esclamò Yor.
     
    Dopo i necessari secoli di “ricarica” di energia, grazie al nuove sole, Yor iniziò lo studio di quei bizzarri esseri viventi.
    Una volta capito di cosa avevano bisogno, si presentò a loro nella sua forma incorporea. Il primo organismo senziente che incontrò sembrava una persona molto saggia, anche se provata da anni di privazioni e schiavitù.
    Il vecchio sentì solo la voce di Yor che, sforzandosi di parlare al meglio quella lingua primitiva, gli disse:
    “Io sono Colui-che-è.”
     
    “Mi dispiace Yor, ma questa volta hai agito con imprudenza, non è da te.” disse con aria imbronciata Tut.
    “Amico mio, ho fatto quello che ritenevo giusto in quel momento. Ho cercato di insegnare loro le cose che abbiamo imparato in milioni d’anni di vita, anzi la ‘cosa’: l’amore è la chiave del cosmo. Cosa ci sarebbe di sbagliato? E’ vero mi sono presentato loro come un Dio, ma pensi che altrimenti mi avrebbero dato retta? Sai meglio di me che al quel grado d’evoluzione la suggestione è necessaria per l’insegnamento.”
     
    Il consiglio approvò, anche se non in maniera unanime, l’operato di Yor e lo spinse a continuare la sua missione d’educatore.
    Successivamente, vista la ricettività di quel popolo, Yor dettò alcune basilari regole di comportamento, che avevano come unico ed ultimo scopo l’amore reciproco. Le chiamò ‘i dieci comandamenti’. E al vecchio saggio, chiamato Mosè, piacquero molto…

    • Questo argomento è stato modificato 9 anni, 7 mesi fa da Adry666 Adry666.
    #10861
    STEFANIA FIORIN
    STEFANIA FIORIN
    Partecipante

    Confesso che non sono appassionata di universi paralleli, astronavi e computer di bordo ma questo racconto lo trovo ben scritto, fluente, pulito e non noioso.
    Lo trovo anche fuori dal coro e portatore, finalmente, di un bellissimo e importante messaggio, basta insensibilità, freddezza e calcolo! Qui qualcuno parla d’amore, qualcuno chiama ” amico mio” e s’interroga sul giusto e sbagliato, ripropone basilari regole di comportamento.
    Be’, mi piace!

    • Questa risposta è stata modificata 9 anni, 7 mesi fa da STEFANIA FIORIN STEFANIA FIORIN.
    #10877
    Daniele_picciuti
    Daniele_picciuti
    Partecipante

    Devo dire che quando sono arrivati nel “nostro” universo ho subito sospettato dove saresti andato a parare, è un escamotage non del tutto originale, forse per risultare più incisivo avresti dovuto soffermarti su un momento preciso – sul contatto con Mosè direi – e scegliere un approccio (comico, grottesco, drammatico…) almeno è la mia sensazione, visto che così mi sembra tutto un po’ riassunto e non ha l’appeal che avrebbe potuto avere.

    #11062
    Vastatio
    Vastatio
    Keymaster
    #11094
    Angela Catalini
    Angela Catalini
    Partecipante

    Brano interessante che inizialmente mi ha fatto un po’ soffrire per via dei termini tecnici e delle sigle. Ho letto con interesse il passaggio nel “cosmo nero” con una pregevole spiegazione degli effetti della curvatura. A un certo punto però, il lettore sgama qualcosa. Quando scrivi “Un pianeta ha anche un inizio di vita intelligente ai primi stadi evolutivi.” ho mangiato la foglia pensando immediatamente alla Terra. Tuttavia questo non esclude la sorpresa finale che poi è anche una teoria che ritroviamo in diversi libri di Fanta Archeologia con tanto di immagini a documentare la presenza aliena nelle civiltà primitive. Lo stile è molto buono, ma la trama non mi ha preso particolarmente forse perché ci sono arrivata un attimo prima. Se fosse stato un brano più criptico avrebbe guadagnato il 100%. Resta comunque una buona prova a mio avviso. Pochi appunti.

    “Signori, il computer di bordo ci informa che ci troviamo in un universo diverso dal nostro, un universo
    Ripetizione di universo/universo (tra l’altro “Universo” vuole il maiuscolo).

    “Già,” rispose Tut, “la vita è una cosa normale, però per le nostre radicate abitudini è diventata un episodio anomalo.”

    Il termine “radicate” è un giudizio che dovrebbe dare una terza persona e non il personaggio che definisce le proprie abitudini.

    #11156
    Ambra Stancampiano
    Ambra Stancampiano
    Partecipante

    Ciao,
    Sarò sincera: leggendo il tuo racconto mi sono persa più volte e sono dovuta tornare spesso indietro a rileggere.
    Non sono una lettrice assidua di fantascienza, quindi il problema è in parte mio, ma sta di fatto che – appunto – è difficile che un non appassionato possa uscire entusiasta da questa narrazione, e sopravvivere soprattutto al suo inizio.
    E’ bello l’incipit coi soli che muoiono, ma tutta quella serie di termini tecnici (anche se dai una bella immagine con la collana di perle trasparenti) subito dopo ha raffreddato ogni mio entusiasmo…

    Riguardo al finale, sebbene non sia molto originale secondo me te lo sei gestito bene, anche se quando mi dici “il primo organismo senziente che incontrò era una persona … ” me la sgamo per forza.

    Complessivamente non è male, ma dipende anche dal target di lettori che intendi raggiungere.

    Alla prossima!

    #11235
    invernomuto
    invernomuto
    Partecipante

    Ciao Adriano, ben ritrovato!
    Hai preparato un piatto con tutti i miei ingredienti preferiti, dai classici della science fiction moderna quali i wormhole e la curvatura, descritta con una similitudine singolare ma d’effetto, al plot twist che arriva gradualmente grazie agli indizi gradualmente sempre più elementari, personalmente mi è bastata la descrizione iniziale della “nostra” amata Via Lattea per capire subito la destinazione, mentre il vero plot twist finale, in realtà, è più ben nascosto.
    Il tuo stile narrativo si adatta in modo perfetto al genere e riesci a evocare immagini vivide e d’effetto.
    Ottima prova, complimenti.

    #11273
    Ceranu
    Ceranu
    Keymaster

    Ciao Adriano. Il tuo racconto ha avuto il gran merito di interessarmi. È sempre affascinante leggere storie che cercano di dare una nuova interpretazione di Dio. Però è anche molto rischioso, perché ci si va a infilare in un ambito molto battuto. La tua storia sembra prendere spunto dalle “Tavole di Sumer”, con la differenza che tu dati il contatto con l’uomo qualche millennio dopo e non hai brame di “creazionismo”. Però ci sono un paio di cose che non mi convincono.
    1) Perchè il primo contatto sarebbe stato con Mosé? La bibbia parla di Dio molto prima.
    2) Che fine ha fatto questo messaggio d’amore? Lo schiavo con cui hanno parlato è stato testimone di un massacro non da poco.
    Dal punto di vista stilistico ho solo due appunti da farti. Il racconto è scritto dal punto di vista degli extraterrestri, eppure in alcuni momenti usi termini “nostri”. Due su tutti: “cammello” e “Dio”. Non è un errore, ma per coerenza con il testo li avrei evitati.
    Per il giudizio ti rimando alla classifica perché la tua storia continua a ronzarmi in testa e, anche se non mi ha pienamente convinto, ha quel qualcosa di mistico che non riesco a scrollarmi di dosso.
    Ciao e alla prossima.

    #11285

    Veronica Cani
    Partecipante

    Il racconto ha uno stile scorrevole e piacevole, l’idea è buona e hai centrato in pieno la tematica della gara. Tuttavia c’è un passaggio che mi lascia perplessa, e cioè il momento in cui dici che l’amore è la chiave del cosmo, e che quindi i “colonizzatori” dovrebbero portare un messaggio d’amore, concetto che però stride con la figura di Yor, che nel modo in cui si presenta agli alieni, addirittura nelle vesti del Dio biblico, pare più un dispotico tiranno piuttosto che un dispensatore di amore. Riguardo alla forma ti faccio notare che nella frase “E’ vero mi sono presentato loro come un Dio” ti è sfuggita una virgola dopo “è vero”. Nient’altro da evidenziare. Complimenti! :)

    #11331
    lorenzo_cadoni
    lorenzo_cadoni
    Partecipante

    Mi piace la contrapposizione con la modernità spaziale alla quale siamo stati abituati e lo scenario che di colpo appare citando l’Antico Testamento.
    Leggo il racconto con piacere e sorpresa, forse avrei utilizzato qualche carattere in più per dare importanza a questo “passaggio di testimone” lasciando magari meno spazio a frasi tipo “A un osservatore lontano sarebbero parse simili a una lunga collana di perle trasparenti in movimento. “

    #11432
    Alessandra Corrà
    Alessandra Corrà
    Partecipante

    ciao, ben trovato.

    Premetto che anche io ho fatto fatica all’inizio a seguire il testo, ci sono troppi passaggi in cui vengono citati termini tecnici che mi hanno rallentato la lettura. L’idea alla base pero’ mi e’ piaciuta e il tema e’ stato ben centrato.
    Che l’uomo primitivo abbia ricevuto delle influenze dagli extraterrestri e’ un’ipotesi quanto mai affascinante, spesso e’ stata usata nella fantascienza. Basta ricordare il bel film – 2001 Odissea nello spazio – di Kubric .
    Alla prossima!

    #11481
    willy
    willy
    Partecipante

    Ciao Adriano,
    ammiro chi si sa muovere così bene nella fantascienza, chi riesce a farla sembrare “autentica” perché non credo sia facile. A me non riesce proprio.
    Sono sincera, mi è piaciuto molto fino a quando non sei entrato in orbita con la Terra, ecco, poi ho fatto un po’ di fatica a credere a quello che è seguito, anche se l’intento di dare una mano a raddrizzare le sorti del nostro universo è degno di nota, complimenti!

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