Home › Arena › Ossario › 70ª Edizione – 5ª della Quarta Era – Summer Edition (starring Livio Gambarini) › Colpevole di non esistere
Questo argomento contiene 12 risposte, ha 12 partecipanti, ed è stato aggiornato da L’Antico 9 anni, 7 mesi fa.
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25 agosto 2015 alle 0:47 #10041
«Bru, sta arrivando uno» disse Pino fissando lo specchietto retrovisore.
«E lascialo passare, non vedi il catorcio che guida.»
«Nel 2020 sono quelli i più pericolosi.»
«Naaa, vedrai che è solo squattrinato.»
«Faccio io, ma poi la colazione la paghi tu!» Pino aprì la portiera e, nell’attimo in cui la macchina gli passò accanto, sollevò la paletta intimando l’alt. Le ruote si bloccarono e le gomme stridettero sull’asfalto.
Il carabiniere, mitra in mano, avanzò verso la vettura ferma.
Un uomo sulla quarantina sbucò dal finestrino. Folti baffi biondi gli coprivano mezzo volto e radi capelli si intrecciavano sulla fronte prominente. «Ho fatto qualcosa signor agente?» chiese.
«Controllo di routine.» Ringalluzzito dall’aspetto dell’uomo, tutt’altro che pericoloso, Pino sfoderò la sua camminata da sceriffo; afferrò le tessere che “Giacomo Cò” gli porse e fece cenno a Bruno di guardarle.
«Signor Cò, dove andava così di fretta?»
«Veramente andavo piano.»
«Eppure non ha fatto in tempo a fermarsi.»
«Scusi, ho visto la paletta solo alla fine.»
«Va bene, ma faccia più attenzione la prossima volta.»
«Abbiamo un problema.» disse il collega puntando il mitra verso il conducente dell’auto.
Pino, che aveva infilato la testa nella macchina, si ritrasse e cercò di recuperare l’arma che teneva a tracolla. «Che hai scoperto?» chiese a Bruno.
«Nulla.»
«Come nulla?»
«Giacomo Cò esiste, ha una casa, un lavoro, un conto in banca, ma non è registrato sui social. Ho controllato due volte» disse Bruno mostrando il piccolo tablet che aveva in mano.
«Scenda dall’auto» intimò Pino scuotendo il mitra.
«Posso spiegarvi» disse l’automobilista obbedendo.
«Perché lei non esiste?»
«Io esisto! Non mi vede? Se mi fa telefonare faccio venire qui un amico per testimoniarlo.»
«Non faccia lo spiritoso; lei non ha amici, lei non ha facebook!»
«Ho un sacco di amici, ma li incontro al bar e a lavoro.»
«Lavoro? Ma se non è iscritto a Linkedin!»
«Ho mandato dei curriculum.»
«E come se non ha la posta elettronica?»
«Li ho portati di persona.»
«Smetta di prendermi per il culo!» Pino gli premette la canna del mitra tra le scapole e lo accompagnò al suolo. «Chi sei?»
«Giacomo Cò.»
«Chi sei? Sulle tue carte non risultano nemmeno dei RID!»
«Pago in contanti.»
«E vai in giro con questo scassone! Mostrami il telefonino.»
Pino vacillò vedendo sbucare dalla tasca dell’uomo un Nokia 3310; per quello non serviva un finanziamento. «Vendono ancora le ricariche del telefono?» chiese perplesso.
«Sì!» rispose l’uomo con la faccia schiacciata sull’asfalto.
I due carabinieri si guardarono perplessi.
«E mo?» chiese Bruno.
«Ho io la soluzione» disse Pino ammiccando.
«Quindi riceverà la rivista una volta al mese. Ci scusi per il disagio e buona serata.»
Giacomo annuì, recuperò il bancomat dalle mani del carabiniere, lo infilò nel portafogli e si voltò. Appena si sedette in macchina espirò tutta la tensione che aveva accumulato. Si era abbonato alla rivista dell’arma, ma almeno nessuno aveva scoperto il cadavere che nascondeva nel bagagliaio.-
Questo argomento è stato modificato 9 anni, 8 mesi fa da
Ceranu.
25 agosto 2015 alle 18:38 #10109Ciao, il testo non è per niente male a livello di trama. Anche se almeno dal mio punto di vista concentrarsi troppo su un dialogo diretto impedisce di inserire molti particolari all’interno della narrazione. Rimane comunque un buon testo che ho apprezzato, molto bravo 😀
25 agosto 2015 alle 22:01 #10135COLPEVOLE DI NON ESISTERE DI Francesco Nucera Grande storia. Questa sì è invisibilità giocata su due registri: quello evocato dai due carabinieri, che fermano il “povero” Giacomo Cò, colpevole di non esistere per quel che concerne la serie degli ultimi ritrovati del Web: Facebook, Linkedin, i Rid e ha “solo” un Nokia 3310. Già così, è bella, come garbata presa in giro del Web. Poi, le trovate aumentano, rendendola scoppiettante. Il Cò nasconde un cadavere nel bagagliaio e se la cava comperando la rivista dell’Arma. E di qui si capisce la noncuranza iniziale di Pino e Bru, cercavano di vendere l’abbonamento agli automobilisti.
Attento a: Se mi fa telefonare faccio venire qui un amico per testimoniarlo; scriverei: se mi fa telefonare, faccio venire qui un amico per testimoniarlo.
e mo? : io lo scriverei e mo’? (L’ho sempre letto così)26 agosto 2015 alle 18:17 #10198Stile veloce e perfettamente adatto a quanto narrato, complimenti. La presa in giro del nostro tempo così ‘social’ è centrata, potrebbe essere un ottimo plot per uno sketch di cabaret. Personalmente non ho capito bene il finale, cioè l’abbonamento alla rivista dei carabinieri (non migliora la sua posizione ‘non social’) ma in fondo non ha molta importanza. Buon lavoro.
27 agosto 2015 alle 0:19 #10230Ciao Francesco!
Storia interessante, si legge in modo scorrevole, personaggi ben delineati. Ho apprezzato questo lato “umano” dietro il ruolo, con il carabiniere che dapprima è un po’ timoroso, poi quando si sente sicuro si pavoneggia. Due macchiette, tracciate con poche pennellate.
Il tema è svolto con brillantezza, mettendo il dito nella piaga dei social, per così dire.
Ottimo racconto.
Forse, per assurdo, non avrei neanche messo il cadavere nella macchina. Nel senso che il racconto era completo anche senza quel finale. Certo, poi in un certo senso aumenta l’assurdità di tutto il sistema: c’è tanta attenzione su questa assurda fiera dell’apparire, da non prestare neanche attenzione a quello che davvero stava succedendo.
Nel complesso, ottimo racconto.27 agosto 2015 alle 11:35 #10254Ciao, Francesco.
Il tuo racconto è veramente simpatico, ironico e scritto bene.
Geniale e molto efficace l’idea dell’invisibilità come assenza dal web.
L’abbonamento alla rivista come sistema per placare gli animi dei carabiniei non l’ho trovata una soluzione particolarmente convincente, ma ci sta e poi il finale recupera e rende ancora più comico il racconto.
Bravo, complimenti.maria rosaria
30 agosto 2015 alle 17:10 #10326Ciao, grazie a tutti per la lettura e i commenti. L’intento del racconto è quello di farvi sorridere e sembra che ci stia riuscendo 😀
1 settembre 2015 alle 13:23 #10382Ciao Ceranu! Racconto dal forte gusto noir, quasi al limite del grottesco! La prima parte è una simpatica critica alla nostra ossessione per i social network… il non essere nessuno all’infuori della torbida macchina che ci inghiotte nel calderone dei social. Il finale l’ho poi trovato davvero gustoso e cinico! Il caramba che appioppa la rivista dell’arma all’omicida insospettabile! Davvero un ottimo racconto… semplice ma d’effetto!
A presto!
3 settembre 2015 alle 14:35 #10492Ciao Ceranu, ben ritrovato!
Racconto ironico carino. Questa battuta stona un po’ perché non è naturale: “«Nel 2020 sono quelli i più pericolosi.»”. Ti serve per dire che siamo nel 2010 ma potevi trovare un modo migliore per dirlo, anche solo metterlo nell’incipit.
Bello il finale.
Attento a un piccolo refuso, “mo” si scrive con l’apostrofo. Alla prossima!3 settembre 2015 alle 15:34 #10502Ciao Francesco,
tema centrato, un’invisibilità molto temuta al giorno d’oggi ;-))
Mi hai fatto sorridere, il racconto ha un buon ritmo e tiene bene fino all’ultimo. La trovata dell’abbonamento, con pagamento bancomat, alla rivista “il carabiniere” è notevole, e chiude bene il tutto. Bravo!
Ho letto che ti hanno già segnalato alcune imperfezioni, io, invece , da ex carabiniere ti faccio notare che:
“…Il carabiniere, mitra in mano, avanzò verso la vettura ferma…” Di solito non rimane mai un carabiniere in macchina: uno va verso il veicolo, l’altro rimane nascosto dietro l’auto con il mitra. Quello che va verso la macchina di solito non ha armi in mano (a meno di un posto di blocco atto a fermare pericolosi fuggitivi).
“…Pino gli premette la canna del mitra tra le scapole e lo accompagnò al suolo…” Normalmente è una cosa che non si fa, piuttosto “americana” ;-))Complimenti per la buona prova.
Ciao
A presto
Adriano4 settembre 2015 alle 13:11 #10537Colpevole di non esistere
Questo racconto mi è piaciuto molto per la scioltezza nei dialoghi e per quel ritmo che ti fa leggere la storia fino alla fine senza pausa alcuna. Quindi complimenti perché non è sempre facile trascinare il lettore in questo modo.
Poi anche l’idea è carina, e il tutto è venato da un’ironia sottile che si fa apprezzare.
Anche la leggerezza con cui sono trattati gli argomenti molto attuali, lo status di invisibilità virtuale, è un punto a favore. Le imperfezioni sono poche e le hanno già sottolineate. Un buon lavoro.4 settembre 2015 alle 17:42 #10562Ciao, Francesco.
Ma che idea geniale quella dell’invisibilità come assenza dal web! Davvero l’ho apprezzata molto.
Ottimo racconto, davvero. Hai uno stile molto scorrevole, piacevole e anche “simpatico” direi.
Grandioso anche il finale, che rende la situazione in cui si trovano i personaggi ancora più “assurda e comica”.
Nel complesso racconto piacevole e ben scritto. Complimenti!7 settembre 2015 alle 22:29 #10618Ma che bello! Ecco, non dovrei lasciarmi andare a tali manifestazioni, ma qui riesci a mantenere il ritmo dall’inizio alla fine senza mollare mai e anzi riuscendo a rilanciare costantemente. Un netto passo avanti rispetto agli ultimi mesi, sei tornato ai livelli che ti hanno permesso di aggiudicarti la Tonani Edition. Null’altro da aggiungere, ovviamente pollice SU per me.
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