Home › Arena › Chiarle Edition – 72ª Edizione – 7ª della 4ª Era › MASCHERE
Questo argomento contiene 2 risposte, ha 2 partecipanti, ed è stato aggiornato da Adry666 9 anni, 6 mesi fa.
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20 ottobre 2015 alle 0:39 #11958
Maschere
Come un lungo nastro di seta nera, l’asfalto si srotola sotto le ruote della mia moto che, con il suo rombo, zittisce il frinire caotico delle cicale. La via Lattea approfitta della strada senza lampioni per mostrarsi in tutta la sua fredda bellezza, costringendomi ad alzare lo sguardo per ammirarla: un sentiero luminoso che dovrebbe guidarci in qualche modo. Il mio lungo mantello vibra come una bandiera cercando di staccarsi dalla schiena, mentre l’aria tiepida si infila nella maschera che porto sul viso facendomi socchiudere gli occhi. Il bagliore all’orizzonte sta aumentando d’intensità: la città è vicina. Inizio a guardarmi attorno con circospezione, la notte a volte può trasformare le persone in modo inimmaginabile: rispettabili padri di famiglia che celano rapinatori seriali, mamme baciapile che battono le strade come professioniste.
Un semaforo lampeggiante trasforma un incrocio desolato in una strana scena stroboscopica: un ragazzo sta camminando sul marciapiede, mi scorge e rimane per un attimo a bocca aperta, poi riprende la via con la testa immersa in un modo virtuale creato dal suo walkman. Ormai qui in zona mi conoscono tutti; i giornali parlano spesso di me e delle mie gesta eroiche: ladri di supermercati acciuffati in flagrante e consegnati alla prima volante dei Ranger. Ma non è tutto, non è la parte più interessante, vedrete.Alla fine lo scorgo sotto una pensilina di un negozio di cianfrusaglie cinesi. Il volto, reso scuro dalla barba ispida, assume colori giallastri a causa dei neon che illuminano un dragone. Quando vede i fari della mia moto cerca di coprirsi con i cartoni, che probabilmente sono anche le sue coperte, il suo materasso e il suo orinatoio. Rallento, mi accosto e spengo la moto mettendo il cavalletto. Lui mi guarda e fa un gesto con la mano come per allontanare quell’apparizione; lo capisco, non deve essere normale vedere Batman che compare improvvisamente dal nulla. Ma lui almeno può imputare la visione alla fiasca di liquore che fa capolino da una tasca del cappotto consunto.
Apro una tasca del borsone laterale della moto e ne tiro fuori un contenitore di plastica trasparente, ancora caldo. Mi avvicino. Il tizio agita con più forza la mano come per cacciarmi. Gli faccio un cenno di stare calmo, apro la scatola e gliela porgo insieme a un cucchiaio: all’interno c’è una minestra di fagioli. L’uomo la prende con prudenza e inizia a mangiare velocemente mentre mi guarda di sottecchi, un po’ come fanno i gatti quando gli offri un bocconcino.
Mi inginocchio vicino a lui, lo fisso negli occhi e gli sorrido, ma so che attraverso al maschera non può vederlo.
Mi guardo intorno per capire se siamo soli, lo siamo. Da una tasca tiro fuori un coltello e, con un gesto fulmineo, ormai reso automatico dalla pratica, gli taglio la gola incidendo profondamente. Un guizzo di sangue bagna la minestra e l’asfalto sudicio.
Ritorno in sella alla moto, la notte è ancora lunga, e le sorprese per voi sono solo all’inizio.-
Questo argomento è stato modificato 9 anni, 6 mesi fa da
Adry666.
20 ottobre 2015 alle 22:37 #12031Ciao Adriano.
Per il tuo racconto hai scelto il mio stesso tema (d’altra parte con le Ali della Notte venivano facili due associazioni di idee: il romanzo di Silverberg e Batman), anche se l’interpretazione risulta molto diversa, sia stilisticamente che nei contenuti.
Nonostante le scelte diverse, il tuo racconto mi è piaciuto molto. Mi ha convinto sia lo stile, sia la scelta di mostrare quello che un supereroe sarebbe nel mondo reale: un “giustiziere” spietato, disumano e privo di rispetto per la vita. Inoltre mi hai spiazzato per due volte: quando il sedicente batman si avvicina al barbone mi aspettavo gli facesse del male. Invece tira fuori dei fagioli caldi e allora ho pensato: bel colpo di scena; mi aspettavo un crudele giustiziere, invece è davvero un personaggio positivo. E a quel punto, tac, la coltellata arriva come… una coltellata. Bravo.
A rileggerci
21 ottobre 2015 alle 10:29 #12060Ben ritrovato Angelo,
grazie per i complimenti, sono contento che il mio racconto ti sia piaciuto.
Spesso scrivo per immagini: mi compare una scena – in questo caso un “batman” su una moto Harley, lungo una route della California – e devo solo descriverla e capire che cosa vuole fare il protagonista; del resto, coem sai, comandano loro, noi siamo solo degli scribacchini :-)))Alla prossima
Un saluto
AdrianoPS: vado subito a leggerti!!
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Questo argomento è stato modificato 9 anni, 6 mesi fa da
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