Home › Arena › Chiarle Edition – 72ª Edizione – 7ª della 4ª Era › Sopra le onde
Questo argomento contiene 2 risposte, ha 3 partecipanti, ed è stato aggiornato da Monica Patrizi 9 anni, 6 mesi fa.
-
AutoreArticoli
-
19 ottobre 2015 alle 23:27 #11918
Lascio la carcassa del pesce con cui ho banchettato con le viscere sparse sull’umido della sabbia e mi alzo in volo. Scivolo sopra le onde sfiorandone appena la superficie; ancora non mi sono abituato alla leggerezza, volo radente per stare vicino al mare, per sentire gli spruzzi salati colpirmi e rotolare via dalle piume. Mi viene incontro la notte con il suo abbraccio tetro. Pochi sanno che anche da vivo l’amavo, cercavo rifugio tra le sue ombre. Poi l’ho trovato. Un’ombra talmente grande che mi ha avvolto come un sudario.
Ho quasi raggiunto la mia destinazione: vedo la barca a vela dondolare placida nell’ansa solitaria. Il luogo perfetto per l’amore.
Manca solo la luna, i miei occhi sono in netto vantaggio.
Planando tra gli scogli, osservo il ponte: lei è seduta a tavola e la poca luce fa risplendere la pelle che il vestito lascia scoperta. Lui le sorride sopra il calice che spumeggia. Maledetto. Gli guardo le mani e sento ancora il coltello che mi ha spaccato il cuore in due, rivedo il lampo di feroce soddisfazione che gli spalanca gli occhi, la sferzata d’odio che gli attraversa il braccio e mi trapassa più della lama.
Marion gli parla in tono soffuso e non sono abbastanza vicino per sentire, ma lo vedo abbassare le palpebre. È la loro prima uscita in barca, ne sono certo: ho tenuto d’occhio il porto in ogni stagione dalla mia dipartita.
Mi avvicino, affondo gli artigli nella sabbia,
voglio sentire di nuovo la sua voce.
«È già passato un anno, domani… a volte mi sembra incredibile, lo sento ancora così vicino.»
È dolce, musicale. È quella che mi svegliava al mattino.
«Vero. Però bisogna saper voltare pagina, sei giovane, la vita ricomincia ogni giorno.»
Le sorride.
«Hai ragione, ma capisci? Non è facile con te davanti. Scusa, non volevo dire… è che siete così simili.»
«Ora non ci pensare, vieni. Siamo fortunati, non c’è luna. Stendiamoci sul ponte, le stelle sono una meraviglia.»
Una folata di vento mi porta il suo profumo.
Il cuore mi batte veloce, non se riuscirò a spiccare il volo.
Ce la faccio e li osservo dall’alto, le mie ali si spiegano sopra le loro vite. La mia Marion dalla pelle di seta, le sue labbra che non potrò più baciare. Mi manca come l’aria.
Guardano il cielo nel silenzio perfetto della notte. Lui non sa di stare fissando la sua ultima fotografia. Allunga una mano a sfiorarle una spalla, poi il seno.
Concludo il cerchio prima di scendere in picchiata, mirando agli occhi. Sangue, urla, il mio grido stridulo che fende la notte.
Poi mi lancio in acqua a lavare un sapore che non riuscirò mai più a dimenticare.20 ottobre 2015 alle 21:03 #12023SOPRA LE ONDE di Vilma Cretti Il punto di vista del tuo racconto è molto interessante. È quello del compagno di Marion mutato in gabbiano dopo la morte inflittagli con il coltello dal rivale, il quale sta seducendo la donna in barca. Il finale è sanguinario. L’uomo assassinato divenuto gabbiano usa gli artigli per prendersi la rivincita, ma non la vita di prima, descritta da te con grande abilità (sembra di essere davvero nei suoi ricordi. Ama Marion e lo farà sempre, rimpiangendo di averla perduta). Racconto originalissimo di una notte sul mare.
20 ottobre 2015 alle 22:53 #12034Molto bello e suggestivo, fa pensare ad un noto film di Hitchcock. Scritto molto bene, sembra di planare a pelo d’acqua col protagonista. L’atmosfera è tetra ed il finale spiazza il lettore. Complimenti. Io già lo so, stilare la classifica di questo gruppo non sarà facile, sono 9 racconti carichi di atmosfera, di cura per i dettagli ed originali, proprio come questo, e scegliere il migliore tra tutti non sarà facile… Brava davvero.
-
AutoreArticoli
Devi aver eseguito l’accesso per poter rispondere a questa discussione.