Tredici domande a: Daniele Picciuti
SPARTACO: Ciao Daniele, grazie per aver accettato di partecipare a questa intervista. È un onore poter parlare con colui che ha ideato Minuti Contati conducendolo nelle sue prime tre Ere, nonché vincitore di tre edizioni.
Scrittore, editore e recensore, che di tanto in tanto scrive sul suo blog. Chi è Daniele Picciuti e quali sono le sue passioni nascoste?
DANIELE PICCIUTI: Daniele Picciuti è uno che pensa a quanto assomigli il proprio pensiero a quello di Ugo Foscolo, che ricercava l’immortalità nelle sue poesie. L’essere umano è così fragile, pulviscolo nella marea infinita del tempo e dello spazio. Lasciare un segno, lasciare qualcosa, un’impronta. Fin da bambino ho sempre desiderato riuscire a farlo. Quanto alle mie passioni, a parte la scrittura, direi gli animali (10 anni di volontariato in un canile e qualcuno in meno di Agility dog), il cinema e le serie tv (generi thriller, horror e fantastici in genere), i giochi di ruolo.
SPARTACO: L’Aguzzino ha generato il contest su Edizioni XII, lo ha fatto crescere sul forum di Nero Cafè e poi l’ha lasciato andare per la sua strada. Com’è nato Minuti Contati? Da cosa è nata l’idea?
DANIELE PICCIUTI: Da un’idea di un concorso che fosse un’autentica sfida, rendere adrenalinica una pratica “calma” come la scrittura mi è parso un bel modo per darle risalto. All’epoca proposi l’idea a Daniele Bonfanti di Edizioni XII perché mi sarebbe piaciuto partecipare a un contest del genere… e, sorpresa delle sorprese, mi chiese di occuparmene. Una bella iniezione di fiducia, devo ammetterlo. Ho sempre stimato Daniele Bonfanti e gli sarò sempre grato per questo.
SPARTACO: Nero Press Edizioni è il marchio editoriale dell’ Associazione Culturale Nero Cafè di cui sei presidente e non posso che evidenziare la vostra crociata contro la EAP. Perché EAP è “blasfemia”?
DANIELE PICCIUTI: Ho a lungo dibattuto sulla questione, scrivendo fior di post sui social e sul mio blog. Oggi devo dire che mi sono stancato anche solo di parlarne. In due righe: l’editore che richiede un contributo all’autore al 90% non farà nulla per promuovere il libro, avendo già ottenuto un ricavo. Poi anche lì, ho scoperto in seguito, ci sono delle differenze: trovi quelli che ti chiedono 300 euro ma poi li usano effettivamente per pagare un editor o un grafico o fare uno straccio di promozione (e almeno non sono buttati), e quelli che ne chiedono 2000 per non fare niente. Sono paludi in cui è meglio non avventurarsi.
SPARTACO: Nero Press Edizioni pubblica molti romanzi ogni anno e tra i tuoi autori ci sono due nostre conoscenze (Marco Roncaccia – Roma caput zombie – e Eleonora Rossetti con Luigi De Meo – Damntion – ). Cos’è la prima cosa che guardi quando ricevi un’opera e come selezioni quelle che andrai a pubblicare?
DANIELE PICCIUTI: Prima cosa: che rispettino i canoni di invio scritti sul sito. Spesso non lo fanno e già si parte male, perché se non ti informi su cosa vogliamo e come lo vogliamo prima di inviare, forse neanche a noi interessa quello che che vuole l’autore “distratto”. Che la sinossi sia interessante. Che i capitoli “prova” siano scritti con una forma e uno stile che abbiano una personalità. A volte conta anche il titolo: cosa successa per Roma Caput Zombie di Marco Roncaccia. Ho subito intuito che avrei letto qualcosa di speciale. E così è stato.
SPARTACO: Sei un appassionato di Zombie tanto che, di recente, hai pubblicato Clowns Vs Zombies. Cosa possono ancora dare gli amici putrescenti al mondo?
DANIELE PICCIUTI: In Clowns vs Zombies (scritto, ci tengo a rimarcarlo, con Luigi Bonaro), l’idea è quella di sorprendere il lettore con tre elementi in particolare: i clowns, nell’immaginario associati agli spettacoli per bambini o, all’opposto, a psicopatici di un b-movie, collocati in una apocalisse zombie quasi a volerne dissacrare l’idea stessa; secondo: dal circo esce un’orda di animali zombie niente male, non se ne vedono quasi mai nei film e nei romanzi, ma nel nostro libro ci sono eccome; infine: l’elemento fantascientifico, l’esistenza di una dimensione parallela da cui è originato tutto.
SPARTACO: “Ho iniziato a scrivere quando avevo pressappoco dieci anni, con una macchina da scrivere Olivetti, di quelle un po’ antiche, che per correggere qualcosa dovevi impiccarti!“ Quel ragazzino c’è ancora nei tuoi romanzi?
DANIELE PICCIUTI: Da qualche parte, forse. Certo, è cresciuto un po’, ma ho sempre voglia di scrivere, è il tempo, invece, che manca. Non so se sia presente “nei” miei romanzi ma forse c’è, quando ogni tanto lascio spuntare un lieto fine al termine di una storia.
SPARTACO: Definirti un autore eclettico è quasi riduttivo. R’Lyeh – Dal profondo (Dunwich)è un horror/fantasy, La polvere del tempo (Nero Press) è un post apocalittico, Virtual Flux (Delos digital) è un racconto urban fantasy mentre Terraluna (Runa Editrice) è un romanzo di fantascienza. Ti destreggi benissimo in ogni genere, ma qual è quello che preferisci e in cui ti senti più sicuro?
DANIELE PICCIUTI: E ora, aggiugno, è uscito per Watson Nero Elfico, che definirei bizzarro fiction, più che un fantasy. Dentro c’è veramente di tutto. Al momento è forse l’opera che mi ha divertito di più, scrivendola. Ma è l’horror il mio ambiente naturale. C’è poco da fare… come ha scritto Barbara Baraldi nel suo blog, parlando del mio I Racconti del Sangue e dell’Acqua: “Cala i suoi personaggi in una perfetta e goticissima ambientazione nostrana, a suo agio tra i suoi anfratti come un demone nell’abisso.”
SPARTACO: Scrivere un romanzo è difficile, ma sceglierne uno da pubblicare lo sarà altrettanto. È più gratificante il lavoro dello scrittore o quello dell’editore?
DANIELE PICCIUTI: Rispondo facilmente: quello di editore. E lo è per un motivo semplice, perché sono più a mio agio quando devo presentare il libro di un altro autore che il mio, non c’è emozione, non c’è tensione, ne parlo tranquillamente e ci scherzo su. Mi diverte trovare la storia intrigante, sorprendente, mi intriga che abbia il marchio Nero Press, se poi è un cartaceo non vedo l’ora di portare il libro in fiera. Non sto nella pelle a trovare la copertina giusta… per gli ebook me ne occupo io ormai, anche di quello. Quando si tratta di me, invece, ecco… torna quel bambino, quello della vecchia Olivetti. So che non venderò mai più di due-trecento copie se non pubblicherò con un editore di livello più alto, ma so anche che quell’editore potrebbe trattarmi come merce di scarso interesse, non pagarmi, fregarsene di ciò che ho scritto. E allora va bene il piccolo editore che venderà poco ma punterà molto sul mio lavoro. È un mondo difficile, quello dell’editoria.
SPARTACO: Come abbiamo visto, di strada ne hai percorsa tanta. Sei partito come un ragazzino che batteva a macchina e ora pubblichi libri tuoi e di altri, oltre a questo hai ideato Minuti Contati e hai partecipato a molti concorsi. Quel è il ricordo migliore che ti ha lasciato il mondo della letteratura e quale il peggiore?
DANIELE PICCIUTI: Uhm. A costo di apparire sdolcinato, il miglior ricordo è legato all’incontro con una persona: Laura Platamone, mia compagna nella vita oltre a essere mia partner in Nero Cafè. Il peggiore: aver “rotto” con una persona che, all’inizio, avrebbe potuto dare tanto alla nostra realtà ma che, per motivi personali, si è poi allontanato, anche in modo non del tutto indolore. Non farò il suo nome, ma è stato un vero peccato.
SPARTACO: Passiamo al Picciuti concorrente di Minuti Contati. Tra le leggende metropolitane c’è quella di uno scrittore solitario che affrontava e batteva innumerevoli avversari. Lo chiamavano L’Aguzzino e di quella leggenda resta traccia in due racconti: Un tirapiedi e mezzo (10ª edizione) e Io. Te. (40ª edizione). Cos’era la sfida all’Aguzzino? Qualcuno è mai riuscito a batterti?
DANIELE PICCIUTI: Uhm. Credo di no, sai? Ho la sensazione di essere imbattuto. Ma forse è stata solo fortuna. La sfida consisteva nello scendere in campo in prima persona e dar modo agli altri di battere il “grande burattinaio”. Occasione mancata, temo.
SPARTACO: Nell’ultimo anno hai partecipato due volte a Minuti Contati. Con Grano Nero hai vinto la Baraldi Edition e con Il mio universo sei arrivato in finale nella Sosio Edition. Cosa ti riporta da queste parti? Il desiderio di respirare sensazioni che hanno contraddistinto il tuo passato o hai solo voglia di sfida?
DANIELE PICCIUTI: Beh sì. Entrambe le cose. Minuti Contati a volte mi manca, nonostante tutto. È dura per un “padre” veder camminare da solo un proprio “figlio”. Magari tornerò… dipende soprattutto dal tempo a disposizione, sempre molto scarso.
SPARTACO: Insieme all’Antico, sei quello che ha visto passare più autori attraverso Minuti Contati. C’è qualcuno di loro che ti ha stupito intraprendendo la carriera di scrittore? E qualcuno talentuoso rimasto solo una promessa?
DANIELE PICCIUTI: Beh, sicuramente Luigi Musolino, davvero un grande autore, che meriterebbe di essere sugli scaffali delle librerie più di tanti altri che invece vi stazionano senza merito. Stafano Pastor, che ha pubblicato con Fazi. Alfredo Mogavero, che abbiamo ora pubblicato noi con Bestie da Soma. Federica Maccioni, di cui abbiamo pubblicato Segreti della città vecchia (ha venduto quasi mille copie in ebook!), Ilaria Tuti (La ragazza dagli occhi di carta) e sono sicuro di dimenticarmene molti altri in gamba. C’è anche qualcuno che mi ha sorpreso sia rimasto in disparte: Raffaele Serafini, la cui bravura è innegabile, ma che non ha mai fatto – o provato a fare – il salto oltre i concorsi e le antologie.
SPARTACO: Il 2016 è appena iniziato, ma sicuramente qualcosa sta già bollendo in pentola. Quali saranno gli appuntamenti di Nero Press Edizioni da non perdere assolutamente? Daniele Picciuti ha già pronto il prossimo romanzo?
DANIELE PICCIUTI: Come ho detto è uscito da poco Nero Elfico e ho già firmato un contratto con Plesio Editore per un fantasy per ragazzi che dovrebbe uscire in autunno. Ho anche un thriller affidato a un agente che pare sia in trattativa con un altro editore. Quanto a Nero Press, sì. Abbiamo in programma diverse cose che, per ora, preferisco mantenere top secret.
SPARTACO: Eccoci alla fine dell’intervista. È stato un privilegio chiacchierare con te. Grazie per la disponibilità, in bocca al lupo e speriamo di rivederti presto tra i concorrenti di Minuti Contati.
DANIELE PICCIUTI: Grazie a voi! Ah… il lupo sono io.