Due parole con Luca Cristiano

Ciao Luca e grazie per la tua disponibilità, sarai la guest star del mese di ottobre e sono sicuro che gli autori e le autrici dell’arena di Minuti Contati non vedano l’ora di confrontarsi, lunedì 18 dalle 21 all’una, con il tema da te scelto. Ma di questo parleremo dopo, ora dicci qualcosa di te, aiutaci a scoprire il Luca Cristiano uomo e il Luca Cristiano scrittore.
 
LUCA CRISTIANO: Quando avevo sei mesi la mia casa è crollata in un dirupo a causa del terremoto del 23 novembre 1980. Mi hanno ritrovato in una specie di incavo a ridosso della parete di roccia lungo la quale casa mia era precipitata. Non è quindi del tutto colpa mia se a volte mi sento un po’ speciale.
Molte cose sulla mia biografia e sulla mia storia di lettore, critico e scrittore, si trovano in questa intervista.
 
Vuoi fornirci una mappa di lettura delle tue opere? Da dove partiamo? Dove arriviamo?
 
LUCA CRISTIANO: Tra la poesia, che è stato il mio modo originario di espressione verbale scritta quando ho sentito il bisogno di scrivere non a scuola né per la scuola, e la prosa narrativa, che è diventato il mio orizzonte principale quando ho cominciato a sentirmi un adulto (verso i vent’anni), alla fine ha prevalso il saggio. Nel senso che per riuscire a chiudere un libro ho avuto bisogno della coercizione istituzionale: mi dovevo laureare, dovevo addottorarmi, dovevo pubblicare una monografia. Così per dodici anni ho studiato la prosa di Antonio Moresco e alla fine sono riuscito a costringere me stesso a creare una forma-libro. Il lavoro si chiama Crema di vetro – misura e dismisura nei romanzi di Antonio Moresco. Siccome serve agli studenti universitari, sono riuscito a ottenere dall’editore che sia disponibile in rete, gratuitamente. Quindi, a costo zero, potete iniziare da quello. Ma siccome anche gli scrittori mangiano, ora vi dico cosa mi piacerebbe compraste.
Una volta che avevo imparato a fare un libro dall’inizio alla fine, ho provato con le poesie. Da una decina di migliaia di testi che avevo, ne ho tirati fuori poco meno di cinquanta. Una decina andavano ancora tagliate, ma la vanità è una brutta bestia. Comunque, ecco, nel 2016 è uscito il mio secondo libro: Brucia la cenere, per Prospero Editore. Sempre con Prospero ho poi messo a posto i racconti scritti tra il 2001 e il 2017 e ne ho tratto la raccolta La danza delle vergini e delle vedove. Si trova qualche filmato su YouTube in cui ne parlo, credo. Alla fine, piano piano, ho sistemato anche il primo dei due romanzi che avevo da parte da dieci anni e l’anno scorso è uscito L’istrice. Non sto a dirvi di che parla, perché qualcosa in rete si trova. Oltre a queste cose, ho scritto dei saggi su Walter Siti, Stephen King, Michel Houellebecq, David Foster Wallace, Walter Siti e altri. Ora sto sistemando un lavoro su Breaking bad e l’anno prossimo spero esca il mio primo romanzo di Zombie, che si chiamerà Mezzafaccia e dovrebbe poi avere un paio di spin off.
 
Una domanda secca: Cos’è la scrittura per te?
 
LUCA CRISTIANO: Una funzione vitale primaria, dalla quale dipende la mia stessa possibilità di sopravvivenza cognitiva e psicologica. In più è il modo per entrare in contatto con chi non incontrerò mai, con chi sta lontano, con i morti, con i non ancora nati. Oltre a questo, finalmente, sta diventando anche un lavoro serio che produce cose che si capisce cosa dicono e a cosa servono. Quest’ultimo aspetto conta più di quanto pensassi da ragazzo.
 
Quali sono i tuoi progetti attuali e futuri?
 
LUCA CRISTIANO: Continuare a insegnare sostegno a scuola, continuare a scrivere romanzi, non smettere di scrivere poesia, ricominciare a scrivere saggi. Viaggiare molto, bere il giusto. Morire il più tardi possibile.
 
Per noi di Minuti contati il confronto e la critica sono due momenti fondamentali e altamente formativi tanto che li consideriamo i punti cruciali della nostra associazione, ma di tanto in tanto sono anche momenti difficili e tesi da gestire e/o vivere. Come vivi il confronto con gli altri scrittori? E come la critica?
 
LUCA CRISTIANO: Vivo tranquillo, me lo sono guadagnato.
 
Hai un metodo, un segreto, un sistema speciale, che vuoi condividere con noi per aiutarci nello scrivere?
 
LUCA CRISTIANO: Non riesco a smettere, non mi ha mai sfiorato l’idea di non scrivere. Il metodo segreto è lavorare faticosamente perché ciò che scrivo sull’onda della furia immaginativa diventi comprensibile per gli altri e assuma una forma letteraria. Oltre a questo, bisogna anche pensare che, se i libri vuoi venderli, chi li compra non è al tuo servizio. Questa consapevolezza può essere la molla per tante cose, ognuno ci fa quello che vuole. Il segreto, forse, è non dimenticarselo.
Quando devo chiudere un libro a volte mi alzo un paio d’ore prima dell’ora in cui il mondo può reclamarmi al lavoro.
Anzi, riformulo: non ho segreti. Non capisco perché la gente voglia scrivere, se può evitarlo.
 
I partecipanti all’edizione di lunedì 18 ottobre dovranno scrivere un racconto, su tuo tema, in un massimo di 4000 caratteri ed entro quattro ore. Immaginati nei loro panni: alle 21 ti colleghi al forum per scoprire il tema e poi? Come organizzi la serata e come procedi (prima delle 21 e dopo)? Insomma, come cercheresti di superare la prova?
 
LUCA CRISTIANO: Cercherei di divertirmi e di fare sul serio. Cioè giocare, non scherzare. Scrivere è uno di quei campi nei quali, per riuscire, un adulto deve riuscire a essere serio quanto un bambino che gioca, se vuole fare qualcosa di decente.
 
Ora torna a immedesimarti nelle vesti di Guest Star: dopo qualche giorno riceverai quelli che si saranno distinti come i migliori racconti tra i tanti. Come immagini di affrontarli, leggerli e giudicarli? Su cosa punterai l’attenzione con maggiore intensità? Cosa deve fare uno scrittore per catturare la tua attenzione e farti considerare il tempo della lettura come ben speso?
 
LUCA CRISTIANO: Userò quella che Freud chiamava “attenzione sospesa”. Guarderò gli oggetti testuali che mi troverò davanti e aspetterò che mi rivelino la loro logica interna e il modello di mondo che sta alla base del loro funzionamento. Uno scrittore, per definizione, può fare quello che vuole, tranne imbrogliare e farsi dominare dai clichè.
 
Il tema da te scelto sarà il timone della serata di tutti coloro che vorranno affrontare la sfida di lunedì 18 ottobre: senza svelarcelo, vuoi darci qualche indizio a riguardo?
 
LUCA CRISTIANO: Guardate il soffitto, osservate le pareti.
 
Questa era l’ultima domanda, ti ringraziamo per le risposte e, una volta ancora, per la tua disponibilità!

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