Piccoli soprusi quotidiani (Antologia Digitale)
NB: nell’approcciarvi alla lettura di questi racconti tenete bene a mente che gli stessi sono stati scritti dai loro autori in un tempo molto limitato e con un limite di caratteri fissato a un massimo di quattromila. In seguito, gli autori non hanno potuto, da regolamento, operare correzioni. Perdonerete quindi eventuali refusi mentre potrete apprezzare la straordinaria capacità di creare queste storie dal nulla e in condizioni molto variabili che possono andare dai genitori che scrivono mentre cantano le ninne nanne ai pendolari che digitano dagli smartphone rientrando, la sera, dal lavoro. Pura potenza, insomma.
Guest star d’eccezione per la quinta tappa della Nona Era di Minuti Contati: Patrizia Rinaldi, l’autrice che, tra gli altri, ha dato i natali a Blanca le cui storie sono recentemente giunte sulla Rai grazie a una serie tv di successo. Impegnativo il tema scelto dalla Rinaldi: PICCOLI SOPRUSI QUOTIDIANI. Ottima la risposta degli autori e delle autrici di MC che hanno dato vita a un’edizione ricca di racconti di qualità con ben tredici testi capaci, qui tutti raccolti, di conquistarsi la finale.
Molto eterogenee le interpretazioni del tema. Ovviamente presenti i soprusi in ambito lavorativo, ma con tre proposte agli antipodi: se Agostino Langellotti ci mostra nel suo Belluca! le prepotenze operate da un capo verso un proprio dipendente ecco che in Tre mesi sono abbastanza di Andrea Lauro i ruoli si invertono mostrando un tipo di sopruso totalmente opposto. Infine, anche il protagonista de Il parcheggiatore di Leonardo Pigneri deve affrontare soprusi durante le sue ore lavorative, ma in questo caso i suoi aguzzini non sono capi o colleghi o sottoposti, bensì i propri clienti.
Molto presente, tra i finalisti, anche il mondo della scuola con ben quattro “rappresentanti”: se in Tutti in riga di Laura Brunelli lo studente protagonista percepisce la pesantezza di una situazione di cui si sente prigioniero, ecco che il bullismo la fa da padrone in Vessazione di Stefano Floccari (anche se in un modo che sfido a capire prima della sua conclusione), in Non mi calpestare di David Galligani (con una reazione forte alle angherie subite) e in Katia di Read_Only Morena (che non è ambientato a scuola, ma in un pulmino privato che porta gli studenti in classe).
Poco presente, a sorpresa, l’ambito famigliare rappresentato dal solo A fare la nanna di Luca Nesler in cui una madre impone un’educazione assai discutibile alla figlia. Sempre in famiglia è ambientato anche Le correnti gravitazionali di Davide Mannucci, ma qui i soprusi non sono operati da esseri viventi bensì dallo scorrere del tempo in un testo contraddistinto da una grande dolcezza.
Lavoro, scuola, famiglia, ma anche la follia come quella nei confronti di innocenti manichini da parte del protagonista de Chi è il re di questo regno? di Emiliano Maramonte, la condizione della donna nella storia affrontata in Nobiltà di Debora Dolci, il fantastico con un demone intento a torturare la propria vittima in Un’altra prospettiva di Giuliano Cannoletta e, infine, la tecnologia del futuro con la terribile domotica dalla quale vuole affrancarsi il protagonista de Amaro far niente di Dario Cinti.
Buona lettura con le storie degli autori e delle autrici di Minuti Contati!
Maurizio Bertino