Pulizia Necessaria
- chiara.rufino
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Pulizia Necessaria
Il secchio era pieno per metà e Thomas ci gettò dentro lo spazzolone, strofinando le setole contro i bordi. La sala era vuota e l’avevano chiamato con poco preavviso per pulire, come se non avesse una vita là fuori. Lavava i pavimenti per arrotondare la paga da cameriere e metteva i soldi da parte con estrema parsimonia, attendendo il giorno in cui avrebbe potuto permettersi un biglietto aereo per New York, diretto a Broadway.
Strigliò una prima volta le piastrelle e la maniglia del cestino rimbalzò contro il bordo, dando un ritmo che catturò Thomas.
Provò a ricrearlo e si ritrovò quasi sdraiato sul bagnato mentre era impegnato a catturare un suono ballabile.
“Non male ma puoi fare di meglio!”
Thomas lasciò il bastone e fissò il contenitore pieno d’acqua sconcertato; la porta si era aperta e una ragazza gli venne incontro suonando un paio di nacchere.
Thomas era ancora in ginocchio e lei improvvisò una coreografia: gli sottrasse l’oggetto e con con una mano suonava una nacchera e con l’altra lo faceva roteare.
Le finestre si aprirono e una serie di ragazzi entrò battendo il piede destro sul pavimento, rispondendo a quello che la donna continuava a dare senza sosta.
Thomas si arrese e, tolti i guanti e il grembiule, raggiunse la ragazza e, presa per il fianco destro, la fece roteare su sé stessa, recuperando il secchio e poggiandolo a terra prima di lanciarsi in uno sfrenato tango.
I ballerini li avevano circondati come in una cornice, rendendo la pista da ballo un cuore definito solo dalle loro sagome.
Thomas lanciò la ragazza dal’altro lato e lei, sfilandosi i tacchi, afferrò due dei ragazzi e partirono con un can can, con Thomas in ginocchio che muoveva il bacino in modo provocante.
La musica esplose finalmente dagli altoparlanti della sala conferenza e tutti lanciarono un urlo di gioia, continuando a ballare a ritmo e arrampicandosi sulle finestre.
“Ma insomma! Le sembra un comportamento da tenere sul posto di lavoro?”
L’anziana direttrice del Centro lo guardava con aria severa e batteva il piede sulla pozzanghera che Thomas aveva formato lanciando via il secchio.
Il ragazzo si ritrovò nel mondo reale, con i calzoni zuppi e insaponati e il posto di lavoro a rischio.
“Mi scusi. Finisco e le lascio la stanza come l’ha trovata.”
“Sarebbe meglio. Le toglierò qualcosa dalla paga, non permetto certe libertà sul lavoro.”
Lei uscì, lasciandolo a terra e consumato dal rimorso per essersi sfogato.
Si girò e notò che sotto un’ombra dei tavoli, appena accennata, c’era la sua immaginaria ballerina.
Le lanciò un bacio e, rassegnato, si rimise a pulire.
Strigliò una prima volta le piastrelle e la maniglia del cestino rimbalzò contro il bordo, dando un ritmo che catturò Thomas.
Provò a ricrearlo e si ritrovò quasi sdraiato sul bagnato mentre era impegnato a catturare un suono ballabile.
“Non male ma puoi fare di meglio!”
Thomas lasciò il bastone e fissò il contenitore pieno d’acqua sconcertato; la porta si era aperta e una ragazza gli venne incontro suonando un paio di nacchere.
Thomas era ancora in ginocchio e lei improvvisò una coreografia: gli sottrasse l’oggetto e con con una mano suonava una nacchera e con l’altra lo faceva roteare.
Le finestre si aprirono e una serie di ragazzi entrò battendo il piede destro sul pavimento, rispondendo a quello che la donna continuava a dare senza sosta.
Thomas si arrese e, tolti i guanti e il grembiule, raggiunse la ragazza e, presa per il fianco destro, la fece roteare su sé stessa, recuperando il secchio e poggiandolo a terra prima di lanciarsi in uno sfrenato tango.
I ballerini li avevano circondati come in una cornice, rendendo la pista da ballo un cuore definito solo dalle loro sagome.
Thomas lanciò la ragazza dal’altro lato e lei, sfilandosi i tacchi, afferrò due dei ragazzi e partirono con un can can, con Thomas in ginocchio che muoveva il bacino in modo provocante.
La musica esplose finalmente dagli altoparlanti della sala conferenza e tutti lanciarono un urlo di gioia, continuando a ballare a ritmo e arrampicandosi sulle finestre.
“Ma insomma! Le sembra un comportamento da tenere sul posto di lavoro?”
L’anziana direttrice del Centro lo guardava con aria severa e batteva il piede sulla pozzanghera che Thomas aveva formato lanciando via il secchio.
Il ragazzo si ritrovò nel mondo reale, con i calzoni zuppi e insaponati e il posto di lavoro a rischio.
“Mi scusi. Finisco e le lascio la stanza come l’ha trovata.”
“Sarebbe meglio. Le toglierò qualcosa dalla paga, non permetto certe libertà sul lavoro.”
Lei uscì, lasciandolo a terra e consumato dal rimorso per essersi sfogato.
Si girò e notò che sotto un’ombra dei tavoli, appena accennata, c’era la sua immaginaria ballerina.
Le lanciò un bacio e, rassegnato, si rimise a pulire.
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Re: Pulizia Necessaria
Ciao Chiara e bentornata a Minuti Contati! Tutto ok con i parametri, buona Vietti Edition!
Re: Pulizia Necessaria
"Lavava i pavimenti per arrotondare la paga da cameriere e metteva i soldi da parte con estrema parsimonia, attendendo il giorno in cui avrebbe potuto permettersi un biglietto aereo per New York, diretto a Broadway."
Il pretesto del tuo racconto è di una banalità pazzesca, eppure sei stata molto brava a declinarlo in maniera tutt'altro che scontata. Molto bene.
L'unica falla che trovo è che non è chiaro se mentre cade sbatte la testa e quindi sogna di ballare con la tizia oppure se semplicemente in una parentesi di lucida follia sogna ad occhi aperti di vivere un musical nel povero cessetto di un locale, che la forza della sua fantasia amplifica notevolmente (altrimenti tutta quella gente come ci starebbe?).
Interessante il Deus Ex Machina della titolare, che deve essere imparentata con Miranda Priestly o almeno la gemella di Grimilde, sennò non si spiega perchè debba decurtare lo stipendio ad un povero Cristo che fa doppia mansione dopo l'orario di chiusura.
Nel complesso lo trovo un ottimo esercizio, che poteva essere forse sviluppato un pelo meglio rileggendolo e limandolo, ma forse non hai avuto abbastanza tempo.
Sono curiosa di leggerti ancora!
4°_Primo posto fuori podio per te
Il pretesto del tuo racconto è di una banalità pazzesca, eppure sei stata molto brava a declinarlo in maniera tutt'altro che scontata. Molto bene.
L'unica falla che trovo è che non è chiaro se mentre cade sbatte la testa e quindi sogna di ballare con la tizia oppure se semplicemente in una parentesi di lucida follia sogna ad occhi aperti di vivere un musical nel povero cessetto di un locale, che la forza della sua fantasia amplifica notevolmente (altrimenti tutta quella gente come ci starebbe?).
Interessante il Deus Ex Machina della titolare, che deve essere imparentata con Miranda Priestly o almeno la gemella di Grimilde, sennò non si spiega perchè debba decurtare lo stipendio ad un povero Cristo che fa doppia mansione dopo l'orario di chiusura.
Nel complesso lo trovo un ottimo esercizio, che poteva essere forse sviluppato un pelo meglio rileggendolo e limandolo, ma forse non hai avuto abbastanza tempo.
Sono curiosa di leggerti ancora!
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#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!
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- chiara.rufino
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Re: Pulizia Necessaria
Sì, in realtà è tutto un megasogno ad occhi aperti, come ogni musical che si rispetti:).
Ammetto d'averlo scritto un pelo di fretta ma ormai l'idea era andata; non ti ho mai vista quindi benvenuta e grazie del commento costruttivo.
Ps: la vecchia è solo sadica perché amo farli sadici:D.
Ammetto d'averlo scritto un pelo di fretta ma ormai l'idea era andata; non ti ho mai vista quindi benvenuta e grazie del commento costruttivo.
Ps: la vecchia è solo sadica perché amo farli sadici:D.
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Re: Pulizia Necessaria
Ciao Chiara,
il tuo raconto mi è piaciuto, e il tuo ballerino doppiolavorista, che trova il ritmo sbattachiando il secchio dell'acqua e sogna di ballare a occhi aperti mi ha subito ispirato simpatia. Ci sta che uno che si fa un c..o così per raggiungere un obiettivo se lo sogni anche durante il lavoro. Forse non è l'idea del secolo, ma mi è piaciuto come l'hai raccontata. Tra l'altro, trovo che la parte centrale, quella del sogno, sia quella meglio riuscita. L'acqua c'è, anche se non è il "centro" del racconto, ma per quanto mi riguarda non è un problema.
Vedo qualche riga bianca di troppo, forse un copincolla un po' di corsa?
il tuo raconto mi è piaciuto, e il tuo ballerino doppiolavorista, che trova il ritmo sbattachiando il secchio dell'acqua e sogna di ballare a occhi aperti mi ha subito ispirato simpatia. Ci sta che uno che si fa un c..o così per raggiungere un obiettivo se lo sogni anche durante il lavoro. Forse non è l'idea del secolo, ma mi è piaciuto come l'hai raccontata. Tra l'altro, trovo che la parte centrale, quella del sogno, sia quella meglio riuscita. L'acqua c'è, anche se non è il "centro" del racconto, ma per quanto mi riguarda non è un problema.
Vedo qualche riga bianca di troppo, forse un copincolla un po' di corsa?
Re: Pulizia Necessaria
Grazie :) sono entrata con l'Eliselle Ediction :)
W le vecchie sadiche allora X'D
ps ADOROH il tuo avatar :D
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- chiara.rufino
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Re: Pulizia Necessaria
Calvin è quasi una religione ufficiale:D.
Non so se dovrò commentarti, in caso auguri!
Non so se dovrò commentarti, in caso auguri!
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Re: Pulizia Necessaria
<3 <3 <3
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- Andrea Partiti
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Re: Pulizia Necessaria
Ciao!
I sogni nei racconti mi irritano, ma quando sono sogni da musical bollywoodianovanno bene :D
La storia soffre perché non succede davvero molto a parte dirci che il protagonista ha un sogno e viene trattato male. In qualche modo mi aspettavo che qualcosa del sogno tornasse nella realtà, un accenno, una speranza per il povero cristo.
La sequenza di ballo è molto riuscita, perché (penso intenzionalmente) la descrivi in maniera molto libera per permettere a chi legge di montarci su quello che già conosce e può immaginare spontaneamente, non provi a imporci delle immagini che (forse) non abbiamo.
Penso che potrebbe migliorare ulteriormente lavorando sul ritmo delle frasi. Ci descrivi un ritmo molto vivace, ma le frasi con cui lo descrivi (da "Thomas lasciò il bastone" fino a "sulle finestre") hanno tutte una lunghezza molto simile, creano un appiattimento della storia che invece dovrebbe animarsi ancora di più. Proverei a spezzarle in frasi più brevi e semplici, variandone la lunghezza in maniera armoniosa, per vedere che effetto fa!
I sogni nei racconti mi irritano, ma quando sono sogni da musical bollywoodianovanno bene :D
La storia soffre perché non succede davvero molto a parte dirci che il protagonista ha un sogno e viene trattato male. In qualche modo mi aspettavo che qualcosa del sogno tornasse nella realtà, un accenno, una speranza per il povero cristo.
La sequenza di ballo è molto riuscita, perché (penso intenzionalmente) la descrivi in maniera molto libera per permettere a chi legge di montarci su quello che già conosce e può immaginare spontaneamente, non provi a imporci delle immagini che (forse) non abbiamo.
Penso che potrebbe migliorare ulteriormente lavorando sul ritmo delle frasi. Ci descrivi un ritmo molto vivace, ma le frasi con cui lo descrivi (da "Thomas lasciò il bastone" fino a "sulle finestre") hanno tutte una lunghezza molto simile, creano un appiattimento della storia che invece dovrebbe animarsi ancora di più. Proverei a spezzarle in frasi più brevi e semplici, variandone la lunghezza in maniera armoniosa, per vedere che effetto fa!
Re: Pulizia Necessaria
Ciao! Bello e molto piacevole, forse l'inizio potrebbe essere migliorato nella "consegna" delle informazioni sui suoi sogni di Broadway (ah, l'odiata info-dump a cui nessuno, me compreso, sfugge mai del tutto). L'immagine bollywoodiana c'è tutta, anche se "afferrò due dei ragazzi e partirono con un can can" costringe a uno sforzo in più per recuperare cognizione dell'immagine. La chiusa è molto carina anche se non ho capito se "appena accennata" è la ballerina o l'ombra, e la cosa mi ha un po' impedito di visualizzare al meglio l'immagine.
Re: Pulizia Necessaria
Ciao Chiara, ha un bel ritmo il tuo racconto, mi piace. È partito un po' in sordina, ma si è ripreso bene. Ho avuto l'impressione di assistere al promo di un film/musical con tanto di sottofondo e ritmi che cambiano, scene che di botto ti fanno atterrare nella realtà. Buona idea e l'acqua, pur non essendo di vitale importanza, fa la sua parte. Questa frase mi è parsa poco chiara:
"e una serie di ragazzi entrò battendo il piede destro sul pavimento, rispondendo a quello che la donna continuava a dare senza sosta." forse ti è sfuggito un "ritmo"...
Alla prossima!
"e una serie di ragazzi entrò battendo il piede destro sul pavimento, rispondendo a quello che la donna continuava a dare senza sosta." forse ti è sfuggito un "ritmo"...
Alla prossima!
- marco.roncaccia
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Re: Pulizia Necessaria
Ciao Chiara,
secondo me il punto forte del tuo racconto è la descrizione del sogno a occhi aperti, tanto che io, per gusto personale, taglierei la prima parte e partirei direttamente con le danze. C’è da dire che il sogno, ad occhi chiusi o aperti è un topos narrativo abusato e un terreno parecchio scivoloso, ma nel tuo caso ci può anche stare. Curerei di più la precisione del testo, sia dal punto di vista logico (l’interazione tra personaggi e oggetti in scena) sia da quello del ritmo (armonizzare di più la sequenza delle frasi). Un racconto migliorabile.
secondo me il punto forte del tuo racconto è la descrizione del sogno a occhi aperti, tanto che io, per gusto personale, taglierei la prima parte e partirei direttamente con le danze. C’è da dire che il sogno, ad occhi chiusi o aperti è un topos narrativo abusato e un terreno parecchio scivoloso, ma nel tuo caso ci può anche stare. Curerei di più la precisione del testo, sia dal punto di vista logico (l’interazione tra personaggi e oggetti in scena) sia da quello del ritmo (armonizzare di più la sequenza delle frasi). Un racconto migliorabile.
Re: Pulizia Necessaria
C'è molta energia nel sogno, mi piace. Anche il protagonista, così dimesso eppure ricco di fuoco, mi sembra riuscito. Ho tentennato sul tema, ma a parte che l'acqua è presente, riesco a vederlo lateralmente nel suo risvegliarsi nella realtà e capire che aveva fatto un gran "buco nell'acqua" o che comunque era "Acqua! Sei lontano dalla realta". Insomma, lo accetto. Verò è che si vede che l'hai scritto di corsa e che è migliorabile, però è genuino e "forte". Pollice tendente all'alto per me.
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