“Verso Giove e oltre l'infinito” - di Adriano Muzzi - DAY ONE
“Verso Giove e oltre l'infinito” - di Adriano Muzzi - DAY ONE
- No, scusate, forse non ho capito bene; mi state dicendo che siamo arrivati fino a Giove, dopo dieci anni di viaggio, spaccandoci i maroni con solitari, rhum e freccette, e adesso c’è un cavolo di polipo che si sta succhiando il gas del nostro aerostato?
Gli occhi del capitano sembravano rilasciare bagliori rossi mentre andava su e giù, calpestando con gli stivali neri la plancia dell’enorme dirigibile G. Marconi.
- Ha capito bene, signore, stiamo precipitando verso il centro di Giove, il mostro tentacolato non si muove dalla camera interna. Non c’è modo fi farlo uscire di lì.
- Avete provato a “dialogare” con lui?
- Sì, abbiamo mandato messaggi su tutte le frequenze radio; nulla, anzi le valvole dell’amplificatore hanno preso fuoco.
- Preso fuoco… - ripeté meccanicamente il capitano tormentandosi la barba folta.
- Getti di vapore bollente?
- Fatto, li ha inspirati come fossero fumenti all’eucaliptolo…
Il capitano guardò fuori dall’oblò: dense nubi di ammoniaca e idrogeno ruotavano vorticosamente intorno all’equatore formando bande orizzontali di colore bianco, rosso e marrone.
- La verità è che siete un manipolo di rammolliti; il viaggio a bassa gravità vi ha reso flaccidi nello spirito e nel corpo.
Tutti gli ufficiali presenti abbassarono lo sguardo, all'improvviso interessati al lucido degli stivali.
- Vado io da lui, maledizione! Vedremo chi è il vero duro.
Così dicendo, prese gli occhialoni da pilota, il cilindro, i guanti da manovra e una lancia elettrificata.
- Signore, le consiglio di indossare la tuta da esterno.
- No! Non sono una mammoletta, il polipetto deve vedermi nel pieno del mio vigore fisico. Passami il respiratore con la bombola.
Il corridoio di servizio era angusto e semibuio. Il capitano bestemmiò in vari tratti, finché finalmente giunse alla grande camera dell’areostato: un enorme pallone riempito di gas. Attivò la procedura di compensazione nella camera stagna e varcò la soglia dove l’aspettava l’alieno gioviano. Il capitano rimase sbalordito dall’enormità del polipo: occupava tutta la superficie come burro spalmato all'interno di una pagnotta, e aveva centinaia di tentacoli di tutte le misure e forme.
Alzò una mano in segno di saluto, poi disse:
- Ehi tu, mi capisci? Sei intelligente, o sei solo un pesce che vuole essere arpionato a dovere?
Così dicendo accese la lancia elettrica e avanzò verso quella che doveva essere la testa. Improvvisamente il mostro allungò decine di tentacoli e lo trasse a sé, immobilizzandolo.
- Ehi, brutta bestia cosa pensi di fare e… ehi, ma, ah… ma il tentacolo me lo stai mettendo nel c… ahaaa, però! Voi parlate così, è un modo per stabilire una connessioneee? Ahaaaa…
- Allora capitano, non ci ha ancora spiegato come è riuscito a convincere il mostro ad andarsene.
- Beh…
- Ha stabilito un contatto con lui?
- In un certo senso…
- Ma che le ha detto esattamente?
- Vai a farti fottere! Al lavoro!
Il capitano chiuse gli occhi, si leccò le labbra e sorrise sotto i baffi ancora viscidi.
Gli occhi del capitano sembravano rilasciare bagliori rossi mentre andava su e giù, calpestando con gli stivali neri la plancia dell’enorme dirigibile G. Marconi.
- Ha capito bene, signore, stiamo precipitando verso il centro di Giove, il mostro tentacolato non si muove dalla camera interna. Non c’è modo fi farlo uscire di lì.
- Avete provato a “dialogare” con lui?
- Sì, abbiamo mandato messaggi su tutte le frequenze radio; nulla, anzi le valvole dell’amplificatore hanno preso fuoco.
- Preso fuoco… - ripeté meccanicamente il capitano tormentandosi la barba folta.
- Getti di vapore bollente?
- Fatto, li ha inspirati come fossero fumenti all’eucaliptolo…
Il capitano guardò fuori dall’oblò: dense nubi di ammoniaca e idrogeno ruotavano vorticosamente intorno all’equatore formando bande orizzontali di colore bianco, rosso e marrone.
- La verità è che siete un manipolo di rammolliti; il viaggio a bassa gravità vi ha reso flaccidi nello spirito e nel corpo.
Tutti gli ufficiali presenti abbassarono lo sguardo, all'improvviso interessati al lucido degli stivali.
- Vado io da lui, maledizione! Vedremo chi è il vero duro.
Così dicendo, prese gli occhialoni da pilota, il cilindro, i guanti da manovra e una lancia elettrificata.
- Signore, le consiglio di indossare la tuta da esterno.
- No! Non sono una mammoletta, il polipetto deve vedermi nel pieno del mio vigore fisico. Passami il respiratore con la bombola.
Il corridoio di servizio era angusto e semibuio. Il capitano bestemmiò in vari tratti, finché finalmente giunse alla grande camera dell’areostato: un enorme pallone riempito di gas. Attivò la procedura di compensazione nella camera stagna e varcò la soglia dove l’aspettava l’alieno gioviano. Il capitano rimase sbalordito dall’enormità del polipo: occupava tutta la superficie come burro spalmato all'interno di una pagnotta, e aveva centinaia di tentacoli di tutte le misure e forme.
Alzò una mano in segno di saluto, poi disse:
- Ehi tu, mi capisci? Sei intelligente, o sei solo un pesce che vuole essere arpionato a dovere?
Così dicendo accese la lancia elettrica e avanzò verso quella che doveva essere la testa. Improvvisamente il mostro allungò decine di tentacoli e lo trasse a sé, immobilizzandolo.
- Ehi, brutta bestia cosa pensi di fare e… ehi, ma, ah… ma il tentacolo me lo stai mettendo nel c… ahaaa, però! Voi parlate così, è un modo per stabilire una connessioneee? Ahaaaa…
- Allora capitano, non ci ha ancora spiegato come è riuscito a convincere il mostro ad andarsene.
- Beh…
- Ha stabilito un contatto con lui?
- In un certo senso…
- Ma che le ha detto esattamente?
- Vai a farti fottere! Al lavoro!
Il capitano chiuse gli occhi, si leccò le labbra e sorrise sotto i baffi ancora viscidi.
Re: “Verso Giove e oltre l'infinito” - di Adriano Muzzi
Adriano, eccoti! Tutto ok con caratteri e tempo, buona Forlani Edition!
Ps: se domani sera vorrai scrivere un secondo racconto sul nuovo tema che svelerò alle 21 in punto potrai partecipare sia con questo che con quell'altro!
Ps: se domani sera vorrai scrivere un secondo racconto sul nuovo tema che svelerò alle 21 in punto potrai partecipare sia con questo che con quell'altro!
Re: “Verso Giove e oltre l'infinito” - di Adriano Muzzi - DAY ONE
Standing ovation di 45 minuti.
Ho letto un racconto eccezionale. Non c'è nulla di sensato, ma ha una coerenza unica. Bravissimo.
È una storia di fantascienza dell'800 con dei tratti trash che lob endono un racconto unico. Mi sono divertito paecchio a leggerlo.
Vorrei trovare un difetto, ma non c'è.
complimenti!!!
Ho letto un racconto eccezionale. Non c'è nulla di sensato, ma ha una coerenza unica. Bravissimo.
È una storia di fantascienza dell'800 con dei tratti trash che lob endono un racconto unico. Mi sono divertito paecchio a leggerlo.
Vorrei trovare un difetto, ma non c'è.
complimenti!!!
Re: “Verso Giove e oltre l'infinito” - di Adriano Muzzi - DAY ONE
Che dire, grazie tantissime Ceranu! 45 minuti di standing ovation non l'ho mai ricevuta in vita mia, nemmeno quando mi sono esibito in doppi carpiati sulle piste di pattinaggio in montagna :-))))
Ciaooo
Adriano
Ciaooo
Adriano
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Re: “Verso Giove e oltre l'infinito” - di Adriano Muzzi - DAY ONE
Ciao Adriano,
Quello del tuo racconto è un tipo di umorismo che non mi fa impazzire, ma questi sono gusti personali, il racconto è comunque ben congegnato e godibile.
Qualche appunto forse sull'ambientazione: non ho ben capito quanto siano vicini a Giove. Da una parte, sembra che siano arrivati più o meno alla superficie (ok, Giove è un pianeta gassoso e non ha una superficie, ma comunque sono abbastanza vicini perché un alieno salga a bordo), dall'altra parli delle nuvole intorno all'equatore (quindi, stanno vedendo il pianeta parecchio dall'alto).
Altro appunto minore: credo che per l'alieno che descrivi "polpo" sia più corretto di "polipo".
Quello del tuo racconto è un tipo di umorismo che non mi fa impazzire, ma questi sono gusti personali, il racconto è comunque ben congegnato e godibile.
Qualche appunto forse sull'ambientazione: non ho ben capito quanto siano vicini a Giove. Da una parte, sembra che siano arrivati più o meno alla superficie (ok, Giove è un pianeta gassoso e non ha una superficie, ma comunque sono abbastanza vicini perché un alieno salga a bordo), dall'altra parli delle nuvole intorno all'equatore (quindi, stanno vedendo il pianeta parecchio dall'alto).
Altro appunto minore: credo che per l'alieno che descrivi "polpo" sia più corretto di "polipo".
Re: “Verso Giove e oltre l'infinito” - di Adriano Muzzi - DAY ONE
Ciao Viviana,
grazie per il commento.
Come l'ho pensata io loro stanno galleggiando nell'atmosfera gassosa di Giove (magari dopo essersi staccati da un'astrovave madre più grande). Avevo letto tempo fa che sarebbe stato possibile esplorare Giove, che non ha superficie solida, con degli aerostati. Anche i polipi giganti fanno parte di ipotesi scientifiche di esseri che potrebbero vivere all'interno di questa atmosfera gioviana (galleggiando / volando).
Il dove esatto non l'ho pensato, ma tieni conto che l'atmosfera dovrebbe avere uno spessore di circa 1.000 KM.
Ciao
Adriano
grazie per il commento.
Come l'ho pensata io loro stanno galleggiando nell'atmosfera gassosa di Giove (magari dopo essersi staccati da un'astrovave madre più grande). Avevo letto tempo fa che sarebbe stato possibile esplorare Giove, che non ha superficie solida, con degli aerostati. Anche i polipi giganti fanno parte di ipotesi scientifiche di esseri che potrebbero vivere all'interno di questa atmosfera gioviana (galleggiando / volando).
Il dove esatto non l'ho pensato, ma tieni conto che l'atmosfera dovrebbe avere uno spessore di circa 1.000 KM.
Ciao
Adriano
- raffaele.marra
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Re: “Verso Giove e oltre l'infinito” - di Adriano Muzzi - DAY ONE
Un bel racconto, originale e coraggioso. Mi piace molto l'ambientazione a metà tra il fantascientifico e il marinaresco, con questi personaggi un po' grotteschi, un po' macchiette, che comunque risultano credibili (pur nella visione ironica e leggera del tutto) e assolutamente ben definiti. I tentacoli ci sono, in tutta la loro concretezza. Mi stavo chiedendo se ci fosse anche "il primo" tentacolo, quello che "non si scorda mai" imposto specificatamente dal contest. Poi ho capito in che misura il tentacolo è "il primo", e ho capito anche cosa indichi quell'"oltre l'infinito" che ora rischia di non farmi dormire tranquillo. Mi sono divertito un sacco (siamo tutti disposti a divertirci se il culo ce lo mette un altro), quindi chiudo dicendo che sei stato particolarmente bravo.
Re: “Verso Giove e oltre l'infinito” - di Adriano Muzzi - DAY ONE
Ciao Raffaele,
grazie per il commento e le belle parole.
In effetti il titolo (preso da un capitolo di 2001 odissea nello spazio) potrebbe far paura, oppure "aprire" nuovi orizzonti, dipende dai gusti :-))))
Ciao
Adriano
grazie per il commento e le belle parole.
In effetti il titolo (preso da un capitolo di 2001 odissea nello spazio) potrebbe far paura, oppure "aprire" nuovi orizzonti, dipende dai gusti :-))))
Ciao
Adriano
- raffaele.marra
- Messaggi: 397
Re: “Verso Giove e oltre l'infinito” - di Adriano Muzzi - DAY ONE
Ovviamente avevo riconosciuto la citazione da "2001", ma facevo di tutto per non pensare al monolito nero. Sai com'è, un tentacolo potrebbe pure piacere a qualcuno. Quello spigoloso monolito, invece, temo proprio di no...
- patty.barale
- Messaggi: 349
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Re: “Verso Giove e oltre l'infinito” - di Adriano Muzzi - DAY ONE
bravo!
costruzione perfetta, personaggi ben delineati e caratterizzati... risate garantite!
costruzione perfetta, personaggi ben delineati e caratterizzati... risate garantite!
Re: “Verso Giove e oltre l'infinito” - di Adriano Muzzi - DAY ONE
Grazie Patty!
Sono contento ti sia piaciuto :-)))
Buona edizione!
Ciao
Adriano
Sono contento ti sia piaciuto :-)))
Buona edizione!
Ciao
Adriano
- giuseppe.gangemi
- Messaggi: 165
Re: “Verso Giove e oltre l'infinito” - di Adriano Muzzi - DAY ONE
Ciao Adriano,
racconto che mi piace molto soprattutto per i suoi aspetti trash.
Trovo buona l'ambientazione e l'umorismo.
Personaggi e mostro sono ben tratteggiati.
Mi sembra una versione di Balle spaziali versione steampunk.
Per certi aspetti il tuo protagonista mi ricorda Zapp Brannigan di Futurama.
Non ho nessun suggerimento da darti per migliorare il testo.
Tema rispettato.
racconto che mi piace molto soprattutto per i suoi aspetti trash.
Trovo buona l'ambientazione e l'umorismo.
Personaggi e mostro sono ben tratteggiati.
Mi sembra una versione di Balle spaziali versione steampunk.
Per certi aspetti il tuo protagonista mi ricorda Zapp Brannigan di Futurama.
Non ho nessun suggerimento da darti per migliorare il testo.
Tema rispettato.
- Andreacrux
- Messaggi: 75
Re: “Verso Giove e oltre l'infinito” - di Adriano Muzzi - DAY ONE
Ciao Adry666
ho letto il tuo racconto con grande piacere ed interesse. Ho visto anche le reazioni entusiaste di quasi tutti gli altri che hanno commentato prima di me.
Bene, devo assolutamente complimentarmi con te perché nella descrizione dell'avvicinamento a Giove e delle prime scaramucce con il polipo (va benissimo per me, non capisco perché in molti si ostinino a correggere un termine presente nel dizionario italiano ma sarò ignorante io visto che l'ho usato anche io nel mio racconto) raggiungi dei picchi invidiabili che mi hanno ricordato racconti come Cronache marziane di Ray Bradbury. Bellissime nella loro semplicità e potere immaginativo espressioni come "li ha inspirati come fossero fumenti all’eucaliptolo", oppure "dense nubi di ammoniaca e idrogeno ruotavano vorticosamente intorno all’equatore formando bande orizzontali di colore bianco, rosso e marrone".
Inizi a perdere qualche colpo secondo me quando parli del polipo spalmato come burro nel pane (eccessivo) per continuare con l'incontro erotico del terzo tipo :) Una comicità sicura, che tu hai chiaramente voluto dall'inizio, che è geniale ma purtroppo ha fatto fallire la mia voglia di seria fantascienza.
Complimenti ancora per le tue capacità.
ho letto il tuo racconto con grande piacere ed interesse. Ho visto anche le reazioni entusiaste di quasi tutti gli altri che hanno commentato prima di me.
Bene, devo assolutamente complimentarmi con te perché nella descrizione dell'avvicinamento a Giove e delle prime scaramucce con il polipo (va benissimo per me, non capisco perché in molti si ostinino a correggere un termine presente nel dizionario italiano ma sarò ignorante io visto che l'ho usato anche io nel mio racconto) raggiungi dei picchi invidiabili che mi hanno ricordato racconti come Cronache marziane di Ray Bradbury. Bellissime nella loro semplicità e potere immaginativo espressioni come "li ha inspirati come fossero fumenti all’eucaliptolo", oppure "dense nubi di ammoniaca e idrogeno ruotavano vorticosamente intorno all’equatore formando bande orizzontali di colore bianco, rosso e marrone".
Inizi a perdere qualche colpo secondo me quando parli del polipo spalmato come burro nel pane (eccessivo) per continuare con l'incontro erotico del terzo tipo :) Una comicità sicura, che tu hai chiaramente voluto dall'inizio, che è geniale ma purtroppo ha fatto fallire la mia voglia di seria fantascienza.
Complimenti ancora per le tue capacità.
Re: “Verso Giove e oltre l'infinito” - di Adriano Muzzi - DAY ONE
Racconto molto particolare, estremamente coerente al suo interno. Hai il pregio di mantenere sempre un certo tono e di non tradirlo mai. Fino a Giove su un pallone aerostatico, siamo dalle parti di Verne. Un alieno maniaco sessuale cui il capitano deve soddisfare determinati appetiti, qui siamo nel trash puro. E le due anime si integrano bene, o perlomeno le fai integrare bene. Ben affrontato il tema, molto originale e, anche qui, estremamente trash. Non arrivo al pollice su perché il finale non mi ha convinto al 100%, mi sembra potrebbe essere più "chiaro", non so se sono stato chiaro :) In ogni caso, pollice quasi su.
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