Guarda come dondolo principescamente
- giuseppe.gangemi
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Guarda come dondolo principescamente
Su asteroide Medina era una bella giornata, ma quel giorno la quasi totalità di quei beduini spaziali avrebbe preferito veder ghiacciare la propria barba su Novgorod 6.
La strada che conduceva al palazzo dalle cupole dorate era percorsa da una lunga fila di gente che recava con sé una gran quantità di doni: scimitarre al plasma, iene piangenti e turbanti dell'invisibilità.
Ai lati del serpentone umano era schierata la guardia reale pronta a intervenire per evitare che la gente potesse tornare indietro e non consegnare il proprio dono.
Assad e suo figlio viaggiavano su un carretto tirato da una coppia di asinelli zoppicanti. La fila davanti a loro sembrava non finire mai e avrebbero varcato i portoni del palazzo solo in serata.
"Guarda papà" disse il piccolo Faruk indicando con la mano le torri del palazzo reale. Piccoli puntini neri cadevano sbracciandosi disperati.
"Cosa abbiamo fatto per meritarci un simile principino" disse Assad prendendosi a schiaffi.
"Non si disperi signore" disse una voce dietro di loro: era un uomo incappucciato e con una lunga tunica nera. "Un altro presente, il suo e il principino vedrà le cose in modo migliore, da un altra prospettiva", ridacchiò l'uomo.
"Il mio regalo?" domandò con stupore Assad.
"Sì" rispose l'incappucciato.
La sera i tre entrarono a palazzo con un nutrito gruppo di gente.
Al principino non piaceva nessuno dei regali e condannava la gente alla defenestrazione.
Assad si fece avanti con timore e consegnò il proprio dono.
"Un cammello a dondolo" disse con disprezzo il principino pronto a sentenziare un altra condanna.
"È magico, lo provi" disse l'incappucciato affiancandosi ad Assad.
"Magico?" domandò il principino e salì in groppa al suo dono.
L'incappucciato schioccò le dita, il cammello si animò, dondolò e il principino fu catapultato fuori da palazzo frantumando un finestrone dai vetri colorati.
La strada che conduceva al palazzo dalle cupole dorate era percorsa da una lunga fila di gente che recava con sé una gran quantità di doni: scimitarre al plasma, iene piangenti e turbanti dell'invisibilità.
Ai lati del serpentone umano era schierata la guardia reale pronta a intervenire per evitare che la gente potesse tornare indietro e non consegnare il proprio dono.
Assad e suo figlio viaggiavano su un carretto tirato da una coppia di asinelli zoppicanti. La fila davanti a loro sembrava non finire mai e avrebbero varcato i portoni del palazzo solo in serata.
"Guarda papà" disse il piccolo Faruk indicando con la mano le torri del palazzo reale. Piccoli puntini neri cadevano sbracciandosi disperati.
"Cosa abbiamo fatto per meritarci un simile principino" disse Assad prendendosi a schiaffi.
"Non si disperi signore" disse una voce dietro di loro: era un uomo incappucciato e con una lunga tunica nera. "Un altro presente, il suo e il principino vedrà le cose in modo migliore, da un altra prospettiva", ridacchiò l'uomo.
"Il mio regalo?" domandò con stupore Assad.
"Sì" rispose l'incappucciato.
La sera i tre entrarono a palazzo con un nutrito gruppo di gente.
Al principino non piaceva nessuno dei regali e condannava la gente alla defenestrazione.
Assad si fece avanti con timore e consegnò il proprio dono.
"Un cammello a dondolo" disse con disprezzo il principino pronto a sentenziare un altra condanna.
"È magico, lo provi" disse l'incappucciato affiancandosi ad Assad.
"Magico?" domandò il principino e salì in groppa al suo dono.
L'incappucciato schioccò le dita, il cammello si animò, dondolò e il principino fu catapultato fuori da palazzo frantumando un finestrone dai vetri colorati.
Re: Guarda come dondolo principescamente
Tutto ok con i parametri, buona CENTESIMA EDIZIONE, Giuseppe!
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Re: Guarda come dondolo principescamente
Bell'idea, ma in tutta onestà, lo svolgimento non mi convince. Al di là dello stile a volte manchevole e assetato di punteggiatura
il fulcro del racconto è buttato lì dal nulla, in un esempio letterale dell'A wizard did it usato a caso senza spunti, connessioni narrative, motivazioni effettivamente drammatiche, personali e non generiche. Il testo così com'è si riduce a: C'è un principino viziato, un mago lo butta fuori da una finestra. Certo, il buttarlo fuori dalla finestra è tematico rispetto al peccato del principe, ma non si va più in là di così.
Per me serve lavorarci sopra.
Ai lati del serpentone umano era schierata la guardia reale pronta a intervenire per evitare che la gente potesse tornare indietro e non consegnare il proprio dono.
Assad e suo figlio viaggiavano su un carretto tirato da una coppia di asinelli zoppicanti. La fila davanti a loro sembrava non finire mai e avrebbero varcato i portoni del palazzo solo in serata.
il fulcro del racconto è buttato lì dal nulla, in un esempio letterale dell'A wizard did it usato a caso senza spunti, connessioni narrative, motivazioni effettivamente drammatiche, personali e non generiche. Il testo così com'è si riduce a: C'è un principino viziato, un mago lo butta fuori da una finestra. Certo, il buttarlo fuori dalla finestra è tematico rispetto al peccato del principe, ma non si va più in là di così.
Per me serve lavorarci sopra.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.
- giuseppe.gangemi
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Re: Guarda come dondolo principescamente
Ciao Daniel, grazie per il commento. Concordo con quello che hai scritto.
Re: Guarda come dondolo principescamente
in questo racconto è da premiare soprattutto l'interpetazione non immediata di "presente" inteso come regalo inve che come momento temporale (come è stato fatto da quasi tutti). per il resto non ci vedo molto di organico: una lunga introduzione in cui si presenta questa ambintazione "mille e una notte nello spazio" che poi non ha alcuna rilevanza nello svolgimento della vicenda, poi una veloce risoluzione finale con (letteralmente) uno schiocco di dita. non c'è una vera storia, solo un quadro iniziale e un'immagine finale. peraltro per quanto detestabile da lettore non sento che la defenestrazione del principe fosse meritata, un po' mi dispiace anche!
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unknown to millions
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Re: Guarda come dondolo principescamente
Ciao, Giuseppe!
Il tuo racconto si avvicina ad una fiaba per bambini e ricorda un po’ la storia del sarto che confezionò al re troppo esigente un abito all’ultimissima moda creato con una stoffa invisibile.
Avevi a disposizione ancora parecchi caratteri ed è un peccato che tu non li abbia sfruttati perché effettivamente, così com’è, la conclusione risulta parecchio affrettata. Si potrebbe insistere di più sul momento del ricevimento dei tre a corte concludendo una serie di insolenze del principe con la sua defenestrazione. Aiuterebbe a rendere il principe ancora più antipatico al lettore.
Alla prossima!
Il tuo racconto si avvicina ad una fiaba per bambini e ricorda un po’ la storia del sarto che confezionò al re troppo esigente un abito all’ultimissima moda creato con una stoffa invisibile.
Avevi a disposizione ancora parecchi caratteri ed è un peccato che tu non li abbia sfruttati perché effettivamente, così com’è, la conclusione risulta parecchio affrettata. Si potrebbe insistere di più sul momento del ricevimento dei tre a corte concludendo una serie di insolenze del principe con la sua defenestrazione. Aiuterebbe a rendere il principe ancora più antipatico al lettore.
Alla prossima!
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Re: Guarda come dondolo principescamente
Ciao Giuseppe,
il tuo racconto mi ha fatto pensare a le mille e una notte, ai re magi che portano doni e a una favola - di cui non ricordo il titolo - in cui una principessa fa uccidere tutti quelli che le portano un dono non gradito. A parte questo mix di sensazioni, in effetti il racconto meriterebbe di essere sviluppato in maniera un po' più approfondita. Così com'è c'è poco a parte il gioco di parole col tema, e in effetti finora sei stato l'unico a sfruttarlo con una declinazione non legata al tempo.
Però, il titolo mi piace un casino.
il tuo racconto mi ha fatto pensare a le mille e una notte, ai re magi che portano doni e a una favola - di cui non ricordo il titolo - in cui una principessa fa uccidere tutti quelli che le portano un dono non gradito. A parte questo mix di sensazioni, in effetti il racconto meriterebbe di essere sviluppato in maniera un po' più approfondita. Così com'è c'è poco a parte il gioco di parole col tema, e in effetti finora sei stato l'unico a sfruttarlo con una declinazione non legata al tempo.
Però, il titolo mi piace un casino.
Re: Guarda come dondolo principescamente
L'idea è bella, l'immagine che crei è forte e intrigante, molto colorata, però lo sviluppo non è sufficiente, anzi sembra quasi mancare. Presenti la situazione, introduci lo strano personaggio dell'uomo incappucciato che non si capisce bene cosa faccia e poi ci porti alla conclusione (altra bella immagine) senza colpo ferire. Empatia bassissima, corpo del racconto mancante. Da sviluppare senz'altro perché ha notevoli potenzialità.
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Re: Guarda come dondolo principescamente
Guarda come dondolo principescamente, di Giuseppe Gangemi
Una possibile buona idea banalizzata da uno sviluppo troppo frettoloso. Anzitutto “ la guardia reale pronta a intervenire per evitare che la gente potesse tornare indietro e non consegnare il proprio dono”. Be', se non volevano consegnare il dono potevano starsene a casa loro. Volevi dire che erano obbligati a presentarsi con un dono? Allora la forma usata è sbagliata. Poi: “Al principino non piaceva nessuno dei regali e condannava la gente alla defenestrazione.” Sterminio dell'intero popolo? Grottesco. Un minimo di selezione lasciaglielo. Infine: “L'incappucciato schioccò le dita, ...”. E no, il deus ex machina risparmiacelo. Consiglio: il principino annoiato riceve senza entusiasmo i doni iperbolici (“scimitarre al plasma, iene piangenti e turbanti dell'invisibilità”). Motivare le eventuali condanne alla defenestrazione. Riacquista umanità col cammello a dondolo, lo cavalca così sfrenatamente da volare fuori dalla finestra per l'entusiasmo. Una trama esile come questa richiede però uno stile e uno sviluppo perfetto.
Una possibile buona idea banalizzata da uno sviluppo troppo frettoloso. Anzitutto “ la guardia reale pronta a intervenire per evitare che la gente potesse tornare indietro e non consegnare il proprio dono”. Be', se non volevano consegnare il dono potevano starsene a casa loro. Volevi dire che erano obbligati a presentarsi con un dono? Allora la forma usata è sbagliata. Poi: “Al principino non piaceva nessuno dei regali e condannava la gente alla defenestrazione.” Sterminio dell'intero popolo? Grottesco. Un minimo di selezione lasciaglielo. Infine: “L'incappucciato schioccò le dita, ...”. E no, il deus ex machina risparmiacelo. Consiglio: il principino annoiato riceve senza entusiasmo i doni iperbolici (“scimitarre al plasma, iene piangenti e turbanti dell'invisibilità”). Motivare le eventuali condanne alla defenestrazione. Riacquista umanità col cammello a dondolo, lo cavalca così sfrenatamente da volare fuori dalla finestra per l'entusiasmo. Una trama esile come questa richiede però uno stile e uno sviluppo perfetto.
- Emilia Bifano
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Re: Guarda come dondolo principescamente
Mi piace davvero molto il titolo del tuo racconto. Detto ciò ho apprezzato questa idea e anche il tono che richiama un po' quello di una favola. Detto ciò, non credo che tu abbia esaurito tutto il potenziale della storia. I periodi sono lunghi e a volte si fatica a leggerli al primo colpo. Il corpo del racconto è troppo asciutto ma mettendoci nuovamente mano si potrebbe migliorare molto. Buon lavoro!
Emilia Bifano
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Re: Guarda come dondolo principescamente
Ciao Giuseppe
Un racconto che lascia poco. La storia è ridotta al minimo: il principe è cattivo arriva uno sconosciuto e lo defenestra col cavallino.
Non riesco ad empatizzare con nessuno dei personaggi, tutto si svolge in fretta.
Mettici un po di introspezione, l'idea di base e l'ambientazione sono buone ma il brano da rivedere.
Un racconto che lascia poco. La storia è ridotta al minimo: il principe è cattivo arriva uno sconosciuto e lo defenestra col cavallino.
Non riesco ad empatizzare con nessuno dei personaggi, tutto si svolge in fretta.
Mettici un po di introspezione, l'idea di base e l'ambientazione sono buone ma il brano da rivedere.
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