CHE SIA L'ULTIMA VOLTA
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CHE SIA L'ULTIMA VOLTA
CHE SIA L’ULTIMA VOLTA
Di Alexandra Fischer
− Che sia l’ultima volta.
La voce inferocita, di uomo giovane, risuonò per la cantina immersa nell’ombra.
Lo scalpiccio dei piedi calzati nei sandali estivi aggiungeva un’enfasi inquietante alla collera concentrata nel grido.
In cantina c’erano alcune botti messe in fila contro il muro.
− Ora verrò lì e ti farò passare la voglia di disobbedirmi. Se ti dico no, è no.
Si avvicinò all’ultima botte e allungò il collo.
La bambina uscì tremante dal nascondiglio: − Volevo solo giocare.
Lui le diede un’occhiata colma di disapprovazione, per nulla impietosito dai lacrimoni che scendevano dagli occhi nocciola come i suoi a bagnare le guance lentigginose.
Aveva le mani nascoste dietro la schiena e il grembiulino smanicato pieno di strappi e macchie.
Tese la mano: − Restituisci.
Lei tremante, tolse le mani da dietro la schiena e gli tese la trottola con la ruota solare, e figure alate nell’atto di attraversare porte.
Lui l’afferrò: − Spera che non ti abbia seguito nessuno, sorellina.
Una voce demoniaca dietro di lui ridacchiò: −Le ultime parole famose.
Di Alexandra Fischer
− Che sia l’ultima volta.
La voce inferocita, di uomo giovane, risuonò per la cantina immersa nell’ombra.
Lo scalpiccio dei piedi calzati nei sandali estivi aggiungeva un’enfasi inquietante alla collera concentrata nel grido.
In cantina c’erano alcune botti messe in fila contro il muro.
− Ora verrò lì e ti farò passare la voglia di disobbedirmi. Se ti dico no, è no.
Si avvicinò all’ultima botte e allungò il collo.
La bambina uscì tremante dal nascondiglio: − Volevo solo giocare.
Lui le diede un’occhiata colma di disapprovazione, per nulla impietosito dai lacrimoni che scendevano dagli occhi nocciola come i suoi a bagnare le guance lentigginose.
Aveva le mani nascoste dietro la schiena e il grembiulino smanicato pieno di strappi e macchie.
Tese la mano: − Restituisci.
Lei tremante, tolse le mani da dietro la schiena e gli tese la trottola con la ruota solare, e figure alate nell’atto di attraversare porte.
Lui l’afferrò: − Spera che non ti abbia seguito nessuno, sorellina.
Una voce demoniaca dietro di lui ridacchiò: −Le ultime parole famose.
- eleonora.rossetti
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Re: CHE SIA L'ULTIMA VOLTA
Ciao Alexandra! Tutto nei parametri anche per te, buona Summer Short Edition!
Uccidi scrivendo.
Re: CHE SIA L'ULTIMA VOLTA
Alexandra,
Sebbene non debba valutare io il tuo racconto, avendolo letto non posso che dirti quanto mi sia piaciuto!
Mi ha spiazzato dall'inizio alla fine, ogni volta pensavo di aver capito personaggi e situazioni e invece ogni parola mi ha trasportato in un caleidoscopio che basta toccarlo per far cambiare tutto.
Geniale la decrizione della trottola, ho sofferto a non averla anche io, semplicemente divina.
E la conclusione è perfetta, inquietante e divertente al tempo stesso.
Complimenti, per me è assolutamente da podio
Sebbene non debba valutare io il tuo racconto, avendolo letto non posso che dirti quanto mi sia piaciuto!
Mi ha spiazzato dall'inizio alla fine, ogni volta pensavo di aver capito personaggi e situazioni e invece ogni parola mi ha trasportato in un caleidoscopio che basta toccarlo per far cambiare tutto.
Geniale la decrizione della trottola, ho sofferto a non averla anche io, semplicemente divina.
E la conclusione è perfetta, inquietante e divertente al tempo stesso.
Complimenti, per me è assolutamente da podio
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Re: CHE SIA L'ULTIMA VOLTA
Ciao Sirimedho, grazie, sei troppo buono. L'ho scritto in un'ottica molto basata sul mio quotidiano, stufa di figure da svampita, mi sono rimproverata da sola e ho inventato la storia. Di qui, il titolo maiuscolo (mi sono rimproverata da sola). La prossima volta mi allineerò agli altri (tutti con l'uso corretto dei caratteri). Tu sei migliore di me. E ti leggerò volentieri (ho già apprezzato le tue capacità di giocare con le trame nel Laboratorio).
Re: CHE SIA L'ULTIMA VOLTA
Rimango spiazzato da questo racconto.
Il tema c’è senza dubbio e quello va benissimo.
Lo stile: a gusto personale l’ho trovato un po’ troppo pieno di virgole e aggettivi ma qui entra in campo la mia perplessità, ossia che forse non ho capito la storia e allora devo sospendere un attimo il giudizio.
La bambina ha rubato una trottola, ma la ruota solare? C’è qualcosa che non capisco, come il finale…chi l’ha seguita?
Insomma sono confuso ahah, ci devo riflettere.
Il tema c’è senza dubbio e quello va benissimo.
Lo stile: a gusto personale l’ho trovato un po’ troppo pieno di virgole e aggettivi ma qui entra in campo la mia perplessità, ossia che forse non ho capito la storia e allora devo sospendere un attimo il giudizio.
La bambina ha rubato una trottola, ma la ruota solare? C’è qualcosa che non capisco, come il finale…chi l’ha seguita?
Insomma sono confuso ahah, ci devo riflettere.
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Re: CHE SIA L'ULTIMA VOLTA
Ciao Il Calmo. Ti spiego: la ruota solare è un ornamento della trottola. La bambina è stata seguita da un demone (perché la trottola serve a evocarli e anche a viaggiare nel loro mondo).
- Gabriele Dolzadelli
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Re: CHE SIA L'ULTIMA VOLTA
Ciao Alexandra.
Il tuo racconto scorre molto bene. Per quanto riguarda lo stile eliminerei soltanto qualche aggettivo di troppo per renderlo ancora più fluido. Per esempio parlare dei passi di piedi calzati da sandali estivi è eccessivo e aggiungono poco alla storia appesantendo la frase.
Noto con piacere che a questo giro hai osato di più rispetto ai racconti precedenti, creando un piccolo inconveniente che ribalta la situazione e porta a un bel climax. Forse, però, erano troppo pochi i caratteri e non ti hanno permesso di spiegarlo al meglio. Comunque, continua così.
Il tuo racconto scorre molto bene. Per quanto riguarda lo stile eliminerei soltanto qualche aggettivo di troppo per renderlo ancora più fluido. Per esempio parlare dei passi di piedi calzati da sandali estivi è eccessivo e aggiungono poco alla storia appesantendo la frase.
Noto con piacere che a questo giro hai osato di più rispetto ai racconti precedenti, creando un piccolo inconveniente che ribalta la situazione e porta a un bel climax. Forse, però, erano troppo pochi i caratteri e non ti hanno permesso di spiegarlo al meglio. Comunque, continua così.
- Emiliano Maramonte
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Re: CHE SIA L'ULTIMA VOLTA
Ciao Alexandra, lieto di leggerti ancora!
Allora, sono rimasto entusiasta del racconto. Mi hai preso per mano dall'inizio e mi hai condotto benissimo in una situazione da thriller/horror definita con pochi tocchi, ma molto efficace. Mi sono anche intenerito quando si è rivelata la bambina in lacrime, e siccome ho una figlia di 4 anni e mezzo, leggendo la tua descrizione mi si è stretto il cuore. Quindi promuovo questa tua capacità di dipingere emozioni. Mi sono raffreddato sul finale. L'ho dovuto rileggere almeno cinque volte per cercare di estrarre significati attinenti e, soprattutto, per capire come si chiudesse il cerchio della trama. Ho avuto grosse difficoltà, almeno fino alla tua spiegazione. E mi è subito venuto in mente Barker col suo celeberrimo cubo di Lemarchand della saga di Hellraiser... nel tuo racconto, quindi, c'è qualcosa di simile, anche se meno sanguinario.
In conclusione, peccato per il finale monco (ma potrei anche capirti, visto che stavolta i caratteri a disposizione erano davvero pochini), però complessivamente un racconto che mi è piaciuto non poco. Tema centratissimo.
In bocca al lupo!
Emiliano.
Allora, sono rimasto entusiasta del racconto. Mi hai preso per mano dall'inizio e mi hai condotto benissimo in una situazione da thriller/horror definita con pochi tocchi, ma molto efficace. Mi sono anche intenerito quando si è rivelata la bambina in lacrime, e siccome ho una figlia di 4 anni e mezzo, leggendo la tua descrizione mi si è stretto il cuore. Quindi promuovo questa tua capacità di dipingere emozioni. Mi sono raffreddato sul finale. L'ho dovuto rileggere almeno cinque volte per cercare di estrarre significati attinenti e, soprattutto, per capire come si chiudesse il cerchio della trama. Ho avuto grosse difficoltà, almeno fino alla tua spiegazione. E mi è subito venuto in mente Barker col suo celeberrimo cubo di Lemarchand della saga di Hellraiser... nel tuo racconto, quindi, c'è qualcosa di simile, anche se meno sanguinario.
In conclusione, peccato per il finale monco (ma potrei anche capirti, visto che stavolta i caratteri a disposizione erano davvero pochini), però complessivamente un racconto che mi è piaciuto non poco. Tema centratissimo.
In bocca al lupo!
Emiliano.
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Re: CHE SIA L'ULTIMA VOLTA
Ciao Gabriele, grazie per avermi messo in guardia dalle frase appesantite da aggettivi (devo starci attenta). Mi dispiace per il finale troncato e certe imprecisioni (scusa). Sono contenta che la storia ti sia piaciuta.
Ciao Megagenius, sono contenta di averti intenerito con il personaggio della piccola, un po' meno di averti torturato così tanto per estrapolare il finale monco. Per il resto, grazie e vedrò di far meglio in avvenire.
Ciao Megagenius, sono contenta di averti intenerito con il personaggio della piccola, un po' meno di averti torturato così tanto per estrapolare il finale monco. Per il resto, grazie e vedrò di far meglio in avvenire.
Re: CHE SIA L'ULTIMA VOLTA
L'unico, grosso, problema di questo racconto è la mancata semina. I pochi caratteri disponibili dovevi utilizzarli non per puntare l'attenzione su scarpette e grembiule, ma per fornire indicazioni sul contesto in modo da introdurre il lettore alla tua idea e a ciò che rappresentava la trottola. ATTENZIONE: non sto sostenendo che dovevi spiegarla, ma contestualizzarla. Allo stato attuale, invece, si arriva al finale dovendo riempire da soli non dei buchi che si sono aperti qua e là, ma un unico e fondamentale buco intorno al quale hai strutturato l'intero racconto.
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Re: CHE SIA L'ULTIMA VOLTA
Ciao Peter 7413, grazie della dritta sulla descrizione sbagliata (ho capito cosa vuoi dire a proposito della trottola, avrei dovuto mostrare i suoi effetti sull'ambiente e non l'abbigliamento della piccola, andata a rubarla in solaio).
Re: CHE SIA L'ULTIMA VOLTA
Ciao Alexandra,
piacere di conoscerti. Ci sono un bel po’ di limature da fare, perché molte informazioni, descrizioni, formule che usi appesantiscono il racconto, lo rendono meno essenziale. L’essenzialità, in generale, serve a tutti, ma in certi pezzi serve più che in altri. Anche la punteggiatura può farsi più incisiva. A parte queste faccende stilistiche, di cui dovrò tenere conto, devo dire che l’idea è intrigante e il finale a effetto, che strizza l’occhio al contest, riuscito.
In bocca al lupo!
piacere di conoscerti. Ci sono un bel po’ di limature da fare, perché molte informazioni, descrizioni, formule che usi appesantiscono il racconto, lo rendono meno essenziale. L’essenzialità, in generale, serve a tutti, ma in certi pezzi serve più che in altri. Anche la punteggiatura può farsi più incisiva. A parte queste faccende stilistiche, di cui dovrò tenere conto, devo dire che l’idea è intrigante e il finale a effetto, che strizza l’occhio al contest, riuscito.
In bocca al lupo!
Re: CHE SIA L'ULTIMA VOLTA
Ciao Alexandra,
di questo racconto mi è piaciuto tutto! Lo stile carico a me non ha dato fastidio e mi è piaciuto molto che invece di dare qualche indizio in più sulla trottola tu abbia preferito concentrarti sui due fratelli: sono riuscita a immaginarmi perfettamente la scena grazie alle descrizioni così dettagliate. Per questo motivo, anzi, lo stile l'ho trovato funzionale. Anche il finale mi è piaciuto: fa sorridere, ma con un brividino lungo la schiena. Ti segnalo solo un paio di ripetizioni, del tutto giustificate visto il poco tempo per le riletture.
Alla prossima!
di questo racconto mi è piaciuto tutto! Lo stile carico a me non ha dato fastidio e mi è piaciuto molto che invece di dare qualche indizio in più sulla trottola tu abbia preferito concentrarti sui due fratelli: sono riuscita a immaginarmi perfettamente la scena grazie alle descrizioni così dettagliate. Per questo motivo, anzi, lo stile l'ho trovato funzionale. Anche il finale mi è piaciuto: fa sorridere, ma con un brividino lungo la schiena. Ti segnalo solo un paio di ripetizioni, del tutto giustificate visto il poco tempo per le riletture.
Alla prossima!
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Re: CHE SIA L'ULTIMA VOLTA
Ciao Francesco, sono contenta che il finale ti sia parso azzeccato. Grazie per avermi fatto notare le pecche stilistiche (sono d'accordo con te riguardo alla necessità di sfrondare e mi ci metterò d'impegno, come pure alla cura della punteggiatura).
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Re: CHE SIA L'ULTIMA VOLTA
Ciao Laimil, quanti complimenti. Mi fa piacere che lo stile ti abbia semplificato la lettura. Scusa per le ripetizioni (devo proprio dare la Classica Terza Occhiata prima di consegnare).
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Re: CHE SIA L'ULTIMA VOLTA
Ciao Alexandra,
A me il racconto è piaciuto. All'inizio, sembra che il cattivo sia il ragazzo che maltratta e tiranneggia la sorellina, poi si capisce che la sua rabbia è in realtà paura di quello che potrebbe succedere e che in effetti è successo.
Concordo con gli altri che forse avresti potuto togliere qualcosa dalle descrizioni iniziali e dedicare qualche parola in più al demone nel finale, però l'idea è buona e già così funziona abbastanza bene.
A me il racconto è piaciuto. All'inizio, sembra che il cattivo sia il ragazzo che maltratta e tiranneggia la sorellina, poi si capisce che la sua rabbia è in realtà paura di quello che potrebbe succedere e che in effetti è successo.
Concordo con gli altri che forse avresti potuto togliere qualcosa dalle descrizioni iniziali e dedicare qualche parola in più al demone nel finale, però l'idea è buona e già così funziona abbastanza bene.
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Re: CHE SIA L'ULTIMA VOLTA
Ciao Viviana, grazie. Sono contenta che la storia ti sia piaciuta, e ti ringrazio per il suggerimento sul demone (sì, togliere qualche descrizione per dargli più spazio di certo la migliora, lo farò quando ci rimetterò mano).
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Re: CHE SIA L'ULTIMA VOLTA
Ciao Alexandra,
confesso di aver voracemente letto i commenti alla ricerca di uno snodo che mi facesse capire, perché, come ho constatato, non avevo capito il nesso tra trottola e demoni. Ecco, è sicuramente "colpa" dei limitati caratteri, ma credo che questo racconto, che è molto di impatto scenografico (al netto di qualche aggettivo ridondante, è vero) possa girare meglio con più spazio. L'idea è molto buona!
confesso di aver voracemente letto i commenti alla ricerca di uno snodo che mi facesse capire, perché, come ho constatato, non avevo capito il nesso tra trottola e demoni. Ecco, è sicuramente "colpa" dei limitati caratteri, ma credo che questo racconto, che è molto di impatto scenografico (al netto di qualche aggettivo ridondante, è vero) possa girare meglio con più spazio. L'idea è molto buona!
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Re: CHE SIA L'ULTIMA VOLTA
Ciao Alessandra, grazie del commento. Scusa se l'impatto con il racconto è stato faticoso (colpa mia, non dei caratteri, ma vedrò di rimediare). Sono contenta che, ridondanze a parte, l'idea ti sia piaciuta così tanto.
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