[PROMOSSO IN VETRINA] Angoli Bui [da Tribuiani edition]
Moderatore: Laboratorio
- Andrea Lauro
- Messaggi: 596
[PROMOSSO IN VETRINA] Angoli Bui [da Tribuiani edition]
Giorgio emerse dalla botola. La lampadina da 40 watt penzolava al centro della soffitta.
«Maria? Sei qui?» La moglie era scomparsa subito dopo cena.
Tese l’orecchio, sentì rumori dal fondo: il tempo che gli occhi si abituassero, e la vide.
Era inginocchiata davanti a una pila di scatoloni messi a soqquadro: ne stava rivoltando uno, spargendo le carte sul pavimento.
«Maria! Che fai qui?»
Si accorse che stava singhiozzando, le mani tese a far spazio tra la polvere e le carte. Prendeva un foglio, lo scrutava in quello sputo di luce, lo lasciava ricadere.
Le si avvicinò. «Ehi, che succede?», sussurrò, carezzandole la spalla.
«Qui non c’è niente, niente!»
«Maria, calma. Che intendi?»
«Quel maledetto! Non mi ha lasciato niente.»
Giorgio guardò le carte. Ancora suo padre. Sospirò.
«Dai, Maria, vieni via.»
«No! No che non vengo! Deve pur esserci qualcosa.»
«Ti prego. Abbiamo già cercato. Non abbiamo trovato nulla.»
«La soffitta. Qui non abbiamo guardato.»
«Maria.» È una partita persa in partenza.
«Quel maledetto bastardo. Qualcosa deve avermi lasciato.»
Maria si voltò e lo fissò: una terribile certezza negli occhi. «Tu... tu credi che mio padre mi abbia davvero abbandonata.»
«Tuo padre era un uomo buono: ti amava, e devi pensare a lui in questo modo. Che importa cosa vi siete detti?»
«Non… non ci riesco. Un padre non dovrebbe lasciare sola sua figlia. Mai.»
«Tu non sei sola. Tu hai me. Vedrai, possiamo farcela lo stesso.»
Maria lo guardò, gli poggiò una mano sul petto.
«Sei così caro. Sono così fortunata.»
«Sei forte. Domani vengo con te al collocamento. Ce la faremo.»
Maria fece una pausa. «Tu pensi che anch’io abbia sbagliato, vero?»
«Non lo penso.»
«Lui ha sbagliato! Non ti ho mai detto cosa trovai, quella sera.»
«Cosa… cosa trovasti.» Giorgio non era sicuro di volerlo sapere.
«Un assegno intestato. A una donna.»
Cristo.
«Ah, ma lo presi di petto. Non poteva farmi questo, fare questo a mamma. Ha speso tutto, ne son sicura.»
«Maria, mi spiace così tanto.»
Giorgio non aveva mai saputo cosa si fossero detti quella sera. Da allora il suocero era stato cancellato: Maria aveva ricominciato a vederlo solo l’ultimo anno, quando le condizioni erano peggiorate.
Qualcosa negli occhi di lei cambiò: un'espressione di stupore che a Giorgio fece paura.
«Mio padre mi disse qualcosa, quella sera.»
«Che intendi?»
«Ma sì, prima che iniziassimo ad alzare la voce. Come ho fatto a dimenticarlo?»
Giorgio trattenne il fiato.
«Parole che allora non compresi,» continuò. «Parlò delle ombre che esistono nella vita degli uomini. Le paragonò agli angoli bui di questa soffitta.»
«Angoli bui.»
«Sì. Disse anche qualcosa a proposito delle soffitte: che sembran costruite apposta per reggere il peso del cielo al posto nostro. Strano concetto, no?»
Giorgio la fissava.
«Non capisci? Questa soffitta. C’è una risposta, e devo trovarla.»
«Maria, ti prego.» Giorgio la guardò continuare a cercare.
La guardò trovare la scatola.
La guardò fissare il certificato di nascita del figlio che Giorgio aveva avuto con l’altra.
Figlio che il suocero aveva mantenuto per tutti quegli anni: Giorgio, in cambio, si sarebbe preso cura esclusivamente di Maria.
Cristo.
«Maria? Sei qui?» La moglie era scomparsa subito dopo cena.
Tese l’orecchio, sentì rumori dal fondo: il tempo che gli occhi si abituassero, e la vide.
Era inginocchiata davanti a una pila di scatoloni messi a soqquadro: ne stava rivoltando uno, spargendo le carte sul pavimento.
«Maria! Che fai qui?»
Si accorse che stava singhiozzando, le mani tese a far spazio tra la polvere e le carte. Prendeva un foglio, lo scrutava in quello sputo di luce, lo lasciava ricadere.
Le si avvicinò. «Ehi, che succede?», sussurrò, carezzandole la spalla.
«Qui non c’è niente, niente!»
«Maria, calma. Che intendi?»
«Quel maledetto! Non mi ha lasciato niente.»
Giorgio guardò le carte. Ancora suo padre. Sospirò.
«Dai, Maria, vieni via.»
«No! No che non vengo! Deve pur esserci qualcosa.»
«Ti prego. Abbiamo già cercato. Non abbiamo trovato nulla.»
«La soffitta. Qui non abbiamo guardato.»
«Maria.» È una partita persa in partenza.
«Quel maledetto bastardo. Qualcosa deve avermi lasciato.»
Maria si voltò e lo fissò: una terribile certezza negli occhi. «Tu... tu credi che mio padre mi abbia davvero abbandonata.»
«Tuo padre era un uomo buono: ti amava, e devi pensare a lui in questo modo. Che importa cosa vi siete detti?»
«Non… non ci riesco. Un padre non dovrebbe lasciare sola sua figlia. Mai.»
«Tu non sei sola. Tu hai me. Vedrai, possiamo farcela lo stesso.»
Maria lo guardò, gli poggiò una mano sul petto.
«Sei così caro. Sono così fortunata.»
«Sei forte. Domani vengo con te al collocamento. Ce la faremo.»
Maria fece una pausa. «Tu pensi che anch’io abbia sbagliato, vero?»
«Non lo penso.»
«Lui ha sbagliato! Non ti ho mai detto cosa trovai, quella sera.»
«Cosa… cosa trovasti.» Giorgio non era sicuro di volerlo sapere.
«Un assegno intestato. A una donna.»
Cristo.
«Ah, ma lo presi di petto. Non poteva farmi questo, fare questo a mamma. Ha speso tutto, ne son sicura.»
«Maria, mi spiace così tanto.»
Giorgio non aveva mai saputo cosa si fossero detti quella sera. Da allora il suocero era stato cancellato: Maria aveva ricominciato a vederlo solo l’ultimo anno, quando le condizioni erano peggiorate.
Qualcosa negli occhi di lei cambiò: un'espressione di stupore che a Giorgio fece paura.
«Mio padre mi disse qualcosa, quella sera.»
«Che intendi?»
«Ma sì, prima che iniziassimo ad alzare la voce. Come ho fatto a dimenticarlo?»
Giorgio trattenne il fiato.
«Parole che allora non compresi,» continuò. «Parlò delle ombre che esistono nella vita degli uomini. Le paragonò agli angoli bui di questa soffitta.»
«Angoli bui.»
«Sì. Disse anche qualcosa a proposito delle soffitte: che sembran costruite apposta per reggere il peso del cielo al posto nostro. Strano concetto, no?»
Giorgio la fissava.
«Non capisci? Questa soffitta. C’è una risposta, e devo trovarla.»
«Maria, ti prego.» Giorgio la guardò continuare a cercare.
La guardò trovare la scatola.
La guardò fissare il certificato di nascita del figlio che Giorgio aveva avuto con l’altra.
Figlio che il suocero aveva mantenuto per tutti quegli anni: Giorgio, in cambio, si sarebbe preso cura esclusivamente di Maria.
Cristo.
Ultima modifica di Andrea Lauro il lunedì 3 febbraio 2020, 18:02, modificato 11 volte in totale.
-
- Messaggi: 3158
Re: Angoli Bui [da Tribuiani edition]
Così, il racconto è migliorato parecchio. Si capisce subito il rapporto fra Giorgio e Maria. E anche l’uso dei punti di vista è molto ben reso (ottimo; il corsivo aiuta). Lei parla in modo un po’ particolare (penso a quel: ne son sicura), ma ci sta, come tutte le ripetizioni in merito al fatto di farcela insieme e alla rassicurazione che no, il padre non l’ha abbandonata. Sì, rendono bene il quotidiano e danno spessore ai personaggi (il lettore si identifica meglio con loro). Bella anche la resa della soffitta in tutto lo squallore, dove anche la luce della lampadina è paragonata a uno sputo. E anche il finale, con la reazione di Giorgio che vede crollare il suo piccolo mondo di menzogne (penso a quel figlio in ombra).
Attento a:
non abbiamo trovato niente (lo avevi già scritto sopra, per cui suggerirei: nulla, oppure, vista la collera di lei: non abbiamo trovato un accidenti.)
Quella si riscosse. Riscriverei: lei non si riscosse. Oppure: quella testona.
Fatti questi piccoli aggiustamenti, a mio parere è pronto per la Vetrina.
Attento a:
non abbiamo trovato niente (lo avevi già scritto sopra, per cui suggerirei: nulla, oppure, vista la collera di lei: non abbiamo trovato un accidenti.)
Quella si riscosse. Riscriverei: lei non si riscosse. Oppure: quella testona.
Fatti questi piccoli aggiustamenti, a mio parere è pronto per la Vetrina.
- Andrea Lauro
- Messaggi: 596
Re: Angoli Bui [da Tribuiani edition]
grazie Alexandra! apporto le modifiche a cavallo dell'anno :)
- romina.braggion
- Messaggi: 75
- Contatta:
Re: Angoli Bui [da Tribuiani edition]
Ciao Andrea, non ho letto la versione iniziale, ma questa è davvero interessante.
Trovo nell'incipit e nel finale il punto di forza del racconto.
Mi piace poco "Ti amava, e devi pensare a lui in questo modo. Indipendentemente da cosa vi siate detti.” Toglierei indipendentemente, suona male. Ci può stare "Lascia perdere cosa vi siete detti"? Tra l'altro comprendo che "siate" sia corretto ma in questo dialogo informale non torna.
Altra parola che stona è il cristo finale. Comprendo che sia d'effetto ma, non so, forse si può trovare qualcosa di meglio?
Comunque, concordo con la dichiarazione finale di Alexandra.
A presto.
Trovo nell'incipit e nel finale il punto di forza del racconto.
Mi piace poco "Ti amava, e devi pensare a lui in questo modo. Indipendentemente da cosa vi siate detti.” Toglierei indipendentemente, suona male. Ci può stare "Lascia perdere cosa vi siete detti"? Tra l'altro comprendo che "siate" sia corretto ma in questo dialogo informale non torna.
Altra parola che stona è il cristo finale. Comprendo che sia d'effetto ma, non so, forse si può trovare qualcosa di meglio?
Comunque, concordo con la dichiarazione finale di Alexandra.
A presto.
- Andrea Lauro
- Messaggi: 596
Re: Angoli Bui [da Tribuiani edition]
eccoci qui, finalmente! vediamo se riesco a dare una versione definitiva al testo...
OK, ho corretto in "nulla"
uhmm.. mi sa che è una frase che si presta a fraintendimenti (l'avevo pensata in modo diverso): nel dubbio, l'ho proprio tolta (tanto si capisce lo stesso chi parla, no?)
bene, dici che siamo a bolla? grazie ancora!
andrea
alexandra.fischer ha scritto:Attento a:
non abbiamo trovato niente (lo avevi già scritto sopra, per cui suggerirei: nulla, oppure, vista la collera di lei: non abbiamo trovato un accidenti.)
OK, ho corretto in "nulla"
alexandra.fischer ha scritto:Quella si riscosse. Riscriverei: lei non si riscosse. Oppure: quella testona.
uhmm.. mi sa che è una frase che si presta a fraintendimenti (l'avevo pensata in modo diverso): nel dubbio, l'ho proprio tolta (tanto si capisce lo stesso chi parla, no?)
bene, dici che siamo a bolla? grazie ancora!
andrea
- Andrea Lauro
- Messaggi: 596
Re: Angoli Bui [da Tribuiani edition]
romina.braggion ha scritto:Ciao Andrea, non ho letto la versione iniziale, ma questa è davvero interessante.
Trovo nell'incipit e nel finale il punto di forza del racconto.
grazie Romina, sempre gentilissima
romina.braggion ha scritto:Mi piace poco "Ti amava, e devi pensare a lui in questo modo. Indipendentemente da cosa vi siate detti.” Toglierei indipendentemente, suona male. Ci può stare "Lascia perdere cosa vi siete detti"? Tra l'altro comprendo che "siate" sia corretto ma in questo dialogo informale non torna.
OK, l'ho cambiato in "Che importa cosa vi siete detti?" Meglio?
romina.braggion ha scritto:Altra parola che stona è il cristo finale. Comprendo che sia d'effetto ma, non so, forse si può trovare qualcosa di meglio?
eh, qui però ho delle remore a cambiarlo, perché riprende il Cristo che Giorgio ha pensato prima, quando ancora non c'è stato il plot-twist.. che dici?
grazie!
andrea
-
- Messaggi: 3158
Re: Angoli Bui [da Tribuiani edition]
Ciao Andrea, sì. Per me con quella frase siamo a posto.
Meriti la grazia.
Meriti la grazia.
- Luca Nesler
- Messaggi: 728
- Contatta:
Re: Angoli Bui [da Tribuiani edition]
Ciao Andre, non ho letto gli altri commenti, per cui scusa se ci sono ripetizioni.
Il racconto è molto carino e ti era riuscito bene anche in contest (si può dire in contest?). Segnalo solo un paio di cagate, giusto per aprire la conversazione.
- Maria lo guardò, poi nascose la testa sotto la spalla. -
Cambierei quest'immagine, perché mi ricorda un volatile che si spiuma un'ascella. Non credo si possa fare fisicamente e mi risulta un po' ridicola.
- “Cosa… cosa trovasti.” -
Metterei il punto di domanda, ma forse volevi dare un effetto particolare e allora lascialo così.
- “Un assegno intestato. Ad una donna.” -
la D eufonica
- “Maria, mi spiace così tanto.” Giorgio non aveva mai saputo cosa si fossero detti quella sera. -
io andrei a capo dopo le virgolette, perché il periodo successivo non è direttamente collegato con la battuta. Mi sembra che aiuti a concentrarsi sul cambio da ciò che dice e ciò che pensa (o che viene narrato). In generale io lascio il testo dopo il dialogo diretto solamente se si riferisce alla battuta. Credo di averlo letto da qualche parte...
- Poi qualcosa negli occhi di lei cambiò: un'espressione di stupore che a Giorgio fece paura. -
Toglierei il "poi". è una di quelle paroline che cerco di estirparmi dal cervello. Inoltre, se ci pensi, senza da' un effetto più repentino e funziona meglio.
- Il suocero aveva mantenuto quel nipote per tutti quegli anni: in cambio, Giorgio non lo avrebbe cercato e si sarebbe preso cura esclusivamente di Maria. -
Si chiama nipote anche se l'ha avuto con un'altra? Comunque "quel nipote" e "quegli anni" sono un po' troppo vicini, ma forse non hai molta scelta in questo caso.
Io toglierei "Giorgio non l'avrebbe cercato" perché non centra nulla con il nipote, ma con il fatto che sia sparito ora. Mi sembra una cosa di troppo, come se l'avessi aggiunto ora. Mi fa pensare che ci sia dell'altro, ma il racconto è finito e forse apre delle domande di cui si potrebbe fare a meno, o?
Per conto mio lo leverei, ma vedi tu.
Racconto da vetrina!
CHIEDO LA GRAZIA!
Il racconto è molto carino e ti era riuscito bene anche in contest (si può dire in contest?). Segnalo solo un paio di cagate, giusto per aprire la conversazione.
- Maria lo guardò, poi nascose la testa sotto la spalla. -
Cambierei quest'immagine, perché mi ricorda un volatile che si spiuma un'ascella. Non credo si possa fare fisicamente e mi risulta un po' ridicola.
- “Cosa… cosa trovasti.” -
Metterei il punto di domanda, ma forse volevi dare un effetto particolare e allora lascialo così.
- “Un assegno intestato. Ad una donna.” -
la D eufonica
- “Maria, mi spiace così tanto.” Giorgio non aveva mai saputo cosa si fossero detti quella sera. -
io andrei a capo dopo le virgolette, perché il periodo successivo non è direttamente collegato con la battuta. Mi sembra che aiuti a concentrarsi sul cambio da ciò che dice e ciò che pensa (o che viene narrato). In generale io lascio il testo dopo il dialogo diretto solamente se si riferisce alla battuta. Credo di averlo letto da qualche parte...
- Poi qualcosa negli occhi di lei cambiò: un'espressione di stupore che a Giorgio fece paura. -
Toglierei il "poi". è una di quelle paroline che cerco di estirparmi dal cervello. Inoltre, se ci pensi, senza da' un effetto più repentino e funziona meglio.
- Il suocero aveva mantenuto quel nipote per tutti quegli anni: in cambio, Giorgio non lo avrebbe cercato e si sarebbe preso cura esclusivamente di Maria. -
Si chiama nipote anche se l'ha avuto con un'altra? Comunque "quel nipote" e "quegli anni" sono un po' troppo vicini, ma forse non hai molta scelta in questo caso.
Io toglierei "Giorgio non l'avrebbe cercato" perché non centra nulla con il nipote, ma con il fatto che sia sparito ora. Mi sembra una cosa di troppo, come se l'avessi aggiunto ora. Mi fa pensare che ci sia dell'altro, ma il racconto è finito e forse apre delle domande di cui si potrebbe fare a meno, o?
Per conto mio lo leverei, ma vedi tu.
Racconto da vetrina!
CHIEDO LA GRAZIA!
- romina.braggion
- Messaggi: 75
- Contatta:
Re: Angoli Bui [da Tribuiani edition]
Ciao Andrea,
così mi sembra più fluido, spontaneo.
Nonostante il cristo che mi piace poco, ma comprendo il tuo punto di vista, CHIEDO LA GRAZIA!
Ciao.
così mi sembra più fluido, spontaneo.
Nonostante il cristo che mi piace poco, ma comprendo il tuo punto di vista, CHIEDO LA GRAZIA!
Ciao.
- Andrea Lauro
- Messaggi: 596
Re: Angoli Bui [da Tribuiani edition]
Ciao Luca, grazie infinite per le correzioni.
Anche perché più lo leggo, più mi sembra da sistemare, ma ho paura di entrare in un ciclo perpetuo senza il vostro aiuto!
Ahah è vero! Sembra un cazzo di gabbiano! L'ho corretto cambiando il senso iniziale, ma sembra decisamente migliorato:
Maria lo guardò, gli poggiò una mano sul petto.
“Sei così caro. Sono così fortunata.”
questo è l'unico punto che lascerei, proprio perché Giorgio fa una domanda-non domanda. Se la fa addosso, a dire il vero.
Giustissimo, ho corretto.
Approvato e corretto.
Giusto, ho corretto.
Anche qui, osservazione corretta che mi ha portato a rivedere l'ultima parte. Tecnicamente non è un nipote, quindi la formula è sbagliata: la riscrivo riprendendo "figlio" a inizio frase e togliendo il "quel /quegli" che faceva schifo. Anche il "giorgio non l'avrebbe cercato" è in effetti un dippù, quindi l'ho tolto. Ecco come viene, te lo riporto per intero:
“Maria, ti prego.” Giorgio la guardò continuare a cercare.
La guardò trovare la scatola.
La guardò fissare il certificato di nascita del figlio che Giorgio aveva avuto con l’altra.
Figlio che il suocero aveva mantenuto per tutti quegli anni: Giorgio, in cambio, si sarebbe preso cura esclusivamente di Maria.
Cristo.
Mi sembra migliorato, ma aspetto un tuo giudizio finale, a forza di revisioni fatico ad essere oggettivo!
Anche perché più lo leggo, più mi sembra da sistemare, ma ho paura di entrare in un ciclo perpetuo senza il vostro aiuto!
Luca Nesler ha scritto: - Maria lo guardò, poi nascose la testa sotto la spalla. -
Cambierei quest'immagine, perché mi ricorda un volatile che si spiuma un'ascella. Non credo si possa fare fisicamente e mi risulta un po' ridicola.
Ahah è vero! Sembra un cazzo di gabbiano! L'ho corretto cambiando il senso iniziale, ma sembra decisamente migliorato:
Maria lo guardò, gli poggiò una mano sul petto.
“Sei così caro. Sono così fortunata.”
Luca Nesler ha scritto: - “Cosa… cosa trovasti.” -
Metterei il punto di domanda, ma forse volevi dare un effetto particolare e allora lascialo così.
questo è l'unico punto che lascerei, proprio perché Giorgio fa una domanda-non domanda. Se la fa addosso, a dire il vero.
Luca Nesler ha scritto: - “Un assegno intestato. Ad una donna.” -
la D eufonica
Giustissimo, ho corretto.
Luca Nesler ha scritto: - “Maria, mi spiace così tanto.” Giorgio non aveva mai saputo cosa si fossero detti quella sera. -
io andrei a capo dopo le virgolette, perché il periodo successivo non è direttamente collegato con la battuta. Mi sembra che aiuti a concentrarsi sul cambio da ciò che dice e ciò che pensa (o che viene narrato). In generale io lascio il testo dopo il dialogo diretto solamente se si riferisce alla battuta. Credo di averlo letto da qualche parte...
Approvato e corretto.
Luca Nesler ha scritto: - Poi qualcosa negli occhi di lei cambiò: un'espressione di stupore che a Giorgio fece paura. -
Toglierei il "poi". è una di quelle paroline che cerco di estirparmi dal cervello. Inoltre, se ci pensi, senza da' un effetto più repentino e funziona meglio.
Giusto, ho corretto.
Luca Nesler ha scritto: - Il suocero aveva mantenuto quel nipote per tutti quegli anni: in cambio, Giorgio non lo avrebbe cercato e si sarebbe preso cura esclusivamente di Maria. -
Si chiama nipote anche se l'ha avuto con un'altra? Comunque "quel nipote" e "quegli anni" sono un po' troppo vicini, ma forse non hai molta scelta in questo caso.
Io toglierei "Giorgio non l'avrebbe cercato" perché non centra nulla con il nipote, ma con il fatto che sia sparito ora. Mi sembra una cosa di troppo, come se l'avessi aggiunto ora. Mi fa pensare che ci sia dell'altro, ma il racconto è finito e forse apre delle domande di cui si potrebbe fare a meno, o?
Per conto mio lo leverei, ma vedi tu.
Anche qui, osservazione corretta che mi ha portato a rivedere l'ultima parte. Tecnicamente non è un nipote, quindi la formula è sbagliata: la riscrivo riprendendo "figlio" a inizio frase e togliendo il "quel /quegli" che faceva schifo. Anche il "giorgio non l'avrebbe cercato" è in effetti un dippù, quindi l'ho tolto. Ecco come viene, te lo riporto per intero:
“Maria, ti prego.” Giorgio la guardò continuare a cercare.
La guardò trovare la scatola.
La guardò fissare il certificato di nascita del figlio che Giorgio aveva avuto con l’altra.
Figlio che il suocero aveva mantenuto per tutti quegli anni: Giorgio, in cambio, si sarebbe preso cura esclusivamente di Maria.
Cristo.
Mi sembra migliorato, ma aspetto un tuo giudizio finale, a forza di revisioni fatico ad essere oggettivo!
- Luca Nesler
- Messaggi: 728
- Contatta:
Re: Angoli Bui [da Tribuiani edition]
Erano già piccolezze quelle che ti ho segnalato, ora da parte mia non trovo null'altro da correggere, davvero. Ottima correzione finale.
- Andrea Lauro
- Messaggi: 596
Re: Angoli Bui [da Tribuiani edition]
grazie infinite Luca, Romina, Alexandra.
DOTTORE, CHIEDO L'AMMISSIONE IN VETRINA!
DOTTORE, CHIEDO L'AMMISSIONE IN VETRINA!
- Il Dottore
- Messaggi: 516
Re: Angoli Bui [da Tribuiani edition]
Perfetto, Andrea.
Anche il tuo racconto va in valutazione
Anche il tuo racconto va in valutazione
Sono pronto a vivisezionare i vostri racconti... soffriranno, ma sarà per il vostro bene!
- Il Dottore
- Messaggi: 516
Re: Angoli Bui [da Tribuiani edition]
Ciao, Andrea.
Per me il racconto può andare in vetrina.
Prima però mi puoi segnalare i commenti a tre racconti fatti nel laboratorio a racconti a lui in tempi recenti?
Per me il racconto può andare in vetrina.
Prima però mi puoi segnalare i commenti a tre racconti fatti nel laboratorio a racconti a lui in tempi recenti?
Sono pronto a vivisezionare i vostri racconti... soffriranno, ma sarà per il vostro bene!
- Andrea Lauro
- Messaggi: 596
Re: Angoli Bui [da Tribuiani edition]
Il Dottore ha scritto:Ciao, Andrea.
Per me il racconto può andare in vetrina.
Grazie Dottore!
Il Dottore ha scritto:Prima però mi puoi segnalare i commenti a tre racconti fatti nel laboratorio a racconti a lui in tempi recenti?
certo, eccoli:
1. L'Archivista, di Luca Nesler
2. Liberazione, di Romina Braggion
3. L'altra faccia della Medaglia, di Alexandra Fisher
andrea
- Il Dottore
- Messaggi: 516
Re: Angoli Bui [da Tribuiani edition]
Perfetto Andrea.
Allora avviso l'Antico di passarti il racconto in Vetrina (ma abbi pazienza, perché essendo Antico i suoi riflessi sono quello che sono :D)
Allora avviso l'Antico di passarti il racconto in Vetrina (ma abbi pazienza, perché essendo Antico i suoi riflessi sono quello che sono :D)
Sono pronto a vivisezionare i vostri racconti... soffriranno, ma sarà per il vostro bene!
- Il Dottore
- Messaggi: 516
Re: [PROMOSSO IN VETRINA] Angoli Bui [da Tribuiani edition]
PS Andrea ho sostituito nel testo le virgolette con i caporali, come da convenzione della Vetrina.
Sono pronto a vivisezionare i vostri racconti... soffriranno, ma sarà per il vostro bene!
Torna a “L'archivio (tutti i racconti passati dal Laboratorio)”
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti