Sulla via del ritorno
- erika.adale
- Messaggi: 304
Sulla via del ritorno
Non li avevamo visti arrivare, forse avevano traslocato mentre eravamo al mare.
Al nostro ritorno avevamo trovato le valige zozze ammonticchiate sul pianerottolo, un seggiolino macchiato, le scale luride di impronte di terra. Nella porta avevano segato una gattaiola, lasciando una montagna di trucioli e un micio dal muso pesto che entrava e usciva miagolando rauco.
Da principio, avevamo altro per la testa. La macchina, la denuncia, l’assicurazione. Un incidente sulla via del ritorno dalle vacanze e tutto il riposo te lo dimentichi. Non ci eravamo fatti male, ma l’auto era proprio scassata: mica mi potevo presentare al lavoro con quel rottame.
La sera stavo guardando su Internet il mezzo che avrebbe ammazzato di invidia i miei colleghi, quando mi ero accorto della puzza.
“Ma che cazzo cucini? Che odore schifoso”
“Mica siamo noi. Viene da quelli di fronte.”
“Che fogna. Vai a dirgli qualcosa”
Laura era in poltrona, davanti alla TV. Aveva sollevato le spalle.
“Vacci tu, manco li conosco”
Mi ero tappato il naso e mi ero ripromesso di dirgli qualcosa se li beccavo in ascensore.
La sera dopo anche peggio: ero entrato a casa e mi era venuta la nausea.
Laura era a tavola, con gli occhi sul tablet.
“Non si respira, qui dentro. Come fai a resistere?”
“Dopo un po’ lo senti meno” aveva detto, senza sollevare lo sguardo.
“Ma li hai incontrati?”
“Ho provato a sbirciare sul loro balcone, ma non hanno messo fuori niente. La tapparella è abbassata.”
Affondai il naso nella manica.
“Che cazzo, così non si può vivere.”
“Magari sono di quelli che si seppelliscono nella spazzatura.”
“E chi si chiama, in questi casi? La polizia? La Croce Rossa?”
“Boh. A proposito: ha telefonato l’avvocato. Dice che dobbiamo parlare della nostra versione dei fatti. Andiamo domani?”
Sbuffai.
“No, domani voglio andare a prendere la macchina nuova.”
Finalmente Laura sollevò gli occhi dallo schermo e sorrise.
“Vengo anche io!”
Fu allora che sentii qualcosa di freddo e umido sulla gamba. Sobbalzai per lo schifo: il loro gatto si stava strusciando sui miei pantaloni, lasciando una traccia viscida come fosse una lumaca. Chissà da dove era entrato.Gli tirai una pedata ma la schivò, fissandomi con occhi opachi. Si grattò un orecchio con la zampa posteriore e un ciuffo di pelo si staccò e finì sul tappeto.
“Questo è troppo”.
Andai di filato sul pianerottolo.Suonai, presi a calci la porta, li insultai in tutti i modi. Nessuna risposta.
Laura mi raggiunse e afferrò la maniglia.
“E' aperto”
Entrammo e solo la rabbia ci ha impedì di vomitare. L'aria era densa e umida, ci sfiorò un volo di mosche.
Qualcuno attendeva nella penombra.
“Ma che cazzo”
La mia voce non era più tanto sicura. Laura mi stringeva il braccio e tremava.
Fecero un passo avanti, tutti quanti. Lui con la fronte schiacciata, lei con il collo piegato come un ramo spezzato. Chiusi gli occhi: il bambino non lo volevo vedere.
Forse era abbracciato al gatto, come nella foto pubblicata sul giornale, quella che avevano messo proprio sotto il titolo:
“Pirata della strada distrugge intera famiglia sulla via del ritorno dal mare”.
Al nostro ritorno avevamo trovato le valige zozze ammonticchiate sul pianerottolo, un seggiolino macchiato, le scale luride di impronte di terra. Nella porta avevano segato una gattaiola, lasciando una montagna di trucioli e un micio dal muso pesto che entrava e usciva miagolando rauco.
Da principio, avevamo altro per la testa. La macchina, la denuncia, l’assicurazione. Un incidente sulla via del ritorno dalle vacanze e tutto il riposo te lo dimentichi. Non ci eravamo fatti male, ma l’auto era proprio scassata: mica mi potevo presentare al lavoro con quel rottame.
La sera stavo guardando su Internet il mezzo che avrebbe ammazzato di invidia i miei colleghi, quando mi ero accorto della puzza.
“Ma che cazzo cucini? Che odore schifoso”
“Mica siamo noi. Viene da quelli di fronte.”
“Che fogna. Vai a dirgli qualcosa”
Laura era in poltrona, davanti alla TV. Aveva sollevato le spalle.
“Vacci tu, manco li conosco”
Mi ero tappato il naso e mi ero ripromesso di dirgli qualcosa se li beccavo in ascensore.
La sera dopo anche peggio: ero entrato a casa e mi era venuta la nausea.
Laura era a tavola, con gli occhi sul tablet.
“Non si respira, qui dentro. Come fai a resistere?”
“Dopo un po’ lo senti meno” aveva detto, senza sollevare lo sguardo.
“Ma li hai incontrati?”
“Ho provato a sbirciare sul loro balcone, ma non hanno messo fuori niente. La tapparella è abbassata.”
Affondai il naso nella manica.
“Che cazzo, così non si può vivere.”
“Magari sono di quelli che si seppelliscono nella spazzatura.”
“E chi si chiama, in questi casi? La polizia? La Croce Rossa?”
“Boh. A proposito: ha telefonato l’avvocato. Dice che dobbiamo parlare della nostra versione dei fatti. Andiamo domani?”
Sbuffai.
“No, domani voglio andare a prendere la macchina nuova.”
Finalmente Laura sollevò gli occhi dallo schermo e sorrise.
“Vengo anche io!”
Fu allora che sentii qualcosa di freddo e umido sulla gamba. Sobbalzai per lo schifo: il loro gatto si stava strusciando sui miei pantaloni, lasciando una traccia viscida come fosse una lumaca. Chissà da dove era entrato.Gli tirai una pedata ma la schivò, fissandomi con occhi opachi. Si grattò un orecchio con la zampa posteriore e un ciuffo di pelo si staccò e finì sul tappeto.
“Questo è troppo”.
Andai di filato sul pianerottolo.Suonai, presi a calci la porta, li insultai in tutti i modi. Nessuna risposta.
Laura mi raggiunse e afferrò la maniglia.
“E' aperto”
Entrammo e solo la rabbia ci ha impedì di vomitare. L'aria era densa e umida, ci sfiorò un volo di mosche.
Qualcuno attendeva nella penombra.
“Ma che cazzo”
La mia voce non era più tanto sicura. Laura mi stringeva il braccio e tremava.
Fecero un passo avanti, tutti quanti. Lui con la fronte schiacciata, lei con il collo piegato come un ramo spezzato. Chiusi gli occhi: il bambino non lo volevo vedere.
Forse era abbracciato al gatto, come nella foto pubblicata sul giornale, quella che avevano messo proprio sotto il titolo:
“Pirata della strada distrugge intera famiglia sulla via del ritorno dal mare”.
Re: Sulla via del ritorno
Ciao Erika! Che piacere rivederti nell'Arena! Tutto ok con caratteri e tempo, buona SIGNOR DISTRUGGERE EDITION!
- Laura Cazzari
- Messaggi: 266
Re: Sulla via del ritorno
Ciao Erika, cavoli anche la tua storia colpisce il lettore dove fa più male. Mi piace che tu abbia deciso di interpretare a modo tuo il tema. I nuovi vicini sono i sensi di colpa, le azioni deplorevoli delle quali non potremmo mai sbarazzarci; come vicini scomodi saranno sempre accanto a noi. La non curanza della prima parte si scontra con la dura realtà nella fase finale.
Laura Cazzari
-
- Messaggi: 2888
Re: Sulla via del ritorno
Bravissima. Racconto molto ben congegnato. Tema centrato. I vicini ci sono, e si stanno decomponendo, gatto compreso, proprio accanto alla casa del pirata della strada che li ha uccisi sulla strada delle vacanze. La storia ha una doppia lettura: ghost-story, con tanto di odori mefitici e comparse a sorpresa (gatto che perde i pezzi), ma anche metaforica: il senso di colpa che affiora nel protagonista (malgrado la vanità legata all’auto nuova … pensa a come far morire di invidia i colleghi). L’indifferenza della moglie è più comprensibile (vive passivamente).
- diego.martelli
- Messaggi: 133
Re: Sulla via del ritorno
Sulla via del ritorno, di Erika Adale
Una coppia gradassa e superficiale scopre la punizione per i propri crimini. Bellissimo! La descrizione iniziale mi ha fatto dapprima pensare a un tema leggero, forse virante verso il sociale: lentamente però il racconto diviene sempre più insistente sui dettagli inspiegabili e macabri, con l'apparizione del gatto che sancisce a chiare lettere che qualcosa che non va. Conclusione con twist che non ho visto arrivare e come tale graditissimo. Racconto fantastico.
Una coppia gradassa e superficiale scopre la punizione per i propri crimini. Bellissimo! La descrizione iniziale mi ha fatto dapprima pensare a un tema leggero, forse virante verso il sociale: lentamente però il racconto diviene sempre più insistente sui dettagli inspiegabili e macabri, con l'apparizione del gatto che sancisce a chiare lettere che qualcosa che non va. Conclusione con twist che non ho visto arrivare e come tale graditissimo. Racconto fantastico.
- emiliano.maramonte
- Messaggi: 165
Re: Sulla via del ritorno
Ciao Erika! Molto lieto di leggere un tuo nuovo lavoro!
L'ho molto gradito, pur con qualche inconveniente che ti segnalerò. La storia è intelligente e molto ben condotta fino al colpo di scena finale, che, lo dico subito, mi ha lasciato interdetto. A essere sincero ho pensato a caldo: "Ehhhhhh, guarda un po', gli zombie falciati dai protagonisti sono andati ad abitare proprio vicino a loro!" E ho pensato a un colpo di scena (perdona il termine) ingenuo. Poi ho riletto il racconto e ho capito. La persecuzione delle anime tormentate, e, ovviamente, come sottolineato da altri, il senso di colpa. A questo proposito, io avrei provato a calcare un pelino la mano su un qualche tipo di rimorso, proprio all'inizio del racconto, anche solo mezza frase, un accenno velocissimo. Giusto il riferimento al rottame di macchina per cercare di far capire che i protagonisti sono persone vuote, ma, a mio modesto parere, è un po' poco per saldare le varie parti del racconto. In ogni caso molto appassionante la parte narrata che, in un crescendo di tensione, conduce al macabro epilogo.
Ti parlavo di inconvenienti, che sono soprattutto tecnici.
- Hai scritto "valige", di base non è un errore grave, ma è preferito "valigie".
«“Ma che cazzo cucini? Che odore schifoso”
“Mica siamo noi. Viene da quelli di fronte.”
“Che fogna. Vai a dirgli qualcosa”
Laura era in poltrona, davanti alla TV. Aveva sollevato le spalle.
“Vacci tu, manco li conosco”»
In questa parte non si capisce chi dice cosa. Un po' più di cura nella scansione del parlato avrebbe giovato ancora di più alla leggibilità, peraltro già buona del testo, ma si poteva fare meglio. E questo discorso vale anche per qualche altro passo dei dialoghi.
Per le suddette motivazioni, promuovo comunque a pieni voti il racconto!
In bocca al lupo!
Emiliano.
L'ho molto gradito, pur con qualche inconveniente che ti segnalerò. La storia è intelligente e molto ben condotta fino al colpo di scena finale, che, lo dico subito, mi ha lasciato interdetto. A essere sincero ho pensato a caldo: "Ehhhhhh, guarda un po', gli zombie falciati dai protagonisti sono andati ad abitare proprio vicino a loro!" E ho pensato a un colpo di scena (perdona il termine) ingenuo. Poi ho riletto il racconto e ho capito. La persecuzione delle anime tormentate, e, ovviamente, come sottolineato da altri, il senso di colpa. A questo proposito, io avrei provato a calcare un pelino la mano su un qualche tipo di rimorso, proprio all'inizio del racconto, anche solo mezza frase, un accenno velocissimo. Giusto il riferimento al rottame di macchina per cercare di far capire che i protagonisti sono persone vuote, ma, a mio modesto parere, è un po' poco per saldare le varie parti del racconto. In ogni caso molto appassionante la parte narrata che, in un crescendo di tensione, conduce al macabro epilogo.
Ti parlavo di inconvenienti, che sono soprattutto tecnici.
- Hai scritto "valige", di base non è un errore grave, ma è preferito "valigie".
«“Ma che cazzo cucini? Che odore schifoso”
“Mica siamo noi. Viene da quelli di fronte.”
“Che fogna. Vai a dirgli qualcosa”
Laura era in poltrona, davanti alla TV. Aveva sollevato le spalle.
“Vacci tu, manco li conosco”»
In questa parte non si capisce chi dice cosa. Un po' più di cura nella scansione del parlato avrebbe giovato ancora di più alla leggibilità, peraltro già buona del testo, ma si poteva fare meglio. E questo discorso vale anche per qualche altro passo dei dialoghi.
Per le suddette motivazioni, promuovo comunque a pieni voti il racconto!
In bocca al lupo!
Emiliano.
Re: Sulla via del ritorno
Uno dei racconti più belli che ho letto durante questa sfida, scritto bene, con il tema dei vicini centrato. Ho adorato l’idea. Inizia con la leggerezza della voglia di ignorare l’accaduto e continuare la propria vita come se non fosse successo nulla di grave. I sensi di colpa ignorati che prepotenti prendono orribili sembianze, tali quanto straziante è l’accaduto. Molto brava.
P.S. Il dialogo che Emiliano trova confuso per me è chiaro, il "Che cazzo cucini!" viene detto da un Lui maschilista e rompiscatole, e il resto viene di conseguenza.
P.S. Il dialogo che Emiliano trova confuso per me è chiaro, il "Che cazzo cucini!" viene detto da un Lui maschilista e rompiscatole, e il resto viene di conseguenza.
Re: Sulla via del ritorno
SULLA VIA DEL RITORNO
Racconto originale, ben scritto, con uno stile incalzante e fluido, tutto molto positivo direi.
Ora però devo confessare che se non avessi letto i commenti sarei rimasto con molti dubbi di interpretazione.
Probabilmente è stato un limite mio di concentrazione, non lo so, però c’è qualcosa che non mi torna.
I protagonisti sono i pirati della strada che hanno fatto fuori una famiglia intera, ok ci sta, ma l’incidente è davvero troppo grosso per non aver coinvolto pesantemente anche loro.
Non lo so, non mi torna.
Se il protagonista fosse stato uno che la sera prima aveva investito il figlio del vicino a piedi, forse lo avrei visto come più credibile.
Probabilmente non riesco a farmi capire me ne rendo conto, ad ogni modo un discreto lavoro.
Racconto originale, ben scritto, con uno stile incalzante e fluido, tutto molto positivo direi.
Ora però devo confessare che se non avessi letto i commenti sarei rimasto con molti dubbi di interpretazione.
Probabilmente è stato un limite mio di concentrazione, non lo so, però c’è qualcosa che non mi torna.
I protagonisti sono i pirati della strada che hanno fatto fuori una famiglia intera, ok ci sta, ma l’incidente è davvero troppo grosso per non aver coinvolto pesantemente anche loro.
Non lo so, non mi torna.
Se il protagonista fosse stato uno che la sera prima aveva investito il figlio del vicino a piedi, forse lo avrei visto come più credibile.
Probabilmente non riesco a farmi capire me ne rendo conto, ad ogni modo un discreto lavoro.
- Gabriele Dolzadelli
- Messaggi: 335
- Contatta:
Re: Sulla via del ritorno
Ciao Erika.
Il racconto mi è piaciuto. Rendi bene l'indifferenza dei protagonisti alla tragedia appena avvenuta e l'improvviso senso di inquietudine e rimorso davanti ai cadaveri ambulanti delle vittime.
Il tutto è svelato al momento giusto. Certo, si riusciva a prevedere la presenza di un cadavere nell'appartamento già da quando si fa menzione della puzza, però il collegamento con la vicenda iniziale è un bel punto di svolta.
Trovo però un forte buco di trama, che forse mi potrai risolvere.
Il giornale parla di pirata della strada, giusto? Questo termine viene utilizzato o per indicare qualcuno che causa un incidente e poi scappa, oppure per indicare qualcuno che è palesemente colpevole in una vicenda di questo tipo a causa della sua guida incoscente.
Bene, ma se il loro caso è il primo, allora l'avvocato non gli può chiedere di dare una loro versione dei fatti, in quanto nessuno sa del loro coinvolgimento.
Nel secondo caso, invece, sarebbero stati arrestati e non gli si sarebbe chiesta una semplice versione dei fatti. Inoltre, almeno la tensione riguardo al possibile arresto ci sarebbe dovuta essere, pur in mancanza del rimorso verso le vittime.
Insomma, per quanto sia mostrata al meglio, la soluzione, da un punto di vista logico, non mi convince. Magari è sfuggito qualcosa a me. :) A rileggerci.
Il racconto mi è piaciuto. Rendi bene l'indifferenza dei protagonisti alla tragedia appena avvenuta e l'improvviso senso di inquietudine e rimorso davanti ai cadaveri ambulanti delle vittime.
Il tutto è svelato al momento giusto. Certo, si riusciva a prevedere la presenza di un cadavere nell'appartamento già da quando si fa menzione della puzza, però il collegamento con la vicenda iniziale è un bel punto di svolta.
Trovo però un forte buco di trama, che forse mi potrai risolvere.
Il giornale parla di pirata della strada, giusto? Questo termine viene utilizzato o per indicare qualcuno che causa un incidente e poi scappa, oppure per indicare qualcuno che è palesemente colpevole in una vicenda di questo tipo a causa della sua guida incoscente.
Bene, ma se il loro caso è il primo, allora l'avvocato non gli può chiedere di dare una loro versione dei fatti, in quanto nessuno sa del loro coinvolgimento.
Nel secondo caso, invece, sarebbero stati arrestati e non gli si sarebbe chiesta una semplice versione dei fatti. Inoltre, almeno la tensione riguardo al possibile arresto ci sarebbe dovuta essere, pur in mancanza del rimorso verso le vittime.
Insomma, per quanto sia mostrata al meglio, la soluzione, da un punto di vista logico, non mi convince. Magari è sfuggito qualcosa a me. :) A rileggerci.
- erika.adale
- Messaggi: 304
Re: Sulla via del ritorno
Gabriele Dolzadelli ha scritto:Trovo però un forte buco di trama, che forse mi potrai risolvere.
Il giornale parla di pirata della strada, giusto? Questo termine viene utilizzato o per indicare qualcuno che causa un incidente e poi scappa, oppure per indicare qualcuno che è palesemente colpevole in una vicenda di questo tipo a causa della sua guida incoscente.
Bene, ma se il loro caso è il primo, allora l'avvocato non gli può chiedere di dare una loro versione dei fatti, in quanto nessuno sa del loro coinvolgimento.
Nel secondo caso, invece, sarebbero stati arrestati e non gli si sarebbe chiesta una semplice versione dei fatti. Inoltre, almeno la tensione riguardo al possibile arresto ci sarebbe dovuta essere, pur in mancanza del rimorso verso le vittime.
Ciao Gabriele! Interessante, la tua osservazione. In effetti avevo pensato alla seconda possibilità. In qualche situazione che ho osservato per ragioni sanitarie, il "pirata" (non fuggito ma palesemente all'origine dell'incidente) è rimasto, pur indagato, a casa propria. Con patente ritirata, ovviamente. Quindi, piuttosto, avrei dovuto mostrare che il protagonista non può guidare, magari facendo un cenno al fatto che deve farlo la compagna. Sull'assenza di timore, può darsi che non si ritenga colpevole e, dunque, tranquillo. Mi dirai: allora è un imbecille. Beh, sono d'accordo.
- erika.adale
- Messaggi: 304
Re: Sulla via del ritorno
Il Calmo ha scritto:SULLA VIA DEL RITORNO
Probabilmente è stato un limite mio di concentrazione, non lo so, però c’è qualcosa che non mi torna.
I protagonisti sono i pirati della strada che hanno fatto fuori una famiglia intera, ok ci sta, ma l’incidente è davvero troppo grosso per non aver coinvolto pesantemente anche loro.
Non lo so, non mi torna.
Se il protagonista fosse stato uno che la sera prima aveva investito il figlio del vicino a piedi, forse lo avrei visto come più credibile.
Uhm, mica sempre. Per esempio, se durante un sorpasso azzardato l'auto A rientra inopinatamente e sperona l'auto B facendola uscire di strada (contro auto C, guarda rail, camion, facendola ribaltare), la prima si disfa la fiancata, nella seconda possono rimanere uccisi tutti. È il primo scenario che mi viene in mente, ma ce ne potrebbero essere altri.
-
- Messaggi: 13
Re: Sulla via del ritorno
A me l’idea è piaciuta. Buona la trama e la sorpresa finale. I dialoghi mi sono piaciuti e, per me, sono molto comprensibili. Hai esplicitato molto bene la assoluta superficialità della coppia protagonista. Mi piace pensare che i vicini, per così dire, molesti, non siano sensi di colpa ma veri e propri fantasmi giunti a prendere la propria vendetta.
- wladimiro.borchi
- Messaggi: 396
Re: Sulla via del ritorno
Ciao Erika,
il racconto non mi è dispiaciuto.
L'atmosfera asfissiante (nel vero termine della parola) c'è tutta.
Il colpo di scena finale l'ho trovato interessante, ma scritto in maniera un po' ingenua.
Non so... Forse mettere il titolo di giornale alla fine mi è saputo un po' troppo di "spiegone". Da dove arriva il titolo? È un pensiero del protagonista maschile? O un balzo avanti dopo che i coniugi esasperati, visti gli spettri, sono andati a informarsi?
Una prova buona, che, almeno a mio parere, lascia un po' di amaro in bocca perché poteva essere meglio realizzata.
A rileggerci presto.
Wladimiro
il racconto non mi è dispiaciuto.
L'atmosfera asfissiante (nel vero termine della parola) c'è tutta.
Il colpo di scena finale l'ho trovato interessante, ma scritto in maniera un po' ingenua.
Non so... Forse mettere il titolo di giornale alla fine mi è saputo un po' troppo di "spiegone". Da dove arriva il titolo? È un pensiero del protagonista maschile? O un balzo avanti dopo che i coniugi esasperati, visti gli spettri, sono andati a informarsi?
Una prova buona, che, almeno a mio parere, lascia un po' di amaro in bocca perché poteva essere meglio realizzata.
A rileggerci presto.
Wladimiro
Re: Sulla via del ritorno
Intuizione ottima, qualche problemino sulla realizzazione perché, a mio avviso, andavano seminati più indizi sull'incidente. Alla fine i pezzi combaciano più perché è il lettore a volere trovare una correlazione e non perché il testo fornisca le connessioni necessarie. Tema ottimamente affrontato, qualche refusino sparso a testimonianza che ti devi togliere ancora un po' di ruggine per abituarti al tempo ridotto di Minuti Contati. Per me è un pollice tendente all'alto.
Torna a “132° Edizione All Time - Signor Distruggere Edition - la Prima della Settima Era”
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti