La scelta impossibile
- Laura Cazzari
- Messaggi: 266
La scelta impossibile
Le macchine continuavano ad emettere suoni sommessi e allo stesso tempo assordanti.
Bip. Bip.
Era come il linguaggio morse. Il Bip significava vita, l’assenza di Bip significava morte.
Rachele si sedette sulla sedia accanto al letto di ospedale. Le luci erano soffuse, le tapparelle chiuse e il giallo delle pareti trasudava tristezza.
Prese la mano di Tom, ma lui continuò a tenere gli occhi chiusi. Il suo petto si alzava e si abbassava quasi impercettibilmente.
Rachele godette qualche secondo di quel contatto che era solo suo, poi baciò Tom sulla fronte e lui, finalmente, aprì gli occhi.
Lei non poteva vedere il suo sorriso, coperto dalla mascherina, ma i suoi occhi brillarono nel vederla.
Stavano insieme da quindici anni, eppure lui la guardava sempre come quella prima volta, al cinema, quando le loro mani si erano sfiorate per caso, per poi allacciarsi per la vita.
Una vita fatta di alti e bassi, di gioie e dolori, che loro avevano trascorso insieme, superando le intemperie del tempo, che spesso lascia segni indelebili sui legami più traballanti.
Loro avevano resistito a tutto: alla perdita del lavoro, alla perdita dei genitori, all’abitudine…
A tutto, tranne che all’incidente.
Rachele non ricordava bene quando il suo telefono aveva squillato, la corsa in ospedale, l’attesa fuori dalla sala operatoria. Erano tutte istantanee che faticava a mettere insieme.
Tom stava tornando a casa dal lavoro, l’asfalto era bagnato e un cane era apparso dal nulla.
Lui aveva sterzato per non investirlo ed era finito contro un palo della luce.
Semplice, senza colpevoli né vittime, senza nessuno da incolpare. La rabbia non trovava un bersaglio e questa era una delle cose che facevano soffrire di più Rachele. A volte la rabbia è l’unica forza che ti rimane quando anche la speranza sparisce.
Trauma cranico e alla colonna vertebrale.
Tom aveva perso il controllo del proprio corpo, ad eccezione del viso. L’unica parte di lui che ancora poteva ricevere e dare emozioni.
Rachele consumava quel viso ogni volta che poteva. Logorava quel lembo di pelle forse per aggrapparsi all’unica cosa che la legava ancora a suo marito.
Rachele baciò Tom con dolcezza.
- Sei pronto? Stanno per venire a prenderti -
Lui fece cenno di sì senza staccare gli occhi da quelli di lei. Una lacrima gli solcò il viso.
- Stai tranquillo sono sicura che l’operazione sarà un successo -
Questa volta lui non si mosse, come in attesa.
Rachele si guardò intorno nervosa.
Gli infermieri entrarono e cominciarono a prepararlo. Gli tolsero la mascherina e le flebo.
Tom mimò con le labbra le parole “Piano B” e poi le mandò un bacio.
La notte avvolgeva tutto come un pesante mantello e nessuno notò l’ombra che sgusciava silenziosa nell’oscurità.
La figura entrò nella stanza 13b e socchiuse la porta. Passarono diversi istanti prima che l’ombra si muovesse di nuovo. La stanza era occupata solo da un uomo addormentato e da diversi macchinari. Bip. Bip.
Sembrava il suono di un tamburo. Bip. Bip.
La figura si avvicinò ai macchinari. Una lacrima brillò nell’oscurità.
Una mano tremolante cominciò a spegnere tutta la strumentazione.
Quando spese il macchinario per la respirazione assistita l’uomo aprì gli occhi di colpo.
Scrutò nell’oscurità. Bip. Bip.
Rachele gli accarezzò il viso e Tom si rasserenò. Bip. Bip.
Lei gli tolse la mascherina e lo baciò con disperazione.
Bip. Bip.
Bip.
…..
Bip. Bip.
Era come il linguaggio morse. Il Bip significava vita, l’assenza di Bip significava morte.
Rachele si sedette sulla sedia accanto al letto di ospedale. Le luci erano soffuse, le tapparelle chiuse e il giallo delle pareti trasudava tristezza.
Prese la mano di Tom, ma lui continuò a tenere gli occhi chiusi. Il suo petto si alzava e si abbassava quasi impercettibilmente.
Rachele godette qualche secondo di quel contatto che era solo suo, poi baciò Tom sulla fronte e lui, finalmente, aprì gli occhi.
Lei non poteva vedere il suo sorriso, coperto dalla mascherina, ma i suoi occhi brillarono nel vederla.
Stavano insieme da quindici anni, eppure lui la guardava sempre come quella prima volta, al cinema, quando le loro mani si erano sfiorate per caso, per poi allacciarsi per la vita.
Una vita fatta di alti e bassi, di gioie e dolori, che loro avevano trascorso insieme, superando le intemperie del tempo, che spesso lascia segni indelebili sui legami più traballanti.
Loro avevano resistito a tutto: alla perdita del lavoro, alla perdita dei genitori, all’abitudine…
A tutto, tranne che all’incidente.
Rachele non ricordava bene quando il suo telefono aveva squillato, la corsa in ospedale, l’attesa fuori dalla sala operatoria. Erano tutte istantanee che faticava a mettere insieme.
Tom stava tornando a casa dal lavoro, l’asfalto era bagnato e un cane era apparso dal nulla.
Lui aveva sterzato per non investirlo ed era finito contro un palo della luce.
Semplice, senza colpevoli né vittime, senza nessuno da incolpare. La rabbia non trovava un bersaglio e questa era una delle cose che facevano soffrire di più Rachele. A volte la rabbia è l’unica forza che ti rimane quando anche la speranza sparisce.
Trauma cranico e alla colonna vertebrale.
Tom aveva perso il controllo del proprio corpo, ad eccezione del viso. L’unica parte di lui che ancora poteva ricevere e dare emozioni.
Rachele consumava quel viso ogni volta che poteva. Logorava quel lembo di pelle forse per aggrapparsi all’unica cosa che la legava ancora a suo marito.
Rachele baciò Tom con dolcezza.
- Sei pronto? Stanno per venire a prenderti -
Lui fece cenno di sì senza staccare gli occhi da quelli di lei. Una lacrima gli solcò il viso.
- Stai tranquillo sono sicura che l’operazione sarà un successo -
Questa volta lui non si mosse, come in attesa.
Rachele si guardò intorno nervosa.
Gli infermieri entrarono e cominciarono a prepararlo. Gli tolsero la mascherina e le flebo.
Tom mimò con le labbra le parole “Piano B” e poi le mandò un bacio.
La notte avvolgeva tutto come un pesante mantello e nessuno notò l’ombra che sgusciava silenziosa nell’oscurità.
La figura entrò nella stanza 13b e socchiuse la porta. Passarono diversi istanti prima che l’ombra si muovesse di nuovo. La stanza era occupata solo da un uomo addormentato e da diversi macchinari. Bip. Bip.
Sembrava il suono di un tamburo. Bip. Bip.
La figura si avvicinò ai macchinari. Una lacrima brillò nell’oscurità.
Una mano tremolante cominciò a spegnere tutta la strumentazione.
Quando spese il macchinario per la respirazione assistita l’uomo aprì gli occhi di colpo.
Scrutò nell’oscurità. Bip. Bip.
Rachele gli accarezzò il viso e Tom si rasserenò. Bip. Bip.
Lei gli tolse la mascherina e lo baciò con disperazione.
Bip. Bip.
Bip.
…..
Laura Cazzari
Re: La scelta impossibile
Ciao Laura! Tutto ok con caratteri e tempo, divertiti in questa Libroza Edition!
- Polly Russell
- Messaggi: 812
Re: La scelta impossibile
La scelta impossibile di Laura Cazzari
Accidenti quanto dolore. Ciao Laura, è la prima volta che leggo qualcosa di tuo e mi è piaciuto davvero tanto. Nulla da eccepire sulla forma, né sulla trama, in una manciata di parole hai descritto perfettamente quindi anni di amore. Molto bello il passaggio sulla ricerca di un capro espiatorio, sul bisogno di indirizzare la rabbia, sul bisogno di averne.
Quanto devi amare qualcuno per condannarti a vita? Davvero toccante: complimenti. Non ho alcuna difficoltà a scegliere la posizione del tuo racconto.
Accidenti quanto dolore. Ciao Laura, è la prima volta che leggo qualcosa di tuo e mi è piaciuto davvero tanto. Nulla da eccepire sulla forma, né sulla trama, in una manciata di parole hai descritto perfettamente quindi anni di amore. Molto bello il passaggio sulla ricerca di un capro espiatorio, sul bisogno di indirizzare la rabbia, sul bisogno di averne.
Quanto devi amare qualcuno per condannarti a vita? Davvero toccante: complimenti. Non ho alcuna difficoltà a scegliere la posizione del tuo racconto.
Polly
- Laura Cazzari
- Messaggi: 266
Re: La scelta impossibile
Polly Russell ha scritto:La scelta impossibile di Laura Cazzari
Accidenti quanto dolore. Ciao Laura, è la prima volta che leggo qualcosa di tuo e mi è piaciuto davvero tanto. Nulla da eccepire sulla forma, né sulla trama, in una manciata di parole hai descritto perfettamente quindi anni di amore. Molto bello il passaggio sulla ricerca di un capro espiatorio, sul bisogno di indirizzare la rabbia, sul bisogno di averne.
Quanto devi amare qualcuno per condannarti a vita? Davvero toccante: complimenti. Non ho alcuna difficoltà a scegliere la posizione del tuo racconto.
Grazie mille Polly per le tue parole. Sono contenta che i sentimenti che ho cercato di trasmettere siano passati! :)
Laura Cazzari
-
- Messaggi: 2887
Re: La scelta impossibile
LA SCELTA IMPOSSIBILE di Laura Cazzari Storia amara. L’amore fra Rachele e Tom si spegne per colpa dell’asfalto bagnato e di un cane comparso all’improvviso sulla strada. Peccato, dopo aver resistito ai colpi della sorte (perdita dei genitori e del lavoro e all’abitudine). L’operazione che avrebbe dovuto riparare ai danni inferti dall’incidente non è servita. Dunque, il Piano B è una sorta di eutanasia compiuta per evitare altre sofferenze. Argomento che lascia il segno nel lettore: quanti avrebbero il coraggio di quella coppia?
- emiliano.maramonte
- Messaggi: 165
Re: La scelta impossibile
Ciao Laura, bentrovata!
Con questo tuo racconto, alla fine, ho provato lo stesso identico brivido di quando guardai per la prima volta "Million Dollar Baby" di Clint Eastwood. Queste storie che si concludono in questo modo sono sempre un punto nello stomaco e, inevitabilmente, sollevano il dibattito interiore sull'annoso problema dell'eutanasia.
Nel complesso è scritto molto bene, salvo alcune indicazioni che ti darò più oltre. Dico solo che la trama ha un impatto emotivo notevole perché fa leva su temi universali, con i cima quello del gesto estremo compiuto per amore. Sotto questo punto di vista il racconto è vincente, anche perché il tema è evidentissimo e posto sotto gli occhi del lettore in maniera cristallina. Manca, secondo me, giusto un piccolissimo punto di raccordo tra il momento dell'operazione e il gesto di Rachele: va bene la conclusione, ma a una prima lettura mi è sfuggito se Rachele lo avesse fatto a prescindere o perché l'operazione era andata male. Ecco, questo è l'unico vero buco di trama.
Annotazioni sparse:
- Il "linguaggio" Morse non è un linguaggio ma un codice.
- "Una vita fatta di alti e bassi, di gioie e dolori, che loro avevano trascorso insieme, superando le intemperie del tempo, che spesso lascia segni indelebili sui legami più traballanti." Periodo assolutamente pleonastico; lo sappiamo benissimo che tutte le coppie hanno alti e bassi, problemi; inoltre è una frase stucchevole:
- "Stavano insieme da quindici anni, eppure lui la guardava sempre come quella prima volta, al cinema, quando le loro mani si erano sfiorate per caso, per poi allacciarsi per la vita." Frase capolavoro. Complimenti. Rende perfettamente il senso dell'amore.
- "Le macchine continuavano ad emettere suoni sommessi e allo stesso tempo assordanti." Com'è un suono sommesso ma allo stesso tempo assordante?
- "Semplice, senza colpevoli né vittime, senza nessuno da incolpare." Già parli di mancanze di vittime, poi aggiungi "senza nessuno da incolpare", espressione da rivedere.
In ogni caso, complimenti, ottimo lavoro!
In bocca al lupo!
Emiliano.
Con questo tuo racconto, alla fine, ho provato lo stesso identico brivido di quando guardai per la prima volta "Million Dollar Baby" di Clint Eastwood. Queste storie che si concludono in questo modo sono sempre un punto nello stomaco e, inevitabilmente, sollevano il dibattito interiore sull'annoso problema dell'eutanasia.
Nel complesso è scritto molto bene, salvo alcune indicazioni che ti darò più oltre. Dico solo che la trama ha un impatto emotivo notevole perché fa leva su temi universali, con i cima quello del gesto estremo compiuto per amore. Sotto questo punto di vista il racconto è vincente, anche perché il tema è evidentissimo e posto sotto gli occhi del lettore in maniera cristallina. Manca, secondo me, giusto un piccolissimo punto di raccordo tra il momento dell'operazione e il gesto di Rachele: va bene la conclusione, ma a una prima lettura mi è sfuggito se Rachele lo avesse fatto a prescindere o perché l'operazione era andata male. Ecco, questo è l'unico vero buco di trama.
Annotazioni sparse:
- Il "linguaggio" Morse non è un linguaggio ma un codice.
- "Una vita fatta di alti e bassi, di gioie e dolori, che loro avevano trascorso insieme, superando le intemperie del tempo, che spesso lascia segni indelebili sui legami più traballanti." Periodo assolutamente pleonastico; lo sappiamo benissimo che tutte le coppie hanno alti e bassi, problemi; inoltre è una frase stucchevole:
- "Stavano insieme da quindici anni, eppure lui la guardava sempre come quella prima volta, al cinema, quando le loro mani si erano sfiorate per caso, per poi allacciarsi per la vita." Frase capolavoro. Complimenti. Rende perfettamente il senso dell'amore.
- "Le macchine continuavano ad emettere suoni sommessi e allo stesso tempo assordanti." Com'è un suono sommesso ma allo stesso tempo assordante?
- "Semplice, senza colpevoli né vittime, senza nessuno da incolpare." Già parli di mancanze di vittime, poi aggiungi "senza nessuno da incolpare", espressione da rivedere.
In ogni caso, complimenti, ottimo lavoro!
In bocca al lupo!
Emiliano.
- Laura Cazzari
- Messaggi: 266
Re: La scelta impossibile
emiliano.maramonte ha scritto:Ciao Laura, bentrovata!
Con questo tuo racconto, alla fine, ho provato lo stesso identico brivido di quando guardai per la prima volta "Million Dollar Baby" di Clint Eastwood. Queste storie che si concludono in questo modo sono sempre un punto nello stomaco e, inevitabilmente, sollevano il dibattito interiore sull'annoso problema dell'eutanasia.
Nel complesso è scritto molto bene, salvo alcune indicazioni che ti darò più oltre. Dico solo che la trama ha un impatto emotivo notevole perché fa leva su temi universali, con i cima quello del gesto estremo compiuto per amore. Sotto questo punto di vista il racconto è vincente, anche perché il tema è evidentissimo e posto sotto gli occhi del lettore in maniera cristallina. Manca, secondo me, giusto un piccolissimo punto di raccordo tra il momento dell'operazione e il gesto di Rachele: va bene la conclusione, ma a una prima lettura mi è sfuggito se Rachele lo avesse fatto a prescindere o perché l'operazione era andata male. Ecco, questo è l'unico vero buco di trama.
Annotazioni sparse:
- Il "linguaggio" Morse non è un linguaggio ma un codice.
- "Una vita fatta di alti e bassi, di gioie e dolori, che loro avevano trascorso insieme, superando le intemperie del tempo, che spesso lascia segni indelebili sui legami più traballanti." Periodo assolutamente pleonastico; lo sappiamo benissimo che tutte le coppie hanno alti e bassi, problemi; inoltre è una frase stucchevole:
- "Stavano insieme da quindici anni, eppure lui la guardava sempre come quella prima volta, al cinema, quando le loro mani si erano sfiorate per caso, per poi allacciarsi per la vita." Frase capolavoro. Complimenti. Rende perfettamente il senso dell'amore.
- "Le macchine continuavano ad emettere suoni sommessi e allo stesso tempo assordanti." Com'è un suono sommesso ma allo stesso tempo assordante?
- "Semplice, senza colpevoli né vittime, senza nessuno da incolpare." Già parli di mancanze di vittime, poi aggiungi "senza nessuno da incolpare", espressione da rivedere.
In ogni caso, complimenti, ottimo lavoro!
In bocca al lupo!
Emiliano.
Ciao Emiliano ti ringrazio molto per il tuo commento dettagliato e le tue osservazioni; mi sono davvero utili. Il buco di trama era voluto perchè volevo lasciare intendere che Rachele era passata al piano B perchè l'operazione era andata male. Mi pare di capire però che forse era ovvio principalmente per me.
La frase dei suoni sia sommessi sia assordanti serviva proprio dare due sensazioni contrapposte perchè in questo caso il suono è il simbolo di una condizione. Quindi per quanto un suono possa essere effettivamente sommesso, per chi ha un proprio caro attaccata ad essa una macchina che fa bip può fare un effetto diverso.
Grazie per la correzione del codice morse. Nel frattempo ripenso alle altre frasi come mi hai consigliato.
Laura
Laura Cazzari
- wladimiro.borchi
- Messaggi: 396
Re: La scelta impossibile
Laura,
Che meraviglia...
Anche con te, stesso discorso che con Dand.
Volevo fare il pignolo, cercare difetti più che pregi. Lo scopo di questo contest è trovare lettori che ci facciano migliorare, criticandoci.
Ma quando la magia riesce così bene, come nel tuo caso, non ha senso la caccia all'errore. Conta solo l'emozione suscitata.
Ho sofferto e mi sono quasi commosso per le immagini suggestive che hai utilizzato. Ho ancora davanti agli occhi quella lacrima che brilla nel buio.
Grazie per aver scritto questo racconto.
A rileggerti presto.
Wladimiro
Che meraviglia...
Anche con te, stesso discorso che con Dand.
Volevo fare il pignolo, cercare difetti più che pregi. Lo scopo di questo contest è trovare lettori che ci facciano migliorare, criticandoci.
Ma quando la magia riesce così bene, come nel tuo caso, non ha senso la caccia all'errore. Conta solo l'emozione suscitata.
Ho sofferto e mi sono quasi commosso per le immagini suggestive che hai utilizzato. Ho ancora davanti agli occhi quella lacrima che brilla nel buio.
Grazie per aver scritto questo racconto.
A rileggerti presto.
Wladimiro
- wladimiro.borchi
- Messaggi: 396
Re: La scelta impossibile
Laura,
Che meraviglia...
Anche con te, stesso discorso che con Dand.
Volevo fare il pignolo, cercare difetti più che pregi. Lo scopo di questo contest è trovare lettori che ci facciano migliorare, criticandoci.
Ma quando la magia riesce così bene, come nel tuo caso, non ha senso la caccia all'errore. Conta solo l'emozione suscitata.
Ho sofferto e mi sono quasi commosso per le immagini suggestive che hai utilizzato. Ho ancora davanti agli occhi quella lacrima che brilla nel buio.
Grazie per aver scritto questo racconto.
A rileggerti presto.
Wladimiro
Che meraviglia...
Anche con te, stesso discorso che con Dand.
Volevo fare il pignolo, cercare difetti più che pregi. Lo scopo di questo contest è trovare lettori che ci facciano migliorare, criticandoci.
Ma quando la magia riesce così bene, come nel tuo caso, non ha senso la caccia all'errore. Conta solo l'emozione suscitata.
Ho sofferto e mi sono quasi commosso per le immagini suggestive che hai utilizzato. Ho ancora davanti agli occhi quella lacrima che brilla nel buio.
Grazie per aver scritto questo racconto.
A rileggerti presto.
Wladimiro
- Laura Cazzari
- Messaggi: 266
Re: La scelta impossibile
wladimiro.borchi ha scritto:Laura,
Che meraviglia...
Anche con te, stesso discorso che con Dand.
Volevo fare il pignolo, cercare difetti più che pregi. Lo scopo di questo contest è trovare lettori che ci facciano migliorare, criticandoci.
Ma quando la magia riesce così bene, come nel tuo caso, non ha senso la caccia all'errore. Conta solo l'emozione suscitata.
Ho sofferto e mi sono quasi commosso per le immagini suggestive che hai utilizzato. Ho ancora davanti agli occhi quella lacrima che brilla nel buio.
Grazie per aver scritto questo racconto.
A rileggerti presto.
Wladimiro
Grazie mille Wladimiro per il tuo commento. Sono contenta di essere riuscita a far trapelare le emozioni che ho provato quando ho scritto il racconto. Pensa che avevo il magone quando l'ho finito.
Laura Cazzari
-
- Messaggi: 560
Re: La scelta impossibile
Ciao Laura,
Un racconto che è un pugno allo stomaco, tema attuale e storia toccante.
Le emozioni sono arrivate tutte e non ho molto altro da dire. Concordo con Polly nell'apprezzare il passaggio sulla rabbia e sul bisogno di trovare qualcuno a cui dare la colpa. Il fatto che in questo caso non ci sia rende tutto ancora più desolante, la disperazione di Rachele pura e senza scappatoie.
Un racconto che è un pugno allo stomaco, tema attuale e storia toccante.
Le emozioni sono arrivate tutte e non ho molto altro da dire. Concordo con Polly nell'apprezzare il passaggio sulla rabbia e sul bisogno di trovare qualcuno a cui dare la colpa. Il fatto che in questo caso non ci sia rende tutto ancora più desolante, la disperazione di Rachele pura e senza scappatoie.
- CaterinaDP
- Messaggi: 32
Re: La scelta impossibile
Ciao Laura.
Il tuo racconto è ben scritto e coinvolge il lettore sia per il tema scelto sia per il modo in cui l’hai realizzato. L’eutanasia ottenuta illegalmente e di nascosto per mano di chi ti ama al posto di una perenne sofferenza mi ha ricordato il film Million dollar baby, da subito. Ma si sa, è già stato scritto tutto!
L’unica osservazione che posso fare è che manca il dialogo, che è uno strumento di grande immedesimazione per il lettore. E’ tutto soltanto narrato. Le sensazioni e i pensieri di Rachele potevano venire fuori anche attraverso dialoghi con altri personaggi secondari della storia, considerando che Tom non poteva parlare.
Comunque grazie alla tua buona scrittura ho rivissuto la stretta allo stomaco sentita guardando il film. Quindi complimenti!
Il tuo racconto è ben scritto e coinvolge il lettore sia per il tema scelto sia per il modo in cui l’hai realizzato. L’eutanasia ottenuta illegalmente e di nascosto per mano di chi ti ama al posto di una perenne sofferenza mi ha ricordato il film Million dollar baby, da subito. Ma si sa, è già stato scritto tutto!
L’unica osservazione che posso fare è che manca il dialogo, che è uno strumento di grande immedesimazione per il lettore. E’ tutto soltanto narrato. Le sensazioni e i pensieri di Rachele potevano venire fuori anche attraverso dialoghi con altri personaggi secondari della storia, considerando che Tom non poteva parlare.
Comunque grazie alla tua buona scrittura ho rivissuto la stretta allo stomaco sentita guardando il film. Quindi complimenti!
Re: La scelta impossibile
Sarò sincera. Leggendo questa storia via, via che scorreva sapevo già come sarebbe andata a finire. Diciamo che qui, il piano B, era scontato fosse questo. Quindi, non mi ha stupito e immaginando il finale, probabilmente mi sono creata uno scudo anti empatia.
Perché il titolo: La scelta impossibile, quando per come è riportata, lei non si è fatta nessun scrupolo ad attuarla e l’ha resa possibile? Lo trovo un po’ incoerente.
Comunque la scrittura è fluida, si legge bene.
Perché il titolo: La scelta impossibile, quando per come è riportata, lei non si è fatta nessun scrupolo ad attuarla e l’ha resa possibile? Lo trovo un po’ incoerente.
Comunque la scrittura è fluida, si legge bene.
- Laura Cazzari
- Messaggi: 266
Re: La scelta impossibile
Paola ha scritto:Sarò sincera. Leggendo questa storia via, via che scorreva sapevo già come sarebbe andata a finire. Diciamo che qui, il piano B, era scontato fosse questo. Quindi, non mi ha stupito e immaginando il finale, probabilmente mi sono creata uno scudo anti empatia.
Perché il titolo: La scelta impossibile, quando per come è riportata, lei non si è fatta nessun scrupolo ad attuarla e l’ha resa possibile? Lo trovo un po’ incoerente.
Comunque la scrittura è fluida, si legge bene.
Ciao Paola, grazie per il commento. Mi lascia abbastanza stupita la tua analisi! Davvero hai avuto l’impressione che lei non si sia fatta scrupoli? Lei così piena di amore che sfugge allo sguardo di lui quando glielo chiede, la mano le trema e piange...
Laura Cazzari
Re: La scelta impossibile
La mano trema e piange, Ok, però l'ha fatto. Io non ho letto un tormento interiore nelle ore prima di farlo, dei ripensamenti. Sembra che, certo a malincuore, accetti da subito la decisione del marito. Lei non si è opposta, quindi non è stata una scelta impossibile da attuare. Sarà sbagliato ma io l'ho vista così. A rileggerci :D
-
- Messaggi: 65
Re: La scelta impossibile
Ciao Laura,
mi piace molto l'idea che hai avuto per il tema dell'edizione. Anche il modo in cui mostri la situazione è interessante, soprattutto nel finale dove ometti la parte dell'operazione passando subito alla notte in cui Rachele applica il piano B. Quello che non mi ha preso del tuo racconto è la parte centrale, dove cerchi di riassumere la vita dei due protagonisti e il tragico momento dell'incidente. Mi sembra tutto molto spiegato e generico, ti faccio un esempio con il periodo "Una vita fatta di alti e bassi, di gioie e dolori, che loro avevano trascorso insieme, superando le intemperie del tempo, che spesso lascia segni indelebili sui legami più traballanti". Qua usi molte parole per dire semplicemente che loro, nonostante tutto, erano rimasti sempre insieme. Mi viene meno la parte emozionale, che invece sei riuscita a trasmettermi nella prima parte e soprattutto nel finale.
mi piace molto l'idea che hai avuto per il tema dell'edizione. Anche il modo in cui mostri la situazione è interessante, soprattutto nel finale dove ometti la parte dell'operazione passando subito alla notte in cui Rachele applica il piano B. Quello che non mi ha preso del tuo racconto è la parte centrale, dove cerchi di riassumere la vita dei due protagonisti e il tragico momento dell'incidente. Mi sembra tutto molto spiegato e generico, ti faccio un esempio con il periodo "Una vita fatta di alti e bassi, di gioie e dolori, che loro avevano trascorso insieme, superando le intemperie del tempo, che spesso lascia segni indelebili sui legami più traballanti". Qua usi molte parole per dire semplicemente che loro, nonostante tutto, erano rimasti sempre insieme. Mi viene meno la parte emozionale, che invece sei riuscita a trasmettermi nella prima parte e soprattutto nel finale.
Re: La scelta impossibile
Ciao Laura, ecco, un po' ti odio. Quando pensavo di aver appena letto un racconto da mettere in testa alla classifica tu mi fai venire dubbi. Però non credo che ti cederò la corona, anche se il tuo racconto mi ha davvero colpito. Io questa storia, una storia simile, l'ho vissuta, e prima o poi dovrò scrivere qualcosa. Così ogni volta che qualcuno affronta il tema subisco l'impatto emotivo. Ci riesci bene a renderlo. Brava.
Re: La scelta impossibile
Sì, forse il passaggio dell'operazione non riuscita andava esplicato, anche solo con un accenno quando l'ombra (Rachele) entra nella stanza la notte per staccare i macchinari. Racconto che mi è piaciuto, ma senza emozionarmi come avrebbe potuto e questo, credo, è dovuto alla linearità che hai scelto nel narrarlo. In casi simili tendo a preferire approcci diversi, cerco di spiegarmi: tutto il racconto poteva essere narrato negli attimi finali con lei che si avvicina al momento della decisione impossibile ricordando spezzoni di vita, ricordando quel pomeriggio con l'ultima, flebile, speranza, e infine decidendo. Una scelta narrativa di questo tipo ti avrebbe permesso di condurre il lettore verso un finale ancora più straziante proprio perché privo di pause al suo interno e perfettamente rinchiuso in uno spazio temporale limitato. Inoltre, penso che avresti avuto modo di sfruttare, con questa strategia, ancora meglio i caratteri. Concludendo, per me un pollice su convinto, ma ancora decisamente migliorabile.
Torna a “133° ALL TIME - Libroza Edition - la Seconda della Settima Era”
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Nessuno e 5 ospiti