Chi vuol essere italiano' - Ambra Stancampiano
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Chi vuol essere italiano' - Ambra Stancampiano
Chi vuol essere italiano
- Bentornati a Chi vuol essere italiano, il gioco per la cittadinanza! è il momento del nostro ospite, il Delegato dell’ONG per i diversi, senatore del movimento novaRes e Ministro ai social, Don Benito Intrallazzi. Onorevole, è un vanto per la nostra trasmissione ospitare un uomo della sua caratura…
- Caro Unticci, lei esagera; sono qui in missione.
- Ed è davvero una missione lodevole spiegare al nostro pubblico questo progetto di integrazione del Governo 2.0 che è il motivo per cui esiste chi vuol essere italiano. Prego, ci spieghi.
- è semplice: il Governo 2.0 vuole accordare tutti gli utenti italiani; attraverso le nostre ricerche sui social è risultato che gli attivisti si lamentavano dei metodi di accoglienza e respingimento, i moralisti hanno gridato alla corruzione dei sistemi di selezione, i regionalisti chiedevano una stretta sull’immigrazione, il 68,3% degli utenti dichiara scarsa fiducia negli stranieri non famosi, alcune associazioni protestavano per gli eccessivi montepremi in denaro dei quiz televisivi…
- Rosiconi… avessero vinto loro…
- Suvvìa Unticci, non sta a noi giudicare. Il compito del Governo 2.0 è rappresentare tutti, orientandoci con gli argomenti e le opinioni espresse sui social.
- Siamo un popolo fortunato. Ma torniamo a noi, il Pubblico vuole sapere.
- Elaborando opinioni e contenuti, è risultato che il modo migliore per accontentare tutti era selezionare i migranti attraverso un talent show, e poi metterli a confronto con problemi della vita quotidiana.
- Ed è qui che entra in gioco chi vuol essere italiano! Dopo le nostre prove, solo i migliori decidono di restare. Ed ora, ricapitoliamo i nomi dei concorrenti e le loro prodezze. Ci aiuta la nostra articolina; Adele, riuscirai a non impappinarti?
- Hihihi Miky! Al primo posto c’è Salazar Shaik, Etiope, che ci ha deliziato con la sua danza electro boogie durante il talent Stelle a galla, ed ora ci fa sognare con la sua pazienza: si è portato a casa ben due prove, la fila al pronto soccorso e il traffico all’ora di punta. Seconda Shanti Naharasimari…mari...marinejader! dal Bangladesh, con la sua voce meravigliosa e i suoi 13 figli, che hanno terrorizzato un intero ufficio postale fingendo di dover mandare tutti dei pacchi e ne sono usciti in soli 20 minuti. Un vero record! Infine Jamal Fakhir, del Pakistan, che ancora non ha vinto niente.
- Poco male Jamal, potrai rifarti con la prossima prova: un quiz sui personaggi dei reality!
CRASH!
Lesja guarda Bea stupita: ha spento la tv di botto e tirato il telecomando contro il muro, colpendo in pieno la gigantesca macchia di umidità che i ragazzi chiamano Bob. Si narra che Bob fosse già presente in casa quando ancora ci abitavano gli inglesi.
- Non lo guardi più?
- Domani sono previsti ritardi sulla Piccadilly. Devo alzarmi alle 5.
- Londra è così. Ci si arrangia.
- Sono stanca...
- Perché non torni in Italia? Se puoi fare la guida turistica qui, puoi farlo anche a casa tua.
- Lascia perdere… quello è un altro universo.
- Bentornati a Chi vuol essere italiano, il gioco per la cittadinanza! è il momento del nostro ospite, il Delegato dell’ONG per i diversi, senatore del movimento novaRes e Ministro ai social, Don Benito Intrallazzi. Onorevole, è un vanto per la nostra trasmissione ospitare un uomo della sua caratura…
- Caro Unticci, lei esagera; sono qui in missione.
- Ed è davvero una missione lodevole spiegare al nostro pubblico questo progetto di integrazione del Governo 2.0 che è il motivo per cui esiste chi vuol essere italiano. Prego, ci spieghi.
- è semplice: il Governo 2.0 vuole accordare tutti gli utenti italiani; attraverso le nostre ricerche sui social è risultato che gli attivisti si lamentavano dei metodi di accoglienza e respingimento, i moralisti hanno gridato alla corruzione dei sistemi di selezione, i regionalisti chiedevano una stretta sull’immigrazione, il 68,3% degli utenti dichiara scarsa fiducia negli stranieri non famosi, alcune associazioni protestavano per gli eccessivi montepremi in denaro dei quiz televisivi…
- Rosiconi… avessero vinto loro…
- Suvvìa Unticci, non sta a noi giudicare. Il compito del Governo 2.0 è rappresentare tutti, orientandoci con gli argomenti e le opinioni espresse sui social.
- Siamo un popolo fortunato. Ma torniamo a noi, il Pubblico vuole sapere.
- Elaborando opinioni e contenuti, è risultato che il modo migliore per accontentare tutti era selezionare i migranti attraverso un talent show, e poi metterli a confronto con problemi della vita quotidiana.
- Ed è qui che entra in gioco chi vuol essere italiano! Dopo le nostre prove, solo i migliori decidono di restare. Ed ora, ricapitoliamo i nomi dei concorrenti e le loro prodezze. Ci aiuta la nostra articolina; Adele, riuscirai a non impappinarti?
- Hihihi Miky! Al primo posto c’è Salazar Shaik, Etiope, che ci ha deliziato con la sua danza electro boogie durante il talent Stelle a galla, ed ora ci fa sognare con la sua pazienza: si è portato a casa ben due prove, la fila al pronto soccorso e il traffico all’ora di punta. Seconda Shanti Naharasimari…mari...marinejader! dal Bangladesh, con la sua voce meravigliosa e i suoi 13 figli, che hanno terrorizzato un intero ufficio postale fingendo di dover mandare tutti dei pacchi e ne sono usciti in soli 20 minuti. Un vero record! Infine Jamal Fakhir, del Pakistan, che ancora non ha vinto niente.
- Poco male Jamal, potrai rifarti con la prossima prova: un quiz sui personaggi dei reality!
CRASH!
Lesja guarda Bea stupita: ha spento la tv di botto e tirato il telecomando contro il muro, colpendo in pieno la gigantesca macchia di umidità che i ragazzi chiamano Bob. Si narra che Bob fosse già presente in casa quando ancora ci abitavano gli inglesi.
- Non lo guardi più?
- Domani sono previsti ritardi sulla Piccadilly. Devo alzarmi alle 5.
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- Sono stanca...
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Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.
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Bel dialogo, fluente, armonioso. Trovo il testo ironico e centrato sui problemi e disagi attuali della nostra Nazione, però... Chi vuol essere italiano? Io!
E' vero, forse un altro universo ma non sempre il peggiore, non tutto è un disastro.
Sarà perchè ritengo che è troppo facile abbandonare la barca quando sta per affondare...
Al racconto dico: not bad!
E' vero, forse un altro universo ma non sempre il peggiore, non tutto è un disastro.
Sarà perchè ritengo che è troppo facile abbandonare la barca quando sta per affondare...
Al racconto dico: not bad!
- AmbraStancampiano
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Ciao Stefania,
il racconto non vuole essere un modo per dire che non vorrei essere italiana, anzi.
La chiusura con una ragazza italiana che a Londra fa la vita da immigrata (che, credimi, è davvero piena di disagi) vorrebbe più o meno vertere sul fatto che alla fine tutto il mondo è paese; il racconto è sì un racconto di critica, ma più che altro mi piaceva l'idea di utilizzare il social network come un universo parallelo in cui si prendono delle decisioni, e immaginare l'effetto che ciò avrebbe potuto avere sulla realtà e sulla società.
Chiaramente parlo dell'Italia perché è il mio paese e ne conosco pregi e difetti, ma poteva anche essere "chi vuol essere islandese" e così via!
il racconto non vuole essere un modo per dire che non vorrei essere italiana, anzi.
La chiusura con una ragazza italiana che a Londra fa la vita da immigrata (che, credimi, è davvero piena di disagi) vorrebbe più o meno vertere sul fatto che alla fine tutto il mondo è paese; il racconto è sì un racconto di critica, ma più che altro mi piaceva l'idea di utilizzare il social network come un universo parallelo in cui si prendono delle decisioni, e immaginare l'effetto che ciò avrebbe potuto avere sulla realtà e sulla società.
Chiaramente parlo dell'Italia perché è il mio paese e ne conosco pregi e difetti, ma poteva anche essere "chi vuol essere islandese" e così via!
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.
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- Daniele_picciuti
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Quanta amarezza anche in questa storia, e anche dal tuo emerge netta una certa critica sociale, molto divertente la prima parte, ma poi il ritorno alla realtà è nettamente amaro, sei brava a creare il contrasto tra la finzione e la realtà, cosa a cui non finiamo mai di abituarci. Penso che sarebbe stato ancora più incisivo se ci fosse stato un qualche collegamento diretto tra la famiglia e i personaggi televisivi ma mi rendo conto che tempo e spazio su MC sono quelli… a meno di rubarne in un altro universo!
Il mondo che ho creato non è solo parte di me, ma esiste, come esiste la fede.
Invidio la tua capacità di rappresentare così bene lo show televisivo. Gran parte del racconto sembra una vera e propria sceneggiatura pronta per andare in scena. L'idea di fondo è originale, mettere a dura prova i migranti per ottenere la cittadinanza, ma quanti di loro vorranno restare? Il finale è molto significativo perché ribalta il concetto come un imbuto e improvvisamente la terra promessa diventa invece un posto da cui fuggire perché non offre opportunità. Il terzo mondo è un concetto soggettivo, in fondo. Brava. Qualche appunto, ma nulla di significativo.
la cittadinanza! è il momento del nostro ospite
Maiuscolo dopo il punto esclamativo.
– è semplice: il Governo 2.0 vuole accordare…
Credo di aver capito perché non usi il maiuscolo, deve essere la difficoltà a trovare il simbolo della “e” accentata. Capita anche a me, su word è su Inserisci/simbolo.
– Ed è qui che entra in gioco chi vuol essere italiano!
Il titolo del concorso in maiuscolo.
Ed ora, ricapitoliamo
Via la “d” eufonica
Stelle a galla, ed ora
Altra “d” eufonica
la cittadinanza! è il momento del nostro ospite
Maiuscolo dopo il punto esclamativo.
– è semplice: il Governo 2.0 vuole accordare…
Credo di aver capito perché non usi il maiuscolo, deve essere la difficoltà a trovare il simbolo della “e” accentata. Capita anche a me, su word è su Inserisci/simbolo.
– Ed è qui che entra in gioco chi vuol essere italiano!
Il titolo del concorso in maiuscolo.
Ed ora, ricapitoliamo
Via la “d” eufonica
Stelle a galla, ed ora
Altra “d” eufonica
Uno scrittore è un mondo intrappolato in una persona (Victor Hugo)
- AmbraStancampiano
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Mi hai scoperta, Angela! Non so come si fa la "e" accentata maiuscola col programma che uso per scrivere -_-' e raddoppiare il valore in caratteri ogni volta che una frase inizia per "è" è un vero suicidio per me che arrivo sempre a non meno di 5000 caratteri durante la prima stesura di un racconto :/
Giuro che non lo faccio più :P
Giuro che non lo faccio più :P
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.
- AmbraStancampiano
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Ciao Roberto,
col tema in realtà mi sono molto divertita, e ho tentato di compiere un'operazione a catena, che però non sono sicura che sia riuscita:
- La trasmissione televisiva è un universo diverso da quello in cui si trova e agisce la protagonista
- gli immigrati sono un universo "altro" rispetto agli italiani (soprattutto quelli presenti in trasmissione), stessa cosa per gli immigrati a Londra, rispetto agli inglesi.
- Il Governo 2.0 è da altro universo, e governa un paese orientandosi attraverso le opinioni espresse sui social
- i social network costituiscono un vero e proprio universo parallelo, in cui fin troppo spesso esce il peggio di noi (e su questo punto mi espongo in prima persona)
- la visione che si ha da un paese all'altro è spesso "da altro universo", soprattutto quando ti trasferisci in un posto che (almeno lavorativamente) sembra più avanti e ti guardi indietro.
Questo per spiegare l'intenzione di base, mi rendo conto che però era un'operazione complicata, della cui riuscita non sono appunto molto convinta :)
col tema in realtà mi sono molto divertita, e ho tentato di compiere un'operazione a catena, che però non sono sicura che sia riuscita:
- La trasmissione televisiva è un universo diverso da quello in cui si trova e agisce la protagonista
- gli immigrati sono un universo "altro" rispetto agli italiani (soprattutto quelli presenti in trasmissione), stessa cosa per gli immigrati a Londra, rispetto agli inglesi.
- Il Governo 2.0 è da altro universo, e governa un paese orientandosi attraverso le opinioni espresse sui social
- i social network costituiscono un vero e proprio universo parallelo, in cui fin troppo spesso esce il peggio di noi (e su questo punto mi espongo in prima persona)
- la visione che si ha da un paese all'altro è spesso "da altro universo", soprattutto quando ti trasferisci in un posto che (almeno lavorativamente) sembra più avanti e ti guardi indietro.
Questo per spiegare l'intenzione di base, mi rendo conto che però era un'operazione complicata, della cui riuscita non sono appunto molto convinta :)
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.
Ciao Ambra, sei un genio :P
Mi sento obbligato a partire facendoti i complimenti. Gran bel racconto; ritmo frizzante, dialoghi surreali, ma credibili (molto simili a quelli della TV), e una critica sociale a 360°. Una citazione particolare la farei ai nomi dei protagonisti che mi hanno ricordato il migliore Benni (ti assicuro che questo, dal mio punto di vista, è un complimento non da poco).
Finita la sviolinata cerchiamo qualcosa che potrebbe non andare. Forse il Talent è il modo più semplice e usato per affrontare certi argomenti, quindi non proprio originale. I protagonisti sono stereotipati (questo lo metto come difetto, ma credo fosse voluto).
Insomma, avrai capito che il racconto mi è piaciuto molto e che sto cercando il pelo nell'uovo (senza riuscirci).
In conclusione, hai scritto un ottimo racconto che mi ha fatto divertire. Complimenti!
Mi sento obbligato a partire facendoti i complimenti. Gran bel racconto; ritmo frizzante, dialoghi surreali, ma credibili (molto simili a quelli della TV), e una critica sociale a 360°. Una citazione particolare la farei ai nomi dei protagonisti che mi hanno ricordato il migliore Benni (ti assicuro che questo, dal mio punto di vista, è un complimento non da poco).
Finita la sviolinata cerchiamo qualcosa che potrebbe non andare. Forse il Talent è il modo più semplice e usato per affrontare certi argomenti, quindi non proprio originale. I protagonisti sono stereotipati (questo lo metto come difetto, ma credo fosse voluto).
Insomma, avrai capito che il racconto mi è piaciuto molto e che sto cercando il pelo nell'uovo (senza riuscirci).
In conclusione, hai scritto un ottimo racconto che mi ha fatto divertire. Complimenti!
- invernomuto
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Ciao Ambra, ben ritrovata!
La commedia è da sempre uno dei mezzi migliori per far arrivare una critica sociale e il tuo racconto rappresenta in pieno questo metodo.
Sei molto abile nel fare tuoi alcuni tropo del registro comico, dai nomina sunt omina dei tuoi protagonisti ai loro atteggiamenti volutamente estremizzati.
La storia scorre bene dall'inizio alla fine e i tuoi dialoghi sono ben costruiti e "credibili" nel contesto da te creato.
L'unico appunto che ti posso fare è la poca incisività del tema "universo alternativo" nel tuo racconto, che lo affronta sicuramente in modo maturo ma forse eccessivamente figurativo.
Spero di rileggerti presto!
La commedia è da sempre uno dei mezzi migliori per far arrivare una critica sociale e il tuo racconto rappresenta in pieno questo metodo.
Sei molto abile nel fare tuoi alcuni tropo del registro comico, dai nomina sunt omina dei tuoi protagonisti ai loro atteggiamenti volutamente estremizzati.
La storia scorre bene dall'inizio alla fine e i tuoi dialoghi sono ben costruiti e "credibili" nel contesto da te creato.
L'unico appunto che ti posso fare è la poca incisività del tema "universo alternativo" nel tuo racconto, che lo affronta sicuramente in modo maturo ma forse eccessivamente figurativo.
Spero di rileggerti presto!
- alessandra.corra
- Messaggi: 280
Ciao Ambra,
il tuo racconto mi ha divertita pur toccando temi aspri e poco felici della nostra società. Apprezzo molto la tua abilità nel dosare la giusta comicità criticando il mondo contemporaneo. E condivido, le trasmissioni televisive sono spazi cui spesso esce il peggio delle persone. Eppure pare che facciano sempre audience.
I dialoghi sono ben calibrati, mi sono solo persa un pò leggendo il discorso di Adele, questo passaggio l'ho trovato leggermente didascalico. Gradevole invece il finale in cui si passa dalla finzione della tv alla dura realtà quotidiana della protagonista.
Alla prossima!
il tuo racconto mi ha divertita pur toccando temi aspri e poco felici della nostra società. Apprezzo molto la tua abilità nel dosare la giusta comicità criticando il mondo contemporaneo. E condivido, le trasmissioni televisive sono spazi cui spesso esce il peggio delle persone. Eppure pare che facciano sempre audience.
I dialoghi sono ben calibrati, mi sono solo persa un pò leggendo il discorso di Adele, questo passaggio l'ho trovato leggermente didascalico. Gradevole invece il finale in cui si passa dalla finzione della tv alla dura realtà quotidiana della protagonista.
Alla prossima!
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Un racconto scorrevole dall’inizio alla fine, sarcastico e molto divertente pur nel senso di amarezza che rimanda, trattando un tema drammatico come quello dell’immigrazione e descrivendo lo squallore della società dei consumi. Sei stata molto abile a dosare ironia e critica sociale. L’unico appunto che ti posso fare, ma è una questione soggettiva di stile, riguarda l’uso delle cifre, come in “13 figli”, “20 minuti” e “devo alzarmi alle 5”, che in un testo narrativo io avrei scritto in lettere, e quindi “tredici figli”, “venti minuti” e “alzarmi alle cinque”. Complimenti! :)
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Mi spiace doverlo dire, ma questo racconto non mi è piaciuto tantissimo.
Lo trovo troppo ricco di retorica, soprattutto sul finale.
La ricerca del grottesco è palese.
"Don Benito Intrallazzi"e "Unticci" sono sicuramente personaggi che hai pensato e infilato per creare un effetto, ma onestamente li trovo poveri di carattere e se l'intenzione era quella di richiamare "Antonio Latrippa" forse qui non è proprio ben riuscita.
Mi piace molto invece l'idea di utilizzare il format di un programma TV per creare l'universo.
Ottima scrittura.
Lo trovo troppo ricco di retorica, soprattutto sul finale.
La ricerca del grottesco è palese.
"Don Benito Intrallazzi"e "Unticci" sono sicuramente personaggi che hai pensato e infilato per creare un effetto, ma onestamente li trovo poveri di carattere e se l'intenzione era quella di richiamare "Antonio Latrippa" forse qui non è proprio ben riuscita.
Mi piace molto invece l'idea di utilizzare il format di un programma TV per creare l'universo.
Ottima scrittura.
- AmbraStancampiano
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Grazie a tutti per i commenti, mi fa davvero piacere che il racconto vi sia piaciuto/non piaciuto e che me lo abbiate detto con accuratezza e sincerità :)
@Francesco, magari nell'uovo è più facile trovare delle piume :P
@Invernomuto, ti do ragione sull'appunto, e continuerò a lavorare sulle mie personalissime interpretazioni del tema ;)
@Alessandra, è vero. Il discorso di Adele è parecchio didascalico, ma non avendo spazio per mostrare tutta la trasmissione con le relative prove, ho utilizzato questo stratagemma.
@Veronica, hai oggettivamente ragione, ma si sa, i caratteri sono tiranni! ;)
@Lorenzo, giusto un paio di precisazioni:
Questo E' un racconto grottesco, quindi direi che la ricerca del grottesco è ovvia. Unticci e L'On. Intrallazzi sono i personaggi principali del racconto, non ho capito a cosa ti riferisci quando dici che mi servivano per creare un effetto non riuscito... addirittura "sicuramente" poi! se vorraii spiegarti meglio sarò felice di ascoltare e capire. Perdona la mia ignoranza, ma... chi è Antonio Latrippa? Ti riferisci al personaggio di Totò? e dove le vedi queste auspicabili somiglianze? Perchè personalmente ho dovuto fare mente locale per ricordarmi chi fosse, tanto era lontano dalla mia mente.
Per quel che riguarda la retorica sul finale, per me QUEL finale fa parte di un vissuto. Se per te è retorica, vuol dire che sei tra quei pochi fortunati che non hanno, non hanno mai avuto e non avranno bisogno di trasferirsi all'estero. E credimi, sei fortunato. Anche questo è retorico? forse. Ma è tristemente vero.
@Francesco, magari nell'uovo è più facile trovare delle piume :P
@Invernomuto, ti do ragione sull'appunto, e continuerò a lavorare sulle mie personalissime interpretazioni del tema ;)
@Alessandra, è vero. Il discorso di Adele è parecchio didascalico, ma non avendo spazio per mostrare tutta la trasmissione con le relative prove, ho utilizzato questo stratagemma.
@Veronica, hai oggettivamente ragione, ma si sa, i caratteri sono tiranni! ;)
@Lorenzo, giusto un paio di precisazioni:
Questo E' un racconto grottesco, quindi direi che la ricerca del grottesco è ovvia. Unticci e L'On. Intrallazzi sono i personaggi principali del racconto, non ho capito a cosa ti riferisci quando dici che mi servivano per creare un effetto non riuscito... addirittura "sicuramente" poi! se vorraii spiegarti meglio sarò felice di ascoltare e capire. Perdona la mia ignoranza, ma... chi è Antonio Latrippa? Ti riferisci al personaggio di Totò? e dove le vedi queste auspicabili somiglianze? Perchè personalmente ho dovuto fare mente locale per ricordarmi chi fosse, tanto era lontano dalla mia mente.
Per quel che riguarda la retorica sul finale, per me QUEL finale fa parte di un vissuto. Se per te è retorica, vuol dire che sei tra quei pochi fortunati che non hanno, non hanno mai avuto e non avranno bisogno di trasferirsi all'estero. E credimi, sei fortunato. Anche questo è retorico? forse. Ma è tristemente vero.
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.
Ciao Ambra,
ti faccio i miei complimenti per come hai saputo gestire il ribaltamento, sono arrivata al momento in cui Bea spegne il televisore senza aspettarmi niente del genere. Poi, in poche righe hai tratteggiato la situazione, il vissuto delle due ragazze a Londra, con le difficoltà e i disagi che comporta.
E qui sono in difficoltà, vediamo se riesco a spiegarti: ho gradito il finale del racconto e la fantasia che ti ha permesso di strutturare una storia godibile, ma alcune parti dell'inizio "spuntano" fuori, sono un po' forzate. Stiamo parlando comunque di un'ottima storia scritta in poco tempo e con un limite di caratteri che non permette di diluire. Spero di esserti stata utile.
ti faccio i miei complimenti per come hai saputo gestire il ribaltamento, sono arrivata al momento in cui Bea spegne il televisore senza aspettarmi niente del genere. Poi, in poche righe hai tratteggiato la situazione, il vissuto delle due ragazze a Londra, con le difficoltà e i disagi che comporta.
E qui sono in difficoltà, vediamo se riesco a spiegarti: ho gradito il finale del racconto e la fantasia che ti ha permesso di strutturare una storia godibile, ma alcune parti dell'inizio "spuntano" fuori, sono un po' forzate. Stiamo parlando comunque di un'ottima storia scritta in poco tempo e con un limite di caratteri che non permette di diluire. Spero di esserti stata utile.
“Chi vuol essere italiano” di Ambra Stancampiano,
Ciao Ambra,
tema solo in parte centrato, secondo me, l’universo alternativo da te presentato mi sembra un po’ debole.
Il racconto è scritto bene e con buon ritmo, ma non mi è piaciuto molto, sicuramente un mio problema con il genere. Alcune parti sono troppo esasperate e nel finale mi pare ci sia un po’ troppo retorica spicciola.
Comunque complimenti per l’idea “alternativa”
A presto
Ciao
Adriano
Ciao Ambra,
tema solo in parte centrato, secondo me, l’universo alternativo da te presentato mi sembra un po’ debole.
Il racconto è scritto bene e con buon ritmo, ma non mi è piaciuto molto, sicuramente un mio problema con il genere. Alcune parti sono troppo esasperate e nel finale mi pare ci sia un po’ troppo retorica spicciola.
Comunque complimenti per l’idea “alternativa”
A presto
Ciao
Adriano
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