Per partecipare alla Sfida basta aver voglia di mettersi in gioco. Le fasi di gioco sono quattro: 1) Il primo agosto sveleremo il tema deciso da Francesco Nucera. I partecipanti dovranno scrivere un racconto e postarlo sul forum. 2) Gli autori si leggeranno e classificheranno i racconti che gli saranno assegnati. 3) Gli SPONSOR leggeranno e commenteranno i racconti semifinalisti (i migliori X di ogni girone) e sceglieranno i finalisti. 4) Il BOSS assegnerà la vittoria.
Questo GAME siete solo in 6, quindi faremo un unico gruppo. I concorrenti dovranno leggere, commentare e classificare gli altri. Le classifiche ricevute faranno media con quella del Lettore Anonimo.
Questo è il gruppo Unico de La Sfida a Cambio vita: vado a fare il soccorritore con Francesco Nucera come giudice.
Primo e quarto classificato del girone verranno giudicati da Marco Lomonaco, secondo e terzo da Polly Russell.
Vediamo i racconti ammessi:
Andrà tutto bene, di Milena Vallero consegnato il 15 agosto alle 16:43. Neve di Calce, di MatteoMantoani consegnato il 16 agosto alle 12:32 Un calice di fango, di Proelium consegnato il 20 agosto alle 11:17 Per delle aringhe salate., di Leonardo Pigneri consegnato il 22 agosto alle 17:07 Jupiter, di read_only consegnato il 22 agosto alle 21:55 Il paradosso dell'infinito, di Alessandro Canella consegnato il 22 agosto alle 23:54
Avete tempo fino alle 23.59 di sabato 4 settembre per commentare i racconti del gruppo Chi non postasse anche solo un commento verrà squalificato. Chi non postasse la classifica verrà squalificato Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul gruppo Unico. Vi avverto che saremo fiscali e non accetteremo classifiche postate anche solo alle 00.00 a meno che problemi improvvisi vi ostacolino all'ultimo, ma in quel caso gradiamo essere avvertiti, sapete come trovare i moderatori. Vi ricordiamo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo.
I racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a Spartaco. Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo. Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri thread.
Ciao Matteo, ben trovato! Un racconto devo dire particolare, che inizialmente credevo prendesse tutt’altra direzione. Ho notato però un calando nella storia. Mi spiego. Il racconto parte benissimo, con la descrizione delle macerie e di quest’uomo sconosciuto che vi rovista dentro; si capisce presto che le sue intenzioni non sono esattamente da buon Samaritano, ma l’alone di mistero resta; poi c’è l’incontro con Mario, che getta nuova luce sul nostro Franco e sul suo difficile passato (e qui ne approfitto per dire che il bonus c’è sicuramente). Poi, però, dall’arrivo di Mario nella sua baracca, è come se non fosse più la stessa storia; o meglio, è come se gli eventi vi fossero calati a forza per arrivare a tutti i costi a quel cambiamento a cui Franco anela. Il dialogo tra i due mi sembra forzato e un po’ artificioso. Non so se mi sono spiegata… Toccante invece la parte del funerale e delle preghiere che si alternano alla prosa. Come dicevo, un bonus sicuramente azzeccato; il tema, pure. Sul bonus “imbarazzo”, ho visto la risposta che hai dato in precedenza, in effetti ci sta anche se non mi sembra molto evidenziato; sull’evento epocale, caspita, ci siamo senza ombra di dubbio. Nonostante l’appunto che ti ho fatto sopra, ho letto il racconto con piacere e, devo dire, anche un po’ di amarezza, povero Franco. Grazie!
Un Calice di Fango - Proelium
Ciao proelium, ben trovato! Un racconto interessante ma, devo ammetterlo, un po’ caotico. Non ti nascondo che ho dovuto rileggerlo due volte per comprenderlo appieno. Cosa ho apprezzato? Sicuramente le ambientazioni e la cura per alcuni dettagli, che hanno reso certe scene (come l’inseguimento iniziale del Naga) particolarmente “visive”. Sappi, inoltre, che alla seconda lettura mi sono dovuta alzare a prendere un bicchiere d’acqua perché mi hai fatto venire sete! Quando si dice scrittura immersiva... La narrazione nel suo complesso, però, mi è parsa confusa; se in certi passaggi, come dicevo sopra, hai dato molto peso ai dettagli, in altri hai lasciato alcune cose non dette o raccontate solo di sfuggita, il che ha reso un po’ difficile capire bene il background del protagonista e le sue motivazioni. Ciò ha un suo peso per quanto riguarda il bonus sul passato tormentato; mi sembra di capire dal passaggio “La gente in città aveva smesso di chiamarlo Malpelo,” che in gioventù o, comunque, in un’altro stadio della sua esistenza abbia avuto problemi, ma questi non sono ben chiariti. Preso in pieno invece il bonus sul momento imbarazzante (cosa c’è di peggio che scoprire di non essere da soli in bagno? ;), idem l’evento epocale, che io vedo nella rivolta a cui ti riferisci. Il tema mi sembra un po’ tirato per i capelli, ma credo tu intenda che sarà Felyx a portare il cambiamento in un tempo successivo al racconto, quindi direi che ci sta. In compenso un bel racconto, che ho letto con un po’ di fatica ma anche con piacere (e disgusto… accidenti! In questo caso la scrittura immersiva è un’arma a doppio taglio!) Scherzi a parte, un buon lavoro. Grazie!
Per delle Aringhe Salate - Leonardo Pigneri
Ciao Leonardo, piacere di conoscerti! E... Visto che sono una fraccamaroni, vado subito a segnalarti un passaggio:
il capo dei briganti fa un cenno ai suoi che ci iniziano a circondare. Siamo fregati. L’onestà non aveva mai pagato, ma anche la disonestà, adesso, si dimostrava piuttosto ingrata. E io che le avevo dato tutto…
Finora il racconto è stato sempre al presente, qui hai scritto al passato; forse non si tratta di un errore bensì di un’intenzionale scelta stilistica; ma personalmente mi si è un po’ inceppata la lettura e mi verrebbe da consigliarti di modificare al presente ;)
Ok, ora passiamo invece ai complimenti. Il racconto è scorrevole e simpatico. Il protagonista divertente al punto giusto, senza arrivare a fare la figura della macchietta. Ho apprezzato anche i dialoghi, che trovo ben costruiti e non artificiosi. Una cosa che gradisco molto (ma qui siamo davvero solo nel reame del gusto personale) è che vai a capo spesso. Adoro questo stile e spesso lo adotto io stessa, trovo renda la lettura molto più vivace. Passiamo all’analisi pro-sfida. Dunque, il tema del cambiamento c’è, direi. Il bonus sull’evento epocale assolutamente sì, per altro inserito in modo molto armonico all'interno della storia; quello sul passato tormentato pure (con tanto di orecchio mozzato alla Van Gogh, quindi…); infine, direi che una bella fustigazione in piazza è decisamente imbarazzante; quindi, tutto ok. E insomma, per farla breve (più breve di così? Possibile? Lo so sono pessima...) ho letto questo racconto con piacere e mi sono fatta anche un paio di risatine. Quindi, grazie!
Jupiter - ReadOnly
Ciao Read_only, piacere di conoscerti! Caspita, che angoscia... e vedilo come un complimento, eh! Mi hai fatto decisamente immedesimare in questo padre disperato, ottimo lavoro. Il tuo è un buon racconto che mi ha emozionato grazie all’esplorazione di questo tragico rapporto padre-figlia; la rivelazione sulle sorti di quest’ultima, data per altro in modo così subitaneo, mi ha spiazzata e, soprattutto, rattristata; speravo in una riunione alla Carramba, invece mi hai destabilizzata. E questo mi piace. Mi è piaciuto inoltre il rimando (non so se voluto o casuale) ai tredici distretti di Hunger Games - la figlia del protagonista nella mia mente ha preso poco a poco le sembianze di Jennifer Lawrence ;) Il tema direi che è centrato, idem il bonus sul passato tormentato (hai voglia!). Gli altri due bonus invece mi lasciano perplessa. Ho visto in una delle risposte precedenti che hai segnalato come momento imbarazzante un passaggio che non riesco a considerare tale; per lo meno, io come “momento imbarazzante” intendo qualcosa come una figuraccia, o un’incomprensione che sfocia in una gaffe, cose simili. Anche per l’evento epocale, non mi sembra molto ben delineato, semplicemente mi pare che la storia sia ambientata in un periodo futuro non ben definito e dopo che è accaduto qualcosa di epocale. Ma potrei non aver capito un beneamato... Per il resto una storia che, seppur triste, ho letto molto volentieri. Grazie!
Il Paradosso dell’Infinito - Alessandro Canella
Ciao Alessandro, ben trovato! Racconto davvero interessante! Premessa: ho faticato a capirci qualcosa! Ma non perché fosse scritto male, anzi. Il problema è che la materia è per me alquanto ostica. Questa cosa dei loop temporali, delle versioni passate e future di se stessi e compagnia bella mi confonde sempre. Ma anche se gran parte dei dettagli della storia sono andati dispersi nel limbo della mia ignoranza, ho comunque potuto godere appieno della rivelazione finale (almeno, per me è stata una rivelazione, magari altri più eruditi di me ci sono arrivati prima). Questo vuol dire che, nonostante l’argomento complesso, sei riuscito a rendere la storia fruibile, quanto meno in parte, anche a chi non faccia Sheldon Cooper di secondo nome ;) Il tuo racconto mi ha ricordato molto Predestination; non so se per te è un complimento, in ogni caso io lo intendo come tale dato che il film mi era piaciuto molto. Veniamo ai dettagli della sfida. Il tema è preso, direi, visto che di cambiamenti qui ce ne sono parecchi. Il passato tormentato è decisamente presente, così anche l’evento epocale, anche se inventato e ambientato nel futuro. Non sono sicura invece di aver colto la situazione imbarazzante, e quindi ora sono in imbarazzo io! Per concludere, un buon lavoro, complicato e difficile da decifrare per bene, ma decisamente buono! Alla prossima :)
Ecco qui la mia classifica, come sempre difficilissima da stilare. A presto!
1. Il Paradosso dell’Infinito 2. Per delle Aringhe Salate 3. Jupiter 4. Un Calice di Fango 5. Neve di Calce
Prima della consueta classifica, mi sento in dovere di porgere delle scuse. Solitamente tendo a leggere e commentare i racconti subito nei primi giorni, così da avere poi tempo di considerare le eventuali risposte degli autori prima di posizionare i singoli brani. Questo mese, causa periodo “frenetico”, non mi è stato possibile e mi sono ridotto quasi all’ultimo, trovandomi oltretutto obbligato a scegliere i posizionamenti praticamente subito e senza seconda lettura. Chiedo venia e prometto di rimediare il mese prossimo. I principi alla base delle mie classifiche comunque non cambiano:
1. Sono uno di quei lettori che, a parità di valore, privilegia i testi caratterizzati da uno stile di qualità a scapito della trama. La mia idea è che un bravo scrittore sia in grado di nascondere un’idea poco originale dietro alla tecnica. Attenzione, però: quando parlo di tecnica non mi riferisco al barocchismo di certi scribacchini di quart’ordine che riempiono le librerie nascondendosi dietro la maschera della fantomatica literary fiction; parlo di pulizia e costruzione delle scene, di caratterizzazione dei personaggi, di gestione e progressione del conflitto e infine di dialoghi accattivanti e ben bilanciati. 2. I commenti che troverete a corredo della classifica NON sono gli stessi che ho scritto sui singoli post, in quanto nascono da riflessioni post seconda lettura ed eventuali scambi d’opinione con i singoli autori (ma, come scrivevo in fase introduttiva, questo mese ho dovuto purtroppo saltare la seconda lettura).
Ma ora la classifica…
1. Neve di Calce – Matteo Mantoani
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Nelle ultime edizioni in cui ho incrociato Matteo mi è capitato di dire in più occasioni come il punto debole di quei brani fossero i finali. Non è questo il caso. La struttura delle scene e la cadenza delle azioni descritte qui è perfetta. Unico grosso aspetto migliorabile è il flusso d’informazioni relativo alla caratterizzazione psicologica del protagonista. Nulla che non si possa risolvere con una sana revisione a mente fredda. Bravo Matteo.
2. Per delle aringhe salate – Leonardo Pigneri
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Posizione questo racconto sul secondo gradino del podio è stato per me una piccola tortura. Sin dalle prime righe ho infatti adorato il protagonista creato da Leonardo, le sue battute pungenti, i dialoghi sempre brillanti. Tutto funziona alla perfezione in quanto a scorrevolezza, insomma. Se però non si trova in cima alla classifica è a causa di una scena sostanzialmente inutile (per quanto spassosa), il ritmo un po’ troppo rapido e una gestione della “telecamera” non sempre ottimale, soprattutto nelle scene d’azione. Acqui qui, difetti facilmente risolvibili.
3. Un calice di fango – Proelium
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Può un racconto scritto con uno stile che non rientra propriamente nelle tue corde risultare al contempo il brano tecnicamente migliore? Per quanto mi riguarda sì e il brano di Francesco ne è la dimostrazione. La forma è infatti solida, figlia di una consapevolezza a mio avviso persino superiore a quella mostrata da Matteo e Leonardo. Peccato per un finale che, almeno per quanto mi riguarda, ho trovato un po’ insoddisfacente, non tanto nel “cosa” racconta (anzi, da questo punto di vista è ottimo), quanto per la sensazione di eccessiva rapidità con cui si svolge.
4. Jupiter – read_only
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Racconto di fantascienza abbastanza canonico nella scelta del tema che però mostra i germi di un buon stile immersivo. Il problema nasce semmai da una gestione non proprio ottimale della prima persona, allo stato attuale caratterizzata da un’eccessiva schematizzazione delle azioni. Manca insomma quella naturalezza nella gestione del flusso d’informazioni che caratterizza le storie migliori. Ma, ripeto, i segni di un genuino impegno si notano, quindi non vedo l’ora di leggere qualche altro pezzo di read_only in futuro.
5. Andrà tutto bene – Milena Vallero
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Se questo brano è, purtroppo, relegato all’ultima posizione è perché, tra tutti, è quello con il maggior numero di aspetti migliorabili, a partire dalla struttura delle scene, a mio avviso troppo lenta nella prima metà. Riguardo lo stile, sebbene sia indubbio il tentativo di attenersi ai principi della scrittura immersiva, in più parti si presenti forti cadute nel raccontato.
Cari amici. Non è per fare la solita noiosa premessa, ma stavolta ritengo che tutti i racconti che ho letto siano a un livello superiore alla media rispetto a ciò che di solito sono chiamato a commentare, qui su Minuti Contati, nessuno escluso. Fosse per me vi manderei alle semifinali tutti quanti, ma purtroppo devo scegliere qualcuno da mettere in quinta posizione. Sia chiaro che ciascun racconto avrebbe qualcosa da rivedere, ma tutti sono già (per quel poco che ne capisco) al livello di quello che si legge nei libri pubblicati dalle big (se non addirittura, a un livello superiore). Tutti quanti siete bravi, chi più chi meno, e comunque si vede che non siete alle prime armi. Anche se eravamo pochi, sono contento di aver gareggiato con voi: comunque vada, avrò in caso la fortuna di poter dire: "Mi è andata male perché i concorrenti erano tutti bravissimi". Bando alle ciance!
1. Per delle aringhe salate.
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Un racconto scritto con una forma semplice e immediata, che arriva dritto al punto e fa uso di una voce narrante esilarante e irresistibile. L'ambientazione mi è piaciuta, ho anche imparato cose sull'antica Roma che non sapevo. Un pochino da rivedere le scene d'azione e alcuni piccoli dettagli, ma la lettura procede sempre spedita e senza intoppi.
2. Jupiter
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Al di là della forma che a mio modesto avviso va un pochino limata, questo racconto è efficace per la sua conclusione e per le emozioni che il protagonista riesce a trasmettere durante la lettura. L'ambientazione strizza l'occhio ai temi classici della fantascienza, quindi c'è un po' la sensazione di "già visto", però è quel "caro già visto" che fa sempre piacere di rivedere, quindi efficace.
3. Un calice di fango.
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Ottimo scenario di ambientazione, con una società che sguazza nel fango e nel deserto, dove l'acqua scarseggia e la dissenteria dilaga. La scrittura è per i miei gusti un po' troppo carica, ma qui, probabilmente, sono appunto gusti, perché si nota una certa esperienza e una certa cura da parte dell'autore.
4. Il paradosso dell'infinito.
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Ebbene sì, questo è il racconto che ho deciso mettere ultimo della zona "promozione". In realtà, se dovessi solo affidarmi ai gusti, sarebbe il primo della lista. Scrittura consapevole ed esperta, tema e ambientazione da paura (sono appassionato di tutte le letture mindfuck come questa, e si è capito dalle numerose seghe mentali che ho esplicitato nei commenti al racconto), però, però, perrrò... Il grosso difetto di questo racconto, è che mi sembra un po' quei ventagli di carta cinesi, che da chiusi tradiscono l'esistenza di un disegno complicato, ma si possono apprezzare solo se completamente dispiegati. Questo racconto mostra bellissimi spunti, una costruzione tutt'altro che banale, ma avrebbe veramente bisogno di molto più spazio, per esprimere totalmente il suo potenziale. Al momento, in questa forma liofilizzata, manca di tutti gli elementi per offrire al lettore una vera esperienza mindfuck.
5. Andrà tutto bene.
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Questo racconto non è male, però parte un po' troppo lento, e, purtroppo, l'inizio è il punto d'aggancio più efficace per mantenere sempre vivo l'interesse di un eventuale lettore. Ci sono alcune parti in cui la mia attenzione è scesa, per gli infodump e per le scene di vita quotidiana, un po' troppo lente. Poi prende il volo, da quando il protagonista va a scuola e gli capita "l'incidente", tutto è spassosissimo e incolla alla lettura. Peccato per lo sbilanciamento di queste due parti, perché l'idea di base è divertente, la realizzazione anche, e (comunque) il livello alto.
Ultima modifica di MatteoMantoani il sabato 4 settembre 2021, 15:19, modificato 1 volta in totale.
Ma che bella sfida! E' la prima volta che mi ritrovo a stilare una classifica di cui anche l'ultimo posto è un lavoro che ho apprezzato, quindi complimenti a tutti! Non ho avuto molti dubbi nel fare la graduatoria se non per il 3°e 4° posto su cui ho dovuto riflettere un po' di più. Mi dispiace per Dag che non è riuscito a partecipare, ma avrei messo il suo racconto 4° o 5° per via dei problemi segnalati. Ecco qua i commenti e la classifica. Bravi tutti e a presto!
Andrà tutto bene - Milena Vallero
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Prime impressioni: Hello Milena! Racconto carino, immagino ispirato da Eternal War, ma è sempre bello leggere e vedere buone idee declinate diversamente. Ho avuto però diversi problemi con lo stile. Tema: Centrato, anche i bonus ci stanno ma il passato tormentato lo ho scorto poco. Positivo: La storia è ben strutturata e lo specchio tra le due realtà è stato progettato a dovere. Il momento in classe è quello che mi è piaciuto di più, la sfuriata indotta da Avahdrel e poi l'apologia imposta dall'angelo. Anche la caratterizzazione dei personaggi non è affatto male. Negativo: Allora, lo stile lo ho trovato un po' inesperto, nulla di grave eh, ma è evidente che hai margini di miglioramento molto ampli, e ciò è un bene! Sarebbero troppe le cose da segnalarti quindi ti indico alcuni dei problemi generali e te ne evidenzio nello specifico altri. Se poi vorrai un ulteriore approfondimento da parte mia vedrò di dedicarci del tempo in più. Ok, ora iniziamo. Innanzitutto, troppi dialogue tag. Cerca di usare di più i beat intervallandoli con qualche tag qua e là. Ma fai preponderare i primi, nel testo ci sono troppe battute vuote a cui si attribuisce il parlante solo dopo averle lette. Il discorso che si fa il protagonista all'inizio non mi convince un granché, forse sono io che non parlo spesso a me stesso, ma avrei trasformato quelle considerazioni in pensato. Il testo è anche carico di mentre e gerundi che esprimono simultaneità, ti consiglio di evitarli. Non si prestano molto alla narrativa scritta.
Avahdrel sapeva di avere poco tempo.
Se il PDV è focalizzato sul personaggio allora una frase del genere non può esistere. deve diventare: Ho poco tempo. Altrimenti rischi di allontanare il lettore dal personaggio. Ce ne sono diverse di queste frasi.
Anche per questo Avahdrel aveva deciso di cambiare fazione. Ne aveva abbastanza di cattiveria e meschinità. Solo l’idea di circuire un altro umano gli dava la nausea. Voleva vivere in quella speranza, credere che anche in lui ci fosse del buono. Da secoli si sentiva a disagio, ma aveva comunque continuato, pur controvoglia, a fare il suo dovere. Finché non era arrivata quella pandemia. Da più di un anno l'umanità combatteva contro un virus fino ad allora sconosciuto. Avahdrel aveva pensato che alla fine Dio si fosse stufato, e che quel Covid-19 fosse la versione due punto zero del diluvio di Noè. Invece no. L'umanità aveva sofferto, e ancora soffriva. Ma era sopravvissuta. Era ripartita. Ci provava, quanto meno. E anche se i cartelli “ne usciremo migliori” che erano spuntati come funghi alla fine non avevano avuto ragione, qualcosa di bello c’era stato. Chi aveva donato denaro, chi tempo, chi cibo e medicine. Chi addirittura la propria vita. Chi anche solo una buona parola, un pensiero di speranza. Quindi forse Dio, alla fine, aveva ragione con la storia del diluvio. Perché dai, in fondo l'umanità non è che fosse poi tutta da scartare.
Spiegone. Mi sembra molto difficile che il personaggio si perda in un pensiero come questo. Ce ne sono anche altri più piccoli, ma questo risalta parecchio.
Tutta la conversazione tra Avahdrel e l'angelo di Ambra mi sembra un po' forzata, troppa esposizione tutta insieme.
Non ti sembra di aver esagerato un pochino?» disse una voce alle sue spalle. Hazarat si voltò.
Da dove esce fuori questo Hazarat?
«Oh, se la sta cavando benissimo. Ma dimmi un po', cos'è questa storia?» «Farai da supervisore ad Avahdrel». «Non se ne parla. Non hai visto che danni ha fatto in... quante, quattro ore?» «Era da solo. D’ora in poi ci sarai tu a guidarlo». «Ma io devo già guidare Sergio. Non ho tempo per...» «Gahlafil! Vuolsi così colà dove...» «Oh, risparmiami Dante, per favore. Ho capito, va bene. Ma stai attento, Demone. Dovesse venirmi anche solo il sospetto che tu possa fare del male al mio protetto, ti segnalerò subito e ti farò rispedire in quel buco da dove provieni, siamo intesi?»
Prendo questo come esempio, ma ci sono molti altri dialoghi e monologhi vuoti, senza azioni o reazioni all'interno. E l'effetto che si crea è il classico "teste nel vuoto". Cerca di arricchirli con beat, fraseggi interiori ecc... Conclusioni: Non male tutto sommato, cerca di concentrarti di più sullo studio dello stile e vedrai che migliorerai tantissimo. A rileggerci presto! E se vuoi una mano o qualche consiglio in più, scrivimi pure!
Neve di Calce - MatteoMantoani
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Prime impressioni: Ciao Matteo! Il racconto è molto buono, vivido di immagini e personale. Come al solito ottimo lavoro, c'è giusto qualche cosetta qua e là che mi sento di segnalarti. Tema: Preso. Bonus: ok a tutti e tre! Positivo: Il protagonista è interessante e lo hai caratterizzato bene. Sullo stile nulla da dire. Sai quel che fai e si vede. Prendo questa frase a esempio:
Fissò i cadaveri e si sforzò di vedere solo due vecchi testardi, di quelli che non avevano potuto rinunciare alla loro casa fatta di sassi, in quel paese in mezzo al nulla.
Molto bene davvero. Mi ha fatto venire i brividi questo passaggio+. Negativo: Allora, i consigli che ti posso dare sono solo per migliorare ancora di più il testo, errori veri e propri non ce ne sono. Trovo superflua la didascalia iniziale sull'Orcolat essendo il fenomeno anche spiegato più avanti. Non fa molto se non provare a convincere il lettore si tratti di una storia vera. Opera di convincimento che non svolge bene e che dovrebbe spettare al testo stesso. L'attacco è ottimo, la scena è presentata bene, ma forse ti spendi per qualche riga di troppo nel protagonista che fruga e analizza ciò che vede. Prima di trovare i corpi c'è poco che focalizzi davvero l'attenzione del lettore. Avrei snellito un pochino.
I due anziani erano ancora a letto, gli occhi chiusi e i visi ridotti a grumi di sangue rappreso. In alcuni punti la pelle impolverata era bucata a scoprire l’osso. Il naso dell’uomo era rientrato nel teschio e la mascella della donna si era staccata, strappata dal peso dei ciottoli.
La descrizione è vivida e d'impatto, ma se avessi specificato meglio anche il dettaglio della mascella sarebbe stata una bomba. "la mascella della donna si era staccata" non ci dice molto, le pendeva da un lato? Non c'era proprio? In entrambi i casi puoi descrivere il mento che tocca il seno o l'arcata dei denti superiore aperta nel vuoto. Mi hai capito insomma.
Franco la osservò con un certo interesse,
Questa frase non mi piace. Fai vedere i suoi pensieri, perché la trova interessante, o semplicemente come la osserva, portandosela vicino agli occhi magari.
Venne svegliato da qualcuno che bussava alla porta di plastica. Franco aprì gli occhi e accese la lampadina.
Falla più semplice: Qualcuno bussò alla porta di plastica. Franco aprì gli occhi e accese la lampadina. Dai dettagli degli occhi chiusi e della luce spenta si capisce che stava dormendo.
«Se cambierai, forse una possibilità te la darò.»
Il dialogo fino a questo momento andava molto bene, questa frase però mi ha tirato fuori. Forse perché mi ha fatto venire in mente il tema in modo troppo ovvio. Non so. Il finale lo vedo troppo concentrato sul cambiare in sé, e meno sui perché di questo cambiamento. Mi è sembrato più un tentativo di allacciarsi ancor di più al tema che la conclusione di un vero arco. Ma è una mia impressione probabilmente, forse legata proprio alla fine del dialogo tra Mario e Franco che, come ti ho detto, mi ha "tirato fuori". Conclusioni: Comunque un ottimo lavoro, la prosa è ricca senza essere pesante e la storia si perde giusto un po' all'inizio e alla fine, senza però deviare troppo. Alla prossima Matteo. Mandi!
Un Calice di Fango - Proelium
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Prime impressioni: Ciao Francesco! Il racconto mi è piaciuto, si vede che ci hai riversato dentro un bel lavoro di worldbuilding. Ha però qualche problema di pacing a mio parere.
Tema: Il tema ci sta secondo me, dato che non specifica che proprio il protagonista deve cambiare. Qui infatti è l'ambientazione che deve cambiare, la fine della rivolta e una situazione un po' migliore per il popolo. I bonus, ok a tutti tranne per il passato tormentato, che non ho sentito.
Positivo: Il racconto più vai avanti più fila liscio. Ottima l'ambientazione e ho apprezzato il ripetersi della frase “Ferma la rivolta, Felyx Nephtar. Tu sai come.” lungo tutta la seconda parte del racconto. Un richiamo all'ineluttabilità di ciò che deve essere fatto e anche un ottimo modo per mantenere la temperatura delle scene.
Negativo: Partiamo con lo stile. Non è male ma è molto carico di raccontato più che mostrato. In particolare tutta la prima scena, in cui succede ben poco ma il PDV rimugina tanto. Non il massimo per catturare il lettore a mio parere. Altri paragrafi successivi come questo:
Anche se la Dea Gatto lo aveva benedetto, la sua vita da disgraziato non era cambiata. Saccheggiava ancora i templi, beveva fanghiglia e di tanto in tanto ammazzava qualcuno. Per sopravvivere, si diceva scrollando le spalle. La gente in città aveva smesso di chiamarlo Malpelo, ma il cognome altisonante dei Nephtar, i vecchi Re del Deserto, serviva a poco se eri un ladruncolo con la dissenteria. La Dea Gatto glielo aveva accordato, va bene, ma quel titolo era buono solo per pulirsi il...
Seppur tu li mascheri come pensieri del protagonista, rimangono infodump piuttosto indigesti e forzati. La storia ha due problemi secondo me. Uno è il ritmo. Il racconto parte lento e va bene, poi accelera con l'inseguimento e la rivolta, poi, fino alla fine si susseguono scene più a bassa temperatura mancando di un vero e proprio climax. La seconda parte rimane migliore della prima per l'assenza di grossi infodump, ma se avessi messo un conflitto maggiore verso la fine sarebbe sicuramente riuscita meglio. Il secondo problema è legato a questo, il finale sembra tu lo abbia concentrato sulla decisione che il protagonista fa. Come se un attimo prima stesse per ammazzare il riccone a coltellate e poi, solo dopo che si è svegliato, decide di avvelenarlo. Ci potrebbe anche stare, ma il fatto che lui poco prima avesse preso il veleno dal bazar rende tutto molto forzato. L'aveva già messa in conto la possibilità di avvelenarlo quando aveva preso le polveri e tu non l'avevi fatta trasparire al momento corretto riservandoti la sorpresa per il finale. Le opzioni quindi erano due: O mostravi i pensieri del protagonista quando prendeva il veleno, oppure trovavi un modo perché lui avesse il veleno sempre addosso (magari con una semina all'inizio) e allora, proprio quando il riccone si svegliava, lui si nascondeva e gli veniva in mente l'idea di avvelenarlo. Spero di essermi spiegato bene.
Conclusioni: Un buon racconto che sicuramente non pecca per inventiva e che con qualche accorgimento qua e là poteva essere davvero una bomba. Spero di esserti stato utile. A presto Francesco!
Jupiter - ReadOnly
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Prime impressioni: Buongiorno da Jupiter Morena e complimenti! Il racconto mi è piaciuto davvero tanto!
Tema: Che dire, centrato. La presa di coscienza finale e il decidere di iniziare a combattere per una causa e non per riavere sua figlia è qualcosa di molto forte e secondo me anche un ottimo punto di partenza per un romanzo!
Bonus: L' Evento epocale lo vedo un po' tirato, ma in effetti vivere sotto un regime di IA non è meno epocale dal vivere durante una pandemia, quindi penso vada bene. Passato tormentato ok. La situazione imbarazzante non l'ho trovata invece.
Positivo: La storia è ben racchiusa nei suoi 20000 caratteri. Ottimamente strutturata e senza sprechi. Davvero chapeau. Ottimo anche il flusso informativo. Riesci a comunicare un'ambientazione complessa senza utilizzare infodump e senza mantenere il lettore all'oscuro troppo a lungo. Le comunicazioni di servizio di Jupiter le ho trovate perfette. Le rivelazioni alla fine anche. Bravissima.
Negativo: Allora, il racconto mi è piaciuto molto e per questo sarò ancora più brutale del solito con i difetti. Voglio che migliori ancora di più. Preparati! :P
Guardo Kate correre e muovo la testa.
Attenta, se il pdv è interno, azioni come guardare, vedere, pensare ecc... non vanno riportate poiché ci fanno solo "uscire" dal personaggio. "Muovo la testa" inoltre non si capisce che movimento è. La muove perché segue Kate nella corsa? La scuote in segno di disapprovazione?
La pista di atletica lascia il posto alle pareti spoglie della stanza illuminate da un timido sole primaverile che entra dalla minuscola finestra.
Occhio a frasi come questa. Troppo lunghe e piene di complementi e aggettivi.
Arrivo giusto in tempo per vedere il manganello colpire il suo volto.
E' raccontato. Puoi fare di meglio!
Indietreggia stordita, allontanandosi dall’agente che l’ha colpita.
Ripetizione del concetto, scegline una.
“Grazie mille, James Evans. Non deve essere facile relazionarsi con un individuo affetto da disturbi. Jupiter è riconoscente per il tuo lavoro. Speriamo nel tuo innesto”.
Qui non si capisce chi parla.
le sussurro mentre cerco di tenerla ferma.
Attenta alle simultaneità, sempre meglio evitarle.
“Andiamo Nicholas, suor Christine non merita di esser trattata così. Ricordi quando ha rinunciato alla sua razione giornaliera per darla a te?” parlo a voce bassa, a tratti incerta.
Qui arriva troppo tardi il dettaglio sul tono della voce e sicuramente il lettore se la è già immaginata in altro modo.
“Secondo te Alfonso e tutti gli altri tornerebbero indietro? Se si potesse, intendo…”
Anche qui è incerto il parlante. All'inizio pensavo fosse James, poi però si capisce che è stata Kate.
Le tempie si corrugano in uno sforzo che mi sembra sovrumano
Non son convinto che qui il verbo corrugare sia adatto. E' un verbo che si addice più a dettagli visivi.
Il ricordo regredisce e ritorna annichilito nella nebbia grigia del passato.
Meh. Un po' troppo altisonante questa frase. Tagliala, non serve a nulla.
Le lacrime cadono tra le rughe del volto e si perdono nella barba.
Attenta. Come fa a vederle? Riporta più che altro come le sente scivolargli sul viso e trai peli della barba.
“Anche se riuscissi ad uscire non saprei dove trovarla” ammetto con un filo di voce.
Ammettere è un verbo vuoto, come aggiungere, rispondere ecc...
Conclusioni: Un ottima lettura, brava davvero. Spero che i miei appunti ti siano di aiuto e non vedo l'ora di rileggerti in giro Morena! Bye!
Il Paradosso dell’Infinito - Alessandro Canella
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Prime impressioni: Ciao Alessandro! Il racconto è molto ambizioso e scritto bene. Soffre di alcuni problemi di comprensione verso la fine, ma penso te lo aspettassi considerata la complessità.
Tema: Ho scorto più che altro il ribellarsi al cambiamento, il volersi opporre ad esso creando questo infinito loop che permetta ai due personaggi di stare insieme. Forse invece non ci ho capito niente io eh xD
Bonus: Ok i bonus su passato e evento epocale. Quello imbarazzante deve essermi sfuggito, forse quando scambia Asimov per l'infermiera?
Positivo: Stile ottimo davvero. Ho trovato davvero pochi errori se non un paio di refusi da nulla. Si vede che sei esperto nella scrittura immersiva. Tutta la prima parte, fino a che non entrano nella camera col bambino (dove la mia comprensione è iniziata a venir meno), l'ho letta davvero con piacere. E apprezzo anche le intenzioni, andando più sul semplice non ti saresti sicuramente esposto ad alcune critiche ma hai voluto osare e non c'è nulla di male in questo.
Negativo: Grossi errori a livello di stile non ce ne sono, ti faccio comunque le mie considerazioni su alcune cosette che ho notato:
Per distrarsi si sporse verso uno schermo olografico riportante una mappa stellare del quadrante.
Attento che dettagli come questo sono familiare alla protagonista. Falla più immediata: Si sporse sulla mappa olografica del quadrante. o qualcosa del genere. Come l'hai scritta tu suona troppo artificiosa per una cosa che conosce bene.
Come a qualunque orario di qualunque giorno, il ponte 4 era attraversato da una frenetica attività, con le banchine per lo più occupate da una folta schiera di navi seminatrici, ognuna diretta a un diverso piano abitabile del multiverso con l’obiettivo di colonizzarlo e garantire nuove fonti d’approvigionamento. --- Il punto previsto per l’atterraggio coincideva con il cortile di una vecchia baita isolata tra i monti. --- Il sole calò in fretta oltre le montagne, così come la temperatura.
Attento a tutti questi establishing shot in narratore onnisciente. Uno ogni tanto non fa nulla, ma non bisogna esagerare nei racconti brevi.
Un bip dal tablet di Mya interruppe la conversazione. La donna lesse il messaggio e per poco non fece cadere la birra sul pavimento. «Cattive notizie?» Mya alzò gli occhi verso Bowel. «Una comunicazione dall’ospedale in cui è ricoverato mio marito. Qualcuno ha firmato per la sua estrazione dalla struttura.» «Chi?» Mya sentì la testa girare. «Me stessa.»
Piccola infrazione del PDV per creare l'effetto sorpresa. Non son sicuro ne sia valsa la pena.
Riguardo la storia invece non ho capito la scena in cui incontra Bowel nella 476, né quale fosse l'ultima richiesta di Asimov. Nell'avvicinarmi al finale poi ho rinunciato a comprendere alcuni dettagli tecnici e mi sono concentrato a capire cosa stesse succedendo ma devo ammettere che il risultato è stato così e così. Ho visto arrivare da subito la rivelazione su chi fosse Asimov, probabilmente colpa dei molti film, serie ecc.. di questo genere che ho visto. La rivelazione su Bowel è arrivata un po' più in là, ma sempre presto. Non lo vedo comunque come qualcosa di negativo, mi sembrava solo giusto segnalartelo.
Conclusioni: Un racconto che inizia molto bene ma che va a sbriciolarsi nella sua complessità di eventi e ambientazioni. Un peccato perché lo stile è ottimo. Comunque bravo, l'impegno che ci hai messo traspare sicuramente. Spero di rileggerti presto!
Classifica:
1. Jupiter 2. Neve di Calce 3. Il Paradosso dell’Infinito 4. Un Calice di Fango 5. Andrà tutto bene
Sono in seria difficoltà, e lo sono mentre vi scrivo e continuo a leggere tre dei vostri racconti. Mentre le ultime due posizioni mi sono state chiare sin dall'inizio, le prime tre mi hanno veramente torturata. In generale i testi mi sono piaciuti molto e il livello della sfida è stato altissimo, quindi vi ringrazio per aver condiviso il vostro talento. Alla fine comunque sono arrivata ad una conclusione sui primi tre posti, ma vi prego di considerarli tutti uguali. Ecco la classifica:
1. Neve di calce 2. Un calice di fango 3. Per delle aringhe salate 4. Andrà tutto bene 5. Il paradosso dell'infinito
Ed ecco i commenti (ho un po' sintetizzato quanto vi ho scritto): 1. Neve di calce Al di là della storia d'amore un po' frettolosa, che secondo me andrebbe approfondita e meriterebbe più spazio all'interno del testo, ho apprezzato le diverse sfumature (toni malinconici che si mischiano a toni crudi) e la cura dei dettagli che hanno reso questa storia quasi vera. Ho premiato la capacità di condividermi sensazioni diverse e di poter passare con naturalezza ad uno stile più crudo senza mai essere volgare, con un utilizzo del non-detto sapiente.
2. Un calice di fango Il lavoro a livello di ambientazione emerge da ogni riga. C'è un mondo in questi ventimila caratteri e nei suoi dettagli rudi è possibile quasi percepirlo, come se quel mondo fosse lì ad attendere fuori dalla finestra. Ho apprezzato meno lo stile carico che mi ha impedito di godere pienamente anche delle scene d'azione. Anche qui però ho voluto premiare la capacità di trasmettermi qualcosa.
3. Per delle aringhe salate Io odio i racconti sulla Roma antica e questo testo mi ha divertita ed entusiasmata, quindi chiedo scusa a Lorenzo per questa posizione che so non rendergli pienamente giustizia. Il testo è scorrevole e divertente, il protagonista si fa praticamente adorare subito ed è facile entrare in empatia con un PdV così simpatico. Ci sono giusto un paio di dettagli (il combattimento 1vs100000 e i dettagli dell'acqua) che mi piacerebbe trovare in una seconda stesura, ma il testo è davvero piacevole.
4. Andrà tutto bene La declinazione del cambiamento nella doppia chiave di lettura uomini-demoni è stata una sfida vinta. L'inizio è un po' lento e pieno di dettagli che potevano esser evitati, a partire dai dialoghi, per dare maggiore spessore a un dualismo pieno e alle rivelazioni che questo testo riserva. Lo stile può essere affinato (soprattutto se è volontà dell'autrice affidarsi al mostrato), ma la strada intrapresa è senza dubbio buona.
5. Il paradosso dell'infinito L'inizio lento e ripetitivo, superfluo ai fini della trama, ha lasciato presto spazio ad un racconto avvincente, sebbene abbastanza canonico con i racconti del genere. Proprio per questa somiglianza il finale a sorpresa si perde un po'. Ciò che giustifica la sua posizione qui è l'assenza nel testo di elementi necessari alla sua comprensione: ho letto il testo più volte e solo leggendo i commenti ho scoperto che era privo degli elementi necessari per avere il quadro completo. Sicuramente si presta bene per un romanzo più lungo e non vincolato ai 20mila caratteri.
È sempre una fatica stilare la classifica. La qualità di scrittura si è fatta alta in ogni elaborato e questo è un bene, significa che l’impegno e lo studio degli scrittori di MC è affrontato con serietà. Ma così è anche più difficile imbattersi in passi falsi o racconti deboli. “Jupiter” rimane quello che mi ha emozionato di più, nonostante qualche imperfezione. Anche “Neve di calce” ha i suoi problemi, ma ne ho apprezzato la scrittura consapevole, l’ambientazione vivida e l’ottimo finale. Poi mi sento di premiare “Il paradosso dell’infinito”, che certo perfetto non è, ma voglio valorizzare lo sforzo compositivo di Alessandro. Segue “Per delle aringhe salate”, che offre un buon intrattenimento al pari di “Andrà tutto bene”, ma rispetto al brano di Milena ha uno stile più sorvegliato e il coraggio di cimentarsi con un genere difficile.
Classifica:
-1) Jupiter, tema OK, Bonus 1 e 2
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Ciao, piacere di leggerti! Fin qui il racconto che mi ha emozionato di più. Il rimpianto di questo padre arriva con urgenza e intensità, suscitando nel lettore una forte empatia. Scrivere è fingere, ma se i sentimenti sono autentici non c'è stilema che tenga... anche se un po' di precisione in più non guasta mai ;) Inizialmente la piega fantascientifica subito dopo l'incipit mi aveva terrorizzato; ho temuto un po' anche sul finale, ma sei stata brava a tenere salda la storia. Atmosfera un po' 1984 un po' distretti alla Hunger Games, con uno scenario vago che si poteva definire meglio. Tema preso, ben saldato al bonus sul passato tormentato. Sull'imbarazzo non sono convinto: il passo che segnali ha molto più a che fare con vergogna e rimorso. Anche sull'evento epocale si potrebbe discutere: l'ascesa di Jupiter è già avvenuta... Forse il racconto che stiamo leggendo rappresenta l'avvento della Liberazione? Se è così, si potrebbe farlo accennare meglio alla suora quando parla con il protagonista a lume di candela. Medio i dubbi e accordo due bonus su tre.
-2) Neve di calce, tema OK, Bonus 1, 2 e 3
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Ciao Matteo, eccomi qua. Un pezzo tosto con molti pregi e qualche zona d'ombra in costruzione e, ahimé, anche gusto personale, ma cercherò di essere il più possibile oggettivo. Ti faccio un commento misto bonus:
Tema: preso, l'esigenza di redenzione del protagonista si sente tutta.
Ma ci mette tanto a rivelarsi. La prima sequenza è paesaggistica, quasi sognante: vediamo Franco all'opera (siamo immersi nel suo pov?) ma non sappiamo davvero nulla di lui. Ci mettiamo un bel po' a capire cosa sta facendo e perché, i suoi demoni sono insondabili, la passione per la pittura casca un po' a caso: secondo me basta qualche semina ben piazzata (le sue mani da artista non avvezze al lavoro, l'oro che gli serve per tirare a campare, il corpo del vecchio che potrebbe già ricordargli suo padre, e magari smuovergli un moto d'odio e ciottoli...) per mettere in chiaro anche il conflitto psicologico e rendere questa accoppiata di orchi più porosa e sinergica. [p.s. avevo già letto qualcosa di tuo (Satanasso il rivoltoso) e mi era già capitato di faticare ad allinearmi con il filtro del pg. Lì il pezzo era breve e forse era un effetto voluto, qui il pezzo ha un respiro maggiore e un intento differente, credo. Serviti di questo feedback come preferisci.]
-1) Evento epocale: preso, ed è la cosa che mi ha convinto decisamente di più.
Descrizioni vivide e scenario dettagliato di macerie e polvere, sembra di essere lì! Scrittura pulita e sorvegliata, ti faccio giusto un paio di piccole segnalazioni (...) Nelle sequenze successive lo stile si sporca un po' di più, ad esempio sul dialogato al bar sarei un po' più parco coi beat che spezzano di continuo il discorso. Secondo me puoi sfrondarne qualcuno.
-2) Passato tormentato: preso e saldato direttamente al tema.
Giocato sul pesante ma in fondo semplice, con argomenti traumatici come padre-padrone e omosessualità. Non discuto la tua volontà di affrontare a viso aperto certe tematiche, ma la sequenza con frustate e masturbazione è molto forte e può far storcere il naso. Occhio anche alla costruzione: dopo l'avvio lento da dipinto sembra di leggere un altro racconto. Una maggiore porosità tra i due blocchi credo possa essere d'aiuto.
-3) situazione imbarazzante: per ora non l'ho trovata. (dopo chiarimento ok, ndr)
Franco scoperto a rubare? Ma non è svergognato sul fatto, e con Mario ci sono attive ben altre dinamiche. Franco che si vergogna dei suoi stessi pensieri? Un po' forzato. Mario che arriva e vede il disegno, forse? Avrebbe senso ma da come è costruito il passo l'imbarazzo non arriva. Lì, tra l'altro, mi sarebbe piaciuto qualche scambio "artistico", non per forza pacifico, sul fatto che si tratti di astrattismo, cubismo, espressionismo... e che quello schifo sia o non sia arte. Con tutta la vergogna che può seguire quando qualcuno ti demolisce il lavoro. Se vuoi provare ad argomentare...
Al di là delle criticità, ci hai sicuramente dato dentro e si vede. Ne terrò conto perché la consapevolezza quando si scrive è importante.
Buona Sfida! Francesco
-3) Il paradosso dell’infinito, tema OK, Bonus 1, 2 e 3
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Ciao Alessandro, piacere di leggerti come sempre. Un racconto cervellotico che ho sbocconcellato con piacere, anche se a un certo punto mi sono un po' perso. Ho proseguito a oltranza finché almeno il concetto di Sacro Loop e l'infinito reiterarsi dei personaggi mi si sono chiariti: un effetto carino anche se prevedibile. Lascio a te e Matteo il compito di sbrogliare la matassa dei livelli, io mi limito a segnalarti che la sensazione di qualche piccolo cortocircuito qua e là l'ho percepita, ma tu hai fatto benissimo a sperimentare questa struttura in un racconto. Deve essere stato molto formativo, e questo credo sia il tesoro più grande. Forse anche a causa della grande sfida di costruzione ho trovato i personaggi un po' piatti, nomi compresi con cui ho rischiato di confondermi (che poi tanto erano sempre loro, lol xD). So che hai provato comunque a caratterizzarli, forse è proprio lo sforzo euristico a distogliere l'attenzione dai loro drammi... valuta tu se la tua priorità è il macrotema del loop o l'empatia con i personaggi. Non so se come osservazione può servirti, io nel dubbio te lo faccio presente. Stile attento di chi conosce i ferri del mestiere. Ormai su MC è vietato improvvisare... ;)
Bonus tutti presenti e calati senza problemi nel setting di fantascienza.
Fare le classifiche è diventato difficile...
-4) Per delle aringhe salate, tema OK, Bonus 1 e 2
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Ciao Leonardo, piacere di leggerti e commentarti, credo sia la prima volta. Oh, una fiction storica sui Romani! Ben giocato lo scenario dell'incendio di Nerone, anche se si poteva tratteggiare meglio con qualche riferimento al quartiere ebraico e insulae, oltre che la solita domus; bene anche la caratterizzazione del protagonista e il suo conflitto (avrai modo di vedere che anch'io ho un debole per i furfanti dal cuore d'oro...). Qualche discrepanza sulla credibilità storica c'è davvero, come qualcuno ti ha già fatto notare: guardia pretoriana, postumi della fustigazione, al posto delle aringhe si poteva scegliere qualcos'altro ecc... Occhio anche al typo Cielio e altri refusi di battitura, anacronismi e lessico latino che potrebbe non essere alla portata di tutti, lì dipende tanto dal target: visto che c'è tanta azione e il pov fa il brillante, direi più popolare che specialistico, quindi con tutti i rischi di fruizione del caso. Nel complesso ho l'impressione di un mix di elementi sicuri che "fanno" ma non sono Impero Romano. La narrazione comunque intrattiene e sono consapevole che incrociare dato storico e fiction non sia cosa facile: inutile dire che i romanzi di Valerio Massimo Manfredi sono una miniera d'oro da quel punto di vista.
Stile immersivo in prima presente da legionario ligio ai suoi doveri.
Sui bonus: tema ok, ben integrato sui desideri di svolta del protagonista. Evento epocale preso. Passato tormentato concesso, il background dell'orecchio è esile ma comunque coerente. La scena imbarazzante siamo al limite: l'hai costruita con toni grotteschi ma una fustigazione è una fustigazione, e non sono riuscito a sorridere. Medio le incertezze tra background e imbarazzo salvando il primo ma non il secondo.
Spero di essere stato utile. Buona Sfida! Francesco
-5) Andrà tutto bene, tema OK, Bonus 1,2 e 3
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Ciao Milena, piacere di leggerti! Un racconto simpatico che fa sussurrare anche al mio angelo o demone custode che sta per iniziare la scuola... eh... eh... Ammetto di averlo apprezzato (anche perché con me sfondi una porta aperta), al netto di qualche scivolata sul dialogato nella prima metà, molto artefatto e un po' troppo piatto (stilisticamente, può migliorare con qualche beat) e alcune scelte sub ottimali di costruzione che sospendono il racconto tra dramma e caricatura, finendo per togliere sapore a entrambe. Benino invece il doppio pov un po' realtà un po' Lande dello Spirito alla Eternal War.
Non so perché questo demone si sia azzeccato proprio con Sergio, ma non mi sarebbe dispiaciuto un finale in cui il demone si stacca da lui (tanto se la caverà benissimo) per andare a occuparsi di un'anima più bellicosa, da correggere con l'artiglio di ferro. E l'arco di trasformazione continua...
Per il tema: cambio vita a doppio binario, preso! Per i bonus: 1) contesto pandemia, ok. Ho controllato e non serve che sia parte attiva della storia. 2) Passato tormentato: Ok, ipotizzando che sia quello del demone e non certo Sergio. 3) Ok la scena imbarazzante. La caduta sulle scale e l'assorbente... spero non mi capiti mai.
Oggi dovrebbe arrivare la classifica del Lettore Anonimo che, vista la classifica attuale, sarà fondamentale per scegliere i semifinalisti.
Classifica parziale senza bonus:
1) Neve di Calce, di MatteoMantoani Punti 11 2) Jupiter, di read_only Punti 11 3) Per delle aringhe salate., di Leonardo Pigneri Punti 12 4) Un calice di fango, di Proelium Punti 16 5) Il paradosso dell'infinito, di Alessandro Canella Punti 16 6) Andrà tutto bene, di Milena Vallero Punti 24
Ecco a voi commenti e classifica del Lettore Anonimo:
Scusate il ritardo! p.s. questo giro premio la facilità di lettura: non ho avuto il tempo di rileggere niente! (Diciamo che è più simile a come leggo di solito un libro e meno a come studio, rispetto al solito)
Classifica e commenti: 1- Per delle aringhe salate: Il tuo è stato il mio racconto preferito. Nonostante io lo abbia letto in condizioni che non hanno aiutato la mia concentrazione è filato liscio e non penso di essermi persa Ho solo una cosa da far notare e una semi-critica. Ho trovato la scena delle frustate inutile e in aggiunta poco favorevole al padrone nella casa (perché perdere tempo?). La nota è che la tua storia non solo non passa il Bechdel test, ma non c’è neanche 1 personaggio femminile, nonostante ce ne siano numerosi, per un racconto così breve. Per me ideologicamente per me non è un problema, ma se nota la mancanza.
2- Andrà tutto bene: il racconto è bello, si legge facilmente e i personaggi sono interessanti. I dialoghi ogni tanto sono un po’ irrealistici, ma la vera critica che mi sento di farti è tutta la parte iniziale tra lui e la moglie che è lenta e anche un po’ inutile. Per il resto a me è piaciuto.
3- Jupiter: anche il tuo è un racconto che mi è piaciuto. Lo stile è semplice e il lettore non viene mai “allontanato” dalla storia. Trovo interessante la questione dell’IA, che per essere un racconto così breve è anche sufficientemente spiegata. Trovo un po’ banale il motivo delle tensioni e del litigio tra padre e figlia. Secondo me si può scrivere qualcosa di più “interessante”.
4- Neve di calce. il tuo è l’ultimo dei racconti che non ho fatto fatica a seguire per nulla, ed è l’unico che penso ne abbia tratto davvero vantaggio. La prima parte mi è piaciuta molto, io sono una che le descrizioni tende a saltarle, ma le tue sono davvero ben fatte. Tutta la relazione tra Mario e il protagonista, invece, mi è sembrata un po’ finta e mi ha fatta staccare dalla storia, a partire dalla frase «Se cambierai, forse una possibilità te la darò.».
5- Il paradosso dell'infinito: il tuo è il primo racconto che mi ha confusa. Chiaramente da parte tua c’era l’intenzione di fare qualcosa di complesso, che forse meritava una rilettura, ma a primo giro dopo un po’ ti perdo. Faccio fatica a commentare, ma posso dirti che i personaggi non sono male e che si intuisce che l’idea è buona. È possibile che il problema sia che l’idea è troppo “complessa” per la lunghezza della storia.
6- Un calice di fango: anche il tuo è un racconto che non ho seguito appieno e quindi che faccio fatica a commentare. Ti posso dire che la parte di “worldbuilding” mi ha lasciato qualche dettaglio, ma tutte le parti di azione ho fatto fatica a seguirle
1) Neve di Calce, di MatteoMantoani Punti 6 2) Per delle aringhe salate., di Leonardo Pigneri Punti 8 3) Jupiter, di read_only Punti 9 4) Il paradosso dell'infinito, di Alessandro Canella Punti 16
5) Un calice di fango, di Proelium Punti 19 6) Andrà tutto bene, di Milena Vallero Punti 19
Semifinali:
Neve di Calce Vs Il paradosso dell'infinito - Giudice Marco Lomonaco
Per delle aringhe salate Vs Jupiter - Giudice Polly Russell