Tratti di matita
Tratti di matita
Tratti di matita, Debora Dolci
Leo è chino sul foglio. Mi avvicinò un po' per guardarlo. La matita punta nell’angolo in alto a destra e si muove con tratti veloci di spessori diversi, sembrano solo linee. Diventeranno qualcosa però.
Leo si succhia il labbro. «Mmmmmmm»
Una lunga nasale. Cosa significa? Nervoso? Stanco? Ho promesso di non chiamare, Elisa. Ha diritto a una serata con le amiche, però un paio di messaggi...
Il polso di Leo oscilla con la matita e nuovi tratti si aggiungono agli altri. Il contorno della finestra, quello del tavolo della cucina dove siamo seduti.
Prendo il telefono dalla tasca e lo sblocco. Il disegno prende forma e io sarò ancora uno spazio vuoto.
“Non passi mai tempo con lui è per questo che non ti disegna.” E quindi ecco l’idea di lasciarci soli. Da quanto tempo non succede eh?
«Mmmmmmm.»
La nasale si allunga e si stoppa.
Mi sporgo sopra la sua spalla, vorrei mettergli una mano sulla nuca, lì all’attaccatura dei capelli, come faceva mio padre con me, e dargli una carezza. Ma non si può toccare Leo. Elisa lo fa, sì, ma io sono lo spazio vuoto…
O no?
Eccomi! Barcollo e mi appoggio al tavolo, ingoio un singulto. Ci siamo noi due nel disegno, un ragazzo magro e con le labbra schiuse, chino su un foglio, e un uomo senza capelli che si sporge sopra di lui senza toccarlo.
Leo sta rappresentando noi due, adesso.
La matita rallenta, picchietta. Mi sporgo ancora di più. Il quadrato più piccolo che è l’immagine del foglio si riempie di sagome, le silhouette di un uomo e un ragazzo ripetute nel ritratto del ritratto.
Gli occhi mi pizzicano, infilo il telefono nella tasca. Ci sono anche io, lui lo sa allora.
Leo dondola un po’, ruota la testa e afferra dal tavolo il raccoglitore con le immagini che usa a scuola.
«Siamo noi due?» Che domanda imbecille.
Leo alza la testa i suoi occhi vibrano, fanno un passaggio veloce da destra a sinistra.
«Certo che siamo noi. Tu e io.» Sorrido, i suoi occhi viaggiano ancora. «Sei bravissimo, straordinario. Lo dicono sempre tutti.»
Sto toccando il telefono nella tasca, potrei scattare una foto al foglio e mandarla a Elisa, per condividere il momento. Ci sono anche io nel disegno.
Leo abbandona il raccoglitore aperto, afferra un altro foglio e scansa quello che ha terminato. Strizza gli occhi e punta con la matita l’angolo in alto a destra.
Ricomincia. I tratti lunghi e leggeri si sovrappongono seguendo una sequenza solo sua. Alla fine nasce un’immagine perfetta. Il dottore dice che lui comunica così.
Vicino al suo gomito il raccoglitore pieno di immagini è aperto alla pagina del cibo.
Mi sono mai fermato a sfogliarlo? La mano libera di Leo piomba sulla pagina, lui non si gira, l’indice però indica un piatto di pasta.
Il disegno che sta finendo ora ha contorni riconoscibili, è come quello di prima e ci sono io di nuovo.
Sto sorridendo come un cretino. Mi stringo nelle spalle. Sono un cretino davvero in realtà, Elisa aveva ragione.
«Carbonara?»
Leo ruota gli occhi e un angolo della bocca si solleva. Gli piace l’idea mi sa. Tutto suo padre, insomma.
Leo è chino sul foglio. Mi avvicinò un po' per guardarlo. La matita punta nell’angolo in alto a destra e si muove con tratti veloci di spessori diversi, sembrano solo linee. Diventeranno qualcosa però.
Leo si succhia il labbro. «Mmmmmmm»
Una lunga nasale. Cosa significa? Nervoso? Stanco? Ho promesso di non chiamare, Elisa. Ha diritto a una serata con le amiche, però un paio di messaggi...
Il polso di Leo oscilla con la matita e nuovi tratti si aggiungono agli altri. Il contorno della finestra, quello del tavolo della cucina dove siamo seduti.
Prendo il telefono dalla tasca e lo sblocco. Il disegno prende forma e io sarò ancora uno spazio vuoto.
“Non passi mai tempo con lui è per questo che non ti disegna.” E quindi ecco l’idea di lasciarci soli. Da quanto tempo non succede eh?
«Mmmmmmm.»
La nasale si allunga e si stoppa.
Mi sporgo sopra la sua spalla, vorrei mettergli una mano sulla nuca, lì all’attaccatura dei capelli, come faceva mio padre con me, e dargli una carezza. Ma non si può toccare Leo. Elisa lo fa, sì, ma io sono lo spazio vuoto…
O no?
Eccomi! Barcollo e mi appoggio al tavolo, ingoio un singulto. Ci siamo noi due nel disegno, un ragazzo magro e con le labbra schiuse, chino su un foglio, e un uomo senza capelli che si sporge sopra di lui senza toccarlo.
Leo sta rappresentando noi due, adesso.
La matita rallenta, picchietta. Mi sporgo ancora di più. Il quadrato più piccolo che è l’immagine del foglio si riempie di sagome, le silhouette di un uomo e un ragazzo ripetute nel ritratto del ritratto.
Gli occhi mi pizzicano, infilo il telefono nella tasca. Ci sono anche io, lui lo sa allora.
Leo dondola un po’, ruota la testa e afferra dal tavolo il raccoglitore con le immagini che usa a scuola.
«Siamo noi due?» Che domanda imbecille.
Leo alza la testa i suoi occhi vibrano, fanno un passaggio veloce da destra a sinistra.
«Certo che siamo noi. Tu e io.» Sorrido, i suoi occhi viaggiano ancora. «Sei bravissimo, straordinario. Lo dicono sempre tutti.»
Sto toccando il telefono nella tasca, potrei scattare una foto al foglio e mandarla a Elisa, per condividere il momento. Ci sono anche io nel disegno.
Leo abbandona il raccoglitore aperto, afferra un altro foglio e scansa quello che ha terminato. Strizza gli occhi e punta con la matita l’angolo in alto a destra.
Ricomincia. I tratti lunghi e leggeri si sovrappongono seguendo una sequenza solo sua. Alla fine nasce un’immagine perfetta. Il dottore dice che lui comunica così.
Vicino al suo gomito il raccoglitore pieno di immagini è aperto alla pagina del cibo.
Mi sono mai fermato a sfogliarlo? La mano libera di Leo piomba sulla pagina, lui non si gira, l’indice però indica un piatto di pasta.
Il disegno che sta finendo ora ha contorni riconoscibili, è come quello di prima e ci sono io di nuovo.
Sto sorridendo come un cretino. Mi stringo nelle spalle. Sono un cretino davvero in realtà, Elisa aveva ragione.
«Carbonara?»
Leo ruota gli occhi e un angolo della bocca si solleva. Gli piace l’idea mi sa. Tutto suo padre, insomma.
Ultima modifica di Debora D il martedì 22 marzo 2022, 0:30, modificato 1 volta in totale.
Re: Tratti di matita
Ciao Debora! Tutto ok anche per te con i parametri! Buona MARIA ELISA ALOISI EDITION!
Re: Tratti di matita
Bello anche questo. Ottimo stile narrativo, pulito e senza fronzoli. Il ritmo è quello adeguato al contenuto della trama e la capacità di trasmettere sensazioni e morale è trasmesso da uno show don’t tell gestito alla perfezione (bambino con caratteristiche tipiche dell’autismo, mai citato ma mostrato e fatto vivere, che ha come forma comunicativa il disegno). Unico refuso nella parte iniziale: mi avvicinò (avvicino).
Trama aderente al tema (immagine del disegno che si ripete come un eco infinito).
Trama aderente al tema (immagine del disegno che si ripete come un eco infinito).
- MatteoMantoani
- Messaggi: 1234
Re: Tratti di matita
Prime Impressioni: Ullallà! Debora e Lauro nello stesso gruppo, che fortuna esserne fuori XD Ottimo racconto come al solito, sarà dura raggiungere i 300 caratteri.
Aderenza al Tema: Per me ok, c'è nel disegno che fa Leo.
Punti di Miglioramento: Boh. A proprio voler essere bastian contrari come a me piace essere, ho fatto un pochino fatica a capire il finale. Cioè, Leo vuole mangiare, e il papà continua a guardarlo disegnare ignorando i suoi bisogni, e per questo si sente un po' cretino? Perché dice "come suo padre"? Perché gli piace la carbonara?
Punti di Forza: Sei riuscita in poco spazio e delineare la difficoltà di un padre a comunicare col figlio autistico. Questa difficoltà si sviluppa in più livelli, tanto che il padre desidera entrare in contatto affettivo col figlio, ma allo stesso tempo sente il bisogno costante di avere la compagna ad aiutarlo (lui stesso dice che non sta molto con suo figlio). Insomma, poche righe e un rapporto umano descritto in modo realistico e vivido. Bravissima.
Conclusioni: Il racconto mi è piaciuto, sviluppa molto bene il tema della comunicazione padre/figlio portandolo ai suoi estremi, cioè descrivendo in modo molto efficace quanto sia difficile per un padre entrare in contatto col figlio autistico. Magari verso la fine non ho capito qualcosina, ma ciò non inficia assolutamente il mio coinvolgimento emotivo. Molto brava!
Aderenza al Tema: Per me ok, c'è nel disegno che fa Leo.
Punti di Miglioramento: Boh. A proprio voler essere bastian contrari come a me piace essere, ho fatto un pochino fatica a capire il finale. Cioè, Leo vuole mangiare, e il papà continua a guardarlo disegnare ignorando i suoi bisogni, e per questo si sente un po' cretino? Perché dice "come suo padre"? Perché gli piace la carbonara?
Punti di Forza: Sei riuscita in poco spazio e delineare la difficoltà di un padre a comunicare col figlio autistico. Questa difficoltà si sviluppa in più livelli, tanto che il padre desidera entrare in contatto affettivo col figlio, ma allo stesso tempo sente il bisogno costante di avere la compagna ad aiutarlo (lui stesso dice che non sta molto con suo figlio). Insomma, poche righe e un rapporto umano descritto in modo realistico e vivido. Bravissima.
Conclusioni: Il racconto mi è piaciuto, sviluppa molto bene il tema della comunicazione padre/figlio portandolo ai suoi estremi, cioè descrivendo in modo molto efficace quanto sia difficile per un padre entrare in contatto col figlio autistico. Magari verso la fine non ho capito qualcosina, ma ciò non inficia assolutamente il mio coinvolgimento emotivo. Molto brava!
- Alessandro -JohnDoe- Canella
- Messaggi: 421
- Contatta:
Re: Tratti di matita
Tu quoque, Debora!
Proprio la nostra prof preferita che si fa sfuggire un errore di battitura già alla terza frase? Solo per questo meriteresti l'ultimo posto in classifica per partito preso.
Per tua fortuna, prevedo che così non sarà, in quanto il racconto è davvero di buona fattura e, come spesso accade nei tuoi scritti, si sviluppa molto bene attorno a quella sfera umana tanto quotidiana quanto spesso data per scontata. Il ripetuto rifermento al cellulare, in particolare, funge benissimo da elemento narrativo in grado da una parte di caratterizzare bene le insicurezze del protagonista, dall'altra di creare un ponte tra il bisogno digitale di comunicazione tra il protagonista e la moglie e quello analogico del figlio. Non so però se questo dettaglio è tutto frutto della mia fantasia o rientrava tra le tue reali intenzioni. Nel caso, puoi rivenderti questa interpretazione. Son 50 Euro, grazie.
Solo una piccola nota: ho un po' storto il naso nel passaggio "Leo sta rappresentando noi due, adesso". Trattasi infatti di una spiegazione inutile, in quanto è chiarissimo quanto sta avvenendo. E se il lettore non lo capisce, allora il problema è suo, non del testo. Insomma, personalmente taglierei quella frase senza farmi troppi problemi. Per il resto, ottimo testo davvero, di certo migliorabile qua e là, ma si tratta di dettagli minori nell'ottica di MC.
Alla prossima e complimenti.
Proprio la nostra prof preferita che si fa sfuggire un errore di battitura già alla terza frase? Solo per questo meriteresti l'ultimo posto in classifica per partito preso.
Per tua fortuna, prevedo che così non sarà, in quanto il racconto è davvero di buona fattura e, come spesso accade nei tuoi scritti, si sviluppa molto bene attorno a quella sfera umana tanto quotidiana quanto spesso data per scontata. Il ripetuto rifermento al cellulare, in particolare, funge benissimo da elemento narrativo in grado da una parte di caratterizzare bene le insicurezze del protagonista, dall'altra di creare un ponte tra il bisogno digitale di comunicazione tra il protagonista e la moglie e quello analogico del figlio. Non so però se questo dettaglio è tutto frutto della mia fantasia o rientrava tra le tue reali intenzioni. Nel caso, puoi rivenderti questa interpretazione. Son 50 Euro, grazie.
Solo una piccola nota: ho un po' storto il naso nel passaggio "Leo sta rappresentando noi due, adesso". Trattasi infatti di una spiegazione inutile, in quanto è chiarissimo quanto sta avvenendo. E se il lettore non lo capisce, allora il problema è suo, non del testo. Insomma, personalmente taglierei quella frase senza farmi troppi problemi. Per il resto, ottimo testo davvero, di certo migliorabile qua e là, ma si tratta di dettagli minori nell'ottica di MC.
Alla prossima e complimenti.
lupus in fabula
Re: Tratti di matita
Alessandro -JohnDoe- Canella ha scritto:Tu quoque, Debora!
Proprio la nostra prof preferita che si fa sfuggire un errore di battitura già alla terza frase? Solo per questo meriteresti l'ultimo posto in classifica per partito preso.
...
Disonore sopra di me! Il refuso è proprio nella seconda frase altro che prime tre! Si tratta dell'ultima che ho aggiunto dopo aver postato perché volevo essere sicura che il setting fosse giusto.
Il telefono ha la funzione che hai notato e avevo anche paura di non essere stata abbastanza esplicita, fortuna che non ho aggiunto altro visto ciò che mi dici della frase sul disegno.
Grazie del "prof preferita" (di questi tempi è raro :) ) e del commento, buona edizione
Ultima modifica di Debora D il sabato 26 marzo 2022, 21:27, modificato 1 volta in totale.
Re: Tratti di matita
MatteoMantoani ha scritto:Prime Impressioni: Ullallà! Debora e Lauro nello stesso gruppo, che fortuna esserne fuori XD Ottimo racconto come al solito, sarà dura raggiungere i 300 caratteri.
...
Conclusioni: Il racconto mi è piaciuto, sviluppa molto bene il tema della comunicazione padre/figlio portandolo ai suoi estremi, cioè descrivendo in modo molto efficace quanto sia difficile per un padre entrare in contatto col figlio autistico. Magari verso la fine non ho capito qualcosina, ma ciò non inficia assolutamente il mio coinvolgimento emotivo. Molto brava!
Grazie, Matteo del bel commento. Che dire? Anche io non vorrei essere nel gruppo di Lauro ;)
Per quanto riguarda la carbonara ho voluto tagliare il racconto nel momento della presa di coscienza senza mettermi a mostrare il padre che cucina azione che compirà un attimo dopo, mi pareva più importante quell'attimo di riconoscimento in cui si gode l'aver comunicato con lui.
buona edizione
Re: Tratti di matita
Commissa’ ha scritto:Bello anche questo. Ottimo stile narrativo, pulito e senza fronzoli. Il ritmo è quello adeguato al contenuto della trama e la capacità di trasmettere sensazioni e morale è trasmesso da uno show don’t tell gestito alla perfezione (bambino con caratteristiche tipiche dell’autismo, mai citato ma mostrato e fatto vivere, che ha come forma comunicativa il disegno). Unico refuso nella parte iniziale: mi avvicinò (avvicino).
Trama aderente al tema (immagine del disegno che si ripete come un eco infinito).
Ciao, Commissa'
benvenuto tra noi! E grazie mille per il commento e per aver apprezzato lo stile.
Il refuso c'è, vero. Mannaggia. Mi consolo perché hai apprezzato la storia e perché per te lo stile è stato utile a veicolarla.
Buona edizione
- GiulianoCannoletta
- Messaggi: 544
Re: Tratti di matita
Ciao cara Debora!
Continuo il mio giro di commenti non richiesti e passo di qui per dirti che il tuo racconto mi è piaciuto molto. Bellissima interpretazione del tema, e personaggi ben tratteggiati in pochissimo spazio. L'impaccio del padre nel relazionarsi col figlio e il disturbo di Leo descritto solo dalle sue azioni.
Bravissima, davvero!
Giuliano
Continuo il mio giro di commenti non richiesti e passo di qui per dirti che il tuo racconto mi è piaciuto molto. Bellissima interpretazione del tema, e personaggi ben tratteggiati in pochissimo spazio. L'impaccio del padre nel relazionarsi col figlio e il disturbo di Leo descritto solo dalle sue azioni.
Bravissima, davvero!
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar
Julio Cortázar
Re: Tratti di matita
GiulianoCannoletta ha scritto:Ciao cara Debora!
Continuo il mio giro di commenti non richiesti e passo di qui per dirti che il tuo racconto mi è piaciuto molto. Bellissima interpretazione del tema, e personaggi ben tratteggiati in pochissimo spazio. L'impaccio del padre nel relazionarsi col figlio e il disturbo di Leo descritto solo dalle sue azioni.
Bravissima, davvero!
Giuliano
<3 grazie Giuliano, che bello che sei passato!
- Stefano.Moretto
- Messaggi: 500
- Contatta:
Re: Tratti di matita
Salve prof! I tuoi racconti sono sempre piacevoli da leggere, il modo in cui riesci a comunicare le emozioni è la tua firma. A parte i refusi che ti hanno già segnalato, l'unica cosa che mi ha disturbato leggermente la lettura è il non aver capito subito che il protagonista è il padre. Un po' complice questa frase:
dove la virgola trasforma un complemento oggetto in un complemento vocativo, e mi ha fatto pensare che stesse usando una qualche forma strana di comunicazione a se stesso (di solito, nel caso, si usa la seconda persona). Immagino che la virgola sia un refuso, ma non ho avuto neanche altri appigli per capire, e in questo racconto sapere che il protagonista è il padre è un'informazione abbastanza importante per capire quanto sia frustrante per lui non essere visto dal figlio.
Questo è l'unico elemento che non mi ha convito totalmente, per il resto laa tua scrittura scorre come sempre liscia e limpida, davvero invidiabile.
Ho promesso di non chiamare, Elisa.
dove la virgola trasforma un complemento oggetto in un complemento vocativo, e mi ha fatto pensare che stesse usando una qualche forma strana di comunicazione a se stesso (di solito, nel caso, si usa la seconda persona). Immagino che la virgola sia un refuso, ma non ho avuto neanche altri appigli per capire, e in questo racconto sapere che il protagonista è il padre è un'informazione abbastanza importante per capire quanto sia frustrante per lui non essere visto dal figlio.
Questo è l'unico elemento che non mi ha convito totalmente, per il resto laa tua scrittura scorre come sempre liscia e limpida, davvero invidiabile.
Re: Tratti di matita
Stefano.Moretto ha scritto:Ho promesso di non chiamare, Elisa.
dove la virgola trasforma un complemento oggetto in un complemento vocativo, e mi ha fatto pensare che stesse usando una qualche forma strana di comunicazione a se stesso (di solito, nel caso, si usa la seconda persona).
Oh, mamma mia, che orrore!!! Non l'avevo proprio vista! Grazie della segnalazione, Stefano. Le prime righe sono le ultime che ho scritto e sono le solite righe pasticciate. Devo risolvere questa cosa degli incipit :I
Grazie mille del commento e dei complimenti nonostante l'orrida virgola
- Emiliano Maramonte
- Messaggi: 1258
- Contatta:
Re: Tratti di matita
Ciao Debora!
Sto girellando per amici del forum, dopo aver concluso le mie valutazioni d'obbligo.
Ottimo, come sempre, il tocco stilistico, ormai inconfondibile e questa volta è molto carino il parallelismo tra il disegno e lo stato d'animo del padre. La tua abilità è stata nel condurre il lettore gradualmente nella composizione finale del disegno. Ho avuto la sensazione di vedere poco alla volta i tratti di matita disvelare le figure dei protagonisti della storia. Il tema c'è ed è trasfuso in una bella questione, cioè quella della frustrazione di un padre di non poter passare più tempo col proprio figlio per comprenderlo meglio (a maggior ragione, un figlio autistico). Però il finale è consolatorio, a dispetto di qualcuno che invece lo ha considerato un po' "boh". Si percepisce benissimo il sollievo e la gioia del padre che finalmente si vede considerato dal figlio, pur per un'inezia come quella di un piatto di carbonara. Un buon climax emotivo.
I refusi ci stanno, anche se nel tuo caso, già nelle prime righe, hanno inceppato un pochino la lettura, soprattutto la virgola prima di "Elisa" (ho riletto tre volte la frase per capire bene...).
Però un ottimo lavoro ai tuoi soliti livelli.
In bocca al lupo!
Emiliano.
Sto girellando per amici del forum, dopo aver concluso le mie valutazioni d'obbligo.
Ottimo, come sempre, il tocco stilistico, ormai inconfondibile e questa volta è molto carino il parallelismo tra il disegno e lo stato d'animo del padre. La tua abilità è stata nel condurre il lettore gradualmente nella composizione finale del disegno. Ho avuto la sensazione di vedere poco alla volta i tratti di matita disvelare le figure dei protagonisti della storia. Il tema c'è ed è trasfuso in una bella questione, cioè quella della frustrazione di un padre di non poter passare più tempo col proprio figlio per comprenderlo meglio (a maggior ragione, un figlio autistico). Però il finale è consolatorio, a dispetto di qualcuno che invece lo ha considerato un po' "boh". Si percepisce benissimo il sollievo e la gioia del padre che finalmente si vede considerato dal figlio, pur per un'inezia come quella di un piatto di carbonara. Un buon climax emotivo.
I refusi ci stanno, anche se nel tuo caso, già nelle prime righe, hanno inceppato un pochino la lettura, soprattutto la virgola prima di "Elisa" (ho riletto tre volte la frase per capire bene...).
Però un ottimo lavoro ai tuoi soliti livelli.
In bocca al lupo!
Emiliano.
- christianfloris
- Messaggi: 179
Re: Tratti di matita
Un racconto che coglie nel segno. Forse un po' faticoso da ingranare all'inizio, spazialmente e temporalmente, ma non è detto che sia un problema di chi scrive.
Riesci a mostrare senza spiegare, secondo le tecniche narrative che vanno per la maggiore. L'indeterminatezza di certi passaggi è certamente funzionale a esprimere il disagio del padre - che poi trova la strada per comunicare -, contrapposto al mondo di suo figlio.
Uno stile che non ha bisogno di chissà quali effetti speciali per raccontare una bella storia. L'effetto Droste è abbastanza evidente, nel tratteggio via via più dettagliato del disegno. Niente male, una buona prova.
Nella mia personale scala di valutazione da 1 a 10 questo è un 8.25
Riesci a mostrare senza spiegare, secondo le tecniche narrative che vanno per la maggiore. L'indeterminatezza di certi passaggi è certamente funzionale a esprimere il disagio del padre - che poi trova la strada per comunicare -, contrapposto al mondo di suo figlio.
Uno stile che non ha bisogno di chissà quali effetti speciali per raccontare una bella storia. L'effetto Droste è abbastanza evidente, nel tratteggio via via più dettagliato del disegno. Niente male, una buona prova.
Nella mia personale scala di valutazione da 1 a 10 questo è un 8.25
- Mario Mazzafoglie
- Messaggi: 250
Re: Tratti di matita
Tratti di matita - Debora Dolci
Ciao Debora, un piacere leggerti.
Il tuo sicuramente è un buon racconto, con una tematica importante sullo sfondo.
Parto dalla nota più dolente, che secondo me è l'incipit, soprattutto per due motivi: il primo è che non ci fa capire dove ci si trova, e il secondo è che il lettore non capisce chi sia il protagonista. Visto che ormai abbiamo capito che sei un'insegnante, io credo che tutti noi abbiamo pensato che si trattasse di una maestra (donna) che controlla un alunno nell'atto di fare un disegno tra i banchi di scuola. Poi invece scopriamo che ci troviamo in una cucina, e poi che il pov è un uomo. Quella virgola prima di "Elisa" in effetti è micidiale nel rendere difficoltosa la comprensione su chi stia parlando.
Detto questo, tutti questi problemi scompaiono a una seconda rilettura, dove con le informazioni in possesso del lettore ci si può figurare tutto al meglio. Questo rende tutto molto più godibile, anche perchè è un ottima storia!
Quando c'è da rileggere un testo, per me lettore è sempre un punto in meno nella classifica di gradimento, ma comunque il racconto merita e sicuramente si piazzaerà in alto nella mia classifica.
Ciao Debora, un piacere leggerti.
Il tuo sicuramente è un buon racconto, con una tematica importante sullo sfondo.
Parto dalla nota più dolente, che secondo me è l'incipit, soprattutto per due motivi: il primo è che non ci fa capire dove ci si trova, e il secondo è che il lettore non capisce chi sia il protagonista. Visto che ormai abbiamo capito che sei un'insegnante, io credo che tutti noi abbiamo pensato che si trattasse di una maestra (donna) che controlla un alunno nell'atto di fare un disegno tra i banchi di scuola. Poi invece scopriamo che ci troviamo in una cucina, e poi che il pov è un uomo. Quella virgola prima di "Elisa" in effetti è micidiale nel rendere difficoltosa la comprensione su chi stia parlando.
Detto questo, tutti questi problemi scompaiono a una seconda rilettura, dove con le informazioni in possesso del lettore ci si può figurare tutto al meglio. Questo rende tutto molto più godibile, anche perchè è un ottima storia!
Quando c'è da rileggere un testo, per me lettore è sempre un punto in meno nella classifica di gradimento, ma comunque il racconto merita e sicuramente si piazzaerà in alto nella mia classifica.
- Laura Brunelli
- Messaggi: 211
Re: Tratti di matita
Ciao Debora,
Piacere di leggerti.
Gran bel racconto. A parte qualche piccolo refuso, lo stile è, come sempre impeccabile. Se devo fare proprio le pulci, l’unica cosa che mi ha un po’ stonato è questa frase
Io avrei scritto così
“tratti veloci di spessori diversi. Sono solo linee, diventeranno qualcosa però.”
Quel sembrano mi stona un po’. Il padre sa già che diventeranno un disegno compiuto e un sembrano solo linee mi dà più l’idea che si aspetti un disegno astratto, considerato, soprattutto, le difficoltà di Leo.
Anche questo inciso sarebbe, a mio avviso, da rivedere. Immagino volessi trasmettere la felicità o lo stupore del protagonista, ma non passa granché e il risultato e che la frase appare superflua.
Mi piace un sacco come hai declinato il tema che, ovviamente, è centrato in pieno. Trovo credibile che un bambino che rientra nello specchio autistico, ripeta il disegno nel disegno.
Complimenti.
Alla prossima e buona edition
Piacere di leggerti.
Gran bel racconto. A parte qualche piccolo refuso, lo stile è, come sempre impeccabile. Se devo fare proprio le pulci, l’unica cosa che mi ha un po’ stonato è questa frase
tratti veloci di spessori diversi, sembrano solo linee. Diventeranno qualcosa però.
Io avrei scritto così
“tratti veloci di spessori diversi. Sono solo linee, diventeranno qualcosa però.”
Quel sembrano mi stona un po’. Il padre sa già che diventeranno un disegno compiuto e un sembrano solo linee mi dà più l’idea che si aspetti un disegno astratto, considerato, soprattutto, le difficoltà di Leo.
Leo sta rappresentando noi due, adesso.
Anche questo inciso sarebbe, a mio avviso, da rivedere. Immagino volessi trasmettere la felicità o lo stupore del protagonista, ma non passa granché e il risultato e che la frase appare superflua.
Mi piace un sacco come hai declinato il tema che, ovviamente, è centrato in pieno. Trovo credibile che un bambino che rientra nello specchio autistico, ripeta il disegno nel disegno.
Complimenti.
Alla prossima e buona edition
Re: Tratti di matita
Molto bello, soprattutto per la tua consueta gestione dei travagli dell'animo umano che stai sempre più imparando a gestire attraverso il mostrato con pennellate funzionali e nette. Peccato per quei due errori in partenza che non sono proprio da te e che rallentano l'ingresso nel racconto. Tema più inserito che declinato, a mio parere, ma ci sta. Direi un pollice quasi su.
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