Speak to me – di David Galligani
- david.callaghan
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Speak to me – di David Galligani
Mi scuso ma ho dovuto mettere dei fastidiosi _ al posto di spazi o tab perché al postare mi venivano eliminati.
Speak to me – di David Galligani
Clicco sul suo messaggio vocale: “Amore, torno a cena. Aspettami”. Che bella voce, gentile, suadente.
Metto su Dark Side of the Moon. Mi pare appropriato.
“Leave but don't leave me.
Look around and choose your own ground.”
Gilmore non sbaglia mai una nota. Mica come me.
Apro il frigo. Un’ondata di gelo mi attacca la faccia. Mi verso un bicchiere di latte.
Lo Psylocibe mi dà sempre questa botta nello stomaco. E questa sensazione di non essere da solo, che qualcosa, qualcuno, sia con me dentro la mia mente. Poi svanisce e passa via, scivolando quasi. Mi succede lo stesso quando prendo qualche virus.
Bevo. Guardo il latte. Bianco bianco bianco.
Riascolto. ”Amore, torno a cena aspettami.” Sorrido.
Vado in bagno.
Mi guardo nello specchio, che si riflette nella finestra dietro di me. Che si riflette nello specchio.
Ci sono tanti,
________ tanti,
____________tanti,
________________tanti,
___________________tanti,
______________________tanti,
_________________________tanti,
____________________________tanti,
_______________________________tanti,
__________________________________tanti,
_____________________________________tanti,
________________________________________tanti,
___________________________________________tanti,
_______________________________________________tanti,
__________________________________________________tanti,
ME STESSO.
¿O forse no?
Magari sono pazzo.
Ma anche la teoria delle stringhe è una cosa folle. Quella degli Universi Paralleli pure. Tutta la fisica quantica in generale molto senso non mi pare che lo abbia. Quindi.
Tocco i bordi dello specchio. Come sono netti. Netti. NET-TI.
Mi arrampico sul lavandino, tocco il vetro.
Spingo forte. E lo attraverso.
!
!!
Qualche goccia di sangue mi cade a terra ed esplode contro le piastrelle.
Plock!
Con un rumore rosso. Grosso.
Scendo dall’altro lavandino: è tutto uguale.
Ma inverso.osrevni aM
Anzi non solo. Ci sono cose, sfumature, differenti.
Vado in salotto: lo stesso tappeto Ikea, lo stesso divano. Ah! Il telefono sul tavolo. Qui ho un iPhone. Apro WhatsApp. “Amore aspettami, torno a cena.”
Ritorno allo specchio. È liscio: come un La Diesis.
LA#
Dall’altra parte è tutto quasi uguale. Anche se qui suono una Fender e non una Gibson.
“Amore sto tornando a cena, aspettami.”
Un’altra goccia di sangue cade su un altro parquet.
Un altro specchio. Un altro messaggio.
Sono pazzo? Sono morto?
Non importa. Passerò tutti gli specchi di tutti gli universi finché non arriverò in una casa in cui ti troverò davanti a me. Una casa in cui sei arrivata per cena.
Una casa in cui sei ancora viva, sorridente e bellissima.
Speak to me – di David Galligani
Clicco sul suo messaggio vocale: “Amore, torno a cena. Aspettami”. Che bella voce, gentile, suadente.
Metto su Dark Side of the Moon. Mi pare appropriato.
“Leave but don't leave me.
Look around and choose your own ground.”
Gilmore non sbaglia mai una nota. Mica come me.
Apro il frigo. Un’ondata di gelo mi attacca la faccia. Mi verso un bicchiere di latte.
Lo Psylocibe mi dà sempre questa botta nello stomaco. E questa sensazione di non essere da solo, che qualcosa, qualcuno, sia con me dentro la mia mente. Poi svanisce e passa via, scivolando quasi. Mi succede lo stesso quando prendo qualche virus.
Bevo. Guardo il latte. Bianco bianco bianco.
Riascolto. ”Amore, torno a cena aspettami.” Sorrido.
Vado in bagno.
Mi guardo nello specchio, che si riflette nella finestra dietro di me. Che si riflette nello specchio.
Ci sono tanti,
________ tanti,
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ME STESSO.
¿O forse no?
Magari sono pazzo.
Ma anche la teoria delle stringhe è una cosa folle. Quella degli Universi Paralleli pure. Tutta la fisica quantica in generale molto senso non mi pare che lo abbia. Quindi.
Tocco i bordi dello specchio. Come sono netti. Netti. NET-TI.
Mi arrampico sul lavandino, tocco il vetro.
Spingo forte. E lo attraverso.
!
!!
Qualche goccia di sangue mi cade a terra ed esplode contro le piastrelle.
Plock!
Con un rumore rosso. Grosso.
Scendo dall’altro lavandino: è tutto uguale.
Ma inverso.osrevni aM
Anzi non solo. Ci sono cose, sfumature, differenti.
Vado in salotto: lo stesso tappeto Ikea, lo stesso divano. Ah! Il telefono sul tavolo. Qui ho un iPhone. Apro WhatsApp. “Amore aspettami, torno a cena.”
Ritorno allo specchio. È liscio: come un La Diesis.
LA#
Dall’altra parte è tutto quasi uguale. Anche se qui suono una Fender e non una Gibson.
“Amore sto tornando a cena, aspettami.”
Un’altra goccia di sangue cade su un altro parquet.
Un altro specchio. Un altro messaggio.
Sono pazzo? Sono morto?
Non importa. Passerò tutti gli specchi di tutti gli universi finché non arriverò in una casa in cui ti troverò davanti a me. Una casa in cui sei arrivata per cena.
Una casa in cui sei ancora viva, sorridente e bellissima.
Re: Speak to me – di David Galligani
Ciao David! Tutto ok con i parametri, ma dillo che vuoi farmi impazzire in caso di pubblicazione in Vetrina :D Divertiti in questa MARIA ELISA ALOISI EDITION!
- david.callaghan
- Messaggi: 220
Re: Speak to me – di David Galligani
antico ha scritto:Ciao David! Tutto ok con i parametri, ma dillo che vuoi farmi impazzire in caso di pubblicazione in Vetrina :D Divertiti in questa MARIA ELISA ALOISI EDITION!
Quando si tratta di far impazzire qualcuno... sempre presente!
Re: Speak to me – di David Galligani
Bello mi è piaciuto tanto. Ti dirò che i trattini al posto degli spazi non mi hanno dato fastidio. Hanno un loro perché in un testo dallo stile moderno e divergente (perfetto in un contesto narrativo “allucinato” che segue le vicende del protagonista in prima persona, per via dell’assunzione del fungo). Ottimo il “mostrato”, con i tasselli che si incastrano uno a uno per arrivare al quadro finale col colpo di scena che si concretizza nella dichiarazione rivelativa. Aderente al tema per la “ricerca” dell’amata nell’infinito gioco degli specchi.
- MatteoMantoani
- Messaggi: 1234
Re: Speak to me – di David Galligani
Prime Impressioni: Ciao David, piacere di rileggerti. Un racconto che mi ricorda certi esperimenti futuristi che ci facevano studiare a scuola. Molto carino.
Aderenza al Tema: Ci sta senza problemi
Punti di Miglioramento: boh. Per me questo racconto è semplice e arriva al punto seguendo un percorso allucinato e volutamente confusionario. No problem, era tua intenzione e ci sta bene.
Punti di Forza: Semplice, efficace, e col colpo di scena finale un po' gratuito ma che comunque si ricollega al senso di angoscia e smarrimento che prepara la prima parte.
Conclusioni: Ci sono racconti molto semplici che comunque riescono a centrare il loro obiettivo, il tuo è uno di quelli. Con una struttura che oserei dire futurista, racconti l'angoscia e lo smarrimento di un personaggio affetto da chissà quali turbe e da un lutto recente. Mi è piaciuto, ho messo su Breathe su YouTube per godermelo meglio. Per me una buona prova.
Aderenza al Tema: Ci sta senza problemi
Punti di Miglioramento: boh. Per me questo racconto è semplice e arriva al punto seguendo un percorso allucinato e volutamente confusionario. No problem, era tua intenzione e ci sta bene.
Punti di Forza: Semplice, efficace, e col colpo di scena finale un po' gratuito ma che comunque si ricollega al senso di angoscia e smarrimento che prepara la prima parte.
Conclusioni: Ci sono racconti molto semplici che comunque riescono a centrare il loro obiettivo, il tuo è uno di quelli. Con una struttura che oserei dire futurista, racconti l'angoscia e lo smarrimento di un personaggio affetto da chissà quali turbe e da un lutto recente. Mi è piaciuto, ho messo su Breathe su YouTube per godermelo meglio. Per me una buona prova.
- Michael Dag
- Messaggi: 428
Re: Speak to me – di David Galligani
molto ingegnoso il tutto, hai giocato bene con gli elementi di grafica e impaginazione, e il delirio del protagonista è molto coinvolgente.
Sì, forse con gli spazi bianche avrebbe reso di più, ma non è certo un problema, lo hai scritto nel disclaimer.
bello il finale che riprende la canzone dell'inizio.
buona gara!
PS geniale il commento che hai fatto a Maramonte!
Sì, forse con gli spazi bianche avrebbe reso di più, ma non è certo un problema, lo hai scritto nel disclaimer.
bello il finale che riprende la canzone dell'inizio.
buona gara!
PS geniale il commento che hai fatto a Maramonte!
- Alessandro -JohnDoe- Canella
- Messaggi: 421
- Contatta:
Re: Speak to me – di David Galligani
Oh, tre racconti ho letto finora e non potevano essere più diversi tra loro. Ottima cosa. E, by the way, ottimo racconto pure questo.
Per certi versi, tematicamente ricorda quello di Lauro, a dimostrazione di come lo stile, soprattutto sulla breve distanza, ricopra spesso un ruolo fondamentale, anche e forse più del tema in sé. Ti dirò, fino alla fine non avevo capito minimamente dove volevi andare a parare, tanto da essermi immaginato semplicemente una coppia di tossici, non certo il reale motivo dello sbando del protagonista. Eppure, rileggendo il testo, la semina c'era tutta.
Insomma, poco da obbiettare su un testo che, nella sua brevità, a mio avviso funziona perfettamente.
Piccola nota a margine: si scrive psilocybe, non psylocibe. Non chiedermi come lo so. No, davvero!
Per certi versi, tematicamente ricorda quello di Lauro, a dimostrazione di come lo stile, soprattutto sulla breve distanza, ricopra spesso un ruolo fondamentale, anche e forse più del tema in sé. Ti dirò, fino alla fine non avevo capito minimamente dove volevi andare a parare, tanto da essermi immaginato semplicemente una coppia di tossici, non certo il reale motivo dello sbando del protagonista. Eppure, rileggendo il testo, la semina c'era tutta.
Insomma, poco da obbiettare su un testo che, nella sua brevità, a mio avviso funziona perfettamente.
Piccola nota a margine: si scrive psilocybe, non psylocibe. Non chiedermi come lo so. No, davvero!
lupus in fabula
- Stefano.Moretto
- Messaggi: 500
- Contatta:
Re: Speak to me – di David Galligani
Wow. Questo racconto mi ha ricordato il film Shrooms - Trip senza ritorno; anzi, mi ha fatto venire voglia di rivederlo... dopo il commento guardo se lo trovo in streaming.
Okay, okay. Okay. Bel trip, davvero. Hai reso in modo eccezionale la confusione psichedelica di un tipo sotto acidi, adattando il tema in una maniera incredibilmente letterale e al tempo stesso non irrealistica. La metanarrativa con cui hai condito il tutto è un dettaglio decisamente apprezzabile, nel modo in cui hai usato grassetti e punteggiature; la scritta al contrario è la ciliegina sulla torta.
Forse l'unica cosa che non ho apprezzato troppo è il finale un po' cliché e vagamente citofonato, ma è una cosa su cui sono tranquillamente passato sopra.
Ottima prova per me
postilla fuori dalla valutazione:
Ci sono tanti,
⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀tanti,
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non c'è di che.
Okay, okay. Okay. Bel trip, davvero. Hai reso in modo eccezionale la confusione psichedelica di un tipo sotto acidi, adattando il tema in una maniera incredibilmente letterale e al tempo stesso non irrealistica. La metanarrativa con cui hai condito il tutto è un dettaglio decisamente apprezzabile, nel modo in cui hai usato grassetti e punteggiature; la scritta al contrario è la ciliegina sulla torta.
Forse l'unica cosa che non ho apprezzato troppo è il finale un po' cliché e vagamente citofonato, ma è una cosa su cui sono tranquillamente passato sopra.
Ottima prova per me
postilla fuori dalla valutazione:
Ci sono tanti,
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non c'è di che.
- Emiliano Maramonte
- Messaggi: 1258
- Contatta:
Re: Speak to me – di David Galligani
Esco dal mio girone infernale, mi guardo intorno. Toh, cosa vedo? Un guazzabuglio di caratteri e parole!
Vediamo un po' cosa mi ha combinato il buon Galligani, dopo il folle commento al mio racconto!
Ehi, ha proprio scritto... un folle racconto!
Forte! Forte davvero!
Un tizio vuole riavere la sua compagna morta e lo fa sfidando la sua follia, attraversandola. Interessante la sperimentazione in chiave futurista sulla disposizione delle parole e su alcuni pensieri "onomatopeici".
Sono proprio curioso di vedere come si classificherà.
A me è piaciuto.
Passo e chiudo.
Emiliano.
Vediamo un po' cosa mi ha combinato il buon Galligani, dopo il folle commento al mio racconto!
Ehi, ha proprio scritto... un folle racconto!
Forte! Forte davvero!
Un tizio vuole riavere la sua compagna morta e lo fa sfidando la sua follia, attraversandola. Interessante la sperimentazione in chiave futurista sulla disposizione delle parole e su alcuni pensieri "onomatopeici".
Sono proprio curioso di vedere come si classificherà.
A me è piaciuto.
Passo e chiudo.
Emiliano.
- christianfloris
- Messaggi: 179
Re: Speak to me – di David Galligani
Ci sono gli echi dei calligrammi di Apollinaire in questi quasi 3.000 caratteri. C'è l'ingegno, c'è la follia. Certo, c'è Speak to me, ma non priviamoci nemmeno di Brain damage o ancora dei numerosi loop sonori che caratterizzano un album leggendario e un racconto tanto floyd.
Quelle gocce di sangue che cadono in bagno mi riportano invece a un'altra citazione, stavolta cinematografica, sempre dei Pink Floyd: Bob Geldof si rasa le sopracciglia, ma siamo in The Wall.
Nel complesso un lavoro molto buono, certamente c'è una ricorsività che rimanda all'effetto del tema. Ma forse mi suggerisce più un effetto Escher che un effetto Droste. Siamo comunque in pieno territorio pazzoide, si disquisisce di sfumature.
Un'unica nota ortografica: Gilmour, non Gilmore.
Nella mia personale scala di valutazione da 1 a 10 questo è un 8.75
Quelle gocce di sangue che cadono in bagno mi riportano invece a un'altra citazione, stavolta cinematografica, sempre dei Pink Floyd: Bob Geldof si rasa le sopracciglia, ma siamo in The Wall.
Nel complesso un lavoro molto buono, certamente c'è una ricorsività che rimanda all'effetto del tema. Ma forse mi suggerisce più un effetto Escher che un effetto Droste. Siamo comunque in pieno territorio pazzoide, si disquisisce di sfumature.
Un'unica nota ortografica: Gilmour, non Gilmore.
Nella mia personale scala di valutazione da 1 a 10 questo è un 8.75
- Mario Mazzafoglie
- Messaggi: 250
Re: Speak to me – di David Galligani
Speak to me – David Galligani
Ciao David, un piacere leggerti.
Parto col dire che secondo me è un testo che ha bisogno di una seconda rilettura per essere apprezzato a dovere. Il finale, poi, dà al lettore il colpo di grazia e ci rivela la sofferenza del protagonista che magari all'inizio del racconto ci sembra un classico fattone senza scopo, ma che poi si rivela essere un uomo distrutto dalla perdita di sua moglie.
Per quanto riguarda la scelta stilistica, il mio parere è meno entusiastico rispetto ai precedenti commenti che hai ricevuto. Per mio gusto personale preferisco testi classici (nella forma ti parlo, non nel linguaggio), per cui tutte quelle stranezze non riesco a farmele andare giù così alla leggera.
Detto questo, una buona prova. In bocca al lupo.
Ciao David, un piacere leggerti.
Parto col dire che secondo me è un testo che ha bisogno di una seconda rilettura per essere apprezzato a dovere. Il finale, poi, dà al lettore il colpo di grazia e ci rivela la sofferenza del protagonista che magari all'inizio del racconto ci sembra un classico fattone senza scopo, ma che poi si rivela essere un uomo distrutto dalla perdita di sua moglie.
Per quanto riguarda la scelta stilistica, il mio parere è meno entusiastico rispetto ai precedenti commenti che hai ricevuto. Per mio gusto personale preferisco testi classici (nella forma ti parlo, non nel linguaggio), per cui tutte quelle stranezze non riesco a farmele andare giù così alla leggera.
Detto questo, una buona prova. In bocca al lupo.
- Laura Brunelli
- Messaggi: 211
Re: Speak to me – di David Galligani
Ciao David,
Piacere di leggerti.
Gran bel racconto. Ti dirò, alla fine la piramide di trattini, ci sta pure, da quasi una dimensione fisica, sia alla confusione mentale del protagonista, che all’azione, seppur immaginifica, dell’attraversamento degli specchi. Tema centrato. Punti di miglioramento? Boh, forse il finale. L’intenzionalità nel pensiero del protagonista mi sembra troppo coerente per una persona in stato allucinatorio. In ogni caso, un’ottima prova. Complimenti.
Alla prossima e buona edition
Piacere di leggerti.
Gran bel racconto. Ti dirò, alla fine la piramide di trattini, ci sta pure, da quasi una dimensione fisica, sia alla confusione mentale del protagonista, che all’azione, seppur immaginifica, dell’attraversamento degli specchi. Tema centrato. Punti di miglioramento? Boh, forse il finale. L’intenzionalità nel pensiero del protagonista mi sembra troppo coerente per una persona in stato allucinatorio. In ogni caso, un’ottima prova. Complimenti.
Alla prossima e buona edition
Re: Speak to me – di David Galligani
Ormai mi dovreste conoscere e sapete che mi piace chi rischia e osa. Ne consegue che quando il rischiare è accompagnato dalla giusta resa, da un'esecuzione che ritengo appropriata, allora la valutazione non può che essere la (mia) massima possibile. Qui l'effetto Droste è inserito e anche, in certo qual modo, declinato (pur trovandomi d'accordo con quanto segnalato da Floris). Ti faccio i miei complimenti, per me un pollice su.
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Chi c’è in linea
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