Interrogatorio

Appuntamento fissato per le 21.00 di martedì 19 aprile 2022 con un tema del team di Penne Arruffate!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 4000 caratteri entro l'una.
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Leonardo Pigneri
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Interrogatorio

Messaggio#1 » mercoledì 20 aprile 2022, 1:32

Aldo entrò nella stanza dell’interrogatorio. Il sospettato aveva spostato la sedia contro il muro e sedeva chino con le braccia in mezzo alle cosce.
A quanto diceva l’appuntato Colli, non aveva voluto parlare neanche con il suo avvocato. Se si era chiuso in sé stesso, sarebbe stato difficile tirargli fuori una confessione.
Aldo posò la scheda sul tavolo che slittò appena sulla superficie laccata. «Si avvicini pure. Non la obbligherò a parlare, ma almeno può ascoltarmi meglio.»
L’uomo scosse appena la testa.
Non era un granché, ma era pur sempre un primo passo. Aldo si sedette e sbirciò il foglio. «Marco Valenti, giusto?»
L’uomo annuì. Sotto il profilo dell’occhio destro la pelle era gonfia e lucida. Come se avesse pianto fino a poco prima. Che fosse il primo segno di razionalizzazione?
Aldo batté le nocche sul tavolo. La ragione gli diceva di utilizzare tutto ciò che aveva imparato negli anni di studi sul circondare il fulcro del trauma, ma l’istinto gli stava indicando un’altra strada.
«Perché ha ucciso quel bambino?»
L’uomo rimase immobile. Il respiro era lento e controllato, ma in fondo a esso c’era un rantolo nervoso. Aprì la bocca. «Non… Non c’è… un motivo.»
Bene. «Ah no? Girati verso di me, su.»
L’uomo sembrò pensarci, poi afferrò la sedia e la fece strusciare verso il tavolo.
Ottimo.
La sua testa si sollevò con una lentezza esasperante. Gli occhi azzurri emersero dalle sopracciglia rade e sporgenti. Simili alla visiera di un cappello.
Lo sguardo dell’uomo salì fino a soffermarsi su un punto sopra i capelli di Aldo.
Che stava fissando? Aldo si girò. Dietro di lui c’era solo il muro asettico della stanzetta. «Soffre di qualche malattia, signor Valenti?»
«Ehm, no, non proprio.»
Non proprio… Non la migliore delle risposte. Ma malgrado ciò, quell’uomo non gli sembrava pazzo, solo profondamente sotto shock. «Cosa intende?»
L’uomo fece una smorfia, come se avesse masticato un frutto marcio. Deglutì. «Lei crede nel… soprannaturale?»
Ecco, avrebbe dovuto mettere in stand-by il verdetto sulla pazzia. «Sinceramente no, ma faccia pure come se ci credessi.»
L’uomo abbozzò un sorriso traballante che si incrinò in un ghigno nevrotico. Portò le mani sul tavolo. «Ci sono dei numeri.» Le dita erano violacee e piene di pellicine mangiucchiate. «Numeri che nessuno può vedere, a parte me.»
«Numeri? Numeri di che tipo?»
«Solo numeri. Ma variano da persona a persona.»
Aldo mantenne un’espressione neutra. Poteva essere schizofrenia, o più probabilmente un disturbo bipolare.
«Ognuno ne ha uno.» Continuò l’uomo.
«Dove?»
«Lì.» Indicò un punto sopra la testa di Aldo. «Lei, ad esempio, ha un 2, ma la maggior parte delle persone ha uno 0.»
Che fosse tutta una messa in scena per farsi dare l’esame psichiatrico? Doveva pressarlo di più. «E lei, lei ha un numero?»
«Sì, un 1.»
«Ho capito. E rappresenterebbero qualcosa, questi numeri?»
L’uomo cercò di far riaffiorare il sorriso, ma questa volta si distorse subito in un tremolio spasmodico delle labbra. «C— ci ho messo molti anni per capirlo… Ma sì. Hanno un significato ben preciso.»
Aldo si sporse appena. «E sarebbe?»
«Le persone che quell’individuo ucciderà nel corso della sua vita.»
Una fitta di agitazione tirò lo stomaco di Aldo. Cosa aveva detto? Il suo numero era… I corpi bruciati di Marta e Gina gli lampeggiarono davanti agli occhi, come se non fossero passati 8 anni da quel maledetto giorno.
L’uomo si prese la testa tra le mani. La voce era flebile. «Passato o futuro, il numero, alla fine, è sempre corretto.»
Aldo si alzò di scatto. Impossibile. Come aveva fatto? Si era informato su di lui? Sull’incidente? No, non c’era modo che sapesse. Doveva essere stato un caso. Ma…
L’uomo cominciò a singhiozzare. «I- io non volevo… Era solo un bambi—» Il pianto gli ruppe le parole in gola. «Ma dovevo…»
Cosa stava dicendo? Aveva dovuto uccidere il bambino? Aldo sgranò gli occhi. «Che… che numero aveva, quel bambino?»
L’uomo calmò i singhiozzi e alzò la testa dal tavolo. Gli occhi velati di lacrime. «7,941,460,043.»



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antico
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Re: Interrogatorio

Messaggio#2 » mercoledì 20 aprile 2022, 1:35

Ciao Leonardo! Extratime per te e quindi malus minimo, caratteri ok. Buona PENNE ARRUFFATE EDITION!

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Emiliano Maramonte
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Re: Interrogatorio

Messaggio#3 » giovedì 21 aprile 2022, 23:58

Ciao Leonardo, bentrovato.
Parto dal nucleo centrale della trama: l'intuizione che sta alla base dell'interrogatorio è assai interessante! Molto carina l'idea di questo psicopatico che vede numeri sulla testa delle persone corrispondenti alle morti che provocherà. Di un certo impatto anche il finale con l'inquietante suggerimento che il bambino ucciso avrebbe potuto causare la distruzione dell'umanità.
In realtà, il lettore deve praticare una fortissima sospensione dell'incredulità considerando che, per come la vedo io, Aldo si fa convincere un po' troppo facilmente sulla veridicità delle affermazioni dell'indagato. Eppure, per professione, dovrebbe essere diffidente e razionale all'ennesima potenza! Certo, ho capito la necessità di raggiungere un certo risultato narrativo, ma il percorso per arrivarci è fragile. Però ho apprezzato il tentativo di dare alla trama così com'è una struttura e un senso generale compiuto. E in questo meccanismo anche i due personaggi risultano abbastanza interessanti.
Dal punto di vista tecnico occhio ad alcuni appesantimenti, come ad esempio le domande "focalizzate" che si pone Aldo rispetto all'indagato: "Che fosse il primo segno di razionalizzazione?", "Che stava fissando?", "Che fosse tutta una messa in scena per farsi dare l’esame psichiatrico?", "Come aveva fatto? Si era informato su di lui? Sull’incidente?", "Cosa stava dicendo? Aveva dovuto uccidere il bambino?"... Visto quante sono? In gran quantità infastidiscono e non poco il lettore, anche perché possono essere sostituite benissimo da considerazioni sotto forma di pensiero.
Il tema mi sembra centrato.
Racconto interessante ma con alcune criticità che non me lo hanno fatto apprezzare in pieno.

In bocca al lupo!
Emiliano.

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Leonardo Pigneri
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Re: Interrogatorio

Messaggio#4 » venerdì 22 aprile 2022, 0:46

Emiliano Maramonte ha scritto:Ciao Leonardo, bentrovato.
Parto dal nucleo centrale della trama: l'intuizione che sta alla base dell'interrogatorio è assai interessante! Molto carina l'idea di questo psicopatico che vede numeri sulla testa delle persone corrispondenti alle morti che provocherà. Di un certo impatto anche il finale con l'inquietante suggerimento che il bambino ucciso avrebbe potuto causare la distruzione dell'umanità.
In realtà, il lettore deve praticare una fortissima sospensione dell'incredulità considerando che, per come la vedo io, Aldo si fa convincere un po' troppo facilmente sulla veridicità delle affermazioni dell'indagato. Eppure, per professione, dovrebbe essere diffidente e razionale all'ennesima potenza! Certo, ho capito la necessità di raggiungere un certo risultato narrativo, ma il percorso per arrivarci è fragile. Però ho apprezzato il tentativo di dare alla trama così com'è una struttura e un senso generale compiuto. E in questo meccanismo anche i due personaggi risultano abbastanza interessanti.
Dal punto di vista tecnico occhio ad alcuni appesantimenti, come ad esempio le domande "focalizzate" che si pone Aldo rispetto all'indagato: "Che fosse il primo segno di razionalizzazione?", "Che stava fissando?", "Che fosse tutta una messa in scena per farsi dare l’esame psichiatrico?", "Come aveva fatto? Si era informato su di lui? Sull’incidente?", "Cosa stava dicendo? Aveva dovuto uccidere il bambino?"... Visto quante sono? In gran quantità infastidiscono e non poco il lettore, anche perché possono essere sostituite benissimo da considerazioni sotto forma di pensiero.
Il tema mi sembra centrato.
Racconto interessante ma con alcune criticità che non me lo hanno fatto apprezzare in pieno.

In bocca al lupo!
Emiliano.


Ciao Emiliano! Grazie mille per il commento e la considerazione sulle domande interiori. Ci farò sicuramente più caso d'ora in avanti!
In bocca al lupo anche a te!

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MatteoMantoani
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Re: Interrogatorio

Messaggio#5 » venerdì 22 aprile 2022, 14:23

Prime Impressioni: Ciao Leonardo! Piacere di rileggerti, dopo tanto tempo. Nel tuo racconto ho ritrovato degli elementi che avevo già visto da qualche altra parte. Tutto spiegato tra poco.

Aderenza al Tema: Per me, tutto ok.

Punti di Miglioramento: Lato stile nulla da dire, hai scelto un narratore esterno in terza persona, e un po' di distacco dal protagonista un po' si sente: rimane un po' nello sfondo e viene poco caratterizzato, con la conseguenza che il sospettato ruba tutta la scena. Ma di sé non lo vedo un problema.
Il numero sopra alla testa che solo pochi vedono è la stessa cosa di Death Note, non so se è voluta o meno, l'ho notato. Certamente, l'hai declinata in modo diverso e molto originale, quindi a posto.
Il problema più grosso di questo racconto è per me il finale, che mi ha lasciato un po' l'amaro in bocca. Un bambino avrebbe sterminato l'intera umanità, ma dalle parole del sospettato la cosa sarebbe avvenuta a prescindere dalla sua eliminazione.. quindi, perché eliminarlo? E in che modo il bambino ammazzerebbe l'intera umanità da morto? Questa è la cosa che mi incuriosisce di più e per cui purtroppo non ho una risposta.

Punti di Forza: L'idea del numero che mostra le persone uccise è molto originale e potrebbe essere l'idea alla base di un qualcosa di più di un racconto, quindi ti invito a esplorarla. Anche la scena impostata come un interrogatorio mi è piaciuta. Per i miei gusti avrei calcato la mano ancora di più, tipo un interrogatorio in una cella psichiatrica imbrattata di graffiti fatti col sangue (come ne Il Seme della Follia), per rendere la scena un po' più particolare e divertente e meno "asettica".

Conclusioni: Idea di base da applausi, svolgimento interessante, finale intrigante che lascia aperta un'esplorazione successiva, ma che mi pare troppo inconcludente per questo racconto in particolare. Mi rimane l'interrogativo sul segreto di questo bambino che stermina l'umanità anche da morto, magari come in Omen il Presagio o simili (vedi? La mia testa vuole per forza trovare una continuazione alla trama.. segno che il racconto è un po' tronco). Comunque, di nuovo, complimenti per l'idea!

Commissa’
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Re: Interrogatorio

Messaggio#6 » venerdì 22 aprile 2022, 17:34

Ciao Leonardo. Come per gli altri autori finora letti il testo aderisce perfettamente al tema proposto. Hai una buona scrittura e la capacità di creare il giusto climax capace di immergere il lettore nella storia. Nel racconto ho giusto trovato un po’ leggera la descrizione dell’ambiente e una incongruenza nella trama. Mi spiego: Aldo domanda all’assassino perché abbia ucciso il piccolo bambino. Questo risponde che non c’è stato un motivo per poi sciorinare una spiegazione articolata più che mai giustificata. Altro che non c’è motivazione. Inizialmente ho pensato a un killer che ammazza bambini per il gusto di farlo, successivamente spieghi che ha addirittura salvato l’umanità. Già la sua tesi è alquanto bizzarra, lo appare ancor di più se si contraddice. Comunque una buona prestazione. Occhio alle incongruenze

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maurizio.ferrero
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Re: Interrogatorio

Messaggio#7 » sabato 23 aprile 2022, 9:41

Ciao Leonardo, piacere di rileggerti.

Mi tolgo subito il dente: sono sicuro di aver già letto questa storia. Non ricordo dove, non ricordo come, ma l'idea dei numeri invisibili con le morti provocate da una persona non mi è nuova.
A parte ciò, l'ho trovata scritta bene, l'interrogatorio si svolge con la giusta dose di suspence. Realistiche le reazioni mezze folli del sospettato.
C'è un punto in cui la storia si contraddice. L'assassino dice «Passato o futuro, il numero, alla fine, è sempre corretto.»
Allora i casi sono due: o il bambino ha già provocato quelle morti (impossibile) oppure le provocherà indipendentemente dalla sua morte. Ipotesi molto interessante e inquietante, ma allora ucciderlo non sarebbe servito a nulla.
Il racconto, in ogni caso, risulta ben scritto e interessante.

A presto!

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Fagiolo17
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Re: Interrogatorio

Messaggio#8 » domenica 24 aprile 2022, 12:01

Ciao Leonardo, e piacere di leggerti.

Parto subito dicendoti che il racconto mi è piaciuto. Aderente al tema, buona l'idea di usare i numeri in questo modo.
Il racconto è molto "veloce", passami il termine. Ma siamo in un contest di 4.000 battute, perciò ci sta. Preferisco un racconto che corre un po' troppo in fretta e dove le cose succedono rapidamente piuttosto che uno che non porta a nulla.
Sì, il poliziotto si lascia convincere un po' troppo velocemente, forse se fosse stato lui stesso più credente del soprannaturale sarebbe stato più credibile, ma sono difettucci di poco conto.

Lo stile è molto buono, ma questo lo avevo notato anche in altri tuoi racconti, quindi complimenti.

Passaggio incriminato: «Passato o futuro, il numero, alla fine, è sempre corretto.»

Spezzo una lancia a tuo favore. Il pazzo dice che il numero è corretto, che significa a mio avviso che se vedesse il mio numero oggi, vedrebbe anche le uccisioni che commetterei in futuro e non solo quelle del mio passato. Non dice da nessuna parte che uccidendo la persona quelle morti accadrebbero lo stesso. Dice solo che quello è il numero di persone che siamo destinati ad uccidere. Quindi una volta eliminato il soggetto, si salverebbero quelle personse, se non sono già state uccise.
Io l'ho interpretata così, quindi per me nessun buco di trama.

Ancora complimenti e in bocca al lupo per questa edizione.

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GiulianoCannoletta
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Re: Interrogatorio

Messaggio#9 » lunedì 25 aprile 2022, 8:32

Ciao Leonardo, è sempre un piacere leggerti!
Un racconto che si regge totalmente su una scena di dialogo fra due personaggi, cosa un po' rischiosa, ma che di fatto si legge piacevolmente, sia perché lo scambio di battute è ben gestito e tiene alta la tensione, sia perché l'idea dietro alla storia è davvero molto intrigante.
È giungiamo quindi all'apparente paradosso: «Passato o futuro, il numero, alla fine, è sempre corretto.»
Il nostro assassino ha quindi compiuto un delitto inutile o è riuscito a fermare una carneficina? Rimane una spiegazione, ancora più semplice e meno romantica, cioè che fosse semplicemente uno squilibrato :)
Ma tornando sulle ipotesi fantascientifiche, per me è stato proprio lui, uccidendo quel ragazzo, a mettere in moto una serie di eventi che porteranno all'estinzione dell'umanità. Sì, è la più classica delle profezie che si auto-avverano, ma ha sempre il suo maledetto fascino :)
Bravo, a rileggerci presto.
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
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Re: Interrogatorio

Messaggio#10 » martedì 26 aprile 2022, 23:28

Ciao Leonardo e piacere di averti letto di nuovo!
Mannaggia a voi mi state mettendo in difficoltà. Ma bando alle ciance. All'inizio della lettura del tuo pezzo mi sono detta: "Uff, il solito interrogatorio, chissà dove andrà a parare", ma il mio iniziale scetticismo è stato presto sostituito da una sorpresa divertita. La tua idea mi è piaciuta molto, l'ho trovata originale, in un climax ascendente che regge bene.
Meriterebbe più spazio una storia così, secondo me.
Sullo stile nulla da dire, mi è piaciuto come sempre.
Prova molto buona!
A rileggerci.
Elisa

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Re: Interrogatorio

Messaggio#11 » venerdì 29 aprile 2022, 19:48

Tema centrato e con un’idea interessante. Aldo interroga Valenti, assassino di un bambino perché portatore di un numero pericoloso. Nella sua patologia, vede i numeri addosso alle persone e ha visto nel piccolo un assassino potenziale. E lo stesso Aldo, otto anni prima, uccise due donne per un motivo che al Lettore resta ignoto. Molto ben resi la gestualità di Aldo, e quella di Valenti, oltre che l’aspetto fisico di lui, gli occhi celesti, i sopracciglioni. In poche parole, rendi la figura dello psichiatra omicida e questo è un grande pregio.

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Re: Interrogatorio

Messaggio#12 » mercoledì 4 maggio 2022, 15:47

Per me, racconto dal volore decisamente elevato. Ho letto bene i commenti per capire come mai non me lo sia ritrovato tra i finalisti e ho visto che, sostanzialmente, si concentrano su due criticità: 1) una certa deriva da DEATH NOTE (che ho visto, ma che non mi ha infastidito) e 2) il paradosso (e qui potevi evitare quella frase, ma anche lasciandola si poteva vedere al finale come aperto e quindi, potenzialmente, accettare che quel destino potesse essere innescato da quell'omicidio). Resta il fatto che il racconto mi è piaciuto molto soprattutto nel suo riuscire a stupire continuamente al suo interno arrivando, alla fine, a ribaltare completamente il giudizio sull'assassino. Tema perfettamente declinato. Pollice su senza se e senza ma, per me.

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Leonardo Pigneri
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Re: Interrogatorio

Messaggio#13 » venerdì 6 maggio 2022, 17:10

Eccomi! Meglio tardi che mai, ma ci sono!
Rispondo brevemente a tutti!

MatteoMantoani ha scritto:Prime Impressioni: Ciao Leonardo! Piacere di rileggerti, dopo tanto tempo. Nel tuo racconto ho ritrovato degli elementi che avevo già visto da qualche altra parte. Tutto spiegato tra poco.

Aderenza al Tema: Per me, tutto ok.

Punti di Miglioramento: Lato stile nulla da dire, hai scelto un narratore esterno in terza persona, e un po' di distacco dal protagonista un po' si sente: rimane un po' nello sfondo e viene poco caratterizzato, con la conseguenza che il sospettato ruba tutta la scena. Ma di sé non lo vedo un problema.
Il numero sopra alla testa che solo pochi vedono è la stessa cosa di Death Note, non so se è voluta o meno, l'ho notato. Certamente, l'hai declinata in modo diverso e molto originale, quindi a posto.
Il problema più grosso di questo racconto è per me il finale, che mi ha lasciato un po' l'amaro in bocca. Un bambino avrebbe sterminato l'intera umanità, ma dalle parole del sospettato la cosa sarebbe avvenuta a prescindere dalla sua eliminazione.. quindi, perché eliminarlo? E in che modo il bambino ammazzerebbe l'intera umanità da morto? Questa è la cosa che mi incuriosisce di più e per cui purtroppo non ho una risposta.

Punti di Forza: L'idea del numero che mostra le persone uccise è molto originale e potrebbe essere l'idea alla base di un qualcosa di più di un racconto, quindi ti invito a esplorarla. Anche la scena impostata come un interrogatorio mi è piaciuta. Per i miei gusti avrei calcato la mano ancora di più, tipo un interrogatorio in una cella psichiatrica imbrattata di graffiti fatti col sangue (come ne Il Seme della Follia), per rendere la scena un po' più particolare e divertente e meno "asettica".

Conclusioni: Idea di base da applausi, svolgimento interessante, finale intrigante che lascia aperta un'esplorazione successiva, ma che mi pare troppo inconcludente per questo racconto in particolare. Mi rimane l'interrogativo sul segreto di questo bambino che stermina l'umanità anche da morto, magari come in Omen il Presagio o simili (vedi? La mia testa vuole per forza trovare una continuazione alla trama.. segno che il racconto è un po' tronco). Comunque, di nuovo, complimenti per l'idea!


Ciao Matteoooo
Sì Death Note è stato sicuramente la base inconscia da cui è partita l'idea, ma son contento tu l'abbia apprezzata lo stesso.
Per il finale, nella mia testa l'assassino non sa se aver ucciso il bambino salverà l'umanità, non ha avuto modo di testarlo (e infatti il suo numero è 1), ma si augura funzioni.
Comunque ho preferito non specificarlo per renderlo aperto anche a più interpretazioni, come quella che hanno detto in molti che sarà proprio questo omicidio l'innesco per la distruzione dell'umanità

Commissa’ ha scritto:Ciao Leonardo. Come per gli altri autori finora letti il testo aderisce perfettamente al tema proposto. Hai una buona scrittura e la capacità di creare il giusto climax capace di immergere il lettore nella storia. Nel racconto ho giusto trovato un po’ leggera la descrizione dell’ambiente e una incongruenza nella trama. Mi spiego: Aldo domanda all’assassino perché abbia ucciso il piccolo bambino. Questo risponde che non c’è stato un motivo per poi sciorinare una spiegazione articolata più che mai giustificata. Altro che non c’è motivazione. Inizialmente ho pensato a un killer che ammazza bambini per il gusto di farlo, successivamente spieghi che ha addirittura salvato l’umanità. Già la sua tesi è alquanto bizzarra, lo appare ancor di più se si contraddice. Comunque una buona prestazione. Occhio alle incongruenze


Critica legittima in quanto ho dovuto far distendere la storia molto in fretta (per via dei caratteri) e ciò può aver creato qualche dubbio. Quella contraddizione di cui parli era in realtà un modo per mostrare l'esitazione dell'assassino, che si aspetta nessuno crederà alla sua storia.

maurizio.ferrero ha scritto:Ciao Leonardo, piacere di rileggerti.

Mi tolgo subito il dente: sono sicuro di aver già letto questa storia. Non ricordo dove, non ricordo come, ma l'idea dei numeri invisibili con le morti provocate da una persona non mi è nuova.
A parte ciò, l'ho trovata scritta bene, l'interrogatorio si svolge con la giusta dose di suspence. Realistiche le reazioni mezze folli del sospettato.
C'è un punto in cui la storia si contraddice. L'assassino dice «Passato o futuro, il numero, alla fine, è sempre corretto.»
Allora i casi sono due: o il bambino ha già provocato quelle morti (impossibile) oppure le provocherà indipendentemente dalla sua morte. Ipotesi molto interessante e inquietante, ma allora ucciderlo non sarebbe servito a nulla.
Il racconto, in ogni caso, risulta ben scritto e interessante.

A presto!


Ue Maurizio!
Hai ragione, come ho scritto sopra potevo assolutamente rendere più chiaro quanto passasse per la testa dell''assassino. Credo che sarebbe bastato aggiungere una coda a quella frase per sciogliere ogni dubbio, tipo:

«Passato o futuro, il numero, alla fine, è sempre corretto. A meno che...»

Non è sicuro al 100% che funzionerà perché non ha mai sperimentato la cosa, ma ha deciso comunque di rischiare per il bene superiore.

Fagiolo17 ha scritto:Ciao Leonardo, e piacere di leggerti.

Parto subito dicendoti che il racconto mi è piaciuto. Aderente al tema, buona l'idea di usare i numeri in questo modo.
Il racconto è molto "veloce", passami il termine. Ma siamo in un contest di 4.000 battute, perciò ci sta. Preferisco un racconto che corre un po' troppo in fretta e dove le cose succedono rapidamente piuttosto che uno che non porta a nulla.
Sì, il poliziotto si lascia convincere un po' troppo velocemente, forse se fosse stato lui stesso più credente del soprannaturale sarebbe stato più credibile, ma sono difettucci di poco conto.

Lo stile è molto buono, ma questo lo avevo notato anche in altri tuoi racconti, quindi complimenti.

Passaggio incriminato: «Passato o futuro, il numero, alla fine, è sempre corretto.»

Spezzo una lancia a tuo favore. Il pazzo dice che il numero è corretto, che significa a mio avviso che se vedesse il mio numero oggi, vedrebbe anche le uccisioni che commetterei in futuro e non solo quelle del mio passato. Non dice da nessuna parte che uccidendo la persona quelle morti accadrebbero lo stesso. Dice solo che quello è il numero di persone che siamo destinati ad uccidere. Quindi una volta eliminato il soggetto, si salverebbero quelle personse, se non sono già state uccise.
Io l'ho interpretata così, quindi per me nessun buco di trama.

Ancora complimenti e in bocca al lupo per questa edizione.


Ciao Luca!
Grazie mille per i complimenti, mi hanno un po' risollevato dalle mazzate precedenti xD
Con quella lancia spezzata hai centrato esattamente il ragionamento del personaggio!
Grazie ancora!

GiulianoCannoletta ha scritto:Ciao Leonardo, è sempre un piacere leggerti!
Un racconto che si regge totalmente su una scena di dialogo fra due personaggi, cosa un po' rischiosa, ma che di fatto si legge piacevolmente, sia perché lo scambio di battute è ben gestito e tiene alta la tensione, sia perché l'idea dietro alla storia è davvero molto intrigante.
È giungiamo quindi all'apparente paradosso: «Passato o futuro, il numero, alla fine, è sempre corretto.»
Il nostro assassino ha quindi compiuto un delitto inutile o è riuscito a fermare una carneficina? Rimane una spiegazione, ancora più semplice e meno romantica, cioè che fosse semplicemente uno squilibrato :)
Ma tornando sulle ipotesi fantascientifiche, per me è stato proprio lui, uccidendo quel ragazzo, a mettere in moto una serie di eventi che porteranno all'estinzione dell'umanità. Sì, è la più classica delle profezie che si auto-avverano, ma ha sempre il suo maledetto fascino :)
Bravo, a rileggerci presto.
Giuliano


Grazie mille del commento Giuliano!
Sì, tutte le tue ipotesi sono assolutamente nel regno delle possibilità!

Shanghai Kid ha scritto:Ciao Leonardo e piacere di averti letto di nuovo!
Mannaggia a voi mi state mettendo in difficoltà. Ma bando alle ciance. All'inizio della lettura del tuo pezzo mi sono detta: "Uff, il solito interrogatorio, chissà dove andrà a parare", ma il mio iniziale scetticismo è stato presto sostituito da una sorpresa divertita. La tua idea mi è piaciuta molto, l'ho trovata originale, in un climax ascendente che regge bene.
Meriterebbe più spazio una storia così, secondo me.
Sullo stile nulla da dire, mi è piaciuto come sempre.
Prova molto buona!
A rileggerci.
Elisa


Elisa!!! Sempre un piacere incrociarti qui!
Sì, le solite scene d'interrogatorio danno i brividi anche a me, per questo ho cercato di dargli uno spin originale. Contento di esserci riuscito, almeno ai tuoi occhi :V
Grazie ancora e a rileggerci presto!

alexandra.fischer ha scritto:Tema centrato e con un’idea interessante. Aldo interroga Valenti, assassino di un bambino perché portatore di un numero pericoloso. Nella sua patologia, vede i numeri addosso alle persone e ha visto nel piccolo un assassino potenziale. E lo stesso Aldo, otto anni prima, uccise due donne per un motivo che al Lettore resta ignoto. Molto ben resi la gestualità di Aldo, e quella di Valenti, oltre che l’aspetto fisico di lui, gli occhi celesti, i sopracciglioni. In poche parole, rendi la figura dello psichiatra omicida e questo è un grande pregio.


Ciao Alexandra! Grazie mille per il commento, come al solito preciso e ineccepibile! Mi ha fatto piacere tu sia passata!

antico ha scritto:Per me, racconto dal volore decisamente elevato. Ho letto bene i commenti per capire come mai non me lo sia ritrovato tra i finalisti e ho visto che, sostanzialmente, si concentrano su due criticità: 1) una certa deriva da DEATH NOTE (che ho visto, ma che non mi ha infastidito) e 2) il paradosso (e qui potevi evitare quella frase, ma anche lasciandola si poteva vedere al finale come aperto e quindi, potenzialmente, accettare che quel destino potesse essere innescato da quell'omicidio). Resta il fatto che il racconto mi è piaciuto molto soprattutto nel suo riuscire a stupire continuamente al suo interno arrivando, alla fine, a ribaltare completamente il giudizio sull'assassino. Tema perfettamente declinato. Pollice su senza se e senza ma, per me.


Ossequissimi o grande Antico!
Che dire, grazie grazie grazie.
Ah, mi porto a casa il pollice all'insù, così, per ricordo (tanto ne ha di ricambio vero?)

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