Gruppo CONGERIE: Lista racconti e classifiche

Appuntamento fissato per le 21.00 di martedì 19 aprile 2022 con un tema del team di Penne Arruffate!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 4000 caratteri entro l'una.
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antico
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Gruppo CONGERIE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » mercoledì 20 aprile 2022, 2:02

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BENVENUTI ALLA PENNE ARRUFFATE EDITION, L'OTTAVA DELLA NONA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 164° ALL TIME!

Questo è il gruppo CONGERIE della PENNE ARRUFFATE EDITION con IL TEAM ORIGINARIO DI PENNE ARRUFFATE come guest star.

Gli autori del gruppo CONGERIE dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo FRIGGITRICE AD ARIA.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo FAGIOLI BURLOTTI.


Questo è un gruppo da OTTO racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati dal TEAM DI PENNE ARRUFFATE. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi assegno ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK NONA ERA, a seguire assegno ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nei due Rank vengono assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo CONGERIE:

Der Schreiber, di Davide Mannucci, ore 23.21, 3984 caratteri
game over, di David Galligani, ore 00.59, 3720 caratteri
Un problema alla volta, di Stefano Moretto, ore 00.28, 3038 caratteri
La carriola, di Andrea Furlan, ore 00.58, 3957 caratteri
Interrogatorio, di Leonardo Pigneri, ore 01.32, 3968 caratteri MALUS 4 PUNTI
12-08-1984, di Stefano Tanci, ore 00.42, 3898 caratteri
Un impero da ricostruire, di Alessio Cavanna, ore 00.48, 2372 caratteri
Totale uguale a, di Claudia De Francesco, ore 23.26, 2978 caratteri

Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 28 APRILE per commentare i racconti del gruppo FRIGGITRICE AD ARIA Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 29 APRILE, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo FRIGGITRICE AD ARIA e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: per quanto vi sarà possibile in base ai vostri impegni, date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo FRIGGITRICE AD ARIA.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA PENNE ARRUFFATE EDITION A TUTTI!



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Emiliano Maramonte
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Re: Gruppo CONGERIE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » lunedì 25 aprile 2022, 11:44

Grandissima difficoltà a definire le prime due posizioni. Ho meditato a lungo, e alla fine ho premiato il racconto che mi ha garantito una forte immersione nella storia e un impatto emotivo totale. Ho dovuto rileggere i testi con molta attenzione per avere la certezza di aver collocato gli autori nelle posizioni (per me) giuste. In ogni caso complimenti anche agli altri autori più in basso nella mia classifica: sono state comunque letture molto gradevoli! Grazie!

Buona Edition a tutti!

CLASSIFICA

1) DER SCHREIBER di Davide Mannucci
2) LA CARRIOLA di Andrea Furlan
3) GAME OVER di DAVID GALLIGANI
4) UN PROBLEMA ALLA VOLTA di Stefano Moretto
5) INTERROGATORIO di Leonardo Pigneri
6) TOTALE UGUALE A di Claudia De Francesco
7) 12-08-1984 di Stefano Tanci
8) UN IMPERO DA RICOSTRUIRE di Alessio Cavanna


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COMMENTI

DER SCHREIBER di Davide Mannucci
E' stato un vero piacere leggere anche questo racconto, soprattutto perché trattare certi argomenti mette sempre i brividi addosso. Anche solo pochi accenni all'orrore dei campi di concentramento o ad Auschwitz fanno tremare i polsi. E mai come in questo caso la prima persona è perfettamente funzionale alla rievocazione di quei momenti orribili. Qui, in particolare, fai un passo avanti visto che tratti un aspetto inedito relativo ai campi di sterminio, aspetto che non conoscevo, ossia l'utilizzo di tatuatori ebrei per i deportarti. Molto commovente, in tal senso, la storia d'amore tra il tatuatore e Greta, che fa intravedere una piccola luce in un oceano di oscurità. Sullo stile poco da dire: ormai lo trovo consolidato e personalissimo Edition dopo Edition e sempre più focalizzato, anche se puoi perfezionare meglio la tecnica visto che in alcuni passaggi ti lasci andare a piccole imbeccate (involontarie) per il lettore (esempio: "Ero uno scrittore, è vero, e lo sono stato per tutta la vita. Ho raccontato quell’orrore per anni e ho dato finalmente una voce e un nome a quei numeri che ho inciso su quelle pelli.") però nessun sacrilegio, per carità. Il tema mi sembra centrato: i numeri (drammaticamente) incomprensibili sono i numeri di serie tatuati sugli arti dei prigionieri.
Permettimi una nota a margine, che è solo una mia considerazione personale di chi ti conosce sotto il profilo autoriale da un po' di tempo. Non è una critica né un rimprovero, sia ben chiaro. Da molto tempo noto un certo appiattimento della tua cifra stilistica su un unico tipo di approccio: narratore in prima persona e forte rappresentazione interiore della narrazione. In futuro mi piacerebbe leggerti anche con altre impostazioni, non so una terza al passato o al presente e trame orientate ad altri registri (umoristico, horror, sentimentale, fantascienza... giusto per dare qualche indicazione). Si tratta di pura e semplice curiosità.

GAME OVER di David Galligani
Mi sono trovato di fronte a un racconto inferiore all'altro come tecnica e sviluppo ma, per certi aspetti, più forte emotivamente.
Peccato che la narrazione parta un po' confusa. Per come è stata strutturata, quasi tutta la prima metà non è proprio nitida nella mente, durante la lettura. Nel secondo blocco di 2000 caratteri, la nebbia si dirada e la vicenda ti esplode in faccia. Colpisce l'interazione tra lo studente che incontra un suo vecchio professore che, nel frattempo, è diventato tossico, e coglie l'occasione per vendicarsi delle vessazioni scolastiche umiliandolo nel peggiore dei modi. E il vero colpo di genio, il vero picco emotivo è proprio questo: la punizione. E il relativo finale.
Dal punto di vista tecnico, ho trovato della legnosità che non mi aspettavo, e apprendo dalle tue risposte agli altri utenti che non hai riletto il testo prima di consegnarlo. Ad esempio nell'incipit usi spesso "in modo" e questo dà fastidio. Come pure qualche dialogo da rivedere. Mi unisco a chi ha espresso perplessità sul corsivo relativo al parlato del professore: capisco le tue ragioni (assai legittime!) ma a me non ha provocato il senso di estraniamento, anzi ha reso più difficoltosa la lettura e la comprensione del flusso narrativo. Ma sono scelte stilistiche personali su cui c'è poco da sindacare.
Tema centrato (la discalculia) e prova interessante ma meno incisiva delle tue precedenti.

UN PROBLEMA ALLA VOLTA di Stefano Moretto
Ti risparmio qualsiasi pippone sui racconti interamente strutturati con dialoghi e bla bla bla. Chi frequenta Minuti Contati da qualche anno, avrà letto invettive e scudisciate fino a farsi venire il latte alle ginocchia. Quindi valuterò quello che ho letto e basta.
Il racconto è leggero, scorrevole, brioso e devo dire che il colpo di scena finale (la formula/invito) è molto molto carino e induce a un sorriso.
Devo essere sincero: a poco più di metà del racconto la noia stava prendendo il sopravvento, eppure c'era una vocina dentro di me che mi diceva: "Prosegui, ché da qualche parte dev'esserci il trucco e uno schiocco di dita che dà il giusto senso a tutto"; e difatti lo schiocco è arrivato. Nulla di eclatante, però ha avuto il giusto peso e ha fatto il suo dovere.
Tema centrato ottimamente e prova godibile.

LA CARRIOLA di Andrea Furlan
Devo tributarti un sentito plauso per la bravura con cui hai dipinto scene rurali e, soprattutto, veriste. Sei riuscito a calarmi nella realtà domestica del protagonista e in quella lavorativa, fatta di fatica, terra e sacrificio. Bellissima la simbologia della carriola che accompagna il percorso di trasformazione del personaggio. Intenso il finale che dona un brivido di commozione.
Quasi nulla da rilevare dal punto di vista tecnico se non di avere maggior accortezza nell'uso dei due punti.
Sul tema ci siamo con riserva: lo hai sfiorato all'inizio quando parli dei compiti dei ragazzi, ma purtroppo non mi sembra preponderante nell'ossatura complessiva del racconto.

INTERROGATORIO di Leonardo Pigneri
Parto dal nucleo centrale della trama: l'intuizione che sta alla base dell'interrogatorio è assai interessante! Molto carina l'idea di questo psicopatico che vede numeri sulla testa delle persone corrispondenti alle morti che provocherà. Di un certo impatto anche il finale con l'inquietante suggerimento che il bambino ucciso avrebbe potuto causare la distruzione dell'umanità.
In realtà, il lettore deve praticare una fortissima sospensione dell'incredulità considerando che, per come la vedo io, Aldo si fa convincere un po' troppo facilmente sulla veridicità delle affermazioni dell'indagato. Eppure, per professione, dovrebbe essere diffidente e razionale all'ennesima potenza! Certo, ho capito la necessità di raggiungere un certo risultato narrativo, ma il percorso per arrivarci è fragile. Però ho apprezzato il tentativo di dare alla trama così com'è una struttura e un senso generale compiuto. E in questo meccanismo anche i due personaggi risultano abbastanza interessanti.
Dal punto di vista tecnico occhio ad alcuni appesantimenti, come ad esempio le domande "focalizzate" che si pone Aldo rispetto all'indagato: "Che fosse il primo segno di razionalizzazione?", "Che stava fissando?", "Che fosse tutta una messa in scena per farsi dare l’esame psichiatrico?", "Come aveva fatto? Si era informato su di lui? Sull’incidente?", "Cosa stava dicendo? Aveva dovuto uccidere il bambino?"... Visto quante sono? In gran quantità infastidiscono e non poco il lettore, anche perché possono essere sostituite benissimo da considerazioni sotto forma di pensiero.
Il tema mi sembra centrato.
Racconto interessante ma con alcune criticità che non me lo hanno fatto apprezzare in pieno.

12-08-1984 di Stefano Tanci
Vengo al tuo racconto. Parto da un punto molto critico: la mancanza di attinenza col tema del contest. O meglio, dl sottilissimo collegamento col tema. All'inizio i numeri sono incomprensibili (parlo ovviamente della data fatidica) poi però con i flashback fai capire di cosa parli, e allora sono comprensibili?
Per quanto riguarda, invece, la trama, l'inizio è una bomba! Sembra uno di quegli incipit destabilizzanti di certi thriller del tipo: "Jack accarezzava la pistola e sorseggiava un Bourbon. Aveva appena steso Mike, ma non sapeva che presto un'ambulanza lo avrebbe condotto nel suo ultimo viaggio verso l'obitorio." Anche buona parte dello sviluppo attira l'interesse e, anzi, cattura e indirizza la curiosità verso la conclusione. Sei stato bravo a dosare i vari input per preparare la conclusione. Peccato che proprio il paragrafo finale disfi un po' tutto perché mancano molte informazioni, perché lascia aperti molti interrogativi, perché non scioglie davvero l'intreccio. Ho provato a riannodare i fili e mi sembra di aver capito che Luca non era morto di overdose se poi il cadavere trovato era del turista tedesco; ma allora è Flora l'eminenza grigia della vicenda? E addirittura torna tutto a galla molti anni dopo, con la scena in cui Flora spara a Massimiliano forse per metterlo a tacere della scoperta? Era una messinscena, allora? E che fine ha fatto davvero Luca? Situazioni molto nebulose. Avrei gradito capirci di più.
Nel complesso non male l'idea e lo sviluppo fino a certo punto e grande rammarico per un finale che poteva essere giocato molto meglio. E rimane il neo della scarsissima aderenza al tema dell'Edizione.

UN IMPERO DA RICOSTRUIRE di Alessio Cavanna
A questo racconto mancano molte cose: un contesto, una cornice, ulteriori particolari e un risultato narrativo, inteso come scioglimento dell'intreccio. Così com'è sembra il frammento (irrisolto) della scena di una storia più ampia.
Alla fine della lettura non resta che una lunga sequela di domande: di che impero stiamo parlando? Qualcosa a che fare con l'Egitto? O è un impero di stampo fantasy? E chi è il "guerrigliero/suddito" che arriva nella camera mortuaria? E' un personaggio dei giorni nostri o vive nel futuro? Si trova su un altro pianeta? E chi sono i cinque che arrivano alla fine? Chi sono i cattivi? Perché il guerrigliero li teme? Qual è il meccanismo per cui bevendo il sangue, la sovrana resuscita? E' scienza o un sortilegio fantastico?
Troppi, troppi punti oscuri. Peccato anche per la quasi totale mancanza di riferimenti al tema. Mi sono sforzato di trovare un'allegoria o una simbologia dietro la trama, per poter legare l'insieme al tema del contest, ma non ho trovato nulla.
Peccato, dicevo, perché alla fin fine il racconto non è scritto malaccio e poteva aspirare a qualcosa di più se ben strutturato e progettato. Sarà per la prossima!

TOTALE UGUALE A di Claudia De Francesco
La prima parola che mi è venuta in mente alla fine della (doppia) lettura del tuo racconto è stata ENIGMA.
Il tuo è uno stile avvolgente, misterioso, enfatico ed enigmatico. Mi sono sforzato (e lo sto facendo tuttora) di capire il significato profondo del testo, il senso della trama, una simbologia esistenziale, e credo di averne trovati diversi ma forse nessuno è quello giusto. Forse hai voluto rappresentare lo scorrere del tempo, che accompagna la nostra vita sin dalla nascita, e in fondo lo facciamo tutti, ossia contare i minuti, le ore, i giorni e gli anni che ci mancano prima di "smettere di contare".
Il tema mi sembra centrato.
Il tuo racconto, complessivamente, mi ha colpito ma mi ha lasciato con un forte senso di irrisolto. Non mi sarebbe dispiaciuto avere un personaggio concreto e ben definito in cui immedesimarmi, pur con l'uso massiccio del raccontato.
Dovrò meditarci ancora un po' su, per poterlo collocare nella giusta posizione in classifica.

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antico
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Re: Gruppo CONGERIE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » lunedì 25 aprile 2022, 19:29

Una sola classifica ricevuta (quella di Commissà non è considerata valida in quanto mancante di commenti e ho giù avvertito l'autore). Ne dovete dunque ricevere altre sei (oltre alla mia).

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maurizio.ferrero
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Re: Gruppo CONGERIE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » martedì 26 aprile 2022, 15:55

Der Schreiber
La storia funziona e il tema è centrato. Il tema dei campi di concentramento è ormai talmente abusato che quando mi capita sotto gli occhi non riesco a trattenere gli sbuffi, ma vorrei evitare che ciò influenzi troppo il mio giudizio.
Quello che ho percepito dalla tua storia è un po' troppa freddezza. Al protagonista è appena morta la moglie, la compagna di una vita con cui lui stesso ammette di aver passato l'inferno, eppure rimane molto lucido nei suoi pensieri, concentrato. Non so, mi ha convinto fino a un certo punto. Forse l'avrei giocata meno sul sentimentalismo (che essendo lucido non salta fuori benissimo) e più su un senso di confusione.
Il tema del contest è molto ben declinato, e questo mi fa rivalutare un po' l'ambientazione. Non ho capito in che modo delle pinze possano essere utili per tatuare, ma magari mi sfugge qualcosa.

game over
Ottima prova, non so bene che altro aggiungere.
La scelta di mettere in corsivo i dialoghi del professore mi è piaciuta. Credo di averne capito il senso: creare un distaccamento tra ciò che pensava e ciò che diceva, che sarebbe stato inevitabilmente filtrato dal suo essere un tossico. Non so, magari sbaglio, ma ho avuto questa impressione.
Unico pelo nell'uovo: ho trovato le battute di dialogo di Roberto un po' troppo pulite. Qualche parolaccia in più non mi sarebbe spiaciuta.
Tema centrato alla perfezione. Complimenti.

Un problema alla volta
Un racconto fresco, che scorre bene e alla fine strappa un bel sorriso soddisfatto. Il dialogo è ben gestito, e l'idea di sfruttare solo il dialogo per gestire il racconto qui rende benissimo. Non c'è bisogno di conoscere ambiente, dettagli, movimenti dei personaggi. È tutto naturale e facile da immaginare, senza imbeccate da parte dell'autore. Quindi, ottimo lavoro.
Il tema è presente e ben focalizzato. Nient'altro da dirti anche qui
Ancora complimenti.

La carriola
La storia funziona. È rischioso inserire stacchi temporali così lunghi in un racconto breve, ma in questo caso funziona tutto.
Ho trovato la parte iniziale un po' troppo "elenco telefonico di azioni", che è il rischio generale dello scrivere in prima persona con uno stile immersivo. Nella seconda parte, fortunatamente, il problema si addolcisce.
Il tema è preso di striscio. Certo, c'è il riferimento alle espressioni matematiche, ma non costituiscono un'importanza rilevante nella vicenda. Il figlio è diventato un perito agrario, se su quel tavolo ci fosse stato un tema di italiano o un libro di storia il racconto avrebbe funzionato lo stesso.
In generale un buon racconto, con personaggi e storia che funzionano e le atmosfere del passato ben evocate, ma che non raggiunge l'eccellenza per i problemi che, a mio parere, sono presenti.

Interrogatorio
Mi tolgo subito il dente: sono sicuro di aver già letto questa storia. Non ricordo dove, non ricordo come, ma l'idea dei numeri invisibili con le morti provocate da una persona non mi è nuova.
A parte ciò, l'ho trovata scritta bene, l'interrogatorio si svolge con la giusta dose di suspence. Realistiche le reazioni mezze folli del sospettato.
C'è un punto in cui la storia si contraddice. L'assassino dice «Passato o futuro, il numero, alla fine, è sempre corretto.»
Allora i casi sono due: o il bambino ha già provocato quelle morti (impossibile) oppure le provocherà indipendentemente dalla sua morte. Ipotesi molto interessante e inquietante, ma allora ucciderlo non sarebbe servito a nulla.
Il racconto, in ogni caso, risulta ben scritto e interessante.

12-08-1984
Dunque... Non lo so. Il racconto ha dei punti interessanti, dagli elementi mistery iniziali all'anticlimax finale che spiazza parecchio il lettore e restituisce un'atmosfera pulp.
Il problema è che questi elementi non vengono gestiti con i giusti tempi, con il risultato che la parte iniziale del racconto si dilunga troppo e il finale, il momento che dovrebbe dare spessore a tutta la vicenda, appare tagliato brutalmente.
Occhio che hai tenuto il pov ben focalizzato su Massimiliano per tutto il racconto tranne che per la frase "Massimiliano e Flora erano senza dubbio rimasti intrappolati nel carisma di Luca", che sembra arrivare direttamente dall'autore e mi ha stonato molto.
Ultima nota: il tema. Per me non c'è, perché i numeri sulla busta non risultano mai "incomprensibili" per il protagonista. Lui capisce subito che quella è la data di morte dell'amico.
Insomma, un'idea tutto sommato interessante che però doveva essere gestita meglio.

Un impero da ricostruire
Il mostrato qui fa il suo lavoro senza infamia e senza lode. Stile pulito, funzionale. Niente da dire.
Parecchio altro da dire invece sullo sviluppo dell'idea, che come già ti è stato detto lascia troppi punti oscuri e non detti che, purtroppo, non hanno l'effetto di lasciare in bocca il buon sapore del "voglio saperne di più". Paiono solo elementi di una scena troncata da una trama più grossa.
Insomma, all'antica tomba con dentro la vampira ci posso arrivare, ai "cinque nemici" nominati senza spiegazioni alla fine molto meno.
Altro punto dolente è il tema. I numeri sono subito comprensibili al protagonista e non aggiungono nulla alla trama. Sono solo un ostacolo che poteva esserci o poteva essere sostituito da qualsiasi altra cosa, avrebbe funzionato comunque.

Totale uguale a
Dunque, credo di aver capito il senso del tuo racconto. Il prendere tempo, "contare" prima di prendere decisioni importanti o per metabolizzare eventi negativi, impedisce al protagonista di godersi la vita, una lezione che imparerà solo alla fine della sua vita.
La morale è importante e complessa, il tema del contest è preso bene.
La forma non mi ha convinto tantissimo. Troppo astratta, con periodi lunghi e complessi, scene da analizzare per comprenderne il significato. Insomma, anche se l'idea è buona, non riesce ad arrivare al lettore con immediatezza. Questo non è necessariamente un difetto, ma il fatto che rimanga tutto molto astratto fa sì che alla fine al lettore non rimangano scene precise da ricordare e che il racconto rimanga poco.

CLASSIFICA
1. Un problema alla volta di Stefano Moretto
2. game over di David Galligani
3. Interrogatorio di Leonardo Pigneri
4. Der Schreiber di Davide Mannucci
5. Totale uguale a di Claudia De Francesco
6. La carriola di Andrea Furlan
7. 12-08-1984 di Stefano Tanci
8. Un impero da ricostruire di Alessio Cavanna

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MatteoMantoani
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Re: Gruppo CONGERIE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » martedì 26 aprile 2022, 17:51

Non voglio sempre tirare in ballo il solito tema, ma ho dovuto sudare per assegnare le prime posizioni. Spero non me ne vogliate, sono andato molto a gusti.

1. Un problema alla volta
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2. Der Schreiber
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3. La Carriola
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4. Game Over
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5. Interrogatorio
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6. Un Impero da Ricostruire
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7. 12-08-1984
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8. Totale uguale a
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GiulianoCannoletta
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Re: Gruppo CONGERIE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » martedì 26 aprile 2022, 21:05

Complimenti a tutti, racconti davvero belli. Ecco la sudata classifica.


1. Der Schreiber, di Davide Mannucci,
2. La carriola, di Andrea Furlan
3. Totale uguale a, di Claudia De Francesco,
4. Un problema alla volta, di Stefano Moretto
5. game over, di David Galligani
6. Interrogatorio, di Leonardo Pigneri, 
7. 12-08-1984, di Stefano Tanci,
8. Un impero da ricostruire, di Alessio Cavanna



Der Schreiber, di Davide Mannucci,
Un testo davvero bello, mi è piaciuto come sei passato dalla scena in ospedale al ricordo del dramma nel campo di concentramento. Poco da dire sullo stile, scorre tutto molto bene. Il finale mi ha lasciato la voglia di saperne di più su questo personaggio, quindi direi che il racconto ha fatto il suo dovere fino in fondo.
Bravo davvero!


game over, di David Galligani
Il racconto mi è piaciuto, lo hai declinato in modo crudo concedendoti qualche esagerazione. Ho qualche dubbio sul tema, richiamato con la discalculia, ma sarebbe potuto essere un qualsiasi altro disturbo, la storia avrebbe retto uguale. Sarebbe stato bello, chessò, una sorta di contrappasso in cui anche la punizione finale aveva a che fare con numeri/matematica.
Ho trovato un po' artificiosi alcuni dialoghi di Caruso. ( "Un adulto che ferocemente si fa beffe di un alunno con disturbo di apprendimento." ) Li avrei preferiti un po' più asciutti e duri.
L'idea dei dialoghi in corsivo è carina, a parte uno che hai saltato che mi ha messo qualche dubbio in prima lettura.


Un problema alla volta, di Stefano Moretto
Racconto veramente carino. Il botta e risposta stile "teste parlanti" ci sta alla perfezione, non si perde mai il filo di chi sta parlando e pare quasi di vederli chini sui libri. Meglio così che con un milione di microtag infilati a forza.
Forse alcuni dialoghi sono un po' artefatti e magari avrebbe funzionato lo stesso con qualche battuta in meno, ma in generale direi che è davvero un buon lavoro.


La carriola, di Andrea Furlan
Mi è piaciuto molto. L'interpretazione che hai dato al tema è davvero originale ed è anche usata per veicolare un messaggio. Ottimo anche lo stile, ecco, forse un po' didascalico soprattutto all'inizio, ma niente di grave. Bellissima l'ambientazione e anche gli stacchi temporali sono ben gestiti.
Tanti nomi all'inizio, tra moglie e figli, ma con il dettaglio del quaderno porti bene l'attenzione su quello che ci deve rimanere impresso.


Interrogatorio, di Leonardo Pigneri,
Un racconto che si regge totalmente su una scena di dialogo fra due personaggi, cosa un po' rischiosa, ma che di fatto si legge piacevolmente, sia perché lo scambio di battute è ben gestito e tiene alta la tensione, sia perché l'idea dietro alla storia è davvero molto intrigante.
È giungiamo quindi all'apparente paradosso: «Passato o futuro, il numero, alla fine, è sempre corretto.»
Il nostro assassino ha quindi compiuto un delitto inutile o è riuscito a fermare una carneficina? Rimane una spiegazione, ancora più semplice e meno romantica, cioè che fosse semplicemente uno squilibrato :)
Ma tornando sulle ipotesi fantascientifiche, per me è stato proprio lui, uccidendo quel ragazzo, a mettere in moto una serie di eventi che porteranno all'estinzione dell'umanità. Sì, è la più classica delle profezie che si auto-avverano, ma ha sempre il suo maledetto fascino :)


12-08-1984, di Stefano Tanci
La storia mi è piaciuta e mi ha tenuto incollato fino alla fine, davvero niente male l'aver condensato in 4000 caratteri una vicenda di questo tipo, con un mistero e due linee temporali. Lo stile è molto raccontato (non poteva essere altrimenti) e forse la parte iniziale è un po' lunga nell'economia del racconto.
Non mi ha convinto la frase finale, che spezza il registro in maniera troppo brusca, e non mi è chiaro chi ha mandato la lettera, visto che il cadavere è del tedesco, e questo è un punto a sfavore visto che tutto il racconto ruota intorno a quel mistero.


Un impero da ricostruire, di Alessio Cavanna
Complimenti per lo stile, davvero limpido e preciso. Giusto per essere pignoli, penso solo che alcuni passaggi potrebbero essere ulteriormente migliorati. Ti faccio un esempio: "Sono i numeri serpentiformi della lingua proibita. Nessuno sa più a che cifre corrispondano. Ma io so quali bisogna schiacciare." Frasi di questo tipo paiono più spiegazioni al lettore che fraseggio interiore. (Niente di grave, te lo segnalo solo perché mi pare che tu tenda davvero a uno stile molto pulito).
La storia in sè mi ha convinto un po' meno, più che un racconto breve è una scena di una storia più ampia, e manca forse un guizzo di originalità che la renda più efficace.
Comunque un lavoro più che buono!


Totale uguale a, di Claudia De Francesco
Il tuo racconto mi è piaciuto davvero molto. Il primo rigo è straordinario è ha catturato completamente la mia attenzione.
Dopo "la terza volta" temevo che il testo diventasse un po' ripetitivo, invece hai saputo ritessere i fili e portare a uno sviluppo convincente. Non ho avuto problemi a decifrare il messaggio del racconto, solo i dubbio sul finale se fosse morto o se invece fosse riuscito a domare quel lato del suo carattere (ma mi pare di capire che è un dubbio che hai lasciato consapevolmente).
Sì, lo stile a tratti è un po' ampolloso ma non mi ha disturbato, anzi, l'ho trovato adeguato.
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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Shanghai Kid
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Re: Gruppo CONGERIE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » mercoledì 27 aprile 2022, 0:02

Eccomi. Mi avete messa di nuovo in difficoltà, mannaggia a voi. Prima di classifica (che risente anche della aderenza al tema che ho riscontrato più labile in alcuni racconti) e commenti voglio fare i miei complimenti a tutti: è stato bello leggere tutte le vostre declinazioni a un tema tanto folle.

1.Der Schreiber di Davide Mannucci
2.La cariola di Andrea Furlan
3.Interrogatorio di Leonardo Pigneri
4.Totale uguale a di Canadria
5.game over di David Galligani
6.Un problema alla volta di Stefano Moretto
7.Un impero da ricostruire di Alessio Cavanna
8.12-08-1984 di Stefano Tanci



Der Schreiber di Davide Mannucci
Ciao Davide e piacere di leggerti!
Finalmente tocca a me commentarti!
Che dire? A me la declinazione del tema che hai scelto è piaciuta da matti e il fatto che l'Olocausto sia un tema abbastanza inflazionato non fa che dare valore aggiunto al tuo pezzo perchè secondo me sei riuscito a dare un taglio originale e a non scadere in banalizzazioni, cosa che apprezzo molto.
Il tuo racconto mi ha commossa.
Per quanto riguarda lo stile non ho proprio appunti da farti: il pezzo scorre bene e funziona in tutte le sue parti.
Ottima prova per me, complimenti!
A rileggerti,
Elisa

Game Over di David Callaghan
Ciao David, e piacere di averti letto!
Allora, al netto di qualche refuso (ti sei perso due accenti, ma la fretta fa fare anche questo e chissenefrega!), devo dire che il tuo pezzo mi è piaciuto. I suoi due pregi maggiori sono la declinazione al tema (bella l'idea della discalculia) e la fluidità della tua penna, che mi piace davvero moltissimo e rende godibile la lettura.
Le due cose che mi hanno convinto meno sono il corsivo nelle battute del docente (che non è un difetto troppo rilevante, ma inutile e crea ambiguità, almeno a mio avviso) e la trama. Mi spiego meglio: geniale l'idea della vendetta per i soprusi subiti e la declinazione sul dsa, però mi sembra tutto un po' eccessivo.
Carino, ma non so, questo che paga fior fior di quattrini una per far diventare il suo ex docente stronzo un tossico...
Avrei preferito una cosa più realistica, ecco. Ma sono gusti personali.
Comunque una buona prova.
A rileggerti,
Elisa

Un problema alla volta di Stefano Moretto
Ciao Stefano e piacere di averti letto!
Sono d'accordo con chi ti ha commentato prima di me: il tuo è proprio un racconto carino, di quelli che si leggono d'un fiato e che fanno bene al cuore. Fresco, scorrevole, dolce.
Il fatto di non conoscere immediatamente il genere di France può essere un problema nell'immaginarsela (io l'ho subito immaginata femmina, ma è stato un caso e questa informazione forse arriva un po' tardi).
Non penso di avere altro da dire.
Buona prova!
A rileggerci!
Elisa

La cariola di Andrea Furlan
Ciao Andrea e, come sempre, piacere di averti letto!
Non c'è nulla da fare: mi piace proprio come scrivi e mi piacciono le storie che tratteggi.
A livello di stile, non ho proprio nulla da dire, a livello di trama tanto meno. Bella declinazione del tema. Il finale mi ha commosso.
L'unico appunto che ho da farti (ma proprio per stare a guardare il pelo nell'uovo) è questo pezzo qui:
"Ha ragione: è grazie a lui, alla sua determinazione e al diploma da Perito Agrario: lacrime di orgoglio mi bruciano gli occhi, ma non glielo posso far vedere."
Non so, non mi convince: è troppo didascalico, spiega troppo. Avrei cercato di rendere il concetto in qualche altro modo, ma capisco che tempo e "spazio" fossero pochi.
Ottima prova, bravo!
A rileggerci!
Elisa

Interrogatorio di Leonardo Pigneri
Ciao Leonardo e piacere di averti letto di nuovo!
Mannaggia a voi mi state mettendo in difficoltà. Ma bando alle ciance. All'inizio della lettura del tuo pezzo mi sono detta: "Uff, il solito interrogatorio, chissà dove andrà a parare", ma il mio iniziale scetticismo è stato presto sostituito da una sorpresa divertita. La tua idea mi è piaciuta molto, l'ho trovata originale, in un climax ascendente che regge bene.
Meriterebbe più spazio una storia così, secondo me.
Sullo stile nulla da dire, mi è piaciuto come sempre.
Prova molto buona!
A rileggerci.
Elisa

12-08-1984 di Stefano Tanci
Ciao Stefano e piacere di leggerti!
Allora, come ti hanno già scritto, anche io trovo un po' "tirato per i capelli" il tema. Detto questo, e lasciando stare alcuni refusi che ho trovato disturbanti, ma che possono scappare quando si scrive così velocemente, mi sono un po' persa nella lettura.
Mi spiego meglio: a racconto concluso, mi è tutto chiaro, ma durante la lettura no.
Ho inoltre l'impressione che il testo che avevi in mente, avesse in realtà bisogno di più "spazio" per essere sviscerato.
Il racconto è carino, ma non pienamente riuscito a mio avviso.
A rileggerci!
Elisa

Un impero da ricostruire di Alessio Cavanna
Ciao Alessio e piacere di rileggerti!
Allora, a me il tuo racconto non è dispiaciuto per niente. Mi piace l'atmosfera che tratteggi e mi affascina la storia che racconti. Sono però d'accordo con chi afferma che il tema è un po' preso di striscio e che, una storia simile (questo è anche un complimento) avrebbe bisogno di essere ampliata.
Resta che lo stile è buono e la storia affascinante.
Una prova che non mi convince come altre, ma è buona!
A rileggerci!
Elisa


Totale uguale a di Canadria
Ciao Claudia e piacere di leggerti!
Che dire? Il tuo racconto mi mette molto in crisi, ma in senso buono. Ho trovato il concetto di base e alcune frasi (tra cui incipit e conclusione) davvero poetiche e d'effetto e questo mi piace molto.
Anche il tuo stile ha qualcosa di misterioso, affascinante. Molto bello anche il titolo, in questo senso.
Se posso permettermi una critica, penso che il tuo pezzo sia un po' troppo criptico, un po' troppo "arzigogolato". Benchè ne abbia apprezzato diverse parti, infatti, penso che avrebbe potuto avere una resa migliore se "semplificato", non tanto nel suo meraviglioso significato, quanto nella forma e nello stile.
Chiaramente è giudizio soggettivo.
A rileggerci!
Elisa

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antico
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Re: Gruppo CONGERIE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » mercoledì 27 aprile 2022, 11:16

Oltre alla mia, dovete ancora ricevere due classifiche.

Commissa’
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Re: Gruppo CONGERIE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » mercoledì 27 aprile 2022, 14:14

Tutti i racconti erano scritti bene. La graduatoria è stata influenzata dal mio gusto personale:

Der schreiber
La carriola
Un problema alla volta
Interrogatorio
Un impero da ricostruire
Game over
Totale uguale a
12-08-1984

Der Schreiber
Bello, elegante, pulito. Hai gestito benissimo lo show, le frasi d’impatto e il pathos. L’argomento non è nuovo ma hai trovato uno spunto che l’ha reso originale: la scoperta dell’anima gemella in un lungo che per antonomasia è sempre stato ritenuto l’inferno in terra. Un amore che è sostegno, forza e motivo per andare avanti. Direi una prova superlativa. Complimenti

Game over
Ciao David. A mio parere anche la tua è una buona prova, l’argomento della discalculia è attinente al tema e la forma scorrevole e coinvolgente. L’unica cosa che non ho capito è la scelta di mettere in corsivo i dialoghi del professore. Okay quando pensa, ma perché l’hai fatto quando parla? Logicamente la cosa non inficia sul complesso della prova.

Un problema alla volta
Ciao Stefano. Testo perfettamente aderente al tema. Fresco, simpatico e divertente. Sulla forma e sullo stile non ho nulla da dirti. Devo ammettere che ho un personale debole per i racconti che si sviluppano interamente sotto forma di dialogo, ad ogni modo hai mostrato di saperlo gestire bene e di approfondire la caratterizzazione dei personaggi attraverso le loro parole. In bocca al lupo e buon proseguimento.

La carriola

Ciao Andrea. Prima di tutto complimenti per il testo, bello e ricco di significato. A una prima lettura ho trovato il ritmo un po’ troppo sincopato, alcune frasi mi sono sembrate spezzate, poi, dopo una seconda lettura, credo di aver visto tagli che potresti aver fatto per “rientrare” nel limite dei caratteri. La cosa ti ha di sicuro penalizzato rendendo il testo leggermente meno armonico. Ad ogni modo un’ottima prova, di sicuro sul podio.

L’interrogatorio

Ciao Leonardo. Come per gli altri autori finora letti il testo aderisce perfettamente al tema proposto. Hai una buona scrittura e la capacità di creare il giusto climax capace di immergere il lettore nella storia. Nel racconto ho giusto trovato un po’ leggera la descrizione dell’ambiente e una incongruenza nella trama. Mi spiego: Aldo domanda all’assassino perché abbia ucciso il piccolo bambino. Questo risponde che non c’è stato un motivo per poi sciorinare una spiegazione articolata più che mai giustificata. Altro che non c’è motivazione. Inizialmente ho pensato a un killer che ammazza bambini per il gusto di farlo, successivamente spieghi che ha addirittura salvato l’umanità. Già la sua tesi è alquanto bizzarra, lo appare ancor di più se si contraddice. Comunque una buona prestazione. Occhio alle incongruenze

12-08-1984

Ciao Kruaxi, posso essere onesto? Non ci ho capito niente. Il testo nel complesso dovrebbe essere un mistery, con Luca che muore (almeno in apparenza), il suo cadavere che sparisce, e poi la sua presenza si rimanifesta attraverso una lettera (a meno che non l’abbia scritta qualcun altro, ad esempio Flora). Ma se così fosse perché prendersela con Massimo se il presunto o reale decesso (metti che a inviare la lettera sia stato lo spirito di Luca) è avvenuto per overdose? Che relazione ha Massimo con l’altrui tossicodipendenza? Ancora meno spiegabile se Luca non fosse morto: che fai, ti ripresenti dopo anni? Ci vedo molte incongruenze e poca attinenza alla traccia. Ciò non toglie nulla alla tua grande capacità narrativa e al climax che hai creato.

Un impero da ricostruire

Ciao Alessio. Ho letto il racconto e il commento di chi mi precede. Interpretando la tua storia come un fantasy non ritengo di dover aver bisogno di ulteriori spiegazioni o dettagli per inquadrarla in una ambientazione con un luogo o un tempo non meglio definiti. È un fantasy e questo mi basta. Detto ciò devo però ammettere la poca originalità della trama, di certo già vista in ambientazioni dark con vampiri e sacrifici di sangue. Però si vede che ti sai muovere in questo genere. Per me è okay

Totale uguale a
Ciao Canadria. Testo interessante per il contenuto (quello che ho capito io è la capacità del riuscire a gestire le difficoltà e le paure di una vita) però non di facile interpretazione tanto che l’ho dovuto rileggere più volte. Il dubbio è: il testo è risultato criptico per il concetto da trasmettere o per la forza narrativa usata? In certi punti mi è sembrato ripetitivo e contorto, amplificandolo con troppe parole. Più snello sarebbe stato più efficace.

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Fagiolo17
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Re: Gruppo CONGERIE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » mercoledì 27 aprile 2022, 18:29

In questo mio ritorno a Minuti Contati classifica veramente sofferta. Anche se i racconti da valutare erano pochi, ho avuto davvero difficoltà a posizionarli.
Dopo la classifica alcune brevi considerazioni sul perché delle mie scelte.

1. Interrogatorio, di Leonardo Pigneri
2. Un problema alla volta, di Stefano Moretto
3. game over, di David Galligani
4. Der Schreiber, di Davide Mannucci
5. La carriola, di Andrea Furlan
6. Un impero da ricostruire, di Alessio Cavanna
7. Totale uguale a, di Claudia De Francesco, ore 23.26, 2978 caratteri
8. 12-08-1984, di Stefano Tanci


Primo posto per Leonardo, oltre a uno stile pulito, la sua storia mi ha intrigato e l'idea di come ha usato i numeri mi è piaciuta molto.
Al secondo posto ho voluto premiare Stefano (Moretto) che è riuscito a convincermi con un racconto solo dialoghi che io non apprezzo mai particolarmente. In questo caso fa la sua porca figura, oltre ad essere dolce e divertente allo stesso tempo.
Sul terzo posto ho avuto grossissimi problemi. Entrami i racconti di Davide e di David mi sono piaciuti molto per quanto diametralmente opposti sia nello stile che nei temi. E qui sono andato più a cuore.
Di solito cerco di essere oggettivo in base a quale racconto è meglio realizzato, sono sempre stato più un cultore della forma che dell'idea, perché l'idea a volte è solo fortuna, la forma è impegno costante. Chiaro, a parità di realizzazione sempre meglio premiare anche una buona idea, ma un'idea geniale scritta come un bambino delle elementari in un contest di scrittura a mio avviso non va premiata e io non la premierò mai.
Tornando al punto, visto la difficoltà nel classificarli ho optato per il gradimento personale. Preferisco il Pulp al racconto sull'olocausto e questo mi ha fatto propendere per mettere David terzo e Davide quarto.
Al quinto posto il racconto di Andrea, penalizzato dalla poca presenza del tema, così come quello di Alessio. Mi dispiace perchè li ho apprezzati entrambi, ma il tema deve essere più preponderante a mio avviso, altrimenti MC perde il suo significato.
Settimo posto per Claudia, racconto troppo etereo e stilisticamente un po' inferiore a queli che lo precedono.
Ottavo posto per Stefano (Tanci) perché purtroppo il suo racconto non mi è proprio arrivato.


TOTALE UGUALE A di CLAUDIA DE FRANCESCO

Ciao Claudia e piacere di leggerti.

Il significato sottostante al racconto mi è piaciuto. Un testo che lasciava spazio all'interpretazione, un testo enigmatico ed ermetico, con alcuni passaggi volutamente astratti che però mi hanno allontanato dallo scorrere della narrazione.

Ad esempio, questa frase:

Calcolando e ragionando raggiunse vette di numeri insormontabili che crollavano e si ricostituivano ai suoi occhi: montagne di numeri che crescevano e si sgretolavano su terreni instabili e bagnati e su preconcetti fallaci che non sopportavano neppure un filo di vento logico.

La trovo molto Lovecraftiana. Nel senso che racconta, racconta, ma non dice niente.

Per mio gusto personale preferisco la concretezza e passaggi di questo tipo mi allontantano un po' dal qui e ora del racconto.
Tema sicuramente rispettato e fulcro della narrazione.
Complessivamente una buona prova.
In bocca al lupo per questa edizione.


UN IMPERO DA RICOSTRUIRE di ALESSIO CAVANNA

Ciao Alessio e piacere di leggerti.

Una buona prova, stilisticamente non vedo nulla che non vada, anzi.

La trama è interessante (sì, sicuramente già vista, ma come ogni trama esistente al mondo), il risveglio della regina, con un misto di Egitto e Vampiri (per il modo in cui si risveglia e si attacca all'avambraccio che sgocciola sangue, tipico del gotico e del mondo vampiresco e per la camera mortuaria).

Purtoppo ci vedo poca attinenza col tema dei numeri. Se avessi spinto di più sui codici/numeri non più conosciuti lo avrei trovato più adatto, ma hai spinto molto sulla parte più avventurosa tralasciando quel dettaglio.

Più che un racconto sembra l'inizio di qualcosa di più corposo, ma questo è un difetto che vedo spesso su Minuti Contati, probabilmente a causa del numero di caratteri così risicato.

Insomma, per me a conti fatti una buona prova. Complimenti.
In bocca al lupo per questa edizione.


12-08-1984 di STEFANO TANCI

Ciao Stefano e piacere di leggerti.

Parto dalle note dolenti. Il racconto non mi è piaciuto, mi spiace, e ci trovo anche poca attinenza al tema.

L'idea era buona, la parte iniziale crea un po' di tensione, e fa presagire qualcosa di figo... che però poi non arriva.
Partiamo dalla lettera. Chi l'ha mandata? Flora? E perchè dovrebbe dire che Massimiliano ha sempre voluto morto Luca se nulla nella narrazione ce lo fa pensare? Solo perché lo hanno lasciato lì quando entrambi pensavano fosse morto? mmmm troppo poco.

Quando Massimiliano prende la macchina e va al casolare... Perché? si sono dati appuntamento? Lei lo ha chiamato? insomma è un po' buttata lì che lui vada al casolare e ci sia Flora. Ci voleva più costruzione, più semina, ma in 4.000 battute era davvero difficile.

In così poso spazio narrare addirittura due linee temporali, rischi di incasinarti e di non dedicare sufficiente spazio a nessuna delle due, proprio come mi è sembrato sia successo.

Poi il cadavere trovato nel fiume, probabilmente del tedesco dell'anno precedente. okay, questo ci sta. ma il finale così, per radio, confermato che è il tedesco e "Vaffanculo"... La frase finale è veramente inadatta. Fino a lì c'era comunque del pathos, e poi lo mandi in vacca con una chiusura che fa ridere più che mantenere alta la tensione. Mi ha proprio fatto storcere il naso.

Insomma, con almeno il doppio delle battute e sistemando qualche passaggio non sarebbe stata affato male come idea.
Ma purtroppo così il racconto non rende, mi spiace.
In bocca al lupo per questa edizione.



INTERROGATORIO di LEONARDO PIGNERI

Ciao Leonardo, e piacere di leggerti.

Parto subito dicendoti che il racconto mi è piaciuto. Aderente al tema, buona l'idea di usare i numeri in questo modo.
Il racconto è molto "veloce", passami il termine. Ma siamo in un contest di 4.000 battute, perciò ci sta. Preferisco un racconto che corre un po' troppo in fretta e dove le cose succedono rapidamente piuttosto che uno che non porta a nulla.
Sì, il poliziotto si lascia convincere un po' troppo velocemente, forse se fosse stato lui stesso più credente del soprannaturale sarebbe stato più credibile, ma sono difettucci di poco conto.

Lo stile è molto buono, ma questo lo avevo notato anche in altri tuoi racconti, quindi complimenti.

Passaggio incriminato: «Passato o futuro, il numero, alla fine, è sempre corretto.»

Spezzo una lancia a tuo favore. Il pazzo dice che il numero è corretto, che significa a mio avviso che se vedesse il mio numero oggi, vedrebbe anche le uccisioni che commetterei in futuro e non solo quelle del mio passato. Non dice da nessuna parte che uccidendo la persona quelle morti accadrebbero lo stesso. Dice solo che quello è il numero di persone che siamo destinati ad uccidere. Quindi una volta eliminato il soggetto, si salverebbero quelle personse, se non sono già state uccise.
Io l'ho interpretata così, quindi per me nessun buco di trama.

Ancora complimenti e in bocca al lupo per questa edizione.


LA CARRIOLA di ANDREA FURLAN

Ciao Andrea e piacere di leggerti.

Quando si parla delle mie zone, mi emoziono sempre, per un periodo anche se brevissimo ho lavorato verso Zola e vederla nominata in un racconto mi fa sempre piacere.
Ma togliendo l'Emilianità, scendiamo nei dettagli della scrittura.
Un racconto che funziona e mi è piaciuto. Una narrazione rurale che fa del fascino e del garbo e della veridicità il suo punto più forte.
Mi è piaciuto il salto in avanti, anche se lo avrei segnalato con più nettezza, magari mettendo un segno grafico per differenziarlo da quello precedente in cui l'avanzamento temporale è meno rapido.

Purtroppo ci vedo poco attinenza al tema. Sì, ci sono le espressioni, ma i numeri non sono così pregnanti. Ecco, se il figlio fosse diventato un matematico famoso e avesse fatto dei numeri il fulcro della sua carriera lo avrei sentito più in linea.

Ne terrò conto nella classifica, ma voglio assicurarti che il racconto mi è piaciuto e anche tanto e che se in classifica non fosse in posizioni importanti non sarebbe a causa della sua qualità, ma solo della sua correlazione al tema.

Ancora complimenti e in bocca al lupo per questa edizione.


UN PROBLEMA ALLA VOLTA di STEFANO MORETTO

Ciao Stefano e piacere di leggerti.

Allora: io non apprezzo particolarmente i racconti di solo dialogo, ma probabilmente il mio problema nasce dal fatto che non sarei in grado di scriverne e gestirne uno. Quindi apprezzo il coraggio di chi ci prova, al di là dei miei gusti personali.

E il tuo racconto esce bene. Bello scorrevole, profuma di primi amori, di ricordi delle superiori, di problemi di cuore che spesso sono più semplici da risolvere che un 2+2.

L'ho apprezzato un sacco, come tuo solito mostra un tatto e una dolcezza difficili da mettere su carta, ma tu ci riesci senza grossi sforzi e il risultato è pregevole.

Non me lo sarei mai aspettato da me stesso, ma in questo caso potrei trovarmi a mettere un racconto di soli dialoghi sul podio. ;)

Complimenti e in bocca al lupo per questa edizione.


GAME OVER di DAVID GALLIGANI

Ciao Davide e piacere di leggerti.
Il racconto mi è piaciuto molto anche se ci sono alcune imperfezioni (un paio di frasi non messe in corsivo, qualche punto che poteva essere reso più chiaramente...)
Il tema è sicuramente azzeccato, te la sei giocata in modo interessante e la scena ha una bella forza, soprattutto per il finale strong e per il professore messo a nudo come vendetta da parte di Caruso.
Bella anche l'idea di mettere le battute del professore in corsivo. non so perché lo hai fatto, ma rende in un raccontino di questa lunghezza.
Poco altro da dire, lo stile crudo a me piace un sacco e pure le tinte pulp (non per niente scrivo allo stesso modo XD)
FUN FACT, questo racconto andrebbe perfettamente a braccetto con uno che ho scritto io l'hanno scorso.

Complimenti e in bocca al lupo per queta edizione.


DER SCREIBER di DAVIDE MANNUCCI

Ciao Davide e piacere di leggerti.
Ancora ricordo i nostri primissimi incontri su questi lidi. Quanto sei cresciuto e migliorato da allora (sì, fa molto Nonnino del Mulino Bianco, ma non vedevo l'ora di poterlo dire!)
Bando alle cavolate, veniamo al testo.
Parti in svantaggio col tema scelto. Il nazismo e zone limitrofe per parlare di brutte cose mi ha un po' stancato, ma ti riprendi con la realizzazione. Stilisticamente niente da dire, bella l'affresco che hai dipinto, escono potenti i sentimenti del nostro protagonista per la donna di cui si è innamorato nel campo di concentramento.
Quindi niente da dire! il racconto fila liscio, è attinente al tema ed è scritto bene.
Mi ripeto, l'unica cosa a mio avviso un po' meh è la scelta dell'olocausto, perché mi ha un po' stancato, ma quando un racconto è scritto bene, queste cose passano in secondo piano.

E poi ammetto che coi numeri anche io avevo valutato di citare quelli che venivano impressi a fuoco agli ebrei...

Complimenti e in bocca al lupo per questa edizione.

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Re: Gruppo CONGERIE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » giovedì 28 aprile 2022, 7:36

Avete ricevuto tutte le classifiche, nei prossimi giorni arriverà anche la mia.

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Re: Gruppo CONGERIE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » giovedì 5 maggio 2022, 23:52

Scusandomi per il ritardo, ecco a voi i miei commenti e classifica per il vostro gruppo!

1) Interrogatorio, di Leonardo Pigneri
Per me, racconto dal volore decisamente elevato. Ho letto bene i commenti per capire come mai non me lo sia ritrovato tra i finalisti e ho visto che, sostanzialmente, si concentrano su due criticità: 1) una certa deriva da DEATH NOTE (che ho visto, ma che non mi ha infastidito) e 2) il paradosso (e qui potevi evitare quella frase, ma anche lasciandola si poteva vedere al finale come aperto e quindi, potenzialmente, accettare che quel destino potesse essere innescato da quell'omicidio). Resta il fatto che il racconto mi è piaciuto molto soprattutto nel suo riuscire a stupire continuamente al suo interno arrivando, alla fine, a ribaltare completamente il giudizio sull'assassino. Tema perfettamente declinato. Pollice su senza se e senza ma, per me.
2) Der Schreiber, di Davide Mannucci
Non vedo criticità in questo testo, mi sembra che l'obbiettivo sia stato perfettamente raggiunto e anche con bello stile. Certo, ci sono tematiche che si ripetono nel tempo e che all'ennesima esecuzione possono risultare già sentite, ma non mi sembra il caso di questo racconto che presenta, invece, un'esecuzione degna di nota riuscendo a fare vibrare le corde dell'emozione. Quindi ottimo e buona anche la declinazione del tema. Per me un pollice su.
3) Un problema alla volta, di Stefano Moretto
Un racconto delizioso, soprattutto per il finale perfetto. Qualche dubbietto ce l'ho sulla prima parte, soprattutto perché Francesca mi sembra tratteggiata meno di quanto dovrebbe, servirebbe ancora più semina disseminata nel dialogo, c'è da ricavarne parecchio di più, a mio parere. Tema ben declinato. Per me siamo su un pollice quasi su soprattutto per quel finale che mi ha fatto davvero sorridere di cuore.
4) La carriola, di Andrea Furlan
Racconto senz'altro riuscito e scritto bene. Ho come l'impressione che gli manchi qualcosa per ambire al massimo. Forse il mancato accenno agli altri figli, forse il fatto che mi sarei aspettato ancora più centralità per Giacomo, soprattutto vista la seconda parte, forse quel salto temporale davvero netto che molto perde alle sue spalle e con quello spiegone a quel punto necessario, ma un pelo forzato. Detto questo, il tema c'è, ma il fatto che sia poco percepibile è, secondo me, correlato a una problematiche perché la questione dell'incomprensione del protagonista nei confronti dello studio dovrebbe essere ancora più centralizzata. Per me un pollice tendente al positivo in modo solido e anche brillante.
5) game over, di David Galligani
Sì, ci sono parecchie criticità nel testo, tutte dovute alla fretta e infatti il tuo straordinario stile questa volta esce allo scoperto solo a sprazzi, però c'è ed è una firma indelibile. Strana la scelta del corsivo nel parlato del professore, ne ho capito il senso, ma non so quanto possa essere funzionale perché io stesso ho avuto un po' di difficoltà ad allinearmici e questo fa un pelo perdere il ritmo della lettura. Non che sia un'idea sbagliata, ma forse c'è qualcosa che non chiarisce da subito e per troppo si rimane con il dubbio se siano pensieri o dialoghi effettivi. Discorso tema: in effetti è molto marginale perché poteva trattarsi di qualsiasi pretesto. Detto questo, per me siamo su un pollice tendente al positivo in modo brillante e discretamente solido.
6) Totale uguale a, di Claudia De Francesco
Un racconto con una difficoltà di esecuzione elevatissima che sono sicuro che tu possa affrontare (buona parte della Community attuale non ti conosce, ma io ho il privilegio di conoscerti da parecchio), ma che non mi sembra tu sia riuscita a domare al meglio. Ci sono dei momenti molto alti e altri decisamente più confusi e questo toglie ritmo alla lettura. Probabilmente anche una focalizzazione migliore sul testo ti potrebbe aiutare a farlo rendere al meglio, ma più che tempo credo serva, in questo caso, distacco dal racconto per poterlo riordinare con calma. Tema ben rispettato. Per me siamo su un pollice tendente al positivo in modo brillante anche se poco solido.
7) Un impero da ricostruire, di Alessio Cavanna
Un racconto che punta tutto sull'azione in cui, però, vedo qualche problematica inerente il contesto perché rimane tutto troppo fuori. Sembra una pallottola lanciata a tutta velocità che poco incide pur mantenendo ben dritta la propria rotta in quanto ben scritto. A mio parere serviva più ciccia in termini di semine varie e sparse qua e la. Devo rilevare anch'io la questione del tema perché molto poco influente per il racconto e in più già risolta a perscindere in quanto il protagonista ne conosce la soluzione. In definitiva, per me è un pollice tendente verso il positivo in modo solido, ma non brillante.
8) 12-08-1984, di Stefano Tanci
Un racconto narrato non in linea con la size dei 4000 e così ti sei trovato costretto a riassumere il finale andando a squilibrare il tutto. Attenzione: non sto dicendo che l'idea fosse per qualcosa di più lungo perché ogni idea può essere compressa in una determinata lunghezza. Qui il problema è che hai progettato il tutto per un altro formato. Detto questo: grandi potenzialità belle evidenti e gran penna, la tua. Tema declinato male. Per me un pollice tendente al positivo, ma al pelo.

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