Terrazza con vista

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 17 ottobre con un tema di uno dei due Campioni della Nona Era: Davide Mannucci
Sira66
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Terrazza con vista

Messaggio#1 » lunedì 17 ottobre 2022, 22:36

La strada che scavalla le colline la conosce a memoria, l’ha percorsa decine di volte con il sole e la nebbia, persino la neve.
Dopo il viale nel bosco c’è una curva e da lì si intravede l’edificio di mattoni rossi posizionato su un colle rivolto a sud-est. È un rustico restaurato con grande maestria, il cui vanto è il giardino terrazzato che si affaccia sui vigneti dell’Oltrepò Pavese.
Luca parcheggia sul retro di Casa Campiglia e suona al cancello. Due anziane sedute all’ombra lo guardano con occhi attenti e con un cenno del capo ricambiano il saluto.
“Venga, la Irma è dentro che guarda la televisione” lo accompagna la responsabile.
Nel salotto al riparo del sole un divano ospita tre donne. Irma siede in mezzo, la testa reclinata sul lato e gli occhi chiusi.
“Mamma” la chiama scuotendole con delicatezza la mano.
Apre gli occhi Irma e guarda attraverso Luca. La aiuta ad alzarsi e, sussurrando, la invita ad uscire in giardino.
“Ho portato le paste” dice baciandole la guancia e mostrando il vassoio incartato con tanto di fiocco dorato. Negli occhi di lei guizzano bagliori di gioia infantile.
Le ciotole in terracotta di primule chiazzano di giallo e rosso l’erba del giardino che risplende di un verde lucido. Sotto il bersò la gatta bianca riposa accanto alla sedia, Luca la scosta dal tavolino e fa accomodare Irma.
Un tempo lei non avrebbe mai accettato di sedersi così vicino ad un gatto, ne aveva il terrore.
“Scegli quella che vuoi” la invita avvicinando il vassoio delle paste, mentre l’inserviente appoggia la tazzina di caffè davanti a Luca.
“Sei contenta Irma che è venuto a trovarti?” chiede poi carezzandole la testa, “È brava sai? Mi aiuta sempre in cucina” chiosa con uno sguardo patetico.
“Mamma ti piace? Prendine un’altra se vuoi.”
Lei alza e abbassa il mento due volte. Sorride allungando la mano tremante per lo sforzo di scegliere e portare alla bocca il cannoncino alla crema.
“Cosa mangi oggi a pranzo?”
Luca fa domande, anche se sa bene che non riceverà risposte.
Le chiede di sorridere che le fa una foto da mandare ai nipotini e invece Irma si acciglia, la mano trema più forte.
Si alza, poi si risiede e si rialza ancora. Luca la prende sottobraccio e cammina con lei in giardino, intanto le racconta del lavoro che è complicato, vorrebbe cambiare, le dice che è stato a trovare papà al cimitero e gli ha portato i suoi saluti, che la zia ha dovuto farsi operare all’anca, che la sua parrucchiera ha chiuso il negozio, è andata in pensione, che Giorgio ha preso il diploma di maturità. Irma cammina a piccoli passi e ogni tanto dice “eh” quasi partecipasse al racconto, lo sguardo rivolto lontano.
Il padre di Luca è morto proprio lì, in giardino, qualche mese prima, un infarto l’ha stroncato mentre rientrava in camera. Ma Irma non sa chi sia quello che le sta parlando, né sa di aver avuto un marito, una casa e dei nipoti, neppure una sorella e tantomeno una parrucchiera.
Ora sono fermi davanti alla ringhiera della terrazza e Luca guarda l’orizzonte. Chiude gli occhi al sole e pensa che un posto più in pace di quello non esiste al mondo.
Sono passati solo tre quarti d’ora da che è arrivato ma sembrano ore lunghissime. La accompagna in salotto e la aiuta a sedersi sul divano.
“Lasciami andare ora mamma. Torno tra quindici giorni.”
C’è un programma a premi in tv con una musichetta che scatta ogni volta che i concorrenti premono il pulsante. Irma guarda lo schermo con il naso un po’ arricciato e gli occhi stretti in un’espressione interrogativa.
Luca risale in auto, mette in moto e scende lungo il viale verso il bosco.
Ultima modifica di Sira66 il lunedì 17 ottobre 2022, 22:49, modificato 2 volte in totale.



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antico
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Re: Terrazza con vista

Messaggio#2 » lunedì 17 ottobre 2022, 22:40

Ciao e benvenuta nell'Arena! Caratteri e tempo ok, buona Davide Mannucci Edition!

Ti ricordo di comunicarmi, anche solo privatamente, il tuo nome e cognome. Su fb, se lo usi, mi trovi come Maurizio Bertino. Ti consiglio, se già non ci sei, di entrare nel gruppo fb di MC perché penso che sia il modo migliore di godersi la partecipazione, dalla prima fila e compartecipando in modo più attivo con il resto della community :)

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DandElion
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Re: Terrazza con vista

Messaggio#3 » mercoledì 19 ottobre 2022, 17:47

Il girone più doloroso di sempre. Dopo questa io vado in analisi.
Con calma. In seconda lettura scriverò quello che ne penso.
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

Sira66
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Re: Terrazza con vista

Messaggio#4 » venerdì 21 ottobre 2022, 19:11

Ciao DandElion, non sono ancora pratica perciò spero di rispondere a te. So che ho sferrato un colpo basso a chi vive o ha vissuto esperienze simili, e me ne dispiaccio. Ma come si dice, scrivi dal cuore. Ti abbraccio.

alexandra.fischer
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Re: Terrazza con vista

Messaggio#5 » sabato 22 ottobre 2022, 19:00

Tema centrato. Luca va a trovare la madre annichilita dal dolore per la scomparsa di marito e non solo: ha un Alzheimer in stato piuttosto avanzato, tanto da richiedere la presenza di un’inserviente, la quale si mostra ottimista con Luca. La madre l’aiuta in cucina, certo, ma intanto non riconosce il figlio, ignora di aver avuto un marito, dei nipoti, una sorella e una parrucchiera di fiducia, pur gradendo il dono delle paste dolci. E di certo non sorride davanti allo smartphone. I suoi scarsi segni di consapevolezza della realtà sono la scelta del pasticcino e l’espressione infastidita davanti allo schermo televisivo con una trasmissione di intrattenimento. Il Lettore si identifica in Luca. Ha preso il caffè con la madre su una terrazza fantasma, malgrado la bellezza del luogo, l’Oltrepò Pavese e di fatto il suo è stato un soliloquio con la madre: la visita alla tomba del padre, la zia con l’anca rotta, il diploma del figlio Giorgio forse un tempo nipote preferito della madre, la cessata attività della parrucchiera per via della pensione. Davanti a tanta sofferenza, il Lettore capisce il desiderio di Luca di essere lasciato andare almeno per quel giorno e con due settimane di respiro.

Attenzione:
ti segnalo la frase corretta:
La strada che scavalla le colline la conosce a memoria, l’ha percorsa decine di volte con il sole e con la sabbia, e persino con la neve

Sira66
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Re: Terrazza con vista

Messaggio#6 » domenica 23 ottobre 2022, 19:26

Grazie Alexandra per il tuo commento, sono contenta che sia arrivato il messaggio. E grazie anche per la correzione (anche se si tratta di nebbia, non sabbia)!

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Polly Russell
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Re: Terrazza con vista

Messaggio#7 » domenica 23 ottobre 2022, 19:48

Anche tu hai scelto l’onnisciente, niente da fare, proprio non mi piace. Ma sono gusti.
Mi sono persa un po’ l’aderenza alla trama. Mi spiego. Irma non ha riconosciuto il figlio, non le interessa nemmeno molto quello che le sta dicendo e lo segue più per educazione che altro, quindi perché “lasciami andare”? Ci sta che sia usato solo come modo di dire, ma mi aspetto che abbia un valore un po’ più profondo per considerare un racconto attinente al tema.
Scritto bene, buone le descrizioni degli ambienti. qualche peccatuccio veniale: sembra che stia spostando la gatta è non la sedia.
Quando Luca la aiuta ad alzarsi, il soggetto era ancora Irma, della frase precedente, ci voleva un a capo, tutte cosette di poco conto, alla fine.
Polly

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Shanghai Kid
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Re: Terrazza con vista

Messaggio#8 » lunedì 24 ottobre 2022, 19:41

Ciao Sira66 e piacere di averti letto!
Devo dire che, nonostante la semplicità della trama, il tuo racconto mi è proprio piaciuto. Intendo dire che, errorini (come ti hanno già segnalato) a parte lo trovo scritto molto bene. E’ delicato, elegante e scorre fluido: ottimo! A differenza della lettura che ne ha dato Polly, io ho inteso la richiesta del figlio più come una richiesta egoriferita, piuttosto che una richiesta alla madre che non l’ha nemmeno riconosciuto. Come se quel “lasciami andare” celasse in realtà un desiderio profondo e lacerante: quello di esistere ancora per lei al punto tale che lei fatichi a lasciarlo, appunto, andare.
Magari ho male interpretato, ma, ecco, in questa declinazione mi piace.
L’unico vero appunto che ho da farti è il seguente: “Ma Irma non sa chi sia quello che le sta parlando, né sa di aver avuto un marito, una casa e dei nipoti, neppure una sorella e tantomeno una parrucchiera.” Ho trovato questo spiegone sulla sua condizione un po’ inutile, oltre che ridondante. Vero è che erano solo 4000 battute, ma, ecco, te la saresti potuta giocare meglio con una soluzione meno didascalica.
Buona prova, comunque.
A rileggerti,
Elisa

Sira66
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Re: Terrazza con vista

Messaggio#9 » lunedì 24 ottobre 2022, 19:49

Ciao Polly,

grazie per il tuo commento. Provo a spiegare: Irma non segue per nulla il figlio, non sa chi sia né a ricordi di alcunché, come i gravi malati di Alzheimer. Luca quel "lasciami andare” lo dice a se stesso, rivolgendosi più al ricordo che ha di sua madre Irma, che all'involucro seduto davanti a lui.

Sulla gatta hai proprio ragione!

Sira66
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Re: Terrazza con vista

Messaggio#10 » lunedì 24 ottobre 2022, 19:52

Grazie Elisa per il tuo commento e sono contenta che il racconto ti sia arrivato nel modo in cui l'avevo pensato, è proprio il senso che Luca ha dato alle parole.
Per lo "spiegone” invece non posso fare altro che conservare l'appunto per la prossima prova e non farmi più cogliere in difetto! Grazie

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DandElion
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Re: Terrazza con vista

Messaggio#11 » martedì 25 ottobre 2022, 11:29

Sira66 ha scritto:Ciao DandElion, non sono ancora pratica perciò spero di rispondere a te. So che ho sferrato un colpo basso a chi vive o ha vissuto esperienze simili, e me ne dispiaccio. Ma come si dice, scrivi dal cuore. Ti abbraccio.

grazie
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
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DandElion
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Re: Terrazza con vista

Messaggio#12 » martedì 25 ottobre 2022, 11:31

Vedere il mondo con gli occhi opachi.
Non riconoscere cose, persone, luoghi.
Perdere la propria identità, la fame, il contatto con la realtà.
Il senso del tempo che se ne va.
I malati di Alzheimer sembrano tutti fratelli, guardano al mondo con lo stesso sguardo sperduto, lontano.
Hai saputo rendere benissimo l'impotenza di chi, senza averlo scelto, si trova orfano ma con la madre ancora in vita, senza che quella donna esista più, oltre la superficie dell'ingombro del suo corpo.
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
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Rick Faith
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Re: Terrazza con vista

Messaggio#13 » mercoledì 26 ottobre 2022, 2:12

Ne ho letti molti di racconti che suonano queste note ed effettivamente sono una carta potente sebbene abusata. Tuttavia devo ammettere che funzionano molto bene, sono relativamene malleabili e adattabili a una grandissima varietà di temi.
Il tuo stile è piuttosto classico, mi è sembrato un po' legato ma credo sia più una questione di prendere la mano con i paletti, il tempo e l'Arena. Il mio suggerimento è di provare a entrare di più nel personaggio, invece di raccontare la vicenda e basta. Ci sono molti punti in cui sarebbe stato emotivamente ancora più coinvolgente se avessimo avuto modo di percepire maggiormente i pensieri, i sentimenti e le emozioni di Luca. Dopotutto la scelta del protagonista è proprio il punto di vista più interessante da leggere!
Aggiungo la mia sulla frase "Ma Irma non sa chi sia quello che le sta parlando, né sa di aver avuto un marito, una casa e dei nipoti, neppure una sorella e tantomeno una parrucchiera" citata da Shangai Kid: effettivamente è ridontante, nel corso del brano sei stata brava a far capire esattamente la condizione di Irma e quindi la spiegazione diventa superflua. Capisco comunque l'eccesso di zelo, per sicurezza.
Per la posizione in classifica devo leggere gli altri, ma comunque non male come esordio Sira. Spero di incrociare ancora le penne nelle prossime edizioni.

Sira66
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Re: Terrazza con vista

Messaggio#14 » mercoledì 26 ottobre 2022, 10:21

Grazie Rick Faith delle tue osservazioni, ne farò tesoro.
Simona

Sira66
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Re: Terrazza con vista

Messaggio#15 » mercoledì 26 ottobre 2022, 10:24

DandElion ha scritto:Vedere il mondo con gli occhi opachi.
Non riconoscere cose, persone, luoghi.
Perdere la propria identità, la fame, il contatto con la realtà.
Il senso del tempo che se ne va.
I malati di Alzheimer sembrano tutti fratelli, guardano al mondo con lo stesso sguardo sperduto, lontano.
Hai saputo rendere benissimo l'impotenza di chi, senza averlo scelto, si trova orfano ma con la madre ancora in vita, senza che quella donna esista più, oltre la superficie dell'ingombro del suo corpo.


Grazie DandElion!
P.S. evviva ho scoperto come si risponde direttamente al messaggio :)

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Stefano.Moretto
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Re: Terrazza con vista

Messaggio#16 » giovedì 27 ottobre 2022, 2:22

Ciao Sira,
La storia, anche se molto lineare e prevedibile, è toccante, ma la rappresentazione è in alcuni punti un po' confusionaria. Per esempio:
“Scegli quella che vuoi” la invita avvicinando il vassoio delle paste, mentre l’inserviente appoggia la tazzina di caffè davanti a Luca.
“Sei contenta Irma che è venuto a trovarti?” chiede poi carezzandole la testa, “È brava sai? Mi aiuta sempre in cucina” chiosa con uno sguardo patetico.

Per come hai impostato il tutto, "sei contenta [...]" lo sta dicendo il figlio, ma chiaramente non ha senso la cosa. Allora l'unica altra possibilità è che sia l’inserviente a dirlo, ma per capirlo devo rileggere il pezzo prima e fare 2+2
Questo perché il soggetto dell'azione principale precedente è Luca; poi c'è una subordinata sull'inserviente, ma appunto è una frase subordinata (praticamente un elemento di sfondo). Una versione più intuitiva poteva essere:
“Scegli quella che vuoi” la invita avvicinando il vassoio delle paste.
L'inserviente appoggia la tazzina di caffè davanti a Luca.
“Sei contenta Irma che è venuto a trovarti?” chiede poi carezzandole la testa, “È brava sai? Mi aiuta sempre in cucina” chiosa con uno sguardo patetico.

Ci sono altri punti in cui non è chiaro al 100% chi fa cosa o chi sta dove. Dato che sul versante emotivo te la cavi molto bene ti consiglio di dedicare un po' di tempo a migliorare la chiarezza espositiva, in modo da massimizzare l'impatto del testo.

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Pietro D'Addabbo
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Re: Terrazza con vista

Messaggio#17 » giovedì 27 ottobre 2022, 6:22

Ciao Sira, piacere di leggerti.

Trovo che sei stata capace di mantenere il punto di vista, nonostante l'uso della terza persona, ben focalizzato sul protagonista. Le emozioni e le descrizioni partono tutte da quel che lui vede e sente, mentre la frase che ti hanno già segnalato è l'unica volta in cui entriamo pesantemente dentro la madre sapendo con certezza quello che c'è invece di fare ipotesi e rimanere sospesi nella stessa incertezza del figlio. E' il solo appunto da farti, la frase non la trovo superflua o troppo spiegone quanto una stonatura da salto di PdV.
Molto funzionale la scelta della terza persona a trasmettere il senso di straniamento del protagonista, come se vivesse quella visita 'guardandosi dall'esterno', per sopravvivere a un compito gravoso a cui moralmente non può sottrarsi.
Hai dato la sensazione che quel "Lasciami andare" finale sia non solo un saluto, ma un augurio alla madre, che possa liberare lui ma soprattutto se stessa di quella esistenza che non è altro che una prigione fisica per una mente apparentemente svuotata di tutto il suo vissuto. Un sentimento quasi incosciente che può prendere chi vive questa malattia nel corpo di un parente.
Ottima prova.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

Sira66
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Re: Terrazza con vista

Messaggio#18 » giovedì 27 ottobre 2022, 14:11

Stefano.Moretto ha scritto:Ciao Sira,
La storia, anche se molto lineare e prevedibile, è toccante, ma la rappresentazione è in alcuni punti un po' confusionaria. Per esempio:
“Scegli quella che vuoi” la invita avvicinando il vassoio delle paste, mentre l’inserviente appoggia la tazzina di caffè davanti a Luca.
“Sei contenta Irma che è venuto a trovarti?” chiede poi carezzandole la testa, “È brava sai? Mi aiuta sempre in cucina” chiosa con uno sguardo patetico.

Per come hai impostato il tutto, "sei contenta [...]" lo sta dicendo il figlio, ma chiaramente non ha senso la cosa. Allora l'unica altra possibilità è che sia l’inserviente a dirlo, ma per capirlo devo rileggere il pezzo prima e fare 2+2
Questo perché il soggetto dell'azione principale precedente è Luca; poi c'è una subordinata sull'inserviente, ma appunto è una frase subordinata (praticamente un elemento di sfondo). Una versione più intuitiva poteva essere:
“Scegli quella che vuoi” la invita avvicinando il vassoio delle paste.
L'inserviente appoggia la tazzina di caffè davanti a Luca.
“Sei contenta Irma che è venuto a trovarti?” chiede poi carezzandole la testa, “È brava sai? Mi aiuta sempre in cucina” chiosa con uno sguardo patetico.

Ci sono altri punti in cui non è chiaro al 100% chi fa cosa o chi sta dove. Dato che sul versante emotivo te la cavi molto bene ti consiglio di dedicare un po' di tempo a migliorare la chiarezza espositiva, in modo da massimizzare l'impatto del testo.


Grazie Stefano per i tuoi commenti, li terrò a mente per il prossimo racconto! Buona sfida

Sira66
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Re: Terrazza con vista

Messaggio#19 » giovedì 27 ottobre 2022, 14:13

Pietro D'Addabbo ha scritto:Ciao Sira, piacere di leggerti.

Trovo che sei stata capace di mantenere il punto di vista, nonostante l'uso della terza persona, ben focalizzato sul protagonista. Le emozioni e le descrizioni partono tutte da quel che lui vede e sente, mentre la frase che ti hanno già segnalato è l'unica volta in cui entriamo pesantemente dentro la madre sapendo con certezza quello che c'è invece di fare ipotesi e rimanere sospesi nella stessa incertezza del figlio. E' il solo appunto da farti, la frase non la trovo superflua o troppo spiegone quanto una stonatura da salto di PdV.
Molto funzionale la scelta della terza persona a trasmettere il senso di straniamento del protagonista, come se vivesse quella visita 'guardandosi dall'esterno', per sopravvivere a un compito gravoso a cui moralmente non può sottrarsi.
Hai dato la sensazione che quel "Lasciami andare" finale sia non solo un saluto, ma un augurio alla madre, che possa liberare lui ma soprattutto se stessa di quella esistenza che non è altro che una prigione fisica per una mente apparentemente svuotata di tutto il suo vissuto. Un sentimento quasi incosciente che può prendere chi vive questa malattia nel corpo di un parente.
Ottima prova.


Grazie Pietro! Apprezzo molto i tuoi commenti. Buona sfida ;)

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SarahSante
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Re: Terrazza con vista

Messaggio#20 » giovedì 27 ottobre 2022, 20:04

Ciao Sira, mi è arrivata bene la pena del figlio nel vedere la madre anziana e non più così presente.
Avrei evitato alcune cose come il “tanto di fiocco dorato” sui pasticcini e un paio di altre descrizioni. Il gatto che riposava accanto alla sedia e resta quando il figlio la scosta mi è rimasta come immagine stonata perché un gatto normale sarebbe scappato. Così come ho trovato contrastante lui che pensa al posto dove sta la madre come il posto più in pace che ci sia per poi, al paragrafo successivo, pensare ai tre quarti d’ora trascorsi come ore lunghissime.
Mi sono piaciute molto alcune descrizioni della madre come anche quando il figlio racconta e lei che cammina a piccoli passi e dice eh anche se è assente o quando gli occhi le guizzano di bagliori di gioia infantile. Mi ha ricordato mia nonna che man mano che invecchiava ritrovava piaceri semplici e tornava un po’ bambina. Quindi Irma l’ho trovata ben descritta con immagini tristi, tenere e veritiere insieme.

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Il Saggio
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Re: Terrazza con vista

Messaggio#21 » martedì 1 novembre 2022, 11:02

Ciao

tema centrato. La lettura fila senza scossoni ed è chiaro l'intento di mostrare una sorta di addio. Devo ammettere però che avrei optato con qualcosa di meno esplicito, meno raccontato, magari selezionando dettagli significativi o qualche battuta di dialogo per mostrare l'inesorabile progresso della malattia. Per me un pollice verso l'alto ma che è sospinto verso il mezzo da forze misteriose.

Sira66
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Re: Terrazza con vista

Messaggio#22 » giovedì 3 novembre 2022, 12:58

Sarah Santeusanio ha scritto:Ciao Sira, mi è arrivata bene la pena del figlio nel vedere la madre anziana e non più così presente.
Avrei evitato alcune cose come il “tanto di fiocco dorato” sui pasticcini e un paio di altre descrizioni. Il gatto che riposava accanto alla sedia e resta quando il figlio la scosta mi è rimasta come immagine stonata perché un gatto normale sarebbe scappato. Così come ho trovato contrastante lui che pensa al posto dove sta la madre come il posto più in pace che ci sia per poi, al paragrafo successivo, pensare ai tre quarti d’ora trascorsi come ore lunghissime.
Mi sono piaciute molto alcune descrizioni della madre come anche quando il figlio racconta e lei che cammina a piccoli passi e dice eh anche se è assente o quando gli occhi le guizzano di bagliori di gioia infantile. Mi ha ricordato mia nonna che man mano che invecchiava ritrovava piaceri semplici e tornava un po’ bambina. Quindi Irma l’ho trovata ben descritta con immagini tristi, tenere e veritiere insieme.

Grazie!

Sira66
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Re: Terrazza con vista

Messaggio#23 » giovedì 3 novembre 2022, 12:59

Il Saggio ha scritto:Ciao

tema centrato. La lettura fila senza scossoni ed è chiaro l'intento di mostrare una sorta di addio. Devo ammettere però che avrei optato con qualcosa di meno esplicito, meno raccontato, magari selezionando dettagli significativi o qualche battuta di dialogo per mostrare l'inesorabile progresso della malattia. Per me un pollice verso l'alto ma che è sospinto verso il mezzo da forze misteriose.


Grazie Il Saggio!

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