Gruppo FLINK!: Lista racconti e classifiche

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 20 febbraio con un tema del Campione in carica (ex aequo con Davide Mannucci) Andrea Lauro!
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antico
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Gruppo FLINK!: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 21 febbraio 2023, 2:17

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BENVENUTI ALLA ANDREA LAURO EDITION, LA SESTA DELLA DECIMA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 171° ALL TIME!

Questo è il gruppo FLINK! della ANDREA LAURO EDITION con ANDREA LAURO (Campione della Nona Era ex aequo con Davide Mannucci) come guest star.

Gli autori del gruppo FLINK! dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo SCRIVIAMO?.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo NOSTALGIA CANAGLIA.


Questo è un gruppo da OTTO racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da ANDREA LAURO. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, e dai miei collaboratori verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK DECIMA ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nei due Rank sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo FLINK!:

25 novembre, di Polly Russell, ore 00.24, 4985 caratteri
Un’altra volta, di Stefano Moretto, ore 00.55, 4995 caratteri
Quella stronza, di Isabella Valerio, ore 23.56, 2524 caratteri
Ora tocca a te, di Christian Floris, ore 00.22, 4204 caratteri
Ci penserà il gatto, di Maurizio Chierchia, ore 00.35, 4975 caratteri
Io ho te, di Rick Faith, ore 00.49, 1917 caratteri
Il trofeo, di Paola Grifo, ore 23.22, 4969 caratteri
Domenica Mattina, di Alessandro La Fauci, ore 01.16, 4997 caratteri MALUS QUATTRO PUNTI

Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 2 MARZO per commentare i racconti del gruppo SCRIVIAMO? Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 3 MARZO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo SCRIVIAMO? e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: per quanto vi sarà possibile in base ai vostri impegni, date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo SCRIVIAMO?.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA ANDREA LAURO EDITION A TUTTI!



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Pretorian
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Re: Gruppo FLINK!: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » giovedì 23 febbraio 2023, 21:36

Ed ecco la mia classifica!


1) 25 novembre, di Polly Russell
Ciao, Polly e piacere di leggerti.
Allora, non ci crederai, ma quando ho letto il tema il primo pensiero che mi è venuto è stato di fare un racconto con la classica scena della moglie che brucia l'arrosto e subisce le angherie del marito violento. Fortuna che ho virato su altro. Allora, il racconto è scritto dannatamente bene. La trama è semplice fi quasi alla prevedibilità, ma il punto di forza è nella narrazione, probabilmente la migliore che tu abbia tirato fuori negli ultimi mesi. In pochissimo spazio riesci a descrivere in modo preciso e per nulla banale la personalità della protagonista e a immergerla in un contesto realistico, dove i dettagli invece di sprecare caratteri diventano funzionali al testo. Non ho rimostranze da farti: magari sarebbe stato meglio aggiungere una mezza frase per specificare perché il capo non è venuto a cena e mi sembrava di aver visto un refuso alla prima lettura... solo che non lo trovo più ora, però il tutto scompare nel complesso di un racconto che farà la parte del leone in questo contest.
Alla prossima!

2)Ci penserà il gatto, di Maurizio Chierchia
Ciao Maurizio e piacere di leggerti. Devo farti i miei complimenti: sia a livello di trama che di stile sei migliorato in modo nettissimo rispetto al tuo ultimo lavoro.. La storia è semplice, ma efficace: non avrebbe guastato descrivere il momento in cui Ciccio scappa fori (lasciando intendere sul finale che sia tornato in casa da qualche altro punto) ma anche così l'incipit da un avvio efficace. A livello di stile ti suggerisco di lavorare per migliorare la susseguenza temporale dei periodi, in modo che sia la descrizione delle azioni a rendere chiara che si stanno svolgendo una dopo l'altra, ma è un elemento che aggiunge qualità a una scrittura che già sta volando su buoni livelli.

Alla prossima.

3)Un’altra volta, di Stefano Moretto
Ciao Stefano e piacere di leggerti. A livello di stile il racconto è solido, anche se ti suggerisco di gestire meglio gli a capo dei dialoghi, che in alcune circostanze stonavano se messi sullo stesso rigo dell'azione, mentre sono molto buone le descrizioni dei personaggi. A livello di trama, non mi è chiaro il comportamento di Andrea: capisco che volessi ottenere un colpo di scena, ma perché continua a rivivere il mancato incidente? Cioè, posso capire che l'evento lo abbia sconvolto, ma il fatto che lo veda ventiquattro volte in una sola giornata non è spiegabile con il semplice stress: è da problema psichiatrico e lo stress non basta come causa scatenante. Insomma, se avesse perso la figlia avrebbe avuto senso, perché parliamo di un evento che può avere un enorme impatto sulla psiche di una persona, ma nel contesto in cui l'ha i presentato quel comportamento non ha senso. Non inseguire il colpo di scena ad ogni costo se non sei sicuro di poterlo assicurare in modo coerente alla trama

4)Quella stronza, di Isabella Valerio
Ciao Isabella e piacere di leggerti. Posto lo stile, nettamente superiore a quello delle precedenti edizioni, mi trovi un po' confuso sulla trama. Da come descrivi l'inizio, sembra che il protagonista sia stato lasciato dalla moglie in favore di un ragazzo più giovane e prestante, ma nel finale lasci intendere che lui le abbia confessato di aver avuto una relazione extraconiugale e di averle passato una malattia venerea. Ma se le cose stanno così, che senso ha la frase pronunciata dalla moglie? Gli chiede scusa per essersi fatta passare la malattia? E come fa il protagonista a pensare che sia per un altro uomo, quando dice chiaramente nel finale che è tutto dovuto alla malattia? Non so: ho l'impressione che la ricerca del colpo di scena ti abbia costretto a conciliare due elementi difficilmente riconducibili.
Alla prossima!

5) Domenica Mattina, di Alessandro La Fauci
Ciao Alessandro, piacere di leggerti e benvenuto a Minuti Contati. A livello di trama, il racconto fa uno strano giro per cui sembra che vada in una direzione, ma poi termina di botto in tutt'altro senso e non in modo positivo. Mi spiego: abbiamo un inizio in cui il protagonista va fuori ed esce per suonare in un parco, poi incontra Diana e abbiamo una parte lunghissima in cui sembra che lei dica cose assolutamente a caso, facendo intendere che conosca il protagonista, fino alla rivelazione della paternità, poi abbiamo il loro rientro a casa con la rivelazione alla moglie, che dovrebbe essere un momento di risuluzione della trama... ma, sorpresa, Diana si è inventata una balla e fornisce una spiegazione che rende insensato non solo tutto lo scherzo precedente (seriamente, quale assistente si fingerebbe la figlia di qualcuno che non conosce, rischiando di fargli anche rompere il matrimonio così, a caso for lulz?) ma rende ancora più incomprensibile tutta la parte precedente del dialogo sconclusionato, perché a questo punto non più nemmeno ipotizzabile che Diana dicesse cose a caso perché era nervosa. Una così la caccerei fuori di casa subito, altro che assistente!
A livello di stile, dimostri una certa maestria nel narrato e ti faccio i miei complimenti. Se posso darti un suggerimento, evita periodi troppi lumghi con coordinate, perché sono efficaci nell'indicare azioni che si susseguono una dopo l'altra, ma avere periodi troppo lunghi li rende anche lenti e pesanti.

Alla prossima!

6) Ora tocca a te, di Christian Floris
Ciao, Christian e piacere di leggerti. Purtroppo, come l'altra volta devo rilevare che il racconto non ha una vera trama. Un tizio si sveglia, trova un ladro, lo mena e poi pulisce casa. Confronta la storia con quelle degli altri racconti in gara (non li ho ancora letti tutti, ma i primi tre andavano bene) nella loro narrazione c'è una tensione narrativa che porta a un punto di svolta. Possiamo discutere sul fatto che in alcuni di loro il punto di svolta e il colpo di scena siano stati gestiti male, ma almeno c'era. nel tuo racconto tutto questo è assente, le cose avvengono e basta. Se a questo unisci il fatto che la storia è zeppa di elementi che dovrebbero rendere questo un racconto "Di meNare" (mi perdonino Mazza e Sensolini se li evoco a sproposito), come la maglietta dei Manowar, le mosse di van Damme, il vaso brutto della suocera, il fatto che il tizio abbia menato quattro ladri in un mese e via discorrendo, capirai come sia possibile che fino alla fine abbia pensato che questa fosse una parodia. Ho letto fino all'ultima riga aspettandomi un momento di svolta che rovesciasse il tutto e rivelasse la farsa della vicenda (anche il più classico "il protagonista sta sognando, quando si sveglia e trova il ladro in realtà si spaventa e si nasconde sotto le coperte") e invece niente. Come racconto serio, offre uno stile che ancora deve maturare e una trama assente, mentre se vuole essere una parodia la scena comica non è costruita bene, perché manca organicità al tutto.
Ricorda: descrivere una successione di eventi non forma una trama, se non crei un percorso narrativo che porti dall'incipit al finale.

Alla prossima!

7) Il trofeo, di Paola Grifo
Ciao, Paola e piacere di leggerti. Allora, la storia parte da uno spunto interessante, che è quello di far emergere la crisi di una coppia da un banale incidente quotidiano, ma si perde in una gestione non ottimale degli spazi a disposizione. Da un lato, infatti, abbiamo ua parte centrale eccessiva e lentissima, in cui in pratica non succede nien'taltro che un battibecco trai due coniugi, che forse vorrebbe sottolineare questa crisi, ma che in realtà non fornisce alcuna informazione sostanziale e occupa caratteri preziosi. Per contro, l'epifania finale viene affidata a un pensiero di vera che finisce per diventare un non troppo celato intervento diretto dell'autore, che sintetizza in due righe quello che avrebbe meritato ben più spazio, mentre il finale è monco, con la frase di vera che non si completa e quindi, per la brevità dell'epifania, non ci permette di sapere cosa sia quello che deve diere al marito.
Per quanto riguarda lo stile, il PDV ballerino, che passa da Vera a Mauro senza soluzione di continuità, rende il testo confuso e fa si che anche le parti che non sono occupate dal battibecco, risultino ugualmente inefficaci.

Peccato.

Alla prossima!

8) Io ho te, di Rick Faith
Ciao Rick e piacere di leggerti. Insomma, fatico a giudicare questo racconto. A livello di trama succede abbastanza poco: un naufrago coccola una borsa di denaro appartenuta al comandante della sua nave. Quando vede arrivare una nave che potrebbe salvarlo, lui nasconde la borsa. Più che una trama, sono alcuni eventi che si succedono uno dopo l'altro. Il colpo di scena sul chi sia la persona a cui il protagonista si sta rivolgendo non colpisce con abbastanza forza, e aggiunge poco che non sia un'indicazione sulle precarie condizioni mentali del protagonista.
A livello di stile, hai inserito numerose espressioni che non ho capito. come "Il mare gorgoglia e tuttapposto", "non un pennone in vista, piccolino perfino" o "Mi porto la noce di cocco sotto la palma ". Sembra che tu abbia voluto sostenere un modo di esprimersi gergale da parte del protagonista, ma rende tutto solo più confuso.

Alla prossima!

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Domenico
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Re: Gruppo FLINK!: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » domenica 26 febbraio 2023, 19:39

Ciao a tutti,
di seguito la mia personale classifica.
Ci tengo a dire che è stata molto sofferta. Ero molto convinto sulle prime tre posizioni, soprattutto per la prima di Polly, ma le restanti sono state molto difficili:

1: 25 novembre, di Polly Russell.
2: Un’altra volta, di Stefano Moretto.
3: Ci penserà il gatto, di Maurizio Chierchia.
4: Quella stronza, di Isabella Valerio.
5: Domenica Mattina, di Alessandro La Fauci.
6: Ora tocca a te, di Christian Floris.
7: Io ho te, di Rick Faith.
8: Il trofeo, di Paola Grifo.


25 novembre, di Polly Russell.
Ciao Polly,
il racconto mi è piaciuto molto. Ho apprezzato tanto il coraggio nel declinare il tema in questo tipo di genere.
Sei riuscita ad esprimere il maltrattamento sulle donne in modo delicato e mai stucchevole. Non sei mai caduta nei cliché che caratterizzano questo tipo di trattazioni.
Molto brava!
I miei complimenti!
Per il resto non ho nulla da dire. Tecnicamente non ho letto nessuna sbavatura. Il racconto scorre bene ed è fluido.
Per me meriti la prima posizione.

Un’altra volta, di Stefano Moretto.
Ciao Stefano,
i racconti che mescolano fantascienza con i sogni e la psiche umana mi piacciono molto!
Sei stato molto bravo ad aver saputo declinare il tema della edition in un racconto del genere.
I miei complimenti.
Però, appunto, toccare queste tematiche è molto difficile.
I ricordi di per sé sono sempre soggettivi. Quando ho letto la prima volta il racconto pensavo che anche il ricordo di lei fosse fasullo e che la bambina fosse una specie di cyborg.
L'ho dovuto rileggere più volte per metabolizzare.
Anche per questo il colpo di scena finale non mi è arrivato. Avrei preferito una sola verità (la bambina effettivamente morta) e le conseguenze di quest'ultima per poi trovare un colpo di scena diverso. Alla fine, per me, farla più semplice sarebbe stato meglio.
Per il resto niente da dire. Il racconto scorre fluido e veloce. Tecnica e tema centrato.
Il genere è a me molto caro e capisco la difficoltà nel rappresentarlo. Per me meriti la seconda posizione.

Ci penserà il gatto, di Maurizio Chierchia.
Ciao Maurizio,
è stato divertente leggere il tuo racconto.
Prova molto convincente!
Carino, leggero e per niente scontato.
Tecnicamente non hai commesso nessuna sbavatura, scorre tutto molto fluidamente.
L’unica annotazione, come si legge nei commenti prima del mio, è che avresti dovuto usare qualche semina sulla presunta fuga del gatto.
Anche se sei agli inizi, come me, sei molto bravo e non posso che dirti solo: Continua così!
Per me meriti il podio in terza posizione.

Quella stronza, di Isabella Valerio.
Ciao Isabella,
il racconto è carino e scorre via fluido.
Il tema per me è centrato, ma il 'volersela raccontare' del protagonista, cercando una giustificazione falsa sul perché la moglie è andata via, non mi è arrivata.
L'ho capito solo leggendo i commenti.
Penso che avresti dovuto trovare un modo per far capire al lettore che lui è un bugiardo quasi subito, senza arrivare fino alla fine per poi scoprire la verità.
Per il resto nulla da dire!
Per me sei in quarta posizione. Mi è piaciuto il tuo coraggio nel rappresentare un personaggio 'inaffidabile'.

Domenica Mattina, di Alessandro La Fauci.
Ciao Alessandro!
È stato un vero piacere leggere il tuo racconto.
Molto simpatico ed è scritto molto bene. Ottima tecnica!
Arrivano molto bene tutte le sensazioni e gli stati d'animo del protagonista. Ben fatto. Mi piacerebbe molto scrivere con questo livello di tecnica. Bravo!
L'unica pecca, penso, è la doppia rilevazione. Mi ha fatto perdere tensione e mi sono sentito smarrito.
Penso si potesse chiudere nel momento in cui c'è il confronto con la moglie.
Per il resto nulla da dire.
Per me sei in quinta posizione, un pelo sotto il racconto di Isabella.

Ora tocca a te di Christian Floris.
Ciao Christian,
è stato molto piacevole leggere il tuo racconto.
Leggero e divertente.
Il tema è centrato ma, secondo me, ci sono delle parti che si potrebbero migliorare, per esempio:
-La pistola era in salone-
Questo è un pensiero di qualcosa che esiste e che poi però non viene usato. Per me un po' inutile aggiungere questo particolare. Io avrei scelto di non inserirlo.
-Ma Franco si ricordò della mossa di Van Damme-
Questa affermazione mi ha dato l'impressione che il protagonista non fosse un esperto di arti marziali. Invece poi si viene smentiti nel finale. Un po' incongruente per me.
-Ma Franco non fu ascoltato e quella maschera di sangue si avventò su di lui a testa bassa, sporcandogli il pigiama. -
Qui mi sarebbe piaciuto vedere direttamente la reazione del ladro. La vedo un po' raccontata.
Per il resto il racconto fila liscio e si fa leggere con piacere!
Per me sei in sesta posizione, per via dei dubbi 'tecnici' che ho avuto.

Ciao Rick!
È stato un piacere leggere il tuo racconto.
Mi sono molto divertito!
Il linguaggio particolare del protagonista è un bit in più che lo caratterizza bene. La tecnica è perfetta e tutto scorre velocemente. Il colpo di scena finale, dove svela la vera natura del 'tesoro', mi è piaciuto molto.
A mio personale avviso, però, penso che avresti potuto aggiungere qualche dettaglio o semina in più sul protagonista.
È semplicemente avido oppure è da tanto che vive solo su quell'isola, e quindi è diventato pazzo?
Per me sei in settima posizione, per via dei dubbi che ho avuto sulla psiche del protagonista.

Il trofeo, di Paola Grifo.
Ciao Paola!
Il racconto è divertente, traspare molto bene la vita e i problemi di coppia dei due protagonisti. Brava!
Però, a mio parere, c'è qualche pecca, tipo:
--D'improvviso--
Da lettore, non mi piace leggere queste espressioni. Mi sarebbe piaciuto di più, per esempio, che lei a piedi nudi, si tagliasse con il vetro e quindi avrebbe visto il trofeo rotto.
Mentre la parte centrale con il dialogo è per me troppo lenta e con espressioni troppo 'pulite'. Io se sono arrabbiato è difficile che riesca ad articolare un pensiero in modo compiuto :-)
Per me sei in ottava posizione, per via dei problemi tecnici da 'lettore'.

ciao a tutti e in bocca al lupo per l'edition!

Domenico
„Che Dio mi conceda la serenità di accettare ciò che non posso cambiare, la tenacia di cambiare ciò che posso e la fortuna di non fare troppe cazzate.“

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antico
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Re: Gruppo FLINK!: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » lunedì 27 febbraio 2023, 14:20

Due classifiche ricevute: Oltre a quella de IL SAGGIO, ve ne dovranno arrivare altre sei.

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GiulianoCannoletta
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Re: Gruppo FLINK!: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » lunedì 27 febbraio 2023, 16:53

Ciao! Ecco la soffertissima classifica. Grazie per i bei racconti.

1) 25 novembre, di Polly russel
2) Ci penserà il gatto, di Maurizio Chierchia
3) Un'altra volta, di Stefano Moretto
4) Il trofeo, di Paola Grifo
5) Domenica mattina, di Alessandro La Fauci
6) Ora tocca a te, di Christian Floris
7) Quella stronza, di Isabella Valerio
8) Io ho te, di Rick Faith

25 novembre, di Polly Russell,
Pezzo da brividi, al terzo rigo sentivo già montarmi l'angoscia. Penso che tu abbia scelto l'interpretazione più potente possibile per questo tema, e sei riuscita a svilupparla senza retorica e senza sconti, trovando davvero un giusto equilibrio.
Lo stile immersivo rende tutto più opprimente. Siamo con la protagonista, sappiamo cosa sta per succedere.
C'è qualcosa che puoi limare ancora meglio, ad esempio quel "non lo vedo caricare il pugno" lo avrei omesso (perché, appunto, non lo vede), ma le scene concitate sono le più difficili da rendere e ci sei comunque riuscita alla grande.
Poco altro da dire, grazie per averlo scritto.

Un’altra volta, di Stefano Moretto
Mi unisco ai complimenti sullo stile, è solido e la scena risulta vivida.
La storia mi è risultata chiara alla prima lettura. Credo però che risulterebbe più convincente (e di maggior impatto emotivo) se il pdv della moglie fosse meno accondiscendente e più esasperato nei confronti del marito che a tre anni di distanza continua a simulare un incidente non avvenuto.

Quella stronza, di Isabella Valerio
Lo stile è molto buono e scorrevole e la scelta dei particolari aiuta a figurarsi bene la scena.
Ho letto la tua spiegazione sulla trama e apprezzo il tentativo di un narratore inaffidabile che se la racconta un po' come gli pare. Ci sono comunque degli aspetti che non mi convincono. Proprio perché il marito le aveva offerto un buon pretesto, confessando il suo tradimento, non mi convince la reazione della moglie. Quel "...non arrabbiarti ma io me ne vado", che lui riporta come frase della moglie, una volta svelato il finale pare un po' forzato (per quanto sia simpatico il richiamo nel finale con le parole di Rosy).

Ora tocca a te, di Christian Floris,
Allora, a mio avviso la storia c'è e l'intento comico è evidente, costruito sulla presunta drammaticità della scena (combattimento con ladro in casa che cerca di accoltellare il protagonista) e la reazione della moglie, semplicemente infastidita dal disordine. Il tutto condito da scene votate all'esagerazione.
Scrivere racconti di questo tipo è una cosa parecchio difficile. Secondo me potresti asciugare un po' la parte centrale del combattimento, che forse è troppo ingombrante rispetto all'economia del racconto, e cercare un modo per calcare un po' di più il finale, che arriva un po' neutro.
È comunque un racconto che si legge volentieri!
Una curiosità, mi sono soffermato su quel "si fracassava in mille frantumi", sono più abituato a andare in frantumi o andare in mille pezzi, ma suppongo non sia sbagliato, magari poco usato.

Ci penserà il gatto, di Maurizio Chierchia
Gran bel racconto, una prima persona con una sua voce, che emerge bene dai pensieri durante la ricerca.
Buona l'idea di fondo e buona anche la risoluzione finale, ci sono alcune aggiustature che secondo me potresti dare per migliorare un po' la forma, ma niente di che.
Per esempio nel finale, prima dici che picchia la testa, poi aggiungi nella frase successiva che ha picchiato anche la schiena e le gambe, mentre forse era meglio specificarlo subito.

Io ho te, di Rick Faith
Un racconto breve e scritto bene, a cui probabilmente manca un guizzo in più.
Mi ha incuriosito il tentativo di restituire un flusso di pensieri gergale, ti dirò, a mio avviso potevi spingerlo anche di più, visto che dà un tocco di colore e personalità al testo.
Penso che il limite maggiore sia l'eccessiva linearità, una volta inteso che si sta rivolgendo al bottino scorre tutto troppo liscio. Già con un ribaltamento sul finale a mio avviso potrebbe avere maggiore rotondità. Per esempio, il tuo protagonista disturbato, che parla teneramente al suo tesoro, potrebbe decidere all'ultimo istante di rinunciare a farsi salvare e restare sull'isola con un'inutile sacca di soldi.

Il trofeo, di Paola Grifo
La storia è piacevole e sei stata brava nel far emergere la spocchia del marito senza trasformarlo in macchietta, tanto che nel finale l'empatia con la protagonista è solida e proviamo soddisfazione nell'ultima rivelazione.
Ci sono alcuni aspetti che secondo me si potrebbero migliorare.
[Mauro sentì sul torace i seni di Vera, e il suo fiato scaldargli l’orecchio. “Si preannuncia una serata interessante”, pensò: in effetti...]
In questo paragrafo siamo nel punto di vista del marito, mentre nel resto del racconto seguiamo quello di Vera. Il mio consiglio è, specie in raconti così brevi, di mantenere un unico punto di vista, aiuta il lettore nell'immedesimazione.
Per rendere la focalizzazione nel punto di vista ancora più profonda, si potrebbero anche eliminare espressioni come “si rese conto”, “sentì” e simili, che fanno un po' da filtro tra il lettore e il personaggio.
Queste le mie osservazioni sullo stile del racconto, spero di esserti stato utile!

Domenica Mattina, di Alessandro La Fauci
Il racconto è molto simpatico e ben scritto, hai usato la prima presente dandole, secondo me, un buon ritmo. Giusto qualche dettaglio, proprio perché è una prima persona avrei evitato di scrivere "mia moglie" e avrei usato il nome proprio.
Forse potevi gestire meglio l'equilibrio del racconto, c'è una lunga premessa un dialogo centrale abbastanza ingombrante e poi due ribaltamenti un po' compressi nel finale. Il fatto che non ci sia una semina sull'ultimo colpo di scena lo indebolisce. Non è obbligatorio, ma è più coinvolgente quando nel testo sono seminati dei piccoli indizi che il lettore può reinterpretare alla luce della rivelazione finale. Per esempio, invece che domenica mattina, poteva essere una giornata di smart working che Sam sceglie di trascorrere all'aperto, introducendo già dalle prime righe il capo Gianni, che invece arriva all'improvviso nel finale.
Ultimo appunto, vista la contro-rivelazione finale, mi fa un po' strano che la ragazza sappia così tanto di quella notte di tanti anni prima. Cioè, ci sta che la madre le abbia raccontato di aver avuto una relazione con lui, ma i dettagli sul bagno del locale e la maglietta che indossava mi pare troppo :)
Una curiosità, perché la moglie è seduta a fissare il televisore spento? È per sottolineare lo stato di stress?
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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Re: Gruppo FLINK!: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » lunedì 27 febbraio 2023, 17:14

1. 25 novembre, di Polly Russell
2. Quella stronza, di Isabella Valerio
3. Il trofeo, di Paola Grifo
4. Un’altra volta, di Stefano Moretto
5. Ci penserà il gatto, di Maurizio Chierchia
6. Io ho te, di Rick Faith
7. Domenica Mattina, di Alessandro La Fauci
8. Ora tocca a te, di Christian Floris



25 novembre, di Polly Russell
Racconti con molta maestria e immersività l'epilogo di una lunga storia di violenza e sopraffazione.
Ci sono pochi passaggi della dinamica della lotta che mi lasciano perplesso, li elenco anche se non inficiano più di tanto l'ottima resa della narrazione e solo per cercare di esserti utile:
a) quando l'uomo afferra il colletto della camicia di lei per evidenziare i lividi sul collo, non è chiaro che non si trovi davanti a lei ma dietro, né che lei si stia ancora guardando allo specchio invece di ritrovarsi voltata verso di lui; perciò quando arriva la spinta non ho colto che fosse stata colpita alle spalle invece che al petto, di conseguenza la immaginavo barcollare all'indietro e non tornava con il poggiare le mani alla consolle invece che sbatterci di schiena.
b) il pugno che arriva non visto irradia dolore per prima cosa dalla faccia, dando di nuovo la sensazione che lui sia di fronte a lei, ma lei sta con le mani poggiate alla consolle e lo sguardo basso, dunque proprio non riesco a posizionare l'uomo per collocare il tipo di colpo; più facilmente da lì poteva colpire il fianco della moglie, o la schiena nella zona dei reni, oppure la nuca.
c) la donna si copre il viso con le mani, poche righe dopo riapre gli occhi per il dolore, ma come narratrice descrive la rottura dello specchio come una esplosione di luce invece che come un'esplosione di suoni cristallini, ad esempio, per usare uno dei sensi che le restavano.
Tutta la prima parte trasmette benissimo l'ansia crescente e poi l'angoscia di chi cerca di evitare di sbagliare per il terrore delle conseguenze e proprio per questo peggiora ad ogni rigo la propria condizione di 'colpevole', mentre noi lettori empatizziamo per la certezza che lei sia la vittima. Il finale rovescia la condizione di partenza e rappresenta una liberazione che tuttavia la donna, ancora succube e confusa, non è in grado di cogliere.
Il colpo in faccia l'abbiamo ricevuto noi lettori.
Complimenti.


Un’altra volta, di Stefano Moretto
La perplessità principale riguarda la moglie. Pare conoscere il problema del marito, perché certa che ci sarà un lungo percorso di recupero, ma lo interroga e si mostra sorpresa come se stesse 'scoprendo' per la prima volta dei sintomi inattesi.
Una nota stonata è l'uso di Andre/Andrea da parte dello stesso personaggio/narratore per riferirsi al marito. Quando narra pensa a lui come Andrea, mentre quando gli parla usa sempre Andre. Tra l'altro alla prima occorrenza di 'Andre' avevo pensato a un refuso, cosa che non avrei pensato se invece avessi trovato André (con l'accento) come abbreviativo.
Mi unisco a Bruce nel dire che, quando la bambina è comparsa in scena viva e senza sedia a rotelle (i finali che avevo ipotizzato erano morta e semiparalizzata), la storia mi sembrava instradata verso la soluzione 'surrogato artificiale' come in https://it.wikipedia.org/wiki/A.I._-_In ... rtificiale. Punto a favore per aver scelto una quarta opzione.
Però proprio a causa di queste ipotesi alternative, ancora aperte a metà racconto, risulta debole secondo me la gestione della presenza in scena di due copie dei personaggi tramite l'uso di 'Anna vera' in contrapposizione a 'Anna di tre anni prima'.
Alla fine una buona idea con una realizzazione un po' altalenante.
Giudizio comunque in media positivo.


Quella stronza, di Isabella Valerio
Un punto debole a mio parere sta nell'incipit, concentrato sulla fuga di una moglie che non entrerà più nella narrazione invece che focalizzarsi sul dove e quando del protagonista, cui invece dedichi il secondo paragrafo.
Immergerebbe di più il lettore se il testo partisse con "Parcheggio davanti..." e tutto il paragrafo che precede quel punto fosse inserito dopo "pettorali Ironmanizzati".
Un simpatico imbecille, il tuo protagonista.
Cerca di assolversi da quanto è accaduto ma finisce per dipingere un autoritratto del tutto impietoso.
Risultato finale piacevole.


Ora tocca a te, di Christian Floris
La storia ha di positivo che centra il tema: un marito esperto di arti marziali sottomette l'ennesimo ladro che entra in casa ma la lotta mette in disordine, perciò deve scusarsi con la consorte e rimediare al disastro.
Lo stile usato porta a una lettura molto lenta, a partire dalle prime righe. Ad esempio, usi «col monosillabo assiro-babilonese "mh"» e quindi ben quindici sillabe per comunicarci un mugugno del protagonista.
Alcune scelte lessicali complicano la comprensione, come "accomodare la faccia nel cuscino" che sembra una crasi fra "affondare la faccia nel" e "accomodare la testa sul", che suggeriscono azioni del tutto diverse anche come stato d'animo.
Di nuovo "sedersi nel letto" invece che "sul" dà la sensazione che invece di essere in procinto di alzarsi si sia messo seduto ma ben coperto da lenzuoli e piumone. Forse mi sbaglio e si tratta di normali regionalismi?
Dal punto di vista della dinamica della lotta, ci sono diversi buchi di coerenza che, ancora, frenano la comprensione della scena che invece volevo fosse centrale nella storia. La presenza di un coltello nelle mani del ladro, ad esempio, non è giustificato se non troppo tardi, quando apprendiamo che è un quartiere pericoloso. Questo individuo ha un coltello ma, quando è in vantaggio tanto da afferrare e zittire il protagonista, lo afferra alle spalle per il collo invece di pugnalarlo alla schiena. Anche il modo in cui lo afferra... il protagonista si è tuffato per prendere il vaso, per afferrarlo dal collo il ladro si è tuffato su di lui?
Leggo nei commenti che il tuo intento era parodistico, ma quel che arriva invece è paradossale, trattato con un registro troppo serio e aulico da riuscire nell'intento di fare sorridere. Occorreva forse esordire fin dalle prime righe con qualcosa che chiarisse la tua chiave di lettura del racconto.


Ci penserà il gatto, di Maurizio Chierchia
Carina l'idea alla base del racconto, il protagonista insegue il felino della compagna con disavventure degne del film Disney "FBI operazione gatto" ma scopre che il micio non si è mai mosso da casa.
La realizzazione mostra un po' di limiti, primo fra tutti quello di 'raccontare' molto dettagli invece di mostrarli o anche solo di 'confermarli' con quanto avviene in scena. Mi riferisco ad esempio alla paura del protagonista di essere maltrattato dalla sua ragazza, l'unica volta che lei agisce parla calma e tranquilla. Potevi sfruttare l'occasione per giustificare la paura che lei scatena, con una frase del genere: "Per una volta che torno a casa in anticipo, non ti trovo? Dove diamine sei? Ti avevo anche chiesto di badare a Ciccio, è qui e miagola disperato per la fame. Dove sei andato a imbucarti, da qualcuno dei tuoi amici poco di buono?".
Particolarmente debole l'incipit, che non parte con una azione del protagonista ma con una serie di pensieri che servono a comunicare il background ai lettori. Molto meglio, a mio parere, se avessi fatto cominciare il racconto dalla frase "Metto l'impermeabile..." per diluire poi le frasi che hai messo prima di quel punto nel testo seguente. Quindi lui agisce e, mentre lo fa, recrimina. Così il blocco di pensieri iniziale ce lo fa immaginare ancora amorfo, fermo a girarsi i pollici mentre fa le sue considerazioni.
Migliorabile secondo me con un po' di riscrittura, ma comunque una prova discreta e una buona idea.


Io ho te, di Rick Faith
Hai prodotto un testo breve a causa del tempo a disposizione e questo ha limitato le opzioni a tua disposizione. Difficile metterci una trama completa di Arco di trasformazione, ho però apprezzato sia la scena descritta che il protagonista.
Credo che il gergo che hai provato a usare abbia complicato la comprensione dell'incipit perché l'hai introdotto troppo presto, quando ancora non sapevamo chi fosse il protagonista e perfino se la narrazione fosse in prima, in seconda o in terza persona. Se avessi cominciato con "Riparo gli occhi..." avresti chiarito le cose. Le tre frasi precedenti le avrei spostate dopo il commento sul pennone. Inserito in quel punto sarebbe stato evidente che "tuttaposto" fosse un gergo del naufrago e non un refuso dell'autore.
Testo piacevole a mio giudizio, una volta superato quello scoglio.


Il trofeo, di Paola Grifo
La donna protagonista prima si scusa con il marito per aver rotto un trofeo a cui lui teneva, poi per ripicca si vendica rivelando ben altro genere di rottura nella coppia. Il tutto mi sembra ben scritto, a parte il salto di pdv che ti hanno già segnalato.
Mi manca un po' la molla scatenante della rivelazione finale, ma è solo il mio punto di vista su questo genere di eventi e non una vera carenza del racconto, dunque irrilevante ai fini del giudizio.
Buona prova.


Domenica Mattina, di Alessandro La Fauci
La narrazione mi sembra focalizzata male, a partire dal titolo. Sottolinei infatti che sia domenica come se il fatto che sia giorno di riposo costituisca qualcosa di importante, mentre l'intera trama ruota intorno all'arrivo di una sedicente assistente inviata (di domenica?) dal capo del protagonista. Ho tentato di cogliere indizi sul lavoro di questo chitarrista della domenica, ma non ne ho trovati, sarebbero stati almeno una semina nascosta del fatto che il protagonista un lavoro lo avesse.
Il racconto comunque è simpatico e strappa un paio di sorrisi.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

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Re: Gruppo FLINK!: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » lunedì 27 febbraio 2023, 22:37

Come sempre difficile, ma ci provo.
Ecco classifica e commenti. Complimenti a tutti e in bocca al lupo per la gara. Non vedo l’ora di leggervi di nuovo.

1. 25 novembre di Polly Russell
2. Ci penserà il gatto di Maurizio Cerchia
3. Un’altra volta di Stefano Moretto
4. Io ho te di Rick Faith
5. Ora tocca a te di Christian Floris
6. Il trofeo di Graifus
7. Domenica Mattina di Alessandro La Fauci
8. Quella stronza di Gennibo



25 novembre di Polly Russell
Ciao Polly,
leggerti è sempre un piacere (colore del font a parte! ;P).
Cosa diavolo vuoi che ti dica? Ho capito l'argomento del tuo racconto (cosa che se fossi stata più astuta avrei desunto dal titolo) solo con le parole prima della prima virgola e ho sentito immediatamente una fitta allo stomaco. Mi sono detta: "Cazzo, questa è una declinazione perfetta del tema".
Il racconto procede perfettamente e riesce a insinuare nel lettore angoscia e rabbia.
Come sempre il tuo finale ribalta la situazione, restituendo dignità alla protagonista e anche un filo di eroismo. So che è moralmente opinabile, ma il lettore empatizza con la tua protagonista e "desidera" in qualche misura quel finale.
Se posso permettermi una minuscola critica, ti dico che forse regge poco la battuta conclusiva della donna (che comunque è meravigliosa!) con il personaggio descritto poco prima, ma suppongo sia un problema anche legato alle poche battute permesse e può essere inteso nella dinamica di un raptus sicuramente liberatorio.
Con più spazio a disposizione, avrei cercato di creare un effetto più sfumato a questo passaggio, ecco tutto.
Comunque ottima prova, grande!


Un’altra volta di Stefano Moretto
Ciao Stefano,
piacere di averti letto.
Il tuo racconto mi è piaciuto. Mentre leggevo la prima parte mi sembrava fuori luogo che Marta sminuisse il sentire del marito circa un evento così tragico e pensavo di fartelo notare nel commento, ma quando è comparsa Anna tutto ha preso finalmente senso. La dimensione personale del vissuto del padre dà un tocco di complessità, delicatezza e tenerezza a un testo che avrei altrimenti considerato ben scritto, ma un po’ scontato.
Queste mie riflessioni ti fanno capire quanto il tuo racconto sia riuscito.
Dunque, una buona prova.



Quella stronza di Gennibo
Ciao Gennibo,
piacere di averti letta.
Ho letto i commenti precedenti e sono d’accordo su tutto. Lo stile c’è e il racconto scorre bene, anche io ho preferito questo genere di scrittura a quella di racconti tuoi precedenti. Devo dire che ho trovato alcune scelte un po’ affettate, ma crei immagini vivide e questo aiuta sempre. Sono tuttavia d’accordo anche con la critica rispetto alla trama: secondo me regge poco ed è un po’ confusa.


Ora tocca a te di Christian Floris
Ciao Christian,
piacere di averti letto.
Nonostante il taglio che ha scelto per il tuo racconto non sia propriamente nelle mie corde, l’ho trovato leggero e divertente. Ho anche apprezzato l’uso dei clichè e alcune scelte stilistiche un po’ sui generis, la trovo una scelta coraggiosa e non c’è niente di più bello che giocare con le parole.
Ci sono racconti che mi hanno colpito di più, ma è una buona prova.


Ci penserà il gatto di Maurizio Cerchia
Ciao Maurizio,
piacere di averti letto.
Cosa devo dirti? A me piace sempre leggerti e se in passato mi hai commossa, in questo caso mi hai fatto molto ridere (mi hai ricordato la storia di una mia amica, ma questo è un altro discorso). La storia è semplice, ma davvero spassosa e lo stile ottimo. La lettura scorre che è un piacere.
Ottima prova!


Io ho te di Rick Faith
Ciao Rick,
piacere di averti letto di nuovo.
Non so bene che dire, mi era piaciuto leggerti ne La Sfida e mi è piaciuto qua. Il tuo è un racconto particolare che mi ha convinto specialmente dal punto di vista stilistico. Mi è piaciuta la scelta delle parole. Nei tuoi testi trovo tanta personalità e riesci a renderla sia per trama che nell’uso che fai delle parole.
Una prova molto buona.


Il trofeo di Graifus
Ciao Paola,
piacere di averti letta.
Il tuo racconto è godibile, sia da un punto di vista della trama che da quello dello stile. Il racconto c’è e funziona, però, ecco, non “mi ha dato niente”. È un compito ben eseguito, però non mi è arrivato fino in fondo in nessuno dei modi in cui di solito mi arrivano i racconti.
Non averne a male, penso che potessi “osare” un po’ di più, ecco tutto.


Domenica Mattina, di Alessandro La Fauci
Ciao Alessandro,
piacere di averti letto.
Il tuo racconto è carino, scorre bene e ho apprezzato la svolta finale, in quanto svolta, ma non ha secondo me pienamente funzionato. L’ho trovato “poco ad effetto” ed anche un po’ poco credibile. Mi sono parse poco credibili anche le reazioni dei personaggi nella parte precedente. Avrei forse accorciato il brodo all’inizio per permettere più spazio a questi passaggi.

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BruceLagogrigio
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Re: Gruppo FLINK!: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » lunedì 27 febbraio 2023, 23:17

Non fa per me questo compito ingrato. Tutti con buoni punti di forza, originalità e pochi errori. Penso abbiano pesato solo quest'ultimi nel giudizio finale.

1) 25 novembre di Polly Russell
Ciao Polly, sono nuovo di questo sito e devo dire che non mi aspettavo un livello così alto! Sarà durissima.
Scrittura trasparente. Focalizzazione interna. In prima persona, tempo presente. Ambientazione moderna (novembre), Casa familiare. Tema centrato.
Il lettore può calarsi come un guanto nei panni della moglie succube del marito. Quello che porta la pagnotta a casa e riempie il "bombolone". Verbi di percezione usati ottimamente. Sembra di stare cucinando realmente e si sente la casa come la propria. Anche psicologicamente niente male. Le insicurezze e la paura di sbagliare della moglie si toccano con mano. La sfortuna non manca e tutto va storto. Il marito è un violento cronico probabilmente mezzo alcolista. Pensavo ad un bad ending e invece c'è la rivalsa. Forse però… è comunque un bad ending. Ottimo anche il titolo con riferimento alla giornata mondiale contro la violenza sulle donne e il racconto è proprio a Novembre. Tema del contest centrato alla perfezione. Finale ad effetto e spiazzante. Che dire d'altro: complimenti!
PS il nome dell'autrice Polly mi ricorda una canzone dei Nirvana a tema con il testo… ma sto divagando.

2) Un’altra volta di Stefano Moretto
Ciao Stefano complimenti per il testo!
Scrittura trasparente. Focalizzazione interna. In prima persona, tempo presente. Ambientazione fantascientifica (non troppo). Tema centrato.
Buonissimo livello di scrittura. I dialoghi così così: devo dire che la lineetta - per i discorsi non mi fa impazzire ma va a gusti.
Il fatto di rivedere così tante volte quell’avvenimento dopo addirittura tre anni sembra assurdo, può essere giustificato solo da qualche problema psicologico (che effettivamente ha ma non è chiaro quale sia). Avrei magari fatto risaltare un po’ di più la malattia dai racconti della moglie o da qualche oggetto in studio. Vista l’ambientazione futuristica mi ero fatto l’idea che l’Anna che compare alla fine fosse un clone o, meglio ancora, un cyborg della figlia morta nell’incidente. Sarebbe stato un bel twist narrativo: la moglie che “rompeva” tanto al marito di non aver ancora superato l’incidente ci sarebbe riuscita solo grazie ad un surrogato. In ogni caso, è stata una piacevole lettura.

3) Domenica Mattina, di Alessandro La Fauc
Ciao Alessandro, piacere di leggerti.
In prima persona. Tempo verbale: presente. Focalizzazione interna. Ambientazione moderna, parco e casa familiare.
Sunday morning is everyday, for all I care. (Lithium) Mi sembrava di sentirli i Nirvana mentre prende la chitarra sulle sue All Stars e si incammina verso il parco a strimpellare con un bel chissenefrega (Nevermind) in tasca. Il confronto generazionale è epico. Certo che lui 33 anni… Rolling stones e Bob Dylan idoli del padre probabilmente, però ci sta (Adesso che ci penso le strimpello anche io… E come le suoni le canzoni moderne con sei corde?)
Dialoghi ottimi.
Il finale non mi ha fatto impazzire.
Nel complesso buono. Complimenti!

4) Ci penserà il gatto, di Maurizio Chierchia
Ciao Maurizio, i testi sui gatti hanno sempre buon successo! Spero ne avrai anche tu.
In prima persona. Tempo verbale: presente. Ambientazione moderna. Casa familiare e strada di città. Tema centrato.
Piacevole lettura con alcuni punti molto divertenti. Personalmente non vedo difetti. Avrei un po’ accorciato l’inseguimento in alcuni punti ma va a gusti. Il breve susseguirsi di azioni con frasi corte, dal ritmo al testo e trasmette l’ansia della ricerca del gatto. (Ansia non tanto dovuta per le sorti del gatto, ma per le conseguenze a casa…) e qui c’è l’aggancio al tema del contest.
Bello il finale con lo scambio di ruoli tipo una Poltrona per due. Mi immagino il gatto accarezzato dalla padrona sul divano in pelle al caldo, con la pancia piena e il pelo liscio e profumato mentre il marito vagabonda per le strade, infreddolito, umidiccio, ferito e sconfitto.
Complimenti

5) Io ho te, di Rick Faith
In prima persona. Tempo verbale: presente. Ambientazione (probabilmente ‘700) su un’isola deserta.
Ciao Rick. Non so che dire. Molto difficile esprimersi. Azzardata come scelta per un contest (o lo ami o lo odi). Invoglia a leggere altri tuoi racconti per capire se è effettivamente un esperimento o magari è il tuo stile o è semplicemente il ricreare una parlata e pensiero di un pirata del ‘700 frutto di tuoi studi. (Ho cercato puñetero non ne è venuto fuori nulla di buono. Pensavo fosse un tipo di veliero…)
Il protagonista sembra proprio un pirata (ma forse no) di quelli classici. Di quelli che farebbe passare la madre sotto la chiglia della nave per mezzo doblone d’oro. Un traditore nato. Promette di non andarsene, di non lasciare l’amata (che penso sia la borsa) perché tanto ha lei e non gli serve altro, ma alla prima occasione tradisce ogni sua promessa. Proprio come ha tradito il Capitano (pace all'anima sua) che ha ucciso per impossessarsene.
Azzardato! Buona gara!

6) Quella stronza di Isabella Valerio
Ciao Gennibo. Buon gara anche a te!
Narratore in prima persona. Tempo: Presente. Ambientazione moderna (2023 uscita del film citato nel testo). Tema centrato.
La lettura del racconto scorre bene, le battute dal bar sono perfette, sfiorano il cliché senza mai toccarlo. La trama a mio parere è un po’ confusa e non capisco se è voluto o perché il protagonista è alterato o meno.
“Sei stata una stronza a non dirmelo prima, io mi sono fidato, e poi non potevo mica fare la stessa cosa anche a lei”
Non ho proprio capito questa frase.
Finale migliorabile. Comunque piacevole lettura. Asciutta e con bei rimandi. Molto bello l’inizio e i dialoghi.
Complimenti!

7) Ora tocca a te, di Christian Flori
In terza persona. Tempo verbale: passato remoto. Ambientazione moderna, casa familiare. Tema centrato.
Ciao Christian. Testo molto divertente da leggere. Trasuda testosterone ad ogni riga e “spacconaggine” ad libitum. Credo sia l’estratto di quello che pensa il 90% degli uomini quando sentono un rumore nella notte (anche se qui è mattina) pensando ci sia un ladro. Peccato che la realtà sia poi molto diversa…
Da ascoltare con musica metal e magari aggiungendoci subito dopo una partita a Tekken.
“Era troppo presto perché Cinzia, sua moglie, stesse già rincasando dal mercato.” Qui avrei evitato di specificare sua moglie. Sembra un intervento del narratore esterno che in realtà non c’è. In seguito si capisce chiaramente che è la moglie.
Il finale non mi ha fatto impazzire, ma è divertente come lui faccia lo spaccone ma alla fine sia succube della moglie (Altro che buona scusa per il divorzio) eheh. Complimenti.


8) Il trofeo, di Paola Grifo.
Ciao Paola, è stato molto bello leggere il tuo testo.
In prima persona (narratore saltellante). Passato remoto. Ambientazione moderna, casa familiare.
Bel finale. Sembra che i gatti la facciano da padrona! Lo scambio di battute benché lungo non annoia. Si percepisce sempre tensione e si intuisce qualcosa nel matrimonio.
Piccolissime cose da migliorare, mio modesto parere.
"Come se lavorasse solo lui”, pensò (avrei tolto le virgolette con il pensato.
Troppi tre punti di sospensione...
Personalmente a me non piace quando il punto di vista passa da un personaggio nella stessa frase.
Comunque scritto bene e molto piacevole. Finale molto bello, come idea e come realizzazione. Complimenti!
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco

StefanoGalardini
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Re: Gruppo FLINK!: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » martedì 28 febbraio 2023, 11:00

Classifica difficilissima, soprattutto per quanto riguarda le prime posizioni.
Nonostante tutti i dubbi e i ripensamenti, eccola qui. Buona gara a tutti!

1. Io ho te
2. Un'altra volta
3. 25 novembre
4. Domenica mattina
5. Ci pensarà il gatto
6. Il trofeo
7. Ora tocca a te
8. Quella stronza

Di seguito, i commenti racconto per racconto:
25 novembre
Oh Polly! Ben ritrovata!
Io detesto la prima persona, ci sono allergico. Giudizio personale, di puro gusto. Questa è stata la prima cosa che ho pensato. Poi proseguendo nella lettura, mi sono ritrovato a mangiarmi le unghie: e chi se ne frega della prima persona, come altro si può scrivere una storia del genere ottenendo lo stesso risultato, la stessa risposta emotiva? Non si può. Brava, bravissima. Importante è raccontare queste storie e avere il coraggio di farlo senza filtri e senza remore, così come sono, crude e crudeli come sono. A far sentire l'ingiustizia profonda che le anima. Giuro che stavo per commuovermi alla fine, pensando che chiudessi su di lei tra i cocci di specchio in frantumi. E invece... Invece ci hai dato un finale per godere. Il riscatto, che sicuramente sarà pagato a caro prezzo, ma non importa. Ci hai emozionato, commosso, arrabbiato e alla fine abbiamo pure avuto la sua (nostra) vendetta. Da applausi.

Un’altra volta
Ben trovato Stefano!
molto bello il tuo racconto, sia a livello di scrittura (tutto molto curato, non sono d'accordo con chi ti ha puntualizzato su alcune scelte di norma editoriale, finché si è soltanto a tu per tu con la pagina, per me, vale tudo) che soprattutto a livello di storia.
Utilizzi in modo interessantissimo il cliché della tragedia che non si riesce a superare per parlare di una patologia tutt'altro che fantascientifica nonostante l'ambientazione del tuo racconto. La consapevolezza del tema reale arriva insieme al colpo di scena e cresce piano piano nelle battute successive. L'ho trovato davvero commovente e verosimile, il suo stato mentale, la reazione della moglie. Secondo me l'idea è così intrigante e i personaggi così ben scritti che potresti prendere in considerazione di partire da questo racconto e ampliarlo cercando di farlo diventare un romanzo. A parer mio (si parla sempre di gusto personale, nel bene e nel male) ne varrebbe davvero la pena!

Quella stronza
Ciao Gennibo!
Innanzitutto è stato un piacere leggerti, hai una scrittura molto vivace, ho letto il tuo racconto in un fiato, tanto che mi sono chiesto se non fosse troppo corto... e invece hai "solo" una penna frizzante! Il personaggio - narratore è molto ben caratterizzato, si capisce molto bene che razza di uomo sia senza che tu abbia dovuto caricaturarlo. L'intento del racconto è molto chiaro anche se mi sarebbe piaciuto leggere un po' più di trama, piuttosto che semplicemente il risultato di tutta l'azione (il nocciolo della questione succede tutto fuori campo e qui noi rimaniamo soltanto con le conseguenze ineluttabili). Lavora sui dialoghi perché sono a mio parere un po' troppo "hollywoodiani" (– Dammi un cognac doppio Tommy, oggi ho bisogno di annegare i dispiaceri. Anzi, dammi tutta la bottiglia.
– Che ti sfrigola fratello? Confidati con il tuo barman preferito. è tutto un po' troppo; nessuno si esprime davvero così e per quanto un'opera letteraria debba essere verosimile e non realistica, qui l'eccesso nei dialoghi fa sorridere è quasi parodistico: era voluto?)
Mi spiace un po' per Rosy che rimane relegata a semplice mezzo meccanico per giustificare tutta l'azione, ma nel complesso una buona prova.

Ora tocca a te
Ciao Christian!
Mi sono divertito molto a leggere il tuo racconto, come te adoro le esagerazioni comiche che sfociano nel grottesco (soprattutto in quello splatter-provinciale che ha fatto la fortuna del primo Ammaniti e di libri come Diario Pulp). Ti sei impelagato in alcune forzature linguistiche che ti hanno già fatto notare altri, ma anche quello ci potrebbe stare, nella tua scrittura tutto è eccessivo e a parer mio è un punto di apprezzamento. Forse l'unica vera pecca che posso riscontrare è il poco spazio a disposizione. Per rendere giusto merito a tutte le sfumature che avevi in mente (le leggo nelle risposte agli altri commenti) avevi bisogno di più battute, di pagine e pagine. Qui sei riuscito soltanto ad accennare il rapporto tra lui e la moglie ed è risultato forse troppo coperto dalle scene d'azione centrali. Non era indubbiamente facile, ma fa piacere leggere racconti meno introspettivi. Viva l'azione!

CI penserà il gatto
Ciao Maurizio! Da proprietario di tre gatti (due e mezzo in realtà) non riesco a capire se il tuo racconto ha un intento ironico oppure semplicemente cronachistico! Scherzi a parte, davvero divertente, inserito in un filone consolidato, ma con un piglio tutto personale. Adesso vorrei sapere anche io perché lo fa! Conoscere meglio la sua compagna, il loro rapporto... Il punto di forza maggiore è l'aura del good guy del protagonista, che impreca, maledice, ma poi si fa in quattro per il gatto di lei, "perché se no lo ammazza", ma in realtà sotto sotto, per sa che lei ci starebbe male. Sensazione mia? O il tuo protagonista è il classico uomo (come siamo spesso) che deve darsi un tono ma sotto sotto è buono come il pane?
Dal punto di vista della scrittura è molto scorrevole, si legge bene, ci sono alcune ingenuità (non amo molto le domande retoriche dei personaggi che narrano in prima persona, se ti va la prossima volta facci caso e prova a non utilizzarle, secondo me ne gioverebbe il ritmo della narrazione) ma anche le scene più concitate, che sono generalmente più difficili, ti riescono molto bene.
Ottima prova!

Io ho te
Ciao Rick! Che bel racconto!
Non sono d'accordo con altri che hanno commentato (non sono nemmeno d'accordissimo con te in alcune delle risposte, ho qualche problema?): qui c'è tutto. Tralasciando per un attimo il fatto che tu racconti una storia e un personaggio già con il lessico che usi ( ci tornerò), gli elementi per chi vuole leggere davvero questa storia, ci sono tutti. E il fatto che non siano lapalissiani e spiattellati a uso e consumo di un lettore che non abbia voglia di pensare/fantasticare, non è una cosa negativa a mio avviso. Quali elementi ci dai: un marinaio, che è persona d'armi e sa sopravvivere; un naufragio (causato da una tempesta? il sangue sulla bisaccia del capitano alla fine suggerirebbe una natura violenta, ma può anche essere che la violenza sia scoppiata dopo); un salvataggio e il protagonista che decide di nascondere il suo tesoro (persona avida, dobbiamo intendere che abbia fatto qualcosa per ottenere l'oro? una sedizione, un omicidio?). Il lessico ci dice altro: oltre a trasportarci nell'atmosfera onirica di un'isola caraibica (?), rende molto bene lo straniamento di vedere la scena svolgersi attraverso gli occhi di un personaggio chiaramente disturbato. DI tutti questi elementi che cosa dobbiamo farne? Risposta: da lettori, quello che vogliamo. La storia è tutta tra un dettaglio e l'altro e spetta al lettore decidere se gli va bene accontentarsi con quello che gli dicono i dettagli o divertirsi a ricostruire ciò che può essere successo. Come un archeologo, il lettore può giocare a fare teorie, che magari non avranno mai una conferma piena, ma il trucco è bello, regge e rende tutto molto più avvincente. Ben fatto Rick, hai conquistato un lettore!

Il trofeo
Buongiorno Graifus!
il tuo è il racconto di un momento di implosione e in questo hai centrato perfettamente l'atmosfera: la distruzione del premio fa da premessa e immagine tangibile all'infrangersi del loro rapporto, funestato da mille piccole crepe. Hai reso molto bene come in prima battuta anche una coppia che sta per implodere sembri in tutto e per tutto una coppia come tante. E qui sta a parer mio il vero punto di forza di un racconto che rimane però un po' tutto lì: non ci sono grosse rivelazioni, né la situazione è la metafora di un altro tipo di messaggio. Il racconto si esaurisce nella cronaca e dalle premesse che hai messo sulla pagina mi aspettavo qualcosa di più. Come pensare di avere del gelato in frigo e scoprire una volta arrivato a casa che l'ha già mangiato qualcun altro!
Ovviamente parlo di gusto personale e commento sempre in quest'ottica. Riguardo alle minuzie tecniche dei punti di vista, non mi hanno dato fastidio, è vero che ci sono delle regole, ma la più importante di tutte in letteratura è "basta che funzioni". E il tuo racconto, nonostante le mie personali aspettative, funziona!

Domenica mattina
Ciao Alessandro! Piacere di averti letto! Hai uno stile davvero piacevole, ti si segue bene anche in un racconto in cui, a mio parere, ti mancavano un po' le idee. La storia non parte e non si conclude e sembra tutto la premessa per una narrazione più grande, quasi che tu abbia preso un brano di un romanzo che stai scrivendo e ci abbia usato come beta reader! (nel caso, facci leggere il resto! sono curiosissimo!) Questa sensazione perché comunque i personaggi sono molto ben caratterizzati, per tutti riesci a inserire un particolare, un profumo... anche per la Teresa, che non vediamo mai ma che ci possiamo immaginare perfettamente, come se ce l'avessi descritta per cinque pagine. Complimenti davvero, scrivi proprio bene. Peccato per la fretta dei minuti contati che ti hanno forse penalizzato, ma non scherzavo, se hai altro da far leggere io lo leggerei molto volentieri!

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Re: Gruppo FLINK!: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » mercoledì 1 marzo 2023, 16:58

Sette classifiche ricevute. Oltre a quella de IL SAGGIO, dovrete riceverne ancora una.

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Re: Gruppo FLINK!: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » mercoledì 1 marzo 2023, 20:15

E' sempre veramente difficile fare la classifica, complimenti a tutti

1) 25 novembre
Ciao Polly,
bel racconto che mostra bene il dialogo interiore della protagonista, che non mette mai in dubbio di essere in torto di fronte alle critiche del marito - nemmeno presente - prima in modo più "normale" (a chi non è capitato di far cadere qualcosa per terra rimproverandosi) poi in un crescendo di paura di fronte alle possibili reazioni del marito. che arrivano a confermare i timori della donna. Anche io non avevo inteso il tono del finale come remissivo (più di rivincita) e semmai volessi rivederlo ti direi di cambiare la frase finale in modo da rendere meglio il tono remissivo che trovo molto in linea con la caratterizzazione della donna. Per il resto niente da dire, ottima prova

2) Quella stronza
Ciao Isabella
l'ho dovuto rileggere un paio di volte per capire le dinamiche, ma una volta capito il senso mi sono goduta il racconto. All'inizio non si sa se empatizzare con questo uomo (è miope, la moglie lo lascia per uno più giovane, non ha il fisico di magic Mike, quell'altro sgomma e lui ha la Panda) poi quando comincia a dire che è solo stato sincero qualcosa comincia incrinarsi e la storia gira in modo diverso. E' lui l'inqualificabile uomo che va con le prostitute e passa alla moglie le malattie veneree, ma che fino alla fine si trincera nella sua molto soggettiva verità per cui la moglie avrebbe dovuto apprezzarlo per non essere stato bugiardo. Buona prova

3) Il trofeo
Ciao Paola,
intanto il mio gatto si chiama Spritz quindi già per questo motivo ho apprezzato il tuo racconto ;) Per il resto hai reso bene la dinamica di una coppia di lungo corso incollata da mille cose quotidiana ma con un voragine scavata in mezzo. Ci sono delle sbavature che, se evitate, avrebbe migliorato il testo. Oltre al cambio di punto di vista che già ti hanno fatto notare, avresti potuto inserire prima la questione della mancanza di sesso visto che quando lui arriva sembra che la situazione tra i due sia tutt'altro e la presenza di stagiste ecc sembra incongruente con il marito che le rinfaccia che lei dorma abbracciata al gatto. Ma, a parte questi particolari, il racconto a me è piaciuto

4) Un’altra volta
Ciao Stefano,
mi ha lasciato perplessa la declinazione della trama nel senso che anche io mi aspettavo Anna morta o semiparalizzata o, quando invece compare saltellando, cyborg o clone. Non ho pensato (finché non l'ho letto nei commenti) a una difficoltà psicologica del protagonista. E anche rileggendo il racconto in questa ottica ho trovato troppo comprensiva la moglie, che avrei immaginato più esasperata dopo tre anni di rimestio del marito su una tragedia solo sfiorata. E' un peccato perché trovo il racconto e i dialoghi scritti bene, forse avresti potuto aggiungere qualcosa di più sul tipo di difficoltà psicologica di lui così da rendere anche maggiormente comprensibile l'atteggiamento accogliente della moglie.

5) Ci penserà il gatto
Ciao Maurizio,
la parte che ho apprezzato di più è stata quella dell'inseguimento del gatto nero con relative botte e aggressioni, scorrevole e movimentata.
Mi ha convinto meno il ripetere del protagonista "se no mi ammazza" e simili riferito alla compagna, perché non lo ritrovo nel personaggio di lei alla fine e perché non lo contestualizzi (in che senso, lei è isterica, lo tratta male, lui è succube, perché lui dice che rischia di dichiararsi morto e fuggire a Timbuctu) e quindi mi è rimasta come nota stonata. Il finale l'avevo intuito circa a metà del racconto, ma l'ho trovato comunque simpatico

6) Ora tocca a te
Ciao Christian,
mi sono divertita a leggere il tuo racconto, soprattutto da un certo punto in poi. Nella parte iniziale alcune cose (anche rileggendolo) mi avevano lasciato perplessa (perchè un ladro entra di sabato mattina invece che di notte visto che è più rischioso? Perché il protagonista, che poi si scopre essere istruttore di karate, ha una pistola in soggiorno?). Poi quando comincia il combattimento il racconto prende un buon ritmo e la fine con la moglie che torna, non si stupisce dell'uomo legato a terra perché è il quarto in un mese e si lamenta solo che è da spostare per non sporcare il pavimento di sangue ci sta.

7) Domenica mattina
Ciao Alessandro,
il racconto è scritto bene e sono ben riusciti anche i dialoghi e la caratterizzazione dei personaggi. Quello che non mi ha convinto è il doppio ribaltamento. Ad un certo momento del racconto ho pensato, vista la fretta con cui il protagonista porta la ragazza a casa, che la moglie fosse depressa (e per questo seduta davanti alla tv spenta) perché non arrivava un bambino e che la rivelazione di una figlia di lui avrebbe, nell'idea di lui, ristabilito l'equilibrio del rapporto incrinato con il marito. Ma la rivelazione finale che fosse tutto uno scherzo mi ha lasciato un po' fredda perché non mi è risultato chiaro il motivo dello scherzo oltretutto da parte di una nuova assistente e di domenica. Tolto il finale il racconto mi è piaciuto

8) Io ho te
Ciao Rick, mi è piaciuto il linguaggio gergale e sconclusionato del protagonista che segue dei ragionamenti tutti suoi e, personalmente, non ho capito fino alla fine che il suo "tesoro" era la borsa del capitano quindi la sorpresa per me è stata ben piazzata (anche se mi è rimasta la curiosità della macchia di sangue). Hai reso bene anche per immagini l'isola caraibica con i suoi dolci frutti che il protagonista tagli e mangia con gusto. Mi è mancato invece qualche passaggio in più sulla storia prima dell'arrivo della nave che avrebbe reso la storia più accattivante. Puoi continuarla fuori gara, il personaggio io lo trovo interessante nella sua originalità

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Re: Gruppo FLINK!: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » giovedì 2 marzo 2023, 22:56

Avete ricevuto tutte le classifiche, ora arriverà quella de IL SAGGIO.

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Il Saggio
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Re: Gruppo FLINK!: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » venerdì 10 marzo 2023, 15:36

La mia classifica:
1. Domenica Mattina, di Alessandro La Fauci
Un racconto ben scritto, poco da dire. Dettagli vividi, dialoghi convincenti. La storia di uno scherzo praticamente. Forse avresti potuto osare di più sul finale, ma direi che il tuo pezzo si piazza in cima alla mia personale classifica. Un pollice su senza esitazione

2. Ci penserà il gatto, di Maurizio Chierchia
racconto ben scritto, che lascia il giusto spazio ai pensieri del protagonista senza cadere nell'inutile ridondanza. Hai intrecciato gli eventi in modo che si arrivi fino in fondo alla storia con la voglia di vedere come vada a finire, malgrado racconti un semplice fatto quotidiano. L'epilogo è tanto crudele quanto divertente. L'unico dubbio è sul senso della frase finale. Forse non è ben focalizzata. è un po' un peccato, perchè è un piccolo neo su un intreccio altrimenti perfetto. Comunque un pollice su con dignità

3. 25 novembre, di Polly Russell
Come sempre mostri grande disinvoltura nello stile. Un progressione della storia che si fa accumulo, ma non sorprende ed è un peccato. Perché, non è tanto il fatto che di storie di violenza domestica si è già letto (forse non abbastanza), ma questa storia in particolare poteva essere l'occasione di elaborare qualcosa di originale. Invece no. Hai scelto di andare sul sicuro con un finale non dico telefonato, ma indubbiamente già visto. Per carità una scelta pur sempre coerente con la premessa. Forse hai ceduto al lato oscuro della forza, dando al cattivo della storia quello che tutti noi ci aspettavamo meritasse. Questo però è costata una cesura netta, un twist troppo dicotomico che trasforma una donna sottomessa in un'assassina piuttosto cinica. Forse un po' troppo.
Per me un pollice verso l'alto, ma un po' sconsolato.

4. Un’altra volta, di Stefano Moretto
Sviluppi l’intreccio con buona padronanza. Chiarisci subito che sarà un racconto di fantascienza grazie al termine “ricordatore” e riesci a tenere alta l’attenzione fino alla fine. Ma qui nascono i problemi, o meglio i problemi precipitano. Perché, malgrado tu abbia fatto tutto da manuale, hai creato un aspettativa eccessiva, caricando troppo sulla drammaticità degli eventi che alla fine, visto l’epilogo, assumono un tono melodrammatico, e questo ridimensiona l’ottima performance che avevi condotto fino a questo momento. La mia sensazione è che volendo giustamente terminare il racconto stupendo il lettore, tu ti sia infilato in un vicolo cieco e questo ti ha costretto in qualche modo a chiudere un occhio sullo sbilanciamento drammaturgico dell’intreccio (gli abbracci calorosi, gli occhi arrossati, ecc.)
Per me un pollice tendente verso l’alto ma con la bonaccia.

5. Il trofeo, di Paola Grifo
Ho trovato buona l'idea di sviluppare un conflitto di coppia discutendo di qualcosa di banale come un trofeo e dei gatti. E un modo conclamato di utilizzare un terzo elemento come sottotesto di qualcosa che non si riesce a dire apertamente e di fatto drammaturgicamente sei sulla buona strana. Ci sono però elementi da sgrezzare che contraddicono l'idea di conflittualità che volevi dare alla scena. La ragazza ha un atteggiamento troppo conciliante che dissimula male il suo segreto da fornicatrice. Anche la chiosa è troppo "sopra testo" o "on the nose" come direbbero gli americani. Questo racconto ha un buon potenziale, ma ci sarebbe ancora del lavoro da fare per sistemarlo.
Per me un pollice verso l'alto con qualche problema di convergenza

6. Quella stronza, di Isabella Valerio
Racconto ben scritto, con dettagli ambientali evocativi. Ammetto però di non aver compreso il focus della storia. Non è chiaro se il protagonista sia più crucciato per la malattia o per il tradimento. Credo che mi abbia condizionato negativamente il dialogo finale. L'ho trovato un po' straniante, a tratti surreale. È rivelatorio solo per il lettore, non per il protagonista, che sa già tutto dall'inizio alla fine. Quindi non c'è un cambio di valore per il protagonista, quello che accade è un esposizione di quello che è già accaduto, non un progresso di eventi. Per me un pollice che oscilla verso l'alto, ma che subisce la forza delle turbolenze da nord


7. Io ho te, di Rick Faith
Questo racconto avrebbe meritato più spazio. Mi stava piacendo l'uso dei clichè pirateschi e pure la pseudo-lingua che hai inventato per l'occasione. Avevi caratterizzato bene il protagonista, ma alla fine l'intreccio pare sembrato monco. Di fatto, non succede gran che, o meglio succedede il meglio che può accadere ad un naufrago, ma senza che apparentemente costui abbia mosso un dito.
Un vero peccato però. Per me un un pollice verso l'alto con fare calante


8. Ora tocca a te, di Christian Floris
L'intento parodistico del tuo racconto è chiaro fin dall'inizio e anche la scelta del registro del narratore onniscente è coerente con questo obiettivo. Tuttavia riconosco che il risultato è sotto le attese. Ben inteso: scrivere un racconto umoristico non è cosa facile e bisogna calibrare bene ogni passaggio per non fallire, quindi l'idea di avventurarsi in questo genere è di per se un operazione meritoria. Questa tuttavia è una gara quindi, al di lá delle buon intenzioni, bisogna valutare i risultati.

Rivelo due principali problemi:

* Il personaggio. Non è ben delineato. Si capisce che è un maestro di Karate solo alla fine. Fino all'ultima chiacchierata con la moglie, sembra un semplice esaltato. E questa prima ipotesi (rivelatasi poi errata) forse avrebbe reso il protagonista piú diverente, proprio perchè più assurda in senso parodico (cosa c´è di più divertente di uno che si crede un maestro di arti marziali solo perchè guarda dei film di Van Damme?). Invece, alla fine, ci porti alla realtà. Lui è veramente un maestro di Karate. Questa cosa ridimensione fortemente la vis comica del personaggio, perchè è fin troppo verosimile che un maestro di Karate metta ko un ladro che si introduce in casa. Anche ammesso che la cosa dovesse essere vista nell'ottica del rapporto con la moglie, non capisco che relazione c'è tra l'abilità marziale e il rapporto di sottimossione con la moglie. Dove sta la contraddizione? Se avessi messo L'amministratore delegato di una multinazionale abituato a sbraitare contro il suoi subalterni oppure un imperatore sanguinario abituato a dare ordini senza obiezioni, il contrasto sopraffazione/sottomissione sarebbe stato palese. Ma nel caso di questo racconto non è così.

* I tempi comici. Metti al centro della tua storia il rapporto del protagonista con la moglie, ma la moglie non si vede, se non all'inizio e alla fine. Ci fai intuire il rapporto di sottomissione con l'episodio del vaso, ma non è abbastanza. Tieni un ritmo serrato fino alla fine, ma poi quando entra la moglie il ritmo si abbassa,il racconto si annacqua, non c'è botta e risposta, insomma non ci trovo risposte esplosive.

Ci sarebbero altre cose da dire, ma direi che i due punti principali li ho indicati. Per me pollice "insom

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