Gruppo SCRIVIAMO?: Lista racconti e classifiche

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 20 febbraio con un tema del Campione in carica (ex aequo con Davide Mannucci) Andrea Lauro!
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antico
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Gruppo SCRIVIAMO?: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 21 febbraio 2023, 2:32

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BENVENUTI ALLA ANDREA LAURO EDITION, LA SESTA DELLA DECIMA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 171° ALL TIME!

Questo è il gruppo SCRIVIAMO? della ANDREA LAURO EDITION con ANDREA LAURO (Campione della Nona Era ex aequo con Davide Mannucci) come guest star.

Gli autori del gruppo SCRIVIAMO? dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo BIGLIETTINI.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo FLINK!.


Questo è un gruppo da OTTO racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da ANDREA LAURO. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, e dai miei collaboratori verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK DECIMA ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nei due Rank sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo SCRIVIAMO?:

Mundus Subterraneus, di Matteo Mantoani, ore 23.22, 4956 caratteri
Latte, di Andrea Spinelli, ore 00.27, 4960 caratteri
L’isola del tesoro, di Michael Dag Scattina, ore 00.15, 4160 caratteri
Che colpo!, di Daniele Villa, ore 00.59, 4555 caratteri
La crisi del settimo anno, di Giovanni D’Addabbo, ore 00.55, 3336 7caratteri
Cicatrici, di Simona Rampini, ore 23.19, 3292 caratteri
Tecniche di coltivazione, di Erika Adale, ore 01.10, 4622 caratteri MALUS QUATTRO PUNTI
Una questione di fede, di Leonidas, ore 00.51, 2120 caratteri

Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 2 MARZO per commentare i racconti del gruppo BIGLIETTINI Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 3 MARZO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo BIGLIETTINI e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: per quanto vi sarà possibile in base ai vostri impegni, date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo BIGLIETTINI.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA ANDREA LAURO EDITION A TUTTI!



Alessandro Tredici
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Re: Gruppo SCRIVIAMO?: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » venerdì 24 febbraio 2023, 2:57

CLASSIFICA

1) L’isola del tesoro

2) Mundus Subterraneus

3) Cicatrici

4) Tecniche di coltivazione

5) Che colpo!

6) Una questione di fede

7) Latte

8) La crisi del settimo anno

COMMENTI

1) L’isola del tesoro
Il racconto è gradevole, ma l’ho percepito come un’occasione sprecata: sono le ultime ore di vita di un capitano, personalmente mi sarei concentrato meno sui ricordi e più sul presente e sulle emozioni e le azioni che precedono il suicidio. Detto questo, è interessante come l’autore prova a centrare il tema: chiede scusa a una cassa di legno (tesoro, non arrabbiarti, ma devo seppellirti).

2) Mundus Subterraneus
L’idea è simpatica: il ragazzo che fitta una casa di nascosto dalla ragazza per poter collezionare i libri che la ragazza gli proibisce di collezionare. Ma la scrittura credo sia povera: azione, battuta, azione, battuta. Manca il resto: l’ambiente, i dettagli fisici dei personaggi. Consiglio all’autore di settare le scene iniziando dal luogo in cui si svolgono e di far interagire di più i personaggi con l’ambiente.

3) Cicatrici
All’inizio manca il soggetto: la frase “Annuisce ancora…” impedisce di capire chi annuisca. Le prime battute risultano quindi caotiche e non si capisce granché. Superato questo ostacolo però la storia diventa comprensibile. Le scene invece sono sempre cortissime e rendono la narrazione segmentata; mi sono parse un modo un po’ pigro di scrivere.

4) Tecniche di coltivazione
L’idea è interessante, ma mi sarebbe piaciuto scoprire come abbia fatto Merlino a far crescere le piante di Emily. E i cambi scena mi sembrano evitabili: poiché l’autrice non mostra i fatti ma li racconta, avrei preferito che li raccontasse in un’unica scena in modo da rendere la narrazione più avvolgente e meno spezzettata.

5) Che colpo!
La narrazione è caotica: mancano i dettagli relativi all’ambiente che renderebbero chiare le azioni dei personaggi. E la storia non mi convince: lui e lei stanno insieme da due anni, rubano e mettono da parte un bel po’ di soldi, sono alle prese con l’ultimo colpo quando si scopre che lei è un agente sotto copertura che è lì per far arrestare lui.

6) Una questione di fede
Le informazioni arrivano in maniera abbastanza chiara, ma l’idea e i contenuti sono davvero poco interessanti: un tizio si lava le mani e urla perché la fede gli è caduta nello scarico del lavandino. La moglie accorre spaventata, e il tizio la tranquillizza dicendo che chiamerà l’idraulico per far recuperare la fede.

7) Latte
Purtroppo il senso mi sfugge: il protagonista se ne sta alla finestra a guardare una ragazza che somiglia alla sua ex moglie e che cammina davanti a dei becchini che sostengono un inquietante telaio di legno. D’un tratto si scopre che l’inquietante telaio è una bara e che dietro alla ragazza, oltre ai becchini, ci sono anche un corteo e un carro funebre. I becchini caricano la bara sul carro, la aprono e si scopre che è vuota. E allora la ragazza entra nella bara e lascia che i becchini la chiudano dentro. La ragazza è viva, è un fantasma… boh… è un totale mistero.

8) La crisi del settimo anno
È tutto troppo confuso: il contesto, l’ambiente, i personaggi. Purtroppo ho davvero faticato ad arrivare in fondo alla storia e tuttora non ne ho compreso il senso. Consiglio all’autore di ragionare sulla trasmissione delle informazioni al lettore e sulla scrittura dei dialoghi: una buona idea potrebbe essere inserire azioni tra una battuta e l’altra.

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Gennibo
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Re: Gruppo SCRIVIAMO?: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » domenica 26 febbraio 2023, 19:33

Ecco qui la mia classifica, come al solito, molto sofferta.
1) Tecniche di coltivazione di Erika Adale
2) Cicatrici di Simona Rampini
3) Che colpo! Di Daniele Villa
4) Latte di Andrea Spinelli
5) L’isola del tesoro di Michael Dag Scattina
6) Mundus Subterraneus di Matteo Mantoani
7) La crisi del settimo anno di Giovanni D’Addabbo
8) Una questione di fede di Leonidas


Una questione di fede di Leonidas
Ciao Aldo e piacere di leggerti, la tua storia ha centrato il tema, anche se in modo non troppo originale. La scrittura è semplice e chiara, cosa buona, ma lo stile è ancora da affinare.
Il mio consiglio è: cerca di evitare gli incisi che rallentano la scrittura, tipo: Il padre, Roberto, stava…
Metti la virgola dopo il vocativo: Antonio, ti prego… Roberto, cosa è successo…
Ragiona sui commenti dopo il dialogo che non sono ottimali: “Va bene,” cominciò “appena finisco di sistemare il camin-.”
“Antonio ti prego,” la supplica allontanata dal bambino come fosse una mosca fastidiosa (qui dici che il bambino allontana la supplica ma non vediamo in che modo lo fa) “non riesco più a starti dietro.”
Maria gridò portandosi le mani al viso (perché dici che grida e non la fai gridare?)
Prima Maria sta correndo dietro al figlio, poi è ferma con le braccia incrociate, ma siccome non hai detto niente che presuppone un cambio di movimento, io mi immagino ancora Maria che corre.

Buona edition e alla prossima!
Isabella

Tecniche di coltivazione di Erika Adale
Ciao Erika e piacere di averti letto!
Tema centratissimo, bella la storia e come l'hai portata avanti. Mi sono divertita e ho apprezzato il finale. Ti darei punti in più per come sei riuscita a declinare bene il tema senza averne usato le parole.
Unico appunto, metterei: Non gli avrebbe più rivolto la parola. Poco più sotto, così da capire le ragioni per cui non gli avrebbe rivolto la parola.
Per me bravissima e da podio.

Cicatrici di Simona Rampini
Ciao Simona e piacere di averti letto! Il tema è centrato e la storia coinvolgente, c’è qualche piccolo dettaglio che sistemerei ma per me, come direbbe l’Antico, è un pollice in su.

Attenta a questo dialogo che sembra interrotto: «Lo capisci? Prometto che la prossima volta» aggiungerei i tre puntini o un trattino.
Le avrà sentite decine… Qui metterei una certezza: Le ha sentite…
All’improvviso è una parola che spesso puoi tagliare senza che il testo ne risenta, in questo caso se lo togliessi la frase ne uscirebbe più scorrevole.
Buona edition e a presto!

La crisi del settimo anno di Giovanni D’Addabbo
Ciao Giovanni e piacere di rileggerti, il tema è centrato, anche se ho preferito il testo che avevo letto la volta precedente. Non mi sono chiari i dialoghi in neretto e chi dice cosa, mentre mi è chiaro di chi si sta parlando. Ho apprezzato il tuo metterti alla prova con un testo diverso da quelli scritti prima, ti incoraggio a osare, anche se questa prova non mi ha coinvolto gran ché.
Buona Edition e alla prossima!

Che colpo! Di Daniele Villa
Ciao Daniele e piacere e piacere di leggerti, hai centrato il tema con una storia intrigante. Il tono è simpatico e si legge con piacere. Carino anche il finale a sorpresa.
Ho faticato un momento a entrare nella storia, il mio consiglio è di partire da: Infilo il tensore nella serratura, antiorario, perfetto. «Marica, il grimaldello.», in questo modo capiamo subito cosa sta succedendo. E poi mostri il nervosismo di Marica.
Per me una buona prova.

L’isola del tesoro di Michael Dag Scattina
Ciao Michael e piacere di averti letto, ho apprezzato come hai gestito la doppia scansione tra i ricordi e il tragico presente del pirata, il tuo è il racconto struggente di un umano disperato giunto alla fine della sua vita. L'ultimo atto di un umano che sa di avere poco tempo e lo usa per fare ciò che in qualche modo lo rappresenta. L'unica cosa che mi lascia perplessa è come la sua ciurma possa averlo lasciato morire da solo.
Comunque, per me una buona prova.


Mundus Subterraneus di Matteo Mantoani
Ciao Matteo e piacere di averti letto, ho apprezzato il tuo racconto, l'ho trovato ben scritto e simpatico. Ho un po' storto il naso alla bugia detta dal protagonista. Lui avrebbe dovuto conoscere abbastanza la sua ragazza da sapere che sarebbe diventata gelosa, il mio suggerimento è quello di chiamare "Rossella" con un nome di donna che richiami una vecchia o un tipo brutto tipo Genoveffa, Gremilde o Ortensia, dopodichè la ragazza comunque non ci crede che sia vecchia e fa la sua scenata.
Questo dialogo mi è sembrato un po' strano: Ecco, ti scrivo qui l’indirizzo dove vado a dormire. Vieni qui domani., soprattutto la frase finale. Magari prima di andarsene lui potrebbe dirle che se vuole può trovarlo a quell'indirizzo e stop.
Comunque, per me una prova più che buona.

Latte di Andrea Spinelli
Ciao Andrea, il tuo racconto ha il suo punto forte nei flash backs del protagonista con la donna che amava, con il rifiutarsi di girare la testa perché bloccato in un limbo, questo fino a quando vede la sua donna venire chiusa in una bara. Mi piace il ragionamento metaforico, anche se non ho trovato ottimale l'alternanza all'inizio tra il presente con il bambino e i ricordi, quel latte all'inizio ci dice troppo poco, magari potresti cambiare l'ordine dei tre dialoghi, il primo con il bambino che piagnucola e poi in un crescendo di proteste.
La scena fuori dalla finestra mi ha lasciata perplessa, forse potresti renderla più irreale facendo dire al bambino di smettere di guardare il muro, così da dare l'idea che fosse tutto frutto dell'immaginazione del protagonista.
Un racconto scritto bene ma secondo me migliorabile.
Alla prossima e buona edition!

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antico
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Re: Gruppo SCRIVIAMO?: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » lunedì 27 febbraio 2023, 14:27

Due classifiche ricevute. Oltre alla mia, ve ne dovranno arrivare altre sei.

Graifus
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Re: Gruppo SCRIVIAMO?: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » martedì 28 febbraio 2023, 0:31

Classifica per me sempre difficile e sofferta:

1. Cicatrici
2. L'isola del tesoro
3. Tecniche di coltivazione
4. Mundus Subterraneus
5. Latte
6. Che colpo!
7. La crisi del settimo anno
8. Una questione di fede


Mundus Subterraneus

Il racconto del bibliofilo che viene preso per fedifrago perché è costretto a nascondere i libri alla moglie gelosa, mi ha divertito, specie nella seconda parte, più fluida. Interessante la metafora del Mondo Sotterraneo, che sembra essere quello delle passioni di Pino, costretto a una doppia vita per non irritare la fidanzata, maniaca della pulizia e dell'ordine, e gelosa di ogni altra donna, reale o immaginaria.
Molto piacevole.

Latte
in questo racconto onirico il protagonista, rivedendo (sognando) una ragazza simile alla moglie che lo ha lasciato solo con un bimbo piccolo alla testa di un corteo funebre, ha una sorta di allucinazione che è metafora del suo fare il lutto di questo abbandono: la donna uguale a Sveva entra nella bara e viene seppellita nei ricordi. Certo, è poco credibile che questo corteo sia reale, e come suggeriva qualcuno, forse potrebbe essere esplicitamente immaginato guardando un muro, o qualcos'altro, ma in fondo non mi disturba questo scivolamento.
Mi pare invece poco credibile, o per lo meno immotivato, che il bambino treenne chieda "Hai paura?" al padre, peraltro senza che ci venga dato prima alcun indizio per cui il bimbo possa anche solo immaginare una cosa simile del papà; così come abbastanza irrealistico che, un attimo dopo che lo stesso bimbo, paonazzo, gli gorgoglia sputacchiando "Latte!" poi possa chiedergli compunto "Papà, chi guardavi dalla finestra?".
Ma a parte questo dialogo che andrebbe un po' aggiustato, mi è molto piaciuto.


L’isola del tesoro

Il racconto mi è piaciuto, mi sono immaginata che questo Capitano fosse ormai stanco di saccheggiare e guerreggiare, e si fosse fatto abbandonare su quell'isola dalla ciurma e dal suo amato Spugna, abbracciato al suo agalmatico tesoro, proprio per morire. Una specie di cimitero degli elefanti: è vecchio, è stanco, preferisce morire coi suoi ricordi, in un bel posto vicino al mare, piuttosto che sbudellato da qualche nemico o, peggio, di vecchiaia, mezzo alcolizzato.
In fondo l'ultimo atto eroico di un uomo, che affronta la morte con i suoi tesori, che sono appunto tesori solo per lui.
Affascinante, suggestivo, con una vena malinconica.

Che colpo!

Il racconto di questa rapina finita male perché Marica, partner e complice, preferisce il distintivo alle Seychelles, è divertente e arguto. Concordo che le prime frasi affaticano e confondono, iniziare direttamente con "Il tensore..." ci porta diretti nella scena. Un po' meno credibile l'acrobazia di lei che, nel mezzo dei raggi laser antirapina, riesce a sfilarsi una gamba della tuta e relativa autoreggente sottostante (a rete poi... con le sneakers? Benedetti sogni erotici di voi maschietti! Quale donna reale farebbe una cosa così assurda?), ma io personalmente te l'ho perdonata perché l'atmosfera un po' "Diabolik-Eva Kant" mi ha divertito e m ha fatto credere anche a questa trovata.
Bel colpo, Daniele, mi è piaciuto.

La crisi del settimo anno

Dunque, anch'io ho fatto un po' di fatica a capire, soprattutto chi fossero i due personaggi della prima parte. L'immagine di lui (Narciso) che vede la "donna nuda, depilata, coi capezzoli dorati..." e poi "i morti per causa sua", ho fatto davvero fatica a capire cosa significasse. Se Narciso è un servo, come mai l'ha vista nuda? Quando poi ho letto la spiegazione che hai dato a Isabella, tutto è stato più chiaro. Comunque un applauso al coraggio per aver scelto una storia così inusuale. Certo, Tiberio che dice a Messalina "Tesoro, non ti arrabbiare... ma ti condanno a morte", beh! Diciamo che Tiberio è un uomo vecchio, balbuziente... ma decisamente spiritoso!

Cicatrici

La tua è una storia di solitudini, quella di Adele, ma anche quella del padre, che non riesce a superare il proprio lutto e dunque non vede quello della figlia.
Ne fai un racconto toccante, in cui alla frase "tesoro non ti arrabbiare ma...", segnale dell'ennesima occasione in cui il padre si mostra incapace di non deludere la figlia, continuando a sottrarsi ai suoi impegni e a minimizzarne il dolore e le difficoltà, Adele risponde con un gesto estremo: io, almeno, capisco così quel "non sarà più un problema". Adele ha fatto il salto, dal tagliarsi superficialmente per calmarsi, o per punirsi, al porre fine alla sua vita, per ricongiungersi idealmente alla mamma perduta.
A parte qualche piccola imprecisione (un errore di battitura "una saggio di musica", dei puntini di sospensione mancanti...) avrei messo al presente la frase "Ora anche di questo non le importa(va) più", perché siamo tornati nel presente.
Mi è molto piaciuta la frase "Ma gli occhi sono secchi quanto la bocca, che non riesce a urlare la rabbia, né a sputare la delusione."
Direi che l'esercizio è ben riuscito, sia nella forma che nel contenuto.

Tecniche di coltivazione

Bella questa storia in cui il forse-fidanzato distratto mette a rischio tutte le creature amatissime dalla ragazza, e solo un intervento magico riesce a salvare la situazione, anche se, come si dice... troppa grazia Sant'Antonio! Leo attenderà la furia della fidanzata intrappolato dalle liane, e quanto al gatto e ai pesci, se tanto mi dà tanto, saranno stati trasformati in un puma e in un gruppetto di squali assassini!Scherzi a parte, visto che li hai nominati mi sarebbe piaciuto che immaginassi una fine anche per loro. Sono d'accordo che la frase "Non gli avrebbe più rivolto la parola" sarebbe stata più efficace dopo l'immagine del disastro ecologico in casa...
Comunque mi sono divertita molto, anche per questo uso inusuale della magia (anche se il passaggio da cliente in tweed a stregone è un filino forzato, ma ci crediamo lo stesso) in un racconto per altri versi molto realistico.

Una questione di fede

Intanto benvenuto. Io sono solo alla seconda arena, quindi capisco le fatiche del neofita.

Effettivamente, ci sono un po' di difficoltà stilistiche, che ti hanno già segnalato e che non ripeto.
In generale, la situazione si apre con un bambino pestifero, la madre che lo insegue mentre il papà si occupa del camino, senza intervenire. La madre, stressata, chiede aiuto, ma lui non le dà retta, senonché il pargolo gli cade addosso facendolo finire nella cenere.
A questo punto, la storia del bambino scompare e parte la scena del lavaggio mani, con perdita dell'anello.
Le due scene, a mio parere, sono un po' slegate.
Provo a farti una proposta un po' stupida: poiché la parola "fede" è polisemica, potevi forse giocare sul fatto che il papà, spinto a mani avanti nella cenere, tirava giù svariati bestemmioni, e proseguiva nel bagno poiché le mani non si lavavano? Così, "credo di aver perso la fede" poteva suonare quasi una battuta , riferita alle imprecazioni, salvo poi la moglie scoprire che si trattava dell'anello nuziale... Non è che sia il massimo come proposta, eh, ma è per dire che, così come l'hai raccontata tu, a me sembrano proprio due situazioni slegate fra loro, il bambino pestifero e la perdita dell'anello, che -se ci pensi - poteva avvenire per mille altri motivi...
Comunque, non ti abbattere, anche se arriveranno critiche al vetriolo (che da queste parti sono frequenti): è bello partecipare, è bello che ogni volta impariamo qualcosa dagli altri, e gli altri forse, prima o poi, anche da noi!

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Maurizio Chierchia
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Re: Gruppo SCRIVIAMO?: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » martedì 28 febbraio 2023, 15:44

Buondì a tutti!
Ecco la classifica. Complimenti a tutti, ammetto che il vostro è stato un bel girone da leggere.

1- Tecniche di coltivazione
2- Mundus Subterraneus
3- Che colpo!
4- Cicatrici
5- L'isola del tesoro
6- Latte
7- Una questione di fede
8- La crisi del settimo anno

MUNDUS SUBTERRAUNEUS
Ciao Matteo.
Intanto i miei complimenti per i magnifici consigli di lettura che dai sul web!
Ora veniamo al racconto. Si legge che è un piacere, ma questo è tipico delle tue storie. hai una scrittura fluida e fai immaginare bene le situazioni e i personaggi. Il racconto ha una bella storiella centratissima col tema. Appena ho finito di leggerla ho pensato: quanto miele! Ma ci sta, è bella così.
Non ho molto da dirti. Mi è piaciuta parecchio quindi ti auguro solo buona fortuna!

LATTE
Ciao Andrea.
Anche io mi trovo in confusione su determinate scene.
Invece che domandarti se è andata in un modo o nell'altro, ti espongo la mia visione e nel caso mi dirai se calza oppure no.
Allora, il protagonista vede un corteo funebre alla finestra. (già qui mi è poco chiaro, perchè se si trattasse di un corteo funebre lo capiresti subito, invece ce lo introduci con "quattro loschi figuri")
La ragazza che segue il corteo gli ricorda la sua ex con cui ha avuto il figlio che chiede il latte. Mentre la osserva, si ricorda il passato e la chiusura del suo rapporto con la ex.
A un certo punto la ragazza lo vede alla finestra e lo saluta, per poi entrare nella bara che i quattro hanno scoperchiato.
Il protagonista guarda tutto e finalmente si rivolge al figlio, spiegandogli che non ha più paura. Per lui quella scena appena vista o sognata è la fine del doloroso ricordo della ex.
La domanda che sorge spontanea è: quanto si sta immaginando e quanto invece è reale quello che accade?
Per quanto riguarda la stesura comunque, il testo si legge bene e non vedo intoppi.
Purtroppo la storia non mi convince del tutto perchè naviga tra realtà e finzione senza dare la giusta strada da seguire.
In bocca al lupo e a rileggerci presto.

CHE COLPO!
Ciao Daniele, che bello rileggerti!
Il racconto mi è piaciuto parecchio. Nello stile migliori sempre di più, le scene sono chiare e vivide e i personaggi sempre ben delineati.
A proposito dei personaggi, questo ahimè è l'unico punto dolente della storia secondo me.
Mi spiego. Non perchè non siano caratterizzati bene, ma perchè ho trovato poco centrata la scelta della poliziotta. Se fossero stati insieme da pochi mesi, la cosa avrebbe avuto senz'altro più senso. Due anni mi sembrano un po' tanti per fermare un ladro che ha già rubato talmente tanti soldi che può permettersi qualsiasi villa... ma vuole un'isola!
Per il resto la storia mi è piaciuta. Tolto questo dettaglio scorre liscia come l'olio. Mi sono piaciuti anche i discorsi dei due nel cercare di disattivare i sistemi di sicurezza.
Detto ciò, ti auguro buona gara e a rileggerci presto!

L'ISOLA DEL TESORO
Ciao Michael.
Intanto complimenti per la sincerità.
"Ho inserito l'abusatissimo "Spugna" per evocare subito l'ambientazione piratesca, non avevo sbatti di fare un incipit a modo".
Quando ho letto questa tua risposta sono scoppiato a ridere!
Tornando seri.
Per quanto riguarda l'originalità anche io mi congratulo con te. La scelta letterale del tema è sempre divertente, e ti ha portato a scrivere una storiella interessante.
Ovviamente, come tutti, mi sono immaginato capitan uncino, ma questo poco importa.
Ammetto che hai sempre uno stile di scrittura che apprezzo parecchio. Mi dai l'idea del grezzo, ma il grezzo non modellabile che resta affascinante così com'è.
Bravo, bella storia e buona penna (o tastiera)!
Buona gara e a rileggerci presto.

LA CRISI DEL SETTIMO ANNO
Ciao Giovanni.
Purtroppo il tuo racconto non mi è piaciuto.
La parte iniziale l'ho riletta un sacco di volte e non riesco proprio a capirla. I dialoghi sono troppo complessi per essere realistici, e se sono fatti così per dargli un tono antico, non mi sembra siano venuti bene. Anche solo la frase: Non sarà la fine del mondo se ci fermiamo all’ombra di questo gruppo di pini. Siediti con me su questa base! In questi giorni ad Ostia si sta veramente bene.
Sembra un volere descrivere l'ambiente tramite dialogo, ma risulta solo pesante.
Per quanto riguarda la seconda invece non ho trovato nulla che centrasse col tema. Il tema è declinato solo alla fine e preso di striscio.
Anche se si tratta di un "racconto storico", passami il termine, io lettore non devo per forza conoscere i personaggi, ma deve essere lo scrittore a introdurmeli. Qui mi sono trovato realmente spaesato.
Mi dispiace ma non ho trovato interessante la storia.
Ti auguro comunque buona gara, e a rileggerti presto!

CICATRICI
Ciao Simona.
Bella storia, non c'è che dire.
Bambini, delusioni, lutti e via scorrendo hanno sempre un ottimo appeal sul pubblico... e anche su di me, lo ammetto!
Mi sono immaginato bene la scena e, passo dopo passo, mi hai portato nel vortice di pensieri della protagonista.
Mi dispiace ancora per come finirà, spero dentro di me che il padre si accorga di tutto e la salvi in tempo. Ma come diceva Ende, "questa è un'altra storia", quindi incrocio le dita e vado di fantasia.
Complimenti anche per lo stile.
Ti auguro buona gara e a rileggerci presto!

TECNICHE DI COLTIVAZIONE
Ciao Erika.
Che bella storia. Mi è piaciuta, mi ha fatto ridere e l'ho letta incuriosito al massimo su cosa avrebbe fatto Merlino.
Un'altra cosa che ho apprezzato è come nel centro del racconto, il protagonista pensi a tutto fuor che alle piante. Grazie a questo, anche io lettore ho perso di vista le piante e mi sono concentrato sul suo lavoro e il tutto fila che è una meraviglia. Immedesimazione perfetta!
Complimenti ancora, a rileggerci presto e buona gara!

UNA QUESTIONE DI FEDE
Ciao Leonidas e benvenuto su MC.
Come altri hanno già anticipato, è vero, la prima arena non si scorda mai!
In ogni caso, per essere un esordio sei andato abbastanza bene. Rivedrei assolutamente i dialoghi e le interazioni nel mezzo, a volte troppo slegate tra loro. La storia all'inizio sembra prendere una piega e poi chiudi in maniera inaspettata. Interessante come scelta, ma sicuramente da rivedere.
Come inizio comunque non è male. Ti auguro una buona gara, e spero una buona permanenza su MC.
Maurizio Chierchia
"Domani è già vicino"

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christianfloris
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Re: Gruppo SCRIVIAMO?: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » mercoledì 1 marzo 2023, 11:34

Ci siamo. Pochi dubbi sui primi tre, buone prove anche per quelli rimasti fuori dal podio. Tanti in bocca al lupo all'esordiente Leonidas che, al suo primo MC contest e nonostante l'ultimo posto in classifica, non ha affatto sfigurato.

1. Cicatrici
2. Che colpo!
3. Latte
4. L'isola del tesoro
5. Mundus Subterraneus
6. Tecniche di coltivazione
7. La crisi del settimo anno
8. Una questione di fede

Cicatrici

Questa è la prova più equilibrata che ho letto in questo gruppo e ho deciso di premiarla (per la prima volta da quando partecipo a Minuti Contati) con un dieci pieno.
Premetto che storie del genere non mi fanno impazzire. Però bisogna riconoscere che il tema (usato da te come incipit per dare inizio al tuo racconto) è declinato in modo molto convincente. La realizzazione è davvero ottima: ho riscontrato un’alternanza ben congegnata tra dialoghi, parti descrittive, persino un flash-back (difficilissimo da inserire in così poco spazio) gestito con brillantezza e senza indulgere nella retorica o in lacrimevoli passaggi a vuoto.
Il finale è devastante. Dopo la lettura dell’ultima frase, il lettore può farsi tutti i film che vuole. E questo è un merito di chi scrive.
Complimenti sinceri, Simona.

La mia valutazione è 10

Che colpo!

Bravo, Daniele. Secondo me a questo giro hai imbroccato gli ingredienti nelle dosi giuste. Due protagonisti che stanno facendo il colpo della vita (sbagliato immaginarli con le facce di due hollywoodiani a caso?), ironia calcolata bene, con un mix di azione e stratagemmi da Ocean’s Eleven che mantiene la tensione fino alla fine. Ben studiato anche il finale, che personalmente mi ha sorpreso: non tanto nell’epilogo che poteva starci e forse poteva anche essere immaginato, quanto nell’utilizzo appropriato della battuta del tema di questa edition: s’incastra alla perfezione come l’ultimo tassello del puzzle.
Ho apprezzato molto – soprattutto per l’ironia: personalmente sono stanco di leggere di distopie, di gente che viene seviziata, di bambini che perdono la vita in auto dimenticati da padri disattenti e via andando - e questo mi fa chiudere un occhio sulla punteggiatura non sempre impeccabile.

La mia valutazione è 9.5

Latte

Il tuo racconto, Andrea, per quanto sia sostanzialmente un percorso interiore, è vivido. Con poche pennellate ci fai entrare nella storia dei due personaggi e nell’elaborazione del lutto legato alla fine di una relazione sentimentale. Il filo conduttore che riporta al presente il protagonista, con le richieste legittime del piccolo Christian che danno anche il titolo alla tua prova, è un buon espediente per tenere il lettore con i piedi sui due piani del ricordo e della realtà. Suona un po’ di già visto lei che se ne va con l’istruttore di una disciplina sportiva qualunque (poteva anche essere padel, giusto per rimanere su qualcosa di trendy), ma poiché anche la loro storia è la storia di centinaia di migliaia di coppie che fanno una cazzata e poi non riescono a dare spazio nel tempo alla loro relazione, diciamo che è un modo accattivante di narrare un fatto comune.
Non c’è dubbio che funzioni, anche nella scelta delle immagini, nello show don’t tell che ci fa intuire lui molto sognatore ma forse poco votato alla concretezza. E poi, alla fine, una conclusione che lo riafferma come padre, che forse è riuscito a farsi una ragione degli sbagli del passato. Forse un po’ sbrigativa la scena in cui lei gli dà il benservito. Senz’altro sul podio, devo decidere ancora su quale gradino.

La mia valutazione è 9

L’isola del tesoro

Racconto introspettivo, in cui si guarda con malinconia ai tempi in cui tutto era fuoco, ferro e amore rubato. Non succede granchè, o meglio: ciò che succede è già successo, noi lo vediamo dallo spioncino della focalizzazione interna e ci sta: un racconto non è mai la sommatoria di una serie di azioni che si svolgono nel presente. Alcune parti le ho trovate un po’ troppo sbilanciate sul lirismo, in certi punti didascaliche (“E’ stata una bella battaglia, con tante scene di eroismo da entrambe le parti” me la sono sentita risuonare in testa col tono di voce di una telecronaca di Bruno Pizzul, non detta da un capitano di una ciurma di pendagli da forca). Qualche concordanza verbale un po’ ballerina (“l’importante è che sia andato tutto bene"), forse a causa del poco tempo a disposizione.
Forse avrebbe aiutato una resa migliore far intravedere qualche fugace battuta di dialogo, magari con qualche suo sodale o con qualche puttana d’angiporto. Ben studiata l’idea di personificare la cassa, che diventa così l’oggetto del suo dialogo interiore. Non c’è una conclusione bouleversante, ma credo che non sia sempre obbligatorio piazzare il colpo di scena che ci fa sollevare il sopracciglio: il finale è coerente con la linearità del racconto che approda senza scossoni alla spiaggia del riposo del protagonista.
Buona prova, non tra le migliori del gruppo, ma portata a termine con mestiere.

La mia valutazione è 8

Mundus Subterraneus

Matteo, il tema è centrato, la storia ha un capo e una coda ma, a mio avviso, tra quelle che ho letto di te (sempre molto immersive e incalzanti), non è purtroppo la tua prova migliore. I dialoghi arrivano un po’ affettati e teatrali, con qualche battuta superflua (quella della descrizione della copertina del libro è troppo impostata per essere credibile, nel mezzo di un dialogo tra marito e moglie in un momento fumantino), soprattutto nella prima parte in cui lei è in collera e lui fa fatica a restare calmo. Lo sviluppo della seconda parte in cui lei ripensa ai momenti belli insieme a Pino e rivaluta il marito permette di approfondire il quadro psicologico, ma le situazioni descritte hanno un po’ il gusto del cliché. Questo è certamente dovuto al fatto che, quando si ha poco tempo, si fa ricorso a un immaginario consolidato, senza potersi inventare nulla di nuovo.
Lo svelamento finale del “tradimento” è costruito bene, ma arriva un po’ piatto, senza mordente. Senz’altro scritto bene, ma senza guizzi particolari che me lo fanno preferire rispetto ad altri. A questo giro, per me sta fuori dal podio.
Buona gara.

La mia valutazione è 7.5

Tecniche di coltivazione

Storia che ha un suo inizio preciso e un finale che strappa anche un sorriso. Lo sviluppo è un po’ telefonato, perché si capisce fin dall’inizio che Leo combinerà un casino con i compiti che gli sono stati affidati. Però lo svolgimento dell’ultima parte, con l’entrata in scena quasi da deus ex-machina dello stregone inglese, ti fa recuperare parzialmente il terreno perduto nelle sequenze iniziali.
Scritto discretamente, senza lampi di genio particolari, non indimenticabile. Il tema è sottinteso a tutta la storia ed è facile pensare che sarebbe la prima frase che Leo rivolgerebbe a Emily, appena districatosi dalle liane della giungla. Stavolta non sei nelle primissime posizioni, più che altro per la poca brillantezza complessiva e per l’evoluzione prevedibile del racconto nelle sequenze centrali. Ma la stoffa c’è.

La mia valutazione è 7.25

La crisi del settimo anno

Interessante (e coraggiosa) la scelta di puntare su un racconto storico, non foss’altro perché l’ambientazione e il focus sui personaggi diventano sicuramente più impegnativi. I dialoghi della prima parte però non li ho trovati funzionali a far calare il lettore nella storia, perché risultano troppo lunghi se non sono intervallati da qualche didascalia di spiegazione, per aiutare nell’immersione del contesto.
Il finale dovrebbe comunicare drammaticità nella lapidaria lettura della condanna, ma a me arriva come un resoconto cronachistico. Non so, forse avrebbe aiutato maggiormente una precedente preparazione di questo evento? Lo stile è in sintonia con il taglio scelto, il tema è colto anche con arguto savoir faire. Sulla costruzione complessiva però ho diverse riserve che, purtroppo, non me lo fanno collocare tra le prime posizioni. Peccato, perché lo spunto è il più originale fra quelli del gruppo.

La mia valutazione è 7

Una questione di fede

Ciao Leonidas, partiamo dagli elementi positivi: hai senz’altro colto il tema e non ti sei inventato astruse narrazioni per dargli un significato. La descrizione, un po’ bozzettistica, di una comune situazione famigliare è resa abbastanza bene, anche se le didascalie che intervallano i dialoghi tra i personaggi rendono un po’ zoppicante la lettura, soprattutto all’inizio.
Purtroppo il finale l’ho trovato troppo semplicistico. Non semplicistico in sé, ma facendo il paragone con le altre prove del gruppo. Manca quella scintilla, la differenza di potenziale che fa scoccare il momento in cui ti innamori di un testo. Niente di irreparabile, è una prova più che sufficiente sotto l’aspetto stilistico.
A mio parere, c’è da lavorare sulla struttura complessiva che può essere ripensata e resa più accattivante. Ma essendo questa la tua prova d'esordio in Minuti Contati, c'è di che essere più che soddisfatti. Continua a metterti in gioco e cerca di familiarizzare con i tempi ristretti del contest.
Buona gara.

La mia valutazione è 6.5

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antico
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Re: Gruppo SCRIVIAMO?: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » mercoledì 1 marzo 2023, 17:03

Cinque classifiche ricevute. Oltre alla mia, ve ne dovranno arrivare altre tre.

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Stefano.Moretto
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Re: Gruppo SCRIVIAMO?: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » mercoledì 1 marzo 2023, 23:00

Scusate il ritardo, questo mese sto in ritardo con la vita stessa, tanto che ora sono in arretrato di cinque respiri. Bravissimi tutti comunque, è una mia impressione o il livello generale si sta alzando?

Classifica

1.Cicatrici
2.L’isola del tesoro
3.Tecniche di coltivazione
4.Che colpo!
5.Mundus Subterraneus
6.Una questione di fede
7.La crisi del settimo anno
8.Latte


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Polly Russell
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Re: Gruppo SCRIVIAMO?: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » giovedì 2 marzo 2023, 21:29

Uff, Ragazzi questa classifica, a parte un paio di posizioni, mi ha davvero fatto penare. E non mi succede spesso.
Buona edizione a tutti.
Vorrei ricordare che qualunque cosa dirò o scriverò sarà nella speranza di aiutare l’autore, non ci sono intenti molesti e nessun animale è stato maltrattato.

1) [g] L’isola del tesoro di Michael Dag Scattina[/g]
Ciao Dag. Allora, ho mentalmente diviso in tre parti il tuo pezzo. Abbiamo la parte iniziale, che ci presenta il protagonista. Chi è, cosa fa e cosa faceva. E ci riesce anche abbastanza bene, anche se avrei evitato “Spugna” che è un po’ come scrivere un Western e chiamare un personaggio “Tex”. Da lì in poi è inevitabile che io mi figuri il capitano con lunghi boccoli neri, baffetti appuntiti e un uncino al posto della mano.
La seconda parte è la sua interiorità, la motivazione. Il perché ha fatto le scelte che ha fatto e l’accettazione del dove lo porteranno. Questa parte è quella più debole, dal mio punto di vista. Si dilunga un po’ troppo e ci avrei visto bene dei dialoghi. È su un atollo in mezzo al nulla e sta schiattando, chi gli vieta di parlare a voce alta? Soprattutto la risata. Per quanto io stia facendo un monologo interiore, è abbastanza improbabile che immagini di ridere.
La terza parte è la migliore, è anche commovente. Mostra il pirata per l’uomo che è, scevro dal suo personaggio. Mostra i valori e gli affetti che sono diventati il vero tesoro per cui avere un ossessione, tanto per parafrasare Capitan Sparrow.
Il tema è centrato e declinato in modo davvero originale, ho già letto un altro racconto declinato allo stesso modo, in questa edition, se non lo avessi fatto il tuo mi avrebbe davvero colto di sorpresa, perché maie poi mai nella vita, avrei pensato a “tesoro” come a un vero e proprio tesoro! Una trovata davvero fantastica.


2) [g]Che colpo! Di Daniele Villa[/g]
Ciao e ben trovato.
Il racconto è carino e divertente, certo gli espedienti sono un po’ da film anni novanta, ma magari era proprio questa la tua intenzione, e se è così: complimenti. Era tutto molto Die Hard o Occhi di gatto.
Il tema è centrato davvero bene, i dialoghi sono credibili e tutta la scenetta di loro due alla Sandra e Raimondo, davvero molto divertente.
Purtroppo ci sono un po’ di imprecisioni. Una bombola d’ossigeno piena, pesa davvero poco in più di una vuota, e se non sei pratico non te ne accorgi, meglio mostrare la differenza con il sigillo in plastica sul beccuccio.
Per quanto lo si possa mettere al massimo, e mi sa che le portatili arrivino solo a 8l/h, il getto d’ossigeno è tipo aerosol. Difficile che si propaghi in fretta per tutto un corridoio. Ultimo e non meno importante punto: in che modo dell’ossigeno può creare un effetto nebbioso? Non so se mostri i laser, ma certamente non fa la nebbia.
Ultimo dubbio, perché mettere un orologio smart in una situazione del genere. Può lasciare una traccia, magari può essere localizzato e soprattutto, in una situazione in cui ci si deve muovere nell’ombra, quello si illumina!




3) [g]Cicatrici di Simona Rampini[/g]
Ciao Sara.
Tema centrato è argomento “caldo” che, di solito, piace da queste parti.
Ci sono delle
cose che non mi tornano. Adele non ricorda il colore degli occhi di sua madre. Segno che è morta da un bel po’, però Sarà parla del padre come se il lutto fosse fresco “per lui è difficile adesso”.
Altra ipotesi è che Adele fosse molto, molto piccola quando sua madre è morta, ma questo cozza coi ricordi fuori da scuola, e con il gran numero di impegni che la mamma non ha disatteso.
Manca qualche virgola, ho dovuto rileggere un paio di volte e non sono mai molto contenta quando succede, però a parte questo è un buon lavoro. Entra bene, dà l’idea della depressione in poche battute, del pensiero fisso che rotola e logora fina a diventare insormontabile.
e lascia un senso di appiccicoso, vischioso addosso, che è proprio quello che mi aspetto da una trama di questo tipo. (se non si fosse capito, appiccicoso e vischioso, in questo caso sono complimenti)


4) [g]Latte di Andrea Spinelli[/g]
Ciao! Bentrovato.
Ci vuole un bit dopo “latte, latte, latte”, lo so che inserisci il soggetto due righe dopo, ma lì per lì, il protagonista sembra posseduto. Anche la ricerca di latte è strana, per quanto sia un bimbo che ama il latte, e che magari viene un pochino viziato dal papà, una battuta sul fatto che a tre anni non si ceni abitualmente con un bicchiere di latte, dovresti farla.
Ma tolto questo che è solo un’inezia, ho avuto dei problemi a capire il testo. Ho due possibili interpretazioni e mezzo, e mi piacerebbe sapere quale è (e se c’è) quella giusta. Nel primo caso, il corteo è reale, reale è la ragazza che somiglia a Sveva, e poi lui immagina che entri nella bara e venga seppellita. Così, metaforicamente la seppellisce anche lui. Questa possibilità è avallata dalla battuta (parafrasata) “sorriso verso il quale non si può rimanere arrabbiati”.
La seconda ipotesi è che Sveva sia morta, lui lo avesse capito, o magari saputo solo in seguito e che la fuga con Richard fosse solo il modo in cui lei, aveva deciso di prendere commiato. Vede il corteo, la ragazza somigliante e immagina la parte di Sveva che entra nella cassa. Anche in questo caso la battuta di cui sopra funzionerebbe, perché la perdona di non averglielo detto.
Il mezzo è che Sveva sia morta e il fantasma glielo fa sapere in quel modo. Questa tesi non è avvalorata da un cacchio, per cui se così fosse, fai qualcosa tipo: il corteo non c’è e il bambino se ne accorge, oppure fai accorgere della cosa il lettore, la tizia è proprio Sveva e fa qualcosa per cui non sia possibile confonderla con altri. In ogni caso c’è di pro una buona scrittura, un dosaggi sapiente di emozione, amore e tristezza, e un intermezzo che spezza, dando il ritmo del tempo reale, il bambino che richiede attenzioni.
Di contro, nessuna delle opzioni è chiara, altrimenti ce ne sarebbe stata una sola.
Il tema è centrato, e a parte il bit iniziale che manca i dialoghi sono gestiti bene.
“Scavallare” è un regionalismo, usa “scavalcare”.

5) [g]Mundus Subterraneus di Matteo Mantoani[/g]
Ciao Matteo! Ben trovato.
Allora, intanto parto col dire che se fossi Paola avrei dato fuoco a lui e ai libri. Non so quanti soldi abbiano ma pagare un altro affitto e altre utenze per metterci i libri è da divorzio, sul colpo! però, voglio dire, alla tua personaggia sta bene, sta bene anche a me.
Un paio di disattenzioni: Usi "drizzò la schiena" come gesto per scrollare la rabbia, ma lo usi per tutti e due i personaggi, e se nella diluizione di un romanzo non si noterebbe, in poche righe annulla qualunque caratterizzazione tu volessi dare loro. Paola (non sono sicuro che si chiami così ma sono pigra per sincerarmene) si dà dell'ignorante, ammette di non amare i libri e Pino sceglie per lei un libro pieno di illustrazioni, pero Paola traduce il titolo in latino del libro appena preso e lo contestualizza per farne una battuta sarcastica al marito. Non mi sembra in linea con l''idea che hai dato di lei.
avrei minimamente mostrato la nottata d'inferno che Paola deve aver passato, immaginando Pino tra le braccia di Rossella. Anche se, in penuria di caratteri, volevi partire dal mattino stesso, potevi accennare alla sua stanchezza, occhiaie, occhi gonfi di pianto... e via andare!
comunque tema centrato alla grande. trama leggera e un bel happy ending. Io avrei buttato il tutto un po' più sul faceto, tanto per fare il verso alle commedie romantiche, ma anche così ha il suo perché.
Scrittura fluida, e a parte l'arrabbiatura di lei che mi pare un po' sotto tono, buoni anche i dialoghi,

6) [g]Tecniche di coltivazione di Erika Adale [/g]
Eriiii!!! ma quanto tempo è?
e soprattutto dov'è la tua rana?
Ma bando alle facezie, passiamo al pezzo.
Mi piace un sacco come tu sia riuscita a far dimenticare anche a noi delle piante e del gatto. A metà racconto io mi ero del tutto dimenticata di quello che il protagonista doveva fare per la sua "speriamo fidanzata." E anche lui :).
A quanto pare eri fuori con i caratteri, quindi non posso dirti che avrei preferito qualche battuta in più per vedere lo stupore del protagonista davanti alla formula magica, scetticismo all'inizio e stupore durante. il poi lo vediamo, legato dalle liane.
La fretta (la tua) non mi ha permesso di fruire al meglio di un pezzo che sarebbe stato molto divertente. Forse ci voleva un salto di riga prima del "quanti giorni erano passati?" o magari qualcosa che ci avesse fatto capire che il tempo stava passando. Perchè alla prima lettura, io quel passaggio me lo ero proprio perso e mi sono ritrovata con l'appartamento distrutto senza capire perchè.
Forse ci voleva anche qualcosa di più eclatante di un "sto scoprendo tecniche innovative" per presentarci meglio mago Merlino, e per giustificare il fatto che chiamasse proprio lui. Ma capisco che sviluppare tutto questo con 5k è davvero complicato.
Mi ha fatto piacere incrociarti e leggere di nuovo qualcosa di tuo.
buona edition!


7) [g]Una questione di fede di Leonidas[/g]
Ciao Leonidas!
Intanto complimenti per il titolo, mi piace un sacco.
La storia è lineare, il tema centrato, se devo dirti avrei cercato di buttarla sul comico. Perché così è solo una scena. Capisci che intendo? In effetti non accade nulla. e tu mi dirai "veramente accadono un sacco di cose, il bambino gioca, infastidisce alternativamente i genitori, non vuole andare a dormire, la mamma fa cose, il papà fa cose e si perde la fede"
vero, ma quello che intendo io è che non c'è confitto, ai personaggi non succede nulla, in fondo. non hanno niente da imparare, non c'è una morale o un messaggio, gli eventi sono slegati tra loro, non c'è alcuna correlazione tra il fatto che il bambino non voglia andare a letto e il padre che si perde la fede lavandosi le mani. Quindi, io, in una situazione come questa, avrei spinto sul comico o sul grottesco, magari estremizzando la razione della moglie.
Per quanto riguarda la scrittura, puoi togliere un po' di "disse", tanto hai tre personaggi in scena, e si muovono parecchio, ti basta far fare loro un gesto per dargli il diritto alla battuta.
Spero di leggerti anche la prossima volta perché vedo del potenziale.
buona edition

8) [g]LA crisi del settimo anno Giovanni D’Addabbo[/g]
Ciao e ben trovato.
Parto col dire che l’idea mi piace, poi sarà che: dammi una matrona che trama alle spalle, una spruzzata di schiavitù e due tazza di impero e sono tua! Però ci sono un bel po di disattenzioni che rendono difficile comprendere il testo.
Il corsivo e il grassetto avrebbero dovuto aiutare invece hanno creato un gran casino. ci si impiega talmente tanto a capire come funzionano che per quando lo hai fatto, il testo è finito.
la collocazione temporale arriva tardi e io non so cosa immaginare. soprattutto perché esordisci con due uomini in tunica che non passavano inosservati. e quindi io penso che non lo facciano PERCHÉ sono in tunica. invece in tunica ci stavano tutti.
i dialoghi sono difficilissimi da capire, la seconda battuta di Narciso sembra il narratore.
nella parte in cui vedono Messalina, a una prima occhiata, sembra che il morto sia lei.
insomma la stesura è da sgrossare, però la storia ha del potenziale. Una vicenda molto importante vista dagli occhi del liberto Narciso, ha davvero del potenziale. Tanto che ci rimetterei le mani, per prima cosa torna alle tradizionali caporali, è già metà lavoro è fatto. poi puoi abbondare con i caratteri e spiegare meglio le scene.
fallo perché può venirne fuori un buon lavoro.
Polly

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Rick Faith
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Re: Gruppo SCRIVIAMO?: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » giovedì 2 marzo 2023, 22:51

Forse il girone più equilibrato che ho commentato da quando sono su Minuti Contati. Siamo lì, alla fine per scegliere mi sono lasciato guidare dal ricordo che mi hanno lasciato e quanto mi è rimasto dentro post lettura. Grazie a tutti e alla prossima edizione!

Classifica:
1) Cicatrici, di Simona Rampini
2) L’isola del tesoro, di Michael Dag Scattina
3) Mundus Subterraneus, di Matteo Mantoani
4) La crisi del settimo anno, di Giovanni D’Addabbo
5) Che colpo!, di Daniele Villa
6) Tecniche di coltivazione, di Erika Adale
7) Latte, di Andrea Spinelli
8) Una questione di fede, di Leonidas

Commenti:
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L’isola del tesoro, di Michael Dag Scattina
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Re: Gruppo SCRIVIAMO?: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » giovedì 2 marzo 2023, 23:12

Avete ricevuto tutte le classifiche, manca solo la mia.

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antico
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Re: Gruppo SCRIVIAMO?: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » martedì 7 marzo 2023, 14:29

Ecco a voi i miei commenti e classifica:

1) Cicatrici, di Simona Rampini
Un racconto che mi pare perfettamente riuscito: coerente e ben controllato per tutta la sua durata, in tema. Mi sembra mancare solo un poco più di contesto, penso che potresti inserire una semina migliore per dare più informazioni e delineare, così, meglio la figura del padre, essenziale per definire anche la figlia. Direi un pollice quasi su.
2) Tecniche di coltivazione, di Erika Adale
Bene, vedo che stai ritrovando il tuo smalto. Qui gli unici appunti vertono sulla gestione di tempi e caratteri perché il racconto appare non rifinito ed è facile immaginare che il motivo sia proprio nella difficoltà che hai avuto nel destreggiarti tra i parametri imposti. Poco male, il risultato è cmq molto valido. Tema preso bene. Per me un pollice tendente al positivo in modo solido e brillante.
3) L’isola del tesoro, di Michael Dag Scattina
Mi è piaciuto tantissimo l'intento: siamo dalle parti di Quarto Potere, solo che qui ROSEBUD è ben chiaro e definito non disvelandosi nella scena finale pur procedendo alla sua definizione in modo graduale, come dev'essere. Non ho gradito l'utilizzo di SPUGNA in quanto il punto debole, qui, lo ritrovo proprio nella prima parte e nella definizione di questo contesto, quindi ritengo che questo artificio non raggiunga il suo scopo e che anzi rallenti il tutto perché il lettore cerca altri rimandi che poi non arrivano. Detto questo, per me siamo su un pollice tendente al positivo in modo brillante pur se non solido proprio per questa difficoltà a ingranare.
4) Mundus Subterraneus, di Matteo Mantoani
Mmh... Che il racconto si legga bene e che sia bello chiaro è il minimo che mi aspetto da te ed effettivamente è ben confezionato anche questo. Detto ciò, non sono riuscito a empatizzare con i protagonisti perché mi sembra manchi contesto. Mi spiego: la richiesta da parte di lei di non comprare più libri mi sembra davvero forte e poco spiegata, anche considerata la sua accettazione, quasi che sia una società in cui la cultura sia considerata un male (e questo spiegherebbe molte cose). Il problema è che, allo stato attuale, il tuo racconto sembra ambientato nella nostra realtà e quindi il tutto risulta stonato anche considerato il tono serioso che hai tenuto per tutto il testo. Quindi concordo con Polly sulla necessità di un tono più faceto e allo stesso tempo non concordo con lei sulla qualità cmq mantenuta dal testo: per me siamo su un pollice tendente al positivo in modo solido, ma non brillante.
5) Che colpo!, di Daniele Villa
Un racconto che fa il suo in un modo ordinato anche se, parere personale, poco brillantemente. Si va da un punto A a un punto B senza una gran semina, c'è poco background e lavori al minimo sindacale sul rapporto tra i due. Si arriva infine a questo finale dove mi sembra troppo forzato che lei si debba identificare: funzionale solo perché la chiusa non è stata preparata adeguatamente con tutta la preparazione ad arrivarci, troppo passiva. In buona sostanza: un pollice tendente al positivo in modo solido perché è tutto bello chiaro, ma non brillante perché è tutto troppo passivo e nella mia classifica finisce dietro al parivalutato racconto di Mantoani per uno stile meno maturo.
6) Latte, di Andrea Spinelli
Il racconto è decisamente scritto bene, ma alcune scelte lo penalizzano. In particolare: non comprendo come vadano a unirsi i diversi piani. Sembra quasi che da lui che guarda fuori dalla finestra si passi al suo subconscio, ma potrebbe benissimo trattarsi, come ha sottolineato Polly, di lui che per tutto il tempo ha osservato il vuoto. Dubbi anche sull'età del bambino e in generale su svariati elementi: perché il sottolineare il sesso orale se poi non ha un peso successivo? Perché una chiusa così veloce del rapporto con lui che, pur sicuro di fermarla leggendo un libro che lei non ha mai ascoltato, non agisce? Sono tutti elementi che rimangono lì, suggeriti, ma non approfonditi, indefiniti. Per me un pollice tendente al positivo, ma, nonostante la bella prosa, non in modo solido e neppure brillante perché ci sono parecchie scelte strategiche interne che non condivido.
7) La crisi del settimo anno, di Giovanni D’Addabbo
Poco funzionale la scelta del grassetto per identificare i due interlocutori: ti sarebbe dovuta servire per velocizzare la definizione del contesto da parte del lettore, ma mi è risultata un artificio piuttosto inutile e, anzi, anche confusionario. In più parti male, come ha sottolineato anche Polly, con quell'informazione dei due uomini in tunica che si distinguono dagli altri che mi fa pensare ad altro rispetto al contesto storico. Detto questo, il focus del racconto sembra incentrato sui pensieri di Narciso e sui suoi dubbi su come gestire la situazione, ma ci porti davvero poco dentro la sua testa concentrandoti sul descriverci la situazione e infine chiudendo con la lettera di un imperatore con cui ci hai dato poco o nulla possibilità di empatizzare. Insomma, rimane tutto molto sulla superficie pur essendo ben chiara la storia raccontata. Per me un pollice tendente al positivo anche se non in modo solido e brillante e in classifica finisce dietro al parivalutato racconto di Spinelli, migliore a livello formale.

Sira66
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Re: Gruppo SCRIVIAMO?: Lista racconti e classifiche

Messaggio#14 » martedì 7 marzo 2023, 14:39

antico ha scritto:Ecco a voi i miei commenti e classifica:

1) Cicatrici, di Simona Rampini
Un racconto che mi pare perfettamente riuscito: coerente e ben controllato per tutta la sua durata, in tema. Mi sembra mancare solo un poco più di contesto, penso che potresti inserire una semina migliore per dare più informazioni e delineare, così, meglio la figura del padre, essenziale per definire anche la figlia. Direi un pollice quasi su.
2) Tecniche di coltivazione, di Erika Adale
Bene, vedo che stai ritrovando il tuo smalto. Qui gli unici appunti vertono sulla gestione di tempi e caratteri perché il racconto appare non rifinito ed è facile immaginare che il motivo sia proprio nella difficoltà che hai avuto nel destreggiarti tra i parametri imposti. Poco male, il risultato è cmq molto valido. Tema preso bene. Per me un pollice tendente al positivo in modo solido e brillante.
3) L’isola del tesoro, di Michael Dag Scattina
Mi è piaciuto tantissimo l'intento: siamo dalle parti di Quarto Potere, solo che qui ROSEBUD è ben chiaro e definito non disvelandosi nella scena finale pur procedendo alla sua definizione in modo graduale, come dev'essere. Non ho gradito l'utilizzo di SPUGNA in quanto il punto debole, qui, lo ritrovo proprio nella prima parte e nella definizione di questo contesto, quindi ritengo che questo artificio non raggiunga il suo scopo e che anzi rallenti il tutto perché il lettore cerca altri rimandi che poi non arrivano. Detto questo, per me siamo su un pollice tendente al positivo in modo brillante pur se non solido proprio per questa difficoltà a ingranare.
4) Mundus Subterraneus, di Matteo Mantoani
Mmh... Che il racconto si legga bene e che sia bello chiaro è il minimo che mi aspetto da te ed effettivamente è ben confezionato anche questo. Detto ciò, non sono riuscito a empatizzare con i protagonisti perché mi sembra manchi contesto. Mi spiego: la richiesta da parte di lei di non comprare più libri mi sembra davvero forte e poco spiegata, anche considerata la sua accettazione, quasi che sia una società in cui la cultura sia considerata un male (e questo spiegherebbe molte cose). Il problema è che, allo stato attuale, il tuo racconto sembra ambientato nella nostra realtà e quindi il tutto risulta stonato anche considerato il tono serioso che hai tenuto per tutto il testo. Quindi concordo con Polly sulla necessità di un tono più faceto e allo stesso tempo non concordo con lei sulla qualità cmq mantenuta dal testo: per me siamo su un pollice tendente al positivo in modo solido, ma non brillante.
5) Che colpo!, di Daniele Villa
Un racconto che fa il suo in un modo ordinato anche se, parere personale, poco brillantemente. Si va da un punto A a un punto B senza una gran semina, c'è poco background e lavori al minimo sindacale sul rapporto tra i due. Si arriva infine a questo finale dove mi sembra troppo forzato che lei si debba identificare: funzionale solo perché la chiusa non è stata preparata adeguatamente con tutta la preparazione ad arrivarci, troppo passiva. In buona sostanza: un pollice tendente al positivo in modo solido perché è tutto bello chiaro, ma non brillante perché è tutto troppo passivo e nella mia classifica finisce dietro al parivalutato racconto di Mantoani per uno stile meno maturo.
6) Latte, di Andrea Spinelli
Il racconto è decisamente scritto bene, ma alcune scelte lo penalizzano. In particolare: non comprendo come vadano a unirsi i diversi piani. Sembra quasi che da lui che guarda fuori dalla finestra si passi al suo subconscio, ma potrebbe benissimo trattarsi, come ha sottolineato Polly, di lui che per tutto il tempo ha osservato il vuoto. Dubbi anche sull'età del bambino e in generale su svariati elementi: perché il sottolineare il sesso orale se poi non ha un peso successivo? Perché una chiusa così veloce del rapporto con lui che, pur sicuro di fermarla leggendo un libro che lei non ha mai ascoltato, non agisce? Sono tutti elementi che rimangono lì, suggeriti, ma non approfonditi, indefiniti. Per me un pollice tendente al positivo, ma, nonostante la bella prosa, non in modo solido e neppure brillante perché ci sono parecchie scelte strategiche interne che non condivido.
7) La crisi del settimo anno, di Giovanni D’Addabbo
Poco funzionale la scelta del grassetto per identificare i due interlocutori: ti sarebbe dovuta servire per velocizzare la definizione del contesto da parte del lettore, ma mi è risultata un artificio piuttosto inutile e, anzi, anche confusionario. In più parti male, come ha sottolineato anche Polly, con quell'informazione dei due uomini in tunica che si distinguono dagli altri che mi fa pensare ad altro rispetto al contesto storico. Detto questo, il focus del racconto sembra incentrato sui pensieri di Narciso e sui suoi dubbi su come gestire la situazione, ma ci porti davvero poco dentro la sua testa concentrandoti sul descriverci la situazione e infine chiudendo con la lettera di un imperatore con cui ci hai dato poco o nulla possibilità di empatizzare. Insomma, rimane tutto molto sulla superficie pur essendo ben chiara la storia raccontata. Per me un pollice tendente al positivo anche se non in modo solido e brillante e in classifica finisce dietro al parivalutato racconto di Spinelli, migliore a livello formale.


Grazie Antico! Ci lavorerò per migliorarlo.
Simona

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