Gruppo MIRABILIA: Lista racconti e classifiche

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 17 aprile con un tema di HYPNOS EDIZIONI e 4000 caratteri a disposizione per scrivere un racconto!
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antico
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Gruppo MIRABILIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 18 aprile 2023, 2:01

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BENVENUTI ALLA HYPNOS EDITION, L'OTTAVA DELLA DECIMA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 173° ALL TIME!

Questo è il gruppo MIRABILIA della HYPNOS EDITION con ANDREA VACCARO come guest star.

Gli autori del gruppo MIRABILIA dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo VISIONI.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo IMPRONTE.


Questo è un gruppo da SEI racconti e saranno i primi DUE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da ANDREA VACCARO. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, e dai miei collaboratori verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approssimato per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK DECIMA ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nei due Rank sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo MIRABILIA:

Un tipo strano, di Emiliano Maramonte, ore 00.26, 3989 caratteri
Mi accompagni?, di Stefano Galardini, ore 23.38, 3983 caratteri
Ribaltafiaba, di Simona Rampini, ore 23.10, 3991 caratter
Encelado, di Andrea Furlan, ore 00.30, 3974 caratteri
Dietro un vetro appannato, di Davide Mannucci, ore 00.03, 3978 caratteri
Lo specchio, di Domenico Foglia, ore 01.11, 3516 caratteri MALUS TRE PUNTI

Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 27 APRILE per commentare i racconti del gruppo VISIONI Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 28 APRILE, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo VISIONI e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: per quanto vi sarà possibile in base ai vostri impegni, date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo VISIONI.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA HYPNOS EDITION A TUTTI!



alexandra.fischer
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Re: Gruppo MIRABILIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » martedì 18 aprile 2023, 14:57

Buon pomeriggio, ecco i miei commenti e relativa classifica:

Un tipo strano di Emiliano Maramonte. Tema centrato. Un visitatore sconosciuto, in abbigliamento eccentrico avvicina Stella durante una visita a un museo. Le parla del quadro, una stanza dalle molte porte e da un punto indefinito, e della vita dell’artista che lo ha dipinto come una sorta di rinascita dopo la tragedia della morte del figlio. L’evento lo ha fatto precipitare nei gorghi della droga e dell’alcol. Poi ha deciso di dipingere per dare gioia alla gente. Particolare affascinante, che si vede nella scena in cui Stella vede il punto indefinito del quadro indicatole dal misterioso visitatore: ci sono colori e anche un bambino. Bello il contrasto fra il severo abbigliamento di Stella e quello del visitatore e anche i dubbi di lei: avrebbe tutto per essere felice, Carlo, la carriera di nutrizionista, eppure le manca un certo non so che. La vista del quadro nel profondo la rasserena. Quando si sente meglio, il visitatore non c’è più. E nel finale, rieccolo, seduto accanto a un’altra donna. Racconto molto originale e ben scritto.

Mi accompagni? Di Stefano Galardini Tema centrato. Spinoso. In questo caso, Maria deve assecondare il padre Barnaba alla morte assistita perché gli manca la moglie Clara. Finché può vedere, può immaginarne la presenza, rievocare in modo efficace le scene passate. Il buio gli toglierebbe tutto, di qui la drammatica decisione. In questo caso, che spetta alla figlia Maria. Molto ben descritta la casa di Barnaba, con il pavimento di cotto, la finestra con il pino nel paesaggio di novembre. Ben resi i gesti di Maria, che stira i maglioni invernali e anche quello del pugno in bocca di Barnaba, oltre che della mossa verso il vapore del ferro da stiro, quasi fosse un qualcosa di indefinito da afferrare.

Ribaltafiaba di Simona Rampini Tema centrato. Originalissima rivisitazione di tutte le fiabe conosciute, a partire da quella di Cenerentola. Si parte dal e vissero nevrotici e malmostosi. Il Principe Azzurro è stanco delle scorribande di Cenerentola con la Fata Madrina, delle sue sbronze. Lui ha il Polo con il Principe Marito di Biancaneve. Per il resto, c’è poco da dirsi: non si è trovato bene con le iniziative di Cenerentola: il collettivo con Frozen, l’incursione con Dory. E non gli piace Shrek. Inoltre avversa il progetto di Cenerentola di andare a trovare Mulan, ma lei ci va lo stesso. Bello l’atteggiamento dissacrante di Cenerentola, altro che privilegi, lei è moderna, lo mostri anche dall’abbigliamento: tuta di jeans che ben si abbina alla tuta viola della Fata Madrina. Unica consolazione per il principe, il raduno con gli amici principi a vedere La Principessa e il ranocchio.

Encelado di Andrea Furlan Tema centrato. Storia di SF molto particolare. Sean deve vedersela con l’abbandono della moglie che si porta via i figli e la crisi nel lavoro di ricercatore spaziale. Il gelido Rudolf gli rimprovera la ricerca su Encelado, con tanto di costoso prestito di un telescopio della NASA. Bello il finale che ribalta tutto: per pochi secondi, da un portatile, si vede una processione di veicoli sul pianeta. Tutto per merito della tirocinante Anne. E così Sean si prende la rivincita su Rudolf, indelicato anche nel girare il coltello nella piaga nella vita privata di lui.
Attenzione:
che diavolo fai qui a quest’ora, Sean?

Dietro un vetro appannato di Davide Mannucci Tema centrato. A partire dalla frase che apre il racconto e mostra il confine labile fra follia ed equilibrio. Nel racconto nulla è come sembra. Camilla appare dapprima come un’adolescente un po’ complessata da un piccolo difetto a un labbro, ma con il corteggiatore Marco pronto per la videochiamata. I genitori appaiono sereni, le dicono solo di far compagnia al nonno vedovo da poco. Invece, tutto cambia poco alla volta. La nonna è morta assassinata da un serial killer. E il nonno sembra stare per fare la stessa fine. Poco dopo, però, è il nonno a comparire con la mannaia, deciso a uccidere la nipote. E ammette di aver ucciso la nonna lui stesso. Infine, muore, assassinato dalla stessa mannaia che stava per usare sulla nipote. Suicida? No, perché nel finale quel “siamo tutte tue” suggerisce una personalità multipla in Camilla. Storia da brividi. Avvincente.
Attenzione:
non le era piaciuta quell’intrusione.
Apri, piccola puttanella.

Lo specchio di Domenico Foglia Tema centrato. Storia surreale, con una realtà fatta di persone deformi, fra le quali il protagonista. Pur essendo morto, mette in ordine gli oggetti dell’amato odiato nonno con l’intenzione di rivenderli e non sono solo mobili di pregio, c’è uno specchio e ci sono le bombole a ossigeno. La situazione si ribalta in modo imprevisto quando il nonno si rivela vivo e vegeto, e accompagna il protagonista proprio davanti allo specchio che gli aveva rimandato il riflesso deformato. Appare tutto normale, se non fosse per la fila di parenti: la nonna, la madre, Lucia, un bambino. Quello che sarebbe potuto e che il nonno gli mostra come ormai perduto. Finale commovente, con il protagonista che piange. Di certo è una metafora dell’inferno di una vita solitaria.
Attenzione:
«Ciao, Andrea»
«Nonno, ma cosa è successo?»

La mia classifica è soffertissima, siete tutti ottimi autori:

Un tipo strano di Emiliano Maramonte.

Ribaltafiaba di Simona Rampini

Dietro un vetro appannato di Davide Mannucci

Mi accompagni? Di Stefano Galardini

Encelado di Andrea Furlan

Lo specchio di Domenico Foglia

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AndreaCrevola
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Re: Gruppo MIRABILIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » mercoledì 19 aprile 2023, 19:36

Ciao a tutti,

con incredibile anticipo, trasmetto la mia classifica e commenti.

CLASSIFICA GRUPPO MIRABILIA
1) Mi accompagni?, di Stefano Galardini
2) Un tipo strano, di Emiliano Maramonte
3) Ribaltafiaba, di Simona Rampini
4) Encelado, di Andrea Furlan
5) Dietro un vetro appannato, di Davide Mannucci
6) Lo specchio, di Domenico Foglia


Di seguito i commenti
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Un tipo strano, di Emiliano Maramonte
Ciao Emiliano, piacere di leggerti.
Il racconto mi è piaciuto parecchio, lo ammetto. Quindi prendi quanto segue alla luce della mia impressione complessiva. Lo svolgimento non è limpidissimo, ma la chiusura “circolare” (o frattale?) mi ha lasciato sospeso ad interrogarmi se la donna fosse rimasta nella sua realtà o in quella del quadro. A me questi giochi “prospettici” piacciono molto! Ammetto però che ho dovuto leggere gli altri commenti per capire chi fosse il bambino e che a una prima lettura non avevo colto perché Stella avesse bisogno di un cambiamento: citi una generica “ombra” interiore, ma sarebbe stato interessante capire meglio quale fosse il conflitto interiore della donna.

Mi accompagni?, di Stefano Galardini
Ciao Stefano, piacere di averti letto.
Il racconto è molto dolce e commovente, il tema centrato. All’inizio la motivazione di Barnaba per farla finita mi sembrava futile… ma sei riuscito a renderla importante e interessante. L’uomo pensa continuamente alla moglie scomparsa e il testo lascia presagire che non sarà semplice per la figlia far cambiare idea al padre.
Dettagli di poco conto: non mi è piaciuta la frase “Gli occhi si mossero a intuire fuori il verde del pino scurire nel freddo di novembre”. Forse è un po’ contorta, dal mio punto di vista.

Ribaltafiaba, di Simona Rampini
Ciao Simona, piacere di averti letto.
Il racconto è molto piacevole e divertente. L’appunto principale è nei confronti del tema: secondo me l’hai presa un po’ alla larga, anche se immagino tu volessi riferirti alle differenze di genere. Tolto questo, non trovo particolari difetti al tuo racconto: scorre limpido e chiaro. Le battute del dialogo mi sembrano ben scritte, tra il detto e il non detto, in modo da lasciar intuire questioni più profonde rispetto al ritardo di Cenerentola. Noto anche io, tuttavia, alcune imprecisioni sul punto vista: forse se avessi usato la prima singolare incentrata sul Principe, avresti svoltato!


Encelado, di Andrea Furlan
Ciao Andrea, piacere di averti letto.
Il racconto mi è piaciuto anche se alcuni aspetti tecnici possono essere migliorati, a mio avviso. La narrazione inizia con una buona caratterizzazione del personaggio. I dettagli sono vividi e si intuisce quale sia la psicologia e lo stato emotivo del protagonista. Lo sviluppo della trama si esprime nel conflitto tra il protagonista e il tedesco. Quest’ultimo (parere personale) è odioso al punto giusto, ma lo capiamo in modo un po’ forzato. Per esempio, non mi è piaciuta quella battuta sulla moglie (“Sai che ti ha lasciato per questo”): mi è parsa una scorciatoia per far arrivare il concetto al lettore. Potevi usare un pensiero del protagonista, come in molti altri punti, in questo caso. Un “vizio” simile l’ho riscontrato in altri punti (il badge sulla divisa della guardia, il nome del telescopio spaziale): dettagli che si possono sistemare. Perdonami, ma io sono fissato su queste cose :-)
In relazione al finale, l’arrivo della tirocinante risolve la situazione ma arriva improvvisa, “ex-machina”. Inoltre, ho pensato: ma se era tutto registrato dall’assistente, che bisogno c’era di preoccuparsi di sfruttare la finestra? Secondo me, lo potresti risolvere facendo pensare al protagonista una cosa del tipo “Ma dove avevo la testa?”, giustificata dalla sua situazione familiare e dall’alcool.
Altra minuzia: metterei una riga vuota prima di ogni “orario”, per migliorare la comprensione della scansione temporale.

Dietro un vetro appannato, di Davide Mannucci
Ciao Davide, piacere di averti letto.
Il racconto è un breve thriller che si dipana con buon ritmo. I punti deboli sono, a mio avviso, l’inizio e la fine. Nella parte iniziale potevi iniziare dalla frase “Camilla buttò un bacio…” (espressione che poi si ripete più avanti, ripetizione che avrei evitato) e dedicato la frase seguente a fare una sintesi del perché Camilla deve badare al nonno. Per esempio:

Camilla buttò un bacio alla mamma. «Divertitevi!»
La morte della nonna era stato un trauma ma perderla ad opera del serial killer che da sei mesi terrorizzava il quartiere era un incubo. Il nonno pensa di essere forte, ma papà ha ragione quando mi chiede di tenerlo sott’occhio.

Il finale, invece, m’è parso confuso. Il nonno si suicida (ok) ma non mi è chiara la battuta finale al plurale. Forse sono io a non aver capito, ma te lo segnalo.

Occhio alle “d” eufoniche (“ad opera”)

Lo specchio, di Domenico Foglia
Ciao Domenico, piacere di averti letto.
L’idea alla base del racconto è promettente: il protagonista si riflette in uno specchio deformante e la realtà diventa somigliante a quell’immagine riflessa. Il racconto, tuttavia, ha un problema di montaggio delle varie parti, a mio avviso. Giocando sulla sequenza delle scene, avresti potuto ottenere un risultato migliore. Per esempio, cominci rivelando il finale: eliminerei la prima frase e recupererei il riferimento al tema in una battuta seguente. Per esempio: “Porca miseria, nemmeno la mia immagine è ben definita!”. Allo stesso modo i post-it sullo specchio del bagno arrivano tardi per caratterizzare il personaggio. Potevi mettere quei messaggi all’inizio, inventandoti - che so - che il protagonista controllasse una checklist sul cellulare.

Dash J. Benton
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Re: Gruppo MIRABILIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » giovedì 20 aprile 2023, 21:56

Salve a tutti e complimenti per gli ottimi racconti. Difficile davvero fare una classifica. Ho deciso di penalizzare Ribaltafabia, che é forse il mio racconto preferito, perché nonostante le gentili spiagazioni dell’autrice, non riesco a vedere l’aderenza al tema. Per il resto mi sono affidato al mio gusto personale più che ad un’analisi “severa” delle regole di scrittura.

1) Encelado di Andrea Furlan
2) Dietro un vetro appannato di Davide Mannucci
3) Mi accompagni? Di Stefano Galardini
4) Un tipo strano di Emiliano Maramonte
5) Ribaltafiaba di Simona Rampini
6) Lo specchio di Domenico Foglia

Un tipo strano di Emiliano Maramonte
Ciao Emiliano,
Complimenti per il racconto, ben scritto, immaginativo e di facile lettura. I dialoghi sono fluidi. Alcune frasi del signore bizzarro possono risultare un po’ troppo lunghe, ma lo si puo’ facilmente attribuire alla sua bizzaria.
Leggendo la risposta a commenti precedenti, confesso di non aver colto la relazione tra figlio dell’artista e il bambino che appare nel quadro, né avevo pensato a un desiderio di maternità. Avevo interpretato il bambino semplicemente come qualcosa di allegro e positivo, un altro elemento come i colori etc mirato a creare la sensazione di benessere nell’osservatore.
Mi ha stupito la reazione forte di Stella alla proposta di guardare il quadro più da vicino. Quel “Ma é impazzito?” mi é sembrato esagerato visto il tono del dialogo e le parole dell’uomo (magari se lui l’avesse sospinta o presa per mano, avrei capito di più tale reazione).
Invece mi é piaciuta molto la conclusione, in cui colgo la voglia delle persone “curate” dal quadro di condividere la loro scoperta.
Infine, un piccolo refuso: Cosa mai poteva mai succedere?

Mi accompagni? Di Stefano Galardini
Ciao Stefano e complimenti per il racconto. Molto bella la metafora dei maglioni (piegava i maglioni con la foga di chi vendicasse un torto). Anche l’immagine di lui che vuole toccare il ferro da stiro ma si trattiene é molto evocativa: quanti di noi vagano con gli occhi o con le mani durante una conversazione scomoda! Invece mi é risultata oscura e forse inutile la descrizione del corpo come una catena (Rimise la mano in grembo, tenendosela ferma, assicurata alla catena del suo corpo): mi aveva fatto pensare a qualche handicap motorio che invece nel resto del racconto non c’é.
Anche la frase di Maria sul bambino che ha appena cominciato l’asilo mi sembra strana (se fosse alle medie sarebbe meglio?). Ma se l’hai inserita per dimostrare che quando le emozioni sono in gioco, la razionalià viene meno, allora é un colpo da maestro.
Per il resto, il dialogo scorre bene anche se tutta la scena é forse un po’ statica per i miei gusti.
Infine, mi sembra che tutto il racconto sia scritto dal punto di vista del padre, ma verso la fine c’é forse un cambio di prospettiva che stona un po’: “Maria si mise a singhiozzare piano, legata a qualche remora antica che la convinceva di dover essere lei quella forte tra i due.” O il padre la conosce cosi’ bene da intuire le sue remore antiche?
Saro’ contento di sapere se i miei contenti ti sembrano azzeccati o meno!

Ribaltafiaba di Simona Rampini
Ciao Simona, racconto molto simpatico in cui ci riporti alle fiabe della nostra infanzia (o in alcuni casi dell’infanzia dei nostri figli). Hai efficacemente ribaltato gli steriotipi uomo-donna. Confesso che tra i due mi sembra meglio caratterizzato il principe (l’acqua zuccherata, le gambe incrociate, il commento su Shrek etc). Anche Cenerentola é ben caratterizzata ma forse la porti un po’ all’eccesso, più che donna emancipata sembra una prepotente menefreghista. Ma non é necessariamente un difetto se l’hai fatto a proposito. Difficile dire dove finiscono i riferimenti, che abbondano: Cenerentola con le scarpe in mano, i giochi con gli Gnomi (qui non so se mi sono perso un film disney in particolare o devo pensare al peggio!) etc. Davvero ben fatto. La frase per me più bella: “Ti ho proposto di venire al collettivo Frozen sul riscaldamento globale, hai risposto che Elsa è troppo fredda”. Esilarante :)
Anche il tocco finale molto bello: il Principe é davvero la vittima o ha manipolato la discussione per far andare via Cenerentola ed avere la casa libera?
Una lettura davvero gradevole e divertente. Pero’ non ho capito l’aderenza al tema. Aspettero’ a fare la classifica per poter valutare una tua risposta al riguardo perché al momento non la colgo.

Encelado di Andrea Furlan
Ciao Andrea, ottimo racconto!
Mi é capitato di lavorare in gruppi multi-culturali e ho ritrovato nel racconto e in particolare nei dialoghi le frequenti incomprensioni causate dalle differenti origini.
Molto suggestivo il finale con il colpo di scena della titanica scoperta della stagista (chissà poi quale nome ci sarà sull’articolo scientifico che pubblicheranno, quello di Anne, quello di Sean, o solo quello di Rudolf?)
Un peccato l’errore dove dici che la finestra iniziava alle 23 (“ho ottenuto una finestra di venti minuti dalla NASA. Iniziava alle undici. La sto perdendo, mentre ti do inutili spiegazioni») quando in realtà si capisce dagli orari che hai inserito nel testo che iniziava alle 23.20. Questa piccola discrepanza mi é saltata subito all’occhio in prima lettura e mi ha costretto a ritornare indietro per capire se mi ero perso qualcosa, rompendo il ritmo della lettura.
Infine, un commento precedente critica il “fuck”: io lo uso anche in italiano, quindi la cosa non mi ha distrurbato.

Dietro un vetro appannato di Davide Mannucci
Ciao Davide, complimenti per il bel racconto.
Un primo colpo di scena con il nonno killer: schizzofrenia? bipolarita? sonnambulismo? O é posseduto? Non lo sappiamo ma non cambia l’effetto sorpresa. E poi finale da brividi con il “Siamo tutte tue” (che ammetto di non aver notato in prima lettura e ringrazio Alexandra per farlo notare nel suo commento): l’esperienza traumatica ha rotto qualcosa nella testa di Camilla? O la malattia del nonno é genetica? Tante domande ma che non tolgono nulla al racconto, anzi lo rendono più interessante e misterioso! Per me, si tratta di un’ottima prova.

Lo specchio di Domenico Foglia
Ciao Domenico!
Bella l’idea delle persone con deformazioni varie, penso che avesse molto potenziale. Ma il resto del racconto non mi é risultato per nulla chiaro. La prima frase mi ha subito buttato in confusione: sembra che il narratore sia già morto e lo sappia, ma poi fa cose completamente normali ed é invece il nonno ad essere morto. Poi nel finale lui e il nonno si incontrano: allora sono morti tutti e due? E il protagonista se lo era dimenticato? Il nonno mostra al protagonista quello che si é perso: ma perché? Come? Morendo? O perché é una persona gretta? Questi si, hai caratterizzato bene il personagggio principale e ne viene fuori un quadro molto nitido, ma tutto il resto per me é incomprensibile. Mi spiace. Se hai una chiave di lettura da offrirmi che possa aiutarmi a capirlo megmio, lo rileggero’ con piacere.

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antico
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Re: Gruppo MIRABILIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » sabato 22 aprile 2023, 10:19

Avete già ricevuto tre classifiche. Oltre a quella de L'INQUISITORE, dovrete riceverne altre quattro.

LeggErika3
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Re: Gruppo MIRABILIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » sabato 22 aprile 2023, 21:23

Buona sera, ecco commenti e classifica.

1) MI ACCOMPAGNI?
Ciao Stefano,
partiamo da una premessa: il racconto mi è piaciuto molto e lo vedrai dalla classifica. Hai scelto un argomento interessante (inesauribile), attinente al tema proposto in modo originale e lo hai messo in scena con capacità. Mi sembra di capire che ti piacciano immagini e metafore, io ho trovato molto bella e descrittiva di personaggio e momento quella di Maria che piegava i maglioni con la foga di chi vendica un torto (vado a memoria).
Se devo però fare delle osservazioni, ricalco quanto già notato da altri: il punto di vista è variabile. E benché mi piacciano entrambi i personaggi ( e come lettore mi piace identificarmi in tutti e due, anche questo non è parametro da poco), il fatto di saltellare qui e lì toglie pathos perché non si riesce ad andare a fondo nell'emotività ne' da una parte, ne' dall'altra. Questo non dipende da te scrittore, a mio avviso: è un'inevitabile bias psicologico del lettore. Se nel giro di poche righe mi tiri a fuori dai panni di un personaggio e mi butti in quello di un altro, non mi dimentico di star leggendo un racconto...che è quanto, come lettrice, vorrei sempre. Io non sono una talebana delle regole, ma mi rendo conto che nella forma breve trasgredirle sia più rischioso che in novelle di più ampio respiro.
Questo vale anche per immagini/metafore. Benché le tue siano molto belle, mi sembra siano tante, forse troppe perché siano incisive. Alla fine penso "va' che bella immagine..." e trac, sono fuori dal racconto. Invece l'immagine riuscita è quella che mi trascina ancora più dentro. Bon, ti ho detto la mia. Spero ti serva. Buona Edizione!

2) UN TIPO STRANO
Buongiorno Emiliano,
una bella scrittura scorrevole che invoglia la lettura, sono arrivata alla fine senza intoppi. Il tema sull'indefinitezza è centrato, sia in maniera diretta (i particolari del quadro) che in senso generale e più metaforico. C'è un'opera con il potere di avvincere gli infelici e cambiare la loro l'esistenza, trasformandoli in nuovi "testimonial" del quadro.
La trasformazione si palesa soprattutto sul vestiario, la protagonista cambia la propria divisa da "donna in carriera" in qualcosa di più originale (anche se indefinito) nel finale. Non si sa come abbia mutato l'esistenza dell'anziano che l'avvicina.
Mi sfugge un po' (ma forse fa parte della vaghezza del tema) cosa apra la mente dei protagonisti. Lei vede un bimbo che si protende verso di lei, si è forse aperta a un'ipotesi di maternità che prima non considerava? Alla fine non si capisce, sembra solo che abbia assunto un nuovo look .Oppure il bimbo è solo metafora del cambiamento? Ci sta, ma inevitabilmente, se descrivi lei come "asettica in carriera" la presenza di un infante richiama inevitabilmente l'attenzione sulla possibile maternità.
Se l'assoluta chiarezza non è obbligatoria (anzi, visto il tema!) il manifestarsi del cambiamento solo con l'abbigliamento mi sembra un po' debole. Naturalmente aspetto solo di essere contradetta e confutata!

3) RIBALTAFIABA
Ciao Simona,
un racconto divertente dove l'indefinitezza riguarda i ruoli tradizionali proposti dalle fiabe classiche. Mi diverte vedere le diverse interpretazioni di un tema (per me) così ostico e questa è davvero originale. Tocchi un argomento che mi è caro, da una parte sono cresciuta con le favole, dall'altra mi rendo conto che suggeriscano modelli improponibili.
Criticità? Condivido con chi osserva che il POV salti da un personaggio all'altro, la sensazione che ho avuto è che non sapessi bene per chi parteggiare (a ragione, sono estremi tutti e due) e quindi è rimasta un'ulteriore indefinitezza di fondo, che crea però un lieve disagio formale durante la lettura. Nota bene, apprezzo che i personaggi siano eccessivi, quasi caricaturali: se tu fossi stata più blanda, avresti mostrato una crisi di coppia tradizionale anche se in salsa favolistica, e ci sarebbe stata una malinconia inadeguata in un racconto così scoppiettante. Le trovate sono fantastiche: il collettivo con Frozen la mia preferita. Chiudo con uno slogan di mia figlia (7 anni). "le principesse Disney fanno schifo". La tua Cenerentola rock le piacerebbe una cifra.

4) ENCELADO
Ciao Andrea, piacere di aver letto il tuo racconto. Mi è piaciuta la vicenda umana di Sean, ho trovato interessante l'argomento (non sapevo cosa fosse il James Webb e ho cercato, imparando qualcosa: perfetto). Il ritmo del racconto è buono, la lettura è stata piacevole. Ti dico le cose che non mi hanno convinto, alcune già segnalate da altri. Prima di tutto, l'esclamazione "Fuck", che ci starebbe se il racconto fosse in inglese, o se per qualche ragione Sean parlasse italiano. Ma immagino che sia dia per scontato che stia parlando inglese e lo si stia traducendo, dunque abbiamo un'ampia scelta di imprecazioni nella nostra lingua. In secondo luogo, l'infodump su Encelado. Ci ho pensato su, chiedendomi se spiegare una banalità possa essere davvero un raffinato insulto o...un infodump travestito. Mi spiace, ma alla fine mi è sembrato più il secondo. Infine il direttore mi sembra troppo cattivo, al limite dellincomprensibile. Cioè, continuare a sottolineare che Sean è stato abbandonato, chiamarlo con disprezzo "irlandese"...a che pro? O c'è dietro una storia di tradimento (ma non pare e non servirebbe alla storia) o tutta questa rabbia mi sembra una caricatura; un direttore di certo chiamerebbe la sicurezza e farebbe trascinare via Sean (che, in effetti, sembra aver perso il controllo) e probabilmente gli farebbe pagare la spesa se ritenuta irragionevole...ma perché continuare a provocarlo?
Però, al di là di queste osservazioni, il racconto mi è piaciuto.

5) DIETRO UN VETRO APPANNATO
Ciao Davide, piacere di leggerti.
Un racconto scorrevole e scritto in modo efficace. L'indefinitezza è resa nell'horror psicologico e anche questa è una declinazione interessante.
La scena d'azione mi è piaciuta, ho capito sempre chi faceva cosa (è un problema che ho spesso con questo genere di letture e la colpa forse non è sempre degli autori) e il finale è buono, pur senza essere stupefacente per il lettore/scrittore di MC che cerca tricks in ogni angolo (il povero nonno era il sospettato numero uno fin dall'inizio, la ragazzina è adolescente quindi la virata psyco ci sta sempre). Due criticità, a mio avviso. Al di là delle paturnie fisiche adolescenziali, l'introduzione mostrava un contesto molto tranquillo: i genitori escono, battuta sul nonno che vuol fare da sé. Mi sembra però poco credibile che dopo pochi mesi dall'omicidio della nonna per mano di un serial killer (di cui tutti hanno ancora paura, lo dici poche righe sotto) ci sia in famiglia un clima così rilassato, addirittura da permettere la sortita serale degli adulti. Oltre tutto: "Serial" killer. Quindi si presuppone che ci siano stati altri omicidi...dove, come, quando? Nel quartiere? Il fatto di sottolineare la serialità non può (deve) essere casuale perché modifica il contesto. Soprattutto in una narrazione così breve, dove ogni parola ha un peso.
Se hai voglia, dimmi cosa ne pensi.

6)LO SPECCHIO
Ciao Domenico, piacere di leggerti.
iL tuo racconto centra il tema e lo declina in modo interessante. Gli specchi deformanti sono inoltre uno di quei temi davvero intriganti ed è stata una buona idea utilizzarlo in questa narrazione. Ma, come ti ha già detto qualcuno, il racconto risulta davvero un po' confuso, tanto da richiedere più di un'attenta lettura per individuare il filo conduttore. Sempre per ripetere le parole di altri commentatori, l'aspetto più forte te lo giochi nella prima riga (è già morto) e per il resto della narrazione si aspetta qualcosa di altrettanto esplosivo che non c'è. Anche perché l'uso del presente indicativo fa immaginare che anche il protagonista ne sia al corrente, dunque non ci aspettiamo neanche il suo stupore alla scoperta.
Infine trovo poco credibili i bigliettini per ricordarsi di fregare il prossimo: cioè immagino che una persona possa farsi il post-it con le cose da fare, ma non con le intenzioni con cui svolgere quell'attività, che sono scontate (salvo se ci si voglia incitare a muoversi contro la propria natura, ma non è questo il caso). Spero di essermi spiegata, a disposizione per ulteriori chiarimenti.

Giovanni P
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Re: Gruppo MIRABILIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » lunedì 24 aprile 2023, 11:56

Buongiorno a tutti, questa è la mia classifica. Faccio a tutti i miei complimenti, è stata dura buttare giù un elenco in questo gruppo, avete proposto dei racconti bellissimi.

1-Un tipo strano, di Emiliano Maramonte
2-Mi accompagni?, di Stefano Galardini
3-Ribaltafiaba, di Simona Rampini
4-Dietro un vetro appannato, di Davide Mannucci
5-Lo specchio, di Domenico Foglia
6-Encelado, di Andrea Furlan



1-Un tipo strano, di Emiliano Maramonte

Buongiorno Emiliano,
ti faccio i miei complimenti, il tuo racconto ha tutto quello che serve per essere un vero racconto breve di altissima qualità. Sei riuscito a tenermi incollato dal primo momento senza forzare uno stile che è bellissimo di sé. I personaggi sono belli, vivi e misteriosi. Mi sono piaciute molto le descrizioni, soprattutto quando ti sei soffermato sui colori. Complimenti.

2-Mi accompagni?, di Stefano Galardini

Buongiorno Stefano,
hai toccato un argomento doloroso e difficile, lo hai fatto con un racconto smaliziato, che non si perde in fronzoli buonistici o sentimentalismi noiosi. Il povero Barnaba mi fa pena, ma più di lui penso alla figlia. Mi è piaciuto come hai caratterizzato Maria, una persona stanca e addolorata che fa il suo dovere prima arrabbiandosi e poi piangendo, ovvero con umanità. Queste scelte rendono il tutto reale e non realistico.Complimenti

3-Ribaltafiaba, di Simona Rampini

Buonasera Simona,
hai scritto un racconto veramente divertente che però non è fine a se stesso. L'idea di umanizzare i personaggi delle fiabe è qualcosa di veramente curioso. Alla fine neanche per loro la vita è sempre una favola, non lo sarebbe neanche a condizioni normali. Hai proposto una inversione dei ruoli, le principesse più indipendenti e libere dei principi. Me la immagino Cenerentola e Mulan insieme:) Chissà cosa sarà successo ai raduni con gli gnomi...Complimenti.

4-Dietro un vetro appannato, di Davide Mannucci
Buonasera Davide,

Aaaa le malattie genetiche e le loro fantastiche conseguenze (almeno io l'ho interpretata così) .Il tuo racconto mi è piaciuto molto, scorre bene e hai fatto un utilizzo perfetto dei caratteri a disposizione. Le poche descrizioni che incontro sono efficaci al massimo, sei riuscito a scrivere un racconto complicato con pochi caratteri senza essere sintetico, ma efficace.
Complimenti

5-Lo specchio, di Domenico Foglia

Buongiorno Domenico,

hai proposto un bel racconto surreale dove un personaggio non più "materiale" dimostra un attaccamento quasi morboso a tutti i beni materiali che lo circondano, comprese le cose più assurde come le bombole di ossigeno di seconda mano.
Nonostante i vuoti narrativi che, almeno io, ho percepito è un racconto che mi è piaciuto molto.
Complimenti

6-Encelado, di Andrea Furlan

Buonasera Andrea,

la tua è una storia di riscatto, o almeno di un tentativo di riscatto, e mi è piaciuta molto. Lo stile tende a spiattellare parecchie spiegazioni, ma non sono buttate lì e io personalmente non avrei saputo fare di meglio dato che siamo in terza persona. Il finale l'ho molto apprezzato, ha un che di inquietante.
Complimenti.

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GiulianoCannoletta
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Re: Gruppo MIRABILIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » lunedì 24 aprile 2023, 20:45

Ciao! Ecco i miei commenti e la mia classifica. Ho cambiato le posizioni più volte in questi giorni, non riuscivo a decidermi. Alla fine ho scelto di premiare il racconto di Andrea perché mi è sembrato quello con la declinazione più interessante di un tema che, mi pare, ci abbia messo un po' tutti in difficoltà. Come al solito, complimenti a tutti e tutte e grazie per i racconti!


1. Encelado, di Andrea Furlan
2. Un tipo strano, di Emiliano Maramonte,
3. Mi accompagni?, di Stefano Galardini,
4. Dietro un vetro appannato, di Davide Mannucci,
5. Ribaltafiaba, di Simona Rampini,
6. Lo specchio, di Domenico Foglia, 


Un tipo strano, di Emiliano Maramonte
Un racconto scritto bene, evocativo, come ci hai abituato, con quell'atmosfera insolita e avvolgente che spesso usi nei tuoi scritti.
Anche io mi sono interrogato su alcuni passaggi, anche io ho interpretato il bambino come un desiderio di maternità messo da parte col tempo (lei vive solo con Carlo e pensa solo alla sua carriera, e quel «Lei è una donna infelice.» così netto pensavo fosse una semina di un qualche dispiacere ben preciso).
Altra cosa che mi ha indirizzato in questa direzione è il racconto della vita turbolenta del pittore, per cui immaginavo che fosse in qualche modo speculare a un grosso problema anche della protagonista (lutto, droga o altro).
In definitiva credo che quello che mi sia mancato sia un po' di background su di lei, e la motivazione per cui viene scelta, e da lettore ho integrato "a modo mio" cercando un sottotesto che non c'era.
Spero si sia capito quello che voglio dire!
In ogni caso è un racconto molto bello, e un alone di mistero non disturba in un testo di questo tipo.

Mi accompagni?, di Stefano Galardini,
Dei tuoi racconti mi piace molto come riesci a fondere le azioni della quotidianità (un soffritto, o piegare i maglioni) con i dialoghi intorno a cui strutturi la trama.
In questo racconto, non so se per scelta stilistica o per la particolarità della declinazione del tema che hai scelto, mi pare che i dialoghi siano un po' ingombranti rispetto alle azioni e al non detto. Anche la dichiarazione sulla cecità poteva essere seminata un po' meglio, lasciata intuire di più, prima di esplicitarla al lettore.
Questo giusto per fare la pulci a un racconto che comunque mi è piaciuto molto. Se le mie osservazioni ti sembrano puntigliose, sappi che lo faccio perché hai una penna che mi piace parecchio, quindi alzo anche la mia asticella delle aspettative :)

Ribaltafiaba, di Simona Rampini,
Racconto molto carino, una carrellata di personaggi e temi disneyani ribaltati e rimaneggiati secondo la sensibilità di una Cenerentola che attira subito la simpatia del lettore, soprattutto se messa a confronto con il principe rigido e fermo sulle posizioni e i ruoli "classici".
Non succede molto, il racconto è tutto incentrato sul dialogo in botta e risposta fra i due, ma sei comunque stata brava a tenere alta l'attenzione del lettore e a far emergere le opposte caratterizzazioni da dettagli, vestiti e anche dal modo di parlare.
Una lettura molto piacevole!

Encelado, di Andrea Furlan,
Il tuo racconto mi è piaciuto molto, in particolare mi è parso davvero una buona interpretazione del tema.
Oltre all'interpretazione davvero originale, mi ha colpito come sei riuscito a caratterizzare il protagonista con tanti dettagli ben distribuiti in poco spazio, e a mostrare quel conflitto e fragile equilibrio fra delusioni personali e gratificazioni lavorative.
Ti segnalo un paio di aspetti che mi hanno colpito meno:
Quel "fuck" non mi ha convinto, una volta che ci tariamo sulla lingua del racconto, per me il "nostro" italiano è il "loro" inglese, e vedere un'esclamazione in inglese mi lascia stranito.
Altro aspetto a mio avviso un po' ingessato, questo passaggio:

Ti ho assunto per studiare gli exopianeti. Da quel che mi risulta Encelado è una luna, orbita attorno a Saturno.»
Sottolinearlo era come spiegare a un professore di matematica il risultato di due più due. Brutto bastardo.

Una sorta di infodump, voluto e "sottolineato", che però estrania un po' e rallenta la lettura.
A parte questo, per me davvero un buon racconto.

Dietro un vetro appannato, di Davide Mannucci,
Il racconto è come al solito ben scritto e si legge che è un piacere.
Il problema principale a mio avviso è la "compressione" in poco spazio di una storia che ne avrebbe necessitato di più. Questo ti ha costretto a dialoghi un po' forzati e ad accelerare il ritmo senza lasciar depositare la giusta tensione tra gli eventi.
Detto questo, rimane comunque un testo assai buono e il finale con la nipote che chiama il ragazzo parlando al plurale è una chicca!

Lo specchio, di Domenico Foglia, 
Hai scritto un racconto che ruota intorno a un'idea conturbante, che secondo me paga lo scotto di un po' di confusione in alcuni passaggi (capita spesso su MC).
Ti do qualche impressione sparsa, nella speranza di essere utile.
L'incipit è potente. Avrei evitato il riferimento diretto al tema, ma quel "Me ne rendo conto solo ora che sono morto." mi ha fatto drizzare le antenne e affilare la concentrazione.
Atmosfera resa bene, questo escamotage delle teste deformi mi è piaciuto molto.
Dalla metà in poi ho perso un po' il filo, non ho capito l'importanza dei post it e anche il finale mi è parso poco chiaro. È come se fossero stati inseriti troppi ingredienti, poco amalgamati, e si fosse perso il focus della storia.
Resta comunque un racconto che mi ha acceso una grossa curiosità con la situazione che hai creato, e che a mio avviso avrebbe bisogno di una rifinitura per trovare un equilibrio e una maggior coerenza complessiva.
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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Re: Gruppo MIRABILIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » mercoledì 26 aprile 2023, 16:14

Oltre a quella de L'INQUISITORE, dovrete ricevere solo un'altra classifica.

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Re: Gruppo MIRABILIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » giovedì 27 aprile 2023, 11:23

Ed ecco commenti e classifica

1) Un tipo strano, di Emiliano Maramonte
Ciao Emiliano e piacere di leggerti come sempre. Dunque il racconto è buono, anche se forse non al livello dei tuoi ultimi lavori. A livello di stile, la terza persona è ben resa, anche se ho avuto l'impressione che oscillassintra il renderla più "immersiva" rendendo appieno il POV di Stella (come in quel "Ma come si permette?" che è immersiva al 100%) e uno più "esterno". Sbavature millimetriche che potrei notare solo in una scrittura già avanzata come la tua. Per quanto riguarda la trama, non ho molto da dire. Forse avrei tolto il fatto che l'uomo misterioso chiede a stella di guardare come è vestito, perché un raffronto implicito avrebbe avuto più impatto, ma anche qui sono dettagli. Ho ADORATO il finale ciclico, anche perché sei riuscito a renderlo in modo perfettamente naturale.

Alla prossima!

2)Encelado, di Andrea Furlan

Ciao, Andrea è piacere di leggerti.
Un ricercatore cerca un pericoloso riscatto dal fallimento della sua vita familiare tramite la scoperta di vita aliena.
Dinper sé le storie di riscatto come questa sono standard, ma funzionano perché è un tema che appassiona e non stanca mai. Come tutte le storie che contengono un tema tanto forte, una delle sfide maggiori del creatore è quella di dosare il messaggio in modo che sia chiaro, ma resti implicito nella narrazione. Ecco, con questo racconto penso che l'equilibrio non ti sia riuscito. Insomma, all'inizio abbiamo Rudolph che in quasi ogni frase deve sottolineare (senza che ce ne sia la necessità) come la moglie di Sean lo abbia lasciato per i suoi difetti (quel "sei pazzo, irlandese, per questo lei se ne è andata" è davvero eccessivo) e nel finale vai a ruota libera con Sean che ripercorre il fallimento della sua vita dovuto dall'aver, secondo lui, mancato la finestra temporale. Insomma, sottile come una sequoia secolare! Al punto che mi ha ricordato quella gag di cyanide and happiness con i bambini a cui si rompe il canestro da basket ed esclamano "Oh, no: il basket era una metafora della speranza di uscire da una vita di povertà!". Oltre a questo, capisco che avessi la necessità di presentare Sean come qualcuno al limite e che si sta giocando il tutto per tutto, ma finisci per renderlo come un pazzo fuori controllo: insomma, arriva ubriaco a lavoro, nasconde il fatto che ha prenotato il James Webb, aggredisce il suo superiore... Insomma, a quel punto mi aspettavo che reagisse all'arrivo della sicurezza tirando fuori una pistola!

A livello di stile e narrazione, niente da dire: racconto funziona ed è perfettamente al livello dei tuoi ultimi lavori.



3)Ribaltafiaba, di Simona Rampini
Ciao, Simona e piacere di leggerti.

Dunque, a livello di trama ci troviamo davanti a un litigio di coppia in salsa di favola, un tema che è stato molto utilizzato negli ultimi 15/20 anni (apprezzato il riferimento a Shrek a omaggio della fonte originale) , ma che è sempre apprezzato.
A livello di stile direi che il problema principale è il Punto di Vista, che dovrebbe teoricamente essere sul Principe, ma in realtà continua a saltellare da lui a Cenerentola senza soluzione di continuità. Cerca di mantenere il focus, in modo da poter avere un buon punto di partenza per una narrazione più avanzata. Occhio anche alla punteggiatura: in molte parti penso che sarebbe stato meglio usare i due punti invece della virgola.

Alla prossima!

4) Dietro un vetro appannato, di Davide Mannucci

Ciao, Davide e piacere di leggerti. Se dal punto di vista stilistico il racconto è abbastanza scorrevole, dal punto di vista dei dialoghi e della trama ci sono parecchie problematiche.
In primis, il fatto che tu debba far venir fuori dal pdv il fatto che la nonna della protagonista sia stata assassinata da un serial killer rompe l'immersivita della narrazione, perché è scritto in un modo che non sembra coerente con il pensiero della ragazza. Sarebbe stato molto meglio far emergere il tutto in un modo più naturale, magari da un dialogo tra la madre e Camilla. Poi, la scena di Camilla che si sveglia e trova il nonno che la guarda mentre dorme serve a poco dal put i di vista della storia, ma anche lo svantaggio che, legandosi a quanto detto a proposito del serial killer faccia capire anche al lettore più smaliziato che l'assassino sia proprio il nonno, cosa che rovina totalmente il colpo di scena finale. La mia impressione è che sia questa, che la scena di "combattimento" successiva siano state influenzate da certi trope del cinema horror, soprattutto quelli della scena "Jump scare", con il problema che in un film queste scene hanno una certa valenza horrorifica, per quanto a grana grossa, ma non funzionano nel mezzo letterario, che si basa molto di più si altre corde. Anche i dialoghi sono molto "cinematografici", con il caps lock e le interruzioni che potrebbero essere riportati di peso nello script di un film.
Il finale è frettoloso, come se avessi sentito la necessità di virare verso un Bad ending, avendo come unico pretesto la frase iniziale, che infatti sei stato costretto a ripetere.

Purtroppo, un racconto non all'altezza dei tuoi altri lavori.

Alla prossima.


5)Mi accompagni?, di Stefano Galardini

Ciao, Stefano è piacere di leggerti. Il racconto è migliorabile sia dal punto di vista di trama che di quello stilistico.
Per la trama, non ho percepito nulla del dramma che dovrebbe trasparire da una situazione simile. Insomma, Maria stira e Barnaba gioca con il ferro mentre discutono della sua scelta di morire, come se si trattasse della scelta delle vacanze estive. Anche il fatto che il tema della discussione come la morte del vecchio emerga solo nella seconda metà della storia riduce l'impatto emotivo: si intuisce la questione fin dall'inizio, ma il fatto di non esplicarla rende le prime battute fiacche. A livello di stile abbiamo il grosso problema del PDV che oscilla: è in terza persona, ma in certi momenti sembra seguire Barnaba (tutto il discorso sul pavimento di cotto), in altri Maria (il fatto che il gesto del pugno avesse un significato per lei fin dall'infanzia o nel finale) in altri è più incerto (un paio di volte il PDV indica Barnaba come "il vecchio", una definizione che non sembra appartenere a nessuno dei due personaggi).
Inoltre, ci sono numerose espressioni che non sembrano avere alcun vero senso come "Piegava i maglioni con la foga di chi si vendicasse di un torto" o "Rimise la mano in grembo, tenendosela ferma, assicurata alla catena del suo corpo".

Insomma, come detto ci sono ampi margini di miglioramento.

Alla prossima!


6)Lo specchio, di Domenico Foglia

Ciao, Domenico è piacere di leggerti.

Dunque, il racconto risulta confuso fin dalle prime righe, dove il protagonista dice di essere morto, ma poi anticipi il resto della storia a un momento procedente alla sua morte, che presumo avvenga nel momento in cui lui si ferma in mezzo alla strada e vede suo nonno. Anche il fatto che il protagonista definisca il nonno "ingrato" ma non accenna mai al perché usi questo specifico aggettivo. La parte centrale è più scorrevole, almeno fino al punto in cui il protagonista trova il post-it. E qui abbiamo il punto peggiore del racconto: un assassino che scrive i vari step dell'omicidio su un post-it e lo lascia in giro per casa, così, come se fosse la lista della spesa, oltrepassa ogni sospensione dell'incredulita. Da quel momento abbiamo la definitiva follia del protagonista, con un finale che sembra voglia intendere che lui con il suo omicidio abbia rinunciato al paradiso.
Insomma, restando in tema di opacità, il racconto risulta decisamente troppo confuso per poter effettivamente splendere.

Alla prossima

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Re: Gruppo MIRABILIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » giovedì 27 aprile 2023, 18:42

Dovete solo più ricevere la classifica de L'INQUISITORE.

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Re: Gruppo MIRABILIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » lunedì 1 maggio 2023, 15:25

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