Fuoco

Appuntamento fissato alle 21.00 di lunedì 18 settembre con un tema di Sara Simoni e 3000 caratteri massimi per scrivere un racconto!
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Signor_Darcy
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Fuoco

Messaggio#1 » lunedì 18 settembre 2023, 23:54

Fuoco
di Stefano Floccari

Trascino avanti il piede destro, sfregando la calza consumata sulla terra grigia.
Poi il sinistro, nudo e ispessito come uno pneumatico del mio vecchio Uaz.
Ogni passo mi costa una fatica enorme, le ginocchia mi fanno un male cane.
Avanzo lento nel plumbeo nulla che mi circonda. Non credevo che avrei mai sentito la mancanza della mia ombra.
Destro. Sospiro.
Sinistro. Bestemmia.
La mano sinistra stringe il fucile ancora caldo. Mi sono rimasti solo due colpi. Poco fa erano tre, ma quello stronzo voleva sottrarmi la preda e ho dovuto farlo. Cazzo, ho dovuto!
La mano destra regge il topo per la coda. Lo guardo con desiderio: io e mia figlia non mangiamo da cinque giorni. Non vedo l’ora di tornare da lei.
Devo spingermi sempre più lontano perché non ci sono quasi più animali. Quello che ti dicevano sempre è che gli organismi più sono semplici e più hanno probabilità di sopravvivere alle radiazioni. Quello che scopri solo dopo, col mondo è andato a puttane e il cielo che è una palla di cenere, è che sono comunque quei quattro bastardi disperati di Homo sapiens rimasti ad avere l’ultima parola.
Abbiamo mangiato cani, gatti, vipere, blatte. Vomitare per questa merda sembrava il punto più basso, almeno finché per questa merda non abbiamo cominciato a ucciderci.
Non a mangiarci, no: i nostri corpi sono veleno, noi siamo veleno. Siamo stati il veleno del mondo.
Destro. Tiro su col naso.
Sinistro. Una lacrima.

Mia figlia ha sette anni. Non ricorda niente del mondo di prima e forse sa già che non avrà un dopo per ricordare questo presente di merda. Ma ha pianto di gioia per quel topo, quel piccolo topo sfortunato a essere sopravvissuto fino a ora, quel piccolo topo benedetto perché ha reso felice mia figlia per un meraviglioso attimo.
L’abbiamo cotto con calma: non ci manca il tempo, non ci manca la legna secca. Ora lo stiamo mangiato seduti uno a fianco all’altra. Il momento più bello da tanto tempo a questa parte.
Ho gli occhi chiusi. Mi torna in mente quando lei era dentro la sua mamma, e la sua mamma era dov’è lei ora, al mio fianco. Guardavamo le stelle, quella sera: io, lei, due fette di pane imburrato col caviale che tenevamo da parte per un’occasione speciale, la bottiglia di vino georgiano, l’entusiasmo di chi ancora pensava al futuro.

“Pensi ancora alla mamma?” La voce di mia figlia mi distoglie dai pensieri.
Mi volto verso di lei, alzo una mano e le sfioro la guancia. Poi faccio di sì con la testa.
Il velo di tristezza dei suoi occhi non basta a celare la sua curiosità. “Quella volta che era buio, ma buio bello?”
“Sì, tesoro – provo a sorridere – proprio quella volta.”
“Il buio con le stelle?”
“Il buio con le stelle.”
“Papà?”
“Dimmi, piccola.”
“Vorrei tanto vederle anch’io le stelle.”
Mi sento morire dalla tristezza. Guardo lei, poi il fuoco che si sta spegnendo.
Afferro un rametto non ancora bruciato e sposto prima tre grossi pezzi di brace come a formare un triangolo; poi ne sistemo altri più piccoli, un po’ a memoria, un po’ come viene.
“Allora, tesoro: questa è Deneb.”



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antico
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Re: Fuoco

Messaggio#2 » martedì 19 settembre 2023, 0:00

Ciao Stefano! Caratteri e tempo ok, divertiti in questa SARA SIMONI EDITION!

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Emiliano Maramonte
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Re: Fuoco

Messaggio#3 » giovedì 21 settembre 2023, 16:34

Ciao Stefano! Molto felice di rivederti tra i partecipanti di questa nuova Era!
Il tuo racconto soddisfa tutti i canoni del classico distopico del "dopobomba" o del dopo "catastrofe planetaria": ambiente venefico, estinzione quasi totale della specie biologiche, pochi sopravvissuti, lotta per la sopravvivenza, e così via. Mi verrebbe da dire: nulla di nuovo sotto il sole, però questa storia ha dalla sua una bella carica emotiva, soprattutto nel finale, dove metti in campo molta tenerezza (il rapporto padre/figlia) e il tentativo da parte del protagonista di regalare comunque alla figlia la magia delle stelle, e questo dà un po' di equilibrio in più a una storia che, almeno nelle premesse (ripeto) poteva sapere di già visto.
Tema centrato.

In bocca al lupo!
Emiliano.

Sara Gasponi
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Re: Fuoco

Messaggio#4 » sabato 23 settembre 2023, 13:07

Ciao Stefano e piacere di leggerti!
Il tuo testo ha tutto ciò che un buon racconto dovrebbe avere: una trama solida, personaggi dettagliati e dialoghi credibili. Inutile nasconderlo: questo è il mio racconto preferito dell'intera lista, e anche se credo che tu sia perfettamente conscio delle tue capacità, mi fa piacere illustrarti i miei motivi. Anzitutto lo stile, che in una storia per me è al primo posto insieme alla caratterizzazione dei personaggi. I distopici hanno bisogno di ritmo, che spesso però viene male espresso con frasi spezzate e telegrafiche. Non è questo il tuo caso; anche in poco spazio non hai avuto difficoltà a dosare bene il ritmo, alternando periodi brevi ad altri più lunghi, riflessivi. E così il testo, e con esso il lettore, può respirare. Bellissima anche la scena del fuoco e lo scambio di battute tra padre e figlia, così vero, così profondo.
Non ho altro da dirti se non: complimenti davvero. Se mai decidessi di ricavarne un libro, non esiterei a leggerlo.

Alla prossima!

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Signor_Darcy
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Re: Fuoco

Messaggio#5 » sabato 23 settembre 2023, 14:09

Emiliano, Sara, grazie davvero a entrambi: due commenti che davvero mi fanno molto piacere.

Sara Gasponi ha scritto:Se mai decidessi di ricavarne un libro, non esiterei a leggerlo.

Eh, sapessi quanti lustri sono che sogno davvero di scriverlo, un libro. Ma non mi ci sono mai davvero messo.

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Fagiolo17
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Re: Fuoco

Messaggio#6 » sabato 23 settembre 2023, 19:22

Ciao Stefano e piacere di leggerti.
Un distopico classico, che punta tutto su quello che rimane quando il mondo è andato a puttane: i sentimenti.
e ti viene bene, la prima parte ci introduce al mondo che è andato avanti (mi è piaciuto molto il dettaglio del mancato cannibalismo perché il corpo è velenoso) poi nella seconda parte attacchi con la parte più dolce e delicata.
i dialoghi sono semplici e credibili (non ho capito perchè hai diviso quel piccolo pensiero dentro la battuta con le barrette, invece che chiudere i caporali e riaprirli, ma vabbè, chi se ne frega) e l'impatto emotivo funziona arrivando dove deve.
Bravo, proprio un bel racconto.
In bocca al lupo per questa edizione.

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BruceLagogrigio
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Re: Fuoco

Messaggio#7 » mercoledì 27 settembre 2023, 12:17

In prima persona. Tempo verbale: presente. Ambientazione: Fantascientifica - post apocalittica. Emisfero boreale (paese dell’est europa - Forse Russia).

Ciao Stefano,
non avevo mai letto un tuo racconto ma essendo in alto in classifica penso tu sia un veterano di MC. Hai un bellissimo stile di scrittura solido e concreto. Hai pennellato un mondo post apocalittico, nero e corrotto, con pochi caratteri. Mentre leggevo mi balzavano in testa le immagini di The Road con Viggo Mortensen. Situazione familiare molto simile al film. La paura degli altri Homo Sapiens, la ricerca di cibo, il freddo. Molto bello anche il tuo finale che si collega al tema del contest.
Anche io non ho chiaro questo passaggio: “Sì, tesoro – provo a sorridere – proprio quella volta.”e i puritani dello stile immersivo storceranno il naso per il pezzo raccontato.
Buona Gara!

Bruce
Ultima modifica di BruceLagogrigio il mercoledì 27 settembre 2023, 15:51, modificato 1 volta in totale.
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco

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Signor_Darcy
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Re: Fuoco

Messaggio#8 » mercoledì 27 settembre 2023, 12:20

Grazie per i commenti.

Quella dell''inciso nel discorso diretto è una forma grafica che sono sicuro di aver già visto pubblicata da qualche parte e, onestamente, mi piace abbastanza. Forse però sarebbe più opportuno chiudere e riaprire le virgolette, in effetti.

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Andrea Furlan
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Re: Fuoco

Messaggio#9 » mercoledì 27 settembre 2023, 20:07

Ciao Stefano,
bentornato nell’Arena!
Il tuo racconto mi ha preso dalle prime righe. Ho apprezzato come hai sviluppato il punto di vista del protagonista, anche se forse hai indugiato troppo sugli animali e la mancanza di cibo. La trama distopica post apocalittica della prima parte è piuttosto classica, ma tutto trova un senso e l'originalità nel finale drammatico, dove sei riuscito a fornire un ottimo crescendo di emozioni in poche righe. Bellissima l'idea di mostrare alla bambina le costellazioni con il materiale del fuoco, bastoni e braci: il tema diventa elemento fondante in maniera non banale. Complimenti!

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Rick Faith
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Re: Fuoco

Messaggio#10 » giovedì 28 settembre 2023, 14:19

Ciao Stefano, ben ritrovato!
Sicuramente ti ho letto altre volte ma non ricordo se ho mai dovuto commentarti, ormai dopo un anno di presenza nell'arena comincio a perdere colpi. Mi accodo comunque all'apprezzamento generale, ma voglio anche andare di bastone. La tua prima persona è sempre solida. Rimani però ancora un po' troppo esterno a volte, perdendo qualche occasioncina per dare qualche dettaglio più concreto e succoso o qualche reazione più personale, ma in generale si nota che sei a tuo agio e questo si riflette sull'esperienza di lettura che fila liscia. Per esempio il piede-pneumatico dell Uaz è proprio bella come immagine (e poi mi nomini un Uaz, intenditore!), è quel tipo di dettaglio bello che ti dicevo. Altre volte ti sei accontentato un po' troppo facilmente secondo me.
Per il resto mi è piaciuta l'ambientazione e il finale ha quel risvolto emotivo, quell'immagine di speranza che chiude bene il racconto.

Buona edition!

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Pietro D'Addabbo
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Re: Fuoco

Messaggio#11 » giovedì 28 settembre 2023, 21:54

Ciao Stefano, piacere di leggerti.

Il tuo racconto è così bivalente che mi sembra scritto da due autori diversi: uno che si è occupato del world building nel lungo pezzo iniziale, l'altro che ha tratteggiato magistralmente la scena della cena e della 'normalità affettiva' fra i due sopravvissuti, rimasti ancora molto umani nonostante tutto.
Il racconto mi sembrava lento e doloroso da leggere, come l'incedere del cacciatore, e poi invece ha acceso un fuoco di sentimenti. Allora l'ho apprezzato, e ancora di più alla seconda lettura, in cui però sono partito direttamente da "Mia figlia ha sette anni.". L'intera descrizione del pezzo precedente è lì, nelle righe della seconda metà, quel che manca (come lo zoppicare del padre) non è essenziale.
La storia 'accorciata' arriva al bersaglio grosso, sfonda il petto come un colpo di maglio.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

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Signor_Darcy
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Re: Fuoco

Messaggio#12 » venerdì 29 settembre 2023, 13:13

Grazie per i commenti, molto istruttivi, soprattutto per quanto riguarda la prima parte del racconto, forse eccessiva per il peso che ha nell'insieme. Vedrò di farne tesoro.

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L'inquisitore
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Re: Fuoco

Messaggio#13 » sabato 30 settembre 2023, 17:17

Ciao Stefano! Racconto post apocalittico di un padre e una figlia. Stilisticamente hai usato una prima presente che, più che notare quello che le accade, lo racconta al lettore. Scelta che non viene confermata da alcuni elementi come i dialoghi e l'inizio ben focalizzato.
La parte di informazioni in forma di riflessione va quasi bene, sarebbe stata perfetta se fosse stata un po' più breve e giustificata da qualche filo logico o evento che porta alla mente quei precisi pensieri. Così fa un po' infodump. Ti faccio un esempio. Frasi come "Lo guardo con desiderio: io e mia figlia non mangiamo da cinque giorni." è un chiaro esempio di come il punto di vista, più che essere impegnato a vivere ciò che descrive, è impegnato a raccontarmelo.
"le sfioro la guancia. Poi faccio di sì con la testa." Il poi qui non è solo superfluo, ma deletereo perché è una particella che ricorda che stai raccontando. Il narratore ideale per un racconto è la prima al passato. Il presente è più utile per mostrare l'hic et nunc.
Per la trama devo dire che sei stato capace a dipingere bene la situazione, ma non c'è un'evoluzione che giustifichi il nome di "racconto" (almeno come lo intendo io), ma con 3k è davvero dura e vedo che il problema è comune.
Direi un pollica tendente al positivo anche per te, ma sotto Agostino per questioni meramente tecniche.

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