21

Appuntamento fissato alle 21.00 di lunedì 18 settembre con un tema di Sara Simoni e 3000 caratteri massimi per scrivere un racconto!
Avatar utente
antico
Messaggi: 7248

Re: 21

Messaggio#1 » martedì 19 settembre 2023, 0:26

Ciao Sara e benvenuta nell'arena! Per caso sei su fb e sei già nel gruppo di MC? Detto questo: caratteri e tempo ok, buona SARA SIMONI EDITION!



Sara Gasponi
Messaggi: 13

Re: 21

Messaggio#2 » martedì 19 settembre 2023, 0:32

Grazie! Sì, sono su Facebook come Cissy Idol e vi seguo :)

Avatar utente
Andrea76
Messaggi: 322

Re: 21

Messaggio#3 » mercoledì 20 settembre 2023, 12:36

Ciao Sara, benvenuta tra noi. Il tuo racconto d’esordio lascia in sospeso – almeno per me – diversi punti di domanda. Siamo in una realtà distopica in cui periodicamente avvengono delle esecuzioni finalizzate a una sorta di pulizia razziale, e si tratta di un rito macabro che ormai va avanti da parecchio tempo come dimostra il numero di morti che appare sullo schermo. I suicidi sono organizzati secondo la modalità di una roulette russa e avvengono in un teatro con tanto di presentatore inquietante e spettatori altrettanto disumani. La protagonista è la prossima prescelta.
Come plot non è niente male: mi ha angosciato e credo che fosse l’effetto che volevi. Ho trovato un passaggio molto bello, quello in cui menzioni le scarpe con il cinturino che la protagonista indossa per farsi eventualmente riconoscere dalla madre quando sarà nell’aldilà. È un’immagine poetica che non scade nella retorica.
Il tuo racconto, ben costruito, mi ha lasciato però un senso d’incompiuto e diversi interrogativi: perché proprio lei è stata prescelta per la nuova esecuzione? Su che presupposti le persone vengono scelte per essere giustiziate? Perché i Sopravvissuti hanno lo sguardo colpevole? Perché il tamburo è vuoto e viene risparmiata? E se anche lei alla fine diventa una Sopravvissuta, perché rispetto agli altri vive una sorta di catarsi che le fa rivedere le stelle? Capisco bene che era quasi impossibile dare una risposta a ciascuna di queste domande in pochi caratteri, però ho avvertito la mancanza di un senso che invece in realtà potrei percepire nel sottotesto anche avendo una sola risposta alle domande che mi sono posto.
Ti auguro una buona gara e spero di rileggerti presto.

Sara Gasponi
Messaggi: 13

Re: 21

Messaggio#4 » mercoledì 20 settembre 2023, 20:57

Ciao Andrea e piacere di leggerti!
Parto subito col ringraziarti per il tuo tempo e le tue parole. Tutti i tuoi dubbi erano voluti: il racconto distopico deve scuotere il lettore, generare degli interrogativi. Io ho le mie risposte, che possono - e devono! - essere diverse per chiunque si avvicini a questa storia. La mia idea di partenza era essa stessa una domanda: qual è l'ultima ratio per risolvere i problemi dovuti al sovraffollamento mondiale? Fare fuori il maggior numero di persone possibili. Ma come farlo in modo equo? Con un mezzo completamente arbitrario come la roulette russa: ogni cittadino è chiamato a presentarsi all'esecuzione attraverso un numero; in prospettiva solo due opzioni: vita o morte, scelte dal caso. Coloro che trovano la pistola carica, le vittime, contribuiscono alla causa di un pianeta più pulito; coloro che, invece, come la nostra protagonista trovano la pistola scarica, diventano i Sopravvissuti e vengono reinseriti nella società, costretti a convivere con il peso di essere sopravvissuti senza alcun merito. È il senso di colpa di chi resta, lo stesso che attanaglia il valletto.
Spero con questo di aver chiarito almeno il mio punto di partenza. Grazie ancora per le tue impressioni!

A presto!

Sira66
Messaggi: 154

Re: 21

Messaggio#5 » venerdì 22 settembre 2023, 10:55

Ciao Sara,
benvenuta nell'Arena. Il tuo è un racconto distopico interessante e in linea con il tema richiesto. Il senso di smarrimento che una realtà divergente provoca è reso molto bene e credo che potresti lavorare su questa base per trarre un racconto lungo: mi piace questo mondo dove la vita degli "esuberi" sembra decisa solo dalla roulette russa e tutto diventa spettacolo, proprio come in un'arena gremita di scommettitori (omaggio a "Il cacciatore" voluto? Adoro quel film). Con maggiore ampiezza potresti creare un mondo narrativo molto intrigante. Ho apprezzato anche quel tocco gentile sulla vita privata della protagonista con il dettaglio delle scarpe che la connettono al ricordo della madre. Molto bene. Buona gara!

Avatar utente
gcdaddabbo
Messaggi: 336

Re: 21

Messaggio#6 » sabato 23 settembre 2023, 11:15

Salve, Sara! Ti immagino giovane con le tue scarpette nere consigliate dalla mamma, davanti al computer che fantastichi prima di cominciare a scrivere. Scusami se ti do del tu! Sono contento che tu sia salva, ma potevi scrivere una storia meno tragica! Immaginare un futuro così nero è difficile! Il racconto mi sembra scritto bene come tutti quelli di questo gruppo e quindi la mia classifica non sarà determinata da questo elemento. Spero di rileggerti presto con una storia più leggera. Buona SARA SIMONI EDITION!

Sara Gasponi
Messaggi: 13

Re: 21

Messaggio#7 » sabato 23 settembre 2023, 14:28

Sira66 ha scritto:Ciao Sara,
benvenuta nell'Arena. Il tuo è un racconto distopico interessante e in linea con il tema richiesto. Il senso di smarrimento che una realtà divergente provoca è reso molto bene e credo che potresti lavorare su questa base per trarre un racconto lungo: mi piace questo mondo dove la vita degli "esuberi" sembra decisa solo dalla roulette russa e tutto diventa spettacolo, proprio come in un'arena gremita di scommettitori (omaggio a "Il cacciatore" voluto? Adoro quel film). Con maggiore ampiezza potresti creare un mondo narrativo molto intrigante. Ho apprezzato anche quel tocco gentile sulla vita privata della protagonista con il dettaglio delle scarpe che la connettono al ricordo della madre. Molto bene. Buona gara!


Ciao Sira e grazie per le tue parole! Sono felice che la mia idea ti sia piaciuta. In effetti prediligo la narrazione lunga, e sicuramente ho intenzione di ampliare questo racconto per arricchirlo di tutto ciò che inevitabilmente ho dovuto tagliare per questo esperimento. Il dettaglio sulle scarpe è qualcosa di cui vado molto fiera, perciò sono estremamente felice che tu l'abbia apprezzato in questo modo.
Grazie ancora e a presto!

Sara Gasponi
Messaggi: 13

Re: 21

Messaggio#8 » sabato 23 settembre 2023, 14:30

gcdaddabbo ha scritto:Salve, Sara! Ti immagino giovane con le tue scarpette nere consigliate dalla mamma, davanti al computer che fantastichi prima di cominciare a scrivere. Scusami se ti do del tu! Sono contento che tu sia salva, ma potevi scrivere una storia meno tragica! Immaginare un futuro così nero è difficile! Il racconto mi sembra scritto bene come tutti quelli di questo gruppo e quindi la mia classifica non sarà determinata da questo elemento. Spero di rileggerti presto con una storia più leggera. Buona SARA SIMONI EDITION!


Ciao e grazie per le tue parole!
Trattandosi di un racconto distopico, inevitabilmente l'atmosfera deve avere qualcosa di duro e tragico. In generale, in tutto ciò che scrivo mi piace approfondire qualunque tipo di sentimento, anche quelli che i più definiscono "negativi". È un nell'esercizio umano oltre che di scrittura.
A presto!

PuntiDiDomanda
Messaggi: 117

Re: 21

Messaggio#9 » domenica 24 settembre 2023, 19:08

Ciao!

Apprezzo molto le immagini che tratteggi, ce ne sono due o tre davvero evocative, su tutte l’eco selvaggia che si unisce i battiti.
Anche la situazione specifica che si crea (una persona sul palco con la pistola in mano, che non sa se il proiettile uscirà o meno) è carina, ansiogena e paradossale al punto giusto.
Il problema è che non si ha alcuna idea di come ci si arriva, e in una distopia del genere è piuttosto rilevante. Se postuliamo che il mondo sia il proprio il nostro, ma proiettato in un futuro in cui l’inquinamento sarà insostenibile – e dobbiamo farlo, in assenza di elementi che ci dicano il contrario – senza una spiegazione convincente non può risultare credibile che si sia iniziato ad ammazzare esseri umani a caso per sopravvivere. Uccidere gente random è roba molto grossa, e non c’è alcun elemento nella società attuale che faccia pensare si possa creare una situazione tanto estrema, almeno in Occidente. Né i governi né la popolazione lo permetterebbero.

Per il resto occhio alle incoerenze interne di luogo (ci metti in un teatro all’inizio, mentre nel finale siamo all’esterno, e se non sbaglio non ci sono spostamenti intermedi), alla consecutio delle frasi (è auspicabile mostrare gli eventi uno dopo l’altro, nell’ordine percettivo esatto del POV), all’effetto wall of text e ad alcune esternalizzazioni rispetto al POV (verbi percettivi, pistole definite “oggetto” in modo generico per non dirlo subito al lettore, quando il pg sa già benissimo cos’è…).

Buona gara!

Avatar utente
Domenico
Messaggi: 145

Re: 21

Messaggio#10 » lunedì 25 settembre 2023, 15:56

Ciao Sara,
è stato un piacere leggerti, e se sei nuova, benvenuta in minuti contati!
Mi piace molto l’idea e l’interpretazione del tema nel distopico incontra i miei gusti personali.
Sei riuscita a caratterizzare bene la protagonista e a darci tutte le info necessarie, rendendo la lettura molto scorrevole e con un buon ritmo.
Non è facile riuscire ad esprimere un punto di vista tematico con così pochi caratteri a disposizione.
Brava!
Il dettaglio sulle scarpe è stato molto carino.
Se posso permettermi, però, vorrei farti qualche appunto, dal punto di vista di puro lettore:
Userei meno allegorie come:
come un dito accusatore;
sembra un grosso scarafaggio;

Per me ce ne sono troppe. Avrei preferito una scrittura più secca e diretta, d'altronde la protagonista è sul patibolo, dovrebbe pensare più ‘semplice’.
Oppure le avrei sostituite con qualche altro dettaglio carino come per le scarpe.
Questo pensiero, invece:
io non saprei più quanti ne dovranno morire ancora…
Suona un po’ come un infodump. Va bene trasmettere le informazioni tramite pensiero del protagonista, ma avrei preferito fossero più diluite lungo tutto il racconto.
anche se l’avrei dovuto dedurre dallo sguardo basso, colpevole….
Penso che avresti potuto direttamente farmi vedere lo sguardo basso e colpevole, senza esprimerlo così in modo diretto.
Il metallo ammicca al riflettore, accecandomi.
Per me il verbo accecare è esagerato. Oppure avrei aggiunto qualcosa tipo: 'per pochi secondi'.
Per il resto ti faccio ancora i miei complimenti.
Buona gara!
Ciao
Domenico
„Che Dio mi conceda la serenità di accettare ciò che non posso cambiare, la tenacia di cambiare ciò che posso e la fortuna di non fare troppe cazzate.“

Avatar utente
Shanghai Kid
Messaggi: 342

Re: 21

Messaggio#11 » martedì 26 settembre 2023, 16:57

Ciao Sara,
piacere di averti letta!
Del tuo racconto (il primo che leggo e forse il primo che scrivi qui!) mi è piaciuta l'ambientazione distopica e anche il taglio che hai dato alla storia. Lo stile non è per nulla male, ma secondo me c'è moltissimo margine di miglioramento. La mia impressione è che tu scriva bene, ma abbia bisogno di un lavoro di limatura per rendere il testo più snello, più fluido, ritmato e quindi godibile. Io all'inizio ho fatto molto fatica a fare questo passaggio, ma devo dire che, benchè io debba lavorarci ancora di più, sono molto soddisfatta di aver "sottratto" qualcosa alla forma con cui scrivevo, perchè ora mi sembra di essere più diretta e onesta. Non so se capisci cosa ti voglio dire o se ti sembrano solo i deliri di una folle. Proprio per questo motivo, il finale che è concettualmente carino, perde un po' di forza. Quindi, ok come prima prova (scrivere un racconto in così pochi caratteri non è di certo facile, peraltro), ma il mio suggerimento è di provare a lavorare su uno stile più "leggero", considerando che secondo me le carte ci sono, così da riuscire a creare anche maggior coinvolgimento nel lettore e un climax più efficace.
Spero di esserti stata utile.
Buona gara.
A rileggerci,
Elisa

Avatar utente
Stefano.Moretto
Messaggi: 466
Contatta:

Re: 21

Messaggio#12 » giovedì 28 settembre 2023, 1:18

Ciao Sara,
prima di tutto, benvenuta nell'arena. Il tuo stile mi sembra estremamente limpido, quindi mi viene da pensare che tu non sia una persona che è capitata qui per caso senza alcuna esperienza.
Primo punto, il più importante: vai a capo.
Ogni tanto.
Serve, davvero. Dà respiro, fa capire lo stacco tra un'informazione e l'altra, rende la scrittura più facile da seguire. Soprattutto se sono paragrafi di battute, serve lo stacco, bisogna capire quando un pezzo di dialogo finisce e riprende l'azione, altrimenti diventa un marasma confuso.
Passando al lato informazioni: una volta ottenute tutte le informazioni di contesto necessarie, il racconto scorre agile; il problema è che le informazioni arrivano molto tardi, lasciando per una buona parte del testo un certo senso di confusione. Si capisce che la ragazza è lì per morire a un terzo esatto del racconto. L'arma viene inizialmente definita "oggetto", il che non permette di pensare a nulla, tanto che io ero convinto che lei sarebbe morta sicuramente tramite qualche strano congegno. A "Prendo la pistola e la scopro leggera." capiamo cosa sta succedendo, ma siamo già entrati nell'ultimo terzo del racconto: avremmo dovuto avere le idee chiare molto prima.
Non dico questo per qualche motivo scientifico arcano, ma per uno psicologico semplicissimo: la roulette russa mette ansia. TANTA ansia. Se avessi saputo fin dall'inizio che questa povera cristian avrebbe dovuto puntarsi la pistola alla testa e premere il grilletto alla cieca, sarei stato col cuore in gola per tutto il tempo, chiedendomi se l'autrice fosse una sadica a cui piace il finale splatter o se avrei potuto dormire stanotte. Invece ho passato tutto il racconto con un senso di enorme rassegnazione, convinto che alla fine lei sarebbe morta in ogni caso perché sì, e la rivelazione finale della roulette russa ha avuto decisamente troppo poco tempo per montare in me quell'aspettativa di salvezza e paura.
Personalmente ho apprezzato l'ambientazione stile Thanos "ammazziamo gente a caso finché non si ristabilisce l'equilibrio", e il tuo stile accompagna bene il lettore per tutto il tragitto. Un esempio: normalmente la digressione sulle scarpe l'avrei percepita come un'inutile spiegazione che rompe il momento, invece come l'hai messa giù era una naturale osservazione della protagonista totalmente coerente con l'ambiente e l'istante vissuto.
Senza dubbio è un'ottima prova, soprattutto considernado che è la tua prima in quest'arena. Migliorabile? Sì, ma ottima comunque.

Avatar utente
IL GLADIATORE
Messaggi: 78

Re: 21

Messaggio#13 » sabato 30 settembre 2023, 23:33

Il racconto presenta uno stile molto consapevole ma sono d'accordo con Elisa sulla questione dell'alleggerimento. Tuttavia ci sono dei passaggi che necessitano di uno stile denso e articolato. A una prima lettura avevo piazzato il tuo lavoro dietro quello di Maramonte, dandogli la stessa valutazione ma penalizzandolo per una serie di interrogativi che mi rimbalazavano in testa. Poi ho capito il contesto e mi ci sono calato. L'ambientazione dispotica richiede oscurità e dubbi che devono essere chiariti dal lettore stesso con la sua interpretazione. Siamo arrivati al pollice quasi su e finisci dietro al pari valutato Rick Faith per una maggior pulizia stilistica di quest'ultimo, ma di pochissimo.

Torna a “Sara Simoni Edition - la PRIMA dell'UNDICESIMA ERA - 175° All Time”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite