Il diario

Appuntamento fissato alle 21.00 di lunedì 18 settembre con un tema di Sara Simoni e 3000 caratteri massimi per scrivere un racconto!
Cinzia Fabretti
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Il diario

Messaggio#1 » martedì 19 settembre 2023, 1:08

Lo chiudi con lenta tenerezza. È l’alba, è tempo. Sfiori la copertina antica, è così leggero! Ma viaggerai solo con l’indispensabile e questo non lo è, al pari di mille altre cose.
Però esci col pensiero a quel quaderno, alle date degli ultimi fogli: sono passati centocinquant’anni e il mondo, nel frattempo, è cambiato più di quanto non avesse fatto nei mille precedenti.
L’autrice del diario era un prodigio, per la sua epoca, perché sapeva scrivere. Indossava gonne lunghe fino ai piedi e mutandoni aperti nel mezzo. Ti guardi i pantaloni che ti fasciano le gambe e scuoti la testa: un altro mondo.
Invece, è lo stesso mondo e anzi è passato così poco tempo che magari le assomigli. Solo cinque generazioni, niente di più facile che le tue caviglie sottili vengano da lei. Magari anche le tue dita affusolate sono una sua eredità; chissà che nello scrivere non impugnasse il pennino stretto stretto, come te la penna.
I capelli no. Come i tuoi, del colore della malva, non poteva averli, allora non c’erano certe tinture.
Poi rifletti che presto anche tu non avrai più modo di farli come ti piacciono, viola come il fondersi del blu del cielo col rosso del fuoco. Presto le radici si mostreranno nude e castane. Magari li aveva castani anche quell’ava che scriveva: “Avevo la pancia grossa e neppure sapevo che avrei partorito un bambino, né come sarebbe uscito. Nulla, ci dicevano, e tutto scoprivamo sulla nostra pelle, vivendo”.
Mentre il giorno trascorre il tuo pensiero indugia sulle cinque generazioni, sui carretti coi muli diventati navi spaziali, sui pennini con l’inchiostro trasformati in tastiere avvolgibili. Cinque generazioni per passare dalle guerre in trincea alle guerre senza più linee del fronte, alla guerra che è ovunque, che devasta senza più argini al disumano.
Quanto DNA di quella ragazza è in te? Forse ti scambierebbero per lei, quelli di allora. Per questo, ragioni, hai potuto separarti dal quaderno: tanto lei la porti con te, dentro di te.
Le ore passano e la tua terra è già lontana, la volontà di vivere ti spinge via senza aspettare oltre. Via, con quello che hai addosso, non abbraccerai la morte solo per non separarti dai muri tra cui sei cresciuta, non sono stati i muri, l’importante, ma le persone che la guerra ha già schiacciato. Ma tu sei viva e lo resterai. Qualcuno deve, restare vivo!
E mentre fa buio, decidi che scriverai anche tu un diario per chi vivrà tra cinque generazioni. Narrerai prima della ragazza con le gonne lunghe che non sapeva da dove sarebbe uscito quello che aveva in pancia, e della guerra di trincea. Poi parlerai di te e dei boati che rimbombavano nelle strade e della guerra che non conosce limiti all’orrore.
Alzi lo sguardo ed è notte. Ci sono di nuovo le stelle, come ieri. Le vedranno anche tra cinque generazioni, identiche come la luce che abbiamo dentro, che le donne si passano di madre in figlia: voglia di vivere, coraggio di lasciare alle spalle il passato, speranza. Determinazione di costruire per chi verrà.



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Re: Il diario

Messaggio#2 » martedì 19 settembre 2023, 1:16

Ciao Cinzia! Caratteri ok, sei in malus minimo tempo. Buona SARA SIMONI EDITION!

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Emiliano Maramonte
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Re: Il diario

Messaggio#3 » giovedì 21 settembre 2023, 18:08

Ciao Cinzia! Buon nuova Era!
Il racconto mi ha lasciato interdetto, più in senso positivo che negativo. Lo hai costruito sotto forma di flusso di pensieri espresso da una voce impersonale che si rivolge direttamente al lettore, forse è una madre che si rivolge alla figlia parlandole delle sue antenate. In ogni caso, le tematiche trattate sono profonde e interessanti: la perpetuazione di un'interiorità attraverso i secoli, la guerra, l'essere profughi della propria esistenza. Bisogna leggerlo almeno due volte per afferrare in pieno le implicazioni filosofiche ed esistenziali.
Avrei preferito una esplicitazione maggiore dell'ossatura narrativa e della trama, nel senso di avere più riferimenti alla guerra, alla fuga della "pronipote" e così via, secondo me il racconto ne avrebbe guadagnato tantissimo.
Però, complimenti per la profondità emotiva e filosofica del testo.
Tema centrato.

Emiliano.

Sara Gasponi
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Re: Il diario

Messaggio#4 » sabato 23 settembre 2023, 12:57

Ciao Cinzia e piacere di leggerti!
Comincio subito dicendo che dal punto di vista formale questo è il miglior racconto di tutta la lista. Hai uno stile pieno, vivido, ricco di immagini, e soprattutto serafico, cosa che oggigiorno sembra essere sempre di più una rarità, visto che la maggior parte dei libri che vengono pubblicati oggi sono quelli scritti "a singhiozzo".
Detto ciò, ho apprezzato la scelta che hai voluto fare qui: più che una trama, ci vengono sottoposti i pensieri della protagonista, suscitati dalla presenza di un oggetto che ha una storia letteraria molto solida: un diario. Anche se l'ho apprezzata, però, non sono del tutto convinta che questo tipo di scelta si accordi bene con la forma del racconto, che proprio per la sua natura breve avrebbe bisogno di essere maggiormente incisivo. La vedrei perfetta invece per un romanzo, che leggerei volentieri.
A parte ciò, resta un testo ben scritto e profondo, centrato sulla condizione delle donne, raccontata con grazia e onestà, e questo per me fa guadagnare al racconto diversi punti, al di là di tutte le mie perplessità.
Complimenti e a presto!

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Fagiolo17
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Re: Il diario

Messaggio#5 » sabato 23 settembre 2023, 19:15

Ciao Cinzia e piacere di averti letto.
questo racconto si prende il suo tempo, con un flusso di pensieri racconta e lo fa con immagini profonde e in qualche modo poetiche. lo fa dando riferimenti al passato e accenni al presente. mi piace come usi il tema delle stelle che ancorano l'oggi al domani e anche allo ieri.
però trovo che la narrazione sia perfetta come incipit di qualcosa di più, come estratto di qualcosa di più ampio, ma funzioni poco come racconto. perché non è cambiato niente nel corso della narrazione. è tutto molto riflessivo e filosofico, ma ci ho trovato poca narrazione. alla fine so che c'è un diario, so che ci sarà un altro diaro, ma poco altro.
trovo comunque una delicatezza e una grande profondità, quindi ti faccio i miei complimenti.
In bocca al lupo per questa edizione.

Cinzia Fabretti
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Re: Il diario

Messaggio#6 » sabato 23 settembre 2023, 22:35

Emiliano Maramonte ha scritto:Ciao Cinzia! Buon nuova Era!
Il racconto mi ha lasciato interdetto, più in senso positivo che negativo. Lo hai costruito sotto forma di flusso di pensieri espresso da una voce impersonale che si rivolge direttamente al lettore, forse è una madre che si rivolge alla figlia parlandole delle sue antenate. In ogni caso, le tematiche trattate sono profonde e interessanti: la perpetuazione di un'interiorità attraverso i secoli, la guerra, l'essere profughi della propria esistenza. Bisogna leggerlo almeno due volte per afferrare in pieno le implicazioni filosofiche ed esistenziali.
Avrei preferito una esplicitazione maggiore dell'ossatura narrativa e della trama, nel senso di avere più riferimenti alla guerra, alla fuga della "pronipote" e così via, secondo me il racconto ne avrebbe guadagnato tantissimo.
Però, complimenti per la profondità emotiva e filosofica del testo.
Tema centrato.

Emiliano.


Gentile Emiliano, ti ringrazio per le parole gentili che sento come un incoraggiamento. Ho scoperto questo gruppo nella scorsa era, e per me partecipare è ancora una vittoria incredibile su me stessa. Riuscire a combattere lo scoraggiamento quando non trovo, così a freddo, alcuna idea... scovare un filo, inseguirlo e scoprire che in poco ho scritto 5000 battute e devo tagliare via quasi metà testo... in corsa con l'orologio che ogni volta che lo guardo ha ingoiato un'ora... Ma come fate?
Ma mi dicono che l’allenamento aiuta, e allora testarda ci riprovo e spero di imparare qualcosa da questo gruppo fantastico, fosse anche solo a esserci senza timore di critiche che non sono mai cattive e fini a se stesse. Se poi alle critiche si accompagna qualche apprezzamento… è la felicità.

Cinzia Fabretti
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Re: Il diario

Messaggio#7 » sabato 23 settembre 2023, 22:46

Sara Gasponi ha scritto:Ciao Cinzia e piacere di leggerti!
Comincio subito dicendo che dal punto di vista formale questo è il miglior racconto di tutta la lista. Hai uno stile pieno, vivido, ricco di immagini, e soprattutto serafico, cosa che oggigiorno sembra essere sempre di più una rarità, visto che la maggior parte dei libri che vengono pubblicati oggi sono quelli scritti "a singhiozzo".
Detto ciò, ho apprezzato la scelta che hai voluto fare qui: più che una trama, ci vengono sottoposti i pensieri della protagonista, suscitati dalla presenza di un oggetto che ha una storia letteraria molto solida: un diario. Anche se l'ho apprezzata, però, non sono del tutto convinta che questo tipo di scelta si accordi bene con la forma del racconto, che proprio per la sua natura breve avrebbe bisogno di essere maggiormente incisivo. La vedrei perfetta invece per un romanzo, che leggerei volentieri.
A parte ciò, resta un testo ben scritto e profondo, centrato sulla condizione delle donne, raccontata con grazia e onestà, e questo per me fa guadagnare al racconto diversi punti, al di là di tutte le mie perplessità.
Complimenti e a presto!


Sara, mi lasci senza parole! Ho scritto con il fiato sul collo dell'orologio, e senza troppa fiducia nel risultato. Sono troppo felice che ti sia piaciuto, e ti ringrazio davvero di cuore.

Cinzia Fabretti
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Re: Il diario

Messaggio#8 » sabato 23 settembre 2023, 23:06

Fagiolo17 ha scritto:Ciao Cinzia e piacere di averti letto.
questo racconto si prende il suo tempo, con un flusso di pensieri racconta e lo fa con immagini profonde e in qualche modo poetiche. lo fa dando riferimenti al passato e accenni al presente. mi piace come usi il tema delle stelle che ancorano l'oggi al domani e anche allo ieri.
però trovo che la narrazione sia perfetta come incipit di qualcosa di più, come estratto di qualcosa di più ampio, ma funzioni poco come racconto. perché non è cambiato niente nel corso della narrazione. è tutto molto riflessivo e filosofico, ma ci ho trovato poca narrazione. alla fine so che c'è un diario, so che ci sarà un altro diaro, ma poco altro.
trovo comunque una delicatezza e una grande profondità, quindi ti faccio i miei complimenti.
In bocca al lupo per questa edizione.


Grazie davvero anche a te per l'attenta lettura. Hai ragione, l'azione è contenuta, l'evoluzione del personaggio è tutta interiore, una crescita improvvisa indotta dalla violenza che esplode intorno a lei, che costringe una donna giovane a riflettere su di sé, sulla vita, su ciò che vuole per il suo futuro. Ho creduto che fosse comunque un cambiamento da raccontare, ma è certo legittima la tua obiezione, soprattutto dopo aver confrontato il testo con quello di altri autori molto efficaci. Che dire? Ho fatto del mio meglio e il confronto è una cosa bellissima. In bocca al lupo anche a te, di vero cuore

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BruceLagogrigio
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Re: Il diario

Messaggio#9 » martedì 26 settembre 2023, 23:00

Flusso di pensieri in prima persona. Tempo verbale presente. Ambientazione: flusso di pensieri.

Ciao Cinzia, un vero piacere leggerti di nuovo e di nuovo sei riuscita a stupirmi. Hai un tocco veramente delicato, direi unico. Fai trasparire una sensibilità non indifferente e riesci a lambire il poetico in punta di piedi, colpendo duro quando serve. Ogni riga è carica di storia, di tragedia, di speranza, di morte e di vita. Il tema del contest forse è solo sfiorato ma è bello saper osare.

Tutto cambia tranne le stelle del cielo. Anche se un giorno, irrimediabilmente, cambieranno anche loro.

Bruce
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco

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Andrea Furlan
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Re: Il diario

Messaggio#10 » mercoledì 27 settembre 2023, 20:07

Ciao Cinzia, bentornata nell'Arena.
Un racconto intimista, tutto raccontato fra la protagonista e se stessa, il fantasma benevolo delle generazioni precedenti rappresentato dal vecchio quaderno. Una storia che sa di letteratura antica e femminile, con un pizzico di realismo magico e un'altro di distopico. Devo dire che l'insieme è piacevole e scorre bene: nonostante gli elementi siano tutti già visti, sei riuscita a metterli insieme in modo originale. Buona prova, brava!

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Rick Faith
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Re: Il diario

Messaggio#11 » giovedì 28 settembre 2023, 15:39

Ciao Cinzia, se non sbaglio è la prima volta che ti leggo, quindi piacere!
Da un lato mi sento di concordare con chi mi ha preceduto, la tua penna denota una sensibilità profonda e palpabile, un qualcosa che traspare in ogni frase. Come racconto devo dire che mi convince per l'atmosfera generale, per l'idea di fondo, per le immagini forti che crea, per alcuni dettagli molto carini. D'altra parte quando mi fermo a ragionare sorgono spontanee molte perplessità che mi fanno dubitare di aver realmente compreso il tuo messaggio. Ammetto con imbarazzo di non aver colto perfettamente il collegamento del diario con l'attualità della protagonista. Sta fuggendo dalle bombe, giusto? Non trovo però il parallelo con la sua antenata di cinque generazioni prima, un parallelo tra due donne in tempi diversi eppure entrambi di guerra. A un certo punto viene citata la trincea (e alla mente arriva subito la prima guerra mondiale), mentre la protagonista dovrebbe essere nel nostro presente (ma in un punto si nominano le navi spaziali e qualche dubbio può venire), così le cinque generazioni tornano. Avrei capito perfettamente se anche l'antenata avesse dovuto abbandonare la casa a causa della guerra, ma non pare il caso. Insomma la lettura mi ha lasciato l'idea di elementi poco legati tra loro, un flusso di coscienza libero che fatica a legare l'interiorità della protagonista con gli eventi esterni. L'unico appiglio arriva sul finale, sulla voglia di vivere e sulla speranza per il futuro, ma qualcosa non mi torna. Spero che questi dubbi ti siano utili, ma magari ho inteso male io il senso della tua prova.

Buona edition

Cinzia Fabretti
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Re: Il diario

Messaggio#12 » giovedì 28 settembre 2023, 16:25

Andrea Furlan ha scritto:Ciao Cinzia, bentornata nell'Arena.
Un racconto intimista, tutto raccontato fra la protagonista e se stessa, il fantasma benevolo delle generazioni precedenti rappresentato dal vecchio quaderno. Una storia che sa di letteratura antica e femminile, con un pizzico di realismo magico e un'altro di distopico. Devo dire che l'insieme è piacevole e scorre bene: nonostante gli elementi siano tutti già visti, sei riuscita a metterli insieme in modo originale. Buona prova, brava!


Grazie mille Andrea, non speravo, le mie stelle sono in fondo le 'normali' stelle e temevo che tale normalità risultasse banale, scolorita. Grazie ancora e buona edizione

Cinzia Fabretti
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Re: Il diario

Messaggio#13 » giovedì 28 settembre 2023, 16:25

[quote="Rick Faith"]... Non trovo però il parallelo con la sua antenata di cinque generazioni prima, un parallelo tra due donne in tempi diversi eppure entrambi di guerra. A un certo punto viene citata la trincea (e alla mente arriva subito la prima guerra mondiale), mentre la protagonista dovrebbe essere nel nostro presente (ma in un punto si nominano le navi spaziali e qualche dubbio può venire), così le cinque generazioni tornano. Avrei capito perfettamente se anche l'antenata avesse dovuto abbandonare la casa a causa della guerra, ma non pare il caso.

Buongiorno Rick Faith, grazie della lettura. Il margine di battute obbliga ad accenni veloci. L'accenno alla guerra di trincea doveva far intuire che nel diario erano narrati anche episodi di quella guerra, e d'altra parte la protagonista riflette, infatti, su come la guerra che vive lei sia diversa da quelle 'di allora'. Ma il diario ha soprattutto la funzione di essere un oggetto caro ma da abbandonare. Serve a evidenziare come gli oggetti restino oggetti e la sola cosa indispensabile, da difendere a ogni costo, resti la vita.
Serve a seguire la crescita interiore di una ragazza che in poche ore deve diventare donna, scegliere il proprio futuro, scoprire dentro di sé una forza che farà la differenza. Il diario è funzionale solo a questo, il parallelismo che trovi mancante non era nel mio piano. Naturalmente rifletterò ancora su quanto mi dici, ma la mia idea originale era quella.

Cinzia Fabretti
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Re: Il diario

Messaggio#14 » giovedì 28 settembre 2023, 16:28

BruceLagogrigio ha scritto:Flusso di pensieri in prima persona. Tempo verbale presente. Ambientazione: flusso di pensieri.

Ciao Cinzia, un vero piacere leggerti di nuovo e di nuovo sei riuscita a stupirmi. Hai un tocco veramente delicato, direi unico. Fai trasparire una sensibilità non indifferente e riesci a lambire il poetico in punta di piedi, colpendo duro quando serve. Ogni riga è carica di storia, di tragedia, di speranza, di morte e di vita. Il tema del contest forse è solo sfiorato ma è bello saper osare.

Tutto cambia tranne le stelle del cielo. Anche se un giorno, irrimediabilmente, cambieranno anche loro.

Bruce


Che dirti? Grazie infinite, queste occasioni di scrittura sono meravigliosamente complicate, una sfida a buttarsi a cuore aperto, senza rete. Spero solo di imparare qualcosa dai tanti che sono già nell'arena da tempo e che sono BRAVISSIMI!

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Rick Faith
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Re: Il diario

Messaggio#15 » giovedì 28 settembre 2023, 17:06

Cinzia Fabretti ha scritto:Buongiorno Rick Faith, grazie della lettura. Il margine di battute obbliga ad accenni veloci. L'accenno alla guerra di trincea doveva far intuire che nel diario erano narrati anche episodi di quella guerra, e d'altra parte la protagonista riflette, infatti, su come la guerra che vive lei sia diversa da quelle 'di allora'. Ma il diario ha soprattutto la funzione di essere un oggetto caro ma da abbandonare. Serve a evidenziare come gli oggetti restino oggetti e la sola cosa indispensabile, da difendere a ogni costo, resti la vita.
Serve a seguire la crescita interiore di una ragazza che in poche ore deve diventare donna, scegliere il proprio futuro, scoprire dentro di sé una forza che farà la differenza. Il diario è funzionale solo a questo, il parallelismo che trovi mancante non era nel mio piano. Naturalmente rifletterò ancora su quanto mi dici, ma la mia idea originale era quella.


Eh si, quella contro i paletti è una dura lotta. Il non detto è spesso un'arma potente, ma nel mio caso il "non" l'ho sentito preponderante al punto da perdere un po' le misure con il testo. Le gestione dello spazio è cosa complessa e non è detto che ci sia una soluzione che vada bene per tutti i palati, magari quello che avrebbe convinto me sarebbe stato meno efficace per chi invece ha apprezzato questo flusso che hai creato. Chi sono io per tracciare una linea netta?
Se ti interessa la mia opinione, avrei ridotto gli spunti per concentrarmi su un solo elemento forte. Vuoi rendere la guerra il filo che unisce le loro esperienze? Assicurati di dare lo spazio maggiore a quella, rispetto a dedicare quasi un terzo del racconto all'aspetto esteriore, per esempio. Il primo accenno alla guerra arriva oltre la metà, è troppo tardi e troppo poco se è un aspetto fondamentale (e dovrebbe esserlo secondo me, visto che la fuga dalla guerra è il motivo che genera la riflessione della protagonista). Oltre all'accenno della presenza della guerra non c'è un dettaglio che lasci immaginare come quell'antenata abbia vissuto la guerra (il primo riferimento è la trincea, ma dubito sia quella la sua reale esperienza). Agli accenni veloci sei obbligata se vuoi infilare tanti spunti e idee, ma con tremila caratteri è un casotto e io consiglio sempre di stringere secondo il concetto di "less is more". La guerra è un tema di suo molto potente, molto drammatico, molto umano. Basta e avanza a trascinare tutto, senza necessariamente inserire altre suggestioni (il vestiario, la gravidanza) o altri spunti (l'abbandono di oggetti cari). Avrei fatto una scelta netta, ma è anche chiaro che da esterni è facile parlare di tagli e controtagli, quando si è autori si è naturalmente restii a rinunciare a un solo pezzetto del mondo che abbiamo voglia di comunicare.
Insomma, prendilo come uno spunto di riflessione e non come una critica al tuo pezzo. Quello è fatto e nessuno lo tocca.

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Pietro D'Addabbo
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Re: Il diario

Messaggio#16 » giovedì 28 settembre 2023, 22:18

Ciao Cinzia, piacere di leggerti.

La scelta della seconda persona mi ha reso complessa la lettura, in particolare l'interpretazione dell'incipit. Hai scelto di partire senza dire cosa il lettore stia chiudendo, come se dovesse già saperlo; lo prepari a un lavoro di cesello e deduzione, ma più sotto cominci la frase con un didascalico "L’autrice del diario". Capisco che serva a togliere finalmente ogni dubbio, a confermare al lettore che sì, quel quaderno con le date è un diario, ma mi sembra rompere la poesia, l'intimità della riflessione. Allora forse tanto meglio dirlo subito, che "Chiudi il diario con lenta tenerezza".
Anche la scelta di usare termini diversi e 'ricchi' (autrice del diario, ragazza con le gonne lunghe, ava che scriveva) per indicare la stessa donna, appesantisce la riflessione facendo far capolino fra le righe alla tua penna fra i pensieri della ragazza moderna. L'antenata poteva essere sempre una 'lei' antica, in contrapposizione alla 'tu' moderna.
Nonostante questi difetti veniali, mi sono piaciute sia la scelta stilistica inconsueta che la riflessione tematica.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

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Re: Il diario

Messaggio#17 » sabato 30 settembre 2023, 17:16

Ciao Cinzia, benvenuta nell'Arena!
Mi trovo più in accordo coi commenti di Rick e Pietro che non con chi ha semplicemente apprezzato la poesia del tuo pezzo. Si vede che siamo persone che si lasciano confondere meno dai sentimenti (nel bene e nel male), ma ho trovato il racconto molto confuso. Una riflessione interiore in seconda persona? Perché? Non ne vedo il motivo. Crea confusione in un testo che dà molto per scontato e spiega poco. Per farti solo un esempio pescato a caso: "Forse ti scambierebbero per lei, quelli di allora."
Perché pensare una cosa del genere? Secondo quali indizi o evidenze? Anzi, fin'ora ne hai parlato come di una sconosciuta di cinque generazioni prima.
La scelta di raccontare solamente attraverso un flusso di coscienza funziona raramente e, in definitiva, anche qui non ci si trova davanti a un racconto ma a una sorta di poesia. Una riflessione che si fa leggere, ma senza far comprendere il motivo che la anima.
Un pollice ni, per me, curioso di rileggerti in qualche nuova prova!

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Re: Il diario

Messaggio#18 » domenica 1 ottobre 2023, 10:19

L'inquisitore ha scritto:Ciao Cinzia, benvenuta nell'Arena!
Mi trovo più in accordo coi commenti di Rick e Pietro che non con chi ha semplicemente apprezzato la poesia del tuo pezzo. Si vede che siamo persone che si lasciano confondere meno dai sentimenti (nel bene e nel male), ma ho trovato il racconto molto confuso. Una riflessione interiore in seconda persona? Perché? Non ne vedo il motivo. Crea confusione in un testo che dà molto per scontato e spiega poco. Per farti solo un esempio pescato a caso: "Forse ti scambierebbero per lei, quelli di allora."
Perché pensare una cosa del genere? Secondo quali indizi o evidenze? Anzi, fin'ora ne hai parlato come di una sconosciuta di cinque generazioni prima.
La scelta di raccontare solamente attraverso un flusso di coscienza funziona raramente e, in definitiva, anche qui non ci si trova davanti a un racconto ma a una sorta di poesia. Una riflessione che si fa leggere, ma senza far comprendere il motivo che la anima.
Un pollice ni, per me, curioso di rileggerti in qualche nuova prova!


Gentile Luca, non so se i 'sentimenti' possano confondere, credo solo che ciascuno possegga una diversa esperienza nella valutazione dei testi. La tua, ad esempio, ti dà la percezione che le riflessioni interiori sono di rado condotte in seconda persona, cosa che io ignoro. Alla domanda: perché in seconda persona? Io ti risponderei ingenuamente: perché no? Ero lì, immaginavo di vedere la scena ed è uscito un tu confidenziale. Non ho l'esperienza per sapere se si può fare. Non è la norma? La seconda è una persona difficile che andrebbe usata in modo diverso? Lo deduco dal fatto che le idee che mi hanno mosso a scrivere sono rimaste nascoste a lettori pur attenti e smaliziati. Mi pento della prova? No, scrivo per imparare, sperimentare, trovare il modo di comunicare emozioni. Per questo anche una valutazione negativa mi è molto utile, e per questo ti ringrazio con assoluta sincerità. Spero di continuare a scendere in arena anche se ogni volta lo trovo, devo riconoscerlo, davvero difficile.

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Re: Il diario

Messaggio#19 » domenica 1 ottobre 2023, 10:35

Pietro D'Addabbo ha scritto:Ciao Cinzia, piacere di leggerti.

La scelta della seconda persona mi ha reso complessa la lettura, in particolare l'interpretazione dell'incipit. Hai scelto di partire senza dire cosa il lettore stia chiudendo, come se dovesse già saperlo; lo prepari a un lavoro di cesello e deduzione, ma più sotto cominci la frase con un didascalico "L’autrice del diario". Capisco che serva a togliere finalmente ogni dubbio, a confermare al lettore che sì, quel quaderno con le date è un diario, ma mi sembra rompere la poesia, l'intimità della riflessione. Allora forse tanto meglio dirlo subito, che "Chiudi il diario con lenta tenerezza".
Anche la scelta di usare termini diversi e 'ricchi' (autrice del diario, ragazza con le gonne lunghe, ava che scriveva) per indicare la stessa donna, appesantisce la riflessione facendo far capolino fra le righe alla tua penna fra i pensieri della ragazza moderna. L'antenata poteva essere sempre una 'lei' antica, in contrapposizione alla 'tu' moderna.
Nonostante questi difetti veniali, mi sono piaciute sia la scelta stilistica inconsueta che la riflessione tematica.


Grazie della lettura, Pietro. Rifletterò sull'uso della seconda persona, che come spiegavo all'Inquisitore è venuta da sé, senza calcolo, come quasi tutto nel mio scrivere. Era la prima volta che l'usavo, ma io non mi vergogno mai di sperimentare, è il solo modo di imparare. La sola cosa che mi stupisce nel tuo commento, in realtà, è la tua definizione di termini 'ricchi'. Perché autrice del diario è ricco? O ragazza con le gonne lunghe? Non so, al limite la parola ava non è comunissima, ma non mi pare così desueta. Ci lamentiamo che la lingua italiana si impoverisca e poi dovremmo censurarci nello scrivere per timore che un lettore ci disapprovi, trovando il nostro linguaggio difficile? Ecco, è l'unica osservazione tra tante che mi sono state fatte in questo giro d'arena che mi dispiace, e un po' mi avvilisce.

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Re: Il diario

Messaggio#20 » domenica 1 ottobre 2023, 11:51

Gentile Luca, non so se i 'sentimenti' possano confondere, credo solo che ciascuno possegga una diversa esperienza nella valutazione dei testi. La tua, ad esempio, ti dà la percezione che le riflessioni interiori sono di rado condotte in seconda persona, cosa che io ignoro. Alla domanda: perché in seconda persona? Io ti risponderei ingenuamente: perché no? Ero lì, immaginavo di vedere la scena ed è uscito un tu confidenziale. Non ho l'esperienza per sapere se si può fare. Non è la norma? La seconda è una persona difficile che andrebbe usata in modo diverso? Lo deduco dal fatto che le idee che mi hanno mosso a scrivere sono rimaste nascoste a lettori pur attenti e smaliziati. Mi pento della prova? No, scrivo per imparare, sperimentare, trovare il modo di comunicare emozioni. Per questo anche una valutazione negativa mi è molto utile, e per questo ti ringrazio con assoluta sincerità. Spero di continuare a scendere in arena anche se ogni volta lo trovo, devo riconoscerlo, davvero difficile.


Mai pentirsi di una prova! Hai perfettamente ragione, perché, come dici, ogni prova è un passo nel percorso di miglioramento che ogniuno di noi ha la possibilità di fare.
I miei commenti sono spesso molto più tecnici che altro. La mia domanda sull'uso della seconda persona era esattamente questa: ci hai riflettuto in modo "strategico" o l'hai adottata perché sì?
Trovo che la ricerca di consapevolezza sia una cosa molto preziosa perché ci rende in grado di ottenere in modo sempre più preciso ciò che vogliamo dai nostri testi e quindi più capaci di controllo sulle emozioni del lettore. Seguire l'istinto può essere appagante nella fase di stesura, ma potrebbe riservare delle delusioni nel confronto con i lettori.

Alla prossima!

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Pietro D'Addabbo
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Re: Il diario

Messaggio#21 » lunedì 2 ottobre 2023, 9:45

Cinzia Fabretti ha scritto: La sola cosa che mi stupisce nel tuo commento, in realtà, è la tua definizione di termini 'ricchi'. Perché autrice del diario è ricco? O ragazza con le gonne lunghe? Non so, al limite la parola ava non è comunissima, ma non mi pare così desueta. Ci lamentiamo che la lingua italiana si impoverisca e poi dovremmo censurarci nello scrivere per timore che un lettore ci disapprovi, trovando il nostro linguaggio difficile? Ecco, è l'unica osservazione tra tante che mi sono state fatte in questo giro d'arena che mi dispiace, e un po' mi avvilisce.


Per 'ricco' intendevo che non usi la classica alternanza di singole parole, come poteva essere scrivere autrice/ragazza/ava, ma arricchisci ognuno di questi termini di determinativi, nel caso di ava di una subordinata.
Non dovresti avvilirti solo per una mia opinione, e comunque sappi che anche per me il testo è bello e ben scritto, anche in quei passaggi; sono io che preferisco la semplicità del 'romanico' alle circonvoluzioni del 'barocco', fermo restando che sono piacevoli forme d'arte entrambe.
Alla prossima.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

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Re: Il diario

Messaggio#22 » lunedì 2 ottobre 2023, 22:17

Per 'ricco' intendevo che non usi la classica alternanza di singole parole, come poteva essere scrivere autrice/ragazza/ava, ma arricchisci ognuno di questi termini di determinativi, nel caso di ava di una subordinata.
Non dovresti avvilirti solo per una mia opinione, e comunque sappi che anche per me il testo è bello e ben scritto, anche in quei passaggi; sono io che preferisco la semplicità del 'romanico' alle circonvoluzioni del 'barocco', fermo restando che sono piacevoli forme d'arte entrambe.
Alla prossima.[/quote]

Grazie del chiarimento, Pietro. Così mi è più chiaro e, anzi, ti dico che in questo senso riconosco una mia tendenza, che sto tentando di limare. Non sei solo tu a preferire un discorso più essenziale, e i gusti dei lettori sono importanti. Purtroppo nelle sfide di MC non ho la calma per riflettere su questo, già è molto se riesco a scrivere sul tema, nei tempi e nei limiti dati. Ma magari al di fuori da queste condizioni potrò portare degli insegnamenti utili. Compreso lo snellire un po' le frasi.

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